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1 INDICE DELLE SCHEDE SCHEDA 1 Dimensioni economiche del Distretto; Geografia del distretto. SCHEDA 2 Fattori di competitività. SCHEDA 3 Tipologie di Produzione, Tipologie di trasformazione, La filiera produttiva, Export. SCHEDA 4 Il Distretto e l Ambiente. SCHEDA 5 Il Distretto e l Aggiornamento Tecnico. SCHEDA 6 Il Distretto e la Formazione. SCHEDA 7 Il Distretto e l Innovazione. SCHEDA 8 Il Distretto, il Territorio, la Comunicazione. MARKETING TERRITORIALE PROVINCIA DI LUCCA DICEMBRE / 1

2 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Dimensioni economiche del Distretto N imprese (% su tot. industria locale) 132 (9) 130 (7,3) N addetti (% su tot. industria locale) (21) (23) Fatturato (mln ) (26) (28) Geografia del distretto Comune Provincia Superficie kmq Abitanti Altopascio Lucca 28, Bagni di Lucca Lucca 164, Barga Lucca 66, Borgo a Mozzano Lucca 72, Capannori Lucca 156, Castelnuovo Garfagnana Lucca 28, Coreglia Antelminelli Lucca 52, Fabbriche di Vallico Lucca 15, Gallicano Lucca 30, Pescia Pistoia 79, Porcari Lucca 17, Villa Basilica Lucca 36, Totale , SCHEDA 1 DICEMBRE / 4

3 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO IL TERRITORIO Il Distretto Cartario Lucchese occupa una superficie di circa 750 km2 e si estende su di un territorio di 12 comuni (Capannori, Porcari, Altopascio, Pescia, Villa Basilica, Borgo a Mozzano, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Castelnuovo Garfagnana, Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca), distribuiti fra le province di Lucca e Pistoia. Dal punto di vista morfologico l area si caratterizza, nella parte nord, per la presenza di un esteso rilievo, le Alpi Apuane, che si inserisce tra il litorale marino e il retropaese appenninico e che forma, nella parte centro-settentrionale della Provincia di Lucca, una grande vallata inframontana (Media Valle e Garfagnana) percorsa dal sistema fluviale del Serchio. La zona a sud risulta invece caratterizzata da una ampia zona pianeggiante di tipo alluvionale (Piana Lucchese) che si estende sino al territorio pedecollinare pesciatino della Valdinievole. Un accordo di programma fra il Ministero dell Ambiente, l Autorità di Bacino del Fiume Serchio e i Comuni di Capannori e Porcari prevede la realizzazione, nel prossimo futuro, di opere a priorità elevata per la riduzione del risc hio idraulico connesso alla realizzazione del nuovo scalo di interconnessione ferroviaria. Alla ricchezza d acqua e ai venti di tramontana, oltre che alla posizione baricentrica rispetto all Italia e al bacino del Mediterraneo, può esser legata la tradizione secolare, risalente al XIII secolo, riguardante il Distretto Cartario. LE ATTIVITÀ Nel complesso, il settore cartario e cartotecnico dell area Lucchese comprende 133 aziende che, nell anno 2000, hanno prodotto un fatturato pari a milioni di euro (nel 1994 erano 1420 milioni di euro) ed hanno apportato un occupazione di unità (11300 occupati allargando all indotto). Gli stessi dati, ad oggi, registrano un valore di unità per quanto riguarda il numero di addetti nel settore produttivo caratterizzante. Unitamente al settore metalmeccanico, l industria cartaria e cartotecnica rappresenta così, oltre al 50% dell intero fatturato industriale, e circa il 50% della forza lavoro impiegata in attività manifatturiere nell intera Provincia di Lucca. Delle 133 aziende presenti, di cui 30 possono vantare un organico superiore ai 50 addetti, il 30% è costituito da cartiere che producono carta per ondulatori, tissue e cartoni per usi industriali, alimentari ed imballi, mentre il restante 70% è costituito da cartotecniche che si occupano di prodotti in tissue, cartone ondulato, scatole e carta per altri usi. SCHEDA 1 DICEMBRE / 4

4 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO A conferma della solidità del comparto, notevole è il dato riguardante la mancanza di ricorso alla CIG (Cassa Integrazione Guadagni) registrato per l anno Il Distretto, con circa tonnellate annue, detiene il controllo di circa l 80% della produzione nazionale di carta tissue a livello nazionale (7% del dato europeo) e, con circa tonnellate annue, un valore prossimo al 40% della produzione di cartone ondulato nazionale (5% del dato europeo). Le attività industriali del Distretto si integrano con gli insediamenti civili in un contesto geografico caratterizzato da una elevata densità di popolazione. Questa, con un valore pari a circa 160 abitanti/km2, risulta superiore sia alla media regionale, pari a 153 abitanti/km2, che al valore relativo all intera Provincia di Lucca, pari a 209 abitanti/km2. Nel complesso, gli abitanti del Distretto Cartario Lucchese ammontano a unità. Accanto alle imprese del settore della carta, caratterizzate da un elevato know-how e una alta specializzazione, esistono numerose altre attività manifatturiere e di servizi legate a tutta la filiera produttiva ed appartenenti per lo più ai settori meccanico, elettrico, elettronico, oltre che a servizi di facchinaggio, trasporto, pulizia, e manutenzione. Sono così assicurate la compresenza di aziende di piccole e grandi dimensioni e l integrazione verticale del ciclo produttivo. I collegamenti tra le imprese si realizzano grazie ad una intensa rete di collegamenti stradali. Questi vantano una densità di circa 3 km/km2 di superficie, valore superiore alla media regionale che si attesta intorno a 1,8 km/km2. Nel Luglio 2003, nell ambito di una strategia di potenziamento dei collegamenti su rotaia (cominciata con la realizzazione di tronchetti di collegamento aziende-linea), è stato dato il via ad un progetto di interconnessione ferroviaria fra le aziende del polo cartario lucchese e la linea Pisa-Lucca-Firenze, con la progressiva dismissione dello scalo di Lucca e la realizzazione di un nuovo scalo merci-pubblico in posizione baricentrica tra i comuni di Capannori e Porcari. Nella tabella riassuntiva di seguito riportata vengono evidenziati alcuni parametri significativi riguardanti il Distretto Cartario. CARATTERISTICA VALORE Quanto è esteso (Km 2 ) il territorio del distretto? 750 Km 2 Quanti Km di strade asfaltate sono presenti nel distretto? 2250 Km Quale è il principale corpo idrico recettore del territorio? (es. fiume, lago, mare ) Fiume Serchio Quali sono le prime due cifre del codice NACE del settore caratterizzante? 21 Quale è il numero totale di imprese sul territorio? 3616 SCHEDA 1 DICEMBRE / 4

5 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Il settore produttivo caratterizzante del distretto da quante imprese è costituito? 133 In quale decennio si è affermata la presenza degli impianti produttivi appartenenti al settore caratterizzante del distretto? Sono presenti aziende a monte o a valle del settore caratterizzante? (es. fornitori di macchinari, fornitori di materie prime, imprese utilizzatrici del prodotto ) A quanto ammonta la produzione annua locale del settore caratterizzante? A quanto ammonta la produzione annua nazionale del settore caratterizzante? SI ton ton A quanto ammontano le esportazioni, espresse in % del fatturato, del settore caratterizzante? 27% A quanto ammonta la popolazione complessiva del distretto? A quanto ammonta la popolazione in età lavorativa del distretto (14-65 anni)? Quanti sono gli occupati del settore produttivo caratterizzante del distretto? 6100 Quante sono le imprese del settore caratterizzante con meno di 50 dipendenti? 103 Nel distretto sono presenti organizzazioni certificate ISO 14001? Nel distretto sono presenti organizzazioni registrate EMAS? Sono previsti incentivi o programmi a livello locale di supporto alle organizzazioni per l ottenimento della registrazione EMAS o della certificazione ISO 14001? Nel passato sono stati attuati processi di Agenda 21? (es. forum Agenda 21, relazioni sullo stato dell ambiente )? Si è giunti alla definizione del piano d azione per il processo Agenda 21? Esistono strutture o servizi comuni per la gestione di problematiche ambientali (es. depuratori consortili, centrali elettriche, piani emergenza condivisi )? Quale è la tipologia prevalente di trasporto delle merci sul territorio (es. su gomma, su rotaia, su nave )? Nei processi produttivi del distretto esiste una forte tendenza al recupero/riutilizzo locale delle materie prime seconde (es. utilizzo della carta da macero)? Sono presenti scuole o istituti di formazione professionale riguardanti lo specifico settore produttivo caratterizzante del distretto? Sono presenti nel distretto centri di ricerca e/o informazione sulle tematiche ambientali? SI SI SI SI SI SI Su gomma SI SI SI Fonti allegate: 1) Progetto Pioneer deliverable 1: Rapporto sulle peculiarità del distretto industriale di Lucca; 2) Report IPI (Istituto per la Promozione Industriale) Dip. Politiche per l Industria - Industria della carta e cartone; SCHEDA 1 DICEMBRE / 4

6 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO PROGETTO PIONEER Deliverable n.1 Rapporto sulle peculiarità del distretto industriale di Lucca Report about peculiarities of Lucca Industrial cluster IL TERRITORIO Il Distretto Cartario Lucchese occupa una superficie di circa 750 km 2 e si estende su di un territorio di 12 comuni (Capannori, Porcari, Altopascio, Pescia, Villa Basilica, Borgo a Mozzano, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Castelnuovo Garfagnana, Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca), distribuiti fra le province di Lucca e Pistoia. Dal punto di vista morfologico l area si caratterizza, nella parte nord, per la presenza di un esteso rilievo, le Alpi Apuane, che si inserisce tra il litorale marino e il retropaese appenninico e che forma, nella parte centro-settentrionale della Provincia di Lucca, una grande vallata inframontana (Media Valle e Garfagnana) percorsa dal sistema fluviale del Serchio. La zona a sud risulta invece caratterizzata da una ampia zona pianeggiante di tipo alluvionale (Piana Lucchese) che si estende sino al territorio pedecollinare pesciatino della Valdinievole. Un accordo di programma fra il Ministero dell Ambiente, l Autorità di Bacino del Fiume Serchio e i Comuni di Capannori e Porcari prevede la realizzazione, nel prossimo futuro, di opere a priorità elevata per la riduzione del rischio idraulico connesso alla realizzazione del nuovo scalo di interconnessione ferroviaria. SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

7 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Alla ricchezza d acqua e ai venti di tramontana, oltre che alla posizione baricentrica rispetto all Italia e al bacino del Mediterraneo, può esser legata la tradizione secolare, risalente al XIII secolo, riguardante il Distretto Cartario. LE ATTIVITÀ Nel complesso, il settore cartario e cartotecnico dell area Lucchese comprende 133 aziende che, nell anno 2000, hanno prodotto un fatturato pari a milioni di euro (nel 1994 erano 1420 milioni di euro) ed hanno apportato un occupazione di unità (11300 occupati allargando all indotto). Gli stessi dati, ad oggi, registrano un valore di unità per quanto riguarda il numero di addetti nel settore produttivo caratterizzante. Unitamente al settore metalmeccanico, l industria cartaria e cartotecnica rappresenta così, oltre al 50% dell intero fatturato industriale, e circa il 50% della forza lavoro impiegata in attività manifatturiere nell intera Provincia di Lucca. Delle 133 aziende presenti, di cui 30 possono vantare un organico superiore ai 50 addetti, il 30% è costituito da cartiere che producono carta per ondulatori, tissue e cartoni per usi industriali, alimentari ed imballi, mentre il restante 70% è costituito da cartotecniche che si occupano di prodotti in tissue, cartone ondulato, scatole e carta per altri usi. A conferma della solidità del comparto, notevole è il dato riguardante la mancanza di ricorso alla CIG (Cassa Integrazione Guadagni) registrato per l anno Il Distretto, con circa tonnellate annue, detiene il controllo di circa l 80% della produzione nazionale di carta tissue a livello nazionale (7% del dato europeo) e, con circa tonnellate annue, un valore prossimo al 40% della produzione di cartone ondulato nazionale (5% del dato europeo). Le attività industriali del Distretto si integrano con gli insediamenti civili in un contesto geografico caratterizzato da una elevata densità di popolazione. Questa, con un valore pari a circa 160 abitanti/km 2, risulta superiore sia alla media regionale, pari a 153 abitanti/km 2, che SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

8 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO al valore relativo all intera Provincia di Lucca, pari a 209 abitanti/km 2. Nel complesso, gli abitanti del Distretto Cartario Lucchese ammontano a unità. Accanto alle imprese del settore della carta, caratterizzate da un elevato know-how e una alta specializzazione, esistono numerose altre attività manifatturiere e di servizi legate a tutta la filiera produttiva ed appartenenti per lo più ai settori meccanico, elettrico, elettronico, oltre che a servizi di facchinaggio, trasporto, pulizia, e manutenzione. Sono così assicurate la compresenza di aziende di piccole e grandi dimensioni e l integrazione verticale del ciclo produttivo. I collegamenti tra le imprese si realizzano grazie ad una intensa rete di collegamenti stradali. Questi vantano una densità di circa 3 km/km 2 di superficie, valore superiore alla media regionale che si attesta intorno a 1,8 km/km 2. Nel Luglio 2003, nell ambito di una strategia di potenziamento dei collegamenti su rotaia (cominciata con la realizzazione di tronchetti di collegamento aziende-linea), è stato dato il via ad un progetto di interconnessione ferroviaria fra le aziende del polo cartario lucchese e la linea Pisa-Lucca-Firenze, con la progressiva dismissione dello scalo di Lucca e la realizzazione di un nuovo scalo merci-pubblico in posizione baricentrica tra i comuni di Capannori e Porcari. IL CONTESTO AMBIENTALE Dal punto di vista climatologico, l area del Distretto Cartario comprende due diverse zone: la zona della Piana Lucchese e della bassa Valdinievole pesciatina, con un regime temperato, medie annue intorno ai 14,2 C, piogge scarse nei mesi estivi e venti di bassa intensità con direzioni prevalenti Nord-Est e Sud-Ovest, ed il territorio della Media Valle e Garfagnana a regime semitemperato, con temperature medie sensibilmente più basse (intorno ai 12 C), piogge annue superiori ai mm e venti di intensità superiore al resto della Provincia con direzioni prevalenti Est e Nord-Est. SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

9 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Il Distretto Cartario presenta specifiche criticità e pressioni antropiche che vengono esercitate sui diversi sistemi ambientali (aria, acqua, suolo). Studi elaborati a livello regionale e provinciale hanno messo in evidenza problematiche significative in termini di qualità dell aria, fragilità geomorfologica,, subsidenza e vulnerabilità della falda acquifera,gestione rifiuti e inquinamento acustico. A livello provinciale, per il monitoraggio della qualità dell aria, è attiva una rete di rilevamento costituita da 9 centraline (5 a Lucca, 2 a Viareggio, 1 a Capannori ed 1 a Porcari) che rilevano in continuo i livelli di inquinanti quali NO x, O 3, PM 10, CO, SO 2 e benzene. Sulla base dei risultati dei monitoraggi ARPAT, le situazioni più critiche sono state riscontrate nel comune di Lucca, dove sono stati rilevati significativi superamenti dei limiti per NO 2, ozono, polveri sottili, in quello di Porcari, dove ancora l ozono è risultato superiore ai limiti di legge, ed infine Capannori, in cui si sono manifestati nel 2002 superamenti dei limiti di PM10. Dalle più recenti stime di emissioni effettuate a livello territoriale, risulta che le principali fonti di inquinamento atmosferico sono da identificarsi nelle imprese industriali e nel traffico autoveicolare. Sempre sulla base di queste stime, (IRSE 2000) la Provincia di Lucca contribuirebbe, rispetto al totale delle emissioni stimate a livello regionale, per il 9,8% per le emissioni relative al CO, per il 9, 6% per i COV, per il 7.6% per le polveri sottili e per il 10, 2% per le emissioni di NO x. Nel dettaglio comunale risulta poi particolarmente significativo il contributo alle emissioni di quei comuni (Lucca, Porcari, Capannori, Altopascio) che presentano un elevato traffico circolante per effetto di significative concentrazioni di attività industriali. Se la qualità dell aria risulta un problema che investe alcune aree del Distretto, il problema della fragilità geomorfologica interessa, con caratteri diversi, l intero territorio. In particolare, i comuni della Garfagnana e della Media Valle sono caratterizzati da un elevato rischio idrogeologico oltre che da un buon grado di rischio sismico. Le aree a sud sono invece caratterizzate da significativi fenomeni di subsidenza che riguardano, in modo particolare, il comune di Porcari e la zona sud di Capannori. SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

10 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Per quanto riguarda la produzione e gestione dei rifiuti, su scala provinciale il livello di produzione è negli ultimi anni progressivamente aumentato ma, parallelamente, è stata incrementata significativamente la quantità di Raccolta Differenziata (RD). Ad oggi infatti, in termini percentuali, quella di Lucca risulta essere la seconda provincia (dopo Prato) per RD pro-capite e per quota di RD sul totale di rifiuti raccolti. La produzione di rifiuti speciali risulta anch essa piuttosto elevata ( tonnellate prodotte nel2000, pari al 14.5% del totale regionale, di cui tonnellate di rifiuti pericolosi) per effetto del contributo che viene fornito in modo significativo dall industria cartaria e dalle attività di seconda lavorazione dei minerali non metallici. Nel contesto regionale la Provincia di Lucca si pone, per produzione di rifiuti industriali, al terzo posto, dopo le Province di Firenze e Pisa. Rilevante è l importazione di cellulosa, acquistata prevalentemente dai paesi scandinavi e dal Nord America. Il macero, invece, viene per lo più comprato in Italia o dagli Stati Uniti. LE POLITICHE AMBIENTALI Sul piano delle politiche e delle iniziative sviluppate da parte degli Enti Locali aventi ad oggetto la tutela dell ambiente, la Provincia di Lucca ha attivato dal 1998 un percorso orientato alla affermazione e al consolidamento dei principi di sostenibilità dello sviluppo, con un forte impegno verso la promozione degli strumenti volontari di politica ambientale promossi a livello comunitario. L Amministrazione Provinciale di Lucca ha aderito nel dicembre del 1998 alla Carta di Aalborg. Nel giugno del 1999 ha istituito il Forum Agenda 21 Locale, nel 2000 ha redatto il 1 Rapporto sullo Stato dell Ambiente e ha iniziato ad implementare le azioni contenute nel Piano d Azione dell Agenda 21. Tra queste hanno avuto particolare rilievo il progetto Certe Gesta, cofinanziato dal Ministero dell Ambiente e terminato nell aprile 2003, e le iniziative per l informazione dei cittadini (in particolare nelle scuole e nelle istituzioni pubbliche) sui temi dello sviluppo sostenibile. SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

11 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO Il progetto Certe Gesta ha avuto come obiettivo quello della diffusione e promozione dei sistemi di gestione ambientale (e di EMAS in particolare) a livello territoriale in tre settori caratterizzanti il tessuto produttivo della Provincia di Lucca (Cartario, calzaturiero e cantieristico). Tale progetto è stato promosso dall Amministrazione Provinciale - Servizio Ambiente - in collaborazione con l Associazione degli Industriali di Lucca e la Confartigianato Lucca e ha visto la partecipazione attiva di una trentina di imprese appartenenti ai diversi settori. Recentemente la Provincia di Lucca, oltre al progetto Pioneer, ha attivato un ulteriore progetto riguardante la valorizzazione dello strumento volontario Emas: il progetto Semina, cofinanziato dalla Regione Toscana ed in corso di realizzazione, che mira a valutare le opportunità di semplificazione amministrative e dei controlli per le organizzazioni registrate Emas. A dimostrazione di un impegno concreto a favore dell ambiente e del risparmio energetico sono stati investiti nel Distretto, ad oggi, 245 milioni di euro mentre, per i prossimi 5 anni, sono previsti investimenti per ulteriori 225 milioni di euro. Nella tabella riassuntiva di seguito riportata vengono evidenziati quei parametri significativi, riguardanti il Distretto Cartario, dai quali saranno ricavati appositi indicatori ambientali, territoriali e produttivi che, calcolati anche su altre realtà distrettuali, risulteranno utili al confronto all identificazione di clusters omogenei a quello lucchese. SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

12 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO CARATTERISTICA Quanto è esteso (Km 2 ) il territorio del distretto? 750 Km 2 Quanti Km di strade asfaltate sono presenti nel distretto? VALORE 2250 Km Quale è il principale corpo idrico recettore del territorio? (es. fiume, lago, mare ) Fiume Serchio Quali sono le prime due cifre del codice NACE del settore caratterizzante? 21 Quale è il numero totale di imprese sul territorio? 3616 Il settore produttivo caratterizzante del distretto da quante imprese è costituito? In quale decennio si è affermata la presenza degli impianti produttivi appartenenti al settore caratterizzante del distretto? Sono presenti aziende a monte o a valle del settore caratterizzante? (es. fornitori di macchinari, fornitori di materie prime, imprese utilizzatrici del prodotto ) A quanto ammonta la produzione annua locale del settore caratterizzante? SI ton A quanto ammonta la produzione annua nazionale del settore caratterizzante? ton A quanto ammontano le esportazioni, espresse in % del fatturato, del settore caratterizzante? 27% A quanto ammonta la popolazione complessiva del distretto? A quanto ammonta la popolazione in età lavorativa del distretto (14-65 anni)? Quanti sono gli occupati del settore produttivo caratterizzante del distretto? 6100 Quante sono le imprese del settore caratterizzante con meno di 50 dipendenti? Nel distretto sono presenti organizzazioni certificate ISO 14001? Nel distretto sono presenti organizzazioni registrate EMAS? Sono previsti incentivi o programmi a livello locale di supporto alle organizzazioni per l ottenimento della registrazione EMAS o della certificazione ISO 14001? Nel passato sono stati attuati processi di Agenda 21? (es. forum Agenda 21, relazioni sullo stato dell ambiente )? Si è giunti alla definizione del piano d azione per il processo Agenda 21? Esistono strutture o servizi comuni per la gestione di problematiche ambientali (es. depuratori consortili, centrali elettriche, piani emergenza condivisi )? Quale è la tipologia prevalente di trasporto delle merci sul territorio (es. su gomma, su rotaia, su nave )? Nei processi produttivi del distretto esiste una forte tendenza al recupero/riutilizzo locale delle materie prime seconde (es. utilizzo della carta 103 SI SI SI SI SI SI Su gomma SI SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

13 DIMENSIONI ECONOMICHE DEL DISTRETTO - GEOGRAFIA DEL DISTRETTO da macero)? Sono presenti scuole o istituti di formazione professionale riguardanti lo specifico settore produttivo caratterizzante del distretto? Sono presenti nel distretto centri di ricerca e/o informazione sulle tematiche ambientali? SI SI Tab. Dati riassuntivi del Distretto SCHEDA 1 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 8

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58 FATTORI DI COMPETITIVITÀ Alta specializzazione (produzione e trasformazione di carta tissue e carta per ondulatori) Elevato numero di imprese concentrate nell area Elevato know-how delle maestranze Presenza nell area di qualificati fornitori di tecnologie e servizi Presenza di centri di competenza per la formazione e il trasferimento dell innovazione Posizione geografica baricentrica (rispetto all Italia e al bacino del Mediterraneo) Fonti allegate: 1) Report IPI Dip. Politiche per l Industria - Industria della carta e cartone; 2) Linee strategiche relative al distretto industriale della carta. MARKETING TERRITORIALE PROVINCIA DI LUCCA FEBBRAIO / 1

59 TIPOLOGIE DI E PRODUZIONE TIPOLOGIE DI TRASFORMAZIONE LA FILIERA PRODUTTIVA - EXPORT Report IPI (Istituto per la Promozione Industriale) Dip. Politiche per l Industria - Industria della carta e cartone (v. allegato 1, scheda 1). SCHEDA 2 ALLEGATO N. 1 DICEMBRE / 1

60 FATTORI DI COMPETITIVITÀ LINEE STRATEGICHE RELATIVE AL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA CARTA Il programma operativo per la realizzazione del Distretto Industriale Cartario dovrà essere attuato con degli obiettivi strategici unificanti e condivisi tra le istituzioni pubbliche ed i soggetti colletivi coinvolti. Gli obiettivi strategici principali vengono individuati nella compartecipazione proattiva degli organi del Distretto alla valutazione ed alla soluzione dei problemi legati alle : Infrastrutture Ambiente Normative, sicurezza, qualità Sviluppo di strategie d innovazione condivise Sviluppo delle risorse umane Sviluppo di iniziative di analisi e comunicazione/promozione sui mercati a) Infrastrutture - Quanto alla localizzazione è da notare che per alcune aziende essa si presenta assai precaria e prossima ad aree urbanizzate, con conseguenti problemi sociali (rumori-odore-traffico); difficoltà od impossibilità di espansione futura e che in definitiva costituisce un vincolo notevole. - Rilocazione : impossibile per aziende cartarie, possibile per cartotecniche o impianti di trasformazione. - Viabilità : grosso vincolo comune a quasi tutte le aziende cartarie lucchesi, soprattutto in considerazione dei grossi quantitativi movimentati. Ad esempio una media cartiera produttrice di T/anno di carta per ondulatori comporta la movimentazione di T di materiali e prodotti, corrispondenti a autotreni/anno. Considerando che la cartiera lavora a ciclo continuo su 330 giorni/anno, ma che i giorni disponibili per il trasporto merci e prodotti sono 258 (47 settimane x 5,5 giorni) ne consegue un impiego medio di 33 autotreni al giorno. Lo stesso numero di autotreni viene movimentato da una cartiera producente T/anno di carta per uso igienico-sanitario (tissue) data l alta voluminosità del prodotto e la conseguente ridotta utilizzazione della capacità di portata degli autotreni. SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

61 FATTORI DI COMPETITIVITÀ Da aggiungere inoltre nel primo caso lo smaltimento degli scarti di pulper (circa 90 T/giorno al 50% di secco, corrispondente a 4 autotreni) e nel caso del tissue prodotto con pasta disinchiostrata, la conseguente produzione di fanghi (corrispondenti ad oltre il 40% della materia prima fibrosa impiegata) da smaltire. Ove possibile l alternativa a tale intenso traffico viario può essere costituita dal trasporto per ferrovia utilizzando i raccordi ferroviari agli stabilimenti di produzione. L intensificazione della politica di realizzazione dei tronchetti ferroviari rappresenta un punto essenziale sul quale il Distretto dovrà impegnarsi, magari raccordandosi con il coinvolgimento di Lucense allo studio che al riguardo ha completato la società AGICI (Università Bocconi) e la società Ferrovie dello Stato in ambito nazionale, estrapolando ed approfondendo il problema relativo alla nostra area provinciale. - Aree Industriali per rilocazione: sono generalmente idonee solo per industria leggera (meccanica-carpenteria) o di trasformazione; (richiedono però superfici notevoli poichè devono favorire la movimentazione interna con ampie vie di corsa e richiedono superfici di magazzinaggio prodotti finiti molto grandi ed idonee a fare da polmone tra un ciclo produttivo basato su ciclo continuo e modalità di spedizione basate su orari giornalieri). Per nuove installazioni di cartiere occorre anzitutto la disponibilità di acqua (consumo medio delle cartiere lucchesi 11.4 mc/t) di falda o di superficie (in tal caso è necessario considerare il sistema di adduzione acqua). Occorre quindi attivarsi per reperire nuove aree industriali rispondenti alle caratteristiche particolari richieste da tale tipologia di industria. In tale ricerca occorre tener presente alcune necessità contingenti quali il trattamento acque reflue; il sistema a piè di fabbrica abbinato ad un impianto consortile finale può essere il più idoneo. Occorre considerare nel caso di prelievo da falda la possibilità di restituzione dell acqua trattata ai corsi superficiali (che devono essere abbastanza prossimi per evitare sprechi di energia di pompaggio); è quindi necessaria la realizzazione di un sistema fognario adeguato. La prossimità delle linee ad alta tensione (130 kv) deve potere assicurare a chi non è autoproduttore la fornitura di energia elettrica dalla rete senza interruzioni (dannose per aziende, quali le cartiere, che lavorano a ciclo continuo). SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

62 FATTORI DI COMPETITIVITÀ Altro punto da considerare è legato alla possibilità di allacciamento alla rete del gas metano ad alta pressione (per avere dimensioni ridotte delle tubazioni) e con stazioni di decompressione, onde evitare uso di olio combustibile (0,2 T/Ton carta che per una cartiera da T/anno significa T/anno aggiuntive di olio combustibile corrispondenti a 740 autotreni all anno e cioè 3 autotreni/giorno). Le prerogative essenziali sono : distanza dai centri abitati, la possibilità di raccordo ferroviario, viabilità dedicata, l installazione di mezzi di comunicazione tramite reti di collegamento; tutti elementi essenziali da tenere in considerazione nella definizione di un area industriale specifica per il settore cartario. b) Ambiente L importanza del rapporto industria/ambiente e dello sviluppo sostenibile è stato oggetto di particolare attenzione da parte della Comuità Europea, con l emanazione della Direttiva Comunitaria 96/61 del 24/9/96 IPPC (Integrated Pollution Prevent and Control- Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento) recepita poi dai diversi stati membri, tra cui quello italiano con DL 372 del 4/08/99. La Direttiva IPPC mira a prevenire e ridurre l impatto complessivo proveniente dal singolo impianto delle emissioni di acqua, aria, rifiuti, e contestualmente ridurre il consumo delle risorse idriche ed energetiche. Tale direttiva per raggiungere gli obiettivi previsti, si basa sull adozione da parte delle imprese produttive delle migliori tecniche disponibili (BAT best available technologies), definite per ogni settore industriale, e sul raggiungimento di valori limite alle emissioni ottenute anche tramite l adozione delle migliori tecniche disponibili. Le imprese dovranno quindi adeguarsi alla nuova legislazione con applicazione immediata del DL per i nuovi insediamenti produttivi ed entro il 2005 per gli impianti esistenti, con nuovi procedimenti di autorizzazione. In seguito a tale direttiva di importanza rilevante per il rispetto ambientale nella globalità delle imprese produttive il Distretto può attivarsi per : SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

63 FATTORI DI COMPETITIVITÀ favorire, in collaborazione con Lucense, l ottenimento della certificazione di qualità del prodotto (ISO 9000) e successivamente la certificazione ambientale (ISO14000) per il numero più alto possibile d imprese produttive del territorio. Questi due passaggi sono propedeutici e facilitano le imprese al loro adeguamento alla Direttiva IPPC, garantendo la costante rispondenza dei loro prodotti agli standard qualitativi e dei loro cicli tecnologici al rispetto delle emissioni nell ambiente. Inutile sottolineare come l ottenimento di tali certificazioni rappresenti per le aziende non un vincolo, ma una ponderosa opportunità di marketing per i loro prodotti, siano questi immessi sul mercato interno, o destinati all esportazione. Il supporto di Lucense alle aziende sarà rilevante nella determinazione dell analisi del ciclo vita del prodotto, con l introduzione, ormai ineludibile, della Direttiva Comunitaria relativa alle Politiche Integrate di Prodotto (IPP). Il termine Politiche Integrate di Prodotto (dall inglese Integrated Product Policies) sta avendo una diffusione sempre più ampia. Ciononostante non è stata ancora formalizzata una vera e propria definizione del concetto associato al termine. In tal senso la Commissione Europea ha avviato un processo di verifica e consultazione con i principali organi di riferimento per poter raggiungere un consenso sul significato reale di questo concetto. Nonostante l assenza di una definizione formale del termine, vi è una percezione comune che in pratica le IPP sono già in fase di implementazione nei singoli Stati Membri dell Unione Europea. Esse si concretizzano nell impegno da parte delle autorità governative a distribuire i propri interventi su tutto il ciclo di vita di beni, sostanze e servizi. Risulta evidente quindi come le IPP possano essere viste come la risposta, da parte dei governi, al nuovo approccio delle aziende denominato Integrated Product Management (IPM) anch esso focalizzato sulla gestione del ciclo di vita dei prodotti e dei servizi forniti. Tale metodologia vede il Life Cycle Assesment (LCA) rivestire un ruolo fondamentale come strumento di analisi, identificazione e quantificazione. Per questa ragione si prevede che il LCA rivestirà un ruolo di primo piano anche nella gestione delle IPP. Le IPP sono destinate a ricoprire un ruolo sempre più significativo nell ambito delle politiche di protezione ambientale. Da una parte infatti, affrontando il problema ambientale su un ambito allargato quale l intero ciclo di vita, risultano, rispetto all approccio tradizionale limitato alle fasi di produzione e SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

64 FATTORI DI COMPETITIVITÀ smaltimento, maggiormente allineate con gli obiettivi di sostenibilità. Dall altra, adottando come unità di riferimento il prodotto, si allineano con le dinamiche di mercato (produzione e consumo) oggetto del loro intervento. Nonostante il termine IPP sia utilizzato in maniera sempre più diffusa non esiste ancora una definizione formale. La Commissione Europea ha avviato un processo di verifica e consultazione con i principali organi di riferimento per poter raggiungere un consenso sul significato del termine. I risultati di tale attività hanno portato ad una definizione del termine nel Libro Verde sulle IPP già pubblicato dalla commissione. In base ad una analisi del dibattito in corso è possibile identificare una serie di elementi di definizione del termine IPP. Se da una parte questi ultimi sembrano in alcuni casi oggetto di conseso, in altri sono oggetto di discussione riguardo la significatività che essi dovrebbero rivestire e l enfasi più o meno accentuata che sembrano porre su alcuni aspetti specifici. Adottando tali elementi come punto di riferimento è possibile definire le IPP come : Un approccio integrato alle politiche ambientali rivolto al miglioramento continuo delle prestazione ambientali dei prodotti (merci e servizi) nel contesto dell intero ciclo di vita. Uno dei maggiori problemi che l industria cartaria lucchese si trova ad affrontare è quello relativo agli scarti di fabbricazione provenienti dalla lavorazione della carta da macero (waste of waste). Tali scarti sono riconducibili a due tipologie: scarti dallo spappolatore o pulper provenienti dalle lavorazioni di carte per ondulatori, ove la materia prima carta da macero è essenzialmente costituita da vecchi imballaggi industriali in cartone, contaminati dalla presenza di plastiche, polistirolo, nastri adesivi etc. Tali contaminanti vengono scartati in fase di spappolamento unitamente a fibre (essenzialmente provenienti da cartoni resistenti ad umido) e costituiscono il cosiddetto scarto di pulper il quale viene pressato fino ad un contenuto di umidità prossimo al 50% ed attualmente avviato a discarica, con costi notevoli per le aziende (superiori a 50 euro/ton t.q.), senza valorizzazione energetica di un prodotto che viceversa possiede un elevato potere calorifico. Il nuovo Decreto Ronchi prevede la possibilità di recupero SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

65 FATTORI DI COMPETITIVITÀ energetico di tali scarti ed un obiettivo strategico del Distretto Cartario sarà quello di trovare una soluzione coordinata in ambito locale al problema che interessa un numero notevole di cartiere (produzione annua stimata di pulper circa 80/ Ton con potere calorifico di 3800 kcal/kg ). Il secondo problema riguarda i fanghi provenienti da impianti di disinchiostrazione di carta stampata (giornalame e riviste) che viene usata in alcune cartiere producenti carta per uso igienico-sanitario prodotta con fibre recuperate. Anche se il problema non assume proporzioni macroscopiche come nel caso dello scarto di pulper, tuttavia esso non va sottovalutato per il possibile incremento nella produzione di paste disinchiostrate nel settore igienico sanitario della Provincia. Necessita quindi un piano organico per l utilizzo di tali fanghi che possono essere inceneriti con impianti assai costosi e sofisticati e di dimensioni piuttosto notevoli, oppure possono trovare utilizzazione quali inerti nei cementifici o conglomerati. (circa T/anno con potere calorifico pari a circa 1800 kcal/kg). L impegno delle aziende cartarie lucchesi alla ricerca di ottimizzare l uso delle risorse idriche ha portato il settore a raggiungere significativi risultati di riduzione dell impiego di acqua che, grazie in particolare al ricorso al riciclo, negli ultimi quindici anni è stato più che dimezzato. Tutto ciò si evidenzia nel consumo specifico medio dell industria cartaria lucchese (11,4 m 3 di acqua /T di carta prodotta, contro una media nazionale per l anno 2000 di 39,8 m 3 /T) tale enorme differenza è anche da imputare alle due tipologie principali di produzione (carta per ondulatori e tissue) che globalmente richiedono quantitativi inferiori di acqua rispetto ad altre tipologie cartarie. Il progetto Paperbref consentirà un ulteriore riduzione globale dei consumi idrici dell industria cartaria lucchese pari ad oltre 4 mil mc/anno (circa il 22% di riduzione) rispetto agli attuali oltre 18 milioni di metri cubi consumati dall industria cartaria lucchese. SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

66 FATTORI DI COMPETITIVITÀ Tutte le fabbriche di grande e media dimensione dispongono di impianti di depurazione acque a piè di fabbrica (del tipo anaerobico/aerobico per carte per ondulatori e del tipo chimico-fisico o biologico per le altre tipologie). Esistono anche due impianti esterni di trattamento acque del tipo consortile a cui si allacciano più stabilimenti, anche di differente tipologia produttiva; nella maggior parte dei casi le acque consegnate al depuratore consortile sono comunque trattate prima all interno dello stabilimento per una maggiore efficienza d abbattimento degli inquinanti. Si valuta che negli ultimi cinque anni gli investimenti dell industria cartaria lucchese per la depurazione acque reflue sia stato di circa 220 miliardi di lire e che altri 160 miliardi di lire dovranno essere investiti entro il 2006 per l adeguamento alla normativa europea IPPC prima citata. Compito del Distretto sarà quello di aiutare le aziende (soprattutto le piccole) che non hanno partecipato al progetto Paperbref a verificare il loro stato di salute relativamente al ciclo acque, onde metterle in condizione di adeguarsi alla normativa comunitaria. Tale compito potrà essere svolto da Lucense attraverso un progetto integrativo nel quale la società di servizi dovrà avere un compito più ampio rispetto all originale progetto Paperbref. Quanto alla situazione energetica è da notare che fino all inizio degli anni 80, periodo di sviluppo dell industria cartaria lucchese circa quattro quinti del calore di processo per la produzione cartaria era fornito da prodotti petroliferi (essenzialmente olio combustibile denso) e solo il restante quinto era soddisfatto con l impiego del gas naturale. Nel 1980 tali proporzioni erano rispettivamente passate al 65% e 35%; nel 1990 il rapporto fra le due incidenze si era nettamente invertito : 25% per i prodotti petroliferi e 75% per il gas. Ad oggi il gas naturale fornisce la massima parte (90%) del calore per processo. E importante notare quanto l impiego del gas sia benefico agli efetti dell emissione di CO 2 in atmosfera. Tale emissione corrisponde per i prodotti petroliferi a 3,07 T di CO 2 per ogni TEP ( tonnellata di pertrolio equivalente); per il gas naturale : 2,35 T. Per quanto riguarda invece l energia elettrica, nella Provincia di Lucca l industria cartaria autoproduce il 62% dell elettricità SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

67 FATTORI DI COMPETITIVITÀ necessaria (in prevalenza con cogenerazione) con rendimento medio di produzione pari al 70%. Viceversa l energia di acquisto (marginale) pari al 38% presenta un rendimento medio di produzione del 52%. Tutto ciò significa una riduzione drastica delle emissioni in atmosfera con benefico effetto, non solo per quanto riguarda l anidride carbonica (CO 2 ) ma anche per gli ossidi di azoto (NO X ) e la quasi totale eliminazione delle emissioni di ossidi di zolfo (SO X ) e particolati. Il settore cartario lucchese, proseguendo una tradizione ormai pluridecennale, ha continuato a sviluppare l impiego sistematico della cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore del processo), strumento prioritario di risparmio di fonti energetiche e quindi di riduzione delle emissioni. Per quanto riguarda l aspetto energetico ed ambientale, gli interventi già attuati in materia nel settore cartario lucchese sono stati valutati nell ordine dei 250 miliardi e sussistono ancora potenzialità che potranno essere attuate dal settore medesimo al fine di apportare un ulteriore concreto contributo alla limitazione delle emissioni di gas serra ed alla salvaguardia dell equilibrio climatico globale. Tali possibilità sono riportabili ad azioni che possono essere individuate in : incrementi di efficienza dei processi completamento del passaggio dell uso di combustibili petroliferi a gas naturale sviluppo ulteriore della cogenerazione Per quanto attiene al programma di sviluppo secondo le citate azioni, l industria cartaria lucchese dovrà affrontare una serie di investimenti entro l anno 2010, che le consentiranno di raggiungere gli obiettivi fissati dal programma di Kyoto. Tenendo conto degli incrementi di capacità produttiva previsti (circa T/anno al 2010 con un incremento di circa T/anno rispetto al 2001), tali interventi consentiranno di raggiungere l obiettivo di emissione CO 2 nel campo T/anno, contro i T/anno senza interventi in ciò collocandosi nell ambito del protocollo di Kyoto ( Ton = - 6,5% rispetto emissioni 1990). SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

68 FATTORI DI COMPETITIVITÀ Se da un punto di vista puramente tecnologico l industria cartaria lucchese ha affrontato nel modo migliore l impatto relativo al problema energetico, sia dal punto di vista ambientale che da quello relativo ai risparmi conseguibili : (utilizzo specifico di energia elettrica 659 kwh/ T contro media nazionale 2000 : 808 utilizzo specifico energia di processo 8.3 GJ/ T contro media nazionale 2000 : 7,4 energia specifica totale 14,6 GJ/ T contro 15,2 media nazionale) non ci si può dimenticare la forte penalizzazione a livello dei costi che l industria cartaria italiana deve sopportare rispetto a tutti i concorrenti europei. Per l energia elettrica il processo di liberalizzazione tarda a rendersi effettivo e ciò significa il mantenimento di un differenziale negativo dell ordine di circa il 50% dell energia elettrica e del 20-30% del gas. In questo contesto il Distretto Cartario dovrà collaborare attivamente con Assocarta che ha iniziato un intensa azione (unitamente ad altri settori industriali nazionali energivori) sia consortile che lobbistica per addivenire ad una vera liberalizzazione del mercato dell energia elettrica per avere un mercato del gas effettivamente aperto, con possibilità alternative di fornitore. c) Normative-Sicurezza-Qualità L esistenza a Lucca di un Centro Servizio alle imprese cartarie, quello della Lucense S.p.A, con un laboratorio certificato ed accreditato per le prove delle carte, costituisce di per se un ottima base di partenza per un ulteriore sviluppo ed utilizzo di tali risorse nell ambito del nuovo Distretto. Sotto tale aspetto ci si dovrà attivare per il sostenimento delle attività di certificazione della qualita e di quella ambientale (così come richiamato in precedenza a proposito dell applicazione della nuova Direttiva Comunitaria IPPC) ed in preparazione all adozione della politica integrata di prodotto IPP. La partecipazione di Lucense ai progetti globali comunitari nell ambito dei programmi di ricerca e sviluppo tecnologico anche con compiti di coordinamento degli stessi, consentirà alla società una crescita in ambito internazionale, dovuta alla cooperazione con istituti di ricerca cartaria europei ed a scambi che interverranno con gli stessi in ossequio alla internazionalità richiesta specificamente da tali tipi di progetti comunitari (v. Paperbref). SCHEDA 2 ALLEGATO N. 2 DICEMBRE / 14

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