Cenni di cartografia. Tipologie di cartografia e sistemi di riferimento geografico. Corso di Sistemi Informativi Territoriali Avanzati - UD04

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Cenni di cartografia Tipologie di cartografia e sistemi di riferimento geografico Corso di Sistemi Informativi Territoriali Avanzati - UD04 Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città, il Territorio e l Ambiente

Scopo della cartografia Lo scopo della cartografia è di riportare graficamente sul piano, mediante opportune leggi matematiche, quanto esiste sulla superficie terrestre. Secondo Mogorovich ci sono due tipi aspetti che caratterizzano la produzione di una cartografia, quello razionale e quello applicato: La cartografia razionale si occupa di stabilire una corrispondenza biunivoca, sotto forma di relazioni matematiche analitiche, tra i punti della superficie terrestre e gli omologhi punti sul piano. La cartografia applicata si occupa di riportare sul piano, dopo aver stabilito una scala di ragionamento, gli elementi della rappresentazione scelti per mezzo delle tecniche del disegno.

Cartografia applicata

Il prodotto cartografico Il prodotto della cartografia è una rappresentazione piana, che descrive, con un apposita simbologia e tramite alcune convenzioni, alcuni degli oggetti presenti in una certa parte di territorio. Il processo che porta alla produzione di una carta include le seguenti fasi definizione di un modello della terra (un elissoide con determinate caratteristiche) che approssimi nel modo migliore la superficie terrestre con una figura esprimibile da una formula geometrica proiezione della superficie dell elissoide su un piano trovando un compromesso tra le inevitabili approssimazioni che questo processo produce definizione di un sistema di riferimento rilevamento degli oggetti presenti sul territorio e restituzione in mappa

La scala delle rappresentazioni cartografiche La scala di una carta è il rapporto di riduzione tra le lunghezze tra la carta ed il terreno (1:25000 indica che ad un mm della carta corrispondono 25000 mm sul terreno, ossia 25 metri). Si parla generalmente di GRANDE SCALA per scale 1:500, 1:1.000, 1:2.000 MEDIA SCALA per scale 1:5.000, 1:10.000 PICCOLA SCALA per scale 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000, Oltre che essere dei rapporti di riduzione, le scale di rappresentazione sono anche «scale di ragionamento» in quanto strettamente connesse al tipo di utilizzo che si intende farne e al dettaglio della conoscenza necessaria alle attività.

La scala delle rappresentazioni cartografiche La scala non è esattamente costante in tutti i punti della carta, ma è riferita solo ad alcuni punti o direzioni particolari. Le informazioni presenti in una certa scala sono sufficienti a costruire una carta a scala più piccola. (a meno che non si desideri introdurre nuovi temi). Il processo di derivazione di una carta a scala più piccola comprende un elaborazione detta «generalizzazione» finalizzata a rendere compatibili gli elementi presenti nella grande scala con gli spazi ridotti in cui è necessario riportarli. In molti casi la generalizzazione prevede dei «fuori scala» localizzati atti a rendere intellegibile l elemento riportato. Le informazioni presenti in una certa scala NON sono generalmente sufficienti a costruire una carta a scala più grande.

La scala delle rappresentazioni cartografiche Molti di questi assunti cambiano fortemente di significato quando si parla di mappe digitali Rimane però valido l assunto sulla «scala di ragionamento»

Classificazione delle carte secondo la scala Planisferi quando rappresentano tutta la superficie terrestre; Mappamondi quando la rappresentazione è effettuata su una sfera; Carte geografiche o generali quando rappresentano una gran parte della superficie terrestre a piccolissima scala, fino ad 1:2.000.000; Carte corografiche quando la rappresentazione è a scale comprese tra 1:1.000.000 e 1:200.000; Carte topografiche quando la rappresentazione è a scale comprese tra 1:100.000 e 1:5.000; Mappe quando la rappresentazione è tra 1:4.000 e 1:1.000; Piante per scale grandissime, da 1:500 a valori maggiori; Carte Tecniche Regionali, che sono rappresentazioni specificamente finalizzate ad interventi sul territorio, in scale da 1:10.000 sino ad 1:2.000.

Coordinate sferiche Se si considera un modello tridimensionale della terra (in pratica l elissoide) le coordinate di un punto si misurano in latitudine e longitudine e vengono misurate in gradi e frazioni di grado (gradi sessagesimali gg mm ss o decimali gg.xxxx). In alcuni casi le coordinate sferiche vengono anche dette coordinate geografiche in distinzione dalle coordinate piane. Le coordinate sferiche non danno idea delle dimensioni degli elementi in mappa: all equatore, ad esempio Un secondo d arco [ 00 00 01 ] corrisponde a circa 30 m Un decimillesimo di grado [ 00.0001 ] corrisponde a circa 11 m Un centimillesimo di grado [ 00.00001 ] corrisponde a circa 1 m Tali dimensioni metriche ovviamente si riducono al variare della latitudine.

Longitudine e latitudine La latitudine è la distanza angolare di un punto dall'equatore «φ» La longitudine è la distanza angolare di un punto, misurata tra il meridiano che passa per quel punto e un meridiano di riferimento «λ»

Coordinate piane Se si considera un modello «piano» della terra (o meglio di una parte di essa) e si definisce su tale piano un sistema di assi ortogonali (x,y), le coordinate di un punto, e di conseguenza le coordinate dell oggetto corrispondente sul terreno, sono la distanza del punto dall asse delle y (coordinata x) e la distanza del punto dall asse delle x (coordinata y). L unità di misura più utilizzata per le coordinate piane sono i metri.

Dalla forma della terra ad un ellissoide Nel tempo sono tati utilizzati diversi modelli per descrivere nel modo più efficace la forma della Terra. Le coordinate dello stesso punto sono espresse da numeri diversi, in relazione all ellissoide utilizzato e al Sistema di Riferimento Geografico ad esso associato.

Da coordinate sferiche a coordinate piane Ovvero trasferimento di punti dall elissoide a un sistema di coordinate piane. Per passare dall ellissoide ad un sistema di coordinate piane occorre «proiettare» la superficie dell elissoide su un piano. Intuitivamente è come appoggiare un foglio di carta sulla superficie elissoidica e trasportare i punti dell elissoide sul foglio cercando di deformare il meno possibile le forme presenti sull elissoide. È facilmente intuibile che ci saranno comunque deformazioni e che queste saranno tanto maggiori quanto più ci si allontana dalla zona di tangenza. Ci sono diversi modi di «proiettare» la superficie dell elissoide su un piano, cioè di «appoggiare» il foglio di carta sulla superficie elissoidica.

Proiezione azimutale

Proiezione cilindrica

Proiezione conica

3D = 2D + 1D La determinazione delle posizioni è stata tradizionalmente scissa in due componenti: verticale e orizzontale Ciò ha implicato che nel contesto classico sono definiti due sistemi di riferimento geodetico, uno per la parte planimetrica e uno per le quote. 17

La superficie di riferimento La superficie fisica della Terra è molto vicina alla superficie matematica di un ellissoide di rotazione, cioè un ellissoide biassiale: di forma e dimensioni assegnate attraverso due parametri di posizione spaziale definita attraverso sei parametri Una superficie di riferimento deve avere due caratteristiche: essere matematicamente trattabile essere fisicamente individuabile con facilità 18

La Posizione La posizione geografica di un punto sulla Terra può essere definita come la sua posizione relativa alla superficie di riferimento, utilizzata in sostituzione della reale forma della Terra, per mezzo di una coppia di coordinate curvilinee come la latitudine e la longitudine e dell altezza sopra la superficie di riferimento. In questo senso si parla talvolta di posizionamento a (2+1) dimensioni. 19

Sfera, ellissoide, geoide Le superfici di riferimento più spesso utilizzate sono la sfera, l ellissoide biassiale ed il geoide (superficie equipotenziale del campo gravitazionale della Terra). Sfera e ellissoide hanno una definizione puramente geometrica e sono alternative. Il geoide ha una definizione fisica ed è associata alle altre per la determinazione delle quote. 20

Sfera, ellissoide, geoide E corretto e necessario distinguere tra coordinate sferiche, ellissoidiche e geoidiche, a seconda che siano utilizzate rispettivamente la sfera, l ellissoide o la superficie geoidica come superfici di riferimento. Le coordinate ellissoidiche sono anche dette geodetiche, mentre le geoidiche sono le coordinate astronomiche. 21

Ellissoide 22

Geoide 23

Datum Un datum planimetrico è il modello matematico della terra che usiamo per calcolare le coordinate geografiche dei punti Un datum planimetrico è un set di 8 parametri: due di forma dell ellissoide (a, e) tre di posizione tre di orientamento 24

Datum Con uno stesso datum (sistema di riferimento) si possono usare molti sistemi di coordinate: le trasformazioni tra sistemi di coordinate sono sempre puramente matematiche e non richiedono l introduzione di misure. La trasformazione tra due datum può essere calcolata solo quando vi siano sufficienti misure che legano punti nei due sistemi. 25

Datum Locale e Globale 26

Datum Locale Orientamento dell ellissoide locale scelta del punto di emanazione determinazione di latitudine e longitudine astronomica e della quota geoidica H allineamento della normale ellissoidica con la normale geoidica orientamento dell asse di rotazione dell ellissoide al Nord astronomico (azimut astronomico) scelta del meridiano origine delle longitudini 27

Datum locale Definizione del Geoide locale Scelta del sito Misure mareografiche Definizione del periodo temporale di misura Materializzazione del livello medio del mare 28

I sistemi geodetico-cartografici Per utilizzare compiutamente un sistema geodetico-cartografico, è necessario precisare quali siano: il sistema geodetico di riferimento (datum) le misure ed i calcoli di compensazione della rete di inquadramento che lo realizzano la rappresentazione cartografica (proiezione) adottata e le condizioni di applicazione 29

Associare ad una carta un Sistema di Riferimento 1. La scelta di un elissoide; 2. L orientamento dell elissoide; 3. La proiezione utilizzata (tipo e zona); 4. Il sistema di coordinate adottato. L insieme dei primi 2 parametri si chiama Datum insieme agli altri 2 costituisce descrizione completa del sistema di riferimento

Codici EPSG L EPSG Geodetic Parameter Dataset documenta in modo completo e strutturato una grande quantità di sistemi di riferimento di tutto il mondo e i relativi codici sono riconosciuti dai principali Software GIS. L EPSG Geodetic Parameter Dataset è gestito dal Geodesy Subcommittee of OGP (international association of Oil and Gas Producers) ed è accessibile liberamente. http://www.epsg-registry.org

Codici EPSG 4265: Monte Mario geografico 3003: Monte Mario Italia zona 1 3004: Monte Mario Italia zona 2 4230: ED50 geografico 23032: ED50 / UTM zona 32N 23033: ED50 / UTM zona 33N 4326: WGS84 geografico 32632: WGS 84 / UTM zona 32N 32633: WGS 84 / UTM zona 33N Roma40: Sistema geodetico Italiano 1940 Monte Mario: punto di riferimento del Sistema Roma40 ED50: European Datum 1950 UTM: Proiezione Universale Trasversa di Mercatore WGS84: World Geodetic System 1984