IMMIGRAZIONE A REGGIO EMILIA PROPOSTA PER UNA GOVERNANCE LOCALE DEL FENOMENO

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1 Assessorato Coesione e Sicurezza Sociale IMMIGRAZIONE A REGGIO EMILIA PROPOSTA PER UNA GOVERNANCE LOCALE DEL FENOMENO OTTOBRE 2007 PREMESSA...2 QUADRO DI RIFERIMENTO...3 Andamento demografico e indicatori...3 AMBITI DI GOVERNANCE...8 Immigrazione - Territorio...8 Immigrazione - Economia...8 Immigrazione - Servizi...8 Immigrazione - Cultura... 9 Immigrazione Legalità Sicurezza Sociale...9 Immigrazione - Coesione sociale...9 Immigrazione - Scuola...10 Immigrazione Conflitti culturali...10 Immigrazione - Seconda generazione...10 Immigrazione Questioni di genere...10 Immigrazione - Rete europea...11 Immigrazione - Rappresentanza...11 GOVERNANCE LOCALE...13 Assessorato Coesione e Sicurezza Sociale: organigramma funzionale/linee politiche...14 P ROGRAMMA GOVERNANCE: AZIONI STRATEGICHE PER IL Obiettivo 1:...14 Obiettivo 2:...14 Attivazione di strumenti per un coordinamento delle politiche...14 Obiettivo 3:...15 Potenziamento struttura assessorato Obiettivo 4:...15 Sviluppo di Mondinsieme : Passaggio da Centro Interculturale a Centro Risorse e Strategie Interculturali...15 Strumento principale: processo di esternalizzazione/stabilizzazione

2 Premessa La questione migratoria a Reggio rimane costantemente aperta, non solo per la rapidità con cui il fenomeno sta evolvendo nelle sue variegate componenti, ma anche per le articolazione che lo stesso esprime su una vasta scala E necessario aprire un confronto politico non più sporadico bensì di aggiornamento e approfondimento continuo e programmato partendo da una analisi, volta ad osservare le varie situazioni d interazione con il fenomeno migratorio, per restituire alla politica locale il compito di pensare strategie di governo prima che siano gli eventi e l emergenza ad obbligare l agenda politica ad occuparsene. Queste note, rappresentano una lettura a 360 gradi del fenomeno, nelle sue varie articolazioni in rapporto alle caratteristiche strutturali evolutive della nostra comunità cittadina. Si è cercato di ricostruire attorno al tema i condizionamenti di carattere strutturale, di prendere atto della crescente complessità delle problematiche e della loro connessione diretta con le politiche di coesione sociale. Una idea di governance del fenomeno, partendo dai nodi critici dell integrazione. L integrazione dei cittadini stranieri nell immaginario collettivo è poco visibile e/o male rappresentata, mentre la loro marginalità è visibilissima. Gli immigrati che lavorano non fanno notizia. I casi di devianza, o anche solo intromissione disturbante nella vita dei residenti ( lavavetri, venditori abusi, vagabondaggio, povertà ecc.) suscitano reazioni emotive, vengono percepiti come minaccia per la sicurezza e la convivenza. Gli sforzi per l integrazione compiuti dalla maggior parte degli immigrati non sono mai posti in evidenza, sono rappresentati come secondari e di conseguenza rischiano di diventarlo effettivamente. Bisogna favorire la visibilità della componente integrata, gli sforzi compiuti e le difficoltà. per favorire un bilanciamento dell informazione verso l opinione pubblica. Il lavoro degli immigrati produce benefici per lo sviluppo economico dell intera comunità. Gli immigrati sono disponibili ad occupazioni insalubri e precarie, ma diventano poi un fattore di disaggio quando sono vicini di casa, padre di un compagno di scuola, frequentante lo stesso bar ecc. Occorre rappresentare adeguatamente i benefici strutturali nell economia locale, dalla produzione, ai consumi, al credito, ai servizi Il modello economico rimane il fattore di maggior attrazione dell immigrazione ed è allo stesso tempo il maggior beneficiario. Bisogna aprire un confronto con le imprese con l obiettivo di renderli partner responsabili dell integrazione. La presenza degli immigrati pone in discussione il modello di welfare, sia in termini di modalità di accesso ai servizi,sia rispetto ai bisogni espressi. Una integrazione dunque equa, una risorsa non da sfruttare con il regime del doppio binario, uno per chi è nativo e uno per chi è arrivato, chi è debole contrattualmente vedrebbe codificati due o più piani di equità sociale, quindi nessuna equità. Si vuole valorizzare dunque, al meglio la diversità come uno dei valori fondanti della comunità, del Comune, dello Stato. Per ultimo, ma altrettanto importante, è il modo in cui dobbiamo affrontare la questione della legalità, nella convinzione che occuparsi oggi di questo tema significa valorizzare lo sforzo dell integrazione che la stragrande maggioranza dei cittadini stranieri quotidianamente fanno: la cultura della legalità premia l integrazione, mentre l illegalità condanna gli immigrati alla marginalità. 2

3 Andamento demografico e indicatori QUADRO DI RIFERIMENTO Nel febbraio 2006 l Eurostat, l ente statistico europeo, ha diffuso una serie di proiezione circa l ammontare e la composizione della popolazione UE fino al Secondo la gran parte degli analisti, la situazione demografica dei 25 membri dell Unione tenderà però ad una graduale convergenza sia in termini di fertilità che di aspettative di vita e, nel medio periodo, l immigrazione diventerà in tutta Europa il solo fattore di crescita demografica. Questo non solo in virtù degli ingressi, ma anche grazie ai più elevati tassi di fertilità che si registrano in media tra le donne immigrate. Senza immigrazione, in un ipotetico quanto improbabile scenario a migrazione zero la popolazione complessiva della Unione Europea diminuirebbe a partire dal A Reggio Emilia, i cittadini non comunitari residenti al 31/12/2006, erano su un totale di cittadini presenti in città, rappresentavano cioè l'11.4 % sul totale della popolazione residente, (i cittadini comunitari in città erano in tutto 851, lo 0.5 % della popolazione residente. La crescita delle presenze regolari è legata sia al perdurare del fenomeno migratorio (principalmente attraverso i ricongiungimenti familiari) che alle opportunità di regolarizzazione offerte ripetutamente nel corso degli ultimi anni ed all'incremento dell'immigrazione di donne sole provenienti dai paesi dell'est Europa. La presenza di cittadini di origine straniera sul territorio reggiano, proveniente in particolare dal Sud del mondo (ma negli ultimi anni anche da altri paesi come l'est Europa), è divenuto fattore strutturale della nostra società e parte dell' esperienza quotidiana di tanti. Popolazione al 31/12/2006 dati Ufficio statistico Comune di Reggio Emilia Provenienze I paesi da cui maggiormente provengono i cittadini stranieri residenti nel nostro comune, sono Albania ( 2.600) Marocco ( 2.573), Cina ( 2.117),Ghana( 1.509) e Ucraina ( 1.232). Negli anni 2001/2005 l incremento maggiore si è verificato con i cinesi e gli ucraini, determinando così una caratterizzazione delle presenze sia in termini di insediamento (breve tempo con numeri consistenti) sia in termini di risposta funzionale all integrazione economica ( cinesi tessile abbigliamento; ucraini lavoro di cura). 3

4 Nazionalità più rappresentativi al Famiglie L'immigrazione nel nostro territorio è passata rapidamente dal singolo lavoratore immigrato al nucleo famigliare confermando sia la tendenza al radicamento sia alla costruzione dei presupposti di una società multiculturale. I dati raccolti in questi anni confermano in modo evidente il rapido passaggio a un modello di immigrazione di famiglie, alimentato principalmente dalle richieste di ricongiungimento che si registrano mensilmente negli uffici preposti da parte di tutte le componenti migratori, ivi comprese quelle dell est Europa ( valutata spesso immigrazione da lavoro ma non di insediamento). Al 31/12/2006, in città risiedevano famiglie non comunitarie e rappresentavano l'11.3% di tutte le famiglie residenti. 4

5 percentuale delle famiglie componenti la popolazione 1 11% 2 89% Coppie miste Reggio Emilia vanta una delle percentuali più alte di coppie miste rispetto alla media nazionale: nel 2006 si è registrata la percentuale record del 30% dei matrimoni celebrati. Il fenomeno delle coppie miste è in aumento anche tra le diverse nazionalità presenti sul territorio. Donne Il fenomeno migratorio è stato a lungo considerato prettamente maschile. In poco tempo, più rapidamente di quanto gli studi sociologici prevedessero, le donne sono diventate una componente importante delle presenze, non solo come conseguenza dei ricongiungimenti familiari ma anche come dirette protagoniste dell esperienza migratoria. Questo forte processo di femminilizzazione cambia l impatto e le dinamiche sociali in relazione ai percorsi d integrazione, accelerando la stabilizzazione ed evidenziando alcuni problematiche di tipo giuridico, culturale e sociale (si pensi solo quale esempio al ruolo della donna nella famiglia mussulmana rispetto al modello di vita reggiano). Il 46,5% della popolazione straniera e costituita da donne. Presenza femminile sul totale dei cittadini non comunitari al 31/12/

6 Figli di immigrati I figli rivestono un ruolo centrale nelle modalità dei processi di inserimento delle famiglie immigrate e possono considerarsi indicatori della "stabilizzazione". Le famiglie immigrate hanno percentualmente un numero più elevate di figli rispetto alle coppie reggiane. Nel 2006, i bambini 0-6 anni nati nel comune di Reggio Emilia erano di cui 406 erano bambini nati da genitori non comunitari. Dal 2001 al 2006 i residenti nella fascia d'età 0-6 anni non comunitari sono raddoppiati cioè sono il 32 % suil totale d i bambini nati da genitori reggiani. Rispetto al numero di figli di immigrati nati in Italia è da considerare con attenzione soprattutto la tendenza generalizzata della comunità cinese che, libera dal vincolo di controllo delle nascite imposto nel paese di origine, vive l immigrazione come possibilità di avere più di un figlio per coppia e nel contempo, in ragione del modello di vita fortemente basato sul lavoro, presenta spesso difficoltà nello svolgimento del ruolo genitoriale. Bambini in età prescolare dal 2001 al 2006 Studenti stranieri In Italia, gli studenti non italiani sono il 4,8% del totale degli studenti, una percentuale bassa rispetto agli altri paesi europei, come rilevato dal Rapporto Eurydice 2005 (Commissione Europea, Lussemburgo 2005). Secondo il rapporto, in particolare gli alunni di 15 anni con genitori nati all estero sono tra il 10 ed il 20% della popolazione scolastica in Belgio, Germania, Francia, Pesi Bassi, Austria, Svezia, e Liechtenstein, superano un terzo in Lussemburgo. Nella provincia di Reggio Emilia, la percentuale degli alunni non italiani iscritti è del 12,7% (dati Annuario della scuola reggiana). Tale percentuale è sopra la media nazionale e ci colloca tra i paesi europei di vecchia immigrazione. Breve ricognizione sulle Associazioni di stranieri operanti sul territorio. Le associazioni di stranieri al 31/12/2006 erano 47 (n. 44 al 31/12/2005 ) confermando così una trend di crescita che si registra dal Rispetto alla provenienza geografica degli associati la composizione della realtà associativa è rappresentata da: associazioni di provenienza africana: Marocco 7, Egitto 2, miste ( Marocco/ Egitto/Tunisia) 4, Nigeria 2, Burkina Faso 1, Eritrea 1, Ghana 5, Guinea 1, Costa d Avorio1, Senegal 1, mista (Ghanesi, Nigeriani) 1, mista studenti universitari Camerun, Costa d Avorio associazioni di provenienza asiatica: Cina 2, Sri Lanka Cingalesi 1, Sri Lanka Tamil 3, India Sikh 2, India Indù 1, mista 1 (tamil, cingalesi, indiani, pakistani) 3. 5 associazioni di provenienza europea : Albania 1, Moldava 1, Ucraini 2, Russa associazioni di provenienza america latina : 2 Miste ( Cuba, Brasile, Santo Domingo, Argentina) 5. 4 associazioni di provenienza miste: oltre a cittadini stranieri gli associati sono anche italiani. America Miste Europa4% 9% 11% Asia 21% Africa 55% Oltre alla provenienza le associazioni si distinguono anche in base all appartenenza e alle finalità. La distinzione avviene, dunque, nel primo caso, tra associazioni etnico-nazionali, etniche, multietniche e interculturali, mentre nel secondo è tra associazioni comunitarie, religiose, culturali, socio-culturali. 6

7 Appartenenza 1. Associazioni etnico-nazionali (il legame costitutivo tra gli associati è dato dalla nazionalità anche se in molti casi sono presenti etnie diverse nella stessa provenienza soprattutto per l Africa sud sahariana e l Asia): totale 26. Le nazionalità che compongono questa area sono: Marocco, Egitto, Nigeria, Burkina Faso, Eritrea, Ghana, Guinea, Costa D avorio, Cina, Albania, Moldavia, Ucraina e Federazione Russa. 2. Associazioni etniche ( il legame costitutivo tra gli associati è esclusivamente l etnia): Totale 8. Le etnie sono Tamil, Cingalesi, Igbo, Sikh, Indù. 3. Associazioni multietniche ( sono formate da due o più nazionalità ) totale 9 4. Associazioni interculturali (non è prevista l appartenenza etnica o nazionale e sono presenti italiani) interculturali multietniche 9% 19% etniche 17% etniconazionali 55% Finalità 1) le associazioni di tipo comunitario (30) sono la maggioranza, rappresentano un supporto culturale e identitario per i propri connazionali o per la propria etnia e svolgono un importante ruolo nella trasmissione culturale e linguistica ai figli, nonché il mantenimento dei legami con il paese d origine. 2) le associazioni di tipo religioso (9) sono formate principalmente a partire dai luoghi di culto e rappresentano le confessioni minoritarie a Reggio costituite da: musulmani, Sikh, Cristiani Ortodossi, Evangelisti, Apostolici, Zoe Pentecostali, Indù, Buddisti 3) le associazioni di tipo culturale (6) riguardano principalmente gruppi misti che vedono nel metissage culturale un valore da coltivare e sono composti prevalentemente da giovani 4) le associazioni di tipo sociale (2) sono ancora poche, soprattutto composti prevalentemente da figli di immigrati ed hanno una finalità di sostegno sociale all integrazione ass. di tipo ass. di tipo culturale sociale 13% 4% ass.di tipo religioso 19% ass. di tipo comunitario 64% 7

8 AMBITI DI GOVERNANCE Si propone una lettura trasversale, integrata ed in terdipendente dei vari aspetti che caratterizzano la complessa questione immigratoria e i nodi politici da affrontare nel medio lungo periodo. Immigrazione - Territorio L immigrazione è fenomeno strutturale e dinamico, destinato a incidere sul tessuto urbano e sulla forma della città in maniera continua e profonda La dimensione rappresentativa della società multiculturale a Reggio ha come oggetto generale l intera città, ma trova le condizioni favorevoli in determinate aree ( es:.zona stazione,centro storico ) che sommano due fattori critici : gli aspetti urbanistici e gli aspetti antropologici delle comunità straniere (modalità di vita nel territorio) Abitazione e insediamento urbano hanno sempre giocato un ruolo decisivo nel produrre l inclusione o l esclusione dei migranti. La sola soluzione al problema casa (che per altro è, e rimane, uno dei problemi più controversi) sembra non risolutiva, se non in stretto equilibrio con politiche urbane capaci di prevenire la ghettizzazione sociale delle famiglie meno abbienti. Abitare in zone a forte presenza di stranieri mette in evidenza aspetti di trasformazione culturale e sociale, che incidono sulle relazioni anche tra gli stessi stranieri in quella specifica area. ) Gli spazi pubblici sono sempre più frequentati da cittadini stranieri (in particolare nel Centro: le piazze i giardini..) con il progressivo decremento della frequenza da parte dei locali, favorendo in questo modo il formarsi di aggregazioni etniche in spazi delimitati che spesso originano polemiche. Il Centro storico, luogo d incontro e relazionale per eccellenza, conta un alta percentuale di cittadini stranieri residenti (circa il 25%) e vi sono ubicate tutte le sedi istituzionali che svolgono funzioni essenziali di carattere amministrativo attirando un flusso quotidiano di immigrati non residenti (prefettura, questura ecc.).occorre quindi che sia parte integrante nella riflessione sull impatto dell immigrazione sul territorio L ubicazione dei luoghi di culto coincide spesso con aree urbane: è utile una attenta valutazione dei contesti di insediamento. Occorre segnalare l importanza del commercio etnico. La riqualificazione urbana deve tenere in considerazione la riqualificazione della rete commerciale. Immigrazione - Economia Caratteristica principale dell immigrazione a Reggio rimane la natura economica: gli immigrati dopo un primo approdo nel sud del Paese o in qualche altra città, migrano verso la nostra per motivi di lavoro. Un articolo del SOLE 24 ore di luglio, citando i dati dell Istat, metteva Reggio in cima alla classifica delle città preferite dagli immigrati. L immigrazione è strutturalmente funzionale al nostro modello di sviluppo, perché o è sostitutiva o è aggiuntiva, riduce i rischi di delocalizzazione (nei paesi a minori costi produttivi) in quanto mantiene bassi i costi produttivi. Da questo punto di vista, l integrazione economica è di tipo utilitaristico funzionale resa ancora più evidente negli ultimi anni dalla presenza di donne dell est che alimentano l offerta dei servizi alla persona Il nostro modello economico non è in grado di prescindere dal richiamo di forza lavoro non locale, pena l insostenibilità del proprio sviluppo, anche se rimane per il momento aperta, la domanda sulla qualità e sostenibilità del modello sul lungo periodo. L immigrazione è fenomeno strutturale e dinamico, destinato a incidere sul tessuto urbano e sulla forma della città in maniera continua e profonda La presenza di offerta di lavoro nero all interno di vari settori dell economia reggiana attira mano d opera clandestina, scaricando sulla comunità, e sugli stessi stranieri irregolari, i costi alti della mancata integrazione. È opportuna un azione coordinata per far emergere il lavoro sommerso anche attraverso forme di incentivazione per condurlo nel circuito della legalità. Immigrazione Servizi Reggio a livello nazionale è la città dei servizi eccellenti. Così viene descritta la nostra realtà non solo dai quotidiani nazionali ma anche da ricerche e studi. Reggio non offre solo servizi ma ha dimostrato fino ad ora, la capacità di mantenere la coesione sociale attraverso una politica dei servizi di tipo universalistico. Nel campo dell immigrazione già negli anni novanta, Reggio ha saputo offrire modelli e servizi sperimentali di riferimento per altre città in regione e a livello nazionale. Per citarne alcuni: Centro per le Famiglie, Reggio Scuola Intercultura, Casa delle donne, Servizio Informazione per gli immigrati, ecc., Si è attuata la scelta corretta di NON creare servizi ad hoc per cittadini di origine straniera ma di evolvere quelli esistenti, in parte riorganizzati tenendo conto delle nuove provenienze degli utenti. I servizi, sono anche luoghi di cittadinanza, perché nel loro complesso possono contribuire ad una migliore definizione delle politiche di integrazione sociale, sottolineando le necessità e le priorità che devono essere accolte in ogni intervento integrato nel territorio. 8

9 Immigrazione - Cultura Occorre superare la prassi consolidata secondo cui chi si occupa dell inserimento sociale degli immigrati si occupa anche della cultura degli immigrati. Tale situazione rende difficile rappresentare la multicultura come ricchezza dell intera comunità Bisogna superare la convinzione che le questioni culturali delle comunità straniere siano un disaggio del percorso di inserimento perché è proprio ad integrazione sociale avvenuta che la questione culturale emerge Bisogna favorire l accesso alla cultura come possibilità di condividere significati comuni rispettosi delle differenze di ciascuno in una prospettiva educante alla diversità e alla coesione sociale. In tal senso è importante che sempre più si pensino percorsi culturali inclusivi di tutte le fasce della popolazione, perché la cultura sia di e per tutti, soprattutto perché viviamo una contemporaneità pluralistica e multiculturale. Questa dimensione, sostanzialmente nuova, in parte determinata dal radicamento delle comunità straniere sul territorio ed in parte effetto della globalizzazione, ci impone una attenta valutazione del passaggio dalla cultura alle culture, dal singolare al plurale, evitando la radicalizzazione delle differenze. Oggi la scommessa è la messa a punto di strategie educative e di socializzazione, soprattutto per le nuove generazioni, in grado di trarre profitto dalla situazione multiculturale e capaci di instaurare un clima di apertura, di confronto e di dialogo interculturale In tal senso svolge un ruolo strategico il contributo dell Amministrazione Comunale. I temi da trattare sono diversi e complessi: dal rapporto fra le religioni, fra religiosità e comportamenti sociali, il nodo della laicità, educazione interculturali ecc. Immigrazione Legalità Sicurezza Sociale La prima grande questione è frutto di una legislazione nazionale che ancora non ha dato un quadro di riferimento compiuto. Il recente decreto di novembre 2007 introduce per la prima volta nel nostro Paese, nella legislazione il tema della sicurezza urbana. E un primo passo, da sostenere, per rafforzare il legame tra le politiche nazionali di sicurezza e le città, per far si che i territori siano nelle condizioni migliori per affrontare temi nuovi della sicurezza e della legalità. La clandestinità è sicuramente un detonatore di comportamenti devianti e piccola crimininalità, che corrode in maniera costante la convivenza e contribuisce ad aumentare il senso di insicurezza. L Italia è il paese europeo dove l 80% degli immigrati residenti hanno un trascorso da clandestini, regolarizzati grazie alle sanatorie. La clandestinità o irregolarità del soggiorno sono vissuti dagli stranieri come una tappa prima ottenere il permesso di soggiorno. Il coinvolgimento attivo e strutturato delle Associazioni di stranieri è fondamentale, al fine di promuovere la cultura della legalità a tal fine è priorità dell amministrazione comunale rivolgere alla città intera e alle sue articolazioni costanti iniziative a sostegno della legalità e del senso di comunità. Si individuano nei temi del contrasto allo spaccio di stupefacenti, dello sfruttamento delle persone( lavoro nero, prostituzione, ecc) le priorità di intervento, sia in forte relazione con le Forze dell Ordine sia con propri interventi dell Ente e in forte coordinamento con l insieme degli enti locali e delle realtà organizzate in città. Immigrazione - Coesione sociale Investire su un rinnovato senso di comunità, e di coesione sociale, è una sfida aperta in molte città non solo italiane ma anche europee. Un certo dibattito ci induce, a pensare che esista una sorta di contraddizione tra multiculturalismo e certezze, tra l eterogeneità e la convivenza. Dobbiamo avviare una discussione su questi argomenti discussi alla luce del sole, liberi da impostazioni ideologiche, soprattutto perché occorre definire la coesione sociale con innovazione e lungimiranza proponendo contemporaneamente gli aspetti dell integrazione, della sicurezza, delle regole, della partecipazione. Oggi l immigrazione a Reggio è frutto di tre cause di esodo completamente diversi tra loro, che generano tre modelli d integrazione di cui le politiche per la coesione sociale devono tenere conto: a) Nel primo caso si tratta sostanzialmente di persone che provengono da paesi poveri o in via di sviluppo. b) Nel secondo caso si tratta di persone reduci di un fallimento di un modello sociale ugualitario, es: quello sovietico. (persone che non erano povere ma lo sono diventate) c) Nel terzo caso si tratta di cittadini neo comunitari in libera circolazione come ad esempio, i Rom. La nuova dimensione delle politiche per la coesione sociale, deve essere attenta all impatto con l opinione pubblica, che esprime una domanda di legalità e sicurezza: deve rendersi consapevole che l immigrazione non ha solo una valenza economica, né evoca solo sentimenti solidaristici, ma apre la prospettiva di una società che deve costruire nuove condizioni di convivenza e di coesione. Pertanto serve un approccio nuovo, né soltanto solidaristico, né di controllo. Occorre un approccio equilibrato che la coesione sociale deve poter individuare mediando fra i diversi soggetti, il modo in cui operano, le finalità in una ottica di conciliazione fra solidarietà ed integrazione ragionevole, fra gli obiettivi dell integrazione e la convivenza in una logica politica di medio lungo periodo. 9

10 Immigrazione - Scuola I dati demografici e quelli sulla presenza scolastica dei figli di immigrati tracciano un profilo chiaro sulle dinamiche del fenomeno migratorio con tendenze al radicamento delle famiglie. Il rapido insediamento delle famiglie produce effetti sulla comunità scolastica ed i servizi di sostegno. Per gli studenti di origine straniera l istruzione e la scuola assumono particolare importanza per facilitare l acquisizione degli standard linguistici e della cittadinanza, oltre a contribuire alla formazione dell identità, offrendo strumenti di confronto ( lingua, cultura, abitudini, modelli relazionali, identità di genere) rispetto a quelli trasmessi dalle famiglie e dalle comunità culturali di appartenenza. In questa prospettiva diventa fondamentale il ruolo della scuola, luogo dove i giovani possono esprimere le loro aspettative e aspirazioni per il futuro. È anche il luogo dove si riducono le probabilità di isolamento culturale. La scuola svolge le funzioni di osservatorio privilegiato della presenza dei minori e della possibile relazione con le famiglie straniere. Oltre a sostenere le politiche d inclusione e d inserimento scolastico, occorre riflettere con attenzione sull apprendimento della lingua madre, offerta oggi, coperta prevalentemente dai luoghi di culto o associazioni di stranieri. Bisogna inoltre investire e favorire il più ampio possibile apprendimento della lingua italiana per gli adulti, oggi prerogativa essenziale per l integrazione. Immigrazione Conflitti culturali L immigrazione sta conoscendo un periodo di cambiamento socio-culturale rapido con una radicalizzazione delle differenze tra prima e seconda generazione molto accentuato sia in termini di aspettative sociali e culturali, sia nelle modalità di relazione con il territorio, a partire dagli spazi pubblici. È evidente che la seconda generazione rappresenta una rottura dei meccanismi di equilibrio socio culturali che hanno funzionato anche se in termini compensativi per la prima generazione. Una nuova generazione che non sembra rispondere neanche ai parametri culturali della stessa famiglia di appartenenza segnala l emergere di una cultura legata alla seconda generazione come fenomeno sociale di giovani di origine straniera italianizzati con il percorso di crescita avvenuto nel nostro territorio. Il caso Francia ed Inghilterra ci possono aiutare a riflettere sugli approcci adottati ed i risultati ottenuti. Il modello d integrazione proposto ai genitori non può essere lo stesso che proponiamo ai figli. Immigrazione - Seconda generazione Dall esame della struttura per età degli stranieri residenti, emerge una popolazione piuttosto giovane (con una età media di soli 30,9 anni) se confrontata con la popolazione residente nel complesso, composta cioè da cittadini italiani e stranieri (42,5 anni). Oltre un cittadino residente straniero su due ha un età compresa tra i 18 ed i 39 anni (52,6%); oltre uno su cinque è minorenne (20,9%). I figli nati o cresciti a Reggio, come nel resto d Italia rappresentano una italianizzazione del fenomeno dal momento in cui la cosiddetta seconda generazione non riguarda più il paese d origine dei genitori ma il paese di crescita. È necessario sostenere il loro inserimento non tanto nella comunità etnico-culturale, ma nella società di accoglienza nel tentativo di ridimensionare la pressione problematica esercitata principalmente dalla somma dell essere adolescente e dalle dinamiche migratorie. Le giovani generazioni rappresentano la scommessa decisiva su cui fondare una prospettiva di integrazione, anche in considerazione del ruolo fondamentale di mediazione che possono svolgere tra società di crescita e famiglia di appartenenza. Bisogna sviluppare politiche giovanili inclusivi della diversità culturale dei giovani di origine straniera e favorire la nascita di luoghi giovanili nelle città finalizzati alla valorizzazione del métissage culturale. Bisogna favorire la loro partecipazione nelle politiche della città anche attraverso organismi ad hoc che vedono italiani e stranieri insieme. Immigrazione Questioni di genere Il tema dei diritti e della condizione delle donne è fondamentale e la comunità reggiana non ammette nessuna mediazione al ribasso: rifiuta ogni tipo di violenza nei confronti delle donne. Questo naturalmente riguarda non solo i cittadini di origine straniera ma tutta la città e le sue prospettive. Tutto ciò è priorità di lavoro. Si propone di colmare rapidamente una lacuna che ritiene il fenomeno migratorio prettamente maschile (in città la presenza di donne immigrate risulta essere del 47 %), occorre rendere visibile la presenza femminile non solo nella sua collocazione nelle dinamiche sociali indotte dall immigrazione ma soprattutto la sua dimensione trasversale rispetto alle loro nazionalità; questo diviene doveroso come elemento di qualità nelle nostre scelte di convivenza e non solo a fini statistici. Si può affermare che i livelli di integrazione sono valutabili anche attraverso l emancipazione delle donne straniere, le pari opportunità e le tutele sociali. 10

11 E necessario garantire una protezione giuridica efficace contro la discriminazione anche rispetto agli aspetti culturali delle comunità quando questi rappresentano una limitazione o contrazione dei diritti. I comportamenti ritenuti espressione di tale identità non violino diritti fondamentali e siano comunque frutto di scelte libere e consapevoli delle donne, e non imposti dalla rete familiare o dalla comunità di appartenenza e/o di origine. La presenza, rilevante delle donne dell Est nella componente migratoria, determina le cosiddette famiglie transnazionali come prodotto delle migrazioni. Il fenomeno riguarda soprattutto le mamme, costrette ad emigrare lasciando dietro di sé i figli affidati alle cure dei mariti o delle madri ne consegue una fragilità e una sofferenza rispetto all integrazione ( come abuso di alcool). Immigrazione - Rete europea Dall Olanda, all Inghilterra, alla Francia, alla Germania, i Paesi di più antica tradizione immigratoria constatano la crisi dei loro modelli di integrazione, da quello assimilazionista francese a quello multiculrale inglese. Questi paesi si trovano a misurasi con fenomeni nuovi: dalla diversa natura delle migrazioni nei processi di globalizzazione, alla tragicità del terrorismo degli integralisti islamici, ad assetti sociali vissuti sempre in termini di ingiustizia e di emarginazione sociale particolarmente dalle seconde generazioni dell immigrazione. La Commissione Europea, dopo il Libro Verde della primavera 2005, ha predisposto nello scorso autunno una Comunicazione su una agenda comune per l integrazione, prevedendo indirizzi e risorse, a cui sono seguiti importanti provvedimenti da parte del Consiglio e del Parlamento, compreso il finanziamento del Fondo per l integrazione degli immigrati ( ). Reggio, è una città che ha i numeri e le caratteristiche per partecipare, anche come modello nel confronto con i paesi europei di storica immigrazione. Bisogna favorire la nascita di una rete con altre città europee per favorire lo scambio di esperienze e buone prassi, promuovere la circolazione delle informazioni sulle politiche ed i finanziamenti comunitari, favorire lo sviluppo e la partecipazione a progetti europei. Immigrazione - Rappresentanza A Reggio la presenza degli stranieri attualmente, oltre che numericamente consistente, appare ormai anche consolidata e radicata nelle sue diverse forme sul territorio. Soggetti principali di questo radicamento sono sicuramente anche le organizzazioni collettive degli stranieri. Il che non può però, assolutamente prescindere dal riconoscimento di una presenza che è viva e vuole essere non solo ospite ma anche parte integrante del territorio. L associazionismo degli immigrati rappresenta dunque, nelle sue diverse forme, una chiara volontà di integrazione nel territorio, ma rimane aperto il problema caratterizzato da modalità differenti di autorappresentanza nei confronti della comunità e le istituzioni. È opportuno approfondire la dimensione di rappresentanza per capire come coniugare la dimensione universalista comunitaria (valori di riferimento universali: democrazia, uguaglianza ecc.) ed i particolarismi delle culture minoritarie. 11

12 PROPOSTE Premessa Occorre mettere a fuoco due problemi rilevanti delle cosiddette società multiculturali, per quanto concerne la rappresentanza degli immigrati: - Da un lato l esclusione degli immigrati residenti dal diritto di voto locale (come prima istanza di appartenenza alla comunità locale e quindi la loro esclusione dai partiti di rappresentanza tradizionali) e dall altro le pressioni di carattere politico culturali che inducono gli immigrati ad auto-organizzarsi collettivamente. Da questo vuoto di natura democratica nasce il rimedio istituzionale delle consulte per gli immigrati. Nelle intenzioni ovviamente si tratta di una risposta positiva ad un problema reale come quello della rappresentanza, nella pratica le consulte hanno funzionato poco perché non hanno provocato la partecipazione degli immigrati. Occorre fare tesoro delle esperienze degli altri comuni per trarne lezione e sviluppare a Reggio un idea di rappresentanza elettiva capace di favorire la partecipazione degli immigrati ed il legame con il territorio evitando l etnicizzazione del voto. La sfida politica e culturale, deve rimanere ancorata all obiettivo di favorire la partecipazione degli immigrati in qualità di cittadini reggiani evitando ogni ipotesi di rappresentanza politica di etnie o nazionalità. Proposta Nel 2004, Il Comune di Genova per consentire agli immigrati di votare, ed essere eletti, per l elezione del Sindaco, del Consiglio Comunale e dei Consigli Circoscrizionali, optò per la modifica dello Statuto Comunale seguito dai Comuni di Venezia, Ancona e Asti. L iniziativa è stata bocciata dal Consiglio di Stato ed il 17 Agosto 2005 con il Decreto presidenziale è stato disposto l'annullamento, per illegittimità e a tutela dell'unità dell'ordinamento, della deliberazione del consiglio comunale di Genova n. 105 del 27 luglio 2004, nella parte in cui dispone la modifica degli articoli 19, 30, 38 e 49 dello statuto del comune di Genova. A seguito di tale provvedimento, il Governo per difendere l uniformità dell ordinamento giuridico su tutto il territorio nazionale, blocca ogni modifica statutaria soprattutto dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che aveva evidenziato come l articolo 117 della Carta costituzionale riservi allo Stato le condizioni giuridiche e elettorali dei cittadini extra Ue. Di fatto, ad oggi, anche le iniziative politiche, più contenute nell estensione del diritto di voto agli stranieri, come quelle intraprese dai comuni, La Spezia, Cesena e Perugia, per la modifica dello statuto per l estensione del diritto di voto passivo e attivo solo nei Consigli di Circoscrizioni, risultano ferme. A Reggio Emilia, è utile partire dalla discussione che si è avuta nel consiglio comunale e verificare la fattibilità dell elezione diretta del Consigliere aggiunto di circoscrizione. In particolare si tratta di eleggere due consiglieri stranieri in ogni circoscrizione, un uomo e una donna, dagli stessi stranieri residenti. Di seguito, i consiglieri eletti nelle circoscrizioni, oltre a partecipare ai lavori del Consiglio di Circoscrizione, potrebbero costituire per il Comune l occasione di formare un Consiglio per l integrazione, in quanto già rappresentanti eletti. Questa proposta vuole stabilire un primo importante legame con i territori di residenza e le possibili iniziative di coinvolgimento della popolazione immigrata nella vita dei quartieri. Nello stesso tempo vogliamo sostenere l esigenza di una normativa nazionale per l estensione del diritto di voto agli stranieri Extra Ue. Il sostegno alla proposta di legge di iniziativa ANCI sul diritto di voto agli stranieri Extra Ue ci sembra il modo per tenere alta l iniziativa del Comune di Reggio Emilia. A tal fine si propone di tenere una forte relazione e pressione con il Governo, gli esponenti del Parlamento e l ANCI. E importante, dunque la calendarizzazione in città del confronto su queste due proposte con il segno della forte apertura e la disponibilità a recepire indicazioni e suggerimenti che verranno nel corso della discussione. Proponiamo di concludere questa fase di confronto con una proposta definitiva nella primavera del

13 Governance locale a) L importanza che il fenomeno immigratorio ha assunto negli ultimi anni, sia in relazione alla sua consistenza sia all impatto che esso produce sull intero sistema economico, sociale, culturale, urbanistico e relazionale della città, rende necessario un approccio trasversale, programmatico, di prospettiva ed un governo collegiale coordinato. b) Le politiche d integrazione per loro natura non possono essere una iniziativa unilaterale, ripropongono la politica come progettualità e partecipazione, fatta di analisi congiunta dei bisogni nel territorio, di condivisione degli obiettivi, di valorizzazione delle specificità e soprattutto di controllo delle dinamiche evolutive del fenomeno nelle sue varie espressioni. c) Le politiche di governance sono la via obbligata nel passaggio da un modello di accoglienza a politiche d integrazione partecipate e condivise, sia per quanto riguarda la popolazione immigrata che per la popolazione autoctona. Le politiche dei vari assessorati devono trovare nella governance la complementarietà e l attivazione di strumenti che agiscono in via integrata, rendendo più incisiva l azione complessiva senza alcuna alterazione all impianto politico delle deleghe d) Non si tratta di scegliere tra il modello assimilazionista francese, quello multiculturale inglese o quello integrazionista tedesco, ma di trovare nel modello reggiano, tradizionalmente caratterizzato da una forte partecipazione cittadina, il modo per costruire una coesione sociale basata sui valori istituzionali e di cittadinanza. Un modello quindi a basso conflitto e forte coesione sociale. e) Le politiche di coesione sociale hanno necessariamente bisogno di un azione politica coesa e condivisa, e devono contare su risorse operative da mettere in campo nella promozione dei sistemi di osservazione territoriale, della promozione delle politiche d integrazione, della collaborazione interistituzionale, della collaborazione interassessorile, della concertazione sociale dei conflitti indotti dall immigrazione, della promozione della cittadinanza attiva tra gli immigrati e della concertazione progettuale con il volontariato e l associazionismo. f) L articolazione dell amministrazione comunale e la segmentazione delle funzioni, compiti e responsabilità se strutturalmente coordinati aumentano l efficacia di un azione forte del il governo dell immigrazione: occorre rafforzare il livello di coordinamento tra i servizi dell ente sia come condivisione delle strategie che il comune mette in atto sia in termini di socializzazione delle esperienze tra i diversi operatori. g) Una governance del fenomeno non può prescindere dall obiettivo di costruire una mappa ragionata di chi fa che cosa, per capire come i servizi lavorano, qual è la loro capacità effettiva di fornire risposte e quanto queste risposte alimentano gli autonomi processi di integrazione sociale degli immigrati. 13

14 Assessorato Coesione e Sicurezza Sociale: organigramma funzionale/linee politiche Caratteristica dell Assessorato: non fare una politica di servizi per gli immigrati ma sostenere i servizi già esistenti rafforzandoli. Assessorato Sicurezza Politiche di sostegno: Sostegno alle politiche degli Assessorati e dei servizi. Progetti mirati / sperimentali Mediazione interculturale Politiche di Coesione sociale: progetti di convivenza Gestione dei conflitti Politiche di coordinamento Rappresentanza Politiche di sensibilizzazione: Informazione cittadinanza convegni seminari monitoraggio opinione pubblica manifestazioni multiculturali Media Politiche Interculturali: Centro Interculturale Mondinsieme Programma governance: azioni strategiche per il 2008 Obiettivo 1: Costituzione di un sistema di osservazione e valutazione sull integrazione in città. Osservatorio comunale sull integrazione Azione strategica : costruzione di indicatori e misure d integrazione con la partecipazione di tutti i servizi interessati. È uno strumento capace di fare sintesi sull evoluzione demografica, sociale e culturale del fenomeno migratorio. Confronto con altre città europee Vi è la possibilità di finanziamento attraverso il ricorso ai bandi dell UE. Report annuo sull integrazione Obiettivo 2: Coordinamento delle politiche Attivazione di strumenti per un coordinamento delle politiche Strumenti principali: Tavolo di governance (tavolo istituzionale partecipano, le istituzioni economiche, le organizzazione dei lavoratori e delle imprese, ecc. ) Tavolo di programma /progetto ( tavolo interassessorile partecipano gli assessorati coinvolti nella governance) Tavolo sociale di zona ( gia operativo: vede la presenza di servizi, privato sociale, associazioni, enti territoriali) Azioni strategiche: Governance, coordinamento linee d azione, condivisione progetti, strumenti di lettura comuni ecc. 14

15 Obiettivo 3: Potenziamento struttura assessorato. linee principali: Azioni di sostegno nei confronti degli altri assessorati e servizi Politiche di Coesione sociale Politiche di Sensibilizzazione dell opinione pubblica Azioni mirate Potenziamen to azione di governance Obiettivo 4: Sviluppo di Mondinsieme : Passaggio da Centro Interculturale a Centro Risorse e Strategie Interculturali. Sviluppo delle politiche interculturali Strumento principale : processo di esternalizzazione/stabilizzazione Azioni strategiche: Rafforzamento politiche interculturali Sostegno strutturale alle politiche del Comune Sostegno a politiche d integrazione partecipata Sviluppo comunicazione interculturale Sviluppo relazioni interculturali Sviluppo educazione interculturale Sviluppo rete centri interculturali a livello regionale Sviluppo rete interculturale europea Sostegno alla seconda generazione 15

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