Trattamento endovascolare degli aneurismi nell anziano

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ANNALI 1038-SIMP Trattamento endovascolare degli aneurismi nell anziano Ann. Ital. Chir., LXXIV, 3, 2003 G. IMPE D OVO, F. PERILLI, A. LILLO, L. GRECO, F. MARTIRADONNA, D. ANGILETTA, G. REGINA Dipartimento di Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Bari Indicazioni Sono le stesse della chirurgia tradizionale: aneurismi arterioslerotici (9), aneurismi infiammatori (10), aneurismi anastomotici infrarenali e iliaci (11), fistole aorto-enteriche (12), fistola aorto-cavale (13), aneurisma rotto (14-15), aneurismi dissecanti, aneurismi post-traumatici (16). L applicabilità di questa tecnica è in continua evoluzione, sia per la sempre nuova disponibilità sul mercato di modelli di endoprotesi con migliori caratteristiche di versatilità ed applicabilità, sia per la crescente esperienza degli specialisti, che tendono a riservare questo tipo di procedura ad un numero sempre maggiore di pazienti. Sono esclusi da tale tecnica pazienti con documentata grave allergia al mezzo di contrasto iodato, con elevati livelli sierici di creatinina, con gravi coagulopatie (17). È di vitale importanza, per una valutazione seria e rigorosa dei risultati, attenersi alle linee guida circa le indicazione al trattamento endovascolare (18-19). Esami preliminari sono: Angio TC: è l esame di prima scelta, meglio se elicoidale; permette una ricostruzione longitudinale bidimensionale e tridimensionale, inoltre, utilizzando programmi computerizzati, può misurare le lunghezze con le linee centrali del lume seguendo tutte le curvature dell anatomia e costruire una protesi virtuale nell aneurisma. Abstract ENDOVASCULAR MANAGEMENT OF ANEURYSMS IN THE ELDERLY The constant increase in the median age over 80 need more and more care from vascular surgeons to obtaine better results in the treatment of aortic degenerative diseases. In the last years a remarcable improvement in the proce - dures of endovascular surgery of abdominal aortic aneury - sms has been reached. Actually different prosthesis are avai - lable in the treatment of aortic aneurysms. The early results of these procedures are similar to the tra - ditional surgical techniques, but at the moment long term results are not yet available. The Authors underline the importance of a long term fol - low up to allow a correct evaluation of physiopatological modifications in the aortic circulation. Key words: Aortic aneurysms, endovascular prosthesis. Riassunto L aumento degli ultra-ottantenni (1-2) ha richiesto da part e della chirurgia va s c o l a re un sempre più tenace impegno nelle sue tecniche e nelle sue altern a t i ve,con un obiettivo primario ra p p resentato dall i n c remento massimale della sopra v v i ve n z a, nel rispetto di una qualità di vita sempre migliore (3). L enorme diffusione delle endoprotesi aortiche per la corre - zione degli aneurismi dell aorta addominale ha portato ad un continuo sviluppo della tecnologia endovascolare (4). Sono le caratteristiche anatomiche degli aneurismi quelle che determinano la fattibilità o meno del trattamento endo - vascolare (5); un buon colletto sottorenale permette un buon ancoraggio della protesi, mentre iliache poco tortuose e poco calcifiche permettono un buon passaggio del catetere endo - vascolare. La presenza sul mercato di diversi tipi di endoprotesi, con peculiarità diverse, estendono il trattamento endovascolare anche ad aneurismi anatomicamente complessi. Studi comparativi tra chirurgia convenzionale ed endova - scolare mostrano, a breve termine, dei risultati sovrapponi - bili (6-7); non vi sono a tutt oggi studi a lungo termine e bisognerà aspettare i risultati dei TRIALS in corso (8) per conoscere la reale utilità di questa procedura. Un follow-up corretto eseguito per tutta la vita permetterà di valutare l esclusione dell aneurisma, l integrità e la posi - zione dell endoprotesi nonché le modificazioni anatomiche dell aneurisma stesso. Parole chiave: Aneurismi aortici, protesi endovascolari. Ann. Ital. Chir., LXXIV, 3, 2003 2 8 9

G. Impedovo, F. Perilli, A. Lillo, L. Greco, F. Martiradonna, D. Angiletta, G. Regina Vanno determinati: Diametro e lunghezza del colletto sottorenale Presenza di trombo e calcificazioni a livello del colletto Diametro massimo dell aneurisma, lunghezza e situazione trombotica endoluminale Presenza di vasi lombari ipertrofici Pervietà dell arteria mesenterica inferiore Presenza di aneurisma dei vasi iliaci comuni ed eventuale coinvolgimento delle arterie ipogastriche nella sacca aneurismatica Calibro delle arterie femorali, iliache e possibili calcificazioni. I criteri di esclusione al trattamento endovascolare sono: Diametro del colletto sottorenale (D1) maggiore di 30 mm. Lunghezza del colletto sottorenale (L1) minore di 15 mm. Trombi adesi al colletto sottorenale e/o calcificazioni circonferenziali Diametro massimo dell aneurisma (D2) maggiore di 7 cm. Coinvolgimento aneurismatico bilaterale delle arterie ipogastriche Diametro dell arteria iliaca esterna (D6) minore di 7 mm Riscontrati i criteri di indicazione con l Angio TC, si procederà all esecuzione di angiografia (richiesta di routine da parte di centri con poca esperienza). D6 D5 D7 D1 D2 L3 L1 L4 Fig. 1: Da Simonetti G., Gandini G. et al: Aneurismi dell aorta addomi - nale. Linee guida. Angiografia dell aorta addominale e degli arti inferiori (pos - sibilmente con catetere centimetrato) Criteri di esclusione: Presenza di arteria renale polare inferiore sita a livello del colletto o distalmente Angolazione del colletto sottorenale maggiore di 120 Origine alta di un arteria ipogastrica; distanza fra biforcazione e origine dell arteria ipogastrica minore di 3 cm senza pervietà della controlaterale Diametro delle arterie iliache esterne e femorali minore di 7 mm Decorso dell arteria iliaca comune ed esterna a S italica Decorso delle iliache comuni con angolo minore di 110 (Il coinvolgimento nell aneurisma di una delle arterie ipogastriche non costituisce criterio di esclusione qualora esista la possibilità di embolizzazione del vaso). Modelli di endoprotesi Vi sono attualmente due modelli di protesi endovascolari aortiche per il trattamento dell aneurisma dell aorta addominale: Endoprotesi coperte autoespandibili modulari (formate da un corpo principale aorto-iliaco e da una branca iliaca, da assemblare nell aneurisma). Sono le più diffuse, applicabili a situazioni anatomiche anche complesse e consentono di assemblare più segmenti di misure diverse. Hanno lo svantaggio di poter dare fughe di tipo 3 per disconnessione dei moduli. AneuRx (Medtronic): protesi in poliestere a parete sottile supportata per tutta la sua altezza da endoprotesi esterne autoespandibili in nitinol disposte in modo discontinuo. Zenith (Cook): protesi in poliestere a parete normale supportata su tutta la sua altezza da endoprotesi in acciaio, autoespandibile a Z, disposte in modo discontinuo e fissate con punti di sutura alla faccia esterna della protesi. Lo stent alle estremità, essendo scoperto, può fissarsi al di sopra delle arterie renali. Vi sono degli uncini sull endoprotesi sia in sede prossimale che distale per permettere l ancoraggio e un buon fissaggio. Excluder (Gore): protesi in PTFE a parete sottile con supporto esterno continuo in nitinolo autoespandibile, unito alla protesi da una pellicola in PTFE; in sede prossimale 14 uncini assicurano l ancoraggio. Talent (Medtronic): protesi in poliestere a parete sottile supportata in tutta la sua lunghezza da un endoprotesi autoespandibile in nitinolo posta in modo discontinuo all interno della protesi. Le endoprotesi prossimali e distali non sono ricoperte. 2 9 0 Ann. Ital. Chir., LXXIV, 3, 2003

Trattamento endovascolare degli aneurismi nell anziano Endoprotesi coperte autoespandibili uni-modulari (formate da un unico corpo aorto- bisiliaco). Non hanno il rischio di disconnessione; vengono costruite su misura per il paziente e l impianto può presentare difficoltà in presenza di angolazioni e tortuosità aorto-iliache. Ancore (Guidant EVT):protesi monocorpo in poliestere munita alle due estremità di un sistema di ancoraggio a Z autoespandibile in Elgiloy dotato di uncini. La protesi è supportata solo a livello delle sue porzioni prossimale e distale a livello della zona di ancoraggio. Endologix (Bard): protesi in PTFE a parete sottile, armata da un endoprotesi interna continua autoespandibile in nitinolo, fissata alla protesi con punti alle estremità. Risultati Molti autori (20-21-22) citano una riduzione in diametro e volume dell aneurisma dopo la sua esclusione dal circolo, quest ultimo considerato indispensabile alla riuscita del trattamento. Dopo l impianto di un endoprotesi bisogna accertarsi che non vi siano fughe peri-protesiche, ossia mezzo di contrasto fuori dalla protesi, tra la protesi ricoperta e la parete vasale (Endoleak). Gli E ndoleak possono essere. Primari: fughe scoperte entro 30 giorni dall impianto. Secondari: fughe scoperte più tardivamente. In base all sede si distinguono i seguenti tipi di endoleak. Tipo I: Mancata tenuta stagno della protesi al colletto prossimale e distale. Tipo II: Continua perfusione della sacca aneurismatica tramite arterie lombari e/o arteria mesenterica inferiore. Tipo III: Per lacerazione dell endoprotesi o in sede di sovrapposizione di endoprotesi modulari. Tipo IV: Per porosità della protesi, o dai fori di sutura di ancoraggio protesi-stent. Di tipo indeterminato: Quando, nonostante i diversi esami diagnostici, non si riesce a determinarne l origine. Endotensione: Non vi è nessuna endoleak, ma la pressione all interno del sacco aneurismatico rimane elevata, l aneurisma rimane pulsante alla palpazione, la diagnosi viene posta grazie a rilevamenti indiretti come l accrescimento del calibro dell aneurisma nonostante l assenza di endoleak visibile. Il trattamento degli endoleak è in funzione dell importanza della fuga, ma anche della probabilità della sua scomparsa nel tempo (23-24). Il tipo I e III, che potrebbe complicarsi con la rottura dell aneurisma vanno trattati o con una seconda procedura endovascolare oppure con una conversione chirurgica tradizionale. Nel tipo II si è più propensi al trattamento conservatore, ad embolizzazioni con coil, oppure una clips arteriosa posta in laparoscopia (25). Nel tipo IV si propende per il trattamento conservatore o altro. La procedura si deve ritenere perfettamente riuscita quando l aneurisma risulti completamente escluso alla angiografia finale, con perfetta pervietà ed assenza di stenosi a carico della endoprotesi. Qualsiasi difetto riscontrato deve essere possibilmente corretto in prima istanza, eccezion fatta per una residua porosità della protesi (tipo IV) (26). Follow-up Non essendo nota la affidabilità nel tempo del trattamento endovascolare per la correzione dell aneurisma dell aorta addominale, è di fondamentale importanza lo stretto monitoraggio dei pazienti operati.(27). Deve essere eseguito entro 7 giorni dall impianto, dopo 30 giorni, dopo 3 mesi, dopo 12 mesi ed una volta l anno. Ha lo scopo di valutare nel tempo le modificazioni della sacca aneurismatica (esclusione, dimensione) ed i suoi rapporti con l endoprotesi (Posizione-migrazione, espansione, angolatura, pervietà, rottura (28) riportate in letteratura anche in casi di mancanza di endoleak). I pazienti non disponibili a sottoporsi con regolarità ai controlli devono essere scartati per questo tipo di procedura. Può essere effettuato con: ECO COLOR DOPPLER, ANGIO TC e/o RMN. L esame di scelta è l Angio Tc, ma l Eco Doppler sta assumendo un ruolo sempre maggiore, anche se la RM integrata dall angiorm comporta l assenza di esposizione a radiazioni ionizzanti, spesso la scelta varia da centro a centro, in base alla disponibilità e alla affidabilità dell indagine stessa. L Eco Color Doppler è un indagine strumentale non invasiva e ben accettata dal paziente molto sensibile alla diagnosi di endoleak e con una buona accuratezza nella tipizzazione dell endoleak di tipo II da riperfusione retrograda della sacca aneurismatica. Qualsiasi paziente con endoleak ed aneurisma che aumenta di diametro va ritrattato (per via endovascolare o chirurgica) ma bisogna porre particolare attenzione anche a quei pazienti senza endoleak evidenziabili con aneurismi che aumentano comunque di diametro ed a quelli con endoleak tipo II che hanno diametri stabili; questi casi richiedono un aumento dei controlli, non sono assolutamente infrequenti e rappresentano un grave rischio per il successo a distanza della tecnica. Uno stretto monitoraggio e la necessità di procedure aggiuntive sono fondamentali per ottenere un duraturo successo (29). La scarsa tollerabilità dei pazienti a sottoporsi a ripetuti esami, nonchè il sovraccarico dei centri deputati al follow-up mostra come la quota dei controlli è buona al primo anno ma declina rapidamente al 40% dopo appena 18 mesi (8). Ann. Ital. Chir., LXXIV, 3, 2003 2 9 1

G. Impedovo, F. Perilli, A. Lillo, L. Greco, F. Martiradonna, D. Angiletta, G. Regina Conclusioni Il trattamento endovascolare per gli aneurismi dell aorta addominale dimostra un successo precoce superiore al 90% e persiste dopo circa un anno. Alcune caratteristiche anatomiche come l angolatura del colletto e il diametro dell aneurisma potrebbero condizionare il risultato precoce, così come l età avanzata e l elevato rischio anestesiologico che sono probabilmente espressione di una indicazione al trattamento endovascolare allargata (30). La presenza di leak dopo un mese è il più potente fattore prognostico negativo per il successo a distanza della procedura. La quota di pazienti idonei al trattamento endovascolare risulta pari al 54% (31), ma tale percentuale è destinata a salire, grazie ad una sempre migliore conoscenza della morfologia anatomica pre-operatoria dell aneurisma con la diagnostica per immagini, allo sviluppo di materiale di seconda generazione, nonché al miglioramento nelle tecniche di impianto (32). In conclusione l intervento endovascolare per correzione degli Aneurismi dell Aorta Addominale può essere considerato attualmente una procedura molto promettente e sicuramente associata ad un minore stress chirurgico rispetto alla Chirurgia aperta, ma con un numero di insuccesso a distanza certamente non trascurabile. Bisognerà aspettare i risultati dei grandi trials randomizzati appena iniziati (EVAR, ACE trial, DREAM), per dare delle risposte ai numerosi problemi ancora insoluti che essa comporta; ciò proprio in vista di più larghe indicazioni soprattutto in pazienti ottuagenari o comunque molto anziani che appaiono al momento i maggiori potenziali beneficiari di questa procedura. Bibliografia 1)Manton K.G., Stallard E.: Cross-sectonial estimates of active life expetancy for the U.S. enderly and oldest-old populations. J Gerontol, 46:S170-82, 1991. 2)National Centre for Healt statistics of the United States: Mortalità, Part A, sec. 6 life, II, 1991 - (tables, Table 6-4. Washington: Public Healt Service, 1996:16). 3)Federazione Nazionale Pensionati CISL: Anziani 98. Tra ugua - glianza e diversità. Secondo rapporto sulla condizione della persona anziana. 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