Politica economica. Sapienza Università di Roma. Economia monetaria. Giovanni Di Bartolomeo. Sapienza Università di Roma
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1 Politica economica Sapienza Università di Roma Economia monetaria Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma
2 Economia monetaria e moneta Economia monetaria: scambi contro moneta (alternativa il baratto) Baratto è una tecnologia per gli scambi costosa perché richiede la doppia coincidenza dei bisogni La moneta (bene accettato universalmente negli scambi) semplifica tale tecnologia e ne riduce i costi La definizione di economia monetaria dipende quindi dalla definizione di moneta, che Non univoca Non immutabile nel tempo
3 Due triadi di Hicks Prima triade (a cosa serve la moneta?) Unità di conto e misura del valore Mezzo di pagamento Riserva di valore Seconda triade (motivi per detenere moneta) Motivo transattivo (consumo) Motivo precauzionale (incertezza) Motivo finanziario-speculativo (tassi)
4 Domanda di moneta (semplificata) Domanda a fini transattivi Ld 1 =ky Domanda a fini speculativi Ld 2 = L 0 v i Domanda di moneta Ld 1 + Ld 2 = ky + L 0 v i Nota si tratta della domanda di moneta in termini reali.
5 Fiducia e moneta Moneta merce, metallica, cartacea, bancaria La moneta è una attestazione debitoria emessa da un intermediario finanziario (passività) e fiduciariamente accolta come mezzo di pagamento e riserva di valore Nelle moderne economie, il compito di fornire i mezzi di pagamento, ossia la moneta, spetta infatti non solo all autorità politica, ma anche agli intermediari finanziari
6 Intermediari finanziari Gli intermediari finanziari sono quei soggetti che mettono in collegamento unità in surplus, che esprimono quindi un risparmio (tipicamente, le famiglie), unità in deficit (tipicamente le imprese), le quali domandano crediti
7 Crediti diretti e indiretti Crediti diretti concessi da risparmiatori a investitori (es. titoli emessi da imprese, sottoscritti da famiglie) Crediti indiretti emessi dagli intermediari finanziari, che ottengono le risorse dai risparmiatori e poi le allocano in vario modo tra gli investitori In una economia i crediti diretti e indiretti sono l insieme delle sue passività finanziarie Necessariamente uguali alle attività finanziarie in un economia chiusa (ogni debitore creditore).
8 Vantaggi degli intermediari finanziari Economie di scala (scale) e di varietà (scope) Economie di scala: al crescere del volume di produzione s riduce il costo medio Economie di varietà: produzione congiunta di due prodotti implica un costo minore della loro produzione disgiunta (es. benzina e gasolio) Trasformazione delle scadenze Diversificazione dei rischi
9 Struttura finanziaria L insieme degli intermediari finanziari, delle attività finanziarie e dei relativi mercati costituisce la struttura finanziaria. Grado di specializzazione e assetto normativo: modello anglosassone (divisione breve/lungo termine) modello tedesco (mista/universale) Gli intermediari finanziari possono essere infatti specializzati per il tipo di attività economica dei beneficiari dei prestiti, per la durata dei finanziamenti concessi, per la forma di credito concessa
10 In Italia In Italia dopo la crisi degli anni trenta era stato scelto il modello inglese Problema banca-impresa dopo la crisi del riforma bancaria e creazione dell IRI e IMI (Beneduce e Menichella) Dal 1993 ci si è mossi nuovamente verso il sistema tedesco permettendo la partecipazione delle banche nel capitale delle imprese 1993 Testo Unico da direttiva CEE (Governo Amato)
11 Gli aggregati monetari nell area Euro I mercati finanziari migliorano negoziabilità dei titoli Solo una parte delle attività finanziarie ha un elevato grado di liquidità: moneta Esistono altri strumenti finanziari considerabili moneta per liquidita: pronti contro termine, certificati di deposito, accettazioni bancarie
12 Moneta ed aggregati monetari Moneta = Moneta legale + moneta bancaria Moneta legale (C) = Circolante dei privati Moneta bancaria o fiduciaria (D) = Depositi dei privati presso le banche (data la loro quasi perfetta sostituibilità con la moneta legale sono considerati dai privati come moneta bancaria) Diverse definizioni della moneta bancaria sommate alla moneta legale implicano diversi aggregati monetari (M1, M2, M3)
13 Riserve bancarie e base monetaria Riserve obbligatorie (ROB) = l ammontare di riserve richiesto dalle autorità monetarie che la banca deve detenere Riserve libere (RL) = l ammontare di ulteriori riserve che la banca decide di detenere per far fronte a situazioni di illiquidità impreviste nelle operazioni di tesoreria Base monetaria (BM=R+C) = Ammontare di banconote e monete metalliche detenute dalle banche (R=RL+ROB) e dai privati (circolante)
14 Riassumendo Moneta = C + D C = Circolante detenuto dai privati (Moneta legale) D = Depositi dei privati presso le banche (Moneta fiduciaria) Base monetaria BM = C + R R = Riserve presso le banche (ROB + RL) ROB = Riserva obbligatoria RL = Riserva libera Nota sul libro C è BMP (BM detenuta dal pubblico) e R è BMR (BM detenuta dalle banche); M è Ls (offerta di moneta) oppure Ld (domanda di moneta): in equilibrio Ls=Ld=M
15 Bilancio banca centrale Passivo (Liquidità) = Liabilities a) Moneta legale, assorbita dal Tesoro, dalle famiglie e dal sistema bancario; b) Depositi del sistema bancario, risultanti dagli obblighi di riserva obbligatoria e da eventuali eccedenze di mezzi liquidi. Attivo = Assets a) Titoli pubblici; b) Attività liquide sull estero (riserve ufficiali in valuta estera).
16 Bilancio banca commerciale Passivo a) Depositi (moneta bancaria). Attivo a) Crediti alla clientela nelle diverse forme contrattuali; b) Titoli pubblici di diversa scadenza. Altre voci del bilancio bancario: rapporti con le Autorità monetarie (riserve e rifinanziamento). conti interbancari (saldo aggregato nullo).
17 Bilancio consolidato del sistema bancario Passivo (C+D) a) Moneta legale; b) Depositi privati. Attivo a) Titoli pubblici di diversa scadenza (governo); b) Crediti alla clientela delle banche nelle diverse forme contrattuali (privati); c) Attività liquide sull estero (estero). Il passivo del sistema bancario è la moneta.
18 Scenario 1: Le banche non esistono Assumiamo che le famiglie possiedano 1000 Le banche non esistono, l unico modo per detenere moneta è detenere circolante. banche C = 1000 D = 0 M = C+D = 1000 La banca centrale controlla direttamente M variando C!!!
19 Scenario 2: Riserva obbligatoria 100% Assumiamo che le famiglie possiedano 1000 C = 1000, D = 0, M = C+D = 1000 Le famiglie depositano il circolante in banca: C = 0, D = 1000, M = C+D = 1000 oppure le famiglie depositano l 80% del circolante in banca (tesaurizzano il 20%): C = 200, D = 800, M = C+D = 1000 Il sistema bancario non ha effetti sull offerta di moneta La banca centrale controlla M variando C!!!
20 Scenario 3: Riserva frazionaria Assumiamo che le banche tengano a riserva il 20% dei depositi. C = 1000, D = 0, M = C+D = 1000 Le famiglie depositano il circolante in banca: C = 0, D = 1000, M = C+D = 1000 La banca presta poi l 80% dei depositi ai privati, da cui C = 800, D = 1000, M = C+D = 1800 Il sistema bancario crea moneta!!! Maggiore coefficiente di riserva, minore M.
21 Scenario 4: con tesaurizzazione Ora le banche tengono a riserva il 20% di D, ma i privati tesaurizzino il 10% di C. C = 1000, D = 0, M = C+D = 1000 Le famiglie depositano il circolante in banca: C = 100, D = 900, M = C+D = 1000 La banca presta poi l 80% dei depositi ai privati, da cui C = , D = 900, M = C+D = 1720 Maggiore coefficiente di riserva, minore M. Maggiore è la tesaurizzazione, minore è M.
22 L albero della cuccagna? Un sistema bancario con riserva frazionaria crea moneta, ma non crea ricchezza: prestiti bancari danno ai privati nuova moneta ma anche un uguale ammontare di nuovi debiti
23 Teoria del moltiplicatore depositi L idea è che la banca non trattiene nelle sue casse l'intera quantità di moneta che le viene consegnata, ma solo una frazione di essa, per far fronte ad eventuali richieste di rimborso. La parte dei depositi che viene immessa di nuovo nel mercato diventa circolante e aumenta l offerta di moneta (poiché i depositi non si riducono a fronte dei nuovi prestiti). Se a sua volta il nuovo circolante viene depositato, la banca ne tratterrà parte
24 Regole di comportamento Le famiglie mantengono una certa quota dei loro depositi in forma di circolante (tesaurizzazione), questa quota è h, da cui: C/D = h ossia C = h D Le banche mantengono un rapporto fisso tra la base monetaria da esse posseduta per costituire le riserve obbligatorie e libere e i depositi raccolti, questa quota è j, da cui: R/D = j ossia R = j D Nota j = ROB/D + RL/D
25 Moltiplicatore dei depositi Regole di comportamento pubblico e banche: C = h D e R = j D La base monetaria è la somma del circolante detenuto dal pubblico (C) e le riserve detenute dalle banche (R): BM = C + R = h D + j D = (h+j) D D = 1 h+j BM In variazione i depositi saranno: DD = 1 h+j DBM
26 Modello reddito spesa Y = C + I + G equilibrio mercato beni (1) C = cy funzione consumo (2) L investimento I è dato.
27 Modello IS/LM Y = C + I + G equilibrio mercato beni (1) C = cy funzione consumo (2) I = I 0 a i funzione investimento (3) Ls/p=Ld 1 +Ld 2 equilibrio mercato moneta (4) Ld 1 =ky domanda moneta transattiva Ld 2 = L 0 v i domanda moneta speculativa Nota Ls è l offerta nominale di moneta, Ls/p è l offerta reale; (1) e (4) implicano l equilibrio del mercato titoli per la legge di Walras.
28 Moltiplicatore politica fiscale Risolvere il modello (ossia trovare la forma ridotta per i e Y), da cui Y= I 1 c+ak/v 0+G+ a v Moltiplicatore politica fiscale 1 DY= Ls 1 1 c+ak/v DG p L 0 Nota il moltiplicatore è più piccolo di quello ottenuto dal modello reddito spesa. Retroazione monetaria: ak/v.
29 Retroazione monetaria Il moltiplicatore è più piccolo per via della retroazione monetaria che induce lo spiazzamento finanziario L aumento del reddito indotto dall aumenta di spesa pubblica, aumenta la domanda di moneta e quindi il tasso di interesse (il pubblico vende i titoli e il loro prezzo scende ovvero il tasso sale) che a sua volta riduce gli investimenti privati G Y Ld i I
30 Moltiplicatore politica monetaria Risolvere il modello (ossia trovare la forma ridotta), da cui 1 Y= I 1 c+ak/v 0+G+ a L v p 0 Moltiplicatore della politica monetaria Y= Ls a D Ls 1 c v+ak p Nota non è il moltiplicatore della moneta che una altra cosa!
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