Bartonella IFA IgM (In Italiano) IFA per IgM anti-bartonella
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1 Bartonella IFA IgM (In Italiano) IFA per IgM anti-bartonella REF IF1300M Rev. J Saggio di immunofluorescenza indiretta (IFA) per la ricerca nel siero umano degli anticorpi di classe IgM specifici per le infezioni da Bartonella Questo foglietto illustrativo è associato esclusivamente ai prodotti per l'esportazione e non è destinato alla distribuzione negli Stati Uniti. Al Di Fuori Degli Stati Uniti: Per Uso Diagnostico in vitro APPLICAZIONI Il test di immunofluorescenza indiretta per la ricerca di anticorpi (IFA) specifici per le infezioni da Bartonella prodotto dalla Focus Diagnostics viene usato come strumento per la diagnosi clinica delle infezioni da Bartonella. Questo prodotto utilizza intere cellule purificate di B. henselae e B. quintana risospese in una sospensione di membrana vitellina di uovo di pollo le quali consentono l'individuazione qualitativa e semi-quantitativa nel siero umano di anticorpi di classe IgM specifici per gli antigeni Bartonella. SOMMARIO E SPIEGAZIONE DEL TEST L'agente eziologico della malattia da graffio di gatto (CSD da Cat Scratch Disease) è stato oggetto di discussione fino a tempi piuttosto recenti. Parecchi microrganismi sono stati indicati, in via ipotetica, come gli agenti associati a questa malattia, incluso Chlamydia sp. e Afipia felis. Attualmente un piccolo bacillo gram-negativo del genere Bartonella (precedentemente noto come Rochalimaea) è stato di fatto universalmente riconosciuto come l'agente responsabile della CSD 1. La malattia da graffio di gatto è una patologia comune ( casi per una popolazione di ) e, negli Stati Uniti, colpisce persone all'anno 2, 3. La gran parte dei casi riportati riguarda soggetti al di sotto dei 20 anni, in genere di sesso maschile. Le segnalazioni di CSD presentano dei picchi in autunno o in inverno 4. In genere la CSD si produce in seguito al graffio o al morso di un gatto, entrambi i quali si presentano inizialmente come una lesione primaria della cute. Quest'ultima è spesso seguita da un ingrossamento dei linfonodi regionali che infine si va a scaricare laddove c'è stata l'inoculazione primaria (sito di drenaggio). La maggioranza dei casi è di natura auto-limitante e si risolve spontaneamente in 2-4 mesi 5. Circa l'11% dei casi documentati è rappresentato da forme atipiche di CDS 6. Le patologie più comuni in questi pazienti sono: la congiuntivite granulomatosa, la sindrome oculo-glandolare, la tonsillite, la malattia viscerale granumatolosa, l'encefalite e l'infiammazione delle arterie cerebrali 6. Nei soggetti immuno-soppressi B. henselae è più comunemente associata con la CSD classica, l'angiomatosi bacillare e la peliosi epatica 7. La diagnosi di CSD viene stabilita tradizionalmente sulla base di precedenti di graffi o morsi di gatto, sulla dimostrazione dell'esistenza del microrganismo nei tessuti mediante la colorazione di Warthin-Starry con i sali d'argento o sulla base di "skin-test" positivi. Al giorno d'oggi è possibile confermare quei casi che si sospetta siano CSD usando le metodiche di sierologia 4. È stato dimostrato che all'incirca nel 90% di tali casi nella fase acuta è possibile determinare nel siero dei pazienti, mediante IFA, titoli di IgG superiori a 1:64 e/o titoli di IgM uguali o superiori a1:20 8. Nei soggetti sani raramente si trovano dei titoli aspecifici in grado di determinare reazioni di fondo 1. Di recente c'è stato un ritorno d'interesse per un'altra specie del genere Bartonella, B. quintana. Questo microrganismo è l'agente responsabile della classica febbre delle trincee 9. Attualmente B. quintana è stata associata a casi di endocardite acuta e angiomatosi bacillare sviluppatisi tra pazienti positivi per HIV 10, 11.La diagnosi sierologica per B. quintana è simile a quella per B. henselae. Si è visto che, laddove esiste una notevole reattività crociata a livello delle IgG specifiche per queste due specie di Bartonella, la risposta delle IgM è invece più specie-specifica. Di conseguenza non è possibile differenziare B. henselae e B. quintana dal punto di vista sierologico quando si rilevano soltanto IgG specifiche. In questi casi bisogna esaminare campioni di siero provenienti da prelievi successivi e affidarsi all'interpretazione del quadro clinico. La risposta immunitaria primaria verso Bartonella è costituita dalla comparsa, in una fase precoce dell'infezione, di anticorpi specifici di classe IgM, la cui presenza è considerata altamente diagnostica. La comparsa degli anticorpi di classe IgG segue da vicino quella delle IgM. Data la notevole reattività crociata tra specie di Bartonella in termini di risposta delle IgG, i risultati che la riguardano devono essere interpretati con cautela. Ogni vetrino per il test IFA della Focus Diagnostics per Bartonella contiene sia B. henselae che B. quintana come substrati della reazione di immunofluorescenza indiretta. Quando si guarda il vetrino al microscopio, posizionando il lato smerigliato a sinistra, B. quintana si trova a sinistra e B. henselae a destra. PRINCIPIO DEL TEST Il saggio di immunofluorescenza indiretta per la ricerca di anticorpi (IFA) è un procedimento in due fasi, del tipo "sandwich". Nella prima fase il siero del paziente viene diluito nella soluzione di pretrattamento. Quest'ultima è una soluzione isotonica tamponata contenente anticorpi anti-igg umane in grado di rimuovere dal campione sia le IgG libere che quelle in complessi. Il siero diluito (pretrattato) viene poi depositato negli appositi pozzetti sul vetrino, a contatto col substrato, e viene infine incubato. Successivamente all'incubazione il vetrino viene lavato in soluzione salina tamponata per rimuovere gli anticorpi del siero che non si sono legati. Nella seconda fase i pozzetti con gli antigeni vengono ricoperti con anticorpi fluorescinati anti-igm. Il vetrino viene poi incubato per consentire ai complessi antigene-anticorpo di reagire con gli anticorpi fluorescinati anti-igm. Dopo essere stato lavato, asciugato e montato, il vetrino viene esaminato usando un microscopio a fluorescenza. Le reazioni positive appaiono come batteri fluorescenti, di un brillante verde mela. I valori limite di titolazione, semiquantitativi, vengono ottenuti esaminando diluizioni seriali dei campioni positivi. MATERIALE INCLUSO Il kit della Focus Diagnostics contiene reagenti a sufficienza per effettuare 80 analisi. Vetrini per IFA con substrato per IgM anti-bartonella REF IF1302 Ag Bartonella IgM Substrate Slide Dieci vetrini, ciascuno con otto pozzetti. Ogni pozzetto presenta due spot: due diversi spot di antigeni costituiti da batteri sospesi in una matrice di membrana vitellina. Conservare i pacchetti di vetrini sigillati a 2-8 C. In questo modo i vetrini sigillati rimangono stabili fino alla data riportata sull'etichetta dei pacchetti. Per evitare la condensa far riscaldare i vetrini a temperatura ambiente prima di aprire i pacchetti sigillati.
2 Pagina 2 Nota: La maggior parte dei microscopi a fluorescenza inverte l immagine del vetrino. Visti al microscopio gli antigeni appariranno in ordine inverso, come mostrato qui sotto. Coniugato per IgM-Specie duplice, 3.5 ml REF IF0012 CONJ IgM IgM Conjugate-Dual Species Una boccetta di anticorpi fluorescinati di capra contro le IgM umane, specifici per la catena mu, mescolati con anticorpi fluorescinati di capra contro le IgG murine. Le IgG anti-topo sono state opportunamente standardizzate per fornire un controllo della specificità per gli antigeni. Contiene il colorante Evan's Blue, stabilizzatori di proteine e conservanti. Pronto per l'uso. Stabile a 2-8 C fino alla data riportata sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Controllo Rilevabile polivalente (per IFA), 0.30 ml REF IF1314 CONTROL > Bartonella Polyvalent Detectable Control Una boccetta di siero murino preparata alla diluizione da usare nel saggio. Contiene conservanti. Quando conservato a 2-8 C è stabile fino alla data riportata sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Non pre-trattare. Controllo Non-Rilevabile (per IFA), 0.25 ml REF IF1313 CONTROL < Bartonella Non-Detectable Control Una boccetta di siero umano preparata alla diluizione da usare nel saggio. Contiene conservanti. Quando conservato a 2-8 C è stabile fino alla data riportata sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Non pretrattare né diluire. Cicli ripetuti di congelamento e scongelamento sono deleteri e dovrebbero essere evitati. Soluzione di Pre-Trattamento per IgM, 12 ml REF IF0609 DIL IgM IgM Pretreatment Diluent Una boccetta di PBS contenente antisiero di capra monospecifico contro le IgG umane, con conservanti. Stabile a 2-8 C fino alla data di scadenza riportata sull'etichetta. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Mezzo di montaggio, 2.5 ml REF IF0007 REAG MONT Mounting Medium Una bottiglia contagocce contenente glicerolo tamponato con PBS a ph 7.2 ± 0.1. Contiene conservanti. Se conservato a 2-8 C è stabile fino alla data di scadenza riportata sull'etichetta. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. PBS REF IF0005 BUF PBS Una boccetta di fosfato tamponato salino (PBS) in polvere. Ricostituire in 1 litro di acqua distillata (o purificata). La soluzione così ottenuta è un tampone 0.01 M con ph 7.2 ± 0.1. Prima e dopo della ricostituzione conservare il PBS a 2-8 C. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. MATERIALE RICHIESTO MA NON INCLUSO x 50 mm vetrini coprioggetto 2. Tubi da test e relativi portatubi, tubi per microcentrifuga oppure piastre per microtitolazione per diluire il siero 3. Centrifuga clinica 4. Un incubatore o un bagnetto termostatato a C per incubare i vetrini 5. Un frigorifero a 2-8 C 6. Bottiglie di plastica per i lavaggi 7 Pipette calibrate o pipettatori del tipo "a pistone" con punte usa e getta. 8. Vaschetta di Coplin o piastra di colorazione per vetrini con il porta-vetrini 9. Beute o cilindri graduati puliti da 1 litro 10. Camera umida per l'incubazione dei vetrini 11. Acqua distillata o purificata 12. Timer 13. Carta assorbente per asciugare i vetrini 14. Microscopio a fluorescenza, parametri raccomandati Filtro eccitatore nm Filtro di sbarramento nm Sorgente luminosa HBO 100W, mercurio Obiettivo 20-40X, per fluorescenza, high dry
3 Pagina 3 AVVERTENZE E PRECAUZIONI 1. Questo foglietto illustrativo è associato esclusivamente ai prodotti per l'esportazione e non è destinato alla distribuzione negli Stati Uniti. Al di fuori degli Stati Uniti questo kit è per uso diagnostico in vitro. 2 Tutti i derivati del sangue devono essere maneggiati come potenzialmente infettivi. Il materiale di provenienza di questo prodotto (compreso il controllo non-rilevabile ) è stato analizzato, in conformità con i metodi approvati dall'fda, per la presenza di antigeni di superficie dell'epatite B, anticorpi per l'epatite C e per l'hiv-1/2 (AIDS), risultando negativo. Poiché nessun metodo di analisi può comunque fornire il 100% di garanzia che i derivati del sangue umano non trasmettano questi o altri agenti infettivi, tutti i controlli, i campioni di siero e le attrezzature che vengono in contatto con questi campioni, devono essere considerati come materiale potenzialmente infettivo e quindi da decontaminare dopo l'uso. Per questo materiale bisogna inoltre adoperare le procedure di raccolta e smaltimento specifiche per i materiali classificati come rischio biologico. Il CDC e gli istituti nazionali di salute suggeriscono che gli agenti potenzialmente contagiosi sono maneggiati al Livello 2 di Biosafety. 12,13 3. L' Evan's Blue è un agente cancerogeno. Evitare il contatto con occhi e pelle. 4. Non sostituire o mescolare i reagenti di questo kit con quelli di altre partite o altre ditte. 5. Usare solo i protocolli descritti in questo opuscolo. Tempi di incubazione o temperature diversi da quelli indicati possono determinare risultati erronei. 6. La contaminazione crociata dei campioni di pazienti su un vetrino può determinare dei risultati erronei. Quindi, dopo aver depositato ogni campione, maneggiare il vetrino con cura per evitare il mescolamento con i sieri già presenti negli altri pozzetti o quelli che ancora devono essere caricati. 7. La contaminazione batterica dei campioni di siero o dei reagenti può provocare dei risultati erronei. Lavorare in condizioni sterili per evitare la contaminazione da microbi. 8. Questo kit e i suoi componenti sono stati formulati specificamente per essere usati nelle determinazioni di IgM. Non usare il kit né i suoi componenti per effettuare determinazioni di IgG. 9. Mezzo di Montaggio contiene una percentuale di glicerolo compresa tra 30 e 60% che può causare irritazione in caso di inalazione o di contatto con la pelle. In caso di inalazione o di contatto, prendere le misure di primo soccorso. DURATA E USO 1. I kit sono stabili fino alla fine del mese indicato sulla data di scadenza se conservati alla temperatura di 2-8 C. 2. Non usare il kit o i singoli reagenti dopo la data di scadenza. 3. Non esporre i reagenti ad una forte sorgente luminosa durante la conservazione o l'incubazione. RACCOLTA E PREPARAZIONE DEL CAMPIONE La fonte preferita del campione è il siero. Non è stato fatto alcun tentativo per stabilire la compatibilità di questo saggio con altri tipi di campione. Risultati erronei possono derivare dall'uso di sieri iperlipemici, inattivati al calore, emolizzati o contaminati, che devono quindi essere evitati. Raccolta e manipolazione del campione I campioni vanno raccolti in condizioni asettiche da personale qualificato e con tecniche approvate per il prelievo in vena 12. Lasciare che il sangue coaguli a temperatura ambiente prima di centrifugare. Trasferire il siero asetticamente in un contenitore sterile a chiusura stagna per la conservazione a 2-8 C. Nel caso non si preveda di effettuare il test prima di 5 giorni, il campione va congelato a 20 C o a temperature inferiori. Se i campioni vengono congelati in un freezer auto-defrosting si possono verificare danni da congelamento-scongelamento. I campioni vanno scongelati e mescolati bene prima dell'uso. Pre-trattamento del campione Gli anticorpi di classe IgG del siero possono competere con le IgM e provocare così dei falsi risultati negativi. Dei falsi risultati positivi possono essere invece determinati dalla presenza del fattore reumatoide (IgG complessate) nel campione di siero. Di conseguenza è altamente raccomandabile di effettuare il pretrattamento del siero allo scopo di rimuovere sia le IgG libere che quelle in complessi. Preparare le diluizioni del campione di siero da usare nel test (1:20) nel modo seguente: mescolare 5 µl di siero del paziente con 95 µl di soluzione di pretrattamento per IgM in tubi da microcentrifuga o in una piastra per microtitolazione. Lasciare incubare per 5 minuti affinché possa avvenire la reazione di immunoprecipitazione. Il campione può essere usato così com'è o si può centrifugare per eliminare il precipitato dal siero. Il precipitato non interferisce con il buon funzionamento del saggio. Dove si richieda la determinazione dei valori limite di titolazione, diluire serialmente le diluizioni del test già pretrattate in PBS. PROTOCOLLO DEL TEST (Incubazione a 37 C) 1. Rimuovere i vetrini dal frigorifero. Prima di aprire i pacchetti consentire ai vetrini di raggiungere la temperatura ambiente per evitare la condensa. 2. Depositare 20 µl di Controllo Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta (senza diluirlo), nell'apposito pozzetto sul vetrino. Quando si richiede un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, usare il PBS per diluire il controllo rilevabile (vedi sotto: Controllo di qualità). Depositare 20 µl di ogni diluizione negli appositi pozzetti sul vetrino. Non pretrattare. 3. Depositare 20 µl del Controllo Non-Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta, nell'apposito pozzetto sul vetrino. Non pretrattare. 4. Aggiungere negli appositi pozzetti sul vetrino circa 20 µl di campione diluito (vedi sopra: Pre-trattamento del campione) per ogni siero di paziente da analizzare. Usare un sistema di notazioni per identificare i vari pozzetti al momento di leggere i risultati. 5. Incubare il/i vetrino/i in camera umida per 90 ± 2 minuti a C. 6. Rimuovere i vetrini dalla camera umida e sciacquarli delicatamente, facendo scorrere del PBS su un vetrino alla volta, badando bene a non versare il PBS direttamente sui pozzetti. Sciacquare una fila alla volta per evitare il mescolamento dei campioni. Lavare poi i vetrini immergendoli per 10 minuti in vaschette di Coplin o in vaschette di colorazione per vetrini contenenti PBS. 7. Immergere brevemente i vetrini lavati in acqua distillata o purificata, poi farli asciugare all'aria. 8. Aggiungere circa 20 µl di coniugato per IgM in ogni pozzetto sul vetrino. 9. Incubare i vetrini in camera umida per 30 ± 2 minuti a C. 10. Ripetere le fasi di lavaggio 6 e Mettere qualche goccia del mezzo di montaggio sul vetrino e coprire con un vetrino copri-oggetto di 24 x 50 mm. Eliminare eventuali bolle d'aria e l'eccesso di mezzo di montaggio usando la carta assorbente. 12. Guardare i pozzetti ad un ingrandimento finale di 400X con un microscopio a fluorescenza adeguatamente equipaggiato. Leggere i vetrini lo stesso giorno in cui si effettua il saggio per un risultato di fluorescenza ottimale. Se questo non fosse possibile, i vetrini si possono conservare al buio a 2-8 C fino ad un massimo di 24 ore.
4 Pagina 4 PROTOCOLLO DEL TEST (Incubazione a temperature ambiente) 1. Rimuovere i vetrini dal frigorifero. Prima di aprire i pacchetti consentire ai vetrini di raggiungere la temperatura ambiente per evitare la condensa. 2. Depositare 20 µl di Controllo Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta (senza diluirlo), nell'apposito pozzetto sul vetrino. Quando si richiede un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, usare il PBS per diluire il controllo Rilevabile (vedi sotto: Controllo di qualità). Depositare 20 µl di ogni diluizione negli appositi pozzetti sul vetrino. Non pretrattare. 3. Depositare 20 µl del Controllo Non-Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta, nell'apposito pozzetto sul vetrino. Non pretrattare. 4. Aggiungere negli appositi pozzetti sul vetrino circa 20 µl di campione diluito (vedi sopra: Pre-trattamento del campione) per ogni siero di paziente da analizzare. Usare un sistema di notazioni per identificare i vari pozzetti al momento di leggere i risultati. 5. Incubare i vetrini coperti per 90 ± 2 minuti a temperatura ambiente. 6. Rimuovere i vetrini dalla camera umida e sciacquarli delicatamente, facendo scorrere del PBS su un vetrino alla volta, badando bene a non versare il PBS direttamente sui pozzetti. Sciacquare una fila alla volta per evitare il mescolamento dei campioni. Lavare poi i vetrini immergendoli per 10 minuti in vaschette di Coplin o in vaschette di colorazione per vetrini contenenti PBS. 7. Immergere brevemente i vetrini lavati in acqua distillata o purificata, poi farli asciugare all'aria. Nota: se si utilizza uno strumento per automatizzare il processo di lavaggio è possibile che non ci sia tempo sufficiente per asciugare i vetrini all aria prima di aggiungere il coniugato. 8. Aggiungere circa 20 µl di coniugato per IgM in ogni pozzetto sul vetrino. 9. Incubare i vetrini coperti per 30 ± 2 minuti a temperatura ambiente. 10. Ripetere le fasi di lavaggio 6 e Mettere qualche goccia del mezzo di montaggio sul vetrino e coprire con un vetrino copri-oggetto di 24 x 50 mm. Eliminare eventuali bolle d'aria e l'eccesso di mezzo di montaggio usando la carta assorbente. 12. Guardare i pozzetti ad un ingrandimento finale di 400X con un microscopio a fluorescenza adeguatamente equipaggiato. Leggere i vetrini lo stesso giorno in cui si effettua il saggio per un risultato di fluorescenza ottimale. Se questo non fosse possibile, i vetrini si possono conservare al buio a 2-8 C fino ad un massimo di 24 ore. CONTROLLO DI QUALITÀ Ogni analisi (ogni volta che si tratta un vetrino o un gruppo di vetrini) dovrebbe includere entrambi i controlli, quello rilevabile e quello non-rilevabile. 1. Quando usato non diluito (direttamente dalla boccetta) il controllo rilevabile dovrebbe determinare un'intensità di fluorescenza con un valore da 3 a 4+ sia sullo spot di antigeni di B. quintana che su quello di antigeni di B. henselae. 2. Se è richiesto un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, diluire 1:8 il controllo rilevabile (vedi sopra: Protocollo del test) e leggere lo spot di B. quintana. Tale controllo per la lettura di 1+ può variare di ±1 diluizione di due volte a causa della variabilità delle condizioni di laboratorio, attrezzatura compresa. 3. Il controllo non-rilevabile dovrebbe determinare un'intensità di fluorescenza trascurabile in tutti gli spot. Se i controlli non mostrano questi risultati, non bisogna considerare validi i risultati del test del paziente e bisogna ripetere il saggio. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL TEST I valori limite di titolazione e l'intensità della fluorescenza saranno determinati, nel complesso, dall'ottica del microscopio e dalle condizioni e tipo della sorgente luminosa. Per essere sicuri di ottenere un'interpretazione corretta dei risultati si raccomanda in ogni esperimento di leggere l'intensità di fluorescenza dei pozzetti di controllo prima di quella di tutti gli altri pozzetti. Lettura dei vetrini Leggere l'intensità della fluorescenza dei batteri e attribuirle i seguenti valori: da 2 a 4+ Fluorescenza verde-mela da moderata a intensa. 1+ Fluorescenza netta ma debole, uguale a quella che si osserva per il controllo Rilevabile al suo valore limite di titolazione di riferimento. Negativo Fluorescenza assente o intensità di fluorescenza uguale a quella che si osserva nel pozzetto con il controllo Non-Rilevabile. Interpretazione dei risultati con i campioni dei pazienti Il valore limite di titolazione è definito come il reciproco della più alta diluizione del siero che mostra una netta (1+) fluorescenza verde-mela. 1:20 Valori limite di titolazione delle IgM specifiche uguali e superiori a 1:20 sono considerati come la prova di un'infezione recente o in atto. La risposta delle IgM è specie-specifica, anche se talvolta si rilevano delle reazioni crociate all'interno del genere. Valori limite di titolazione delle IgM specifiche inferiori a 1:20 suggeriscono che il paziente non è attualmente infetto. Questa situazione può <1:20 verificarsi sia per quei pazienti senza precedenti d'infezione dovuta a Bartonella o per quelli che hanno avuto un'infezione in passato ma i cui titoli anticorpali si sono ridotti fino ad arrivare al di sotto della soglia di individuazione. Fluorescenza aspecifica Occasionalmente si osservano reazioni di campioni contro la sospensione di membrana vitellina. Quando ciò si verifica il risultato del test non è interpretabile se il titolo di anticorpi anti-membrana vitellina è uguale o superiore al titolo di anticorpi anti-bartonella. Continuare, in questi casi, ad esaminare tutte le diluizioni del siero dei pazienti e se il titolo anti-membrana vitellina risulta uguale o superiore a tutti i titoli anti-bartonella i risultati non possono essere considerati validi. LIMITAZIONI 1. Le IgM anti-bartonella normalmente sono individuabili soltanto durante la fase acuta della malattia. È estremamente importante che tutti i risultati ottenuti dalle indagini sierologiche specifiche per Bartonella vengano poi correlati con il quadro clinico del paziente e con gli altri dati a disposizione del medico curante. 2. I valori limite di titolazione e l'intensità della fluorescenza saranno determinati, nel complesso, dall'ottica del microscopio e dalle condizioni e tipo della sorgente luminosa. Per essere sicuri di ottenere un'interpretazione corretta dei risultati si raccomanda in ogni esperimento di leggere l'intensità di fluorescenza dei pozzetti di controllo prima di quella di tutti gli altri pozzetti. 3. Campioni ottenuti troppo precocemente durante l'infezione primaria possono non presentare titoli anticorpali al di sopra della soglia di individuazione. Se c'è un sospetto di un'infezione da Bartonella si deve ottenere un secondo campione di siero dallo stesso paziente giorni dopo il prelievo del primo e analizzarlo contemporaneamente all'originale. VALORI ATTESI Nella popolazione normale si rilevano raramente anticorpi anti-bartonella di classe IgM 8. LE CARATTERISTICHE DI ESECUZIONE Per l'esterno di clienti degli stati uniti, le caratteristiche di esecuzione di prodotto sono come fornite un lenzuolo separato.
5 Pagina 5 BIBLIOGRAFIA 1. Regnery, R., J. Olson, B.A. Perkins, and W. Bibb Serological Response to Rochalimaea henselae Antigen in Suspected Cat-scratch Disease. Lancet 339: Koehler, J.E., C.A. Glaser, J.W. Tappero Rochalimaea henselae Infection. A New Zoonosis with the Domestic Cat as Reservoir. JAMA 271: Peter, J.E., M. Boyle, M. Patnaik, T.L. Hadfield, N.E. Barka, W.A. Schwartzman, and R. S. Penny Persistent Generalized Lymphadenopathy and Non-Hodgkin s Lymphoma in AIDS: Association with Rochalimaea henselae infection. Clin. and Diag. Lab Immunology. Vol. 1, No Zangwill, K.M., D.H. Hamilton, B.A. Perkins, and et al Cat Scratch Disease in Connecticut: Epidemiology, Risk Factors, and Evaluation of a New Diagnostic Test. New Engl. J. Med. 329: Tompkins, L.S Rochalimaea Infections. Are They Zoonoses? JAMA 271: Schwartzman, W.A Infections Due to Rochalimaea: Expanding the Clinical Spectrum. Clin. Infect. Dis. 15: Relman, D.A., S. Falkow, P.E. LeBoit et al The Organism Causing Bacillary Angiomatosis, Peliois Hepatis and Fever and Bacteremia in Immunocompromised Patients. New Engl. J. Med. 324: Hogrefe, W.R., L. Cullman Bartonella SPP. Antibody Detection by IFA using Vero Cell Co-Culture and Blood Agar derived Antigen. Abstract, 9 th European Congress of Clinical Microbiology and Infect. Dis. 9. Hollingdale, M.R., J.E. Herrmann, and J.W. Vinson Enzyme Immunoassay of Antibody to Rochalimaea quintana: Diagnosis of Trench Fever and Serological Cross-Reactions among Other Rickettsiae. J. Infect. Dis. 137: Relman, D.A., J.S. Loutit, T.M. Schmidt, et al The Agent of Bacillary Angiomatosis. New Engl. J. Med. 323: Tappero, J.W., J. Mohle-Boertani, J.E. Koehler, et al The Epidemiology of Bacillary Angiomatosis and Bacillary Peliosis. JAMA 269: NCCLS. Procedures for the Handling and Processing of Blood Specimens; Approved Guideline (NCCLS H18-A2). 2 nd ed. (1999). 13. CDC-NIH Manual. (1999) Biosafety in Microbiological and Biomedical Laboratories. 4 th ed. And National Committee for Clinical Laboratory Standards (NCCLS). Protection of Laboratory Workers from Instruments, Biohazards and Infectious Disease Transmitted by Blood, Body Fluids and Tissue (NCCLS M29-A). Questo inserto del pacchetto è disponibile in francese, tedesco, italiano e lo Spagnolo a ed è disponibile in altre lingue dal vostro distributore locale. RAPPRESENTANTE AUTORIZZATO mdi Europa GmbH, Langenhagener Str. 71, Langenhagen-Hannover, La Germania INFORMAZIONI PER ORDINARE Telefono: (562) (International) Fax: (562) PI.IF1300M.OUS-IT Rev. J Data scritta: 28 aprile 2011 ASSISTENZA TECNICA Telefono: (562) (International) Fax: (562) Visitate il nostro sito web a: Cypress, California 90630, U.S.A.
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