DALLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DALLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO"

Transcript

1 DALLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO ALL APPRENDIMENTO DELLA LETTO- SCRITTURA 1 Corinaldo, 04/09/2015 Dott.ssa Tania Giachè tania.giak@gmail.com Dott.ssa Olimpia Coriani olli_88@hotmail.it

2 DEFINIZIONE DEL LINGUAGGIO Il linguaggio è lo strumento di comunicazione più potente e privilegiato per lo scambio di informazioni nella specie umana, per cui una limitazione nelle sue capacità di utilizzo determina seri problemi di comunicazione e adattamento sociale, sia quando questo accade in età adulta, a causa di un improvvisa menomazione della funzione, sia quando avviene nelle prime fasi dello sviluppo, periodo in cui il bambino sperimenta le sue prime esperienze sociali. 2

3 BREVI CENNI SULLO SVILUPPO COMUNICATIVO-LINGUISTICO Le prime parole compaiono intorno ai 12 mesi, ma prima di questa età l infante è in grado di comunicare intenzionalmente (a partire da 9-10 mesi) i propri desideri, bisogni e scopi utilizzando una varietà di comportamenti (pianto,sorriso, vocalizzi, indicazione ecc.). La comprensione precede la produzione e il repertorio di parole comprese rimane sempre più ampio rispetto a quello di parole prodotte, inoltre la comprensione predice l ampiezza del vocabolario in produzione nella fase successiva. Le menti dei bambini sono come spugne!! 3

4 GESTI DEITTICI, GESTI REFERENZIALI E PRIME PAROLE Negli ultimi mesi del primo anno di vita (9-12 mesi) comincia ad utilizzare gesti come indicare,mostrare,offrire, dare e richieste ritualizzate (ad esempio, estendere il braccio con la mano aperta e il palmo in giù o in su; aprire e chiudere il palmo come un gesto di prensione a vuoto). Hanno una natura triadica, nel senso che vengono utilizzati per indirizzare l interlocutore verso un entità esterna e non verso il bambino stesso. A partire dai 12 mesi fanno la loro comparsa i gesti referenziali o rappresentativi. A differenza dei gesti deittici i gesti referenziali non soltanto esprimono un intenzione comunicativa ma rappresentano un referente specifico, il loro significato non varia al variare del contesto.è in questo periodo che compaiono le prime parole. Gesto deittico Gesto referenziale 4

5 LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Intorno ai 12 mesi, il bambino inizia a dire le prime parole. Tra i 12/18 mesi il bambino impara le parole di uso quotidiano. Mamma, papà, pappa, nonna Tra i 18 e i 24 mesi avviene la cosiddetta esplosione del vocabolario. Il bambino impara moltissime parole in poco tempo. Con un buon bagaglio lessicale (almeno 200/250 parole) a 24 mesi compaiono le prime frasi. Intese come mamma pappa, papà nanna. Dai 24 ai 48 mesi viene completato l inventario fonologico. E contemporaneamente la frase si amplia, arricchendosi con verbi, aggettivi, funtori 5

6 L inventario fonologico DATI ARTICOLATORI NORMATIVI 6

7 Il bambino adotta strategie di avvicinamento al bersaglio adulto attraverso numerose semplificazioni che devono considerarsi fisiologiche dato che il sistema motorio del bambino non è ancora maturo. 7

8 COSA ASPETTARSI A TRE ANNI Comprende frasi complesse e piccoli racconti Adeguate capacità relazionali Inventario consonantico ampio: a tre anni i bambini sono in grado di produrre quasi tutti i fonemi. A questa età potrebbero mancare i seguenti fonemi:/r/, /ʎ/ di foglia (i più difficili), /ɲ/ di gnomo, /ʣ/di zaino /ʃ/ di scivolo Produzioni intellegibili: le produzioni del bambino sono comprensibili sia dai bambini che dagli adulti. Ipercorrettismo presente (es. io li conoscio ) Ampio repertorio lessicale (tra le parole) SEGNALI D ALLARME Difficoltà nella comprensione decontestualizzata Difficoltà nella relazione con i pari e/o gli adulti di riferimento Inventario consonantico limitato: il bambino produce poche consonanti e di conseguenza anche le paroline sono limitate come quantità e qualità. Produzioni inintellegibili Repertorio lessicale limitato 8

9 Costruisce COSA frasi ASPETTARSI nucleari complete e Costruisce frasi ampliate e complesse: compaiono alcuni verbi all indicativo (presente, passato,futuro), condizionale, (ma non il congiuntivo) il gerundio e l infinito. Es. il papà guida la macchina il bambino prende il cucchiaio e mangia la minestra quando un bambino rompe qualcosa, lo caccio via Utilizza la morfologia libera: utilizza 4/5 forme di articoli tranne /lo/ e /gli/ Es. la mela è buona e il limone è brutto Utilizza la morfologia legata: accordi articolo, nome, aggettivi ecc Usa le preposizioni: da,su, per,in,con, sono i più comuni a tre anni. Usa i pronomi in forma oggettiva (leggilo)e soggettiva (mi alzo) Linguaggio SEGNALI non strutturato D ALLARME (solo Linguaggio non strutturato (solo parole), usa pochi verbi: Es. papà guida o papà auto etto bello Non utilizza la morfologia libera:es.non usa gli articoli Non utilizza la morfologia legata: es. non usa il plurale Non utilizza, o non utilizza correttamente le preposizioni previste per i tre anni 9

10 COSA ASPETTARSI A 4/5 ANNI Il bambino parla senza evidenti errori di grammatica o sintassi L inventario fonetico è completo e non compie semplificazioni E in grado di raccontare brevi storie con il supporto delle immagini SEGNALI D ALLARME Il bambino ripete sillabe o parole, specie all'inizio della frase Il suo linguaggio non è sempre comprensibile, sono presenti semplificazioni fonologiche Non sa raccontare eventi semplici. Compare la consapevolezza fonologica (metafonologia globale e analitica) 10

11 COMPETENZE METAFONOLOGICHE Sono le competenze necessarie a fare operazioni astratte sulla parola, indipendentemente dal significato. Rappresentano quindi la capacità di riflessione e manipolazione sul materiale fonologico che ne rende accessibile un uso consapevole per le attività di lettura e scrittura. Infatti sono considerate un prerequisito dell apprendimento. 11

12 COMPETENZE METAFONOLOGICHE Metafonologia globale (4-5 anni): è la capacità di manipolare le sillabe. Riconoscimento sillabe iniziale, lunghezza del suono. Segmentazione e fusione PA TA TA, elisione prima sillaba TA TA, o ultima sillaba PA- TA. Metafonologia analitica (5-6 anni): capacità di manipolare i fonemi. Segmentazione e fusione P-A-T-A-T-A, elisione del primo fonema o ultimo fonema. 12

13 PREREQUISITI DELLA LETTO-SCRITTURA Competenze linguistiche orali Competenze metafonologiche Memoria di lavoro Strutturazione spazio-tempo-ritmo Competenze visuo-percettive Competenze prassiche 13

14 I PREREQUISITI: COMPETENZA LINGUISTICA Necessariamente un prerequisito della lettura deve essere un buono sviluppo del linguaggio orale: Inventario fonologico completo Lessico adeguato Struttura morfo-sintattica nella norma Atteggiamento positivo verso la lettura 14

15 I PREREQUISITI: COMPETENZE METAFONOLOGICHE Esiste una correlazione altamente significativa tra la capacità di riconoscere correttamente i suoni e la capacità di scrittura e lettura nel primo anno della scuola primaria. I bambini con difficoltà fonologiche non sono in grado di smontare la parola nei pezzi che la costituiscono che sono prima le sillabe e poi i fonemi. Al contrario, è stato visto che ibambini più abili fonologicamente, imparano più facilmente la corrispondenza grafema fonema e a stabilizzarne la corrispondenza. 15

16 PERCHE LAVORARE SULLA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Non si può dare per scontato che tali competenze siano già possedute dal bambino all ingresso della scuola primaria. E necessario accertarsene e consolidarle già nella scuola d infanzia! Segmentazione sillabica/fonemica Fusione sillabica/fonemica Riconoscimento sillaba/fonema iniziale e finale Elisione/aggiunta/sostituzione di sillabe/fonemi 16

17 GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE Segmentazione sillabica/fonemica GIOCO DEI SALTI L'insegnante seleziona delle immagini di parole bisillabe piane ad alta frequenza d'uso (poi saranno trisillabe e quadrisillabe quando i bambini diventano esperti) e costruisce un percorso con tanti cerchi quante sono le sillabe della parola. A turno ogni bambino pesca l'immagine, pronuncia il nome della parola e la divide in sillabe prima battendo le mani e poi saltando nei cerchi. Il percorso termina con un canestro. 17

18 GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE Fusione sillabica/fonemica GIOCO DEL ROBOT I bambini sono disposti in cerchio e l'insegnante pronuncia i fonemi che compongono le sillabe. L-A I bambini devono indovinare di che sillaba si tratta. Si passerà poi dalle sillabe alle parole bisillabe piane pronunciando lentamente i fonemi che compongono la parola in modo che i bambini abbiano il tempo sufficiente per mettere insieme i pezzetti. 18

19 GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE Riconoscimento Sillaba/Fonema iniziale GIOCO DEL SEMAFORO Ad ogni bambino viene consegnato un cartellino verde. L'insegnante pronuncia una parola (target) rappresentata con l'immagine. Poi propone altre paroleimmagini e i bambini dovranno alzare il cartellino verde se la parola inizia con lo stesso fonema della parola target. 19

20 GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE Elisione sillaba/fonema iniziale GNAM MANGIA LA PRIMA L'insegnante mostra un'immagine pronunciando la parola corrispondente e chiede a un bambino alla volta di pronunciare la parte della parola che resta se si toglie il 1 pezzo. TAVOLO/VOLO 1 VARIANTE: usare parole alle quali, togliendo la sillaba iniziale, non resta senso 2 VARIANTE: usare non parole 20

21 GIOCHI E LIBRI Giocare con le parole vol. 1- Training fonologico per parlare meglio e prepararsi a scrivere. Emma Perrotta, Marina Brignola. - Erickson

22 GIOCHI E LIBRI Alla scoperta delle parole. Attività metafonologiche, semantico-lessicali e narrative per l'avviamento alla letto-scrittura. Stefania Mei, Ilaria Pagni, Sara Vegini - Erickson

23 GIOCHI E LIBRI Un mare di parole. Attività di lettura e scrittura. Primo ciclo della Scuola primaria. Anna Judica Erickson

24 I PREREQUISITI: MEMORIA A BREVE TERMINE La memoria di lavoro fa parte della Memoria a breve termine (MBT). Esso è un sistema a capacità limitata: possiamo trattenere poche informazioni nella nostra mente per un breve periodo di tempo e per la manipolazione dell'informazione durante l'esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l'apprendimento e il ragionamento" (Baddeley, 1986).. 24

25 MEMORIA DI LAVORO La memoria di lavoro è composta da un sistema supervisore di controllo, l'esecutore centrale, aiutato da due sistemi. uno specializzato nell'elaborazione del materiale linguistico (MBT fonologica), l'altro che si occupa della memoria visuo-spaziale (MBT visuospaziale). In particolare sembrerebbe la MBT fonologica sia importante soprattutto negli stadi iniziali di apprendimento delle corrispondenze tra grafemi fonemi (Gathercole & Baddeley, 1993; D amico, 2000). 25

26 GIOCHI: POTENZIARE LA MEMORIA A BREVE TERMINE IL TELEFONO SENZA FILI. Con i bambini in cerchio, dire al primo tre parole bisillabe. Aumentare poi il numero di parole, o variarlo con i numeri. 26

27 LA LETTURA Con il termine lettura si possono intendere almeno due cose: lettura strumentale come la capacità di riconoscere e denominare velocemente e correttamente le parole di un testo e lettura funzionale come la capacità di rappresentarsi il contenuto di quello che si sta leggendo 27

28 COME LEGGIAMO? IL MODELLO A DUE VIE 28

29 VIA FONOLOGICA CONVERSIONE ORTOGRAFICO- FONOLOGICA: si applicano le regole di transcodifica grafema fonema, in cui, ad ogni simbolo grafico, a partire da sinistra verso destra, viene assegnato il corrispondente suono (fonema) BUFFER FONOLOGICO: la giusta sequenza di fonemi deve essere mantenuta in un magazzino di memoria fonologica a breve termine detto buffer fonologico, che rende possibile la successiva fusione fonemica, indispensabile per verbalizzare la parola intera (parola letta) La via fonologica implica un grosso carico di risorse cognitive, sottraendone così alla comprensione del testo 29

30 VIA FONOLOGICA casa /kasa/ 30

31 VIA SEMANTICO- LESSICALE La via lessicale permette di leggere parole conosciute e parole con ortografia irregolare Dopo lo step di analisi visiva, inizia un processo di ricerca all interno del lessico ortografico di entrata, una sorta di vocabolario interno in cui, le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva. La parola riconosciuta passa al sistema semantico che ne delinea il significato. In seguito la parola dotata di senso, passa al lessico fonologico di uscita, un magazzino di memoria a lungo termine in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale (fonologica) Infine attraverso il buffer fonologico la parola viene verbalizzata. La via lessicale permette un accesso immediato al significato e la lettura veloce di un brano, è utilizzabile solo se in memoria sono state immagazzinate le rappresentazioni ortografiche e fonologiche delle parole, e cioè in seguito all esercizio 31

32 VIA DIRETTA O SEMANTICO-LESSICALE magazzino lessicale casa /kasa/ 32

33 Teorizzate le due vie di lettura, si sono affermati due metodi di insegnamento : Metodo analitico: secondo cui si leggono le parole lettera per lettera. E il metodo più utilizzato perché la nostra lingua è semitrasparente, cioè ad un grafema corrisponde un suono, tolte alcune eccezioni (cu-qu, gl, gn, sc, ci/chi ). Per leggere la nostra lingua è quindi importante sviluppare bene la via fonologica. INCONGRUENZE DELL ORTOGRAFIA: 2 lettere diverse per un solo suono: K (cuore quando) 2 suoni diversi scritti con la stessa lettera (sera rosa) 2 o 3 lettere per un solo suono (digrammi e trigrammi) Metodo globale: lettura di parole e intere frasi. Richiede un retroterra di conoscenze lessicali e sintattiche 33

34 LA LETTURA AUTOMATIZZATA I due parametri fondamentali per valutare l automatizzazione della lettura sono: Accuratezza Rapidità 34

35 ACCURATEZZA: ERRORI TIPICI DELLA LETTURA Errori di tipo FONOLOGICO: Omissione/aggiunta di grafemi (taolo/tavolo) Scambio di fonemi simili (f/v, p/b, t/d) Inversioni (arbitro/abritro, conforto/confronto) Grafema inesatto (ci/chi, gi/ghi) Errori di tipo VISIVO: Scambio di grafemi simili o speculari (b/d, e/a, o/a) Perde spesso il segno o la riga 35

36 RAPIDITA : CAMPANELLI D ALLARME Difficoltà a memorizzare i grafemi La lettura è lenta, stentata e disprosodica Leggere richiede un dispendio di energia notevole 36

37 COSA FARE IN CLASSE? Attività di manipolazione del materiale sillabico per facilitare l automatizzazione di sillabe a complessità crescente Utilizzo della lettura tachistoscopica per promuovere l utilizzo della via lessicale 37

38 TOMBOLA SILLABICA pa ti me po mi to pe 38

39 MEMORY SILLABICO 39 Sviluppare le abilità di letto-scrittura 1 Erickson

40 GIOCHI CON LE SILLABE 40

41 TACHISTOSCOPIO Dislessia evolutiva Erickson 41

42 TACHISTOSCOPIO Dislessia evolutiva Erickson 42

43 L APPRENDIMENTO DELLA LETTURA Verso la fine della seconda elementare i bambini entrano nella fase lessicale, superando la fase alfabetica e la fase ortografica. La via lessicale diventa la via più efficace per leggere. 43

44 LA SCRITTURA Scrittura strumentale: è la capacità di trasformare un informazione del codice fonologico in un informazione del codice grafemico (scrittura sotto dettatura). Composizione: capacità di esprimere un significato cognitivo-linguistico in un atto di cifratura a livello di parola, frase e racconto (scrittura spontanea). 44

45 COME SCRIVIAMO? ANALISI UDITIVA: è il primo passaggio ed è comune a entrambe le vie: a questo livello lo stimolo sonoro viene identificato come una parola. Poi vi è la discriminazione uditiva dei fonemi (suoni), cioè la distinzione di ogni fonema dall altro. Particolarmente complicata è la discriminazione tra B-P, D-T, F-V, C-G, M-N-, S-Z 45

46 VIA FONOLOGICA Per mezzo della via fonologica è possibile scrive parole sconosciute mai scritte in precedenza o non- parole. Conversione acustico fonologica: la parola viene segmentata in una sequenza di fonemi es: /K/-/A/-/S/-/A/. Importante l abilità metafonologica di segmentazione fonemica. Buffer fonologico: la sequenza di fonemi è depositata in un magazzino di memoria a breve termine (buffer fonologico) che consente di tenere a mette tutta la sequenza di fonemi e nel giusto ordine. Conversione fonemico-ortografica: consente di trasformare ogni fonema nel suo corrispondente simbolo grafico (grafema). Il suono /a/ viene associato al grafema a. Buffer grafemico: è il magazzino a breve termine che consente di trasformare la sequenza grafemica in procedure motorie per l esecuzione 46

47 VIA LESSICALE Per mezzo di tale via è possibile scrivere parole irregolari, con ortografia ambigua (es. squalo-scualo?), o parole già note Lessico fonologico in entrata: è un deposito contenente tutte le parole conosciute dal bambino e che permette il riconoscimento della parola ascoltata. Sistema semantico: la parola riconosciuta attiva le conoscenze concettuali che delineano il significato Lessico ortografico in uscita: è il magazzino delle conoscenze ortografiche che permette di rappresentarsi l ortografia delle parole in modalità veloce ed automatica. Buffer grafemico: attua la trasformazione della rappresentazione grafemica in procedura motoria. 47

48 L APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA L apprendimento della scrittura avviene attraverso quattro fasi, che non sono separate rigidamente, ma sono interdipendenti.uta Frith (1985) 1- Fase logografica: la parola è vista come disegno. Le lettere sono semplici disegni 2- Fase alfabetica: la parola viene scritta lettera per lettera. Conversione fonema-grafema. Competenze metafonologiche. 3- Fase ortografica: la parola viene scritta è analizzata secondo le regole ortografiche (gl, gn, sc) 4- Fase lessicale: il bambino riesce a scrivere parole omofone non omografe (l una/luna, lago/l ago 48

49 ERRORI TIPICI DELLA SCRITTURA Errori fonologici: omissione o aggiunta di grafema (pote/ponte, tavolovo/tavolo), scambio di grafema (folpe/volpe), inversione (il/li), grafema inesatto (pese/pesce, agi/aghi) Errori non fonologici: separazione e fusione illegale (in verso/inverso o dinverno/d inverno), omissione o aggiunta di h (anno/hanno), scambio grafema omofono (squola/scuola) Altri errori: accenti e doppie. 49

50 COSA FARE IN CLASSE? Attività di segmentazione fonemica utilizzando parole e non parole a complessità crescente Attività di allenamento percettivo utilizzando coppie minime di parole e non parole a complessità crescente 50

51 SEGMENTAZIONE FONEMICA PAROLE L insegnante sceglie un bambino che pesca delle immagini target (si comincia dalle parole bisillabe aumentando poi la complessità) e facendo lo spelling della parola la deve far indovinare ai compagni. 51

52 SEGMENTAZIONE FONEMICA NON PAROLE L insegnante, dopo aver pronunciato una NON PAROLA scritta su un cartoncino senza mostrarlo agli alunni, sceglie chi la deve andare a scrivere alla lavagna e poi gira il cartoncino per verificare se la risposta è corretta DORTA 52

53 ALLENAMENTO PERCETTIVO SCAMBIO DI GRAFEMI Recupero in ortografia Erickson 53

54 ALLENAMENTO PERCETTIVO SCAMBIO DI GRAFEMI 54 Recupero in ortografia Erickson

55 ALLENAMENTO PERCETTIVO DIGRAMMI E TRIGRAMMI L insegnante pronuncia coppie minime di parole ad esempio OLIO/OGLIO e gli alunni devono alzare la mano solo quando sentono il suono target. Si ripete la stessa cosa utilizzando le non parole VALIO/VAGLIO 55

56 ALLENAMENTO PERCETTIVO DIGRAMMI E TRIGRAMMI CERCHIA TUTTE LE FIGURE CHE CONTENGONO IL SUONO GLI Trattamento sublessicale Erickson 56

57 ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI Recupero in ortografia Erickson 57

58 ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI Recupero in ortografia Erickson 58

59 ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI 59 Recupero in ortografia Erickson

60 ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE 60 Doppie in gioco Erickson

61 ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE 61 Doppie in gioco Erickson

62 ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE 62 Recupero in ortografia Erickson

63 LA SCRITTURA Le abilità di scrittura e le regole ortografiche apprese nei primi due anni della scuola primaria, rappresentano la base strumentale per sviluppare l abilità di composizione del testo scritto. 63

64 64

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,

Dettagli

LA DISLESSIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it

LA DISLESSIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it LA DISLESSIA Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it DISLESSIA È un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge all inizio della

Dettagli

dott.ssa Elisa Damian, logopedista

dott.ssa Elisa Damian, logopedista L analisi degli errori nella scrittura dei bambini di classe seconda, laboratorio di correzione, tabulazione, e programmazione di in attività di rinforzo. dott.ssa Elisa Damian, logopedista L ANALISI DELL

Dettagli

A SCUOLA DI PAROLE. ATTIVITA PER I BIMBI DI 5 ANNI lavori di gruppo per docenti della Scuola dell Infanzia

A SCUOLA DI PAROLE. ATTIVITA PER I BIMBI DI 5 ANNI lavori di gruppo per docenti della Scuola dell Infanzia A SCUOLA DI PAROLE ATTIVITA PER I BIMBI DI 5 ANNI lavori di gruppo per docenti della Scuola dell Infanzia Lunedì 17 novembre 2014 Venerdì 30 gennaio 2015 Lunedì 11 maggio 2015 Chiara Portoraro - logopedista

Dettagli

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO. 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO. 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1 SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1 SVILUPPO DEL LINGUAGGIO PREDISPOSIZIONE BIOLOGICA ESPOSIZIONE ALL AMBIENTE LINGUISTICO 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA

Dettagli

Log. Marzia Lorenzini. S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013

Log. Marzia Lorenzini. S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013 Log. Marzia Lorenzini S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013 Da Giocare con le parole 2 ED Erickson Capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N -

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N - PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N - LINGUA ITALIANA: PROGRAMMAZIONE CLASSE PRIMA 1 ASCOLTARE, COMPRENDERE, 1.1 Prendere la parola negli scambi

Dettagli

LA COMPETENZA METAFONOLOGICA

LA COMPETENZA METAFONOLOGICA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Associazione Italiana Dislessia Giornate di formazione rivolte ai docenti referenti LA COMPETENZA

Dettagli

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa per la sc. primaria) (I traguardi

Dettagli

PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO CLASSI SECONDE E TERZE PRIMO BIENNIO

PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO CLASSI SECONDE E TERZE PRIMO BIENNIO PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO CLASSI SECONDE E TERZE PRIMO BIENNIO ITALIANO INDICATORE DISCIPLINARE Sviluppare le abilità di base come l ascoltare, il parlare, il leggere e lo scrivere per maturare padronanza

Dettagli

Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado

Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA Sezione di Parma Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado San Secondo (PR) 23 novembre

Dettagli

DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA DSA COSA SONO? costituiscono un termine di carattere generale che si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano

Dettagli

IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2

IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 Arcangela Mastromarco IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 Centro COME 2002 Centro COME, Farsi Prossimo Onlus www.centrocome.it 1 Presentazione IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 La declinazione

Dettagli

COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE?

COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE? COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE? a cura della Counselor Psicopedagogica dott.ssa P. Paolini Ogni bambino ha una sua SCRITTURA SPONTANEA TEORIA LINGUISTICA: idee e regole che ha ricavato osservando

Dettagli

QUALI SONO GLI INDICATORI CHE POSSONO FARTI VENIRE IL DUBBIO CHE UN BAMBINO ABBIA UN DSA?

QUALI SONO GLI INDICATORI CHE POSSONO FARTI VENIRE IL DUBBIO CHE UN BAMBINO ABBIA UN DSA? QUALI SONO GLI INDICATORI CHE POSSONO FARTI VENIRE IL DUBBIO CHE UN BAMBINO ABBIA UN DSA? WWW.DIDATTICAPERSUASIVA.COM Sicuramente un inattesa difficoltà nella acquisizione della lettura e della scrittura

Dettagli

METAFONOLOGIA GLOBALE

METAFONOLOGIA GLOBALE METAFONOLOGIA GLOBALE SEGMENTAZIONE SILLABICA Dividere in sillabe le parole GIOCO DEI SALTI L'insegnante seleziona delle immagini di parole bisillabe piane ad alta frequenza d'uso (poi saranno trisillabe

Dettagli

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie

Dettagli

I DISCORSI E LE PAROLE

I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati

Dettagli

DAL PROTOCOLLO REGIONALE ALL AZIONE SCOLASTICA PROGETTO DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELMASSA- ROVIGO

DAL PROTOCOLLO REGIONALE ALL AZIONE SCOLASTICA PROGETTO DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELMASSA- ROVIGO DAL PROTOCOLLO REGIONALE ALL AZIONE SCOLASTICA PROGETTO DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELMASSA- ROVIGO Castelmassa 24 Novembre 2014 11 Dicembre 2014 Francesca

Dettagli

Istituto Comprensivo di Cologna Veneta Curricolo Scuola Primaria a.s. 2015/2016

Istituto Comprensivo di Cologna Veneta Curricolo Scuola Primaria a.s. 2015/2016 Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazioni, discussioni, di classe o di gruppi) con compagni e insegnanti rispettando

Dettagli

(lo sviluppo del linguaggio nei bambini in età prescolare)

(lo sviluppo del linguaggio nei bambini in età prescolare) Istituto di Riabilitazione ANGELO CUSTODE PARLARE E CONTARE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA (lo sviluppo del linguaggio nei bambini in età prescolare) Dott.ssa Liana Belloni Dott.ssa Claudia Fucili Dott.ssa

Dettagli

ITALIANO RIFLESSIONE SULLA LINGUA

ITALIANO RIFLESSIONE SULLA LINGUA RIFLESSIONE SULLA LINGUA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado ü L alunno interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostiene

Dettagli

Metafonologia. Luciana Ventriglia. insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D

Metafonologia. Luciana Ventriglia. insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D Metafonologia Luciana Ventriglia insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D Definizione di competenza metafonologica È una particolare conoscenza metalinguistica che consiste nella capacità di percepire

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO CLASSI TERZA E QUARTA Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura. Al termine del II biennio ( 3^ e 4^ Scuola Primaria)

Dettagli

NUCLEO FONDANTE CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE

NUCLEO FONDANTE CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE CURRICOLO DI LINGUA ITALIANA - CLASSE TERZA NUCLEO FONDANTE CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE ASCOLTO E PARLATO Strategie essenziali dell ascolto. Processi di controllo da mettere in atto durante l ascolto

Dettagli

UNIVERSITA DELLA CALABRIA A.A

UNIVERSITA DELLA CALABRIA A.A UNIVERSITA DELLA CALABRIA A.A. 2012/2013 CORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA DELL INFANZIA (MATERNA) E NELLA SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE) Educazione

Dettagli

CURRICOLO di ITALIANO classe seconda

CURRICOLO di ITALIANO classe seconda CURRICOLO di ITALIANO classe seconda 1 SECONDA NUCLEO DISCIPLINARI: A - COLTO E PARLATO OBIETTIVO GENERALE: A - Ascoltare, comprendere e comunicare oralmente CONTENUTI Conversazioni e dialoghi. Discussioni

Dettagli

Dai 3 anni Bene In parte No Comprende semplici consegne e risponde utilizzando prevalentemente codici extralinguistici

Dai 3 anni Bene In parte No Comprende semplici consegne e risponde utilizzando prevalentemente codici extralinguistici 1. Comunicare oralmente:comprensione e produzione Dai 3 anni Bene In parte No Comprende semplici consegne e risponde utilizzando prevalentemente codici extralinguistici Risponde fisicamente a semplici

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA Docenti PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Plessi SBRANA- LAMBRUSCHINI-TENUTA Classe II Disciplina ITALIANO Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE

Dettagli

CURRICOLO di ITALIANO classe terza

CURRICOLO di ITALIANO classe terza CURRICOLO di ITALIANO classe terza 1 TERZA NUCLEO DISCIPLINARE: A COLTO E PARLATO OBIETTIVO GENERALE: A - ascoltare, comprendere e comunicare oralmente CONTENUTI ATTIVITA Ascolto e comprensione di testi

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO

CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO OBIETTIVO GENERALE COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE 1. Prestare attenzione a chi parla 2. Saper comprendere messaggi orali 3. Capire il significato globale delle

Dettagli

VADEMECUM per INSEGNANTI

VADEMECUM per INSEGNANTI DSA: Disturbi Specifici Apprendimento VADEMECUM per INSEGNANTI Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Direzione Didattica di Leno - 2011/2012 PERIODO DELLA SCUOLA DELL INFANZIA Indicatori di rischio Intorno

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne orale) INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine,

Dettagli

Dalla Competenza Linguistica all Abilità di Scrittura. Struttura del linguaggio orale e acquisizione della scrittura Ins.te Leandri Giuliana

Dalla Competenza Linguistica all Abilità di Scrittura. Struttura del linguaggio orale e acquisizione della scrittura Ins.te Leandri Giuliana Dalla Competenza Linguistica all Abilità di Scrittura Struttura del linguaggio orale e acquisizione della scrittura Ins.te Leandri Giuliana Cosa è necessario al fine dello sviluppo di una buona Competenza

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: LINGUA INGLESE - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: LINGUA INGLESE - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: LINGUA INGLESE - CLASSE PRIMA L alunno comprende oralmente semplici parole ed alcuni brevi messaggi di uso quotidiano. Descrive oralmente, con semplici parole di uso quotidiano,

Dettagli

LINGUA INGLESE (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa)

LINGUA INGLESE (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa) LINGUA INGLESE (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa) Competenze europee: 1. LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA: che

Dettagli

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Circolo Didattico di Orvieto L. Barzini I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO LETTURA SCRITTURA CALCOLO DISLESSIA 5% della popolazione scolastica DISORTOGRAFIA molti

Dettagli

4, 5 ANNO DELLA SCUOLA PRIMARIA

4, 5 ANNO DELLA SCUOLA PRIMARIA ASCOLTO E PARLATO Intervenire nel dialogo e nella conversazione in modo pertinente. Interagire nello scambio comunicativo formulando domande e risposte adeguate al contesto. Esprimere il proprio punto

Dettagli

OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE E ATTIVITA DI RECUPERO MIRATO (PRIMARIA)- Allegato A5

OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE E ATTIVITA DI RECUPERO MIRATO (PRIMARIA)- Allegato A5 OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE E ATTIVITA DI MIRATO (PRIMARIA)- Allegato A5 Le Osservazioni Sistematiche di Rilevazione precoce di seguito previste, devono tener conto delle indicazioni

Dettagli

COMPETENZE DI BASE IN LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FISSATI DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012

COMPETENZE DI BASE IN LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FISSATI DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012 DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: DISCIPLINE CONCORRENTI: COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Fonti di legittimazione: TRAGUARDI ALLA FINE DEL PRIMO CICLO L alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali

Dettagli

ABILITA. Memoria. Abilità linguistiche. Decifrazione. Classificare e ordinare. Comprensione. Analisi. Anticipazione. Progettazione.

ABILITA. Memoria. Abilità linguistiche. Decifrazione. Classificare e ordinare. Comprensione. Analisi. Anticipazione. Progettazione. MONOENNIO LINGUA ITALIANA ASCOLTO-COMPRENSIONE-COMUNICAZIONE OBIETTIVI SPECIFICI DI Comunicare oralmente: concordanze, tratti prosodici, la frase e le sue funzioni in contesti comunicativi. Organizzare

Dettagli

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE DIREZIONE DIDATTICA 1 CIRCOLO MARSCIANO Piazza della Vittoria,1 06055- MARSCIANO (PG)- C.F.800005660545 Centralino/Fax 0758742353 Dirigente Scolastico 0758742251 E.mail:pgee41007@istruzione.it Sito Web:

Dettagli

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente

Dettagli

Scuola dell Infanzia Umberto I Robecco sul Naviglio Anno Scolastico 2014-2015 PROGETTO LETTO-SCRITTURA

Scuola dell Infanzia Umberto I Robecco sul Naviglio Anno Scolastico 2014-2015 PROGETTO LETTO-SCRITTURA Scuola dell Infanzia Umberto I Robecco sul Naviglio Anno Scolastico 2014-2015 PROGETTO LETTO-SCRITTURA Il progetto nasce dal desiderio di accompagnare il bambino/a dell ultimo anno della Scuola dell Infanzia

Dettagli

Piano di formazione per l insegnamento in Inglese nella scuola primaria

Piano di formazione per l insegnamento in Inglese nella scuola primaria Piano di formazione per l insegnamento in Inglese nella scuola primaria Liceo Quadri, Vicenza 9 dicembre 2013 [corsi livello A0 A1] [1] Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione

Dettagli

Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità

Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità 13 gennaio 2012 Barbara Carta Barbara Carta Fattori predittivi dei DSA Gli è stato diagnosticato questo

Dettagli

LA DISGRAFIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it

LA DISGRAFIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it LA DISGRAFIA Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it La disgrafia è un disturbo specifico dell apprendimento che si evidenzia come difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e quelli numerici; riguarda il

Dettagli

CURRICOLO DI INGLESE L3

CURRICOLO DI INGLESE L3 CURRICOLO DI INGLESE L3 SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO 1 BIENNIO Comprendere semplici messaggi orali connessi alla vita sociale della classe con l aiuto della gestualità di chi parla Comprendere

Dettagli

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Traguardi per lo sviluppo delle competenze CURRICOLO VERTICALE DELLE LINGUE COMUNITARIE (INGLESE E FRANCESE) COMPETENZE CHIAVE La comunicazione nelle lingue straniere Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello

Dettagli

INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA

INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI AD ASCOLTO L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Svolge i compiti secondo

Dettagli

LINGUA INGLESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA. ASCOLTO (comprensione orale)

LINGUA INGLESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA. ASCOLTO (comprensione orale) TRIENNIO: classe prima TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno : comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari descrive oralmente e

Dettagli

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO L.Carretti-logopedista- HSA - Como 1 1 2 L.Carretti-logopedista- HSA 2 - Como 3 L.Carretti-logopedista- HSA 3 - Como 4 L.Carretti-logopedista- HSA 4 - Como L.Carretti-logopedista-

Dettagli

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio Sviluppo del linguaggio Le fasi dello sviluppo del linguaggio 1 2 Sviluppo del linguaggio: fase pre-linguistica I bambini sviluppano la capacità di parlare secondo una sequenza ordinata di fasi: passando

Dettagli

INGLESE CLASSE PRIMA

INGLESE CLASSE PRIMA INGLESE CLASSE PRIMA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA L ALUNNO: Comprende e utilizza formule di saluto; Sa presentarsi e chiedere il nome; Comprende ed esegue semplici

Dettagli

26/05/2015. Uno studente su 5 incontra difficoltà scolastiche, tali da richiedere l aiuto di un esperto. 25 maggio 2015. pamela@studioliberamente.

26/05/2015. Uno studente su 5 incontra difficoltà scolastiche, tali da richiedere l aiuto di un esperto. 25 maggio 2015. pamela@studioliberamente. Progetto di screening per Disturbi Specifici dell Apprendimento Tutti imparano a leggere e scrivere L apprendimento della lettura e della scrittura è un processo dato spesso per scontato In realtà richiede

Dettagli

Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08. Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo.

Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08. Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo. Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08 2 Incontro informativo per i Genitori: Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo. Progetto di monitoraggio delle capacità di lettoscrittura

Dettagli

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale ASCOLTO E PARLATO -L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando semplici messaggi chiari e pertinenti.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 5

ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 5 ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 5 Indicazioni e MATERIALI UTILI AI DOCENTI DI CLASSE e alle famiglie PER RECUPERO E RINFORZO DEI BAMBINI INDIVIDUATI A RISCHIO NELLE RILEVAZIONI PRECOCI dei DSA Lavoro della

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1.Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti, formulando messaggi chiari e pertinenti Obiettivi

Dettagli

Osservare abilità metafonologiche

Osservare abilità metafonologiche Osservare abilità metafonologiche La competenza metafonologica Capacità di percepire e riconoscere i suoni per via uditiva, i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

APPRENDERE A LEGGERE E A SCRIVERE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

APPRENDERE A LEGGERE E A SCRIVERE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO APPRENDERE A LEGGERE E A SCRIVERE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Daniela Braidotti Cidi Torino 22 novembre 2012 La presentazione Alcuni testi di riferimento Perché apprendimento nel primo ciclo Cosa dicono

Dettagli

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine, filastrocche narrazioni ed espressioni

Dettagli

MATERIALI UTILI AI DOCENTI DI CLASSE PER RECUPERO E RINFORZO DEI BAMBINI INDIVIDUATI A RISCHIO NELLE RILEVAZIONI PRECOCI dei DSA

MATERIALI UTILI AI DOCENTI DI CLASSE PER RECUPERO E RINFORZO DEI BAMBINI INDIVIDUATI A RISCHIO NELLE RILEVAZIONI PRECOCI dei DSA ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 5 MATERIALI UTILI AI DOCENTI DI CLASSE PER RECUPERO E RINFORZO DEI BAMBINI INDIVIDUATI A RISCHIO NELLE RILEVAZIONI PRECOCI dei DSA Lavoro della commissione Area bisogni educativi

Dettagli

AVVIO ALLA LETTO - SCRITTURA. Come scegliere un approccio corretto per presentare la lettura e avviare alla scrittura

AVVIO ALLA LETTO - SCRITTURA. Come scegliere un approccio corretto per presentare la lettura e avviare alla scrittura AVVIO ALLA LETTO - SCRITTURA Come scegliere un approccio corretto per presentare la lettura e avviare alla scrittura TEMPI NEI PRIMI 10/15 GIORNI DI SCUOLA ASPETTO FONOLOGICO COMPRENSIONE DEI MESSAGGI

Dettagli

LA DISLESSIA: come riconoscerla, cosa fare in classe. -Dott.ssa Valentina Gloria, Psicologa -Dott.ssa Lara Orsolini, Psicologa

LA DISLESSIA: come riconoscerla, cosa fare in classe. -Dott.ssa Valentina Gloria, Psicologa -Dott.ssa Lara Orsolini, Psicologa LA DISLESSIA: come riconoscerla, cosa fare in classe -Dott.ssa Valentina Gloria, Psicologa -Dott.ssa Lara Orsolini, Psicologa 1. I disturbi specifici dell apprendimento possono scomparire FALSO I Disturbi

Dettagli

Potenziare le Abilità. Scuola dell Infanzia

Potenziare le Abilità. Scuola dell Infanzia Potenziare le Abilità Metafonologiche nell ultimo anno di Scuola dell Infanzia Rete Infanzia CTI Valmont 28 settembre 2010 a cura di Beatrice Caponi Leggi questo testo Abnembaren mixstab, spulmaschinen

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

Metodi di alfabetizzazione

Metodi di alfabetizzazione Metodi di alfabetizzazione a cura di Ambra Gasparetto Risorse dei non alfabetizzati Gli immigrati stranieri sono spesso più veloci nell apprendimento degli analfabeti italiani (che se al giorno d oggi

Dettagli

Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia

Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Associazione Italiana Dislessia Formazione MPI-AID Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia

Dettagli

I disturbi di apprendimento a scuola

I disturbi di apprendimento a scuola I disturbi di apprendimento a scuola Quale scuola per i bambini con difficoltà? Giacomo Stella Università degli Studi di Urbino Associazione Italiana Dislessia (A.I.D.) 1 Introduzione Il problema dei disturbi

Dettagli

Scuola primaria. Imparare ad imparare Comunicare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni

Scuola primaria. Imparare ad imparare Comunicare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni classe 1^ L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi

Dettagli

INGLESE CLASSE PRIMA

INGLESE CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L allievo/a comprende oralmente i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola. ASCOLTO (Comprensione orale) Capire i punti

Dettagli

nell ambito della lettoscrittura

nell ambito della lettoscrittura Uno studente con dislessia è generalmente Una persona brillante Con difficoltà specifiche nell ambito della lettoscrittura LA LETTURA E un processo che ha come scopo la comprensione del significato di

Dettagli

SCUOLE PRIMARIE CLASSI TERZE

SCUOLE PRIMARIE CLASSI TERZE UNITÀ DI APPRENDIMENTO I o QUADRIMESTRE SCUOLE PRIMARIE CLASSI TERZE UNITA DI APPRENDIMENTO Denominazione MI GUARDO INTORNO Compito-prodotto Cartelloni, testi scritti Competenze mirate Comuni/cittadinanza

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

ITALIANO SCUOLA PRIMARIA CLASSE SECONDA

ITALIANO SCUOLA PRIMARIA CLASSE SECONDA ITALIANO SCUOLA PRIMARIA CLASSE SECONDA ASCOLTO E PARLATO L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando

Dettagli

DISLESSIA A SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE. A cura di Alessandra CHIARETTA Referente DSA di Pietra Ligure per la dislessia

DISLESSIA A SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE. A cura di Alessandra CHIARETTA Referente DSA di Pietra Ligure per la dislessia DISLESSIA A SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE A cura di Alessandra CHIARETTA Referente DSA di Pietra Ligure per la dislessia estratto da Il disturbo nella scuola primaria di Iozzino pg. 1 PROPOSTE DIDATTICHE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CAVAION CURRICOLO PER LA SCUOLA PRIMARIA LINGUA INGLESE

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CAVAION CURRICOLO PER LA SCUOLA PRIMARIA LINGUA INGLESE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PER LA messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni Interagisce

Dettagli

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE IL SOFTWARE DIDATTICO PER INTERVENTI SULLE ABILITA Prof.ssa Silvia Antimiani Cos è il software didattico È un software che permette di sviluppare competenze

Dettagli

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE INGLESE Scuola primaria di Gignese Classi I, II, II, IV, V COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PL. 1 / 2 Comunicazione nelle lingue straniere Imparare ad

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

DUE COMPONENTI COGNITIVA COMUNICATIVA

DUE COMPONENTI COGNITIVA COMUNICATIVA Monte di Procida, settembre 2012 SCRITTURA Operazione cognitiva di decodificazione e di collocazione che utilizza segni grafici arbitrari e convenzionali; le esperienze evocate dalla rappresentazione grafica

Dettagli

IC SIGNA- Curricolo verticale di INGLESE (in raccordo con le competenze previste dall UE e in ambito Nazionale al termine dell obbligo di istruzione)

IC SIGNA- Curricolo verticale di INGLESE (in raccordo con le competenze previste dall UE e in ambito Nazionale al termine dell obbligo di istruzione) IC SIGNA- Curricolo verticale di INGLESE (in raccordo con le competenze previste dall UE e in ambito Nazionale al termine dell obbligo di istruzione) COMPETENZE DI BASE A CONCLUSIONE DELL OBBLIGO DI Utilizzare

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO DI FRANCESE

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO DI FRANCESE ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO DI FRANCESE FINALITA L insegnamento della lingua straniera deve tendere, in armonia con le altre discipline, ad una formazione

Dettagli

La tombola delle frasi

La tombola delle frasi Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Adele Spagnolo e Elisabetta Di Clemente La tombola delle frasi Prevenzione e recupero

Dettagli

ITALIANO L2 PER BAMBINI STRANIERI CORSO DI SECONDO LIVELLO

ITALIANO L2 PER BAMBINI STRANIERI CORSO DI SECONDO LIVELLO ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO STATALE CARDARELLI - MASSAUA SCUOLA PRIMARIA VIA MASSAUA ITALIANO L2 PER BAMBINI STRANIERI CORSO DI SECONDO LIVELLO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Comunicazione in italiano

Dettagli

DISCIPLINA LINGUA INGLESE CURRICOLO VERTICALE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA. relative ai testi in uso o alle varie attività proposte.

DISCIPLINA LINGUA INGLESE CURRICOLO VERTICALE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA. relative ai testi in uso o alle varie attività proposte. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DISCIPLINA LINGUA INGLESE CURRICOLO VERTICALE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA relative ai testi in uso o alle varie attività proposte. ASCOLTO (COMPRENSIONE ORALE) Comprendere brevi

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE ITALIANO

SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE ITALIANO SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE ITALIANO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 INSEGNANTI PANNONE SANDRA TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE della CLASSE I Partecipa a scambi comunicativi

Dettagli

ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A

ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A Progetto www.aprico.it Obiettivo Scuola Fondazione ASPHI Onlus - La riproduzione anche parziale è vietata senza autorizzazione scritta Data:

Dettagli

INGLESE - CLASSE PRIMA

INGLESE - CLASSE PRIMA INGLESE - CLASSE PRIMA 1) Discriminazione di suoni, intonazione e ritmo Sa riconoscere suoni non familiari della lingua 2 Sa pronunciare parole in lingua inglese Capisce parole e espressioni di uso frequente

Dettagli

Competenza chiave europea di riferimento Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18/12/2006 Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

Competenza chiave europea di riferimento Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18/12/2006 Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 Ordine di scuola Campo di esperienza-disciplina Scuola Primaria Lingua inglese Competenza chiave europea di riferimento Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18/12/2006 Indicazioni Nazionali

Dettagli

LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE

LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE 1 Scuola dell infanzia e primi anni scuola primaria Segnali di rischio e difficoltà IDENTIFICAZIONE PRECOCE Intervenire: risolvere

Dettagli

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA NUCLEI FONDANTI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sa usare la comunicazione orale e scritta per collaborare e interagire positivamente con gli altri

Dettagli

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI I GRADO Via Leopardi 002 Certaldo (Firenze) - tel. 011223-0112 - 0131 - fax. 0131 E-mail:FIIC200@istruzione.it - sito web: www.ic-certaldo.it

Dettagli

Programmazione di Classe Prima

Programmazione di Classe Prima PROGRAMMAZIONE: Curricolo di Lingua Inglese 1. Classe Prima 2. Classe Seconda 3. Classe Terza 4. Classe Quarta 5. Classe Quinta Programmazione di Classe Prima TEMPI D ATTUAZIONE DELL INTERVENTO: Interventi

Dettagli

PAROLE..parole..parole

PAROLE..parole..parole Istituto comprensivo di Castelverde Scuola dell infanzia di Corte de' frati PAROLE..parole..parole Laboratorio di educazione linguistica insegnante Morelli Elisabetta Anno scolastico 2014-2015 Motivazione

Dettagli

LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF. PROGETTI A.Tu.Ba Bantù. IL COMPRENSIVO MONDO DEI SEGNI : NATURA, SPORT, MUSICA Area Scientifico-Ambientale

LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF. PROGETTI A.Tu.Ba Bantù. IL COMPRENSIVO MONDO DEI SEGNI : NATURA, SPORT, MUSICA Area Scientifico-Ambientale SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE DISCIPLINA Area linguistica CLASSE: I A-C-D LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF IL COMPRENSIVO MONDO DEI SEGNI : NATURA, SPORT, MUSICA Area Scientifico-Ambientale

Dettagli