... e i pagamenti delle imprese ... G i u g n o

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1 Osservatorio sui protesti, e i pagamenti delle imprese G i u g n o

2 % Imprese Puntuali PMI Grandi 9,7% 36,9% % Imprese Ritardatarie con ritardi medi superiori a due mesi con ritardi medi inferiori a due mesi 62,6% PMI 90,9%Grandi 7,3% 7,9% COME PAGANO LE PMI (dati al primo trimestre ) 83,0% 55,3% PMI VS Grandi Le PMI sono più puntuali e liquidano le fatture con 9 giorni di anticipo rispetto alle grandi società, che sfruttano il loro potere negoziale non solo con condizioni in fattura più vantaggiose, ma anche utilizzando i ritardi come leva per gestire la liquidità aziendale. PMI: ricavi 2-50 milioni di euro Grandi: ricavi >50 milioni di euro PMI 81,4 Giorni di Pagamento giorni di pagamento giorni concordati giorni di ritardo 19,5 61,9 Grandi 90,4 23,8 66,6 Piccole Medie 25,0% 39,3% 60,7% Piccole 75% Medie 8,0% 7,1% 67,9% 52,7% Piccole VS Medie Le medie imprese hanno abitudini di pagamento più simili alle grandi: sono meno puntuali e accumulano tempi più lunghi rispetto alle piccole, tra le quali si concentrano più aziende con ritardi gravi. Piccole 79,7 19,2 60,5 Medie 83,0 19,8 63,2 Piccole: ricavi 2-10 milioni di euro Medie: ricavi milioni di euro Settori con la maggiore presenza di PMI puntuali 49,0% Mezzi di trasporto Valle d Aosta 1,8 % Piemonte 46,8% Metalli e lavorazione Liguria Toscana Sardegna Lombardia 6,6 % 8,3 % Trentino Alto Adige 6,0 % 46,0% moda 5,7 % 3,3 % 4,4 % 5,1 % Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Marche 7,1 % 5,5 % 9,8 % Abruzzo Umbria Molise 12,6 % 9,3 % 13,3 % Lazio 11,8 14,7 % % Campania 9,5 % 10,8 % Balilicata Sicilia 42,6% casa Presenza di PMI in grave ritardo per regione 16,1 % 17,6 % 41,1% Prodotti intermedi Settori con la maggiore presenza di PMI in grave ritardo 11,0% Costruzioni 11,0% Immobiliari 10,6% Logistica e trasporti 10,3% Servizi non 9,1% Informazione e comunicazione Puglia Calabria Settore VS Settore Costruzioni, servizi di logistica e di informazione e comunicazione sono i settori in cui le condizioni di pagamento delle PMI sono peggiori: alto di imprese in grave ritardo, lunghi tempi di attesa per le liquidazioni delle fatture e elevati ritardi medi. La filiera auto e la siderurgia sono invece i settori in cui si concentra la maggiore presenza di PMI puntuali. Regione VS Regione L'Italia è spaccata a metá, con i ritardi nei pagamenti molto più diffusi tra le PMI del Centro-Sud. Calabria, Sicilia, Campania e Lazio sono le regioni peggiori, sia in termini di diffusione dei ritardi gravi, sia in termini di giorni medi di ritardo delle PMI. Costruzioni 102,6 24,1 Informazione, comunicazione Valle d Aosta Piemonte Settori che pagano a più lunga scadenza Liguria Toscana Sardegna Elettromeccanica 87,9 26,5 Servizi non 21,2 Lombardia 22,6 31,2 Logistica e trasporti 84,8 27,0 Costruzioni Trentino Alto Adige 9,6 14,2 16,6 11,9 14,8 Veneto 17,8 13,3 19,8 Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Umbria Molise 32,9 25,5 Lazio 31,2 Campania 20,6 Balilicata Sicilia Metalli e lavorazione 84,0 Settori con i maggiori ritardi medi 17,1 Logistica e trasporti Marche 27,6 Giorni di ritardo per regione Abruzzo 25,4 24,6 35,6 43,8 Informazione comunicazione 81,6 Puglia Calabria 29,3 Immobiliari 2

3 11 Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese Il trimestre nero dei default... Sintesi dei risultati Nei primi tre mesi del le imprese italiane hanno fatto registrare il poco invidiabile doppio record di un massimo di fallimenti e un massimo di società con almeno un protesto nel periodo. Il trimestre nero dei default potrebbe essere seguito da altri mesi altrettanto difficili sul fronte della liquidità aziendale: i dati relativi alle abitudini di pagamento delle imprese italiane non sembrano infatti indicare un miglioramento a breve della situazione Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q trimestre media anno Tra gennaio e marzo del si contano oltre 23 mila imprese non individuali con almeno un protesto: è il dato più elevato osservato in un singolo trimestre dall'inizio della crisi, che segna un aumento del 12,6% rispetto allo stesso periodo del. L'aumento dei protesti con tassi a due cifre è diffuso a tutti i settori economici, con l'edilizia che si conferma il comparto con la maggiore diffusione del fenomeno: nei primi tre mesi dell'anno, è stato levato almeno un protesto all'1,7% delle società del settore, contro l'1% osservato nell'industria e lo 0,9% nei servizi. Dal punto di vista geografico dopo un in cui i protesti avevano fatto registrare una crescita a due velocità, più sostenuta al Centro-Sud rispetto al resto del Paese nei primi tre mesi del hanno accelerato i mancati pagamenti anche nel Nord del Paese: il di società protestate è aumentato rispetto all'anno precedente a tassi del 12% nel Nord Est e del 9,9% nel Nord Ovest.... Nel primo trimestre il record dei fallimenti è accompagnato da un record dei protesti alle società +16,9% +9,9% Società protestate per macro-area Nord Ovest Centro Nord Est Sud e Isole % ,4% 3

4 e i pagamenti delle imprese 11 I dati di Payline, il database di Cerved Group sulle abitudini di pagamento di oltre 2 milioni di imprese italiane, indicano che tra gennaio e marzo sono aumentati rispetto allo scorso anno i tempi medi di pagamento (a 81,2 giorni dai 79,8 dello scorso anno) e i ritardi nella liquidazione delle fatture, che si sono attestati a 21,1 giorni (19,1). Nel corso dell'anno si è ridotta la presenza di imprese puntuali e tra le PMI con ricavi compresi tra 2 e 50 milioni di euro sono aumentati i gravi ritardi (oltre due mesi), casi che spesso sfociano in mancati pagamenti o in default. La situazione risulta in ulteriore e forte peggioramento tra le PMI che operano nell'edilizia: i giorni di ritardo sono aumentati in media da 20 a 27 giorni, mentre la presenza di società puntuali è diminuita dal 46,5% al 38,9%, con un aumento dei gravi ritardi che hanno superato la soglia del 10%. Qualche miglioramento si osserva invece nei servizi, soprattutto nei settori della distribuzione alimentare soggetti all'entrata in vigore dell'art. 62, che fissa a 60 (o a 30) giorni il tempo massimo di liquidazione delle fatture che trattano beni alimentari. Dal punto di vista geografico, i maggiori ritardi osservati tra le PMI riguardano tutta la Penisola. Le situazioni più critiche si osservano in alcune regioni del Centro-Sud, in cui le PMI pagano con ritardi che superano il mese: in Calabria i pagamenti sono effettuati addirittura 44 giorni dopo le scadenze concordate, mentre in Sicilia i ritardi si attestano a 36 giorni, nel Lazio a 33 e in Campania e Sardegna a 31. Giorni di pagamento tra le imprese Puntualità delle PMI per macrosettore Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti gg ritardo termini concordati ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg puntuali 79,8 79,1 81,2 83,8 81,2 4,7% 5,1% 8,9% 11,0% 9,0% 8,6% 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 50,4% 53,5% 44,6% 50,1% 53,9% 56,8% 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 44,9% 41,4% 46,5% 38,9% 37,1% 34,5% 2q 3q 4q Industria Costruzioni Servizi 4

5 e i pagamenti delle imprese 11 I protesti T ra gennaio e marzo del sono stati levati 221 mila protesti a 69 mila imprese, in aumento, rispettivamente, del +3,7% e del +2,8% sul. Questi aumenti sono il risultato di diverse dinamiche in atto tra le imprese individuali e le società più strutturate. Da un lato si osserva un calo del fenomeno tra gli imprenditori titolari di ditte individuali, sia in termini di di titoli contestati (-2,3%), sia di di soggetti protestati (-1,6%). Dall'altro, continua anche nel primo trimestre la corsa dei protesti levati alle società, che tocca un nuovo record: tra gennaio e marzo si contano oltre 23 mila aziende con almeno un protesto, il valore più elevato in tutto il periodo analizzato (+12,6% sui primi tre mesi del ) I protesti tra le imprese Titoli protestati alle società e soggetti protestati (scala dx, '000) soggetti protestati protesti (scala dx) q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q Le imprese individuali protestate Imprese individuali con almeno un protesto Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto trimestre media anno trimestre media anno q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q 2q 3q 4q Società protestate per macro-settore Industria Costruzioni Servizi Altri settori pre-crisi picco crisi 2009 Il forte incremento dei mancati pagamenti riguarda tutto il sistema economico: i dati indicano infatti aumenti con tassi a due cifre rispetto allo scorso anno nei servizi (+15%), nell'industria (+14,7%) e nelle costruzioni (+13,8%). L'edilizia si conferma il comparto in cui il fenomeno è maggiormente diffuso: all'1,7% delle società attive nel settore risulta essere stato levato almeno un protesto nei primi tre mesi del, contro una percentuale che si attesta all'1% nell'industria e allo 0,9% nei servizi. 5

6 e i pagamenti delle imprese 11 Incidenza dei protesti per macro-settore Imprese non individuali con almeno un protesto sul di imprese operative 0,9% 1,0% 1,7% 1,5% 1,0% 0,8% 0,9% 0,9% Industria Costruzioni Servizi Altri settori Industria: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto Largo Consumo moda casa Mezzi trasporto Metalli Meccanica Prodotti intermedi picco crisi 2009 L'incremento dei protesti riguarda tutti i settori manifatturieri, ad eccezione dell'industria dei prodotti intermedi (-12,7%) e dell'hi tech (-7,4%). In ambito industriale, la crescita risulta particolarmente preoccupante nella filiera auto (+25,8%), nella meccanica (+24,9%), nel sistema casa (+24,7%) e nel largo consumo (+19,9%). I protesti crescono anche in tutti i comparti non manifatturieri, con ritmi più elevati tra le imprese che operano nel campo della logistica e dei trasporti (+18,7%, settore in cui la diffusione del fenomeno tocca l'1,8% delle società attive nel settore) della distribuzione (+17,3%), dei servizi non (+13,1%). Nel i protesti avevano fatto segnare una corsa a due velocità, con incrementi con tassi a due cifre nel Centro-Sud e aumenti molto più contenuti tra le imprese del Nord. Nei primi tre mesi del, il fenomeno pur rimanendo molto meno diffuso nelle regioni settentrionali è invece iniziato ad aumentare a ritmi sostenuti anche nel Nord della Penisola: il di società protestate è cresciuto del 12% nel Nord Est e del 9,9% nel Nord Ovest. Servizi: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto nell anno Hi tech Altri beni consumo Chimica pre-crisi picco crisi Distribuzione Servizi non Logistica e trasporti Immobiliari Società protestate per macro-area Nord Ovest Nord Est Informazione e intrattenimento Servizi pre-crisi picco crisi Centro Sud e Isole pre-crisi picco crisi

7 La crescita riguarda tutte le regioni del Nord Est, ed è molto sostenuta in Friuli (+41%), in Trentino (+24,7%) e in Veneto (+19,6%), mentre in Emilia Romagna la dinamica risulta più contenuta (+1,1%). Nel Nord Ovest, il fenomeno risulta invece in crescita con tassi a due cifre in Piemonte (+11,9%) e in Lombardia (+11,4%), in calo in Liguria (-9,5%) e in Valle d'aosta (-26%), regione in cui il assoluto di casi rimane però molto limitato. Nord Est: società protestate per regione Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Nell'Italia Centrale prosegue a ritmi preoccupanti anche nei primi tre mesi del l'aumento di società protestate: si contano più di 6 mila aziende con almeno un protesto, in aumento del 16,9% rispetto allo stesso periodo del. Marche ed Umbria sono le regioni dell'area con i maggiori incrementi su base annua, rispettivamente del +22,3% e del +22,2%, seguite dal Lazio (+17,9%) e dalla Toscana (+9,5%). Anche nel Mezzogiorno la corsa dei protesti non si è arrestata nei primi mesi del : risultano protestate più di 9 mila aziende dell'area, in aumento dell'11,4% rispetto al primo trimestre del. Ad eccezione della Basilicata, in cui il fenomeno è in calo (-6,2%), i mancati pagamenti risultano in crescita in tutta l'area, con tassi a due cifre in Campania (+14,5%), Puglia (+14,4%), Abruzzo (+12,4%) e Calabria (+10,6%). Centro: società protestate per regione Toscana Nord Ovest: società protestate per regione Marche Umbria Lazio Lombardia Valle d Aosta Piemonte Liguria Sud e isole: società protestate per regione pre-crisi picco crisi 2009 Sardegna Abruzzo Sicilia Campania Molise Puglia Basilicata Calabria

8 S I pagamenti econdo i dati di Payline il database di Cerved Group sulle abitudini di pagamento di oltre 2 milioni di imprese nel primo trimestre del le aziende italiane hanno regolato le loro transazioni 1 commerciali in media in 81,2 giorni. Si tratta di un calo di 2,6 giorni rispetto al picco toccato nel quarto trimestre (83,8 giorni), periodo in cui le imprese tendono ad accumulare maggiori ritardi rispetto al resto dell'anno. Il dato segna invece un aumento di 1,4 giorni sullo stesso periodo del (79,8). L'aumento dei tempi di liquidazione delle fatture registrato nel corso dell'anno è attribuibile a un incremento dei ritardi: i termini concordati in fattura non si sono infatti distanziati dai valori del (risultando in lieve calo, da 60,7 a 60,1 giorni), mentre i ritardi sono aumentati di due giorni, da 19,1 a 21,1. Tra il primo trimestre del e quello del è diminuito il di aziende che regolano le fatture entro i tempi stabiliti con i fornitori: nei primi tre mesi del risultavano puntuali il 48,2% delle aziende, contro una percentuale pari al 45,2% registrata nello stesso periodo del. Ne è seguito un aumento dei ritardi dal 42,6% al 45,6% di quelli inferiori a 2 mesi e un lieve incremento, dal 9,1% al 9,2%, di quelli gravi (oltre due mesi), casi che spesso sfociano in insolvenze. I tempi di liquidazione delle fatture si sono allungati in tutte le fasce dimensionali d'impresa, anche se con diverse dinamiche. Rispetto allo scorso anno, le società maggiori (ricavi oltre 50 milioni di euro) hanno beneficiato di termini in fattura più vantaggiosi, che sono Giorni di pagamento tra le imprese passati da 66,2 a 66,6 giorni, e hanno accumulato maggiori ritardi (da 21,9 a 23,8 giorni): complessivamente, le grandi imprese hanno quindi regolato le fatture in 90,4 giorni nel primo trimestre del, in crescita rispetto agli 88,1 del. Tra le aziende maggiori, si è ulteriormente ridotta la percentuale di quelle che regolano i pagamenti entro i termini concordati, dal 12,1% al 9,7%. Più di nove grandi imprese su dieci pagano oltre le scadenze pattuite, ma solo nel 7,3% dei casi i ritardi sono gravi (oltre due mesi), la stessa percentuale registrata nel. I dati indicano quindi che le grandi società utilizzano frequentemente i ritardi nei pagamenti come strumento di gestione della liquidità aziendale. Le microaziende (fatturato inferiore a 2 milioni) hanno invece dovuto accettare scadenze più stringenti (termini in fattura diminuiti da 52,9 a 51,7 giorni). I tempi di pagamento si sono allungati di 1,4 giorni a causa dei maggiori ritardi, passati da 19,3 a 20,6 giorni. Anche nel caso delle microimprese si è registrato un calo della presenza di aziende puntuali (di 3 punti percentuali, dal 48,6% al 45,6%), che si è interamente riflesso sui ritardi entro i due mesi (da 42,2% a 45,2%). I gravi ritardi si sono invece attestati sui livelli dello scorso anno (al 9,2%). Puntualità delle imprese Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg 9,1% 9,1% 9,3% 10,8% 9,2% 42,6% 44,5% 45,7% 45,3% 45,6% 48,2% 46,4% 45,0% 43,9% 45,2% puntuali 2q 3q 4q 79,8 gg ritardo 79,1 81,2 termini concordati 83,8 81,2 Giorni di pagamento per dimensione dell impresa 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 gg ritardo termini concordati 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 79,8 81,2 19,3 20,6 79,5 81,4 16,9 19,5 88,1 90,4 21,9 23,8 2q 3q 4q 52,9 51,7 62,6 61,9 66,2 66,6 1 Per un cambio della metodologia di campionamento dei dati, le statistiche sui pagamenti non sono confrontabili con quelle pubblicate nei precedenti numeri dell Osservatorio (v. nota metodologica). Micro PMI Grandi 8

9 Le PMI (fatturato compreso tra 2 e 50 milioni di euro) risultano la fascia dimensionale che ha più sofferto rispetto allo scorso anno. Termini concordati più stretti (da 62,6 del primo trimestre del a 61,9 del ) sono coincisi con maggiori ritardi, aumentati da 16,9 a 19,5 giorni. Mediamente i pagamenti sono quindi aumentati di 1,9 giorni, passando da 79,5 giorni del primo trimestre a 81,4 del. Nel caso delle PMI, il netto calo della puntualità (la percentuale di imprese puntuali è diminuita dal 40,5% al 36,9%) è coinciso con un aumento sia dei ritardi inferiori a due mesi (dal 51,9% al 55,3%), sia dei gravi ritardi (dal 7,6% al 7,9%). L'aumento dei ritardi con cui le PMI regolano le fatture verso i fornitori riguarda tutta l'economia, ma i dati settoriali confermano il perdurare delle difficoltà nell'edilizia. Le imprese che operano nelle costruzioni hanno accumulato in media 27 giorni di ritardo, una crescita di circa sette giorni rispetto allo scorso anno (20,2 giorni). Questo dato è accompagnato da un brusco calo della puntualità, di quasi otto punti percentuali, e da un aumento dei gravi ritardi, che toccano livelli critici: l'11% delle PMI delle costruzioni paga i fornitori con ritardi che superano i due mesi. I ritardi, pur rimanendo inferiori rispetto a quelli osservati negli altri settori, crescono anche tra le PMI manifatturiere, che nel primo trimestre del Giorni di ritardo nei pagamenti nell industria, PMI Hi tech Largo Consumo moda Mezzi trasporto casa Chimica Prodotti intermedi Meccanica Altri beni consumo Metalli 11,4 10,6 12,7 12,2 13,7 15,1 14,9 14,8 15,9 17,2 Puntualità delle imprese Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 48,6% 45,6% 11,8 ritardi oltre 60gg 42,2% 45,2% Micro PMI Grandi Industria Giorni di ritardo per macrosettore Medie ponderate 13,7 51,9% 40,5% ritardi entro 60gg 55,3% 36,9% 27,0 Costruzioni 20,2 19,7 12,1% 9,7% 21,4 Servizi puntuali 9,2% 9,2% 7,6% 7,9% 7,3% 7,3% 80,6% 83,0% Puntualità delle PMI per macrosettore Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg 4,7% 5,1% ritardi entro 60gg Industria Costruzioni Servizi puntuali 8,9% 11,0% 9,0% 8,6% 50,4% 53,5% 44,6% 50,1% 53,9% 56,8% 44,9% 41,4% 46,5% 38,9% 37,1% 34,5% accumulano in media 13,7 giorni di ritardo (11,8 nello stesso periodo del ). L'aumento dei giorni medi di ritardo riguarda tutti i settori manifatturieri, ad eccezione del largo consumo (e, in misura più contenuta di quello degli altri beni di consumo), che evidenzia anche un netto calo della percentuale di aziende in grave ritardo rispetto alle scadenze concordate. Su questo calo ha inciso l'introduzione dell'art. 62, che ha fissato a 60 giorni i tempi di pagamento dei prodotti agroalimentari (a 30 giorni dei prodotti deperibili). In tutti gli altri settori manifatturieri aumenta la percentuale di PMI in grave ritardo, con percentuali comprese tra il 6,5% (sistema moda) e il 3,5% (chimica). 9

10 Nel terziario, i ritardi medi di pagamento delle PMI risultano in aumento da 19,7 a 21,4 giorni. I servizi sono l'unico macrosettore in cui, nonostante il calo del di aziende puntuali, si riduce la presenza di PMI in grave ritardo: la percentuale passa dal 9% del primo trimestre all'8,6% del primo trimestre. Ha inciso il calo della percentuale in alcuni settori interessati dall'art. 62, come la distribuzione alimentare, in cui si sono anche ridotti i ritardi e i tempi medi di liquidazione delle fatture. Ad eccezione delle società immobiliari e della distribuzione, ovunque aumentano i giorni medi di ritardo, con un picco di 29,3 giorni proprio tra le società immobiliari, il settore in cui si concentra la maggiore presenza di aziende in grave ritardo (11%), seguito dalla logistica e trasporti (10,6%). Giorni di ritardo nei pagamenti nei settori non industriali, PMI Imprese in grave ritardo nell industria, PMI Largo Consumo moda Altri beni consumo Hi tech Mezzi trasporto casa Prodotti intermedi Meccanica Metalli Chimica 3,6% 3,5% 4,3% 5,1% 5,1% 6,1% 5,6% 5,5% 6,6% 6,5% Imprese in grave ritardo nei settori non industriali, PMI PMI con ritardi in media superiori a 60 giorni, % sul totale Immobiliari 29,3 Immobiliari 11,0% Logistica e trasporti Servizi non 27,6 26,5 Logistica e trasporti Servizi non 6,4% 10,8% 10,3% Informazione e intrattenimento 24,1 Informazione e intrattenimento 9,1% Servizi 22,2 Aziende agricole 7,9% Energia e utility Aziende agricole 22,0 19,2 Distribuzione Energia e utility 7,5% 6,3% Distribuzione 17,3 3q 4q Servizi 5,6% 3q 4q Giorni di ritardo nei pagamenti, PMI Nord Ovest 14,8 17,1 10,9 13,1 Nord Est 20,9 24,0 Centro 27,6 30,7 Sud e Isole L'aumento dei tempi medi di liquidazione delle fatture delle PMI è un fenomeno che riguarda tutta la Penisola, anche se i ritardi sono molto maggiori al Centro-Sud rispetto al Nord del Paese. Nel primo trimestre del le imprese del Sud e delle Isole hanno accumulato in media 30,7 giorni di ritardo (in aumento di oltre tre giorni rispetto allo scorso anno), ma si è ridotta la presenza di PMI in grave ritardo (al 13,7%, dal 14,5% dello scorso anno). 10

11 I ritardi superano il mese in Sardegna e in Campania (31,2 giorni, in forte aumento rispetto allo scorso anno), in Sicilia (35,7 giorni, in calo) e addirittura i 40 giorni in Calabria (43,9, in aumento di oltre 10 giorni sull'anno precedente). Anche nel Centro Italia, i ritardi accumulati dalle PMI risultano in forte crescita (24 giorni, +3,1 rispetto ai 20,9 dell'anno precedente), con il 9,4% delle aziende in grave ritardo. Nel caso del Centro, sono ritardatarie soprattutto le PMI laziali (32,9 giorni medi di ritardo, +5,3 giorni), mentre i ritardi di Toscana e Umbria si attestano sotto i 20 giorni, con aumenti più contenuti rispetto allo scorso anno. Le Marche risultano invece una delle regioni più virtuose del Paese, con un ritardo medio di 13,4 giorni, praticamente lo stesso livello di quello osservato nel. Nel Nord Ovest in media i ritardi passano da 14,8 a 17,1 giorni, con il 6,2% delle PMI dell'area che hanno accumulato ritardi di oltre due mesi. In media, Lombardia e Piemonte risultano più virtuose con, rispettivamente, 16,7 e 17,1 giorni medi di ritardo rispetto a Valle d'aosta e Liguria (più di 20 giorni medi di ritardo). Il Nord Est, pur confermandosi l'area del Paese in cui il fenomeno dei ritardi dei pagamenti è meno diffuso, evidenzia un peggioramento rispetto allo scorso anno: in media i ritardi aumentano, passando da 10,9 a 13,1 giorni, e la presenza di aziende in grave ritardo cresce dal 4,2% al 4,6%. Nell'area, i tempi di ritardo diminuiscono in Trentino Alto Adige (9,7 giorni, la regione più 'virtuosa' d'italia) e aumentano altrove, con aumenti più consistenti in Emilia Romagna e in Friuli. PMI in grave ritardo Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale Valle d Aosta Piemonte Valle d Aosta Piemonte Nord Ovest 5,4% 6,2% 1,8 % Liguria Toscana Sardegna Lombardia 6,0 % 6,6 % 8,3 % 4,2% 4,6% Nord Est 9,4% 9,4% Centro Trentino Alto Adige 5,7 % 3,3 % 4,4 % 5,1 % Veneto 14,5% 13,7% Sud e Isole Giorni di ritardo per regione, PMI 21,2 17,1 Sardegna Lombardia 22,6 Liguria Toscana Trentino Alto Adige 9,6 14,2 16,6 11,9 31,2 14,8 Veneto 17,8 13,3 19,8 Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Umbria Molise 32,9 25,5 Lazio 31,2 Campania 20,6 Balilicata Sicilia Marche Abruzzo 35,6 Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna 25,4 24,6 43,8 PMI in grave ritardo per regione % sul totale Marche 7,1 % 5,5 % 9,8 % Abruzzo Umbria Molise 12,6 % 9,3 % 13,3 % Lazio 11,8 14,7 % % Campania 9,5 % 10,8 % Balilicata Calabria 17,6 % Puglia Puglia Calabria Sicilia 16,1 % 11

12 Nota metodologica I dati sui protesti si riferiscono all'universo delle imprese italiane e sono ottenuti selezionando tra i protesti quelli che si riferiscono a codici fiscali di persone fisiche titolari di imprese individuali e a codici fiscali che corrispondono a persone giuridiche. I dati sulle abitudini di pagamento delle imprese italiane sono tratti da Payline, il database di Cerved Group che contiene 53 milioni di informazioni sulle esperienze di pagamento delle aziende italiane (circa 2,4 milioni di imprese censite), fornite dagli aderenti alla business community sulle abitudini dei loro clienti nelle transazioni commerciali. Le statistiche sulle abitudini di pagamento sono riportate all'universo di 3,6 milioni di aziende per cui Cerved Group dispone del dato di fatturato (da bilancio o stimato) attraverso un sistema di campionamento che parte dall'osservazione di insiemi di imprese che operano nello stesso territorio (regione), nello stesso settore e nella stessa fascia dimensionale. 12