Vanini Serena Psicologa Psicoterapeuta. Villa Soranzo
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- Fabiano Riccio
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1 TRATTAMENTO DI GRUPPO NEL GIOCO D AZZARDO PATOLOGICO 29 novembre 2012 Vanini Serena Psicologa Psicoterapeuta Villa Soranzo
2 DOVE? Il trattamento del giocatore si articola all interno del contesto residenziale Villa Soranzo Comunità Terapeutica Residenziale Breve per il trattamento di Dipendenza da Alcol e/o Cocaina privato convenzionato (Ceis Mestre/Dipartimento per le Dipendenze Az. Ulss 13 Dolo Mirano)
3 CHI? Da una recente ricerca emerge che il 23% dei pazienti che afferiscono a Villa Soranzo per problemi legati alla dipendenza da Alcol e/o Cocaina ha una concomitante problematica legata al gioco patologico; Nel 67% di questi casi la problematica del gioco non era stata indagata o trattata preliminarmente in fase di invio; Questa utenza necessita di un intervento motivazionale di acquisizione di consapevolezza rispetto al problema emergente del gioco
4 CORNICE TEORICA: INTEGRAZIONE ASPETTI COGNITIVI ED EMOTIVI NEL TRATTAMENTO TERAPEUTICO Sblocco emotivo; Applicazione di strumenti terapeutici nati per l elaborazione del trauma (basi neurobiologiche comuni traumadipendenza) Approccio Motivazionale; Analisi Funzionale; Prevenzione della Ricaduta
5 TERAPIA EMOTIVA Relazionarsi con gli altri utenti in uno spazio caldo in cui esprimere le proprie emozioni, sentimenti e vissuti, nel gruppo dei pari e nei vari momenti d aggregazione, permette di forzare i blocchi emotivi, di persone congelate nel comportamento di dipendenza.
6 APPROCCIO MOTIVAZIONALE Stile di counselling centrato sul cliente, orientato, per affrontare e risolvere un conflitto di ambivalenza in vista di un cambiamento del comportamento (W.R. Miller- S. Rollnick) Durante la permanenza in comunità si effettuano Colloqui Motivazionali finalizzati alla individuazione di strategie utili per saggiare, valutare e accrescere il potenziale di cambiamento.
7 ANALISI FUNZIONALE L Analisi funzionale cerca di identificare la funzione, il senso che quel comportamento ha per la persona Serve a sviluppare abilità: Osservative Metacognitive (comprendere meccanismi di funzionamento, pensieri, emozioni) di Regolazione (distanziarsi dalle cose) di Anticipazione (prevedere e pianificare) di Autoefficacia (capacità di poter intervenire sugli eventi, senza esserne travolto)
8 PREVENZIONE DELLA RICADUTA Prevenzione anche in termini Psicobiologici Normalizzazione della ricaduta, riconducendola alle esperienze personali. (ricaduta parlabile) Si favorisce lo sviluppo di abilità di fronteggiamento per le varie situazioni. Si utilizzano strumenti ( diario del craving, bilancia decisionale) per accompagnare le persone nella quotidianità. Aumentare il controllo sul comportamento di gioco e prolngare gli effetti positivi del trattamento
9 PREVENZIONE DELLA RICADUTA Fattori di Rischio Individuare i fattori di rischio Individuare metodi per arginare l azione dei fattori di rischio Acquisizione di abilità di fronteggiamento di situazioni ad alto rischio di ricaduta Fattori di Protezione Individuare i fattori di protezione Individuare metodi e pratiche per accrescere i fattori di protezione; Acquisire consapevolezza rispetto alle risorse cui rivolgersi in caso di difficoltà
10 OBIETTIVI GENERALI Approfondimento per Aree (Tossicologica, Psicologico-Psichiatrica, Motivazionale, Familiare, Sociale) Riacquisizione di una fisicità naturale (Espressione dei bisogni corporei, ritmo sonno veglia, alimentazione,riconoscimento di limiti fisici, riconoscimento e gestione di condizioni fisiche negative (medico di famiglia, consulenze specifiche, a ttività fisica come cura di Sé) Sblocco Emotivo (Relazionarsi con gli altri utenti in uno spazio caldo in cui esprimere le proprie emozioni, sentimenti e vissuti, nel gruppo dei pari e nei vari momenti d aggregazione, permette di forzare i blocchi emotivi, di persone congelate nel comportamento di dipendenza) Regolazione emozionale (Comprendere le proprie emozioni, ridurre la vulnerabilità emotiva, ridurre la sofferenza emotiva) Fronteggiamento (Individuazione delle personali situazioni ad alto rischio di ricaduta, acquisizione strategie di prevenzione ricaduta)
11 OBIETTIVI SPECIFICI Osservazione clinica del problema gioco in assenza di stimolazione; Acquisizione di consapevolezza rispetto alla sintomatologia psicofisica connessa all astensione dal comportamento di gioco (imparare a riconoscere il craving; riconoscere le manifestazioni psicosomatiche connesse al problema gioco); Esplorazione e sperimentazione rispetto alla tematica della gestione del denaro
12 ELEMENTI CARDINE Comorbidità crociata e intercambiabilità dell Oggetto di dipendenza no gestione controllata (in quanto dipendente non è possibile ritornare a uno stato di controllo) Violazione dell astinenza: esperienza di gioco in cui la persona opera delle immediate azioni correttive per la ripresa dell astensione e quindi non perde il controllo (Lapse) oppure ritorno allo stato precedente, caratterizzato dalla percezione di perdita di controllo (Relapse) Marlatt e Gordon, 1985
13 OFFERTA TERAPEUTICA PER IL GIOCATORE A VILLA SORANZO Momenti comuni Attività di gruppo centrate sullo sblocco emotivo; Riacquisizione di abilità sociali di base; Sperimentazione del proprio sé sociale (aspetti relazionali); Riacquisizione di una fisicità naturale Momenti specifici Attività di prevenzione della ricaduta mirata; Sperimentazione gestione del denaro; Coinvolgimento familiari di riferimento; Frequentazione già nella residenzialità di gruppi di auto mutuo aiuto
14 IL GRUPPO GIOCO Cadenza settimanale; Durata 2 ore circa; Numero partecipanti: variabile Conduzione: Psicoterapeuta + Educatore Professionale; Accesso libero
15 ATTIVITÀ NEL GRUPPO GIOCO Gruppo Psicoeducativo nel quale si integra il trattamento della sfera emotiva e cognitiva Utilizzo di schede per la prevenzione della ricaduta (bilancia decisionale, diario del craving, schede sui pensieri disfunzionali di gioco, distorsioni cognitive, assertività, Problema Solving) Utilizzo di strumenti emotivi per la risignificazione delle tematiche emerse
16 METODOLOGIA DI LAVORO Il gruppo viene gestito in due parti: Parte psicoeducativa: utilizzo di schede tematiche e indirizzamento della lavoro di gruppo; Parte Terapeutico-Emotiva: raccolta di quanto emerso nella prima parte e ricollocazione delle consapevolezze emerse all interno della più ampia storia di vita del paziente
17 OBIETTIVI DEL GRUPPO Mantenere e consolidare l astinenza e soprattutto orientarsi verso una scelta di sobrietà; Offrire un esperienza nuova di scoperta di valide alternative al comportamento di gioco; Far riemergere competenze e risorse sommerse dalla problematica gioco e dalla sofferenza connessa; Acquisire strategie di fronteggiamento delle situazioni di rischio e abilità di prevenzione della ricaduta;
18 GESTIONE DENARO Acquisizione consapevolezza rispetto al valore del denaro come trigger per l attivazione di situazioni emotive e cognitive legate al comportamento di gioco; Monitoraggio del denaro attraverso l aiuto educativo e il tutoraggio dei pari: durante la permanenza in Ct non è permesso alcun tipo di possesso di denaro in forma autonoma (sperimentazione dello stare senza ); Elaborazione di strategie di rientro (stesura lista debiti) e coinvolgimento di figure di riferimento per un sostegno nella fase di reinserimento
19 RELAZIONE CON FAMILIARI Coinvolgimento dei familiari attraverso colloqui individuali e momenti di gruppo con finalità informative e formative rispetto all importanza delle relazioni nel processo di cambiamento responsabilizzazione; Condivisione del piano di controllo del denaro del familiare giocatore
20 SOSTEGNO AFTERCARE Progettazione piano di continuità terapeutica e punti di sostegno al di fuori del contesto comunitario, Riconnessione al tessuto ambulatoriale di provenienza; Aggancio già durante la residenzialità con gruppi GA Facilitazione della costituzione di relazioni positive e di supporto con i pari Possibilità di rientri periodici al bisogno.
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