Mediet erranea. Sapori e profumi dal Mediterraneo. Festival del buon mangiare e del buon vivere

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1 Mediet erranea Sapori e profumi dal Mediterraneo Festival del buon mangiare e del buon vivere Piazza Armerina marzo 2013 Chiostro dei Gesuiti centro storico

2 Piazza: un modello di sviluppo Piazza Armerina, già da 5 anni, ha scelto un modello di sviluppo locale basato sulla valorizzazione del patrimonio e dell identità locale. La Villa romana del Casale, bene patrimonio Unesco dal 1997, rappresenta l elemento di maggior spicco di tale patrimonio e consente alla Città una visibilità internazionale nell ambito dei luoghi dell eccellenza della cultura italiana. Essa è da un quindicennio il secondo sito romano più visitato in Italia dopo gli scavi di Pompei e, alla fine di quasi 5 anni di lunghi restauri e lavori di rimusealizzazione, è tornata a splendere registrando nel 2012 un aumento del 20% dei visitatori rispetto al Per il 2013 il monumento può puntare a raggiungere nuovamente la soglia dei 400 mila visitatori annui. Il centro storico della città costituisce il secondo magnete dell offerta di patrimonio rappresentando un contesto complessivamente ben conservato all interno del quale chiese, conventi e palazzi si contano in grande quantità. Dal 2010 è attivo il SiMPA, Sistema Museale di Piazza Armerina che conta 5 tappe lungo un percorso che si snoda nelle principali vie della parte antica della Città. Piazza Armerina vuole accreditarsi come capitale culturale del centro della Sicilia Il cibo e la tradizione enogastronomica Nota da secoli per la ricchezza dei suoi orti, i cui prodotti erano esportati in tutte le città del centro Sicilia, Piazza ha una cucina basata principalmente sulle verdure e sui prodotti della terra oltre che sulla cacciagione e l allevamento soprattutto ovino. La tradizione del pane di grano duro, in grandi forme rotonde da 2 chili, e quella di alcuni pani speciali legati a tradizioni religiose, oltre a una rinomata pasticceria basata sui prodotti locali, costituiscono una parte importante del patrimonio da valorizzare. La dieta mediterranea, patrimonio Unesco. L'iscrizione nel 2010 come Patrimonio immateriale dell Umanità celebra un aspetto della cultura italiana che è parte dell'identità nazionale. La parola dieta - dal greco dìaita - indica lo "stile di vita" formato dai saperi trasmessi tra le generazioni e dai modi d'interazione con l'ambiente naturale, il Mediterraneo, dove i frutti del mare e della terra sono da millenni i protagonisti d'ogni giorno. Ancora una volta cibo è sinonimo di cultura.

3 Ogni festa ha il suo cibo. Il cibo è il simbolo dell alimentazione, antico quanto l uomo, sano e adatto per ogni occasione. Le feste di ringraziamento per il buon raccolto si festeggiano ancora in tutto il mondo. La preparazione di cibi speciali è una consuetudine in occasioni speciali. Come non esiste un Natale senza Christstollen o senza Panettone o, a Piazza, senza Puzzuddati, non esiste una Pasqua senza Uova o, a Piazza, senza agnellini di pasta di mandorla. Ogni luogo ha il suo cibo ed esso costituisce una parte essenziale della cultura e dell identità di una comunità, elemento anche di comunicazione con l altro, di scambio culturale, di amicizia. I consumatori e il cibo. Il consumo di massa ha progressivamente banalizzato il cibo, ma in ogni occasione la possibilità di accostarsi ai profumi e ai sapori genuini genera entusiasmo e grande interesse. Oggi i consumatori sono sempre più attenti ed esigenti e cercano qualità del pane genuino. Sono già state avviate con successo le strade del pane che si affiancano alle ormai affermate strade del vino e dei sapori. È questo un settore di promozione turistica e territoriale ricco di potenzialità: la scoperta dei pani tipici, della enogastronomia del territorio, delle tradizioni alimentari concorrono alla scoperta del territorio che li produce. Le tavolate di S. Giuseppe. Le tavolate di San Giuseppe sono una tradizione popolare siciliana mantenuta, soprattutto, nella Sicilia centro meridionale. Esse consistono in tavole riccamente imbandite di cibarie di vario genere, tra cui un pane particolare, offerte come ex voto a San Giuseppe durante i festeggiamenti del 19 marzo. Tradizionalmente le tavolate di San Giuseppe vengono preparate nelle case di chi ha fatto il voto e rimangono aperte al pubblico per tutta la giornata. A fine giornata tutti i cibi vengono distribuiti alle famiglie più bisognose, ricordando così la Sacra Famiglia e lo spirito della carità cristiana nei confronti dei più poveri (San Giuseppe, protettore dei bisognosi). Le tavolate vengono apparecchiate con preziosi tovaglie ricamate a merletti e tombolo e espongono le immagini di San Giuseppe o di altri santi. Ciascun visitatore è libero di gustare le prelibatezze messe a disposizione dal proprietario, che prepara o commissiona a un panettiere il "Pane di San Giuseppe ovvero del pane dalle forme particolari, plasmato appositamente per raffigurare gli oggetti quotidiani del Santo falegname o in forma antropomorfa, i cosiddetti pupi o pupiddi.

4 Le forme del pane seguono modelli tradizionali e sono realizzate senza stampi con gli attrezzi da cucina. Oltre a questa assoluta prelibatezza, le tavole sono imbandite di primi piatti, come la pasta è fagioli, dolci, salami e formaggi; broccoli, cardi e altre verdure fritte; spesso le tavolate sono arricchite con finocchi e lattughe. Dal 2011 a Piazza si è deciso di sposare questa tradizione millenaria con l arte panettiera e dolciaria dei maestri del Club Arti e Mestieri cui viene affidata l realizzazione di una grande tavolata di San Giuseppe che, nel 2012, è stata allestita nel prestigioso Palazzo Trigona della Floresta, sede del Parco della Villa romana del Casale. Piazza luogo dell incontro tra culture del Mediterraneo La Villa romana del Casale, massimo esempio della cultura romana, ma realizzata da maestranze africane ed espressione, nei suoi mosaici, del sincretismo culturale edel tardo impero e la Città di Piazza Armerina nata da una pulizia etnica a danno dei saraceni insediati sulla Villa del Casale da parte dei Normanni e poi sviluppatasi dopo la rifondazione del 1163 nell attuale sito si propongono oggi come luoghi della multiculturalità mediterranea, dell incontro tra le culture del Mediterraneo. Tra le varie forme in cui si concretizzano tali culture, arti figurative, musica, architettura, anche la gastronomia può essere intesa come strumento di conoscenza e riconoscimento reciproco tra i popoli e trovare il giusto riconoscimento tra le attività che trovano accoglienza in Città. I partner. La Città di Piazza Armerina ha definitivamente deciso di puntare sul patrimonio e la cultura per progettare il suo futuro anche economico e sociale. In questo percorso ha accanto a sé partner istituzionali, come la regione Siciliana attraverso i diversi dipartimenti, e partner privati, siciliani e non. Il Club Arti e Mestieri e il suo Presidente Fausto Rivola attraverso la sua società Fausto Rivola Consulenze, sulla base del Protocollo d intesa sottoscritto a Piazza Armerina nel marzo 2012 dopo avere organizzato insieme le Tavolate di San Giuseppe 2012, hanno deciso di dare vita a una manifestazione che coinvolga tutti gli aspetti della gastronomia coinvolgendo Cuochi, Panettieri, Pasticceri, con lo scopo di farne un appuntamento ricorrente fissato in calendario attorno alla data del 19 marzo.

5 Mediet erranea Sapori e profumi dal Mediterraneo Festival del buon mangiare e del buon vivere Piazza Armerina marzo 2013 Chiostro dei Gesuiti centro storico Paesi partecipanti: Italia, Francia, Israele, Marocco, Spagna, Turchia Attività: ristorazione, panificazione, produzione di dolci, degustazioni di olii e vini attività collaterali: laboratori didattici per scolaresche e turisti cibi di-versi, serate di poesia e degustazione pane al pane, vino al vino, corsi di degustazione di vini visite guidate nel centro storico e alla Villa romana del Casale, patrimonio dell umanità l appetito vien suonando, spizzichi di jazz e dieta mediterranea nella sede del Parco della Villa del Casale convegni presentazioni di libri tavole rotonde il 19 marzo le tradizionali Tavolate di S. Giuseppe.