Il ruolo dei prodotti biologici a marchio commerciale nei comportamenti di consumo alimentare 1
|
|
- Antonella Longo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Published in: Cicia G., de Stefano F. (eds.), Prospettive dell agricoltura biologica in Italia, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2007, pp Il ruolo dei prodotti biologici a marchio commerciale nei comportamenti di consumo alimentare 1 ANGELO BELLIGGIANO 2, SIMONA STAFFIERI 2, ANNA TARTAGLIA 3 1. Premessa Negli ultimi tempi anche i prodotti biologici garantiti dal marchio del distributore (o a marchio commerciale ) sembrano incontrare l interesse dei consumatori, come conferma il progressivo ampliamento dell offerta proposta dalla GDO (categorie e formati) a prezzi tendenzialmente più contenuti del canale specializzato. La marca commerciale è un tema particolarmente ricorrente nella recente letteratura economica. Esso è stato affrontato in particolare secondo due prospettive, quella dell organizzazione industriale e quella del marketing, che offrono entrambe interessanti chiavi interpretative del fenomeno in oggetto. La prima prospettiva, analizzando il fenomeno dal punto di vista delle imprese (strategie ed effetti delle medesime sulla struttura competitiva del canale commerciale), focalizza l attenzione sulla contrapposizione degli effetti proconcorrenziali a quelli anticoncorrenziali connessi all introduzione delle marche commerciali (PL). Il punto nodale consiste nella verifica della concreta capacità delle PL di migliorare l efficienza economica del sistema, aumentando il positivo effetto sul benessere del consumatore generato dalla 1 Il lavoro è stato realizzato congiuntamente dai tre Autori. Tuttavia, per i casi in cui fosse necessaria una sua ripartizione sul piano individuale, Angelo Belliggiano ha redatto i paragrafi 2, 4 e 5; Simona Staffieri il paragrafo 3, Anna Tartaglia il paragrafo 1. 2 DiSTAAM Università degli Studi del Molise 3 DiSBA Università degli Studi di Bari
2 concentrazione della distribuzione, che, come è noto, ha anticipato il fenomeno delle PL. Si è potuto osservare che, al fine di mantenere elevata la quota di consumatori fidelizzati, i produttori delle marche industriali tendono a difendersi dalle PL aumentando le spese in pubblicità (Kim e Parker, 1997, 1999). Tale comportamento finisce paradossalmente per aumentare il potere di mercato dei distributori che, tuttavia, tendono ad instaurare rapporti collusivi (più o meno espliciti) con i produttori delle marche industriali. I retailers, infatti, concordando prezzi sufficientemente remunerativi per questi ultimi, possono attuare con vantaggio un efficace strategia di discriminazione del prezzo dei prodotti con il marchio dell insegna, proponendo prezzi più alti di quanto avrebbe imposto un mercato maggiormente competitivo. Va osservato, inoltre, che il benessere del consumatore tende a peggiorare anche per effetto della diminuzione della varietà dei prodotti a disposizione, in conseguenza della perversa dinamica innescata sugli assortimenti dall introduzione della marca commerciale 4. La seconda prospettiva di studio relativa al fenomeno delle PL, indicata precedentemente come prospettiva del marketing, oltre a proporre analisi sulle ragioni del successo (o dell insuccesso) dell introduzione dei prodotti con il marchio d insegna, offre interessanti risultati sull interpretazione dei fattori sottesi alla scelta dei medesimi da parte dei consumatori. Su quest ultimo aspetto l elemento più interessante consiste nel riscontro di una correlazione della preferenza accordata alle PL ed il trade-off tra il risparmio monetario generato dall acquisto della marca commerciale e la soglia di indisponibilità ad accettare una qualità dei prodotti considerata inferiore (Sodano e Verneau, 2006). Il prezzo, pertanto, considerato come proxy della qualità, costituisce il primo fattore interpretativo della scelta delle PL. Va osservato, altresì, che anche il grado di consapevolezza del prezzo assume un ruolo particolarmente importante nella preferenza accordata alle PL (Sinha e Batra, 1999). Tuttavia, le incertezze sulla qualità dei prodotti alimentari biologici oggetto di questo contributo, aumentando la percezione del rischio da parte dei consumatori, potrebbero far privilegiare a priori la marca del produttore, ovvero, l offerta proposta dal canale specializzato. Oltre che dal rapporto tra qualità e prezzo la scelta della marca commerciale è influenzata sovente da fattori esogeni ai prodotti, quali l ambiente socio-culturale e quello cognitivo comportamentale propri dei consumatori, fattori che espongono i medesimi al cosiddetto rischio sociale correlato all acquisto dei prodotti delle PL (Del Vecchio, 2001). Si tratta del pericolo di perdita di status conseguente al consumo di beni non adeguati alla 4 Le PL sostituiscono negli assortimenti della GDO i marchi poco o affatto sostenuti da adeguate campagne pubblicitarie.
3 propria posizione. Pertanto, pur considerando la qualità ed il prezzo dei prodotti delle PL adeguati, se il valore simbolico del bene oggetto di scelta è particolarmente importante (come potrebbe essere quello degli alimenti biologici), i consumatori preferiscono acquistare la marca del produttore (o rivolgersi alla distribuzione specializzata) piuttosto che quella privata. Il presente lavoro considerati gli elementi fondamentali che lo caratterizzano si colloca nella categoria degli studi di marketing, in particolare in quella sottocategoria che si occupa del comportamento dei consumatori. L obiettivo principale è stato quello di approfondire, sulla base dei risultati di un indagine empirica, il ruolo delle PL negli acquisti dei prodotti biologici, nonché, di verificare il numero e la consistenza dei diversi profili di clienti della GDO, individuabili sulla base del comportamento tenuto dagli stessi nei confronti dei prodotti biologici con marca commerciale (PL-Bio). 2. Aspetti metodologici dell indagine ed analisi descrittiva del campione Lo studio proposto è basato su una specifica indagine empirica condotta in collaborazione ad altre UO afferenti al medesimo progetto di ricerca. La rilevazione dei dati, come è stato precisato in un altra sezione del volume, è stata commissionata ad un istituto specializzato in ricerche di mercato (CRA di Milano), che ha operato attraverso la somministrazione di un questionario elettronico ad un panel di unità, rappresentativo delle famiglie italiane. Il questionario è stato articolato in varie sezioni, di cui una di carattere generale finalizzata oltre che a caratterizzare il campione sul piano geografico, sociale, demografico ed economico, ad approfondire il grado di conoscenza dei prodotti biologici da parte dei consumatori. Le altre sezioni, di carattere più specifico, sono state finalizzate alla rilevazione dei dati necessari all approfondimento dei temi inerenti ciascuna delle UO partecipanti alla ricerca. L UO dell Università del Molise ha proposto nel questionario sei domande specifiche riguardanti rispettivamente: 1. il luogo di acquisto dei prodotti alimentari, al fine di poter individuare i clienti della GDO; 2. le insegne presso cui più frequentemente vengono effettuati gli acquisti, al fine di incrociare i comportamenti di consumo con eventuali strategie di marca privata; 3. la valutazione dei principali attributi riconosciuti ai prodotti con il marchio del distributore; 4. l incidenza nella spesa alimentare dei prodotti con il marchio del distributore;
4 5. il riconoscimento delle diverse tipologie dei prodotti alimentari biologici e convenzionali delle PL, al fine di indagare verso quali categorie è rivolto l interesse dei consumatori; 6. la composizione degli acquisti dei prodotti alimentari biologici e convenzionali delle PL, al fine di verificare l importanza relativa delle diverse categorie di prodotto. Una preliminare analisi descrittiva condotta sui dati elementari ha evidenziato alcuni interessanti aspetti generali, quali: - il peso dei prodotti biologici nella spesa alimentare è ancora esiguo, considerato che nel 62% del campione non supera il 20% del totale; - la GDO si conferma quale luogo di acquisto prevalente per la spesa alimentare, considerato che solo il 6% del campione ha risposto di effettuarla presso un negozio specializzato, il 2% presso il mercato rionale fisso e l 1% presso un mercato periodico; - la categoria commerciale della GDO maggiormente frequentata è il supermercato (69%), seguita dall ipermercato (43%) e dal minimarketsuperette (10%); - il campione è maggiormente concentrato su tre insegne di ipermercati (IPERCOOP, AUCHAN e CARREFOUR), mentre, appare più distribuito sulle insegne dei supermercati (prevalgono comunque COOP e CONAD); - soltanto nell 8% del campione i prodotti con il marchio del distributore costituiscono oltre la metà della spesa alimentare. Tuttavia, in poco meno della metà del campione (46%) tali prodotti costituisco almeno un quinto della spesa alimentare; - alle PL vengono riconosciuti dai consumatori attributi di convenienza (83% del campione), di sicurezza (80%) e di qualità (70%); - i prodotti convenzionali delle PL maggiormente conosciuti sono la pasta ed il riso, l ortofrutta, il latte, l olio, lo yogurt, le carni fresche e le uova, ma solo le prime due categorie risultano quelle più frequentemente acquistate; - i PL-Bio maggiormente conosciuti sono l ortofrutta, le uova e lo yogurt, tuttavia, solo la prima categoria (insieme alle carni fresche) viene acquistata con una certa regolarità. 3. Le dimensioni della domanda biologica presso la GDO Le evidenze empiriche riportate nel paragrafo precedente, oltre ad indicare una molteplicità dei comportamenti di consumo, hanno permesso di
5 orientare più correttamente l impostazione dell analisi multivariata, finalizzata dapprima alla riduzione delle variabili in alcuni fattori capaci di interpretare la complessa realtà indagata e, successivamente, a facilitare la ricerca dei diversi profili dei clienti della GDO rispetto al consumo dei PL-Bio. Considerata la preponderanza di variabili qualitative è stata impiegata l Analisi delle Corrispondenze Multiple (ACM). Quest ultima infatti, si configura come una tecnica di analisi dei dati, nell ambito degli approcci multidimensionali, particolarmente appropriata per il trattamento di variabili qualitative, anche sconnesse (variabili misurate a livello sia di scala ordinale sia di scala nominale) (Di Franco, 2006). Attraverso l ACM è stato possibile individuare le dimensioni soggiacenti alla struttura dei dati, intese a riassumere l intreccio di relazioni di interdipendenza tra le numerose variabili originarie, nei termini di un numero più ristretto di fattori. L analisi multivariata proposta nel presente contributo ha riguardato un sottocampione di 287 casi (pari al 34% del campione), costruito esclusivamente sulla base delle risposte significative agli obiettivi della ricerca 5, dato che la presenza di reiterate informazioni non necessarie, avrebbe prodotto distorsioni nella definizione dei fattori. Pertanto, sono stati selezionati tutti i casi in cui i rispondenti hanno dichiarato: - di conoscere i prodotti biologici; - di aver acquistato almeno una volta prodotti biologici per se o per la propria famiglia; - di preferire la GDO per gli approvvigionamenti alimentari; - di conoscere almeno uno dei prodotti con il marchio di insegna presenti in una lista contenuta nel questionario. L analisi ha considerato complessivamente 31 variabili attive, pari a 75 modalità, costituenti soltanto una quota delle 108 modalità utilizzate inizialmente nello studio. Si è ritenuto opportuno, infatti, ridurre il numero di modalità, sottoponendo la matrice dei dati alla procedura di eliminazione (ventilation) delle variabili-modalità con frequenze troppo basse 6 per contribuire significativamente alla definizione degli assi fattoriali 7 (Di Franco, 2006). Le 31 variabili attive considerate, relative agli atteggiamenti d acquisto, sia dei prodotti PL che PL-Bio, possono essere ricondotte alle cinque dimensioni riportate di seguito: - livello e modalità di consumo dei prodotti biologici; 5 Individuate attraverso varie domande filtro. 6 Inferiori al 2%. 7 Tale procedura oltre ad aver permesso la segnalazione delle modalità da ventilare ha consentito anche la redistribuzione casuale dei casi ad esse relative all interno delle modalità rimanenti.
6 - coinvolgimento emotivo dei consumatori per i prodotti biologici; - insegne della GDO presso cui si effettuano gli acquisti (escluse quelle con frequenze inferiori al 5%); - condizionamento della marca negli acquisti biologici ; - prodotti delle PL e PL-Bio conosciuti e/o acquistati. Va precisato che la variabile coinvolgimento emotivo si è configurata come il risultato di sintesi ottenuto attraverso l analisi in componenti principali 8 applicata alle risposte relative ad otto quesiti riguardanti la percezione emotiva del prodotto biologico ( importanza, significatività, necessità, appeal, valore, utilità, coinvolgimento e vitalità ). Il primo fattore estratto, poiché rappresentativo del 72,5 % della varianza, è stato pertanto inserito nella matrice dei dati come espressione del livello di coinvolgimento per il biologico da parte dei consumatori intervistati. L analisi ha considerato, altresì, 15 variabili illustrative (pari ad altre 84 modalità) riguardanti i principali aspetti geografici, demografici e socioeconomici del campione, nonché, l eventuale partecipazione dei rispondenti ad associazioni ambientaliste. Tali variabili come è noto non contribuiscono alla creazione dei fattori, ma la loro proiezione sul piano fattoriale (in supplementare) permette di migliorare l interpretazione dei risultati ottenuti dall analisi delle variabili attive. Nell analisi in oggetto, tuttavia, il valore test ha espresso una valutazione sostanzialmente debole sulla non casualità della posizione dei punti sugli assi individuati, pertanto, si è preferito trascurare tali variabili illustrative nell interpretazione finale degli assi. L ACM, dunque, ha consentito la riduzione delle 75 modalità in due fattori principali capaci di spiegare complessivamente l 82,2% dell inerzia (rivalutata) (Bolasco, 1999). Il primo asse fattoriale (che spiega il 64,6% dell inerzia totale) è stato determinato dalle variabili che misurano il grado fidelizzazione alla GDO 8 Il valore della statistica KMO (0,926) conferma l adeguatezza dell utilizzo del modello fattoriale (Fabbris, 1997). La formula proposta da Benzécri per la rivalutazione del tasso di inerzia è la seguente: ( ) i [ s /( s 1)] n i 1 2 [ s /( s 1)] [ (1/ s)] 2 i [ (1/ s)] i 2 2 Si considerano solo gli autovalori superiori al λ medio dove λ medio =1/s s è pari al numero di variabili n = ultimo autovalore > λ medio
7 (grafico 1). Lungo tale asse, muovendosi da sinistra verso destra, si contrappongono sui due semiassi, le modalità che definiscono rispettivamente un atteggiamento di conoscenza e di acquisto sia dei prodotti biologici che di quelli convenzionali con il marchio del distributore ad un atteggiamento di scarsa conoscenza e/o di rifiuto degli stessi. Il primo fattore estratto esprime, quindi, il livello di fedeltà dei consumatori all insegna attraverso l atteggiamento positivo tenuto nei confronti delle PL. La polarizzazione è confortata anche dalla variabile quota di spesa di prodotti alimentari con il marchio dell insegna del punto vendita, infatti nel semiasse negativo si colloca la modalità spesa a marchio più del 50% ed in quello positivo la modalità spesa a marchio meno del 20%. Va osservato, inoltre, che tra le insegne selezionate per l analisi (con valori delle frequenze superiori al 5% del campione), quelle che hanno presentato un valore del contributo assoluto rilevante sono state esclusivamente COOP ed IPERCOOP. Grafico 1. Rappresentazione delle modalità attive sul piano fattoriale Il semiasse negativo del primo fattore individua, dunque, le variabilimodalità che esprimono prevalentemente un atteggiamento di delega all insegna nella scelta dei prodotti, in particolare di quelli zootecnici. Tale particolarità è verosimilmente conseguente ai recenti allarmi alimentari che hanno interessato il settore delle carni, inducendo il consumatore privo di
8 altri strumenti di controllo sufficientemente economici (in termini di costo opportunità del tempo) ad affidarsi unicamente alla valutazione dell insegna. La seconda dimensione individuata dall analisi (che spiega il 17,6% dell inerzia) è costituita dalle variabili che esprimono il grado di coinvolgimento degli intervistati nei confronti del prodotto biologico (grafico 1). Nel semiasse negativo si posizionano, infatti, modalità relative ad uno scarso (o assente) coinvolgimento. Lungo il semiasse positivo, invece, si collocano le modalità che esprimono tale coinvolgimento. Altre modalità hanno contribuito all interpretazione di questo secondo fattore, quali la genericità della risposta ( non ricordo ) relativa all abitudine ed alla frequenza di acquisto dei prodotti biologici, riscontrata lungo il semiasse negativo di questo fattore. Sul semiasse positivo, invece, le modalità che rafforzano l interpretazione nel senso del coinvolgimento sono state all opposto la frequenza degli acquisti biologici ( più volte alla settimana e da 1 a 3 volte al mese ), una consolidata abitudine al consumo ( da più di un anno ), nonché, il riscontro di un elevata percentuale della quota biologica nella spesa alimentare (dal 20 al 50%). Va osservato inoltre che nel semiasse positivo di questo fattore si posiziona la modalità relativa all uso della marca quale parametro discriminante nella scelta dei prodotti biologici. 4. Profili dei clienti della GDO rispetto ai PL-Bio La procedura di cluster 9 applicata sulle prime due coordinate fattoriali, ha permesso l individuazione di cinque profili di clienti della GDO in relazione ai PL-Bio. La scelta ottimale del numero dei gruppi, basata sulla gerarchia delle partizioni, è stata effettuata nel rispetto della massima omogeneità interna dei medesimi 10. L osservazione sui piani fattoriali dei centri dei cluster consente una prima visione analitica dei gruppi in termini dei fattori interpretati (grafico 2). Le principali caratteristiche dei cinque profili individuati, invece, hanno reso possibile una specifica denominazione dei medesimi, i cui aspetti principali sono stati illustrati di seguito. 9 E stata adottata la classificazione gerarchica ascendente che segue il criterio di aggregazione di WARD. Tale criterio risulta adatto soprattutto quando le unità sono individuate da coordinate fattoriali (Boloasco, 1999). La scelta di metodi gerarchici piuttosto che non gerarchici è da attribuirsi al fatto che i secondi vengono consigliati per il trattamento di grandi insiemi di dati (Di Franco, 2006). Non ci si trovava nella condizione di poter conoscere a priori il numero dei gruppi. 10 QUOTIENT (INERTIE INTER / INERTIE TOTALE)=
9 Classe 1: Fidelizzati ed interessati al Bio (11% del campione): sono clienti che conoscono ed acquistano i prodotti delle PL ed i PL-Bio; tra questi ultimi si distinguono in particolare i prodotti freschi (zootecnici e vegetali). L insegna prevalente è risultata la COOP, sia per la categoria dei supermercati, sia per quella degli ipermercati (grafico 3). Classe 2: Fidelizzati (6% del campione): sono clienti che conoscono ed acquistano i prodotti delle PL, ma non i PL-Bio. Si tratta di un gruppo esiguo di rispondenti che conoscono ed acquistano soprattutto prodotti zootecnici trasformati convenzionali (oltre l 82% del gruppo). L insegna prevalente è risultata la COOP, esclusivamente nell ambito della categoria ipermercati. Grafico 2. Posizionamento dei centroidi delle classi sul piano fattoriale Classe 3: Disinteressati (16% del campione): sono clienti che conoscono i prodotti delle PL, ma non gli acquistano. Questi, inoltre, dichiarano di conoscere tra i PL-Bio esclusivamente i prodotti freschi (sia zootecnici che vegetali). Il 73% del gruppo dichiara, altresì, di non considerare importante la marca al momento dell acquisto dei prodotti biologici. Classe 4: Indifferenti (36% del campione): costituisce il gruppo più numeroso caratterizzato dalla scarsa conoscenza dei prodotti delle
10 PL. Tale indifferenza è confermata dalla modesta quota di spesa dei prodotti con il marchio dell insegna risultata inferiore al 20%. Classe 5: Condizionabili (31% del campione): si tratta di un gruppo di clienti che conosce, ma non acquista, alcune categorie di PL-Bio (vegetali freschi). Questo gruppo, tuttavia, rispetto al terzo, manifesta un significativo interesse (coinvolgimento) per il biologico ed è orientato dalla marca nell acquisto dei prodotti biologici. Grafico 3. Distribuzione dei casi per profilo sugli assi fattoriali 5. Conclusioni I risultati del lavoro hanno permesso, sia di verificare l effettivo, seppur tiepido, interesse dei consumatori per i PL-Bio, sia di individuare diversi profili di clienti della GDO in relazione ai comportamenti di acquisto tenuti nei confronti degli stessi prodotti. Considerata la preponderanza di variabili qualitative è stata impiegata l ACM, che è stata applicata ad un sottocampione di 287 casi (pari al 34% del campione).
11 I risultati prodotti dall ACM hanno consentito di raggiungere alcuni obiettivi particolarmente interessanti. Sono stati infatti individuati due assi fattoriali in grado di spiegare oltre l 82% dell inerzia delle variabili inserite nell analisi. L esame dei contributi assoluti, dei coseni quadrati, delle coordinate fattoriali e dei valori test ha agevolato l interpretazione delle nuove variabili di sintesi. In particolare è stato possibile distribuire il campione in relazione all intensità della fidelizzazione alla GDO da parte dei consumatori (espressa dalla conoscenza e dall acquisto dei prodotti con il marchio commerciale) ed al grado di coinvolgimento di questi per il biologico. Con l'ausilio della Cluster Analysis, inoltre, sono stati individuati cinque diversi profili di consumatori, per i quali si possono ipotizzare azioni strategiche diversificate, finalizzate al rafforzamento dell offerta biologica con il marchio del distributore in considerazione dell aumento di utilità generato dall introduzione della stessa. In particolare: il primo gruppo (Fidelizzati ed interessati al Bio) indica la necessità di un maggiore sforzo da parte della GDO nel rendere più esaustivo l assortimento delle categorie biologiche. Il secondo gruppo (Fidelizzati) richiede lo sviluppo di politiche di promozione basate sull uso della pubblicità, privilegiando l aspetto cognitivo su quello emotivo, al fine di aumentare la consapevolezza della differenza tra alimenti biologici e convenzionali. Il terzo gruppo (Disinteressati) suggerisce il rafforzamento delle politiche di valorizzazione del marchio dell insegna tout-court. Il quarto gruppo (Indifferenti), che peraltro è il più numeroso, necessita di specifiche campagne di comunicazione finalizzate ad evidenziare i vantaggi della PL. Il quinto gruppo (Condizionabili), infine, denotando una certa sensibilità ai PL-Bio, suggerisce il rafforzamento delle politiche promozionali per il biologico, enfatizzando la maggiore accessibilità dei prodotti con il marchio dell insegna. I risultati ottenuti incoraggiano approfondimenti aggiuntivi, soprattutto nella direzione dell individuazione delle principali criticità della GDO relative al potenziamento dell offerta dei PL-Bio (approvvigionamento, assortimento, presentazione, promozione, ecc ), al fine di rilevare le opportunità riservate all intero comparto produttivo (in particolare a quello agricolo) dall ulteriore sviluppo di tale azione.
12 Riferimenti bibliografici AILAWADI K.L., NESLIN S.A., GEDENK K. (2001), Pursuing the valueconscious consumer: store brands versus national brand promotions, Journal of Marketing 65(1), BERGÈS-SENNOU F., BONTEMS P., RÉQUILLART V. (2004), Economics of private labels: a survey of literature, Journal of Agricoltural & Food Industrial Organization 2(1), BOLASCO S. (1999), Analisi multidimensionale dei dati - metodi, strategie e criteri d interpretazione, Carocci, Roma. CHARDON O., DUMARTIN S. (1998), Fidélité aux enseignes, fidélité aux marques : Le choix des consommateurs. INSEE Première, Nb609, septembre CHI-CHENG WU, CHIH-JEN WANG (2005), A positive theory of private label: a strategic role of private label in a duopoly national-brand market, Marketing Letters 16(2), CORSTJENS M., RAJIV LAL (2000), Building store loyalty through store brands, Journal of marketing Research 37(August), DEL VECCHIO D. (2001), Consumer perceptions of private label quality: the role of product category characteristics and consumer use of heuristics, Journal of Retailing and Consumer Services, pp DI FRANCO G. (2006), Corrispondenze multiple e altre tecniche multivariate per variabili categoriali, FrancoAngeli, Milano. FABBRIS L. (1997), Statistica multivariata analisi esplorativa dei dati, McGraw- Hill, Milano. GREENACRE M. (1984), Thoery and Appllication of Correspondence Analysis, Accademic Press, London. KIM N., PARKER P. (1997), National brands versus private labels: an empirical study of competition, advertising and collusion, European Management Journal, n.3. KIM N., PARKER P. (1999), Collusive conduct in private label markets, International Journal of Research in Marketing, vol. 16. SINHA I., BATRA R. (1999), The effect of consumer price consciousness on private label purchase, International Journal of Research in Marketing, n.19 SODANO V., VERNEAU F. (2006), Lo sviluppo dei prodotti alimentari a marchio commerciale: strategie delle imprese e comportamento del consumatore, Economia Agro-Alimentare n.1. ZANI S. (2000), Analisi dei dati statistici II Osservazioni multidimensionali, Giuffrè Editore, Milano.
COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliVALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1
VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliCUSTOMER SATISFACTION 2011
DIREZIONE REGIONALE MOLISE CUSTOMER SATISFACTION 2011 REPORT DI SINTESI DELLE SEDI DELLA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO e sedi di pertinenza ( Isernia e Termoli) Rilevazione 2011 della soddisfazione dell utenza
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
DettagliSettori di attività economica
ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,
DettagliSostenibilità ambientale e ricadute economiche delle innovazioni Stayfresh
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Dipartimento di Scienze degli Alimenti STAYFRESH Sostenibilità ambientale e ricadute economiche delle innovazioni Stayfresh consumatori - costi di produzione Sillani S.,
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCalib r UNO STRUMENTO INNOVATIVO PER LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO OTTIMALE DI VENDITA. Marketing Research News: Calib r
Calib r UNO STRUMENTO INNOVATIVO PER LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO OTTIMALE DI VENDITA Price Strategy La determinazione del prezzo ottimale di vendita rappresenta un problema cruciale per tutti coloro che
DettagliProblematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario
Panel agroalimentare Indagini monografiche Panel Agroalimentare Ismea Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario Novembre 2006
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliLa dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.
La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa
DettagliComparazione dei Risultati dell Indagine
Comparazione dei Risultati dell Indagine DOCTAE (Agr. nr. 2007-1983 001/001) Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questo documento riflette unicamente il punto
DettagliQUESTIONARIO BENESSERE ORGANIZZATIVO
QUESTIONARIO BENESSERE ORGANIZZATIVO Nell ambito delle azioni che CR di Aldeno e Cadine sta promuovendo e consolidando in relazione alle politiche aziendali family friendly oriented, nonché in conformità
DettagliWorkshop 13 aprile 2011, Roma. Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società. Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA
Workshop 13 aprile 2011, Roma Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società RISULTATI DEL PROGETTO FILIERA CORTA Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA Il progetto Filiere corte
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliLA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA
LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole
DettagliQuestionario di interessi professionali Q.I.P.
Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.
DettagliNota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali
Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato
DettagliIndagine sulla mobilità privata per acquisti delle famiglie a Piacenza. ESTRATTO Piacenza@fondazioneitl.org +39 0523 606731
Indagine sulla mobilità privata per acquisti delle famiglie a Piacenza ESTRATTO Piacenza@fondazioneitl.org Premessa L indagine sulla mobilità per acquisti delle famiglie di Piacenza è stata curata dalla
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM15A ATTIVITÀ 52.48.3 ATTIVITÀ 52.73.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OROLOGI, ARTICOLI DI GIOIELLERIA E ARGENTERIA
STUDIO DI SETTORE UM15A ATTIVITÀ 52.48.3 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OROLOGI, ARTICOLI DI GIOIELLERIA E ARGENTERIA ATTIVITÀ 52.73.0 RIPARAZIONE DI OROLOGI E GIOIELLI Settembre 2007 PREMESSA L evoluzione
DettagliCorso di. Dott.ssa Donatella Cocca
Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
Dettaglieffetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi
effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti
DettagliQualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni.
Qualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni. Quali sono le aspettative delle imprese, come le imprese riconoscono e valorizzano la qualità dell'offerta: l'esperienza
DettagliIL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004
Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliCustomer Satisfaction presso i cittadini del Comune di Treviso
AIM: Servizio Distribuzione Gas Metano Customer Satisfaction presso i cittadini del Comune di Treviso Edizione 2010 Indice 2 Obiettivi della ricerca pag. 3 Nota metodologica pag. 4 Il campione pag. 5 La
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliL import-export dei diritti d autore per libri, in Italia. Indagine condotta dall Istituto DOXA per l Istituto Commercio Estero (I.C.E.
L import-export dei diritti d autore per libri, in Italia. Indagine condotta dall Istituto DOXA per l Istituto Commercio Estero (I.C.E.) Milano, 25 marzo 2004 p. 1 L import-export dei diritti d autore
DettagliSTORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE
STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze
DettagliINCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ
INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliL analisi dei costi: il costing
L analisi dei Costi - a.a. 2012/2013 L analisi dei costi: il costing 1 La tecnica del costing (1) Il termine costing indica la tecnica specificatamente rivolta alla rilevazione dei costi. Negli ultimi
DettagliIstituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)
Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. ANTONELLA
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliIstituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)
Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. SIMONETTA
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliPROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO
PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti
DettagliAnalisi di Mercato. Facoltà di Economia. Analisi sui consumi. Metodo delle inchieste familiari. Metodo delle disponibilità globali
Obiettivi delle aziende Analisi di Mercato Facoltà di Economia francesco mola Analisi sui consumi Conoscere i bisogni e i gusti dei consumatori Valutare la soddisfazione della clientela Lanciare nuovi
DettagliLA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO
LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Perché segmentare? I mercati sono numerosi, dispersi geograficamente ed eterogenei nelle loro esigenze d'acquisto. Un'impresa che decide di operare in un certo mercato non
DettagliLe evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF
Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti
DettagliRisultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014
Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it La scelta della strategia di marketing I Mktg-L04 Principali scenari di sviluppo
DettagliRaffaele Fiorentino Il change management nei processi d integrazione tra aziende
A13 Raffaele Fiorentino Il change management nei processi d integrazione tra aziende Copyright MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B
DettagliANALISI STATISTICA PER LA CONOSCENZA DELLA SOLIDARIETÀ ORGANIZZATA. Enrico Ciavolino *
ANALISI STATISTICA PER LA CONOSCENZA DELLA SOLIDARIETÀ ORGANIZZATA Enrico Ciavolino * Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali, Università del Salento, Lecce, Italia Abstract: L obiettivo del presente
DettagliGLI SCENARI EUROPEI PER IL DOPO QUOTE LATTE. Paolo Sckokai Università Cattolica, Piacenza
GLI SCENARI EUROPEI PER IL DOPO QUOTE LATTE Paolo Sckokai Università Cattolica, Piacenza Schema della relazione 1) Lo studio della Commissione Europea sul settore lattiero-caseario post-2015 2) Gli scenari
DettagliRISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO
RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)
DettagliUn po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica
Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliIl controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali
La gestione dei rischi operativi e degli altri rischi Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali Mario Seghelini 26 giugno 2012 - Milano
DettagliRelazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre
Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato
DettagliOLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE
OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda
DettagliQuestionario di Gradimento Seminario Il Questionario Insegnante e il Questionario Scuola: teorie, strumenti e risultati
Questionario di Gradimento Seminario Il Questionario Insegnante e il Questionario Scuola: teorie, strumenti e risultati Principali Evidenze e Risultati Sommario Introduzione... 3 Le principali caratteristiche
DettagliCAPITOLO II. (non downloader consapevoli)
CAPITOLO II Utenti che non hanno scaricato contenuti digitali nell ultimo anno ma sono consapevoli della possibilità di acquistare contenuti culturali da internet (non downloader consapevoli) I COMPORTAMENTI
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI
DettagliMetodi statistici per le ricerche di mercato
Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliINDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO
INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliEsito dei consumer test realizzati sul Tramezzino Light
Esito dei consumer test realizzati sul Tramezzino Light L obiettivo del test è stato quello di valutare l apprezzamento dei consumatori verso una nuova tipologia di tramezzino (il tramezzino light), e
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliConvegno La biblioteca scientifica e tecnologica
Università degli Studi Roma Tre Università degli Studi La Sapienza Convegno La biblioteca scientifica e tecnologica Roma, 17 aprile 2008 Valutazione delle pubblicazioni scientifiche e open access Emanuela
DettagliSTUDIO DI SETTORE TG41U ATTIVITÀ 74.13.0 STUDI DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE
STUDIO DI SETTORE TG41U ATTIVITÀ 74.13.0 STUDI DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Aprile 2007 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SG41U Studi di mercato e sondaggi di opinione è stata condotta
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliIl sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia
Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliQUINTE. Nodi concettuali essenziali della disciplina (saperi essenziali)
Mod. DIP/FUNZ 1 - TRIENNIO MATERIA: RELAZIONI INTERNAZIONALI CLASSI: PRIME TERZE SECONDE QUARTE QUINTE INDIRIZZI : RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING Nodi concettuali essenziali della disciplina
DettagliI quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti
I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato
DettagliCOMUNE DI MONTESPERTOLI
OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliE-Commerce Consumer Behaviour Report 2010
E-Commerce Consumer Behaviour Report 2010 Milano, 18 maggio 2010 Perché un altra ricerca sull E-Commerce L 2010 è una ricerca effettuata da ContactLab in collaborazione con Netcomm, tramite questionario
DettagliCorso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi
Corso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi Aureli Selena 1_Sistema di controllo e contabilità analitica Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione,
DettagliINDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo
INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo GLOBAL SCORECARD Uno strumento di autovalutazione, linguaggio e concetti comuni Versione base - Entry Level Introduzione Introduzione La Global Scorecard
Dettagli1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL
1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliSegmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento
Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento
DettagliCorso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing
Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Elena Cedrola - Marketing - Università degli Studi di Macerata
DettagliLE RICERCHE DI MERCATO
LE RICERCHE DI MERCATO IL MARKETING: UNA DEFINIZIONE STUDIO DELLE NORME DI COMPORTAMENTO DI UNA AZIENDA CON RIGUARDO ALLA PROGRAMMAZIONE, REALIZZAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA DI SCAMBIO. QUESTE NORME
DettagliLa riforma del servizio di distribuzione del
CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali
DettagliComunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014
Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliLe strategie di marketing
Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa
DettagliIL FONDO OGGI E DOMANI
IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi
Dettagli106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A
106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 Allegato A LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DELLE IMPRESE ALIMENTARI SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO EMANATO
DettagliLe strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza
CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano
DettagliPiano Marketing Operativo esempio
Piano Marketing Operativo esempio Il Piano Marketing Operativo è la parte conclusiva del Piano di Marketing: nel Piano Marketing Operativo vengono attuate le Strategie studiate nel Piano Marketing Strategico.
DettagliREALIZZARE UN BUSINESS PLAN
Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN
DettagliIndagine qualita percepita
Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE WK18U ATTIVITÀ 71.11.00 ATTIVITÀ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA Marzo 2012 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VK18U Attività degli studi di architettura,
DettagliIL TRADE MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero - Università di Urbino
IL TRADE MARKETING 1 DEFINIZIONE Il trade marketing è l insieme delle attività che puntano a conoscere, pianificare, organizzare e gestire il processo distributivo in modo da massimizzare la redditività
DettagliSintesi dei risultati
Sintesi dei risultati La ricerca commissionata dal Dipartimento della Funzione pubblica e realizzata da Datamedia si compone di due sezioni: a una prima parte indirizzata, tramite questionario postale,
DettagliCONSUMI E DIMENSIONI DEL
CONSUMI E DIMENSIONI DEL BIOLOGICO IN ITALIA FABIO DEL BRAVO ISMEA 12 settembre 2015 www.ismea.it www.ismeaservizi.it AGENDA Il contesto Le dinamiche recenti Il valore del mercato bio Il ruolo della GDO
Dettagli