Corso di Laurea Triennale Processi di Sviluppo Psicologico e Gestione delle Risorse Umane TEORIE E TECNICHE DEI TEST Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi Dott.ssa Silvana Bertoglio Lezione del 6/11/2003
Corso di Laurea Triennale Processi di Sviluppo Psicologico e Gestione delle Risorse Umane TEORIE E TECNICHE DEI TEST Modulo 1: I fondamenti metodologici della Neuropsicologia Dott.ssa Silvana Bertoglio Lezione del 6/11/2003
I fondamenti metodologici della Neuropsicologia La Neuropsicologia si è posta fin dai suoi albori due scopi fondamentali: 1.Indagine delle alterazioni dei processi mentali e loro correlazioni patologiche, con finalità diagnostiche e terapeutiche; 2.Finalità euristica: studio dei correlati neurali delle funzioni mentali (metodo della correlazione anatomo-clinica) e studio della funzione mentale in quanto tale (proprietà funzionali del sistema normale).
Correlati neurologici dell attività mentale Il metodo classico della correlazione anatomo-clinica procede nel modo seguente: ad un analisi neuropsicologica del comportamento del paziente fa seguito l individuazione della lesione cerebrale associata a tali disordini comportamentali. Un danno cerebrale localizzato in una determinata porzione produrrà quello che definiamo disturbo. In maniera speculare le attività che risultano compromesse in un determinato quadro patologico sono ascrivibili ad un danno alle aree corticali deputate al controllo ed alla produzione di quel determinato comportamento. Questo tipo di inferenza (la funzione è rappresentata in quell area cerebrale) si basa sulla dissociazione tra sintomi.
Il metodo correlazionale Un problema di questo modello interpretativo deriva dal fatto che le diverse regioni cerebrali sono tra loro connesse. Una lesione dell area A potrebbe causare un difetto specifico in quanto disturba il funzionamento del circuito B, di cui fa parte; in questo senso la correlazione non va fatta soltanto con l area lesa, ma con l intero circuito reso mal funzionante dal danno cerebrale focale (concetto di DIASCHISI). L impiego di tecnologie dinamiche (PET) lo prova. E meglio parlare di CORRELAZIONE tra funzioni o aree piuttosto che di LOCALIZZAZIONE.
Il Metodo Neuropsicologico La ricerca neuropsicologica ha luogo su gruppi di pazienti L esame neuropsicologico è standardizzato: l uso di test nps permette di replicare i risultati, avere omogeneità di valutazioni e condivisione di risultati. Questo è possibile grazie alle regole precise ed uniformi di somministrazione, regole di classificazioni degli errori ed analisi dei risultati, possibilità di attribuire punteggi quantitativi alla prestazione di un paziente (analisi statistica) La prestazione dei cerebrolesi va confrontata con quella di un gruppo di soggetti normali, mediante procedure statistiche adeguate.
La Neuropsicologia Cognitiva: Studia le prestazioni cognitive negli individui che hanno subito una lesione cerebrale, cercando di capire quali aspetti dell attività cognitiva sono intatti o danneggiati e cercando di trarre conclusioni sui processi cognitivi normali. Nasce dal costrutto teorico secondo il quale le facoltà mentali possono essere frazionate in una serie di componenti con proprietà funzionali specifiche, tra loro collegate (è possibile che talune componenti vengano danneggiate in modo più o meno completo da una lesione cerebrale). Duplice possibilità: 1)interpretare il difetto in termini di compromissione di una o più componenti o connessioni del sistema cognitivo; 2)acquisire informazioni sull architettura funzionale.
Tre presupposti base dell approccio neuropsicologico 1. Modularità: l architettura del sistema cognitivo è modulare,cioè è costituita da componenti distinte (moduli). Vi sono diversi elaboratori cognitivi indipendenti. Una lesione cerebrale danneggia tipicamente solo alcuni di questi moduli, lasciando intatti gli altri; 2. Corrispondenza: esiste una qualche corrispondenza tra l organizzazione funzionale e l organizzazione neurologica del cervello; 3. Costanza: la prestazione di un paziente cerebroleso rispecchia l attività dell insieme delle componenti del suo sistema cognitivo, meno quella/e danneggiata/e dalla lesione cerebrale.
Alcuni problemi metodologici La ricerca neuropsicologica ha utilizzato principalmente due metodi: dissociazioni tra difetti neuropsicologici per trarre le proprie inferenze interpretative dall insieme dei dati sperimentali; associazioni di alcuni sintomi comportamentali in uno stesso paziente rispetto ai sintomi isolati puri.
Dissociazione Il principio che sta alla base del metodo delle dissociazioni è che il sistema cognitivo è multicomponenziale (analogia con hifi moderni ): il modo migliore per svelarne le componenti è di trovare pazienti che in seguito ad una lesione presentino la compromissione di un sottosistema cognitivo senza che gli altri sottosistemi risultino danneggiati. La dissociazione è fin dagli albori della neuropsicologia lo strumento più potente per indagare l architettura anatomo-funzionale dei processi mentali e la sua base cerebrale
Dissociazione a)dissociazione Semplice: si verifica quando un soggetto riesce ad eseguire normalmente un certo compito, ma è danneggiata la sua capacità di eseguirne un altro.
Dissociazione a)dissociazione Doppia: una doppia dissociazione tra due compiti (A e B), si ha quando un soggetto esegue normalmente il compito A e ad un livello ridotto il compito B, mentre un altro soggetto esegue in modo ridotto il compito A ed esegue normalmente il compito B.
Associazione L associazione di sintomi può essere dovuta a due cause principali: Una stessa lesione cerebrale colpisce aree funzionalmente diverse; in questo caso l associazione è dovuta unicamente alla contiguità anatomica delle aree in cui sono implementati, con tutta probabilità, sottosistemi funzionalmente differenti); la lesione ha colpito una funzione specifica, dalla cui alterazione dipendono tutti i disturbi osservati; in questo il criterio più attendibile è decidere che due sintomi associati dipendono dallo stesso sottosistema funzionale quando non è possibile trovare uno dei due sintomi senza l altro.
Studi su caso singolo e su gruppo Sia gli studi di casi singoli, che quelli di gruppi di pazienti, possono contribuire allo sviluppo della conoscenza dell architettura funzionale della mente e della sua base neurale. E corretto condurre delle ricerche con gruppi di pazienti quando la teoria e le ricerche in una certa area sono ancora poco sviluppate. Tuttavia, la bilancia dei vantaggi pende dalla parte degli studi su casi singoli quando sono disponibili teorie relativamente dettagliate.