Progetto Didattico Micronido S. Giuseppe Anno Scolastico

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1 Progetto Didattico Micronido S. Giuseppe Anno Scolastico Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. (Dante Alighieri, poeta) I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un impronta. (Haim G. Ginott, psicoterapeuta dell infanzia) Ogni bambino ci porta il messaggio che Dio non è ancora scoraggiato dell uomo. (Rabindranath Tagore, poeta)

2 IL CONTESTO Il micronido S. Giuseppe è attivo dal 2010 ed è inserito nella Scuola Materna S. Giuseppe, dove ci sono anche una sezione primavera che accoglie i bambini dai 24 ai 36 mesi e quattro sezioni di scuola dell infanzia, garantendo così alle famiglie un percorso di continuità educativo-didattica dai 6 mesi ai 6 anni. E l unica realtà cittadina ad offrire questa opportunità. La scuola sorge in un quartiere della Città di Novara limitrofo al centro città. L utenza della struttura proviene anche da altre zone cittadine perché è in una posizione strategica rispetto i luoghi di lavoro dei genitori (Ospedale, stazione, negozi del centro, Tribunale...). La popolazione del quartiere è eterogenea e sta rapidamente cambiando fisionomia anche in relazione ai flussi migratori. Nascono quindi nuovi bisogni che si aggiungono a quelli già esistenti che si esprimono soprattutto nella necessità di affiancare e sostenere le famiglie nel compito di accudimento e di crescita dei loro figli. ESSERE AL SERVIZIO VUOL DIRE LEGGERE E RISPONDERE A DEI BISOGNI L asilo nido è un occasione di crescita, un luogo di incontro tra due realtà diverse Famiglia e Comunità nido che condividono lo stesso obiettivo: il benessere e lo sviluppo affettivo, emotivo, cognitivo e sociale di ciascun bambino e di ciascuna bambina... Il servizio è rivolto a sostenere i genitori nell azione educativa, di cura e di accudimento dei bambini dai sei mesi ai ventiquattro mesi. Si rivolge a tutte le famiglie, in particolare a quelle in cui entrambi i genitori lavorano, per aiutarle sia a dare risposta ai bisogni dei propri figlie che nel difficile compito di conciliazione tra i tempi di lavoro e le esigenze familiari. Qualora ci fossero i nonni o altre figure familiari ad intervenire a sostegno della giovane famiglia, il nido offre la possibilità di frequentare con un part- time, offrendo così al bambino un spazio di socializzazione e di esposizioni a stimoli utili alla sua crescita. L idea di fondo è quella di partire dai bisogni del bambino. Il bambino è visto come un soggetto attivo, che esprime attraverso le sue manifestazioni le rappresentazioni che ha di sé e del mondo. I bambini, soprattutto oggi, hanno bisogno di vivere un tempo giusto, pensato ed organizzato per loro, che non rincorra esigenze adulte. Un tempo che richiede uno spazio deputato, un nido contenitivo, con una forte attenzione all aspetto affettivo, relazionale, motorio e cognitivo. Uno spazio stimolante per la possibilità di scoprire il mondo in prima persona, con un solido supporto educativo delle figure adulte. TEORIE DI RIFERIMENTO L importanza del legame di attaccamento A partire dalle ricerche di John Bowlby si sa che lo sviluppo della persona, il modo in cui starà in rapporto con le persone e con gli oggetti del mondo (studio, passioni, ecc) sarà determinato da come

3 il bambino vive le sue prime esperienze di attaccamento con la madre, il padre e le altre figure di riferimento significative. Questo fa si che il compito delle educatrici del nido sia un compito di grande responsabilità. L idea di mente -Visione Olistica, La mente relazionale D.J.Siegel La mente si forma nella interazione tra processi neurobiologici e relazioni interpersonali: sono i rapporti con gli altri e con le figure che si prendono cura del bambino nei primi anni di vita che favoriscono o inibiscono l organizzazione dei circuiti neurali; la cui capacità di attivarsi in risposta agli stimoli consente l espressione del progetto geneticamente determinato delle strutture cerebrali. In questa ottica l apprendimento è il processo continuo di acquisizione di informazioni e di costruzione di senso che organizza la nostra mente e che condiziona, in un percorso ricorsivo, il modo stesso di acquisire ed elaborare informazioni. Superamento dualismo mente corpo, Teoria dell embodied cognition (Cognizione Incarnata). Le esperienze ricavate dal corpo giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo della mente, ovvero per lo sviluppo cognitivo. I nostri processi cognitivi dipendono dall interazione tra la mente e il nostro corpo. Superamento dualismo ragione-passione, cognizione-affetto, Mente relazionaleapprendimento relazionale. Se ci chiediamo che cosa caratterizzi l esperienza umana nella costruzione della mente e della conoscenza, si possono riconoscere due caratteristiche distintive: l apprendimento è un processo cognitivo ed affettivo e l apprendimento è relazionale. Sappiamo che ogni pensiero, come diceva Wilfred Bion, è sostenuto da un emozione. Non esiste un pensiero solo razionale e lineare che sia depurato dai processi emotivi, perché semplicemente non esisterebbe un pensiero. Superamento dualismo individuale-sociale, ereditario-ambientale La conoscenza è un esperienza cognitiva ed affettiva non singola o individuale. E questo perché noi disponiamo di una mente che in nessun modo è nella testa, ma è nella relazione. La relazione viene prima della formazione della nostra mente individuale. La ricerca scientifica ha dimostrato che disponiamo di una mente che non è fissa ma è eminentemente plastica e alla sua plasticità deve la sua essenza e la sua esistenza. Disponiamo di una mente relazionale che deve al contesto la sua plasticità e la sua dinamicità; pertanto la genesi della nostra identità è una genesi del nostro divenire. La formazione della mente individuale è un esito della relazione, la relazione quindi è preindividuale. AL CENTRO DEL PROGETTO EDUCATIVO CI SONO IL BAMBINO E LA RELAZIONE L'idea fondamentale che regge il nostro progetto educativo è l'attribuire un ruolo centrale al bambino nella propria educazione. Questo significa due cose: riconoscere al bambino un suo status peculiare (e non considerare la sua infanzia solo come un momento di transizione per l'età adulta) e sapere che l'educazione è un processo dialettico di negoziazione che non va nell'unica

4 direzione adulto-bambino. In questo processo l educatore si mette nella disposizione di ricevere egli stesso dall educando. Questa prospettiva ecologica pone il bambino al centro del processo educativo con un ruolo attivo: a lui è data la possibilità di compiere attività di movimento, esplorazione, ricerca, manipolazione, all interno delle strutture spaziotemporali, dove può elaborare ed organizzare le esperienze motorie, emotive, cognitive e relazionali. Un aspetto fondamentale dell'educazione è dato dal tipo di relazione che l'adulto instaura con il bambino. L'educatore in primo luogo stabilisce con il bambino una relazione affettiva, base e modello per le altre relazioni. Non esiste relazione educativa senza relazione affettiva: un bambino che possiede maturità affettiva, non è più concentrato sui suoi problemi e può analizzare i parametri del mondo che lo circonda e quindi comincia ad apprendere. Una particolare attenzione della scuola dunque è riservata alle modalità di relazione tra adulti e bambini e tra bambini e bambini, allo sviluppo delle capacità d'osservazione, ma anche alla creazione di un buon gruppo di lavoro tra gli educatori, al coordinamento pedagogico e alla formazione permanente. METODO Il vero apprendimento avviene nell esperienza. Gli spazi del nido, i materiali e le attività di gioco proposte saranno pensate per far esperire ai bambini segni, linguaggi ed esperienze diverse. Incontreranno esperienze sensoriali multiple, organizzate tenendo conto dei processi di sinestesia percettiva che consente di poter giocare con la globalità dei linguaggi. Esperienze che possano incuriosire, far sorgere domande, invogliare all esplorazione, tutto questo in un clima di socializzazione e di relazione serena e carica di fiducia. L osservazione neutrale o partecipata, come l osservazione tramite obiettivi precisi o la registrazione episodica di momenti o eventi, consentirà alle educatrici di preordinare le attività e di organizzare gli spazi e i tempi. PROGETTUALITA EDUCATIVA Basata sulla osservazione del bambino e del gruppo sarà flessibile e costruita in itinere. La programmazione avrà una articolazione bimestrale e sarà esposta in bacheca per dare ai genitori la possibilità di sapere cosa il loro figlio farà. I genitori possono esprimere anche particolari richieste e integrazioni. La programmazione dell anno sarà cadenzata dai cambiamenti naturali inerenti al clima e alle stagioni, nonché alle feste religiose che consentiranno anche di avere momenti in cui i genitori potranno partecipare alla vita scolastica (Natale, ricorrenze, feste ecc.). Le attività e le esperienze programmate si situeranno all interno di uno sfondo integratore che riunirà le esperienze anche dei bambini della sezione primavera e della scuola dell Infanzia. Il concetto scelto quest anno sarà quello della TRASFORMAZIONE e sarà declinato nei diversi campi di esperienza.

5 Le educatrici hanno il compito di promuovere lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale del bambino. sostiene il bambino e la famiglia nel delicato momento del distacco. La capacità di accogliere e prendersi cura è parte della professionalità delle educatrici, professionalità che si costruisce attraverso la preparazione teorica, l aggiornamento delle competenze, la riflessione condivisa sulle pratiche educative e la costante osservazione dei bambini e delle bambine. Il buon rapporto numerico tra educatrici e bambini presente al nido, consente interventi mirati a promuovere scambi sociali positivi e offre la possibilità di svolgere attività di piccolo gruppo : una dimensione che, tra l altro, permette all adulto di cogliere e valorizzare i contributi che ciascun bambino e ciascuna bambina, nella sua unicità, porta nel gruppo. Il lavoro educativo si svolge sempre senza forzature, nel rispetto del gruppo e di ogni singolo bambino e bambina. Il progetto educativo e il programma delle attività sono condivisi all interno del gruppo di lavoro del nido (educatrici, cuoche e custodi) e, successivamente, con le famiglie, in modo da allargare la partecipazione alle scelte educative. I genitori verificano lo svolgimento delle attività proposte attraverso la documentazione fornita nel corso dell anno (foto, filmati, esposizione di elaborati, relazioni scritte...) Alle educatrice compete altresì la cura dell igiene personale del bambino, della sua alimentazione, della sua serenità e incolumità. MOMENTO DELL ACCOGLIENZA Particolare attenzione sarà posta al momento dell accoglienza per poter creare il clima di fiducia entro cui iscrivere tutte le successive esperienze. L inserimento è il delicato processo che si svolge nel primo periodo di frequenza del bambino al nido: è lì che avviene il passaggio dalla situazione familiare, già conosciuta, a quella del nido, ancora tutta da scoprire. L inserimento al nido rappresenta, per molti bambini, la prima esperienza di socializzazione in un contesto ampio e complesso. Perché questo passaggio avvenga serenamente, sia per il bambino che per i genitori, è importante che il distacco con le figure genitoriali avvenga con gradualità, mantenendo la continuità tra nido e famiglia. In fase di inserimento la figura del genitore e quella dell educatrice assumono una veste di reciproca complementarietà, agendo in sintonia per facilitare l ambientamento del bambino nel nuovo contesto. Durante i primi giorni di frequenza il tempo di permanenza sarà ridotto. In una prima fase i genitori saranno invitati ad restare presenti all interno della struttura in quanto la figura familiare rappresenta una base sicura (teoria dell attaccamento) per il bambino; via via, poi, la permanenza del bambino al nido aumenterà in modo graduale, fino a comprendere il pasto e, infine, il riposo pomeridiano.

6 Il tempo necessario al completamento del processo di inserimento può variare da bambino a bambino, anche in ragione dei tempi individuali di elaborazione del distacco e di ambientamento alla nuova esperienza. STRUMENTI DI VERIFICA DEGLI ESITI FORMATIVI Le modalità di verifica degli esiti formativi si baseranno principalmente: sull osservazione, in fieri del lavoro dei bambini sui racconti episodici o di tenuta di un diario sia del gruppo che del singolo sul feed-back dato dai colloqui individuali con le famiglie Gli educatori terranno incontri di programmazione e di verifica generale per gruppo educatriciassistenti, e incontri individuali di verifica con il responsabile psicopedagogico. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI DELLA SEZIONE L organizzazione degli spazi. è il frutto di scelte condivise all interno del gruppo di lavoro del nido, scelte mirate alla creazione di un ambiente stimolante: uno spazio pensato per i bambini e le bambine. Al nido i bambini troveranno una organizzazione degli spazi e degli arredi che punta sull alternanza di spazi stabili nel tempo, che aiutano i bambini ad ambientarsi, rassicurandoli con riferimenti sicuri e conosciuti, e spazi flessibili, che tengono conto dei cambiamenti di interesse in relazione alla crescita nel corso dell anno, al fine di fornire loro, costantemente, nuovi spunti e opportunità di gioco. Una buona organizzazione degli spazi e dei materiali, unitamente ad un clima relazionale percepito come sicuro e affettivamente caldo, incoraggia lo sviluppo dell autonomia e la capacità esplorativa dei bambini. Il micronido è composto da un salone diviso in angoli per le attività di gioco e di esplorazione, una sala pranzo, una sala per la nanna, un bagno con fasciatoio, un corridoio ampio per attività motorie, un terrazzo per attività all aperto. La cucina del micronido è interna alla scuola e il menù, vidimato dall ASL, risponde ai bisogni nutrizionali ed energetici dei bimbi in questa fasci di età. Il menù è esposto e visibile in qualsiasi momento dai genitori. ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA L organizzazione della giornata vede l alternarsi di momenti ripetitivi, ben riconoscibili e prevedibili per i bambini (le cosiddette routine ) e di attività ludiche e didattiche che variano in relazione al progetto annuale. Queste ultime si presentano ai bambini come proposte fortemente coinvolgenti e stimolanti (giochi di piccolo e grande gruppo, negli spazi interni o in giardino, attività laboratoriali che possono

7 prevedere l uso di materiali diversi e particolari, uscite sul territorio, esperienze mirate con esperti esterni). Le routine, al contrario, tendono a consolidarsi in azioni abituali e rassicuranti rappresentando un elemento fondamentale della proposta del nido: i momenti dell accoglienza e dell uscita, il momento del bagno e del cambio del pannolone, il pranzo, il riposo pomeridiano, sono azioni che in quanto ripetute quotidianamente consentono ai bambini di prevedere ciò che accadrà, acquisendo gradualmente sicurezza e consapevolezza dei ritmi della giornata ( ora si mangia, poi si dorme e poi si va a casa...) Cosa facciamo durante la giornata? Giornata tipo ore Attività/spazio Accoglienza nello spazio dedicato al pre-scuola Accoglienza nello spazio nido ,00 merenda 10,00-10,45 Attività -salone, terrazzo, cortile. 10,45-11,15 Cambio e igiene personale preparazione alla pappa bagno e sala pranzo Pranzo- sala pranzo 12,15 13,00 Preparazione alla nanna, con musiche filastrocche, canzoncine rilassanti ecc salone e sala nanna 13,00 15,00 Sonno- sala nanna- sala nanna e bagno 15,00 15,30 Risveglio e cambio del pannolino 15,15-15,40 Merenda sala pranzo 15,40-16,30 Uscita in sezione- salone ,00 Uscita spazio dopo scuola- salone PERSONALE 1 EDUCATRICE 1 ASSISTENTE 1 RESPONSABILE EDUCATIVO E PSICO-DIDATTICO-PEDAGOGICO Gli insegnanti copriranno tutto l orario delle attività frontali in più saranno calendarizzate ore per programmazione, per formazione psicopedagogia, e per i rapporti con le famiglie. Il responsabile supporterà il lavoro educativo con una formazione in job, curerà i rapporti con le famiglie e l Istituzione Scolastica; inoltre il responsabile svolgerà attività di formazione, per il sostegno alla genitorialità, di coordinamento per la stesura dei progetti educativi individualizzati L assistente affiancherà le educatrici nella gestione del pranzo, del sonno e nella cura dell igiene dei bambini e degli ambienti e nella preparazione delle attività.

8 ATTIVITÀ RIVOLTE ALL INFORMAZIONE E COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE La famiglia rappresenta il contesto primario dove il bambino comincia a percepire la realtà e acquisisce i criteri per interpretarla, struttura categorie logiche e affettive, si crea un modello relazionale, articola un primo sistema di regole, pone le basi per la costruzione delle proprie capacità linguistiche e abilità espressive. Famiglia e nido individuano spazi non solo di collaborazione, ma di vera e propria coeducazione, capaci di arricchire, rendendole più profonde e solide, le relazioni tra educatrici, bambini e genitori, e di accrescere il senso di appartenenza alla Comunità nido. La partecipazione dei genitori alla vita del nido è fondamentale: una buona relazione tra nido e famiglia si sviluppa grazie ad aspetti che nel quotidiano la sostengono e la favoriscono. Per questo è importante che vi sia, da parte sia del personale del nido che delle famiglie, la disponibilità ad ascoltarsi e a rispettarsi reciprocamente. Le occasioni di incontro tra famiglia e nido si articolano in assemblee generali (che vedono la presenza di tutti i genitori del nido, sezione primavera e scuola infanzia), riunioni di soli genitori di nido, colloqui individuali, laboratori attivi, feste, gite.. I genitori, quotidianamente, nei momenti di entrata e di uscita al nido, hanno la possibilità di scambiare informazioni con le educatrici. Uno scambio più approfondito sarà possibile all interno dei colloqui individuali programmati o, quando ritenuto necessario, su richiesta dei genitori o delle educatrici. È prevista la presenza di un Punto d ascolto per genitori, uno sportello di consulenza su problemi specifici. Gli obiettivi dell intervento sono porre all attenzione dell adulto le modalità, lo spessore e la natura del contatto con il bambino e fornire un sostegno concreto ai genitori con indicazioni utili all educazione ed alla crescita dei bambini. Il punto di ascolto sarà gestito dalla coordinatrice Psicodidattico-.pedagogica. Serate a tema su problematiche psicologiche cadenza bimensile, gestite dalla coordinatrice

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