Lez 15 22/11/2016. Lezioni in didattica_fisica/did_fis1617/ E. Fiandrini Fis Sper e Appl Did 1617

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Lez 15 22/11/2016 Lezioni in http://www.fisgeo.unipg.it/~fiandrin/ didattica_fisica/did_fis1617/ E. Fiandrini Fis Sper e Appl Did 1617 1

Energia interna di un gas ideale E. Fiandrini Fis. Sper. e 2

Energia interna di un gas ideale E. Fiandrini Fis. Sper. e 3

Calore specifico molare a V cost E. Fiandrini Fis. Sper. e 4

Calore specifico molare a V cost E. Fiandrini Fis. Sper. e 5

E interna di un gas perfetto E. Fiandrini Fis. Sper. e 6

Gas ideale Il numero delle particelle e molto grande: N' N A = 6.02x10 23 Le particelle non interagiscono a distanza, lo fanno solo durante gli urti. Gli urti sono elastici Le dimensioni delle particelle sono trascurabili rispetto al volume occupato (ma non sono puntiformi) Le particelle sono in moto completamente casuale E. Fiandrini Fis. Sper. e 7

Teoria cinetica dei gas Boltzmann dimostrò che nel caso di un gas perfetto monoatomico, la pressione p esercitata dal gas è riconducibile agli urti elastici delle N particelle con le pareti del contenitore di volume V secondo la formula 1 N 2 p = m v 3 V dove <v 2 > è la velocità quadratica media delle particelle di massa m, cioè il valor medio del quadrato delle velocità delle particelle. Da questa relazione segue che: pv = 1 3 Nm v 2 dove n è il numero di moli ed N A = 6.02 10 23 è il numero di Avogadro. = 1 3 nn A m v 2 E. Fiandrini Fis. Sper. e 8

Teoria cinetica dei gas L equazione di stato del gas perfetto è pv=nrt. Utilizzando l espressione della pressione p trovata da Boltzmann si ha dove K B =R/N A =1.38 10-23 J/ K è la cosiddetta costante di Boltzmann. Si trova cioè che per un gas perfetto la temperatura è una misura macroscopica della energia cinetica media delle particelle del gas. Inoltre, dato che l energia interna E di un gas perfetto è solo energia cinetica, essa risulta legata alla temperatura T dalle seguenti relazioni: E = 1 2 2 m 1 2 2 Nm v v = 3 2 L ultima espressione conferma che l energia interna E di un gas perfetto è una funzione di stato e che essa dipende solo dalla temperatura T. = 3 2 NK K B T B T = 3 2 nrt E. Fiandrini Fis. Sper. e 9

Calore spec a p cost E. Fiandrini Fis. Sper. e 10

Trasf adiabatica rev Non viene scambiato calore con l ambiente esterno Q = 0 e quindi L + ΔU = 0. Il sistema scambia energia solo tramite lavoro meccanico. E. Fiandrini Fis. Sper. e 11

E. Fiandrini Fis. Sper. e 12

Problema Di quanto si e' espansa la bolla? L = pδv à ΔV = L/p. Dato che e' immersa p = p o +ρgh à ΔV = L/(p o +ρgh) con ρ = densita' dell'acqua E. Fiandrini Fis. Sper. e 13

Il Secondo Principio della Termodinamica Abbiamo visto che il primo principio regola la relazione, in una trasformazione termodinamica, fra variazione di energia interna, calore e lavoro scambiati. Ma il 1 principio non ci dice nulla a riguardo del fatto se una trasformazione può avvenire davvero. Per esempio, nell esp. di Joule-Thomson (espansione libera di un gas) è palese che lo spontaneo ritorno del gas dalla 2 a ampolla alla 1 a non avviene, ma non sarebbe in contrasto col 1 principio Così anche che il calore ceduto all acqua nell esp. di Joule non possa tirare su i pesi collegati al mulinello o che del calore possa spontaneamente trasferirsi da un corpo freddo ad uno caldo E il 2 principio a dirci quali processi, non in contrasto col 1 principio, possono realmente accadere E. Fiandrini Fis. Sper. e 14

E. Fiandrini Fis. Sper. e 15

Macchina termica Es: ciclo diesel, ciclo benzina (di Otto) E. Fiandrini Fis. Sper. e 16

Sorgenti di calore Per trasferire calore è necessario avere a disposizione una sorgente di calore, a temperatura T2 maggiore della temperatura T1 del corpo a cui tale calore si deve trasferire Si dice TERMOSTATO una sorgente che può trasferire calore ad un corpo senza diminuire sensibilmente la propria temperatura E. Fiandrini Fis. Sper. 17 e

Il concetto di termostato Termostato o riserva di calore Dalla calorimetria è noto che più grande è la capacità termica di un sistema e minore è la sua variazione di temperatura per un dato flusso di calore. Si chiama riserva di calore (o sorgente ideale di calore o termostato) un sistema a capacità termica infinitamente alta: si può ritenere che la temperatura di una riserva di calore non cambi per quanto grande possa essere il flusso di calore in uscita o in entrata. Il concetto di riserva di calore è un astrazione utilissima dal punto di vista teorico. Esempi di sistemi che possono ritenersi con buona approssimazione delle riserve di calore: l atmosfera, un lago, l oceano... E. Fiandrini Fis. Sper. 18 e

Macchine Termiche Del 2 principio esistono diverse formulazioni equivalenti. Le prime che troviamo sono quelle relative alle macchine termiche dovute a Kelvin-Plank e a Clausius Una macchina termica (schematizzata in figura) costituita da un fluido operante, sottrae ad ogni ciclo una quantità di calore Q 1 ad un termostato a temperatura T 1, ne converte una parte in lavoro L e cede una quantità di calore Q 2 non utilizzata ad un termostato a temperatura T 2 <T 1. Siccome la macchina opera ciclicamente risulta ΔU=0 e quindi: L Q L 1 = = > Q 0 Q tot 1 ; = Q Q 2 Q 1 2 + Q < 0 2 E. Fiandrini Fis. Sper. e 19

macchine termiche 2 Un parametro di fondamentale importanza è il rendimento η: ηe = L Q 1 = Q 1 Q Matematicamente è: 0 η 1; è ovvio che la condizione ottimale per il progettista sarebbe η 1, perché si minimizza l energia Q 2 sprecata sotto forma di calore ceduto a T 2 e pressochè tutto il calore Q 1 prelevato da T 1 è convertito in lavoro. Il caso limite (perfetto) si avrebbe quando Q 2 =0 (nessun calore scambiato con T 2 ) η=1 1 Q 2 = 1 Q Q 2 1 E. Fiandrini Fis. Sper. e 20

Macchine frigorifere (pompe di calore) Prendiamo una macchina termica che funziona al contrario E. Fiandrini Fis. Sper. e 21

Macchine termiche: Il motore a quattro tempi (a scoppio) Il movimento dei pistoni all interno dei cilindri del motore di un automobile è causato dall espansione e dalla compressione di una piccolissima quantità di sostanza gassosa: una miscela di aria e benzina. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 22

Primo tempo: aspirazione E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 23

Secondo tempo: compressione E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 24

Terzo tempo: combustione-espansione E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 25

Quarto tempo: scarico E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 26

Trasformazioni cicliche Una trasformazione ciclica è rappresentata nel diagramma pressione-volume da una curva chiusa. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 27

Il lavoro in una trasformazione ciclica Il lavoro compiuto dal sistema in un ciclo di funzionamento del motore è uguale all area del grafico pressione-volume contenuta nella linea chiusa. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 28

Benzina o diesel? E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 29

Rendimento di una macchina E. Fiandrini Fis. Sper. e 30

Macchine termiche a confronto Corpo umano 50-55% E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 31

2 o principio della termodinamica E. Fiandrini Fis. Sper. e 32

ENUNCIATO DI KELVIN È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di convertire in lavoro tutto il calore assorbito da una sola sorgente. T 2 Q MACCHINA IMPOSSIBILE! macchina termica L=Q Non è possibile realizzare una macchina termica ciclica come quella schematizzata in figura, cioè una macchina che abbia come unico effetto la totale trasformazione in lavoro L del calore Q assorbito da un unica sorgente. Una tale macchina violerebbe l enunciato di Kelvin del secondo principio della termodinamica. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 33

ENUNCIATO DI KELVIN È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di convertire in lavoro tutto il calore assorbito da una sola sorgente. T 2 Q 2 macchina termica L=Q 2 -Q 1 MACCHINA PERMESSA! Q 1 T 1 <T 2 Per funzionare ciclicamente, la macchina assorbe calore da una sorgente a temperatura maggiore e ne cede una parte ad una sorgente a temperatura minore. La differenza tra l energia assorbita e quella ceduta è uguale al lavoro utile compiuto dalla macchina. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 34

2 o principio della termodinamica E. Fiandrini Fis. Sper. e 35

ENUNCIATO DI CLAUSIUS È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo ad un altro avente una temperatura maggiore o uguale a quella del primo. T 2 Q MACCHINA IMPOSSIBILE! macchina termica Q T 1 <T 2 Non è possibile realizzare una macchina ciclica come quella schematizzata in figura, cioè una macchina che abbia come unico effetto il passaggio di una certa quantità di calore Q da un corpo ad un altro avente una temperatura maggiore o uguale a quella del primo. Una tale macchina violerebbe l enunciato di Clausius del secondo principio della termodinamica. E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 36

ENUNCIATO DI CLAUSIUS È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo ad un altro avente una temperatura maggiore o uguale a quella del primo. T 2 Q 2 =Q 1 +L MACCHINA PERMESSA! L macchina termica Q 1 T 1 <T 2 Un passaggio di calore da un corpo più freddo ad uno più caldo può essere realizzato mediante una macchina solamente a spese di un lavoro fornito dall ambiente esterno (come nel caso del frigorifero, che assorbe energia elettrica). E. Fiandrini Fis. Sper. e App. Did. 1617 37

Processi Reversibili Un processo si dice reversibile quando in esso è possibile invertire l asse dei tempi, cioè quando è possibile riportare tutto nella situazione iniziale in modo tale che il sistema ripercorra gli stessi stati di equilibrio. Per esempio, un corpo che scivola su un piano con attrito perdendo tutta la sua energia cinetica K: essa è trasformata in calore, cioè in energia interna delle molecole coinvolte nel processo d attrito: ΔU=-ΔK. Per invertire questo processo occorrerebbe prelevare l energia interna U da un unica sorgente e trasformarla per intero in energia meccanica contro il 2 principio. Analogamente per un processo di trasferimento di calore da un corpo caldo ad uno freddo. I requisiti affinché una trasformazione sia reversibile sono: sia quasistatica assenza di trasformazioni di energia meccanica in calore (assenza di attrito) assenza di scambi di calore tra corpi a temperatura diversa Sono reversibili la trasformazione adiabatica e isoterma del gas perfetto Tutte le trasformazioni reali, spontanee o non, sono irreversibili, le trasformazioni reversibili sono una utile idealizzazione E. Fiandrini Fis. Sper. e 38

Macchina di Carnot E. Fiandrini Fis. Sper. e 39

Macchina di Carnot E. Fiandrini Fis. Sper. e 40

...macchina di Carnot... c E. Fiandrini Fis. Sper. e 41

...macchina di Carnot c c E. Fiandrini Fis. Sper. e 42

Teorema di Carnot Una macchina termica che effettua un ciclo fatto di trasformazioni reversibili è anch essa detta reversibile. Lo studio di una tale macchina è fondamentale in termodinamica per capire i limiti di rendimento di un processo. Vale il Teorema di Carnot: nessuna macchina termica, operante fra T 1 e T 2, può avere un rendimento maggiore di quello di una macchina reversibile che operi fra le stesse temperature; Macchine reversibili operanti fra eguali temperature hanno eguale rendimento η irr < η rev E. Fiandrini Fis. Sper. e 43