Il gioco della vita ovvero... se sto attento non mi faccio male Progetto di educazione e sicurezza stradale per le classi 4^ e 5^ della scuola primaria 1
ALESSIO TAVECCHIO ha cominciato ad entrare nelle scuole nel 1999 e ha fatto parte del Gruppo di educazione stradale dell Automobile club di Milano fino al 2004. Ad iniziare dal 2006, con altri educatori, ha creato un gruppo di lavoro, per rendere più capillare la sensibilizzazione degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado sul tema dell educazione stradale. PREMESSA Nel 2007 sulle strade urbane si è verificato il 76,6% degli incidenti. I pedoni, che costituiscono un utenza debole della strada, risultano il 6,3% dei feriti ed il 12,2% dei morti. In Italia gli incidenti che vedono coinvolti bambini sotto i 10 anni sono 6.480 all anno, 18 al giorno. I bambini pedoni, sotto i 10 anni, morti e feriti sono stati circa 1.100 nel 2007, circa 3 al giorno. I bambini trasportati, sotto i 10 anni, morti e feriti sono stati 5.150, circa 14 al giorno. Dai dati sopra riportati (fonte ACI/ISTAT), emerge l importanza di dare assoluta priorità alla protezione di questa parte dell utenza debole. E su questo punto devono lavorare in sinergia scuola e famiglia. E per questo che proponiamo, anche per l a.s. 2009-2010, il progetto Il gioco della vita ovvero... se sto attento non mi faccio male, per il quale chiediamo la partecipazione attiva degli insegnanti e dei genitori dei bambini delle scuole primarie che aderiranno all iniziativa. Il progetto si inserisce nell insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. In particolare costituisce un approfondimento sull educazione stradale ed una cittadinanza consapevole, con collegamenti all educazione alla salute, all'affettività e alle emozioni. Cittadinanza e Costituzione si riferisce all acquisizione di norme e regole non solo come bagaglio di conoscenze, bensì soprattutto come interiorizzazione delle stesse, favorendo così la maturazione di un adeguato senso di responsabilità nei confronti di sé e degli altri. La scuola e la famiglia rivestono un ruolo fondamentale per stimolare lo sviluppo di quanto detto, a condizione, in ogni caso, che tale ruolo non sia svolto in maniera estemporanea. Il progetto pertanto dovrebbe servire da stimolo o da base per continuare l opera lungo il percorso evolutivo dei nostri ragazzi. Ciò che si tende a far maturare negli stessi, fra l altro, è la funzione di self-care (Khantzian e Mack 1983), funzione complessa che implica processi affettivi e cognitivi (sufficiente stima di sé, anticipazione delle situazioni pericolose, controllo degli impulsi, valutazione del pericolo,...). Il bambino, con l aumentare dell età, diviene sempre più capace di prevedere il rischio che può derivare da alcuni comportamenti. La sua capacità però è limitata e il suo pensiero ha ancora le caratteristiche di egocentrismo, animismo descritte da Piaget; pertanto la sua valutazione del grado di pericolo risulta spesso difettosa. 2
La letteratura riporta che i bambini acquisiscono dapprima la competenza discriminativa (situazioni pericolose e situazioni sicure); solo in un secondo tempo essi apprendono le regole comportamentali per premunirsi dai pericoli. E dai 7-8 anni, che ci si aspetta che il bambino, col diminuire dell egocentrismo, l acquisizione della reversibilità del pensiero e della causalità meccanica, possa raggiungere una rappresentazione del pericolo più vicina a quella dell adulto, sebbene legata ancora agli aspetti concreti, caratteristici del pensiero infantile. In seguito, il preadolescente, come l adolescente, sarà in grado di riflettere su di sé e di fornire una rappresentazione della propria reazione di fronte al pericolo, della valutazione dello stesso. Il presente progetto è stato ideato alla luce di queste considerazioni e alle caratteristiche di questa fascia di età. METODO E SUPPORTI Il metodo adotterà una dinamica interattiva ed esperienziale in cui l apprendimento avviene attraverso la presa di coscienza attiva di abilità sociali, valori, emozioni, in un contesto dinamico di gruppo e con l ausilio di vari supporti didattici (vignette, disegni, cartelloni, spezzoni di cartoni animati,...) e di giochi. OBIETTIVI Generali: - favorire la riflessione sugli argomenti trattati: o conoscenza e consapevolezza in merito al valore della vita, a come siamo fatti e ai nostri limiti; o comportamenti adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria ed altrui. Specifici: - stimolare comportamenti prosociali; - stimolare il rispetto delle regole; - promuovere l acquisizione, rappresentazione e interiorizzazione del concetto di pericolo e della relativa percezione di rischio. STRUTTURA E CONTENUTI DELL INTERVENTO L intervento dell educatore, rivolto ad una classe, ha durata di due ore ed è così strutturato: - presentazione - esposizione dei contenuti con coinvolgimento attivo degli alunni: o partendo dal vissuto individuale, brain storming che porta alla compilazione di alcune semplici mappe: scala dei valori, sogni ed obiettivi; o riflessione sull osservanza delle regole e sull attenzione da porre in strada, in casa, praticando sport, ecc. per evitare incidenti a noi 3
stessi e agli altri, che potrebbero intralciare il percorso della vita; cause e casualità; o l incidente di Alessio e gli incidenti occorsi a persone vicine agli alunni: emozioni e sentimenti; o limiti oggettivi e soggettivi: percezione visiva del bambino e degli altri utenti della strada; percezione del rischio; tempi di reazione; - feedback (anche con messa in parole delle emozioni) degli alunni in circle time attraverso l utilizzo di strumenti per la verifica dell apprendimento. IMPEGNO DELLA SCUOLA Si richiede ai docenti della classe: di riprendere le riflessioni sui temi affrontati dall educatore dello staff di Alessio in maniera trasversale e nei modi e tempi che riterrà più opportuni, al fine di favorire il processo di interiorizzazione e modifica dei comportamenti; di invitare il gruppo di una o più classi, che hanno partecipato agli incontri, a produrre un elaborato a scelta - grafico, testuale, foto, video, musicale - che sarà poi pubblicato sul nostro sito. I lavori inviati saranno a disposizione di alunni e insegnanti, quale ulteriore strumento didattico; di promuovere almeno un incontro, anche serale, con i genitori (Associazione genitori, Consiglio di classe, ecc.) per avviare un confronto sull importante problema della sicurezza dei loro figlioli e sui rischi sempre presenti nel percorso casa-scuola, sia che avvenga a piedi, sia che avvenga con mezzi di trasporto. L incontro è condotto da un educatore dello staff di Alessio Tavecchio, con la collaborazione dei docenti. MONITORAGGIO INCONTRO CON I BAMBINI La verifica dell impatto dell incontro sui bambini è effettuata attraverso il momento di feedback sopra descritto. INCONTRO CON I GENITORI: I genitori avranno cura di compilare, in forma anonima il questionario di valutazione somministrato dopo l incontro. 4
Questionario Genitori (da compilare al termine dell incontro e consegnare all educatore) Ti proponiamo il seguente questionario per verificare l'utilità dell'incontro di oggi e per avere i tuoi consigli e le tue osservazioni. La scheda è del tutto anonima. Siamo certi che risponderai sinceramente e con senso di responsabilità contribuendo a migliorare il nostro lavoro. Grazie per la preziosa collaborazione! 1. Ritieni utile l incontro al quale hai partecipato? 2. Ora ritieni di essere più consapevole del valore della Tua vita e della vita degli Altri? 3. Questo incontro ti aiuterà ad essere più prudente alla guida? 4. A Tuo parere, quanto sono sensibili al tema della sicurezza stradale? - Amministrazione Pubblica: - Scuola: - Famiglia: 5. Quanto ti è piaciuto l incontro riguardo a: - contenuto: - modalità di esposizione: 6. Questo incontro ti ha aiutato a capire meglio i tuoi figli? 7. Ritieni che tuo figlio/a abbia acquisito una maggiore responsabilità di comportamento in strada? Data / / classe Scuola città Se desideri rimanere in contatto con noi, lascia pure il tuo indirizzo e-mail: _ 5