TERAPIA FARMACOLOGICA della M. DI ALZHEIMER. Dr. Massimo Moleri responsbile U.O. Neurologia CSC S. Francesco

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Prof. Antonio Benedetti. Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Politecnica delle Marche Ancona

Transcript:

TERAPIA FARMACOLOGICA della M. DI ALZHEIMER Dr. Massimo Moleri responsbile U.O. Neurologia CSC S. Francesco

APPROCCIO TERAPEUTICO AL PAZIENTE CON M.DI ALZHEIMER Terapia mirata alla cura dei sintomi cognitivi (Terapia mirata ai sintomi psico - comportamentali) Terapia mirata a bloccare il processo patogenetico( futuro prossimo)

IL PRESENTE

L ipotesi colinergica Nel 1984 e 86 furono pubblicati due lavori in cui si dimostrava che nella AD si verifica una distruzione di neuroni prevalentemente colinergici.(hyman B et al. Science) Un calo di neuroni colinergici nei topi determina una ridotta capacità di apprendimento e un deficit mnesico (van Hoesen et. Al. )

FARMACI COLINERGICI Sono stati sperimentati precursori della acetilcolina; agonisti muscarinici e nicotinici e Inibitori della acetilcolinesterasi (AchEi): Tacrina Donepezil Rivastigmina Galantamina Metrifonato

FARMACI ATTUALMENTE IN USO I farmaci che si sono dimostrati più efficaci sono gli inibitori della acetilcolinesterasi. Si è puntato molto sulla selettività cerebrale di tali molecole. Attualmente sono utilizzabili in Italia: Donepezil Rivastigmina, Galantamina

DATI DI EFFICACIA Gli AchEi hanno dimostrato di ridurre il peggioramento alla ADAS cog a 4 punti anno mediamente, e una riduzione della progressione dei deficit alla CIBIC plus. L indicazione è per le forme di AD lievi moderate ( MMSE tra 14-24/30 o CDR <2) Non sono dimostrate differenze statisticamente rilevanti fra i farmaci

Effetti collaterali Gli AchEi possono indurre un aumento di disponibilità di acetilcolina a livello sistemico determinando in qualche occasione: Nausea vomito e diarrea Ritenzione urinaria Bradiaritmie Nei trials clinici pubblicati la differenza di drop out tra farmaco e placebo è stata molto bassa

DOSAGGI TERAPEUTICI DONEPEZIL 5-10 mg die unica sommin. (cp somministrazione serale) RIVASTIGMINA 1,5-6 mg 2 volte al dì (cps mattino-sera; Cerotto 4,6-9,5 mg 1 volta al dì GALANTAMINA 8-24 mg 2 volte al dì,

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE Aritmie A-V (blocco A-V I ) Ulcera gastro duodenale in fase attiva Malattia in fase avanzata Broncopneumopatie ostruttive

QUANDO USARE INIBITORI DELLA COLINESTERASI Attualmente vi è indicazione per la malattia di Alzheimer probabile di grado lieve/moderata: MMSE 10-26 Sono stati dimostrati efficaci anche nelle forme medio severe Un lavoro sulle demenze vascolari ha dimostrato l efficacia di tali farmaci in queste forme (non è tuttavia prevista rimborsabilità per questa patologia)

Tali farmaci oltre che avere effetti sulle prestazioni cognitive, migliorano le attività della vita quotidiana ADL ed i disturbi comportamentali. Questi farmaci non interferiscono nel processo patogenetico della malattia. La differenza sostanziale tra i pazienti trattati e non, è che i secondi raggiungono lo stesso livello di gravità in tempi molto più rapidi. Non sono emerse differenze significative fra i 3 farmaci

MEMANTINA Inibitore del recettore del glutammato NMDA

Nota 85 GU n 65, 19-3-09

Trasmissione glutamatergica e recettori NMDA Il glutammato rappresenta ~70% della neurotrasmissione eccitatoria I recettori del glutammato includono i recettori NMDA Recettori ionotropici Alta permeabilità al Ca 2+ Coinvolti nei processi di apprendimento e memoria In condizioni normali, il rilascio presinaptico di glutammato determina l attivazione del recettore NMDA

Trasmissione glutamatergica nella MdA Il rilascio ed il recupero del glutammato sono cronicamente alterati nella MdA L aumento dei livelli di glutammato causa un passaggio elevato di ioni Ca all interno della cellula nervosa Concentrazioni intracellulari elevate di Ca 2+ determinano: eccitotossicità danno o morte neuronale implicata nella neurodegenerazione della MdA Cacabelos et al. Int J Geriatr Psychiatry 1999; 14: 3 47; Danysz et al. Neurotoxicity Res 2000; 2: 85 97

Meccanismo d azione di memantina Antagonista non competitivo dei recettori NMDA voltaggio-dipendente, a moderata affinità Selettivo per i recettori NMDA del cervello Previene gli effetti dei livelli tonici patologicamente elevati di glutammato che possono portare ad una disfunzione neuronale Ripristina la plasticità sinaptica Danysz et al. Neurotoxicity Res 2000; 2: 85 97; Kornhuber et al. J Neural Transm 1994; Suppl 43: 91 104; Parsons et al. Neuropharmacology 1993; 32: 1337 1350; Chen et al. J Neurosci 1992; 12: 4427 4436; Bresink et al. Br J Pharmacol 1996; 119: 195 204

DOSAGGIO MEMANTINA Disponibile in compresse da 10mg o gocce ( 20 gocce= 10mg) 10 mg 2 volte al dì o 20mg in unica somministrazione

Tollerabilità Memantina Eventi avversi osservati (frequenza > 4% con memantina) in pazienti con Malattia di Alzheimer moderatamente severa-severa durante trattamento con memantina 10-20 mg/die (n=299) o placebo (n=288) in studi multicentrici randomizzati in doppio cieco Jarvis et al., Drugs Aging 2003; 20 (6); 465-476

IL FUTURO

AZIONE TERAPEUTICA VERSO IL MECCANISMO PATOGENETICO Treatment for Alzheimer's disease is entering a new and exciting phase, with several new drugs beginning clinical trials. Many of these new therapies are based on our best current understanding of the pathogenesis of Alzheimer's disease, and are designed to try to either slow or halt the progression of the disease. There are several different theories underlying the current efforts, and these are briefly reviewed. Therapies directed against some aspect of beta-amyloid formation, against neurofibrillary tangle formation and against the inflammatory response are all considered, as are the problems associated with each area. It is as yet unclear which, if any, of these approaches will be successful, but the high level of activity in each of these three fields provides some hope that an effective treatment for Alzheimer's disease is on the horizon. Davies P, Koppel Litwin-Zucker Center for Research on Alzheimer's Disease, Feinstein Institute for Medical Research, Manhasset, NY 11030, USA. Clin Neurosc. 2009;11(2):159-69