L importanza cruciale di una buona metodologia didattica
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- Enrico Giuliano
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1 L importanza cruciale di una buona metodologia didattica Monica Benedetti U.O.C. di Pediatria e Terapia Intensiva Pediatrica do Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona Ospedale Civile Maggiore Commissione per le Emergenze Pediatriche e Neonatali IRC
2 Riflessione Metodologia didattica: Perchè è così importante (cruciale...)? Quando è buona?
3 Formula della sopravvivenza SOPRAVVIVENZA = RICERCA x FORMAZIONE x ATTUAZIONE FORMAZIONE EFFICACE
4 La catena formativa: cosa devono sapere i formatori? CHI l adulto COSA gli obiettivi COME tecniche, processi
5 CHI? L adulto che apprende Andragogia Aspettative e bisogni degli adulti che imparano The Modern Practice of Adult Education: Andragogy Versus Pedagogy Malcolm Knowles (1970)
6 CHI? L adulto che apprende Ruolo attivo, autonomia decisioni e scelte Concetto di sé, esperienza Motivazione Bisogno di conoscere legato ad esigenze concrete Apprendimento per problemi, alternanza di azioni e riflessioni Diversi stili di apprendimento Necessità di fiducia e rispetto docente-discente
7 Le necessità dell adulto
8 Apprendere per l adulto è un Cambiamento comportamentale scongelamento > cambiamento > ricongelamento modifica un sapere precedente modifica l immagine di sé e del proprio ruolo comporta un forte processo emozionale Esperienza pianificata e consapevole
9 COSA? Obiettivi educativi = quello che i discenti devono essere in grado di realizzare al termine della fase di apprendimento AREA COGNITIVA (sapere) Conoscenze AREA GESTUALE (saper fare) Abilità pratiche AREA RELAZIONALE (saper essere) Atteggiamenti
10 COME? Struttura didattica universale PREPARAZIONE INTRODUZIONE Ti spiego cosa farai CONTENUTO Ti faccio apprendere CHIUSURA Ti riassumo cosa hai fatto
11 COME? Formatore = Facilitatore Pianifica, Organizza Accompagna il discente nell apprendimento ATTIVO Protegge da esperienze frustranti o mortificanti Facilitatore = Creatore di clima
12 COME? Comunicazione che facilita l apprendimento Atteggiamento mentale: Rispetto, senza pregiudizi o preconcetti Emozioni controllate e consapevoli Consapevolezza delle diversità Empatia, positività Scelta parole, linguaggio ( come dire le cose) Commenti su azioni, fatti, focalizzati agli obiettivi Coerenza con linguaggio non verbale Feedback positivo Ascoltare
13 Linguaggio non verbale
14 COME? Feedback = dare riscontro Importante per l apprendimento Aiuta a conoscere la realtà Conferma la validità delle azioni Apre al cambiamento Rischio potenziale di conflitto Deve essere accettato Abilità relazionali e comunicative Bene così, ottimo! Come ti sei sentito?
15 Azione, comportamento FEEDBACK positivo Motivazione e disponibilità ad apprendere
16 Feedback positivo: Algoritmo PUNTI POSITIVI 1. Autoanalisi 2. Analisi del gruppo 3. Analisi del facilitatore Punti di MIGLIORAMENTO 1. Autoanalisi 2. Analisi del gruppo 3. Analisi del facilitatore
17 Istruttore (docente) FACILITATORE DELL APPRENDIMENTO ( al servizio del discente ) Conoscenza Esperienza Credibilità Chiarezza obiettivi e Tecniche didattiche Clima : Comunicazione Atteggiamento Feedback positivo
18 Dove apprendere ad essere facilitatori
19 In sintesi La formazione migliora la sopravvivenza L apprendimento è facilitato da una buona metodologia E buona se: è attenta all adulto docente = facilitatore e focalizzata per obiettivi, con tecniche adeguate si svolge con clima e comunicazione ottimali Utili nuovi studi di conferma di efficacia didattica e clinica
20 Per approfondire A. Barelli, A. Scapigliati. Come Insegnare in Sanità. Manuale Teorico-pratico per formatori. Carrocci editore, Casula C. I porcospini di Shopenhauer. Come progettare e condurre un gruppo di formazione di adulti. Franco Angeli, Milano, Mike Davis, Kirsty Forrest. How to teach continuing medical education. BMJ Books Wiley-Blackwell ed I. Bullock, M. Davis, A. Lockey and K.Mackway-Jones. Pocket guide to teaching for Medical Instuctors. BMJ Books, Blackwell Publishing, Grazie!
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