CONFERENZA NAZIONALE FEDERCULTURE Le città della cultura

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1 CONFERENZA NAZIONALE FEDERCULTURE Le città della cultura Il valore economico della cultura: come reinvestire l indotto generato dalla produzione culturale Intervento del Sindaco di Siena Franco Ceccuzzi Roma 23 settembre 2011 Siena, nella storia, è stata fucina di arte, di intelligenze, di solidarietà, di culture, di servizi, di finanza. Un vero e proprio modello per la cultura europea sbocciato nel Trecento e oggi evidente nelle secolari istituzioni ancora vive ed attive nella nostra città. La Siena medievale di Duccio di Buoninsegna è uno dei centri principali sulla via Francigena, già da un secolo batte moneta propria. Proprio nel 1287 inizia il governo dei Nove, i rappresentanti della classe borghese chiamati a reggere le sorti della città. Nel 1309 il Comune di Siena, primo in Europa, fa tradurre in volgare l'insieme di norme e leggi che regolano la vita pubblica così da renderle comprensibili anche a chi non conosce il latino. Chi governa, si legge nel Costituto una specie di costituzione ante litteram - deve avere a cuore: "massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e 1

2 allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini". A quell epoca lo Spedale Santa Maria della Scala è già attivo sulla Francigena da due secoli, già fioriscono la medicina, la chirurgia, la giurisprudenza che hanno fatto nascere, pochi anni prima, l Università. La città è un crogiuolo di arte, scienza e finanza e meno di due secoli dopo nascerà anche la banca Monte dei Paschi E una Siena fiera che si è opposta all egemonia di Firenze e che sorprendentemente ha vinto, è una metropoli del medioevo con ben abitanti. Sono passati oltre 800 anni da quando fu tradotto il Costituto ma in quelle parole c è già il senso di queste nostre giornate, sono già fissati i parametri su cui oggi discutiamo e c è già la risposta: investire sulla bellezza delle nostre città per il turismo e per l affermazione delle nostre politiche sociali, culturali, per la prosperità dei nostri cittadini. Probabilmente, proprio perché fa parte della nostra storia pensare a come valorizzare la città, anche in termini estetici oltreché funzionali, Siena ha già avviato da molti anni processi che puntano a dare un valore economico alla cultura perché possa conservare e valorizzare l ingente patrimonio storico della città e perché questo possa alimentare un circolo virtuoso. I beni culturali sono una risorsa fondamentale per Siena. Noi li intendiamo come la vera industria del futuro, un settore capace di produrre reddito e nuova occupazione altamente qualificata in maniera compatibile con la tradizione ed il grande patrimonio storico-artistico del passato. Pur con molte difficoltà, Siena ha iniziato il percorso di industrializzazione dei beni culturali, più di venti anni fa quando l allora sindaco Mauro Barni cominciò a riflettere su 2

3 cosa doveva diventare il complesso di Santa Maria della Scala, una volta svuotato dalle funzioni di ospedale della città. Su questa operazione di riconversione, ancora in corso, Siena ha investito ingenti risorse perché l antico Spedale divenga una cittadella della cultura capace di attrarre visitatori ma anche risorse umane ed economiche. Oggi Santa Maria ospita già apprezzati musei e collezioni, mostre importanti. Ospita anche il Cerr il Centro europeo per la ricerca sul restauro che ha il compito di creare le professionalità indispensabili per la salute delle grandi opere del passato. Ospita il museo per Bambini, tornerà ad occuparsi stabilmente del contemporaneo raccogliendo l eredità del centro d arte delle Papesse. Ma dovrà essere molto di più: il centro di una rete diffusa di strutture, opere, servizi e percorsi che si dipana dalla città verso tutto il territorio circostante. Diversamente da qualche autorevole esponente del nostro governo, a Siena abbiamo sempre pensato che con la cultura ci si possa mangiare, anzi che ci si debba investire con convinzione. Non fosse altro perché i beni artistici e culturali, insieme al paesaggio, sono forse l unica materia prima di cui la nostra nazione dispone. Una visione economica della cultura, comunque la si voglia impostare, presuppone e richiede l osservabilità della condotta e la valutazione della performance delle organizzazioni culturali stesse. Credo anche che, se parliamo del valore economico della Cultura, ci si debba interrogare di più su come generiamo indotto prima di come reinvestirlo. Sono convinto infatti che le relazioni fra produzioni culturali, territorio, attività economiche siano ancora da sviluppare compiutamente e soprattutto siano ancora da 3

4 formalizzare ed esplicitare per favorire una maggiore partecipazione fin dalla fase ideativa dei vari attori che partecipano o possono partecipare alle produzioni. Non tanto dal punto di vista teorico quanto piuttosto nella fase applicativa dove un affiancamento del mondo imprenditoriale favorirebbe una visione economica più finalizzata alla generazione di indotto. Allo stesso modo, relazioni e sinergie più strette fra istituzioni locali favorirebbero maggiori declinazioni e maggiori ramificazioni del progetto culturale che si sta realizzando. Questo vuole dire assumere un progetto di governo ambizioso che guarda al futuro e alle caratteristiche intrinseche della città per creare un modello di sviluppo che coniughi l innovazione con la natura e la vocazione della città stessa. Il Comune di Siena opera nelle più diverse aree culturali: arte antica e contemporanea, musica, spettacolo, scienza, archivi e biblioteche. L obiettivo che ci siamo posti è riuscire a costruire un sistema-città che non solo organizzi queste aree, ma che sappia congiungerle con altri settori come l economia, i servizi, industria e artigianato, il commercio, la comunicazione, il sociale. L obiettivo è sviluppare una organizzazione della cultura che sia davvero sistemica, che sia capace di coordinare i diversi soggetti operanti nelle varie aree. La nostra nuova sfida è la candidatura di Siena a capitale europea della cultura. Una sfida che vogliamo vincere ma che è comunque importante affrontare perché rappresenta l occasione di far crescere la partecipazione e le relazioni fra territorio, istituzioni, attività produttive economiche e culturali. 4

5 Rappresenta l occasione per accrescere la nostra capacità di generare indotto, affrontare le produzioni culturali in modo imprenditoriale e accrescere la partecipazione dei cittadini. Vogliamo costruire una vera collaborazione tra tutti i soggetti, favorire una contaminazione tra conoscenze, esperienze artistiche, generazioni diverse, in modo anche da attrarre nuove professionalità dall esterno, che possano permanere a Siena ed unirsi a tutte le straordinarie risorse umane e creative di cui dispone la città. Questi obiettivi vanno perseguiti comunque al di là del risultato. Siena capitale europea dovrà essere 2.0 come approccio di base con la diffusione di connettività, applicativi, presenza sui social network affinché si possano coinvolgere i senesi più giovani, a partire dalle scuole, che frequentano stabilmente il web ed avvicinare ad esso tutte le generazioni. Il percorso sarà caratterizzato da un programma di eventi temporanei di alto livello come festival, convegni, mostre, rassegne, concerti, e da interventi che abbiano un impatto duraturo sulla città, come il completamento del recupero del Santa Maria della Scala con una nuova gestione che assolva contemporaneamente a due funzioni primarie: quella espositiva, impreziosita dal Museo della civiltà senese, e quella produttiva. L antico Spedale, nato sulla Via Francigena, è crocevia naturale e obbligato di ogni strada che da Siena porta all Europa. La città europea è un opportunità straordinaria per tutte le istituzioni culturali, chiamate ad immaginarsi nel futuro, per valorizzare tutti i nostri tesori. Grazie 5