L E Z I O N E 1 E L E T T R O T E C N I C A

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L E Z I O N E 1 E L E T T R O T E C N I C A L a p r i m a L e g g e d i O h m Considerando una esistenza R compresa tra i morsetti A e B, la legge di Ohm dice che la differenza di potenziale V AB misurata fra i morsetti A e B è direttamente proporzionale al prodotto della corrente I e della resistenza R. In termini diversi : Considerando una esistenza R compresa tra i morsetti A e B, la legge di Ohm dice che la differenza di potenziale VAB misurata fra i morsetti A e B è proporzionale alla corrente I che scorre nella resistenza: V AB =R I [V]=[ A] la differenza di potenziale misurata ai capi di una resistenza viene chiamata caduta di tensione (c.d.t.).si deve fare attenzione al verso della corrente, infatti, il verso positivo della V AB punta al morsetto a potenziale più alto che è quello da cui la corrente entra nella resistenza, In tal caso V AB >0 V AB = - V BA V BA <0 In tal caso V BA >0 V BA = - V AB V AB <0

C O L L E G A M E N T O D I R E S I S T E N Z E Due resistenze sono collegate in serie quando hanno un nodo collegato in comune. Due resistenze collegate in serie, sono equivalenti ad unica resistenza di valore pari alla somma delle due. Se le resistenze in serie sono più di due, la resistenza equivalente è pari alla somma di tutte le resistenze della serie. In generale per n resistenze in serie vale la regola: Due resistenze sono collegate in parallelo quando hanno la loro coppia di nodi collegati in comune Due resistenze collegate in parallelo sono equivalenti ad una resistenza il cui inverso è pari alla somma degli inversi delle due resistenze: da cui.. In generale per n resistenze in parallelo vale la regola N.D.R.: la cosa importante è che davanti a un parallelo di più resistenze non si facciano errori banali. Ad esempio se nel caso di tre resistenza in parallelo che non si debba scrivere:

piuttosto è meglio unire in parallelo le resistenze due alla volta Oppure applicare la formula

ESERCIZIO 1 SOLUZIONE

ESERCIZIO 2 SOLUZIONE

GENERATORE DI TENSION E Un generatore elettrico è un dispositivo che costringe le cariche elettriche a muoversi di moto uniforme lungo un conduttore. I simboli grafici che caratterizzano un generatore di tensione sono riportati a fianco. Se il generatore non è collegato ad un circuito chiuso non vi è flusso di corrente nel conduttore, anche se ai suoi capi può essere misurata una tensione E che è il valore della forza elettro motrice che caratterizza il generatore. Quando il circuito non è chiuso, ai morsetti A e B si presenta una differenza di potenziale Se i poli A e B del generatore sono isolati, essi considerati 'flottanti' e l'unica cosa che si può dire è che la differenza di potenziale fra loro è pari alla f.e.m. E. Se il polo negativo è collegato a massa il potenziale del polo positivo rispetto a massa, è pari alla f.e.m. E; se è collegato a massa il polo positivo, il potenziale del polo negativo rispetto a massa è pari alla fem ma con segno negativo. C O L L E G A M E N T O D I G E N E R A T O R I D I T E N S I O N E I N S E R I E E D I N P A R A L L E L O Due generatori sono collegati in serie quando hanno un morsetto in comune e da esso non si diparte nessun altro ramo del circuito. In tal caso la differenza di potenziale fra i morsetti A e B risulta uguale alla somma delle forze elettro motrici dei due generatori. Se il senso delle due forze elettromotrici è concorde come in figura; se il senso è discorde

la V AD è pari alla differenza delle due f.e.m. Due generatori si dicono collegati in parallelo se hanno i due poli in comune; occorre in tal caso che le due f.e.m. dei generatori siano uguali e concordi; in tali condizioni: Il caso contrario non è ammissibile, poiché è causa di uno stato di indeterminazione con conseguente imprevedibilità nel funzionamento del circuito.

Nodi di un circuito Esaminiamo ora il circuito più complesso mostrato in figura e costituito da una batteria e da tre lampadine L1, L2, L3: Si dicono nodi del circuito i punti in cui si congiungono fra loro tre o più fili. Nel nostro circuito sono presenti due nodi, evidenziati da un puntino più scuro. Nella figura seguente i due nodi, A e B, sono indicati esplicitamente insieme con i fili che convergono nel nodo: Vi sono però casi in cui l'individuazione corretta dei nodi del circuito è un po' più difficile. Si consideri per esempio lo schema seguente:

Sebbene sembra che vi siano quattro nodi (A1, A2, B1 e B2) in realtà i nodi veri sono solo due, A e B, come mostrato in questa figura: La ragione per cui A1-A2 formano un solo nodo (come anche B1-B2) è che essi sono collegati fra di loro da un filo (un cortocircuito), senza nessun componente in mezzo. In pratica è possibile ridisegnare il circuito nel seguente modo, del tutto equivalente per rendersi conto della cosa:

Rami di un circuito Si dicono rami di un circuito le porzioni di circuito comprese fra due nodi. Nel nostro circuito sono presenti tre rami, messi in evidenza con colori diversi nella figura qui sotto: Il ramo rosso comprende la batteria E e i relativi collegamenti; il ramo verde comprende la lampadina L1 e i relativi collegamenti; il ramo blu comprende le lampadine L2 e L3 e i relativi collegamenti.

Maglie di un circuito Una maglia è un percorso chiuso ad anello all'interno di un circuito. Nel nostro circuito abbiamo tre maglie messe in evidenza nella figura seguente: Si noti che ogni maglia è formata da più rami (per esempio la maglia 1 è composta dal ramo rosso e dal ramo verde uniti insieme). Le tre maglie del circuito non sono tutte ugualmente importanti, come scopriremo meglio in seguito. In particolare la maglia 3 può essere considerata come una combinazione della maglia 1 e della maglia 2: in pratica non aggiunge nessuna informazione utile per lo studio del circuito. Le maglie "utili" (nel nostro caso la 1 e la 2) sono dette maglie fondamentali del circuito.

Un metodo rapido per individuare le maglie fondamentali è quello detto delle "regioni" o della carta geografica. In pratica bisogna pensare al circuito come ad una carta geografica suddivisa in regioni, delimitate dai rami del circuito stesso. Ogni regione identifica una maglia fondamentale del circuito. Nella figura seguente sono indicate le due regioni del circuito (colorate diversamente) alle quali corrispondono le relative maglie fondamentali: