Osservatorio sulle Politiche Abitative della Provincia di Pordenone Rapporto Finale

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1 Provincia di Pordenone Settore Pianificazione Territoriale Politiche Abitative Osservatorio sulle Politiche Abitative della Provincia di Pordenone Rapporto Finale Febbraio 2012

2 Provincia di Pordenone Servizio Politiche Abitative Assessore Giuseppe Verdichizzi Dirigente arch. Sergio Bergnach Coordinatore arch. Eddi Dalla Betta Collaboratori pian. terr. Martina Zanette pian. terr. Serena Marcolin pian. terr. Daniele Zucchiatti Incaricati per lo studio Coordinamento scientifico dott. Federico Della Puppa arch. Federica Di Piazza Collaboratori pian. terr. Sara Boldrin pian. terr. Andrea Tassinari 2

3 Indice Presentazione... 6 Introduzione... 9 Capitolo 1 Quantità e qualità del patrimonio edilizio residenziale pordenonese Il patrimonio esistente al La tipologia delle abitazioni Abitazioni occupate e titolo di godimento Gli edifici La dinamica recente Il piano Casa Un patrimonio vetusto L offerta di abitazioni pubbliche Il rallentamento dell offerta pubblica Il rapporto pubblico privato Sintesi Capitolo 2 - La dinamica demografica Il trend demografico La dinamica recente Famiglie e nuova popolazione Il tasso di ricambio Le previsioni di crescita Sintesi Capitolo 3 - Raccordo domanda offerta di abitazioni L eccesso di offerta La volumetria e le abitazioni procapite Gli sfratti nel contesto italiano Pordenone e provincia La situazione italiana Le politiche pubbliche Il piano di vendita I contributi alla casa La previsione della domanda abitativa Sintesi

4 Capitolo 4 Il mercato immobiliare Il mercato immobiliare a Pordenone nel quadro italiano ed Europeo Il mercato europeo NTN, Numero di Transazioni Normalizzate IMI, Indice di intensità del Mercato Immobiliare Tipologie compravendute Valori immobiliari e canoni Canoni di locazione e rendimenti Le scelte localizzative Sintesi Capitolo 5 Finanziamento alla casa e fiscalità immobiliare La domanda e i mutui Il ricorso al mutuo Profilo sociale del mutuatario L offerta di credito Sofferenze bancarie e tassi di interesse Le strategie La fiscalità immobiliare La tassazione e il quadro europeo La compravendita La locazione Imposta Municipale Unica (IMU): definizione ed impatti Imposta Municipale Unica Sperimentale Impatto IMU sul territorio provinciale: simulazioni L'impatto IMU rispetto all'ici L'impatto IMU sui profili sociali Coerenza tra valore imponibile ICI e valore patrimoniale Sintesi ed elementi di riflessione Sintesi Capitolo 6 Le politiche abitative in Italia Le politiche dell ERP Orientamenti legislativi e pratiche Verso l Edilizia Residenziale Sociale Edilizia Residenziale Sociale

5 Strumenti operativi per l Edilizia Residenziale Sociale Strumenti operativi per l Edilizia Residenziale Sociale Capitolo 7 Le dinamiche abitative in Europa Social Housing in Europa Esperienze di Social Housing Habitations à Loyer Modéré in Francia Le Housing Association del Regno Unito Il sistema dell Housing nei Paesi Bassi Tendenze politiche abitative nel quadro europeo La mappa dei soggetti Il finanziamento del social housing Housing sociale e rigenerazione urbana Capitolo 8 L'Osservatorio Politiche Abitative della Provincia di Pordenone: scenari Contributi alla discussione Progetto "Sistema cerco casa" - Nuovo Vicini onlus, Abitamondo coop. sociale onlus Il consumo di suolo: un'emergenza non solo nazionale - Dott. ssa Elisabetta Peccol - Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Universita degli Studi di Udine Note di riflessione su materiali forniti al Focus Group 2 Provinciale su Dinamiche abitative e politiche sociali. Fenomeni, tendenze, azioni - Ambito Urbano 6.5 Appendice 1 - Note metodologiche Appendice 2 Le schede provinciali, per ambito socio-economico e comunali Provincia di Pordenone Montagna - Pedemontana maniaghese - Pedemontana spilimberghese - Sacilese - Sanvitese - Urbano Andreis - Arba - Arzene - Aviano - Azzano Decimo - Barcis - Brugnera - Budoia - Caneva - Casarsa della Delizia - Castelnuovo del Friuli - Cavasso Nuovo - Chions - Cimolais - Claut - Clauzzetto - Cordenons - Cordovado - Erto e Casso - Fanna - Fiume Veneto - Fontanafredda - Frisanco - Maniago - Meduno - Montereale Valcellina - Morsano al Tagliamento - Pasiano di Pordenone - Pinzano al Tagliamento - Polcenigo - Porcia - Pordenone - Prata di Pordenone - Pravisdomini - Roveredo in Piano - Sacile - San Giorgio della Richinvelda - San Martino al Tagliamento - San Quirino - San Vito al Tagliamento - Sequals - Sesto al Reghena - Spilimbergo - Tramonti di sopra - Tramonti di sotto - Travesio - Valvasone - Vito D'Asio - Vivaro - Zoppola - Vajont 5

6 Presentazione Gli aspetti relativi alla casa rappresentano ancora oggi una delle principali tematiche sociali nel nostro paese, ma con connotati e risvolti completamente diversi rispetto a quelli di un tempo. Infatti nel passato, dal dopoguerra in poi e dalle prime leggi ad hoc per il settore, il tema era legato soprattutto alla necessità di intervenire con urgenza attraverso la mano pubblica per soddisfare una esigenza che era in primo luogo sociale e soprattutto quantitativa. Dagli anni 80 in poi, con la crescita del mercato privato, la politica pubblica di intervento in risposta al fabbisogno abitativo non sempre ha dato risposte adeguate alle necessità; tant è che il privato in molti casi, anche in accordo con la pubblica amministrazione, ha sopperito a tale funzione. Il mercato immobiliare ha infatti avuto una crescita esponenziale proprio a partire da quegli anni e conserva tutt oggi quelle caratteristiche legate all andamento dei cicli economici, sia in senso congiunturale che anticongiunturale, che lo contraddistinguono. Ma evidenzia oggi, in presenza di alcuni grandi cambiamenti sociale ed economici, tutti i suoi limiti. In particolare quelli legati ai meccanismi regolativi del mercato nel dimensionamento del rapporto domanda/offerta, che riguardano solo alcune fasce di domanda e solo alcuni segmenti di offerta, ma che escludono dal mercato altre fasce alle quali oggi dobbiamo guardare con forte attenzione, perché rappresentano una nuova domanda, attuale e futura, che non trova nel mercato le risposte adatte alle proprie esigenze, sia in termini dimensionali che in termini economici. La politica abitativa nazionale, regionale, locale in questi ultimi anni ha cercato, con piccoli e limitati interventi, di rispondere a questa domanda, tuttavia non è ancora stata messa in atto una manovra strutturale. Ma soprattutto si registra una carenza dei sistemi informativi e di analisi delle dinamiche a livello locale, al fine di promuovere politiche che siano in sintonia con le esigenze del territorio. L Amministrazione Provinciale di Pordenone, in occasione della riorganizzazione dell Ente, ha inteso istituire un nuovo Servizio dedicato alle politiche abitative. Tale volontà è finalizzata a porre l attenzione su una tematica di rilevanza strategica per il territorio provinciale, in quanto attorno al tema dell abitazione ruotano tutta una serie di bisogni e di interessi delle comunità locali. L Amministrazione Provinciale di Pordenone ha inteso dunque avviare un attività finalizzata a promuovere conoscenze specifiche sul settore, con tre obiettivi: 1. informare i soggetti interessati, pubblici e privati, della situazione dimensionale del rapporto domanda/offerta nel campo abitativo, attraverso i materiali di analisi quantitativa e qualitativa contenuti nell Osservatorio, indicando possibili strade di superamento e soluzione delle principali problematiche del settore; 2. collegare le politiche e le scelte a livello territoriale, attraverso un azione di partecipazione attiva e di coordinamento istituzionale, al fine di promuovere una politica abitativa sinergica e coordinata nel territorio provinciale, in accordo con le linee di indirizzo nazionali e regionali, ma vieppiù con le capacità, necessità e potenzialità locali; 6

7 3. supportare il sistema decisionale a scala locale mediante un processo di facilitazione della costruzione dei processi e dei percorsi di intervento, attraverso azioni sinergiche a partire dai processi conoscitivi fino a quello di intervento specifico. A tale scopo l Amministrazione Provinciale di Pordenone ha promosso uno studio, propedeutico alla costruzione dell Osservatorio, con l obiettivo di informare, sensibilizzare e coordinare le politiche comunali, che riguardano nello specifico: 1. la valutazione dei fabbisogni abitativi rilevati a livello comunale; 2. le politiche urbanistiche e di consumo di suolo; 3. l'individuazione dei Comuni o degli ambiti sovracomunali nei quali localizzare in via prioritaria gli interventi per le politiche abitative; 4. l'istituzione di un Tavolo di concertazione provinciale delle politiche abitative; 5. la partecipazione alle iniziative regionali in merito alle politiche abitative al fine di una contestualizzazione rispetto alle specificità della provincia. Dal quadro delle analisi emergono soprattutto tre temi che sottendono complessivamente il ruolo che l Amministrazione Provinciale di Pordenone può svolgere, nell ambito delle proprie competenze e specificatamente: la necessità di una maggiore e ampia consapevolezza dei fattori che incidono sul sistema casa, sul rapporto domanda/offerta e sulle dinamiche di sviluppo a livello territoriale locale, ovvero in relazione alle esigenze di conoscenza del fenomeno nel suo insieme, a partire dai dati puntuali rilevabili attraverso indagini ad hoc; il ruolo di responsabilità che l ente locale provinciale può, a partire da indirizzi politici specifici e coerenti, promuovere sia presso le amministrazioni locali che verso le politiche abitative regionali, al fine di produrre adeguate politiche strategiche nel settore; l esigenza di introdurre elementi di attenzione alle dinamiche in atto al fine di individuare regole condivise, coerenti e strategiche per dare risposte concrete sul territorio. A tal proposito lo studio qui presentato si compone non solo di una approfondita analisi quantitativa e qualitativa sul dimensionamento e le caratteristiche della domanda e del offerta abitativa in provincia e a livello di ogni singolo comune, ma si arricchisce degli apporti conoscitivi, informativi, di supporto strategico e prospettico di tutti i soggetti che, in modo diverso, sono interessati e concorrono o possono concorrere a costruire lo sviluppo di una seria e strutturata offerta abitativa in provincia. A tale scopo, e propedeuticamente all'istituzione di un Tavolo di concertazione provinciale delle politiche abitative, l Amministrazione Provinciale di Pordenone ha inteso in questi mesi discutere i risultati dello studio all interno di tre focus group tematici, invitando tutti i soggetti potenzialmente interessati a partecipare al Tavolo di concertazione, al fine di condividere non solo le analisi, ma la costruzione stessa dell Osservatorio, secondo un vero processo di partecipazione strategica. Obiettivo dell Osservatorio, infatti, è non solo proporre una fotografia della situazione 7

8 relativa alle politiche abitative e al tema della casa nella provincia di Pordenone, ma giungere ad un vero scenario prospettico costituito da proposte e risposte operative. In questo senso l Osservatorio sulle Politiche Abitative della Provincia di Pordenone è un vero e proprio servizio che l Amministrazione provinciale oggi promuove quale strumento informativo, di condivisione e supporto che potrà tornare utile chi vorrà utilizzarlo. Oggi più che mai l informazione è un fattore strategico per le scelte e lo slogan che sottende la scelta dell Amministrazione provinciale è decidiamo conoscendo. Giuseppe Verdichizzi Assessore alla Pianificazione e alle Politiche abitative della Provincia di Pordenone 8

9 Introduzione Il Servizio Politiche abitative della Provincia di Pordenone ha espresso l esigenza di promuovere una indagine conoscitiva sul mercato abitativo in provincia di Pordenone, allo scopo di individuare linee di indirizzo politico, a scala territoriale vasta, sulle quali costruire assieme agli altri enti locali, e in primo luogo la Regione Friuli Venezia Giulia e i comuni della provincia, azioni coordinate e coerenti per dare una risposta alle esigenze che emergono nel mercato della casa. E di tutta evidenza infatti che oggi le politiche abitative debbano essere più attente alle esigenze dei soggetti interessati, a partire da una profonda riflessione sui dati relativi al patrimonio edificato e a quello disponibile sul mercato, incrociando questi elementi con le esigenze derivanti dalle modificazioni demografiche, dalla pressione dei nuovi nuclei familiari, dai fabbisogni latenti. Alcuni temi di discussione, in particolare, sono molto sensibili al riguardo. Si tratta in primo luogo della questione della pressione demografica e delle tendenze in atto a livello locale e più generale, al fine di costruire scenari di sviluppo territoriale. La casa e le relative politiche abitative hanno infatti impatti di lungo periodo dal punto di vista urbanistico, sociale ed economico e al riguardo oggi va fatta una profonda riflessione per definire il vero fabbisogno in rapporto alla vera domanda. Da questo quadro emergono soprattutto tre temi che sottendono complessivamente il ruolo che l amministrazione provinciale di Pordenone può svolgere, nell ambito delle proprie competenze e specificatamente: la necessità di una maggiore e ampia consapevolezza dei fattori che incidono sul sistema casa, sul rapporto domanda/offerta e sulle dinamiche di sviluppo a livello territoriale locale, ovvero in relazione alle esigenze di CONOSCENZA del fenomeno nel suo insieme, a partire dai dati rilevabili da indagini ad hoc; il ruolo di responsabilità che l ente locale provinciale può, a partire da indirizzi politici specifici e coerenti, promuovere presso le amministrazioni locali, ma anche in senso apicale verso le politiche abitative regionali, al fine di produrre adeguate SCELTE strategiche nel settore; l esigenza di introdurre elementi di attenzione alle dinamiche in atto al fine di individuare REGOLE condivise, coerenti e strategiche per dare risposte concrete sul territorio. Ve ne sono poi altri due, più specifici e puntuali, che completano il quadro e le esigenze conoscitive e di lettura dei fenomeni: la fiscalità immobiliare; il rapporto casa-lavoro in relazione alla mobilità delle persone. A tal proposito la realizzazione di un Osservatorio sulle politiche abitative pone come primo elemento alla sua definizione la costruzione di un dossier sistematico e ampio sul sistema della residenza, sia in termini di domanda che di offerta, con particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione e in particolare a quelle fasce del ceto 9

10 medio che, per motivi economici, oggi non riescono ad accedere al mercato libero ma al contempo non hanno i requisiti per accedere al mercato dell edilizia sociale. E proprio alle nuove categorie deboli, a quelle che si posizionano per status sociale ed economico tra i due estremi, che il mercato non fornisce una risposta adeguata. Si vogliono pertanto analizzare la cause e proporre una piattaforma strutturale di intervento. Per analizzare non solo questi fenomeni, ma tutto il sistema casa nel suo complesso rapporto domanda/offerta in provincia di Pordenone, il rapporto di ricerca è articolato in capitoli tematici, secondo lo schema riportato nell indice. Al rapporto sono poi allegati alcuni documenti ricevuti nell ambito del processo partecipativo e di confronto che l Amministrazione ha voluto avviare, attraverso l organizzazione di tavoli tematici di discussione dei risultati della ricerca, al fine di promuovere una azione di condivisione e di vera costruzione di politiche condivise con i principali attori del settore. Tale percorso non si esaurisce con la redazione del presente rapporto, ma proseguirà nel tempo, attraverso una costante azione di coinvolgimento dei soggetti attivi nel settore, al fine di rendere più coese e più efficaci le scelte che sul tema casa andranno affrontate nel futuro in provincia di Pordenone. 10

11 Capitolo 1. Quantità e qualità del patrimonio edilizio residenziale pordenonese Il capitolo analizza la consistenza del patrimonio edilizio in provincia di Pordenone nelle sue caratteristiche quantitative e qualitative. L analisi evidenzia la situazione al 2001, ma è focalizzata sul periodo per individuare la recente dinamica residenziale e analizzare il tipo di offerta attualmente presente in provincia di Pordenone. L offerta residenziale è articolata in: - patrimonio privato, rappresentato da tutte le abitazioni di proprietà di soggetti privati che sono utilizzate direttamente dal proprietario o sono affittate a terzi, oppure risultano non occupate; - patrimonio pubblico, gestito prevalentemente dall Agenzia Territoriale per l Edilizia Residenziale provinciale (ATER), che fa capo alla Regione Friuli; Nel capitolo sono presentate le rilevanze statistiche e le analisi qualitative relative al patrimonio esistente, con particolare attenzione: - alla tipologia delle abitazioni ed alla loro distribuzione geografica, evidenziando come prevalentemente, anche nella provincia di Pordenone il patrimonio abitativo sia costituito da case mono-bifamiliari localizzate per il 50% nei comuni di Pordenone e della sua cintura urbana; - alla dinamica di crescita recente tra il 2001 e il 2009, evidenziando come l aumento del patrimonio abitativo e delle volumetrie sia stato progressivo negli anni, con una dinamica di crescita che ha sommato e non sostituito le nuove abitazioni alle precedenti, contribuendo così al progressivo invecchiamento del patrimonio abitativo della provincia; - alle abitazioni pubbliche, che negli anni hanno progressivamente diminuito il loro peso rispetto alle abitazioni private, e costituite oggi, anch esse, da un patrimonio vetusto e non determinante per alcune fasce di popolazione, come alternativa all offerta privata Il patrimonio esistente al 2001 In provincia di Pordenone dal 1950 al 2000 c è stato un consistente sviluppo della superficie urbanizzata: dalle mappe elaborate a partire dal progetto Moland emerge una progressiva concentrazione dello sviluppo urbano nel territorio di pianura che ha coinvolto più di altri gli ambiti socio economici del Sacilese, dell Urbano e del Sanvitese. Il territorio si è fortemente urbanizzato anche al di fuori dei nuclei urbani soprattutto negli anni settanta e ottanta quando la popolazione in costante crescita, ha trovato più confortevole e conveniente abitare vicino alla città e non in città (cfr figura 1). 11

12 Figura 1. Evoluzione della superficie urbanizzata, Moland 1950 Moland 1970 Moland 1980 Moland 2000 Fonte: elaborazione SIT Provincia di Pordenone su dati progetto Moland 2000 A conferma di tale dinamica nel 2001 l ISTAT ha rilevato 130 mila abitazioni in tutta la provincia di Pordenone, concentrate maggiormente negli ambiti socio economici dell Urbano ( abitazioni), del Sacilese ( abitazioni) e del Sanvitese ( abitazioni), per un totale di 43,2 milioni di mc edificati. Dei cinque comuni con il più elevato numero di abitazioni dopo il comune capoluogo ( abitazioni), tre fanno parte della cintura urbana di Pordenone: Cordenons con abitazioni, Aviano con abitazioni, Azzano Decimo con abitazioni, oltre a Sacile con abitazioni e San Vito al Tagliamento con abitazioni. Infine è interessante rilevare come, nel 2001, la metà delle abitazioni (il 48% del totale) si trovava nei 12 comuni composti da Pordenone e dalla prima e seconda cintura del capoluogo (cfr. tabella1). Tabella 1. Abitazioni e volumetrie, 2001 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT

13 La tipologia delle abitazioni Nel 2001, in provincia di Pordenone, le 130 mila abitazioni rilevate dal censimento, si trovavano in 78 mila edifici con una media di 1,7 abitazioni per edificio. Gli ambiti socio economici del Sacilese e dell Urbano avevano il maggior numero di edifici residenziali, rispettivamente 22 mila e 25 mila; nei due ambiti erano concentrati più del 60% di tutti gli edifici residenziale della provincia. Nell ambito socio economico dell Urbano inoltre si registrava la media più elevata di abitazioni per edificio pari a 2,06. Le abitazioni più grandi erano nell ambito della Pedemontana Spilimberghese e nel Sanvitese, rispettivamente 120 e 117 metri quadrati per ogni abitazione, a fronte di una media provinciale di 111 metri quadrati. Nei due ambiti erano presenti inoltre il maggior numero di vani per abitazione, 5 nel Sanvitese e 4,95 nella Pedemontana Spilimberghese. Gli stessi due ambiti avevano anche il maggior tasso di occupazione delle abitazioni pari all 88%, a fronte di una media provinciale dell 83%. Nel comune capoluogo le 22 mila abitazioni erano in 7 mila edifici, con una elevata media di 3,14 abitazioni per edificio ed una metratura media delle abitazioni di 99 metri quadrati, nettamente inferiore alla media provinciale ed alla media dell ambito urbano, 109 metri quadrati. Infine il tasso di occupazione delle abitazioni nel nucleo urbano di Pordenone risultava del 93%, il 10% in più rispetto alla media provinciale (cfr. tabella 2). Tabella 2 Tipologia delle abitazioni al Censimento del 2001 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT

14 Abitazioni occupate e titolo di godimento L elevato tasso di occupazione delle abitazioni si riscontrava anche negli altri ambiti socio economici, con l eccezione della Montagna. In Montagna il tasso di occupazione registrato era del 48%; tutti i comuni dell ambito avevano un tasso di occupazione delle abitazioni inferiore al 70%. La bassa percentuale rispetto alla media provinciale, si ritrova anche in alcuni comuni che non appartengono all ambito della Montagna, ma che hanno parte del loro territorio comunale in montagna: tra questi ci sono Aviano, Polcenigo e Budoia nella fascia pedemontana. Il basso tasso di occupazione rispetto al resto della provincia può trovare spiegazione in due fattori: il primo è che la Montagna a partire dagli anni 50 si è svuotata di popolazione, continuando a perdere abitanti anche nelle ultime rilevazioni effettuate dall ISTAT; il secondo è che alle abitazioni abbandonate dagli abitanti a favore della pianura, si sono aggiunte le seconde case costruite in tempi abbastanza recenti, allo scopo di fruizione turistica e utilizzate per poche settimane l anno. A supporto di questa lettura in Montagna si riscontrava la percentuale di abitazioni occupate in proprietà più elevata della provincia: l 83% in confronto ad una media provinciale del 78%. E evidente tuttavia che la maggior parte delle abitazioni occupate presenti nella provincia di Pordenone era di proprietà, confermando anche i dati italiani relativi al titolo di godimento delle abitazioni 1. In tutta la provincia su 10 case occupate, 8 erano in proprietà e 2 in affitto. Se si considera tutto lo stock abitativo, includendo nell analisi anche le case non occupate, di cui l ISTAT non rileva il titolo di godimento, si può cogliere una fotografia molto simile per gli ambiti dell Urbano, del Sacilese, del Sanitese e della Pedemontana Manighese: su 10 abitazioni 7 erano in proprietà, 2 in affitto o con un altro titolo di godimento e una risultava non occupata; in montagna invece su 10 abitazioni 4 erano in proprietà, 1 in affitto o con un altro titolo di godimento e 5 non occupate. Nel comune di Pordenone la percentuale di abitazioni occupate in proprietà era del 68%, con percentuali di case in affitto o con altro titolo di godimento del 32%, confermando, nel maggiore nucleo urbano della provincia, una fotografia diversa rispetto al resto del territorio (cfr. figura 2). 1 Secondo dati Nomisma, nel 2008 in Italia il 75% delle case era in proprietà (Nomisma, La condizione abitativa in Italia, secondo rapporto Nomisma, 2010). 14

15 Figura 2. Abitazioni occupate e titolo di godimento, 2001 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT

16 Gli edifici La consistenza degli edifici rilevati dall ISTAT in provincia di Pordenone era di 90 mila unità, di cui l 87% nei centri, il 4% nei nuclei e l 8% in case sparse. L 88% del totale degli edifici era a uso abitativo e di questi l 87% si trovava nei centri il 4 nei nuclei e l 8% in case sparse, distribuendosi esattamente come il totale degli edifici (cfr. tabella 3). Tabella 3 Localizzazione degli edifici, 2001 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT 2001 Il patrimonio di edifici era caratterizzato prevalentemente da case in muratura - il 55% degli edifci - mono familiari - il 72% degli edifici aveva un solo interno - non più alte di due piani - l 80% degli edifici - (cfr. tabella 4); l immagine della casetta monofamiliare è confermata, come già visto, dalla media di 1,6 abitazioni per edificio registrato nella provincia di Pordenone (cfr. tabella 2). Tabella 4 Tipologia degli edifici ad uso abitativo, 2001 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT

17 1.2. La dinamica recente Sulla base delle stime effettuate nel corso della redazione del presente studio, nel 2009 lo stock è considerevolmente aumentato in tutta la provincia di Pordenone crescendo del 18,4% per un totale di 25 mila abitazioni equivalenti a 8,4 milioni di metri cubi aggiuntivi. La dinamica di crescita è stata eterogenea all interno della provincia: gli ambiti socioeconomici del Sacilese e Sanvitese presentano livelli di crescita più accentuata con il 24% di nuove abitazioni; all opposto l ambito socio-economico della Pedemontana Maniaghese registra l incremento più contenuto, comunque significativo, pari a +13%; infine gli ambiti socio economici Urbano, della Montagna e della Fascia pedemontana Spilimberghese si contraddistinguono per valori intermedi di crescita compresi tra il 16% ed il 18% L analisi disaggregata per comune evidenzia delle percentuali diverse all interno degli ambiti. In tutta la provincia, la percentuale più rilevante di crescita delle abitazioni è registrata nel comune montano di Erto e Casso (+250%), mentre il maggior numero di abitazioni in valore assoluto sono state realizzate nel comune di Pordenone. Sono particolarmente rilevanti le crescite dei comuni di cintura di Pordenone, come Fontanafredda, Porcia, Brugnera e Azzano Decimo distribuiti negli ambiti Urbano e Sacilese; in tutti i casi la percentuale di crescita è superiore a quella del comune capoluogo (10%) (cfr. figura 3). 17

18 Figura 3. Crescita del patrimonio abitativo, Fonte: ns. elaborazione e stima su dati Agenzia del Territorio

19 Il rapporto di crescita delle abitazioni rispetto alle volumetrie prodotte ex novo evidenzia ulteriori differenziazioni: nell ambito socio economico della Montagna la crescita delle abitazioni +16%, risulta più accentuata rispetto alla crescita delle volumetrie +15,5%; negli altri ambiti socio-economici, la crescita delle abitazioni è uguale o minore alla crescita delle volumetrie. Nel comune di Pordenone è stato registrato un trend ugualmente in crescita, con percentuali però inferiori alla media dell ambito socio economico Urbano (cfr. tabella 5). Tabella 5 Recente dinamica di crescita delle abitazioni, Fonte: ns. stima su dati Agenzia del territorio A fronte di una densità media delle abitazioni nel 2009 di 228 mc/ha, sono gli ambiti socio economici Urbano con 518 mc/ha, Sacilese 367 mc/ha e Sanvitese con 306 mc/ha, che fanno registrare densità superiori alla media provinciale. In tutta la provincia dal 2001 al 2009 sono stati costruiti 8,5 milioni di mc in 9 anni, pari a 1 milione di mc all anno ovvero 4,5 mc per ettaro all anno (cfr. tabella 6). 19

20 Tabella 6 Densità di abitazioni e crescita delle volumetrie Fonte: ns. stima su dati Agenzia del territorio Il piano Casa Con il Piano Casa è stata data la possibilità ad ogni regione di normare l ampliamento e/o la ristrutturazione delle abitazioni e degli edifici, in deroga agli strumenti urbanistici. Le regioni hanno recepito la normativa all interno di leggi regionali, ad integrazione delle normative sull edilizia e sull urbanistica. Il Friuli Venezia Giulia, nel Codice regionale per l'edilizia (Lr. 19/2009), al Capo VII, ha inserito le norme per la riqualificazione del patrimonio esistente. La legge consente sia per la ristrutturazione (non prevista nelle zto A e B0) che per l'ampliamento, un aumento di volume del 35% per fabbricati residenziali, ricettivoalberghieri e direzionali che tuttavia non può superare 200 mc nel caso dell'ampliamento. L'ampliamento inoltre è consentito anche ai fabbricati produttivi che possono aumentare la superficie al massimo di mq. Le norme adottate dalla Regione Friuli Venezia Giulia appaiono incentrate sul premio volumetrico senza tuttavia ancorare il sistema delle incentivazioni, a differenza di altre regioni italiane, non prevedendo ad esempio miglioramenti energetici delle abitazioni e consentendo alle abitazioni in zona agricola di fare ampliamenti non contigui all abitazione. Di particolare interesse inoltre, la possibilità di sostituzione totale o parziale di fabbricati mediante diminuzione di carico urbanistico (volume, superficie o unità immobiliari) anche attraverso il trasferimento di diritti edificatori in altra area mediante il riconoscimento di crediti edificatori premiali pari al 50% della sostituzione. 20

21 Seppur fino ad oggi sono passati solo 2 anni dall entrata in vigore delle normative, è possibile fotografare un primo parziale risultato dell effetto piano Casa: nella provincia di Pordenone la crescita del volume residenziale non sembra possa essere imputata al piano casa, perché la percentuale di comuni nei quali è stata presentata almeno una domanda di ampliamento è del 20% - 12 comuni su Se si rapporta il totale delle domande al numero di comuni, emerge che il numero medio di domande presentate in ogni comune è 5, per una dimensione media degli ampliamenti di 140 mc, più di un quarto in meno rispetto al massimo consentito dalla legge (cfr figura4). Figura 4 Effetto piano casa in Provincia di Pordenone, 2011 Fonte: ns. elaborazione su indagine questionaria presso i comuni Un patrimonio vetusto Il maggiore aumento delle volumetrie registrato negli ambiti socio economici del Sanvitese e del Sacilese (cfr. tabella 5), nonché la distribuzione geografica del patrimonio abitativo concentrata soprattutto nei comuni di Pordenone e della prima e seconda cintura, hanno portato l analisi verso l approfondimento dell età del patrimonio abitativo nei comuni del capoluogo e della cintura. Sulla base delle stime effettuate, nel 2009 il 49% delle abitazioni si trova nei 12 comuni intorno al capoluogo, nel 2001 era il 48% (cfr. tabella1), registrando un sensibile aumento della concentrazione nel territorio più urbano della provincia. I dati statistici evidenziano un patrimonio abitativo vetusto che presumibilmente presenta elevati livelli di obsolescenza tipologica e costruttiva: in tutta la provincia il 65% del patrimonio ha più di trent anni (cfr. figura 5). La distribuzione territoriale evidenzia alcune leggere differenze tra il territorio urbano e il resto della provincia: il patrimonio costruito dal 45 in poi è localizzato per lo più a Pordenone e nei comuni di cintura, quello più antico (prima del 1945) è quasi tutto nel resto della provincia. 21

22 Figura 5 Età del patrimonio abitativo al 2009 Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT 2001, Agenzia del territorio

23 Analizzando le specifiche comunali, sono evidenziate delle sensibili differenze tra comune e comune. Il capoluogo presenta il livello di obsolescenza più elevato in assoluto con il 71% del patrimonio abitativo costruito prima del 1981, una significativa quota costruita tra il 1945 e il 1971, il 41% del patrimonio, e una minore ma altrettanto significativa parte di patrimonio costruito tra il 1971 e il L enorme crescita registrata a Pordenone negli anni del dopoguerra è legata al boom economico ed al conseguente spostamento di significative quote di popolazione dalla campagna alla città - la popolazione nel comune cresce del 74% tra il 1951 e il 1971 (cfr capitolo 2): nel 1970 grazie anche all elevata crescita della popolazione, Pordenone diventa Capoluogo di provincia. Dalla metà degli anni settanta in poi si assiste al progressivo esaurirsi dell attrattività della città, a favore dei comuni di cintura. Lo svuotamento della città, registrato a partire dagli anni ottanta, fenomeno comune ad altre grandi città italiane, interessa anche Pordenone : importanti quote di popolazione si spostano nei comuni di cintura, attratte da case a minor costo e con caratteristiche tipologiche ritenute più interessanti. Infine negli stessi anni si compie anche a Pordenone la dismissione di importanti attività produttive che si delocalizzano o chiudono 2. Dalla metà degli anni settanta in poi, si conferma la tendenza della crescita dei comuni di cintura rispetto al capoluogo, che vede crescere a Porcia, Cordenons ed altri comuni la popolazione e le abitazioni. Il patrimonio abitativo appare infatti, complessivamente, più recente nei comuni di cintura: dal 1971 Porcia realizza il 57,9% del patrimonio (di cui il 18,6% dopo il 2001), Cordenons il 59,3% (di cui il 14,4% dopo il 2001) e Roveredo in Piano il 69,2% (di cui il 20,3% dopo il 2001). Il modello insediativo privilegia i comuni di cintura, per via della loro disponibilità ad accogliere ancora abitazioni, con la possibilità di trovarvi caratteristiche tipologiche maggiormente confortevoli rispetto al capoluogo la casetta col giardino in proprietà e con prezzi di mercato minori. Questo modello è ancora valido per il territorio pordenonese: degli undici comuni di cintura, in sette hanno un patrimonio costruito dal 2001 al 2009 che rappresenta più del 20% del totale (gli altri oscillano tra il 13% e il 20%), mentre nel comune capoluogo il patrimonio costruito dal 2001 al 2009 rappresenta il 10% del totale. 2 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Audis, Pordenone Costruzione di un capoluogo. 23

24 Tabella 7. Vetustà del patrimonio abitativo privato Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT 2001, Agenzia del Territorio Tale evidenza è peraltro confermata dall attività edilizia in termini di permessi di costruire: nel periodo : a fronte di una media di 100 permessi di costruire (PdC) per comune rilasciati nei tre anni monitorati, i comuni di cintura hanno fatto registrare un rilascio di PdC superiore - a volte più del doppio - della media provinciale (cfr. tabella 8). Tabella 8 Numero di permessi di costruire, Fonte: ns. elaborazione su dati quesionario ai comuni 2010, Agenzia del territorio

25 1.3. L offerta di abitazioni pubbliche La natura e la consistenza del patrimonio pubblico rappresentano due variabili fondamentali nella predisposizione di strategie e politiche pubbliche che diano risposta alle fasce di popolazione disagiate che non possono permettersi un alloggio reperito sul mercato privato. L ATER di Pordenone ha in proprietà e gestisce quasi tutto il patrimonio pubblico della provincia che al 2001 era pari a alloggi suddivisi in 370 edifici. Nel 2009 questo patrimonio era aumentato a alloggi in 395 edifici con un incremento del 7,82% su base provinciale. Il patrimonio di alloggi pubblici numericamente più consistente si trova nell ambito Urbano con 1650 alloggi nel 2001 e 1750 nel Anche il Sacilese e il Sanvitese presentano rilevanti quantità di patrimonio pubblico, rispettivamente 690 e 620 alloggi, mentre gli ambiti della Montagna (88 alloggi nel 2009) e della Pedemontana Maniaghese (285 alloggi nel 2009) e Spilimberghese (156 alloggi nel 2009) registrano quote meno significative di alloggi pubblici. Dal 2001 al 2009 l incremento più consistente è stato registrato nell ambito Sanvitese con un 14,4% di crescita del patrimonio pubblico, e in montagna +12%, che considerato lo stock complessivo diventa fuorviante per un analisi comparativa tra ambiti socio economici (cfr. tabella 9). Tabella 9 Consistenza del patrimonio pubblico, Fonte: ns. elaborazione su dati ATER Pordenone I dati mostrano il consistente patrimonio presente nell ambito urbano che rappresenta il 50% del totale provinciale, e di questo un 1/3 è localizzato nel comune di Pordenone, a dimostrazione della capacità della città di fare massa critica ed essere catalizzatrice e oggetto privilegiato dell attenzione delle politiche pubbliche. Un altro 30% del totale si trova nei due ambiti Sacilese e Sanvitese, mentre il restante 20% è suddiviso tra la 25

26 Montagna e la Pedemontana (figura 6). Figura 6 Distribuzione delle abitazioni pubbliche per ambiti, 2009 Fonte: ns. elaborazione su dati ATER Pordenone Il rallentamento dell offerta pubblica L attività edilizia pubblica provinciale ha conosciuto il momento di maggiore intensità nel decennio tra il 1970 e il 1980 realizzando il 50% del patrimonio, che è proseguito in parte nel decennio successivo (25% del patrimonio), e che infine negli ultimi 20 anni ha subito un significativo rallentamento in tutti gli ambiti socio economici realizzando il 18% del totale (cfr. figura 7). In particolare nel decennio l ambito Sacilese ha realizzato il 60% del patrimonio risultando l ambito più attivo insieme all Urbano (50% del patrimonio). Gli ultimi 20 anni invece sono stati caratterizzati dall intensa attività dell ambito del Sanvitese (26% del patrimonio) e da un significativo calo dell attività nell ambito Urbano che ha realizzato solo il 13% del proprio patrimonio. Il comune di Pordenone segue lo stesso trend provinciale realizzando il 46% dell offerta pubblica nel decennio , per poi rallentare significativamente negli ultimi venti anni (14% del patrimonio). La percentuale di alloggi realizzata nel comune capoluogo dal 2002 al 2009 risulta più alta della media dell ambito Urbano, rilevando un attività comunque più intensa nella città che nel resto del territorio. Il 56% del patrimonio complessivo della provincia e con la stessa percentuale il comune di Pordenone - ha più di 30 anni e risulta obsoleto, imponendo l attivazione di politiche atte al recupero e all aggiornamento tecnologico delle abitazioni. Nel Sacilese il patrimonio obsoleto rappresenta il 64% del totale, mentre complessivamente gli altri ambiti, in particolare in Sanvitese la Pedemontana Maniaghese, hanno più della metà del patrimonio con meno di 30 anni. (cfr. tabella 10) 26

27 Figura 7 L'offerta di abitazioni pubbliche, Fonte: ns. elaborazione su dati ATER Pordenone Tabella 10 Età del patrimonio pubblico, Fonte: ATER Pordenone Il rapporto pubblico privato Oggi sembra che il ciclo si avvii verso una conclusione: l offerta di alloggi pubblici è diventata meno significativa rispetto al passato, i fondi trasferiti dalla Regione alle ATER provinciali sono sempre meno e, infine, l ATER ha redatto un piano di alienazione 27

28 del patrimonio. Il rapporto di alloggi pubblici rispetto a quelli privati rappresenta l inadeguatezza e la poca incisività di questo tipo di offerta nel territorio pordenonese: nel 2009 erano presenti 2,2 alloggi pubblici ogni 100 alloggi privati. La distribuzione territoriale per ambillustriti presenta una situazione variegata, in accordo con il trend di crescita degli ultimi decenni e la consistenza del patrimonio: negli ambiti Sanvitese e Urbano sono presenti le medie più elevate di abitazioni pubbliche rispetto a quelle private rispettivamente 3,2 e 2,8 ogni 100, nella fascia Pedemontana sono presenti 2 abitazioni ogni 100 private, nel Sacilese 1,5 e infine in montagna l offerta pubblica copre 1 abitazione ogni 100 private. Figura 8 Abitazioni pubbliche ogni 100 private, Provincia e ambiti, 2009 Fonte: ns. elaborazione su dati ATER Pordenone, Agenzia del territorio 1.4. Sintesi Il quadro delineato evidenzia alcune caratteristiche peculiari del territorio nel quale si riconoscono tre zone con dinamiche di sviluppo diverse: - la zona più attiva per consistenza ed attività edilizia recente è rappresentata dagli ambiti socio economici del Sanvitese, Sacilese e dall'ambito Urbano: - nel Sanvitese in particolare si assiste ad un importante incremento delle abitazioni private ma anche pubbliche con dimensioni degli alloggi rilevanti (117mq) e livelli di occupazione in assoluto più elevati (88,5%). - il Sacilese presenta dinamiche di offerta privata analoghe alla Sanvitese a 28

29 cui tuttavia non equivale un incremento del patrimonio pubblico significativo; - Nell'ambito socio-economico urbano la dinamica di crescita è meno accentuata ma consistente per densità (518 ab/ha); in questo ambito socio-economico tuttavia si concentra la quota più rilevante di alloggi ed edifici residenziali sia pubblici che privati - all opposto opposto l'ambito socio-economico della Montagna - presenta dinamiche di crescita dell offerta residenziale più contenute in termini assoluti ma significative che tuttavia si confrontano con dimensioni e densità degli alloggi limitate e una quota importante di abitazioni non occupate; - gli ambiti socio economici pedemontani sono caratterizzati da dinamiche intermedie: - nonostante l importante quota di nuove abitazioni nel periodo , il patrimonio abitativo provinciale presenta un elevato stato di obsolescenza - complessivamente si assiste ad un importante disimpegno nell offerta dell ERP a partire dagli anni 80 in poi: ciò determina una contenuta offerta a favore della fascia del disagio ed un patrimonio pubblico che si contraddistingue per un elevata età. 29

30 Capitolo 2 - La dinamica demografica Il capitolo analizza l andamento demografico in provincia di Pordenone, cogliendo i trend storici ed evolutivi di breve e lungo periodo che hanno determinato la dinamica demografica ad oggi e le previsioni di crescita della popolazione fino al Oltre che alla popolazione nel suo complesso, studiata per composizione, età e dinamica di crescita, è posta particolare attenzione alle famiglie, assumendo che il numero di famiglie rappresenti il principale paramentro che rappresenti la domanda. La comprensione dei cambiamenti avvenuti nella struttura della popolazione e la stima del trend futuro si collega al capitolo 3, che si focalizza sul rapporto tra la domanda e l offerta di abitazioni, per cogliere gli aspetti di criticità. Nel capitolo sono presentate le rilevanze statistiche demografiche con particolare attenzione: - alla dinamica di crescita di lungo periodo della popolazione, dalla fine del 1800 ad oggi, evidenziando alcune fasi di crescita e decrescita che hanno portato ad avere un territorio di pianura molto popolato ed un territorio pedemontano e montano meno popolato, abitati entrambe da una popolazione che sta invecchiando; - alla dinamica di crescita recente tra il 2001 e il 2009, evidenziando in particolare i cambiamenti avvenuti in relazione al peso sempre maggiore della componente straniera della popolazione e ai saldi non più positivi della popolazione italiana; - alle famiglie, facendo emergere la dinamica progressiva di riuzione dei componenti medi, che esprimono esigenze e necessità abitative diverse rispetto alle famiglie tradizionali ; - alla previsione di crescita della popolazione, compresa la componente straniera, alla previsione di crescita del numero di famiglie ed alle previsione della struttura della popolazione di lungo periodo. Le tabelle e le elaborazioni di mappe e figure sono fondate prevalentemente sui dati dell ISTAT raccolti in vari anni dal 1881 al 2009 e sulle previsioni al Il trend demografico Nel 2009 in provincia di Pordenone sono presenti 313 mila abitanti: il 40% risiede nell ambito Urbano (124 mila), il 30% nel Sacilese (94 mila), il 13% nel Sanvitese (41 mila) e il restante 17% suddiviso tra le Pedemontane Maniaghese e Spilimberghese e la Montagna, che in assoluto ha il numero più basso di abitanti pari a (cfr. figura 9). 30

31 Figura 9 Popolazione per ambito socio economico, 2009 Fonte: ISTAT 2009 Il trend storico registrato in provincia di Pordenone mostra una popolazione in netta crescita con intensità alterne e una distribuzione differenziata sul territorio. La curva descrive chiaramente tre momenti particolari della storia demografica della provincia (cfr figura 10): - la crescita (+50%) dal 1880 fino al primo dopoguerra; - una fase di decrescita e instabilità dal dopoguerra fino agli anni 50; - una ripresa a più velocità dagli anni 60 ad oggi (+12%). Il numero di abitanti nella provincia di Pordenone passa dai 172 mila abitanti registrati nel 1881 ai 313 mila attuali, con un incremento dell 82%, ovvero una media di 10 mila nuovi abitanti per decennio. 31

32 Figura 10 Trend di crescita della popolazione, Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT La crescita demografica classica, che si verifica dalla fine dell 800 fino al 1920 circa riguarda in generale tutto il territorio provinciale, ma si presenta con percentuali particolarmente significative nella bassa pianura pordenonese, coinvolgendo gli attuali ambiti dell Urbano e del Sacilese. Alcuni comuni, come Cordenons, crescono in quei decenni del 30 40%. Le zone di Montagna invece già sul finire del decennio cominciano a perdere quote modeste di popolazione (fino al 10%), mentre la fascia pedemontana cresce a livelli inferiori alla pianura ma comunque intorno al 5 10%. La fase di svuotamento, che va dal 1920 al 1950, già avviata in montagna con qualche anno di anticipo rispetto al resto della provincia, vede tutti comuni perdere popolazione con particolare intensità nella zona montana. Nel periodo non c è un solo comune che cresca in termini di numero di abitanti. Dal dopoguerra fino agli anni 80 comincia la prima fase di nuova crescita per il territorio pordenonese, che si localizza principalmente nell ambito urbano, interessando in maniera significativa il comune di Pordenone e Cordenons che registrano percentuali di crescita superiori al 30%. Questa fase di conurbamento è comune a molti capoluoghi italiani che hanno visto crescere il loro patrimonio abitativo e la popolazione proprio negli anni del boom economico. Per contro si sono svuotate le campagne e l ambito della Montagna a causa del massiccio spostamento della popolazione verso la città: nel territorio pordenonese i comuni montani registrano perdite di popolazione superiori al 30%, con un trend di costante perdita, ancora oggi in atto, anche se in 32

33 misura più contenuta rispetto al passato. Dagli anni 80 fino ad oggi si assiste alla seconda fase di crescita, che non coinvolge più la città ma i comuni di cintura, nei quali la popolazione trova condizioni abitative più confortevoli e prezzi minori. In questi anni crescono maggiormente gli ambiti del Sacilese e del Sanvitese, anche se l ambito Urbano rimane in valore assoluto il più popoloso (cfr. figura 11). Figura 11 Dinamica demografica per comune, Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT La dinamica recente Dal 2001 al 2009 è confermata la forte tendenza di crescita negli ambiti del Sacilese e del Sanvitese - rispettivamente +15% e +11%; l ambito Urbano cresce dell 8% dopo alcuni decenni di perdita di popolazione; la Pedemontana Spilimberghese cresce del 9%, la Maniaghese del 4% ed infine la Montagna è l unico ambito che registra una crescita negativa -2%. Nel complesso la provincia di Pordenone cresce del 10% nell ultimo decennio. Osservando i saldi della popolazione emerge che in tutta la provincia la componente degli iscritti alle liste anagrafiche comunali è la più rilevante nel determinare le dinamiche demografiche: ad eccezione del Sacilese, i saldi naturali sono tutti negativi - il numero delle persone decedute è superiore al numero dei nati -. 33

34 A livello provinciale e nei singoli ambiti socio-economici (Montagna inclusa) si assiste ad un importante turn over (tasso di ricambio) tra iscritti e cancellati che determinano un saldo positivo di unità (32%): ne consegue che la popolazione residente sia mutata in modo importante in tutti gli ambiti socio economici per effetto di movimenti migratori (interni o esterni) e non per dinamiche naturali (il saldo naturale registrato in provincia è di 200 abitanti); Anche nel comune di Pordenone la componente più rilevante della popolazione è rappresentata dal numero di iscritti pari a 19 mila unità, con un saldo naturale anche in questo caso negativo (-395). La crescita percentuale del comune capoluogo +4,5%, che porta gli abitanti a 51 mila nel 2009, è comunque inferiore alla crescita in termini di popolazione dell ambito Urbano (8%) (cfr. tabella 11). Tabella 11 Saldi della popolazione, Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT L alta percentuale di nuovi iscritti in provincia e nel comune di Pordenone è dovuta in gran parte alla componente straniera della popolazione (iscritti dall estero), che dal 2001 al 2009 è cresciuta con tassi percentuali estremamente rilevanti: in tutta la provincia gli stranieri sono aumentati del 253% arrivando a quota unità su una popolazione di 313 mila abitanti, che equivale al 10%: nel 2001 la percentuale di stranieri sul totale della popolazione era il 3,5%, nel 2009 sale all 11%. L ambito Sanvitese registra la percentuale più elevata di crescita del numero di stranieri, +343%, ma il maggior numero si trova negli ambiti Urbano ( unità, 11% della popolazione) e Sacilese ( unità il 12% della popolazione). Nel comune di Pordenone ci sono 8 mila stranieri su una popolazione di 51 mila unità, 1 ogni 6 abitanti, con una concentrazione sensibilmente più alta della media provinciale: 34

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