LA SICUREZZA DEI SISTEMI TRANVIARI. APPROCCIO DI RICERCA COST TU 1103
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1 Ingegneria ed economia di sistema nel TrasportoPubblicoLocaleavia guidata. LA SICUREZZA DEI SISTEMI TRANVIARI. APPROCCIO DI RICERCA COST TU 1103 Domenico Gattuso *, Elena Molinaro ^, Antonio Restuccia * * Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ^ Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Coordinato da: Organizzato da:
2 Contenuti Problematica Sicurezza Tram Programma internazionale COST TU 1103 Normativa e monitoraggio della sicurezza Indicatori di sicurezza Analisi di rischio e prevenzione Conclusioni. Orientamenti normativi 2
3 Problematica Sicurezza Tram Tram sicuro? Rischio e problematiche di incidentalità Statistiche internazionali: incidenti non rari Eventi con maggior rilievo mediatico per loro specificità Libertà dalle barriere vulnerabilità Innalzare le condizioni di sicurezza. Quali azioni? 3
4 Problematica Sicurezza Tram Tram sicuro? Rischio e problematiche di incidentalità 4
5 Problematica Sicurezza Tram 5
6 Numeri del tram in Italia 12: città dotate di tram (10 sistemi su ferro e 2 su gomma) 44: linee complessive 363 km: estensione totale delle rotaie oltre 700: fermate di tram circa 1000: veicoli operativi km/h: velocità commerciale 4 8 corse/h: frequenze di punta posti/h dir: capacità di linea 6
7 Programma internazionale COST TU 1103 Ricerca finanziata dalla CE - COST Action TU 1103 Tema: Operation and safety of tramways in interaction with public space Durata: 4 anni (ottobre ) Obiettivo primario: miglioramento delle condizioni di sicurezza nei sistemi tranviari attraverso una migliore gestione del loro inserimento nel contesto urbano, e la riduzione del numero degli incidenti e dei loro impatti sia sul sistema di trasporto che sulla società Sito web: 7
8 Programma internazionale COST TU 1103 Coinvolti esperti di 11 nazioni, provenienti da 18 città europee Gruppo di lavoro costituito da 22 esperti, due per ogni nazione, affiancati da altri tecnici coinvolti in attività settoriali (WG) Piano di attività articolato in 4 fasi: - WP1: stato dell arte ed esplorazioni di contest - WP2: analisi comparative e delle buone pratiche - WP3: prospettive e raccomandazioni - WP4: azioni divulgative 8
9 Programma internazionale COST TU 1103 Obiettivi specifici: - Rassegna di contesti istituzionali e norme (costruzione ed esercizio di tram) - Rassegna di opzioni organizzative per raccolta e gestione di dati (sicurezza, esercizio) - Dizionario comune - Archivio documenti di riferimento (testi ufficiali, documentazione tecnica, rapporti di ricerca) attinenti all inserimento urbano dei tram in Europa - Metodologia e criteri condivisi nell analisi dei dati di incidentalità - Miglioramenti nella sicurezza - Mettere in luce i vantaggi e i limiti di diverse configurazioni e metodi di gestione del traffico concernenti i tram - Favorire gli scambi tecnici tra i partners 9
10 Normativa e monitoraggio sicurezza D.P.R. n. 753 del 1980 Competenze MIT (approvazione progetti, apertura e controllo esercizio impianti) Direttore di esercizio impianto, in caso di incidente ne da comunicazione all USTIF; entro 5 giorni deve inviare un rapporto con indicazione provvedimenti adottati/proposti Per incidenti con danni a persone, il Direttore di esercizio deve disporre un inchiesta con la partecipazione di USTIF (in caso di danni solo alle cose, l inchiesta operata solo se la natura dell incidente coinvolge la sicurezza dell esercizio) Risultanze inchiesta e conseguenti provvedimenti trasmessi dall Azienda all USTIF Non sussiste l obbligo agli USTIF di trasmettere rapporti al Ministero, se non in caso di incidenti di particolare criticità 10
11 Normativa e monitoraggio sicurezza 11
12 Normativa e monitoraggio sicurezza A soli fini informativi, i dati sugli incidenti dovrebbero essere trasmessi periodicamente dalle Aziende al MIT, utilizzando la scheda di cui alla norma UNI 7617/1976. Scheda consta di una serie di tabelle; significative ai fini delle analisi di sicurezza le Tabelle 1, 3 e 10, riferite rispettivamente a: principi e dati generali; incidenti interessanti autolinee, filovie e tranvie; cause e conseguenze degli incidenti. Prassi non consolidata, assenza di analisi statistica dei dati centralizzati. 12
13 Indicatori di sicurezza 1. Indicatori Statistica Descrittiva 2. Indicatori Valutazioni di Rischio In Italia: - Indagini non sempre codificate - Banche dati aziendali non omogenee - Indicatori solo di tipo 1 - Indicatori piuttosto parziali - Difficile una lettura dei fenomeni a scala nazionale
14 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Tram di Messina, archivio informativo incidenti rilevati dal 2003 ai primi 5 mesi del 2012 Dati ATM rilevati sul campo in conformità con la norma UNI 7617/1976) e codificati in un Data Base Incidenti censiti:
15 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Nota. Riduzione esercizio ultimi 5 anni 15
16 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Incidenti per anno e per tipologia 16
17 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Siti Incidenti 17
18 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Incidenti per tipologia veicoli coinvolti 18
19 Indicatori di sicurezza Statistiche in una città rappresentativa (Messina) Distribuzione incidenti lungo linea 19
20 Statistiche descrittive, utile strumento di valutazione ed orientamento, ma non ci si può accontentare Scena internazionale: approcci fondati sulla teoria del rischio e valutazioni sicurezza finalizzate alla prevenzione. 20
21 Analisi di rischio e prevenzione Sicurezza: livello di rischio è basso ed accettabile in termini economici e sociali. Importante esaminare i livelli di sicurezza raggiunti da tutto il sistema di trasporto. Vari approcci in letteratura (Pereira et al., 2001): - Norma EN (European Standards) Progetto SAFETRAIN (CE, incidenti ferroviari, ) 21
22 Analisi di rischio e prevenzione Rischio di incidente: R=P V N P probabilità che si verifichi l evento incidentale V vulnerabilità dell area soggetta al rischio N esposizione della popolazione Rischio di incidente: R = P M M misura della magnitudo (gravità) dell incidente M= V N Rischio di incidente Livello di sicurezza 22
23 Analisi di rischio e prevenzione EN Definisce: 6 livelli di frequenza (probabilità) di incidente 5 livelli differenti di gravità (magnitudo) di un incidente 4 gradi di sicurezza (livelli di rischio) Individuato periodo di riferimento (es.30 anni) Frequenza: P=N acc /N v N acc incidenti verificatisi (per veicolo e per tipologia d incidente) numero medio di veicoli operativi N v 23
24 Analisi di rischio e prevenzione EN Analisi del rischio P Probabilità Frequente ( 100) Probabile (<100) Occasionale (<10) Difficilmente immaginabile (<1) Improbabile (<0,01) Estremamente Improb. (<0,0001) Disastroso Critico Marginale Insignificante Nessuno Livelli di rischio Intollerabile Indesiderato Tollerabile Trascurabile M Gravità Inaccettabile Accettato solo se è impossibile diminuire il rischio Accettabile dopo un controllo relativo Accettabile 24
25 Analisi di rischio e prevenzione Approccio SAFETRAIN Analisi circoscritta ai soli incidenti con lesioni P=N acc / U N acc numero di incidenti con lesioni U unità di riferimento (n pass, pass-km, km percorsi dalla flotta, lunghezza rete, veicoli operativi ) M= D / N acc D misura dei danni D = 200 Nº morti + 10 Nº feriti gravi + Nº feriti leggeri 25
26 Analisi di rischio e prevenzione Interventi per la riduzione del rischio Riduzione di P: interventi di prevenzione atti ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si determini la causa (intervento sull origine dell evento per ridurre la possibilità che accada). Riduzione di M: misure di protezione atte a ridurre i danni relativi ad una eventuale causa e a contenere le conseguenze dell evento. Frequenza (Probabilità) Gravità (Magnitudo) 26
27 Analisi di rischio e prevenzione Interventi per la riduzione del rischio La difesa nei confronti del rischio si può esercitare attraverso: Previsione: interventi di pianificazione a lungo termine sui mezzi e sui sistemi di trasporto tranviario Prevenzione: misure a breve termine o in tempo reale per il controllo delle attività di trasporto, atte ad evitare il superamento di una soglia di massimo rischio ammissibile Emergenza: provvedimenti finalizzati a conoscere con tempestività le caratteristiche dell incidente, le necessità di soccorso, nonché ad attuare gli interventi necessari per limitare i danni a persone e cose e per superare la fase di pericolo 27
28 Conclusioni. Orientamenti normativi Riflessioni - Opportunità di: Implementare sistema di monitoraggio avanzato dell incidentalità tranviaria, tenendo conto anche di esperienze internazionali (es. Francia) Aggiornare format di rilevamento degli eventi incidentali della UNI 7617 Sviluppare software per la codifica dati incidenti e l estrapolazione di statistiche utili ad orientare azioni di riduzione rischio ABC per capire se i benefici conseguenti all adozione di talune misure di sicurezza giustifichino i costi relativi 28
29 Conclusioni. Orientamenti normativi Progetto COST (Operation and safety of tramways in interaction with public space) LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO PER Migliore gestione inserimento TRAM nel contesto urbano Specifiche azioni per ridurre numero di incidenti e loro impatti sia sul sistema di trasporto che sulla comunità Sistema di monitoraggio intelligente che possa orientare i tecnici nelle scelte di pianificazione, progettazione, ma anche per accrescere la sicurezza dei tram esistenti 29
30 Ingegneria ed economia di sistema nel TrasportoPubblicoLocaleavia guidata. Grazie per la cortese attenzione Domenico Gattuso Università Mediterranea di Reggio Calabria Coordinato da: Organizzato da:
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