Nuovo ampliamento per l Ospedale di Venezia

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1 Progetti Roberto Gamba Il progetto di un nuovo ospedale per Venezia fu ideato nel 1964 da Le Corbusier; non fu realizzato, ma è rimasto a testimoniare la possibilità di incidere con la nuova architettura in un complesso urbano così delicato per storia e arte. Dopo di allora, l idea di un unico ospedale urbano è stata abbandonata, sostituita dalla decisione di suddividere l organizzazione sanitaria in due sistemi indipendenti, tra Mestre e il centro storico. La struttura ospedaliera veneziana, affacciata sulle Fondamenta Nuove, con gli edifici compresi tra il Campo SS. Giovanni e Paolo, il Rio dei Mendicanti e il canale del Pianto (un area già luciano semerani, gigetta tamaro Nuovo ampliamento per l Ospedale di Venezia Assonometria d insieme. Nella pagina a fianco: particolare del rosone in cotto sul fronte che si affaccia sulla piccola darsena. Partiti architettonici. Particolare dei volumi di connessione. Le quattro costruzioni che si affacciano sulle Fondamenta, rifinite in coccio pesto. da secoli dedicata alle pratiche assistenziali),come oggi è d uso in ogni struttura di questo tipo, per le diffuse carenze esistenti, deve adeguarsi a un evoluzione tecnologica e scientifica continua. Nel 2000 è stato creato un nuovo dipartimento di urgenza, realizzato su un progetto di Luciano Semerani e Gigetta Tamaro, basato su una lunga analisi urbana e tipologica, intervenendo sugli edifici dell area. Nella complessa struttura, che ora si impone funzionalmente e architettonicamente nella città, la diagnostica e la terapia, di rilevante impegno tecnologico, prendono il sopravvento rispetto alla degenza, ora costituita da 40 posti letto cardiologici (al 3 piano del corpo quadrilatero), nel medesimo blocco che contiene l emergenza vera e propria (pronto soccorso, diagnostica, piastra chirurgica, unità coronarica, servizi generali), e da 230 posti letto di chirurgia generale e specialistica, ubicati nel corpo longitudinale. Il corpo di fabbrica quadrilatero è un alto volume con corte interna di tre piani utili e tre tecnologici e ha accesso diretto dalla laguna, attraverso una piccola darsena di approdo per le idroambulanze. Il volume longitudinale di degenza è invece costituito dall accostamento di dieci campate voltate a botte sul prospetto, ma in profondità coperte a due falde, con rivestimento in piombo, e sulle quali avanzano grossi gocciolatoi. Qui è da sottolineare la distinzione tra facciata, rivestita in pietra grigia di bardiglio e verde Alpi, e retro, finito in marmorino. L importante portico a doppia altezza, cassettonato, costituisce il prolungamento di una calle esterna entro il recinto ospedaliero fino all incrocio dei traffici pedonali tra i padiglioni. I partiti architettonici dei due fronti sfuggono l effetto sandwich dei lunghi solai sovrapposti tipici degli ospedali, costruiti come sono, con la impaginazione delle impennate tra coronamento e basamento, entro i limiti forti delle mezze colonne aggettanti. Per ubicarvi due divisioni specialistiche ed il servizio Aids, si è ampliato un fabbricato sulla fondamenta, con quattro nuove piccole costruzioni, che, coerentemente con il loro carattere di edilizia minore, sono stati finiti in coccio pesto e non in pietra o marmorino. Il tema progettuale ospedaliero è stato dunque risolto con maestria, grazie all esperienza acquisita da Semerani e Tamaro con altre strutture nosocomiali e alla conoscenza delle forme e dei tipi dell architettura veneziana. L ospedale moderno richiede (oltre tutto in uno sviluppo organizzativo e tecnologico che forse è più rapido del tempo necessario a progetto e costruzione) una compresenza di forme, elementi, coordinamenti che rendono quasi impossibile il concepimento di una composizione che rimanga nel tempo pura, semplice, espressiva. L Ospedale di San Giovanni e Paolo colpisce comunque per l inserimento nell antico contesto urbano veneziano di una serie di elementi espressivi che valorizzano le tipologie costruttive: gli 28 CIL 96

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3 Sezione di dettaglio della facciata. Chiostro interno. Dipartimento d urgenza. Pianta piano terra (+2,50). 30 CIL 96

4 Studio di facciata. Padiglione degenti. Prospetto ovest. Dipartimento d urgenza e Padiglione degenti. 31 PROGETTI

5 Padiglione degenti e contesto urbano. occhi che individuano i camminamenti-galleria interni; le diversità modulari, che definiscono i fronti sulle Fondamenta Nuove; le tessiture dei mattoni di cotto, che sottolineano, insieme al grande pronao, rivestito in lastre di pietra squadrata, l ampia arcata di ingresso al dipartimento d urgenza; l iterazione del modulo coperto da volta a botte sull edificio porticato del padiglione specialistico; il volume stesso quadrifaldato dell edificio a corte, che si impone con la sua massa nel contesto; gli altri diffusi e significativi dettagli costruttivi. Tutto evidenzia la volontà di non lasciare indefinito e alla casualità artigianale dei produttori di passerelle, di ascensori, di tettoie, il compito di mettere insieme e coordinare i tanti reparti che costituiscono l ospedale di oggi. Nel lavoro teorico dell architetto - hanno dichiarato Semerani e Tamaro - è sempre presente la città. È una scelta ideologica che segna in modo irrevocabile la pratica progettuale. Obiettivo del progetto è conoscere e sperimentare la natura e il carattere degli oggetti, il valore delle loro relazioni; da qui una inevitabile intenzionalità nelle analisi e nelle invenzioni. Nel progetto, pertanto, rientra una istanza di idealità ed eticità alla quale le strumentazioni delle analisi storiche, geografiche, morfologiche, tipologiche apportano conoscenze finalizzate, con buona pace dei nichilisti e dei situazionisti, all affermazione di una cultura e di una civiltà che discutono la realtà, trasmettono delle idee e dei sentimenti, perseguono l appropriatezza delle soluzioni. Essenziale nel progetto del Dipartimento d urgenza di Venezia è la presenza delle grandi corti dell Ospedale dei Mendicanti e della Scuola Grande di San Marco; talmente vicini che gli edifici ove avevano sede sono oggi incorporati nell Ospedale Civile. Si ricorda che queste istituzioni rappresentavano tradizioni e direzioni contrastanti nella lotta per il controllo sulla popolazione veneziana. Le origini della Scuola Grande di San Marco risalgano al movimento dei flagellanti; l Ospedale dei Mendicanti fu invece fondato alla fine del Cinquecento dopo una serie di carestie. La rievocazione di un impianto curtense, la costruzione di un alto porticato, gli alti colonnati, i marmi, le impennate non sono, pertanto, un formale atto di cortesia, ma l ambizione di saper reinterpretare la storia ed i suoi processi, le istituzioni e la città. 32 CIL 96

6 Fronte ovest. Padiglione degenti. Variante: due vedute del modello. 33 PROGETTI

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