Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA DC3. Circuiti in corrente continua

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Transcript:

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA DC3 Circuiti in corrente continua Scopo dell'esperienza 1. Determinazione della caratteristica I/V di un conduttore non ohmico: cella fotovoltaica; 2. verifica delle leggi di composizione di condensatori in serie e in parallelo; 3. misura della capacita' del LED; 4. verifica delle leggi di carica e scarica del condensatore. Cella fotovoltaica Richiami teorici La cella fotovoltaica è basata su un tipo particolare di diodo in cui l esposizione alla luce causa, con molta efficienza, il passaggio di elettroni dalla banda di valenza a quella di conduzione. a Voltmetro o amperometro R i direzione della corrente lato p lato n direzione del flusso di elettroni R cella b Il lato che viene esposto alla luce è il lato p della giunzione, gli elettroni vengono eccitati dalla luce nella banda di conduzione e di qui tendono a migrare verso il lato n della giunzione: si crea quindi un flusso di elettroni dal lato p al lato n e quindi una corrente elettrica dal lato n verso il lato p. Questa direzione della corrente corrisponde ad una situazione di polarizzazione inversa : la cella fotovoltaica funziona quindi in condizioni di polarizzazione inversa, in cui tuttavia la corrente non è piccolissima, perché è favorita dalla eccitazione dovuta alla luce. La corrente infatti è proporzionale all illuminamento. 1

I parametri importanti di una cella fotovoltaica sono la corrente a circuito chiuso (I cc ) e la tensione a circuito aperto (V ca ). La prima si misura inserendo fra i capi a e b della cella un amperometro: poiché l amperometro ha una resistenza interna R int piccola, la corrente che circola nel circuito è determinata dal potenziale V o effettivamente generato dal passaggio degli elettroni nella cella diviso per la resistenza interna R cella della cella: I cc = V o / R cella (1) La differenza di potenziale a circuito aperto si misura inserendo fra i capi a e b della cella un voltmetro. Poiché il voltmetro ha una resistenza interna R int molto grande, la corrente che circola nel circuito è piccolissima e quindi la caduta di potenziale sulla resistenza interna della cella è trascurabile: si può assumere che V ca V o (2) Misurando V ca e I cc, si può quindi risalire ai valori di R cella e di V o. Composizione di condensatori Condensatori collegati in parallelo : la capacità equivalente è la somma delle capacità dei singoli condensatori: C eq = C 1 + C 2 +.. (3) Condensatori collegati in serie : l inverso della capacità equivalente è la somma degli inversi delle capacità dei singoli condensatori: 1/C eq = 1/C 1 + 1/C 2 +.. (4) Capacità di un condensatore a facce piane e parallele: C = r 0 S /d (5) dove ε 0 =9 10 12 F /m, e r è la costante dielettrica relativa del mezzo frapposto tra le armature, S è l area dell armatura e d la loro distanza. Carica e scarica del condensatore Durante la scarica o la carica del condensatore, la tensione ai suoi capi tende a variare con continuità. Si consideri una maglia che comprende un generatore di tensione, un resistore di resistenza R ed un condensatore di capacita' C; se la d.d.p. fornita dal generatore di tensione vale E e la tensione tra le armature del condensatore all'istante in cui inizia il processo di carica e' nulla, essa varia nel tempo secondo la legge: V C t =E 1 e t / (6) dove il tempo caratteristico τ=rc è pari al prodotto della resistenza R per la capacità C del circuito; la corrente che circola nella maglia segue un andamento esponenziale in funzione del tempo : I =I 0 e t / (7) dove I 0 =E /R ; la tensione ai capi del resistore sara' data da V R =R I. Nel processo di scarica del condensatore, la tensione ai suoi capi varia secondo la legge: V C t =V 0 e t / (8) 2

dove V 0 indica la tensione iniziale ai capi del condensatore; la corrente che fluisce nella maglia e' data da: I =I 0 e t / (9) dove, adesso I 0 = V 0 /R ad indicare che ora la corrente circola in senso opposto a quello che possiede durante il processo di carica. Attività sperimentale C1. Caratteristica I-V di una cella fotovoltaica Esponete la cella fotovoltaica alla luce della lampada. Misurate la differenza di potenziale a circuito aperto V ca. Misurate la corrente di corto circuito I cc Progettate un circuito che vi permetta di misurare la resistenza interna della cella (R cella ). Riportate lo schema del circuito e il risultato della misura. Collegate alla cella un resistore di carico R (la cui resistenza potete misurare direttamente con l'ohmetro) di valore paragonabile a R cella, misurate la corrente I che fluisce nella maglia, la caduta di potenziale V ai capi di R e calcolate la potenza estratta W. La misura va ripetuta per 4 diversi valori di R, scelti intorno al valore della resistenza interna della cella. Organizzate i dati in una tabella. Trovate il valore che rende massima la potenza e confrontate tale valore con quello della resistenza interna della cella, Riportate su dei grafici fatti su carta millimetrata I, V e W in funzione di R. Ripetete tutte le misure per una diversa intensità di illuminazione. Riportate su dei grafici fatti su carta millimetrata I, V e W in funzione di R anche per questa seconda serie di dati. C2. Composizione di condensatori Condensatori in serie Prendete tre condensatori aventi valori di capacità diversi ma dello stesso ordine di grandezza; misurate la capacità di ciascuno di essi servendovi della apposita sezione del multimetro a disposizione. Calcolate la capacita' equivalente della composizione in serie dei tre condensatori. Collegate infine i tre condensatori in serie, misurate la loro capacita' equivalente e confrontatela con il valore calcolato, dicendo se i valori sono compatibili. 3

Condensatori in parallelo Calcolate la capacita' equivalente della composizione in parallelo dei tre condensatori precedenti. Collegate i tre condensatori in parallelo, misurate la loro capacita' equivalente e confrontatela con il valore calcolato, dicendo se i valori sono compatibili. C3. Misura della capacita' dei LED Misurate con il multimetro la capacità dei tre LED usati nell esperimento B5 in assenza di potenziale applicato dall esterno. La giunzione di un LED si comporta come un condensatore a facce piane avente area pari all area della giunzione e distanza fra le armature pari allo spessore del cosiddetto strato di svuotamento che si crea fra i due lati della giunzione (è chiamato in questo modo perché in esso non esistono né elettroni di conduzione liberi di muoversi né buche libere: si comporta quindi come il dielettrico che si mette fra le armature del condensatore). Dal valore della capacità, calcolate lo spessore dello strato di svuotamento, supponendo che l area della giunzione sia di circa 0.1 mm 2 (priva di errore) e che la costante dielettrica relativa r del semiconduttore sia circa 10 (anch'esso privo di errore). Riportate i risultati in una tabella. C4. Carica del condensatore Collegate all alimentatore di tensione continua settato ad un valore V di 20 V una capacita' da 20 µf e, in serie, una resistenza da 2 MΩ circa. Calcolate la costante di tempo del circuito. Costruite tre curve di carica: la prima misurando la caduta di potenziale ai capi della resistenza, la seconda misurando la caduta di potenziale ai capi del condensatore, e la terza misurando la corrente che fluisce nel circuito. Per ogni curva disegnate il circuito utilizzato includendo il multimetro. Effettuate le misure a intervalli di tempo di 5 secondi e organizzate i dati in una tabella. Determinate con un'interpolazione grafica i valori della costante di tempoτ; una scelta opportuna per effettuare l'interpolazione e' quella di utilizzare i logaritmi. Per esempio, nel caso del potenziale ai capi della resistenza: ln V R = t / E ovvero y =a x con y dato dal primo membro dell'equazione e x=t. Trovate le equazioni relative a V c e a I Riportate quindi su dei grafici (su carta millimetrata) i potenziali e la corrente in funzione del tempo per le tre serie di misure effettuate, e determinate graficamente il valore di τ. 4

Confrontate i diversi valori di τ con il valore atteso precedentemente calcolato e verificatene la compatibilità. La resistenza interna del voltmetro e' di 10 MΩ. Discutete, per i due circuiti che avete utilizzato per misurare rispettivamente V r e V c, se questo valore influisce sulla misura ed in particolare sul valore atteso di τ: in caso affermativo, ricalcolate per ogni circuito il valore atteso di τ e confrontatelo con il valore misurato. 5