Progetto "Sportello Famiglia"
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- Camillo Caputo
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1 Progetto "Sportello Famiglia" Associazione Icaro Progetto "Sportello Famiglia" periodo gennaio-dicembre 2010 Comune di Castelfidardo a cura della Dott.ssa Carla Urbinati e del Dott. Andrea Lucantoni Premessa Negli ultimi quarant'anni si sono verificate nel nostro paese profonde trasformazioni demografiche, la cui analisi si configura come condizione decisiva per offrire alle famiglie, ed in particolare ai minori gli aiuti necessari ad un percorso di crescita sereno e soddisfacente. Dagli anni settanta la nuzialità ha cominciato a diminuire, raggiungendo in questi anni un tasso del 4,5%0, tasso inferiore a quello europeo del 5%0, nel contempo si è però progressivamente innalzata l'età media al primo matrimonio, attualmente 31,3 anni per gli uomini e 28,5 anni per le donne. Altri due importanti fenomeni che hanno caratterizzato la nuzialità sono: l'aumento di matrimoni civili, l'aumento di secondi matrimoni ed in particolare la crescita dell'instabilità matrimoniale. 1
2 L'ultima indagine conoscitiva del I 'ISTAT, resa pubblica il 2 luglio 2004/ evidenzia un progressivo aumento delle separazioni e dei divorzi nel nostro paese. Dall'indagine emerge in particolare che nell'anno 2002 le separazioni sono state e i divorzi / con una variazione positiva pari rispettivamente al 4/9% e al 4/5% in confronto all'anno precedente, mentre rispetto all'anno 1995/ la variazione positiva si assesta, rispettivamente, al 52/2% e al 54/7% [fonte ISTAT "Separazioni, divorzi e affidamento dei minori" - 2 luglio 2004]. In 7 anni si è dunque registrato un incremento delle separazioni e dei divorzi che supera il 50%. La maggioranza delle separazioni, avviene per coppie con figli. Nel 2002 tra separazioni e divorzi il numero totale di figli coinvolti è stato di / di questi 1'84% è stato affidato alla madre. In estrema sintesi le tendenze al cambiamento delle famiglie italiane possono essere così descritte: 1. diminuzione della natalità ( che non riesce più a rigenerare le famiglie); 2. aumento dell'età media al momento del matrimonio 3. moltiplicarsi di unioni non istituzionalizzate 4. posponimento delle scelte procreative; l'età di procreazione per le donne si colloca mediamente nel periodo che va dai 30 ai 35 anni, con conseguente incremento del gap generazionale tra genitori e figli, origine di nuovi squilibri psicologici e socializzativi; 5. diminuzione del numero dei componenti della famiglia 6. aumento delle coppie senza figli 7. diminuzione delle coppie con figli 8. aumento delle famiglie monogenitoriali, in cui nel 90% il capofamiglia è una donna 9. allentamento dei rapporti di parentela, con conseguente incremento dell isolamento sociale delle famiglie; spesso i bambini crescono senza fratelli, sorelle e cugini, privi cioè di reti parentali orizzontali, mentre le reti verticali (con nonni e bisnonni) si spezzano più facilmente o si complicano per via delle separazioni, 10. aumento delle separazioni e dei divorzi 11. leggero ma significativo aumento del numero di figli nati fuori del matrimonio 12. incremento della tendenza dei figli a rimanere in casa dei genitori ben oltre l'età media del matrimonio. 2
3 Le trasformazioni socio-demografiche sopraindicate pongono in evidenza nuovi bisogni ed interrogativi rispetto al ruolo genitoriale. Sempre più numerosi sono gli uomini. e le donne italiane che manifestano il loro desiderio di essere genitori ed in particolare buoni genitori. L'elevamento del livello culturale della popolazione italiana, unita mente alla sempre più diffusa consapevolezza dell'importanza dei primi anni di vita, stanno determinando un atteggiamento più responsabile e meditato di fronte alle scelte della procreazione e della crescita. L'onere economico e psicologico connesso ad un figlio, spesso inducono le coppie a rinunciare ad un desiderio di genitorialità fortemente avvertito, per il timore di non poter poi far fronte adeguatamente al proprio ruolo di genitore. Per contro sui bambini che nascono gli investimenti affettivi e le aspettative dei genitori crescono in maniera pressante e squilibrata. Sono sottoposti a regimi di vita che li rendono più preziosi e coccolati, ma a volte anche oggetto di sentimenti ambivalenti da cui possono poi sorgere violenze intrafamiliari. Dall'attenta considerazione di un panorama umano tanto complesso e variegato emerge come prioritaria un'esigenza: sostenere i genitori nell'esercizio del loro ruolo educativo. La promozione delle competenze genitoriali è appunto il cuore di questo progetto che si propone di offrire un supporto socio-psico-pedagogico ai genitori che si fanno accompagnatori dei figli nel loro percorso di crescita. La crescita dei figli pone padri e madri di fronte alla necessità di un parallelo e personale percorso di crescita in quanto genitori. Se è vero che genitori non si nasce ma si diventa, altrettanto vero è che in questo percorso di maturazione la possibilità di confronto con esperti costituisce a volte una preziosa ed irrinunciabile risorsa. Può infatti accadere che i genitori si trovino impreparati di fronte ad importanti scelte educative in cui dovrebbero farsi accompagnatori sereni e sicuri e che loro per primi abbiano bisogno di essere aiutati ad "ascoltare e tradurre" le esigenze ed i comportamenti dei figli. A questi casi si aggiungono quelli di genitori incapaci di riconoscere precocemente le problematiche di carattere psico-sociale dei propri figli e che pertanto non si attivano per fornire loro gli aiuti necessari a far fronte a situazioni spesso facilmente affrontabili e risolvibili se non lasciate cronicizzate. 3
4 Alle fisiologiche dinamiche relazionali sperimentate da genitori e figli durante un normale processo di crescita frequentemente, si aggiungono nel nostro contesto sociale, caratterizzato dall'aumento di famiglie monoparentali o di nuovi nuclei che si compongono a seguito di separazioni - ivi compresi i casi di ricongiunzione di famiglie extracomunitarie-, le complicazioni legate alle difficoltà dei minori di far fronte ai conflitti tra genitori o di costituire nuove relazioni familiari. Altra difficoltà incontrata da molte famiglie riguarda la coniugazione dei fattori tempo e qualità della relazione con i figli. La ridotta quantità di tempo che i genitori impegnati fuori casa per molte ore al giorno, possono trascorrere con i figli si accompagna spesso a relazioni caratterizzate da scarsa confidenza e da difficoltà ad entrare in empatia, elementi decisivi ai fini di una reciproca comprensione e soddisfazione. Alle difficoltà incontrate dai genitori nel rapporto con i propri figli, si aggiunge spesso un non facile rapporto scuola-famiglia. Nel caso di minori che presentano qualche forma di disagio, la comunicazione tra insegnanti e genitori, quando esiste, risulta spesso complicata dalla divergenza di opinioni e stili educativi proposti, con la conseguenza che bambini e ragazzi si trovano a fare le spese di un difficile accordo, laddove invece un sereno ed equilibrato percorso di crescita cognitivoaffettiva richiederebbe l'armonia tra tutte le figure adulte più significative per i ragazzi. I conseguenti vissuti di scissione, sperimentati dal bambino si configurano come gravi fattori di disagio, laddove l'affronto e l'elaborazione potrebbero invece consentire un'importante occasione di crescita e maturazione. Di qui la rilevanza di interventi di mediazione, che nel rispetto dei ruoli e dei pareri personali, catalizzino in un'azione sinergica gli interventi di genitori ed insegnanti verso il condiviso obiettivo di accompagnamento del minore nel suo percorso. Sulla base di queste e di molte altre riflessioni, che per esigenza di sintesi non possono essere approfondite, riteniamo che!'offerta di spazi di ascolto e formazione ai genitori, costituisca una forma di supporto psicologico-educativo estremamente rilevante in relazione all'esercizio di un ruolo educativo consapevole e responsabile. Da ultimo, ci preme sottolineare che questo progetto di supporto alle relazioni educative si configura come un'efficace ipotesi di prevenzione o d'individuazione precoce di forme di disagio in vista della promozione del benessere di adulti e minori. Dalla lettura degli indicatori nazionali e locali sopraelencati, è derivato l'orientamento 4
5 normativo della Regione Marche - espresso nell'atto di indirizzo dei piani territoriali 2002 ( ex L. 285/97, deliberato dalla G.R. il 22/10/2002) - alla promozione dei diritti ed opportunità dell'infanzia e dell'adolescenza individuato nello specifico come prioritari gli interventi finalizzati alla promozione della genitorialità. Di qui l'attivazione - a partire dal novembre nei comuni del XIII Ambito territoriale sociale dello SPORTELLO FAMIGLIA, progetto volto ad offrire un qualificato supporto psico-pedagogico a genitori ed insegnanti nel quotidiano rapporto educativo con figli e studenti. OBIETTIVI In estrema sintesi il progetto si propone di: 1. promuovere la consapevolezza dell'urgenza di un patto educativo tra le scuole e le famiglie nell'interesse di ogni bambino, contrastando in tal modo atteggiamenti sempre più frequenti di delega alla scuola dell'intero processo educativo dei minori, 2. offrire un supporto socio-psico-pedagogico ai genitori ed agli insegnanti nella relazione educativa con bambini e ragazzi, nell'ottica della promozione del benessere e delle competenze educative-genitoriali. Questi obiettivi qualificano il progetto come pienamente rientrante nella tipologia di interventi di prevenzione primaria intesa come reale strumento di promozione della salute psicofisica di bambini ed adulti. Tali interventi, sempre più diffusi non solo in Europa, ma anche presso tutte le società più evolute, risultano ormai universalmente riconosciuti come gli unici strumenti efficaci di contrasto al dilagare di forme di disagio psichico, comportamentale ed affettivo tra bambini e ragazzi. Accanto alla prevenzione primaria il progetto si propone inoltre di realizzare anche una reale azione di prevenzione secondaria, intesa come precoce rilevazione dei segnali di disagio, al fine di realizzare tempestivamente interventi integrati atti a garantire una serena ed equilibrata crescita psicofisica dei bambini e dei ragazzi. Sulla base delle esigenze raccolte mediante momenti di confronto con insegnanti e genitori, si ritiene che gli obiettivi sopraindicati possano essere ottenuti mediante l'attivazione delle seguenti azioni: 5
6 1. formazione dei genitori e supervisione degli insegnanti 2. consulenze individuali a genitori, insegnanti e studenti 3. interventi in classe. 1. Tra le esigenze rilevate dagli esperti dell'associazione Icaro durante l'attivazione dello "Sportello famiglia" vi è quella di spazi di formazione rivolti a genitori. Di qui la proposta di una formazione dal carattere innovativo e che si connoti per la realizzazione di un reale passaggio: da una formazione standardizzata nei contenuti e nei metodi, ad una formazione sempre più concreta ed orientata sui problemi e sulle persone; da una formazione concepita come trasmissione di conoscenze alla formazione finalizzata allo sviluppo delle potenzialità dei partecipanti; dalla formazione come apprendimento dall'autorità ( per esempio, il formatore o gli esperti) alla formazione come apprendimento dall'esperienza; dal ruolo dei partecipanti come destinatari passivi, al ruolo di attivi protagonisti del processo formativo. Tali percorsi formativi richiedono il lavoro con piccoli gruppi, non più ampi del gruppo classe per quanto riguarda i genitori. La supervisione degli insegnanti, si configura come intervento volto a consentire, l'acquisizione da parte di singoli insegnati o di piccoli gruppi degli strumenti necessari ad una ridefinizione e rielaborazione delle problematiche rilevate all'interno del gruppo: classe, nella relazione con i singoli studenti o nel rapporto con i genitori. La supervisione si qualifica inoltre come spazio utile a consentire, nei casi più complessi 1 o multiproblematici, la definizione di un piano d'interventi da realizzare in collaborazione con la famiglia o con altre istituzioni competenti. 2. Sportello di consulenza per genitori ed insegnanti. 6
7 Scopo delle consulenze e degli altri interventi, sarà quello di aiutare i genitori e gli insegnanti a sviluppare una più completa e sistematica conoscenza del proprio stile educativo e relazionale, delle proprie ansie, dei propri timori e delle proprie difficoltà di comunicazione, ciò in vista di una revisione critica e maturazione delle personali competenze educative. Ai genitori ed insegnanti che usufruiranno del progetto si proporrà di realizzare: una ridefinizione della problematica educativa-relazionale presentata, ridefinizione favorita dalle competenze dell'esperto che potranno consentire la traduzione dei vissuti e degli affetti dei soggetti coinvolti; valutazione critica delle proprie competenze educative e relazionali, con individuazione dei punti di forza e dei limiti; definizione concordata e promozione di modalità relazionali adeguate a far fronte alla problematica evidenziata; mediazione scuola-famiglia; verifica dei risultati degli interventi attivati. Tale approccio si propone di promuove re il passaggio da una gestione individuale e solitaria della problematica educativa-relazionale, ad una condivisione della stessa in un'ottica del "prendersi cura insieme". 3. La richiesta di interventi nelle classi è stata manifestata da molti insegnanti, che hanno riconosciuto l'esigenza di essere supportate dagli esperti al fine di osservare le dinamiche che s'instaurano all interno della classe in particolare nei confronti degli studenti in condizione di disagio; individuare eventuali punti di empasse relazionali; promozione di nuove dinamiche che consentano a tutti gli studenti di sperimentare una condizione di benessere all'interno dell'ambito scolastico. I ragazzi trascorrono molte ore della loro giornata a scuola ed è pertanto decisivo al fine di una loro equilibrata e serena crescita la possibilità di sperimentarvi un clima relazionale positivo. 7
8 Un contesto sereno e caratterizzato da empatia, in cui anche i momenti di scontro, le differenze o lo stesso disagio sperimentato da alcuni bambini, possano essere adeguatamente gestiti dalle insegnanti, costituisce infatti la condizione di base necessaria a consentire un adeguato sviluppo cognitivo-affettivo e ad offrire a ciascun bambino la possibilità di sentirsi compreso nei suoi bisogni. Di qui la necessità di interventi nelle classi da parte degli esperti che consentano di acquisire elementi necessari ad offrire all'insegnante i suggerimenti necessari a modificare o affrontare alcune problematiche e disagi, elementi che molto spesso le insegnanti non riescono da sole a cogliere e descrivere nell'ambito della consulenza. DESTINATARI Il progetto verrà attivato presso: l'istituto comprensivo "Mazzini" I destinatari del progetto risultano così individuali in riferimento agli interventi previsti : 1. Consulenze individuali, rivolte a tutti i genitori ed insegnati 2. Percorsi di Formazione per i genitori 3. Gruppi di discussione con i ragazzi. TEMPI e LUOGHI La realizzazione del progetto, articolato nelle sue tre modalità operative si svolgerà nel periodo gennaio-dicembre 2010, nell' Istituto Mazzini e prevederà: consulenze individuali a genitori, insegnanti e studenti, con apertura dello Sportello; formazione dei genitori con cicli di incontri, distribuiti durante l'anno scolastico e definiti in accordo con il Comune e la preside; interventi nelle classi. PERSONALE COINVOLTO 8
9 Il progetto sarà realizzato dall'associazione Icaro, Associazione che già dal novembre 2003 ha curato l'attivazione dello "Sportello famiglia" in convenzione con i Comuni del XIII Ambito sociale territoriale. Il progetto, definito da un'equipe di professionisti con competenze in ambito socio-psicopedagogico avrà come Consulente di riferimento il Dott. Lucantoni Andrea. 9
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