SCHEDA di LAVORO. 2. G. Wiggins, J. McTighe, Fare progettazione- la pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCHEDA di LAVORO. 2. G. Wiggins, J. McTighe, Fare progettazione- la pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS."

Transcript

1 PREMESSA Queste pagine sono pensate come strumento di supporto per progettare a ritroso un percorso di apprendimento verso l acquisizione di. Il processo della progettazione a ritroso comprende tre fasi distinte: 1. un fase iniziale di individuazione dei risultati desiderati; 2. una fase di determinazione delle evidenze di accettabilità; 3. una fase conclusiva di pianificazione delle attività di istruzione. : Individuazione dei risultati desiderati 1. Qualunque progettazione deve partire dall individuazione delle grandi idee, dei nuclei fondanti della disciplina. 2. Una volta individuate le grandi idee della disciplina e consultate le indicazioni ministeriali, bisogna identificare le comprensioni durevoli relative all unità che si intende progettare utilizzando alcuni criteri o filtri. 3. Dopo aver individuato le comprensioni durevoli si individuano le domande essenziali, ossia quelle domande che possono guidare il nostro insegnamento e coinvolgere gli studenti nel far emergere e chiarire le idee importanti che costituiscono i nuclei fondanti della disciplina. Per identificare queste domande si possono usare le lenti dei 6 aspetti della comprensione. 4. Si passa quindi all identificazione di conoscenze e abilità e delle che ci interessa promuovere negli studenti formulandola in termine di prestazione degli studenti. Dove possibile individuare anche le possibili misconcezioni degli studenti. : determinazione delle evidenze accettabili 5. Si passa, quindi alla costruzione della prestazione autentica e all identificazione degli obiettivi intermedi con cui raggiungere le desiderate. 6. Si costruisce la rubric per la valutazione di tale prestazione. 7. Si identificano le modalità di valutazioni intermedie e formative e gli strumenti per l autovalutazione degli studenti. : pianificazione delle attività di istruzione 8. Infine, si costruisce il percorso e le esperienze di apprendimento che porteranno lo studente all acquisizione delle desiderate. Gli studenti costruiscono nuove comprensioni a partire delle conoscenze pregresse che già possiedono, come tale è bene pensare anche a strumenti per l accertamento di tali preconoscenze. 9. Quando possibile, individuare anche strategie di recupero immediato. Bibliografia: 1. G. Wiggins, J. McTighe, Fare progettazione la teoria di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS. 2. G. Wiggins, J. McTighe, Fare progettazione- la pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS. B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 1 di 12

2 FASE 1: IDENTIFICARE I RISULTATI DESIDERATI SCHEDA 1 PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali Ø Matrice del compito di prestazione C. Conoscenze, abilità e (D) A. Questionari, test, quesiti B. Evidenze di interventi spontanei C. Autovalutazione Quali comprensioni durevoli sono desiderate? Gli studenti comprenderanno che Quali sono le grandi idee? Quali comprensioni specifiche su queste grandi idee sono desiderate? Quali comprensioni errate sono prevedibili? Pianificare esperienze di H. Sequenza di esperienze di A Quali domande essenziali (essential questions) guideranno questa unità e focalizzeranno l insegnamento e l apprendimento? Quali domande provocatorie promuoveranno l investigazione, la comprensione e l apprendimento? Quali conoscenze (knowledge) e abilità (skills) fondamentali saranno acquisite dagli studenti come risultato di questa unità? Gli studenti conosceranno Gli studenti saranno capaci di B C C Quali saranno acquisite dagli studenti come risultato di questa unità? Competenze trasversali Competenze di ambito Competenze specifiche Descrittori specifiche B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 2 di 12 C

3 STRUMENTO UTILIZZATO PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA 1 IDENTIFICARE I RISULTATI DESIDERATI FASE 1: STABILIRE PRIORITA CURRICOLARI PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali C. Conoscenze, abilità e Ø Matrice del compito di prestazione (D) F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione Pianificare esperienze di apprendimento e istruzione H. Sequenza di esperienze di apprendimento e istruzione Conoscenze che meritano familiarità Conoscenze e abilità importanti da conoscere e per fare Comprensioni durevoli Quali sono le tipiche misconcezioni degli studenti? B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 3 di 12

4 STRUMENTO UTILIZZATO PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA 1 IDENTIFICARE I RISULTATI DESIDERATI FASE 1: A. DEFINIRE POSSIBILI COMPRENSIONI DUREVOLI UTILIZZANDO I FILTRI PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali C. Conoscenze, abilità e Ø Matrice del compito di prestazione (D) F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione Pianificare esperienze di apprendimento e istruzione H. Sequenza di esperienze di apprendimento e istruzione FILTRI 1. grandi idee che vogliamo che gli studenti conservino dopo aver dimenticato molti dettagli (durevoli); 2. grandi idee che superano gli specifici contenuti di un unità dando al lavoro scolastico applicabilità maggiore all interno oppure oltre la disciplina di studio (autentiche e trasferibili); 3. grandi idee che svelano come si generano le conoscenze, come le si analizza e le si usa (attenzione al processo); 4. grandi idee che sono significative per la costruzione del progetto di vita dello studente (formative). Possibili comprensioni durevoli Comprensioni durevoli B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 4 di 12

5 STRUMENTO UTILIZZATO PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA 1 IDENTIFICARE I RISULTATI DESIDERATI FASE 1: B. DOMANDE ESSENZIALI PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali C. Conoscenze, abilità e Ø Matrice del compito di prestazione (D) F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione Pianificare esperienze di apprendimento e istruzione H. Sequenza di esperienze di apprendimento e istruzione Caratteristiche delle domande essenziali Non hanno un ovvia risposta esatta. Ad esempio: La storia è storia di progresso? L arte riflette la cultura o la plasma? I concetti matematici sono invenzioni o scoperte? La gravità è un fatto oppure una teoria? La biologia è destino? Tali domande danno adito a discussioni, sollevano quesiti difficili invece di condurre alla risposta voluta dall insegnante. Anche se quest ultimo può volere che l unità culmini in comprensioni specifiche, le domande dovrebbero chiarire che si possono inferire altre comprensioni plausibili dall oggetto della ricerca. Sollevano altre importanti domande spesso di tipo interdisciplinare. Ad esempio: In natura è solo ciò che è più forte a sopravvivere?. Questa domanda conduce a domande del tipo: Cosa intendiamo per forte? e Gli insetti sono forti perché sono dei sopravvissuti? la domanda può condurre a ricerche in biologia e filosofia. Si rivolgono ai fondamenti filosofici o concettuali di una disciplina. Ad esempio: La storia è inevitabilmente tendenziosa? Le domande si possono rintracciare nelle questioni, nei dibattiti e nei problemi storicamente più importanti di un area di studio. Ricorrono naturalmente. Le stesse domande sono chieste e richieste per tutto l apprendimento di una persona e nella storia di un campo di studi. Può essere affrontata efficacemente da un bambino di prima elementare come da uno studente universitario. Es. che cosa rende grande un grande libro? Sono intenzionalmente costruite per provocare e sostenere nel tempo l interesse degli studenti. Ad esempio: Internet è dannoso per i bambini? ; Un cibo che ti fa bene deve avere un sapore sgradevole?. Consigli per utilizzare domande essenziali. o Organizzare programmi, corsi e unità di studio e lezioni intorno a domande. Fare in modo che il contenuto risponda elle domande. o Appendere in bella mostra le domande in classe e incoraggiare gli studenti a organizzare i loro appunti intorno a questa domande per sottolinearne l importanza per lo studio e l abilità di prendere e organizzare gli appunti. o Scegliere o costruire compiti di accertamento e di valutazione esplicitamente collegati alle domande. I compiti e gli standard di prestazione dovrebbero chiarire per quale scopo e per quali risposte le domande sono probabilmente fatte. o Aiutare i ragazzi a personalizzare le domande. Incoraggiarli a condividere esempi, storie personali e intuizioni e a portare a scuola ritagli di giornale e manufatti per aiutare le domande a ravvivarsi. o Usare un numero ragionevole di domande per unità (da 2 a 5). Dare priorità ai contenuti perché gli studenti focalizzino chiaramente il lavoro su poche domande chiave. o Concedere un tempo sufficiente per smontare le domande, cioè esaminare le sottoquestioni e sondare le implicazioni. Tenere presente l età dei ragazzi, le loro esperienze e altri aspetti educativi. Usare mappe concettuali nella forma domanda-concetto per mostrare i collegamenti tra le domande. o Preparare le domande in modo da renderle il più coinvolgenti e provocatorie possibile per i ragazzi di una particolare età. Formulare le domande utilizzando appropriatamente il linguaggio dei ragazzi. o Condividere le domande con altri colleghi del team o del consiglio di classe in modo da rendere la programmazione e l insegnamento funzionali a una certa coerenza interdisciplinare. o Assicurarsi che ogni ragazzo capisca le domande e il loro valore attraverso un controllo informale. o Individuare o progettare attività esplorative e di ricerca concrete per ciascuna domanda. o Mettere in sequenza le domande in modo che conducano naturalmente l una all altra. B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 5 di 12

6 FASE 1: B. GENERARE DOMANDE ESSENZIALI USANDO GLI ASPETTI DELLA COMPRENSIONE PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati Pianificare esperienze di apprendimento e istruzione A. Comprensioni Ø Matrice del compito di prestazione (D) H. Sequenza di esperienze di apprendimento durevoli e istruzione B. Domande essenziali F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione C. Conoscenze, abilità e Usare le lenti dei sei aspetti della comprensione per generare possibili domande essenziali per un argomento o un obiettivo disciplinare. Domande essenziali: B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 6 di 12

7 I SEI ASPETTI DELLA COMPRENSIONE 1 Noi comprendiamo veramente quando siamo in grado di: SPIEGAZIONE Offrire resoconti esaustivi, giustificazioni raffinate e appropriate di fenomeni, fatti e dati, e teorie che forniscono rapporti ben informati di eventi, azioni e idee. Si è in presenza di una comprensione a livello di spiegazione quando una spiegazione dà senso a fenomeni, a dati, a sensazioni o a idee strane o poco chiare e ciò deriva da una teoria ben sviluppata e giustificata. È un tipo di comprensione profonda mostrata attraverso prestazioni e prodotti che spiegano chiaramente, esaurientemente e in modo informativo o istruttivo come funzionano le cose, cosa implicano, dove si collegano e perché accadono. DOMANDE SOTTESE ALLA SPIEGAZIONE: 1. perché è così? 2. cosa spiega questi eventi? 3. cosa giustifica un tale effetto? 4. come possiamo provarlo? 5. a cosa si collega? 6. cosa è implicato? 7. come funziona? Uno studente che comprende veramente è in grado di spiegare. Dimostra capacità di spiegazione e intuizione raffinate. Sa: Fornire ragioni, teorie e principi complessi, ricchi di intuizione e credibili, a partire da valide evidenze e argomenti per spiegare o far luce su un evento, un fatto, un testo o un idea; fornire un resoconto sistematico utilizzando modelli mentali utili e chiari. Compiere distinzioni sottili e acute; precisa adeguatamente le sue opinioni. Cogliere e argomentare ciò che è centrale le grandi idee, momenti cardine, evidenze decisive, domande chiave ecc. Fare buone previsioni. Sfuggire o superare comuni malintesi e opinioni superficiali o semplicistiche, e lo manifesta evitando, per esempio, teorie o spiegazioni eccessivamente semplicistiche, imprecise, frasi fatte o trite. Rivelare una padronanza personalizzata, ponderata e coerente della materia, e lo evidenzia, per esempio, sviluppando una integrazione riflessiva e sistematica di ciò che conosce, efficacemente e cognitivamente. Tale integrazione sarà quindi basata in parte sull esperienza significativa e adeguatamente diretta o simulata di idee o di un sentire specifici. Rende ragione o giustifica i suoi punti di vista attraverso valide argomentazioni ed evidenze. INTERPRETAZIONE Raccontare storie o narrazioni significative, offrire traduzioni che forniscono significati; fornire una significativa dimensione storica o personale a idee ed eventi e renderla personale o accessibile attraverso immagini, aneddoti, analogie e modelli. Il significato che attribuiamo agli eventi trasformano la nostra comprensione e la loro percezione. Possiede una buona comprensione chi è in grado di mostrare l importanza di un evento o di un idea oppure offrire un interpretazione che tocca un tasto profondo di riconoscimento e di risonanza. DOMANDE SOTTESE ALLA INTERPRETAZIONE: 1. Cosa significa? 2. Perché è importante 3. E con ciò? 4. cosa illustra o illumina dell esperienza umana? 5. in che modo ha a che fare con me? 6. cosa ha senso? Uno studente che comprende veramente è in grado di interpretare. Offre efficaci e significative interpretazioni, traduzioni e narrazioni. Sa: Interpretare testi, linguaggio e situazioni efficacemente e sensibilmente, e lo dimostra attraverso la capacità di leggere tra le righe e offrire resoconti plausibili delle molte possibili finalità e significati di un qualsiasi testo (ad esempio, un libro, una situazione o un comportamento umano). 1 J. McTighe, G. Wiggins, Fare progettazione- La pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS-Roma, pag B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 7 di 12

8 Offrire un resoconto significativo e illuminante di situazioni complesse e di persone. Per esempio è capace di riferire il retroterra storico e biografico, rendendo in tal modo più accessibili e rilevanti le idee che comunica. APPLICAZIONE Capacità di usare le conoscenze efficacemente in nuove situazioni e in vari contesti. «[Per comprensione] intendo semplicemente la sufficiente capacità di afferrare concetti, principi o abilità cosicché una persona li possa richiamare per collegarli a nuovi problemi e a nuove situazioni, decidendo in quali modi le sue attuali possano bastare e in quali, invece, le siano richieste nuove abilità o conoscenze» (Gardner, 1991, p. 8). «La verifica della comprensione richiede l appropriata applicazione dei concetti e dei principi a domande o a problemi che sono posti in modo nuovo» (Gardner, 1991, pp. 117, 145). DOMANDE SOTTESE ALL APPLICAZIONE: 1. Come e dove posso usare queste conoscenze, quest abilità o questo processo? 2. In quali modi le persone applicano questa comprensione nel mondo fuori della scuola? 3. Come dovrei modificare il mio modo di pensare e il mio agire per rispondere alle esigenze di questa particolare situazione? Uno studente che comprende veramente è in grado di applicare. Usa le conoscenze contestualizzandole, possiede know-how. Sa: Impiegare efficacemente le sue conoscenze in contesti diversificati, autentici e realisticamente disordinati. Estendere o applicare ciò che conosce in un modo nuovo e originale cioè sa inventare nel senso dell introdurre una novità, come ha discusso Piaget (1973) in Understand is to Invent (Comprendere è inventare). Sa autoregolarsi efficacemente quando esegue il compito richiesto. PROSPETTIVA Vedere e sentire i punti di vista attraverso occhi e orecchi critici, acuti; è l espressione di buon intuito o di profonda penetrazione (insightful). Comprendere significa vedere le cose da una prospettiva spassionata, imparziale e disinteressata. Comporta il riconoscimento maturo che qualsiasi risposta a un problema complesso implica un punto di vista. La prospettiva richiede di rendere esplicite le assunzioni e le implicazioni implicite, di considerare da una certa distanza, di vedere il quadro generale la capacità di vedere l intera foresta e non solo gli alberi più vicini. DOMANDE SOTTESE ALLA PROSPETTIVA: 1. da quale punto di vista? da quale angolatura? 2. cosa c è di supposto e di implicito che necessita di essere considerato e reso esplicito? 3. cosa è giustificato o attestato? 4. è ragionevole? 5. quali sono i punti di forza o di debolezza di questa idea? 6. è plausibile? 7. quali sono i suoi limiti? 8. e allora? Uno studente che comprende veramente vede in prospettiva. Sa: Criticare e/o giustificare una posizione per comprenderla come punto di vista; usare abilità e disposizioni che incarnino sia uno scetticismo disciplinato sia la capacità di verificare le teorie. Conoscere la storia di un idea per contestualizzare la discussione e la teoria; conoscere le domande o il problema rispetto ai quali le conoscenze o la teoria studiata rappresentano una risposta o una soluzione. Inferire gli assunti su cui si fondano un idea o una teoria. Conoscere i limiti, ma anche le potenzialità di un idea. Sa intuire (see through) quando un argomento o un linguaggio è tendenzioso, di parte o ideologico. Cogliere e spiegare l importanza o il valore di un idea. Impiegare saggiamente sia la critica sia la fiducia una capacità riassunta dalla massima di Peter Elbow (1973) secondo la quale è probabile che comprendiamo meglio allorché metodicamente «crediamo quando gli altri dubitano e dubitiamo quando gli altri credono». EMPATIA È la capacità di entrare nei sentimenti e nella visione del mondo di un altra persona, di trovare valore in ciò che altri possono considerare strano, estraneo o non plausibile. B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 8 di 12

9 La capacità di mettersi nei panni di un altro, di prendere le distanze dalle proprie reazioni emotive per cogliere quelle dell altro, è centrale nel significato più comune attribuito al termine comprensione. Quando cerchiamo di comprendere un altra persona, un popolo, una cultura, ci sforziamo di diventare empatici. Non si tratta semplicemente di una risposta affettiva oppure della simpatia. L empatia è una capacità colta, finalizzata a cogliere il mondo dal punto di vista di qualcun altro. Ci fa usare la nostra immaginazione per vedere e sentire come l altro vede e sente. Con l empatia vediamo dall interno la visione del mondo di un altro; abbracciamo le intuizioni (insights) che si trovano nel regno soggettivo oppure estetico. DOMANDE SOTTESE ALLA EMPATIA: 1. Come sembra a te? Cosa vedono che io non vedo? 2. Cosa ho bisogno di sperimentare se voglio comprendere? 3. Cosa l artista o l attore sente e vede e che vuole farmi percepire e vedere? Uno studente che comprende veramente dimostra empatia. Possiede la capacità di percepire in modo sensibile. Sa: Sentire e apprezzare la situazione, il sentimento o l affezione, oppure il punto di vista di un altra persona, e calarsi in essi. Operare a partire dall assunto che persino un commento, un testo, una persona o un insieme di idee apparentemente strani oppure oscuri possono contenere intuizioni (insights) che giustificano la fatica di comprenderlo/i. Cogliere quando opinioni incomplete, difettose o imperfette sono plausibili e anche perspicaci, anche se in qualche modo non corrette o datate. Vedere e spiegare come un idea o una teoria può essere anche troppo facilmente fraintesa da altri. Ascoltare e sentire ciò che altri spesso non ascoltano e non sentono. AUTOCONOSCENZA È il discernimento che ci fa conoscere il nostro stile personale, i pregiudizi, le proiezioni e gli abiti mentali, gli schemi di pensiero e azione che plasmano, pervadono, ma anche compromettono la nostra comprensione. Siamo consapevoli della nostra ignoranza personale, di ciò che non comprendiamo e del perché è così difficile comprendere. La comprensione profonda ha a che fare con ciò che definiamo saggezza o discernimento. Per capire il mondo, tutti noi dobbiamo capire noi stessi. Attraverso la conoscenza di noi stessi comprendiamo anche ciò che non comprendiamo. Ci chiede di possedere la disciplina che ci consente di cercare e trovare gli inevitabili punti deboli, pregiudizi o sbagli e sviste del nostro modo di pensare, e il coraggio di affrontare i problemi che si nascondono dietro a effettive abitudini, a un ingenua fiducia in sé, a opinioni forti e radicate e a giudizi sul mondo. Quando parliamo di contenuti delle discipline di studio, un tale coraggio e una tale perseveranza costituiscono le fonti essenziali della comprensione razionale che si oppone alla convinzione dogmatica. DOMANDE SOTTESE ALLA AUTOCONOSCENZA: 1. Come il mio io plasma le mie opinioni? 2. Quali sono i limiti della mia comprensione? 3. Quali sono i miei punti deboli? 4. Cosa tendo a comprendere erroneamente a causa di pregiudizi, abitudini e stili mentali? Uno studente che comprende veramente rivela autoconoscenza. Sa: Riconoscere i suoi stessi pregiudizi e il suo stile e come questi danno vigore e interagiscono sulla sua comprensione; cogliere e superare egocentrismo, etnocentrismo, l essere centrati sul presente, nostalgia e il pensiero del tipo o o. Impegnarsi in una metacognizione efficace; riconoscere lo stile intellettuale, punti forza e punti di debolezza. Mettere in discussione le sue convinzioni; come Socrate, selezionare forti credenze e abitudini da conoscenze garantite; essere intellettualmente onesto e ammettere la sua ignoranza. Autovalutarsi in modo accurato e autoregolarsi efficacemente. Accettare feedback e critica senza un atteggiamento difensivo. B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 9 di 12

10 FASE 2 DETERMINARE L EVIDENZA ACCETTABILE COSTRUIRE IL CANOVACCIO DI UN COMPITO DI PRESTAZIONE secondo i suggerimenti del GRASPS Identificare i risultati desiderati Pianificare esperienze di A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali Ø Matrice del compito di prestazione (D) H. Sequenza di esperienze di C. Conoscenze, abilità e F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione UNITA : Quando si progettano compiti specifici e prove scolastiche attraverso cui gli studenti dimostrano la loro comprensione, considerare i seguenti verbi di prestazione per trasformare un obiettivo di comprensione in possibili prestazioni che possono essere accertate. B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 10 di 12

11 COSTRUIRE IL CANOVACCIO DI UN COMPITO DI PRESTAZIONE secondo i suggerimenti del GRASPS Identificare i risultati desiderati A. Comprensioni durevoli B. Domande essenziali C. Conoscenze, abilità e Ø Matrice del compito di prestazione (D) H. Evidenze di interventi spontanei I. Autovalutazione Pianificare esperienze di H. Sequenza di esperienze di UNITA : D Per pianificare il compito di prestazione si può utilizzare la matrice con l acronimo GRASPS. Obiettivo (goal): Ruolo (role): Destinatari (audience): Situazione (situation): Prodotto o prestazione (product o performance): Standard di successo (Questa non è una rubric o una griglia di valutazione; gli standard sono fissati entro il contesto della situazione e il ruolo) E,F,G Modalità di indagine sulle idee pregresse degli studenti: Questionari, test, quesiti: Altre evidenze: Autovalutazione degli studenti: B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 11 di 12

12 FASE 3: pianificare esperienze di PIANIFICARE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO E ISTRUZIONE - PROCESSO di PROGETTAZIONE A RITROSO Identificare i risultati desiderati Pianificare esperienze di apprendimento A. Comprensioni durevoli e istruzione B. Domande essenziali Ø Matrice del compito di prestazione (D) H. Sequenza di esperienze di C. Conoscenze, abilità e F. Evidenze di interventi spontanei G. Autovalutazione H. Quale sequenza di esperienze di apprendimento e di insegnamento prepareranno gli studenti a sviluppare e dimostrare le comprensioni desiderate? W= where, dove è diretta l unità. Come aiuterò gli studenti a sapere dove sono diretti, ossia che cosa (what) apprenderanno, e perché (per esempio, le consegne fondamentali, i compiti di prestazione e i criteri attraverso i quali sarà valutato il loro lavoro)? H= hook, agganciare lo studente. Come potrò agganciare (hook) lo studente attraverso esperienze coinvolgenti e intellettualmente stimolanti (ad esempio questioni, stranezze, problemi e sfide) che orientino verso le domande essenziali e le domande guida dell unità, le idee fondamentali e i compiti di prestazione? E= explore, equip, experience, esplorare, equipaggiare, sperimentare. Quali fatti, reali o simulati possono sperimentare per rendere reali le idee e i problemi? Quali esperienze di apprendimenti aiuteranno gli studenti a esplorare le idee fondamentali e le questioni essenziali? Quale istruzione è necessaria per preparare gli studenti per le prestazioni finali? R= rethink, riflettere e rivedere il proprio lavoro, le proprie idee. Come farò in modo che gli studenti riflettano e ripensino per approfondire le idee chiave? Come guiderò gli studenti a ripetere, rivedere e perfezionare il loro lavoro a partire dai feedback che riceveranno dall autovalutazione? E= evaluate, valutare Come gli studenti esporranno/dimostreranno la loro comprensione attraverso le loro prestazioni e i loro prodotti finali? Come li guiderò nel processo di autovalutazione per identificare i punti di forza e di debolezza nel loro lavoro e per darsi obiettivi futuri? B. Scapellato, IIS Paciolo-D Annunzio, Fidenza Pagina 12 di 12

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Autoefficacia e apprendimento

Autoefficacia e apprendimento Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE

Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE I C PADRE GEMELLI-TORINO COMPETENZA IMPARARE AD IMPARARE Sapersi relazionare anno scolastico 2013-14 Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

FARE O ESSERE VOLONTARI?

FARE O ESSERE VOLONTARI? Corso di formazione FARE O ESSERE VOLONTARI? Il volontariato come manifestazione dell essere e dell operare a favore dell altro Caritas Ambrosiana Salone Mons. Bicchierai via San Bernardino 4 20122 Milano

Dettagli

IL PERCORSO DI COACHING

IL PERCORSO DI COACHING IL PERCORSO DI COACHING UNA RISORSA PER IL CAMBIAMENTO PROFESSIONALE E IL POTENZIAMENTO PERSONALE Non c èc nulla che spaventi di più l uomo che prendere coscienza dell immensit immensità di cosa è capace

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia Anelia Cassai/lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA

Dettagli

Insegnamento della Religione Cattolica. Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento

Insegnamento della Religione Cattolica. Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento Insegnamento della Religione Cattolica Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento Indice Dati identificativi dell Unità di Apprendimento Compito da realizzare Risultati di apprendimento previsti

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

QUESTO E IL NOSTRO CUORE QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene

Dettagli

OCSE-PISA: Programme for International Student Assessment periodicità triennale quindicenni scolarizzati competenze funzionali lettura matematica

OCSE-PISA: Programme for International Student Assessment periodicità triennale quindicenni scolarizzati competenze funzionali lettura matematica OCSE-PISA: Programme for International Student Assessment è un indagine internazionale promossa dell Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per accertare con periodicità triennale

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6 1 Plurilingue?! Si, ma come? Spiegazioni Domande Risposte Corrette Note Non è assolutamente possibile dare una breve definizione scientifica che sia in grado di rendere la complessità del sistema di segni

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio

Dettagli

Questionario di fine modulo Accoglienza

Questionario di fine modulo Accoglienza Questionario di fine modulo Accoglienza Si propongono di seguito n. 18 di domande chiuse con 4 possibili risposte. Solo una risposta è corretta. Le domande sono state divise in 4 sezioni (A, B, C, D).

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Dal curricolo alle competenze Laboratorio verticale in rete realizzato dalla rete di scuole della Valle del Savuto

Dal curricolo alle competenze Laboratorio verticale in rete realizzato dalla rete di scuole della Valle del Savuto Dal curricolo alle competenze Laboratorio verticale in rete realizzato dalla rete di scuole della Valle del Savuto SCUOLA CAPOFILA: Istituto Omnicomprensivo Bianchi- Scigliano SCUOLE IN RETE: Istituto

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Che cosa può rendere felice la società? Quale lavoro può migliorare la società? Guida per l insegnante

Che cosa può rendere felice la società? Quale lavoro può migliorare la società? Guida per l insegnante Che cosa può rendere felice la società? Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Immaginare diverse modalità di risoluzione dei problemi. - Dare risposte originali.

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Processi di comunicazione scuola-famiglia Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:

Dettagli

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita.

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita. PROGETTARE UNA GITA Prima di dare avvio al percorso è opportuno condividere con gli alunni tutto il progetto ed eventualmente modificare alcuni elementi in rapporto alla discussione. Gli alunni devono

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM Località Villaggio 84047 CAPACCIO (SA) - C.M. SAIC8AZ00C Tel. 0828725413/0828724471 Fax. 0828720747/0828724771 e-mail SAIC8AZ00C@istruzione.it Ascolta i bambini

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Individuazione precoce della difficoltà Riduzione della difficoltà specifica Maturazione dei livelli di autostima Riduce l impotenza

Dettagli

Unità 18. Le certificazioni di italiano L2. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2 CHIAVI

Unità 18. Le certificazioni di italiano L2. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2 CHIAVI Unità 18 Le certificazioni di italiano L2 CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni sul test di lingua per stranieri parole relative alle certificazioni di italiano,

Dettagli

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato 1. Elementi di contesto La revisione dei piani di studio svizzeri avviene all interno di un contesto ben definito che è quello legato all Accordo intercantonale sull armonizzazione della scuola obbligatoria

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

La compilazione del RAV sezioni 4 e 5. Tivoli 14 aprile 2015

La compilazione del RAV sezioni 4 e 5. Tivoli 14 aprile 2015 La compilazione del RAV sezioni 4 e 5 Tivoli 14 aprile 2015 di che parliamo oggi come è fatto il RAV la raccolta dati dall auto-analisi all auto-valutazione dall auto-valutazione al piano di miglioramento

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

10 parole chiave sul Rapporto di Autovalutazione

10 parole chiave sul Rapporto di Autovalutazione 10 parole chiave sul Rapporto di Autovalutazione LA MAPPA Il RAV non è solo prove Invalsi, ci sono molte altre cose da guardare in una scuola: i processi organizzativi, la didattica, le relazioni, ecc.

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Un corso di Marco De Veglia Brand Positioning: la chiave segreta del marketing Mi occupo di Brand Positioning

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo.

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Workshop di formazione per insegnanti Progetto LIFE TIB PERCHE VALORIZZARE LA

Dettagli

Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare. Obiettivi e metodologia

Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare. Obiettivi e metodologia Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare Obiettivi e metodologia Presentazione e premessa Breve presentazione personale Il tema Curricolo per competenze e didattica disciplinare sarà trattato

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO SCHEDA VALUTAZIONE STUDENTE. ITE indirizzo AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING (3 ANNO)

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO SCHEDA VALUTAZIONE STUDENTE. ITE indirizzo AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING (3 ANNO) SCHEDA DI VALUTAZIONE STUDENTE A CURA DELLA STRUTTURA OSPITANTE I.I.SUPERIORE R. MATTIOLI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO a.s. 05-06 Studente: Corso: SCHEDA VALUTAZIONE STUDENTE Alternanza Scuola-Lavoro: DAL..

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012

QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 Competenze di coaching per Tutti i Coach 1. Rispettare le linee guida etiche, legali e professionali 2. Stabilire il contratto di coaching e gli obiettivi

Dettagli

Didattica per competenze in ambito matematico. Semplificando possiamo schematizzare in due i modi di vedere la matematica: per il matematico

Didattica per competenze in ambito matematico. Semplificando possiamo schematizzare in due i modi di vedere la matematica: per il matematico Semplificando possiamo schematizzare in due i modi di vedere la matematica: per il matematico è una disciplina dalla profonda bellezza intrinseca. La purezza del modello, la sua non ambiguità, il senso

Dettagli

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA NUCLEI FONDANTI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sa usare la comunicazione orale e scritta per collaborare e interagire positivamente con gli altri

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA PROGETTO DI PLESSO 2011/12 PROGETTO: La macchina del tempo MOTIVAZIONE La scuola dell infanzia è uno degli ambienti fondamentali in cui il bambino sviluppa le proprie esperienze

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE Scuola Italia via Italia n 10 - Roma studente Francesco M. classe III A N.B. Ricorda che quanto leggerai è totalmente riservato, vincolato dal

Dettagli

Ministero della Pubblica Istruzione

Ministero della Pubblica Istruzione Ministero della Pubblica Istruzione ISTITUTO COMPRENSIVO NINO NAVARRA INFANZIA, PRIMARIA e SECONDARIA DI 1 GRADO Via Kennedy,1-91011 ALCAMO Tel.092421674 Fax 0924514365 - C.F. 80003900810 C.M. TPIC81000X

Dettagli

Test di Autovalutazione

Test di Autovalutazione Test di Autovalutazione Il test può essere fatto seguendo alcune semplici indicazioni: Nelle aree segnalate (risposta, domanda successiva, spazio con la freccia,) sono collocati già dei comandi Con un

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE

Dettagli

Comunicazione. per il. Sintesi. Linee Guida e Materiali Didattici. Competenze di Base per il Lavoro

Comunicazione. per il. Sintesi. Linee Guida e Materiali Didattici. Competenze di Base per il Lavoro Competenze di base e Comunicazione per il Settore delle Pulizie Sintesi Linee Guida e Materiali Didattici Competenze di Base per il Lavoro Competenze di base e comunicative per lavoratori scarsamente qualificati

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini

LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Dino Cristanini LE COMPONENTI DI UNA COMPETENZA CONOSCENZE ABILITÀ OPERAZIONI COGNITIVE DISPOSIZIONI COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA FAVORIRE

Dettagli

KIT PER STIMOLARE LO SVILUPPO DELL AUTOREGOLAZIONE

KIT PER STIMOLARE LO SVILUPPO DELL AUTOREGOLAZIONE APPRENDERE L AUTOREGOLAZIONE PER APPRENDERE KIT PER STIMOLARE LO SVILUPPO DELL AUTOREGOLAZIONE Dott.ssa Laura Traverso Psicologa lauratraverso4@gmail.com AUTO-REGOLAZIONE? Con il termine autoregolazione

Dettagli

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008 Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze PISA 3 dicembre 2008 SOMMARIO Il documento ufficiale Esempio di test I punti del documento ufficiale della Conferenza delle Facoltà di Scienze Necessità di

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende

Dettagli

IL COLORE DELLE EMOZIONI

IL COLORE DELLE EMOZIONI LABORATORIO ESPRESSIVO IL COLORE DELLE EMOZIONI I bambini lo dicono con il colore PREMESSA Il ruolo che ha l adulto nello sviluppo affettivo di un bambino è determinante; il suo atteggiamento, le sue aspettative,

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

MASTER IN LIFE COACHING

MASTER IN LIFE COACHING MASTER IN LIFE COACHING Master in life coaching abilities ABILITIES 2016 Brain Fitness SRL Via Abbagnano 2 Senigallia, AN +39 392 33 22 000 www.progettocrescere.it/coaching www.brain.fitness coaching@brain.fitness

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli