Provincia di Udine Direzione d Area Montana

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1 Provincia di Udine Direzione d Area Montana Progetto Domanda ed offerta di formazione: un incontro possibile Il Centro territoriale servizi scolastici dell Alto Friuli. Consulente: dott. Igino Piutti 1

2 Premessa In esecuzione della delibera della Giunta Regionale n del 27 agosto 2004 con la quale si approva il Piano degli interventi a sostegno del sistema scolastico regionale per l arricchimento dell offerta formativa nell anno scolastico 2004/5 prevedendo finanziamenti a favore delle Province per lo sviluppo di servizi territoriali a sostegno dell autonomia delle scuole, l Amministrazione Provinciale di Udine con delibera della Giunta in data ha previsto da un lato l attivazione di un centro provinciale servizi scolastici, dall altro ha ravvisato la necessità di favorire per l area montana un migliore dialogo tra il sistema del lavoro e quello della istruzione formazione attivando un progetto Domanda e Offerta di formazione: un incontro possibile. A seguito di successivi incontri tra gli Assessori all Istruzione e alla Montagna e i dirigenti delle rispettive Aree è emersa l idea di verificare la possibilità di unire gli obiettivi, per giungere a sperimentare la possibilità di attivazione di un Centro di servizi scolastici che individui un ruolo significativo della Provincia a supporto dello sviluppo del sistema scolastico della montagna, in linea con gli obiettivi assunti nelle linee programmatiche per il mandato amministrativo 2006/11 nelle quali si propone di definire l istruzione, la formazione ed il collocamento come tappe di un percorso organico che punti sulla valorizzazione delle risorse umane della montagna, con un ruolo per la Provincia di riferimento per il sistema scolastico montano. Da qui l incarico per la redazione di un progetto definitivo come punto di incontro ottimale tra le esigenze espresse e l interesse politico della Provincia di Udine a gestire un Centro servizi scolastici che definisca un ruolo significativo della Provincia stessa a supporto dello sviluppo del sistema scolastico della montagna. Metodologia di lavoro. I due progetti, quello per l Alto Friuli e quello per l intera Provincia, devono essere pensati evidentemente in stretta correlazione, partendo dai dati che si sono rilevati a livello provinciale sui bisogni che emergono all interno del sistema scolastico soprattutto a seguito dello sviluppo dei processi dell autonomia. Ma il fatto che la Regione abbia voluto riservare esplicitamente un progetto alla promozione dell area montana, porta ad immaginare che si sia voluto promuovere una ricerca di soluzioni particolari come risposta originale alle specificità delle aree montane. Per questo si è ritenuto di dover sviluppare una ulteriore ricerca sia sul versante delle scuole che delle strutture che prestano servizi alle scuole per verificare la possibilità di sperimentare un Centro Territoriale Servizi Scolastici dell Alto Friuli collegato con la Direzione d Area Montana che la Provincia ha istituito con sede a Tolmezzo. La ricerca non è stata condotta su questionari strutturati ma con una serie di interviste finalizzate a cogliere i suggerimenti e le indicazioni su come ognuno avrebbe voluto fosse migliorata l offerta di servizi, (sia dal punto di chi da che dal punto di chi riceve). Sono stati 2

3 intervistati alcuni dirigenti per avere un quadro delle esigenze ai vari livelli di scuole e delle strutture che forniscono servizi, trovando conferma unanime sulla esigenza d un Centro che metta a sistema i vari interventi, realizzando un vero sistema scolastico dell Alto Friuli. Come previsto dall incarico e, (nei termini consentiti da un incarico conferito il 3 agosto per un progetto da presentarsi entro il 30 agosto), da un lato si è fatta una verifica a campione tra le varie istituzioni scolastiche del territorio dell Alto Friuli, per ribadire il quadro delle esigenze, che peraltro erano già state espresse in diversi precedenti incontro con l Assessore Provinciale all Istruzione, dall altro si sono incontrati i referenti locali dei vari servizi che vengono forniti alle scuole per individuare quali possibili sviluppi si potevano immaginare per ottimizzare l erogazione dei servizi alla scuola previsti dalla normativa in vigore. Le verifiche si sono svolte sulla base d una traccia di lavoro che ipotizzava la istituzione d un Centro territoriale per i servizi scolastici chiedendo se e come il centro avrebbe potuto contribuire a migliorare e qualificare l offerta formativa nell area montana dell Alto Friuli. Il campione indagato può ritenersi significativo comunque sufficiente a fare capire le esigenze peraltro, come già detto, già anticipate in precedenti incontri con i referenti provinciali. Contemporaneamente si è provveduto ad una verifica bibliografica e attraverso internet di quelle che a livello nazionale sono le soluzioni più innovative che si sono sperimentate ed attuate come centri servizi di supporto all autonomia. Si è quindi cercato di far collimare i risultati di queste verifiche con le indicazioni della Giunta Regionale nella delibera citata in premessa che come criteri guida, per lo sviluppo dei progetti, suggerisce la modalità organizzativa delle reti di scuole come soluzione per ottimizzare gli interventi e renderli comparabili e coerentemente valutabili alla luce dei guadagni formativi e propone già alcune linee di intervento o paletti all interno dei quali definire i progetti: negoziazione con le istituzioni scolastiche al fine di rilevare le esigenze; individuazione di alcuni docenti referenti nelle scuole; verifica in itinere dell efficacia delle azioni; consulenza sia sotto il profilo didattico organizzativo che giuridico amministrativo; supporto all attività di orientamento. Si è ovviamente tenuto presente come riferimento generale il progetto complessivo della Provincia, riguardante il Centro Provinciale di Servizi Scolastici, non avendo senso ripetere a livello locale i servizi dati a livello generale e immaginando invece il centro territoriale come una articolazione del Centro Provinciale. Si è infine, su indicazione dell Amministrazione provinciale, valutata la possibilità che il Centro territoriale in progetto potesse diventare un modello esportabile di organizzazione della scuola in reti territoriali, attraverso il confronto con altre esperienze di reti territoriali già attive sia nell ambito provinciale che a livello nazionale. 3

4 Come sintesi delle verifiche e dei confronti sopra richiamati si è ritenuto di poter sviluppare il Progetto Centro territoriale per i servizi scolastici dell Alto Friuli che, definitivo dal punto di vista formale dell incarico, deve considerarsi invece come un modello o una scheda di lavoro sulla quale operare durante l anno scolastico 2006/7, con tutte le scuole del territorio, o comunque con il maggior numero possibile di scuole aderenti all iniziativa, per definire un progetto condiviso, articolato in schede operative, che possa diventare il sistema organizzativo delle scuole dell Alto Friuli. L ambito territoriale e il rapporto con il territorio. Perché un centro scolastico dell Alto Friuli? La domanda non è banale e la risposta non è facile perché in effetti non esiste un territorio che possa essere definito come Alto Friuli. L accezione del termine è la più varia, definendo un territorio di volta in volta diverso. Nel caso specifico la Regione ha fatto esplicito riferimento ad uno specifico intervento riferito alla promozione dell area montana e quindi l intervento dovrebbe riguardare tutta l area montana della Provincia. Tuttavia un centro territoriale presuppone l esistenza d un territorio omogeneo per questo, anche per il carattere di modello che vuole avere il progetto, si ritiene di assumere come riferimento il territorio dell Alto Friuli e quindi il territorio corrispondente alle Comunità montane della Carnia e del Gemonese Valcanale e Canal del Ferro, riferito alle scuole aventi sedi nei Comuni ricompresi nelle due Comunità. 1 La definizione territoriale è importante perché l obiettivo particolare di fondo che viene chiesto al Centro è quello di favorire l incontro tra domanda e offerta di formazione e quindi il rapporto della scuola con il territorio, facendo della scuola uno strumento per rafforzare lo spirito di identità nel rapporto della scuola elementare con il proprio paese, della scuola media con il proprio Comune o la propria valle, degli Istituti superiori con il territorio dell Alto Friuli. Fare della scuola uno strumento per il radicamento dei ragazzi nel proprio territorio, è fare della scuola uno strumento per lo sviluppo economico e sociale del territorio montano. In questa logica ha senso l idea d un Centro scolastico come struttura della Direzione d Area montana della Provincia, come realizzazione pratica dell obiettivo politico di una particolare attenzione da parte della Provincia di Udine ai territori della sua montagna. Tuttavia non è tutto così scontato. Dalla indagine seppure sommaria ricordata in premessa emerge che l esigenza che più viene avvertita dalle scuole è quella di fare rete per avere in rete una serie di supporti di tipo organizzativo, per mettere in rete i progetti sviluppati nelle scuole, che già si costituiscono come nodo della rete su tematiche e progetti particolari. Allo stesso tempo tuttavia la rete è vista come un pericolo. Riemerge infatti di continuo il problema del rapporto tra 1 Se il sistema della montagna così costituito dovesse attrarre popolazione scolastica anche dalla pedemontana, come è prevedibile, si potrebbero studiare delle soluzioni di collegamento. 4

5 Tolmezzo e Gemona con un collegamento che viene visto come rischio di favorire ulteriormente Gemona oppure, per contro, di considerare il gemonese come semplice appendice della Carnia Allo stesso modo emerge sempre il tema della concorrenza tra la montagna centrale e quella periferica, soprattutto a livello di scuole medie: la preferenza dei ragazzi per scuole esterne al loro comune mette a rischio la stessa sopravvivenza delle scuole periferiche. Paventare il pericolo o deprecare il fatto non risolve il problema, come non ha senso opporre alla rete la politica dello struzzo. E necessario trovare il coraggio per fare della rete lo strumento che porta la qualità in periferia, che fa d ogni nodo un nodo di eccellenza, indipendentemente dalla collocazione più o meno periferica rispetto al centro della rete. Passare dalla rete come scambio di informazioni, da gestire con più o meno diffidenza, evitando il rischio di favorire gli altri, alla rete della teledidattica e del lavoro collaborativo, delle scuole che progettano assieme e lavorano assieme, ritrovandosi sulle tematiche e le metodologie innovative indipendentemente dalla collocazione geografica, non sarebbe risultato di poco conto. Come non meno importante sarebbe il risultato di far dialogare sulla stessa rete il sistema scolastico con il sistema territoriale, facendo sì che il un sistema scolastico innovativo diventi un punto di forza d un sistema territoriale dell innovazione. Centro scolastico ed Enti territoriali. Il Centro scolastico Provinciale non si pone in alternativa rispetto alle Comunità Montane e ai Comuni ed al ruolo che loro compete nello sviluppo del sistema scolastico nei territori di competenza. Al contrario il Centro può costituire un importante supporto nel creare il raccordo tra sistema scolastico e sistema territoriale di sviluppo economico e sociale. Più volte si sono immaginate iniziative per lo sviluppo economico della montagna, per il superamento della marginalità economica e sociale, ma non si è mai saputo o voluto mettere la scuola al centro del processo di sviluppo. La scuola viene considerata un accessorio invece che il cuore del sistema. In questa ottica il Centro si propone di coinvolgere nel progetto gli Enti locali ed in particolare le Comunità Montane che potrebbero assumersi il compito della banca dati del sistema scolastico e quindi del monitoraggio del percorso dei singoli studenti all interno del sistema, ed il compito del raccordo tra mondo della scuola e mondo del lavoro facendo in modo che la scuola formi le professionalità di cui necessita il territorio e non continui invece a formare professionalità la cui esigenza era nata in contesti economici ormai superati. Il Centro come espressione dell ente territoriale di area vasta, può creare il collegamento tra le iniziative delle due Comunità Montane, puntando anche ad un più diretto coinvolgimento dei Comuni, riportando a livello di tutto il territorio le interessanti esperienze di scuola integrata. Si potrebbe così pensare a patti educativi di comunità di vallata che coincidono con lo sviluppo degli istituti comprensivi, per legare la scuola al territorio, sviluppando quello spirito di identità e di 5

6 appartenenza che costituiscono l elemento imprescindibile per qualsiasi programma di sviluppo socio economico della montagna. Il coinvolgimento dei GAL leader diventa fondamentale anche per il coinvolgimento delle associazioni datoriali e sindacali che partecipano alle due società di sviluppo locale, come pure potrebbe risultare significativo il coinvolgimento dell Agemont. Il tema da affrontare potrebbe essere proprio quello di come costituire in rete le strutture di sviluppo e gli Enti territoriali, per creare una efficace relazione con la rete del sistema scolastico. L attivazione del Centro scolastico territoriale provinciale può costituire l elemento che porta a ripensare anche servizi connessi, come quello dei trasporti, gestito dalla Provincia. Alla rete virtuale deve corrispondere infatti sul territorio la rete fisica per favorire le relazioni tra scuole e tra classi. La razionalizzazione del sistema dei trasporti con il subappalto da parte della SAF delle tratte terminali, potrebbe consentire la disponibilità di mezzi di trasporto per facilitare i collegamenti interscolastici, la partecipazione di più scolaresche allo stesso progetto. Obiettivi Già nella prima bozza del progetto del Centro si assumeva come primo obiettivo quello di attivare una rete per fare rete cioè per portare a sistema il servizio scolastico di tutta l area, mettendo in relazione orizzontale tutte le scuole dell area, ed in relazione verticale tutto il sistema dalla scuola dell infanzia alla scuola superiore, sviluppando e potenziando la cultura di rete. Alla luce del confronto con gli operatori scolastici questa esigenza è emersa con estrema evidenza, come è emersa la necessità di attivare un canale di stretto collegamento bidirezionale, tra scuola e territorio, tra scuola ed Enti locali. A livello di Istituti superiori il problema della rete travalica le esigenze e le politiche dei singoli istituti e dei singoli dirigenti per diventare prioritario problema politico del territorio, come si è già accennato. L autonomia degli Istituti può essere posta anche come tema per l autonomia del sistema territoriale dell Alto Friuli. Ma per immaginare un sistema scolastico al servizio del domani, si deve potere e sapere immaginare il domani. E necessario definire una vision per lo sviluppo socio economico del territorio, per progettare un sistema scolastico, capace di diventare lo strumento perché la vision si realizzi. Nessuno può pensare più di poter dirigere lo sviluppo socio economico, ma una classe politica viene meno al suo compito se manca di un progetto. E se il progetto nasce nell idea di valorizzare il passato per rafforzare l identità, per fare dello spirito di appartenenza la distintività con la quale affrontare il futuro aperti all innovazione, non dovrebbe risultare difficile strutturare un sistema scolastico articolato sui tre poli di Tarvisio Tolmezzo e Gemona in grado di fare del sistema dell Alto Friuli un sistema che attrae per la completezza e la qualità dell offerta, dovrebbe risultare automatico il coinvolgimento di tutto il sistema territoriale di rappresentanza dell Alto Friuli in un progetto che veda nel progetto per la scuola del futuro il vero progetto per il futuro della 6

7 montagna dell Alto Friuli, come modello per lo sviluppo della montagna friulana.. La seconda esigenza che esprime il sistema scolastico del territorio dell Alto Friuli è quella della rete orizzontale tra scuole e servizi, legata al tema dell orientamento ed a quello per certi versi collegato della dispersione scolastica. Anche questa soluzione forse dovrebbe essere portata su un piano politico che esula dalle competenze del sistema scolastico. La frammentazione delle competenze tra Regione, Province e Comuni genera sprechi di risorse e disservizi. E fuori da ogni logica anche di buon senso che nella stessa scuola operi la Regione per l orientamento, l Azienda sanitaria su delega dei Comuni per il disagio e la dispersione, la Provincia per i tirocini e su progetti particolari. Fortunatamente il buon senso delle persone supplisce a quello del legislatore e spesso gli operatori riescono a fare sistema sul campo, indipendentemente dalla struttura di appartenenza. Ma l obiettivo che il Centro non può non porsi, proprio perché si propone di costituirsi come modello, è quello di sperimentare un sistema dei servizi con una interfaccia unica nei confronti della scuola, che porti a sistema al suo interno l orientamento, con il disagio e la dispersione e l avviamento al lavoro. Legata alla esigenza precedente, è quella della costituzione della rete verticale tra le scuole ai fini degli interventi riguardanti la dispersione e dell orientamento e della definizione di criteri omogenei di valutazione. L introduzione di una metodologia comune, l applicazione a tutto il sistema delle buone prassi già lodevolmente sperimentate in alcune scuole, può diventare il modo per valorizzare la rete. L esigenza di un supporto consulenziale, che viene individuato come obiettivo del Centro nella delibera della Giunta Regionale, viene avvertita dai Dirigenti meno di quanto ci si poteva aspettare. In effetti la frammentazione della struttura scolastica può far pensare ad una dequalificazione dei servizi, ma anche qui l intraprendenza delle persone finisce per fare una differenza in positivo perché più stimolata nelle situazioni al limite dell emergenza.. Ciò non toglie tuttavia che questo debba restare uno degli obiettivi che si pone il Centro, e che su questo versante possa svilupparsi un rapporto di stretta connessione con il Centro Provinciale di Servizi scolastici centrale, utilizzando la rete per immettere nel sistema scolastico dell Alto Friuli il supporto sia organizzativo che consulenziale messo a disposizione dal Centro Provinciale. Una volta costituita la rete ne deriverà come logica conseguenza la possibilità di mettere in rete le esperienze didattiche in atto o in progetto nell area montana fra di loro e collegarle alle esperienze sviluppate sia in ambito provinciale che nazionale, e di promuovere e coordinare le attività di formazione in servizio per gradi di scuole o per zone omogenee anche in collaborazione con l USR e l IRRE. Sarà infine possibile valorizzare lo sviluppo verticale della rete ai fini dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro, del collocamento al lavoro, ai fini di un più stretto collegamento tra 7

8 sistema scolastico e sistema territoriale di rappresentanza e sistema territoriale di sviluppo. L idea del Centro scolastico come nodo centrale della rete del sistema scolastico territoriale dell Alto Friuli in fondo non fa altro che recuperare e sviluppare l analoga idea attivata dal Centro per l orientamento dell Alto Friuli che ha portato all attivazione del sito scuoleinretealtofriuli. Lo sviluppo consiste nel fatto che non si parte da un tema, l orientamento, per arrivare alla rete come strumento per svolgere il tema, ma si parte dall idea della rete come strumento di fondo per realizzare un sistema per portare cioè a sistema tutto il complesso di attività e di servizi che costituiscono il pianeta scuola dell Alto Friuli. L idea richiama quella del Centro Scolastico territoriale di Gorizia nel senso che anche il Centro dell Alto Friuli pone l accento sulla necessità di creare la rete e portare tutte le scuole ad utilizzarla, ma si va oltre nel senso che la rete non viene vista come un obiettivo ma come uno strumento, valido se ed in quanto vengono portati in rete i servizi e le attività che invogliano all uso della rete stessa. Altro riferimento in Friuli potrebbe essere quello del progetto della rete del sistema informativo documentale per il servizio territoriale della bassa friulana, ma con la differenza che anche nel nostro caso si pensa ad un servizio documentale, ma in aggiunta si pensa alla rete come sistema interattivo di relazioni. In sintesi gli obiettivi che si assumono con il progetto possono essere così schematicamente riassunti: 1 attivare una rete virtuale come supporto alla messa in rete del sistema scolastico territoriale dell Alto Friuli; 2 utilizzare la costruzione e l attivazione della rete per ridiscutere e programmare il sistema integrato dell offerta formativa dell Alto Friuli; 3 definire un rapporto organico e sistematico tra sistema scolastico e il sistema della rappresentanza territoriale facendo del Centro l interfaccia di riferimento per la Provincia, le due Comunità Montane e gli Enti locali; 4 utilizzare la rete per portare a sistema il complesso di servizi che sono a disposizione del mondo della scuola; 5 utilizzare la rete per coordinare il complesso di iniziative e progetti che coinvolgono il sistema scolastico; 6 utilizzare la rete per trasferire al sistema le esperienze più significative e innovative che si sono sperimentate nei singoli nodi del sistema. 8

9 Il progetto. Dalle indicazioni già anticipate in premessa e nella enunciazione degli obiettivi che si assumono per il progetto, emerge chiaramente l idea d un Centro territoriale inteso come riferimento centrale d una rete che metta a sistema il complesso dei servizi interni alla scuola o a disposizione delle istituzioni scolastiche in nel territorio dell Alto Friuli. Un progetto che parte dalla rete per andare oltre la rete. La rete infatti non diventa uno degli obiettivi, ma si propone come uno strumento che consente di raggiungere gli obiettivi prefissati. Una rete che si sviluppa su due piani: come rete virtuale, con l utilizzo delle opportunità offerte dalla telematica, e come rete tra persone che la utilizzano come strumento, atteso che lo scambio e il confronto di esperienze richiede necessariamente dei momenti di lavoro in presenza attraverso riunioni periodiche dei gruppi di lavoro che si andranno a costituire all interno della rete su singole iniziative e singoli progetti. Il progetto si sviluppa in due workpackage che si articolano in un complesso di azioni coerenti alla realizzazione degli obiettivi indicati. WP1 Attivazione ed organizzazione del centro; WP2 Le attività del Centro ossia i servizi alla scuola che il centro può coordinare. 9

10 Il primo Workpackage (WP1) riguarda le azioni che si ritengono necessarie per giungere in tempi brevissimi all attivazione del Centro sotto il profilo logistico. 1A Individuazione dei locali, loro attrezzatura. La Provincia dovrà individuare o presso la Direzione d Area Montana di Tolmezzo o presso un Istituto scolastico superiore in locali quindi di proprietà della Provincia la sede per il Centro. In questa fase iniziale si ritiene sia sufficiente la disponibilità di due stanze, attrezzate per tre posti di lavoro. Per i mobili e le attrezzature si auspica si possa ricorrere alla dotazione finanziaria del Fondo montagna. 1B Messa a disposizione ed organizzazione del personale che dovrà essere impegnato nella attivazione del Centro. Nella fase iniziale si prevede il seguente organico: un coordinatore come responsabile del progetto con il compito di promuovere le azioni previste nel progetto, gestire il sistema di relazioni che il progetto si propone di attivare per realizzare l obiettivo della rete; Un addetto/a di segreteria a part time, con il compito di tenere aperto il centro, di tenere costantemente aggiornato il sito di organizzare le riunioni e redigere i verbali delle stesse; un animatore che a tempo pieno in un rapporto diretto con il coordinatore si attivi per sviluppare le azioni previste dal progetto; un tecnico informatico a part time che supporti le scuole nelle attività previste per l attivazione del sito e per le attività in rete, e per la soluzione di tutti i problemi che possono insorgere legati all utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche. Compito del coordinatore sarà anche quello di strutturare, d intesa con i dirigenti scolastici, il Centro come struttura che possa restare e svilupparsi oltre il progetto come elemento di presenza della Provincia nel mondo della scuola, e come struttura per mettere a rete ed a sistema il complesso mondo della scuola e dei suoi servizi. In questa fase sperimentale infatti si dovrà verificare la possibilità di fare del Centro una struttura definitiva dell organizzazione provinciale sul territorio, ma anche e soprattutto una struttura di partecipazione degli operatori per lo sviluppo innovativo del sistema scolastico dell Alto Friuli. Si andrà quindi a verificare la possibilità di costituire una struttura locale per la gestione del Centro con un suo statuto e suoi organi di rappresentanza sia gestionali che tecnici, puntando al massimo coinvolgimento degli operatori scolastici. Come ipotesi di lavoro si potrebbe immaginare che nella soluzione definitiva il compito di coordinatore venga assunto a rotazione annua da uno dei dirigenti degli Istituti scolastici del territorio, assistito dall assemblea dei dirigenti integrata, costituita cioè dai dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio e dai rappresentanti degli Enti locali e dell ASS3, con una 10

11 funzione di cabina di regia della sistema scolastico. A livello operativo potrebbero invece formarsi dei tavoli di lavoro costituiti dagli insegnanti responsabili dei nodi di rete per garantire la continua integrazione del sistema; e dei gruppi di lavoro costituiti dagli insegnanti che a livello territoriale operano sullo stesso progetto, per garantire un flusso continuo di scambio di esperienza, coordinati dal responsabile del nodo. Coordinatore Assemblea dirigenti integrata Tavolo dei docenti referenti Gruppi di lavoro per servizio Gruppi di lavoro per progetto 1C Progettazione realizzazione e attivazione del portale. Esistono evidentemente già dei siti delle scuole dell alto Friuli. C è quello della rete dell orientamento scuoleinrete altofriuli, c è quello di tutti gli istituti scolastici superiori, degli istituti comprensivi e di singole realtà scolastiche, c è quello che mette in rete le scuole elementari che hanno partecipato al progetto Teldidattica della Provincia su finanziamento Euroleader ecc. Realizzare un nuovo sito come obiettivo del progetto, sarebbe la cosa più semplice, sarebbe sufficiente dare un incarico ad una società del settore, ma sarebbe un sito che si aggiunge agli altri, l obiettivo che si assume invece è quello di fare un portale che ricomprenda gli altri siti, ma soprattutto sviluppare un portale inteso come lo strumento per costruire e gestire la rete, attivato di concerto con il personale che dovrà operare all interno della rete. Il portale non si pone quindi come un obiettivo del progetto ma come lo strumento per realizzare l obiettivo della rete, lo strumento attorno al quale dovrà ruotare la rete. Dai siti come vetrina, che vengono mantenuti e sviluppati garantendo ad ogni scuola una propria presenza nella rete virtuale, si vuole passare ad un portale concepito come lo strumento indispensabile per sviluppare il lavoro in rete, cercando nella telematica la soluzione al problema delle distanze e delle difficoltà di collegamento che costituiscono uno degli handicap particolari dei territori montani. Un progetto che parte dalla rete per andare oltre la rete, come si diceva già nella ipotesi di lavoro iniziale, recependo il suggerimento della Regione sull accento posto sulla modalità organizzativa delle reti di scuole. 11

12 Il portale deve essere lo strumento attraverso il quale gli operatori rileggono il sistema scolastico territoriale, ne individuano le luci e le ombre e danno le indicazioni affinché il tecnico trovi le soluzioni più adeguate, per fare del portale un vero strumento per migliorare la didattica, per mettere a sistema il complesso di servizi e progetti attivi nella scuola, per facilitare i rapporti tra la scuola ed il territorio. Allo stesso modo, una volta realizzato, per non restare uno strumento, deve essere presidiato da persone che ne alimentino il flusso informativo, che ne stimola l uso attraverso delle mail circolari, deve avere i referenti per ogni forum, deve costituire insomma l interfaccia informatica del sistema di relazioni formali ed informali che si sviluppano attorno al Centro. 1E Supporto tecnologico. La Provincia ha già attivato presso la Server Farm dell Agemont nell ambito del progetto Crescere in rete finalizzato allo sviluppo e alla promozione della teledidattica nelle scuole elementari, un sito che offre la possibilità di esporre in una bacheca virtuale la documentazione di comune interesse di aprire delle chat e dei forum sui singoli argomenti, aperti ai docenti ed agli alunni, di aprire un forum riservato ai dirigenti, di costruire un giornale in rete con la partecipazione di tutte le scuole del territorio. Con il progetto, richiamando quanto già detto al punto precedente, si intende affidare alla GSTI di Tolmezzo che ha dato il supporto tecnologico al progetto Crescere in rete l incarico di: a) Attivare un sito per le scuole che ancora non l avessero. Formare un gruppo di insegnanti (possibilmente uno per scuola) alla gestione del sito in modo che ne sia garantito il continuo aggiornamento. Formare gli stessi insegnanti all uso degli strumenti del sito: bacheca, chat, forum ecc. b) Attivare il portale previsto al punto precedente nella forma definitiva che deriverà dal confronto con gli operatori scolastici e dei servizi cui sarà sottoposto il progetto. Attivare la home page per ogni scuola del territorio. c) Predisporre la costruzione di tre giornali on line, per le elementari per le medie e per le superiori, e formare un gruppo di 9 docenti tre per ogni giornale, alla gestione ed animazione del giornale stesso. d) Organizzare brevi seminari o workshop distinti per i tre livelli, elementari medie e superiori, finalizzati a introdurre i fondamenti della teledidattica, cioè a introdurre gli insegnanti all uso di internet e della rete come strumento per innovare la metodologia didattica. e) Organizzare bacheche e forum per le finalità consulenziali di cui all azione successiva. f) Gestire un sistema di consulenza on line ed a chiamata di supporto tecnologico. 12

13 WP2 I Servizi alla scuola. Il Centro non intende proporsi come un nuovo servizio, ma come un riferimento per animare sviluppare e coordinare i servizi che sulla base delle normative in vigore vengono erogati alle scuole. Ogni servizio dispone già del personale messo a disposizione dalla struttura chiamata a erogare la prestazione, e di norma ha già una organizzazione di interfaccia all interno della scuola. Con l attività del progetto si intende dare sistematicità all organizzazione, recuperando e sviluppando il sistema già in essere dei poli e prevedendo quindi che un singolo istituto diventi nodo di rete per ogni servizio, attività o progetto che di volta in volta si intende attivare. L interfaccia sul versante delle scuole sarà quindi sempre costituito da: un istituto che assume il ruolo nodo di rete un dirigente responsabile del nodo di rete riferito allo specifico servizio; un docente della sua scuola che diventi anche il referente del centro per l erogazione del servizio a tutto il sistema scolastico dell Alto Friuli. Come si è già detto, ogni servizio disporrà di una propria area nel portale, articolato in una biblioteca di documentazione, una bacheca per l informazione, un forum e una chat per l interazione per sviluppare i collegamenti con le scuole e che il docente, di cui al punto precedente deve animare. I servizi previsti sono: 2A Orientamento (Regione). 2B Lotta alla dispersione (USR/Regione/Azienda sanitaria) 2C Scuola e lavoro (tirocini alternanza scuola e lavoro) Centro per l Impiego. 2D Handicap (Regione). 2E Innovazione didattica (IRRE Università). 2F Scuola e territorio: i giornali in rete (Comunità Montana) 2G Teledidattica (GAL Leader). 2H Imprenditorialità (Agemont). 2 I Istruzione e Formazione professionale (poli formativi integrati: IPS Ial Enaip). 2 L Formazione continua degli insegnanti (IRRE: sportello territoriale). 2 M Consulenza didattica (Centro Scolastico Provinciale); 2N Consulenza legale (Centro scolastico Provinciale) 2O Consulenza amministrativa (Centro scolastico Provinciale); 2P CTP Centro Territoriale Permanente per l educazione degli adulti. Sui singoli servizi di seguito si farà una sintetica presentazione della situazione attuale, suggerendo delle linee guida su come i servizi potrebbero essere potenziati attraverso l attività del Centro. Le linee guida si propongono solo come suggerimenti per attivare la discussione, ritenendo indispensabile che alla individuazione delle proposte operative si arrivi attraverso una 13

14 elaborazione di gruppo. Secondo lo schema già adottato sul tema dell orientamento, i gruppi saranno costituiti da insegnanti impegnati nel settore specifico e dagli operatori esterni chiamati ad erogare il servizio, coordinati dal Dirigente responsabile del servizio e dal docente incaricato da questi. 2A Orientamento. Situazione. Si è definito un progetto di rete scolastica per l orientamento che ha come capofila l ISIS Paschini di Tolmezzo che ha concordato con il Servizio istruzione ed orientamento della Regione sia un supporto finanziario per la segreteria organizzativa del progetto sia la disponibilità di alcuni esperti per alcune azioni di consulenza progettuale e di formazione iniziale per il gruppo degli insegnanti referenti. E attivo a Gemona un Centro Regionale per l orientamento, mentre a Tolmezzo nell ambito del progetto Ri.T.M.O. finalizzato a promuovere sinergie nelle azioni di orientamento sul territorio, è stato attivato uno sportello di accoglienza ed informazione, che esaurirà l attività alla fine del corrente anno. Progetto. La presenza del centro d orientamento di Gemona, il fatto che il Centro risorse regionale sull orientamento disponga di un sito anche con strumenti di valutazione on line, sono elementi che portano ad escludere l attivazione di nuove strutture. L obiettivo da assumere potrebbe essere quello di coinvolgere tutte le scuole per realizzare un sistema territoriale di orientamento che in relazione con il Centro regionale, faccia capo ad un Osservatorio Scolastico dell Alto Friuli gestito dalla Provincia e dalle due Comunità Montane, in grado di monitorare gli alunni dalla loro entrata nel sistema scolastico fino alla loro uscita dallo stesso, al fine anche di creare un valido supporto alle politiche decisionali in materia di sviluppo del sistema scolastico territoriale. 2B Lotta alla dispersione e al disagio. Situazione. Si è definito un progetto di rete scolastica per la lotta alla Dispersione che ha come capofila l IPSIA D Aronco di Gemona che ha concordato con il Servizio istruzione ed orientamento della Regione sia un supporto finanziario per la segreteria organizzativa del progetto sia la disponibilità di alcuni esperti per alcune azioni di consulenza progettuale e di formazione iniziale per il gruppo degli insegnanti referenti. L ASS3 Alto Friuli dal suo canto ha già attivato un protocollo d intesa tra gli Istituti scolastici statali e paritari insistenti sul territorio dell Alto Friuli e i servizi sociali e socio sanitari dell Azienda ed ha attivato una unità funzionale dedicata ai rapporti con il sistema scolastico. Come si conferma nelle premesse dello stesso protocollo è sentita l esigenza di promuovere e sperimentare attività e modalità di lavoro innovative, per garantire risposte coordinate e congurenti con i bisogni 14

15 dell infanzia e dell adolescenza in relazione alle problematiche presentate dai bambini e dagli adolescenti frequentanti le scuole di ogni ordine e grado del territorio e dalle loro famiglie con particolare riguardo alla disabilità, al disagio psicosociale ed all abuso ed maltrattamento. Progetto. E evidente che anche l intervento di carattere sociale per quanto attento e innovativo possa essere, è inefficace se viene avvertito come esterno ed aggiuntivo. Diventa evidentemente più efficace se si propone come elemento di un sistema che si fa carico del progetto di vita di una persona in rapporto con il territorio. La messa in rete del servizio può facilitare l idea che i servizi sociali dell azienda sono un elemento del sistema scolastico e non un intervento dall esterno. E forse questo l obiettivo da perseguire costituendo il nodo di rete del servizio scolastico socio sanitario. La rete tra gli insegnanti referenti del disagio e della dispersione e gli operatori impegnati sulle stese tematiche dovrebbe consentire la possibilità di operare più facilmente anche sulle famiglie consentendo di operare in termini di prevenzione di non sempre di emergenza. 2C Scuola e lavoro (tirocini alternanza scuola e lavoro) Centro per l Impiego. Situazione La possibilità per i giovani di fare una esperienza di lavoro durante il percorso scolastico si concretizza nell esperienza dei tirocini gestita dalla Provincia, mentre Euroleader ha attivato una interessante sperimentazione di alternanza scuola lavoro con un progetto a termine. Progetto Partendo dall esperienza di Euroleader si dovrebbe pensare ad un collegamento scuola lavoro non episodico ma come momento caratterizzante il percorso formativo. Si dovrebbe quindi pensare al nodo di rete dell alternanza scuola lavoro, con un gruppo di lavoro che coinvolga l Agemont, i Consorzi industriali, le Comunità montane nell allestire una banca dati delle disponibilità di tirocinio gestita dal Centro per l impiego e quindi dalla Provincia. Con il Centro per l impiego di Tolmezzo e la Direzione Provinciale da cui dipende si è verificata positivamente l ipotesi di lavoro di raccordare attraverso una apposita banca dati, il Centro per l impiego al sistema scolastico, strutturando lo strumento dell alternanza scuola lavoro e dei tirocini. 2D Handicap (Regione). Situazione Il nodo di rete esiste già con la Scuola Media di Tolmezzo costituita come scuola polo, scuola capofila. Attualmente si limita però alla Progetto Il nodo di rete va costituito come gruppo di lavoro tra operatori scolastici e l Equipe per l handicap dell ASS3, coinvolgendo anche altre strutture dell Azienda che si occupano della tematica come il CSM, in stretto collegamento con l azione riguardante il disagio. Può risultare significativo anche il collegamento con l Ufficio H sugli ausili per l handicap finanziato dalla Regione sulla legge

16 2E Innovazione didattica (IRRE Università). Progetto. L obiettivo di fare della scuola dell Alto Friuli una scuola di eccellenza si realizza al verificarsi di una serie di condizioni interne al sistema riguardanti le motivazioni, la condivisione degli obiettivi, il rapporto con gli enti locali ecc., ma non può prescindere da un valido supporto di assistenza esterna. Il ricorso a singoli consulenti per quanto importante, resta un fatto episodico ed esterno. L obiettivo che si assume è quello invece di attivare un rapporto strutturale ed organico con la Facoltà di Scienze della formazione e con l IRRE per definire di concerto progetti di ricerca ed innovazione, che diventino il valore aggiunto per la scuola della montagna friulana. L innovazione può essere introdotta a livello di rete o per interventi puntuali sperimentando le buone prassi che in un secondo momento possono essere estese a tutto il territorio. E il caso, ad esempio, della sperimentazione del progetto di scuola integrata già attiva nell Istituto comprensivo di Ampezzo. 2F Scuola e territorio: i giornali in rete (Comunità Montana). Il progetto. Tra gli obiettivi del progetto si è assunto quello di mettere in relazione le scuole con il proprio territorio per sviluppare lo spirito di identità e di appartenenza. L esperienza fatta nelle scuole elementari con il progetto crescere in rete ha dimostrato che la realizzazione di un giornale in rete consente in primo luogo ai giovani di conoscere il loro territorio, creando un sistema di relazioni tra scuole di territori diversi. Se le tematiche da affrontare nel giornale sono quelle relative alla conoscenza delle problematiche del territorio, deriva una necessità per docenti e studenti di relazionarsi con gli enti e le strutture che operano sul territorio, portando da un lato a una migliore conoscenza del territorio da parte dei ragazzi dall altro coinvolgendo i referenti del territorio nelle problematiche della scuola. Attesa la facilità d uso degli strumenti informatici già sperimentata nel progetto della teledidattica, si ritiene che possano essere attivati 3 giornali, uno per livello scolastico. Il coordinamento e se necessario il finanziamento aggiuntivo da parte delle Comunità Montane, consentirebbe a queste un coinvolgimento diretto sui temi della scuola come momento fondamentale per lo sviluppo socio economico di un territorio. Infatti uno dei temi principali da approfondire d intesa, nell ambito del progetto, sarà quello del rapporto strutturato che attraverso il Centro si potrà istituire tra scuola e territorio e quindi tra la scuola e gli Enti territoriali, in primis le due Comunità Montane. 2G Teledidattica (Provincia Università). Progetto. La Provincia ha presentato domanda ad Euroleader per il rifinanziamento del progetto sulla teledidattica Crescere in rete prevedendone l ampliamento anche alla scuola media. Con il supporto tecnologico e didattico previsto dal progetto, si può pensare di far 16

17 partecipare al progetto anche le scuole della Val Canale Canal del Ferro, e di estenderlo a livello sperimentale a qualche classe delle superiori su specifici argomenti. 2H Imprenditorialità (Agemont). Situazione. Anche l Agemont l Agenzia di sviluppo economico per la montagna ha ritenuto di dover entrare con un proprio progetto nel mondo della scuola, condividendo l idea che lo sviluppo economico e sociale di un territorio non può che partire investendo sulle risorse umane del territorio e quindi sulla scuola. Il progetto Linussio si propone da un lato con un concorso di idee di stimolare gli studenti ad immaginare sviluppi innovativi per la crescita del territorio, dall altro attraverso un collegamento con la Facoltà di Scienze della formazione di individuare un modulo formativo come formazione all imprenditività da inserire nei POF delle scuole di ogni ordine e grado della montagna. Progetto. Il progetto dell Agemont può diventare un elemento caratterizzante il progetto del Centro Servizi, con l obiettivo anche di verificare come l idea dell imprenditività possa influire nel caratterizzare l orientamento, nell indurre nuove motivazioni nei percorsi professionalizzanti. 2 I Formazione professionale. (IPS Ial Enaip). Situazione. Anche in questo settore si rileva una mancanza di collegamenti, un sistema di relazioni non sempre sinergiche, alle volte conflittuali, in parte conseguenza del fatto che né a livello centrale né a livello regionale è stato definito chiaramente il rapporto tra istruzione e formazione professionale. Progetto. Attivare un modello di collegamento fra istruzione e formazione realizzando veramente il Polo formativo dell Alto Friuli., potrebbe costituire l obiettivo più ambizioso dell intero progetto. A livello regionale si parla di polo formativo a proposito dell organizzazione degli IFTS ma ci si riferisce a poli formativi di filiera o di settore. D intesa con l Assessorato Regionale alla formazione mettendo assieme lo Ial che opera a Gemona e l Enaip a Tolmezzo si potrebbe immaginare un polo formativo territoriale che assuma l obiettivo della valorizzazione delle risorse umane di un territorio fornendo gli strumenti per la migliore realizzazione possibile sul piano personale, ma anche nell ottica di valorizzazione del territorio e delle sue opportunità. Si potrebbe quindi immaginare di arrivare a definire un POF piano dell offerta formativa territoriale. Anche per quanto riguarda gli IFTS, si potrebbero immaginare un centro che modifichi l offerta formativa a seconda del variare delle esigenze di professionalità espresse dal sistema produttivo del territorio, realizzando un vero raccordo tra scuola e territorio. In questa prospettiva anche il CTP il Centro territoriale per l Educazione degli adulti 17

18 potrebbe svilupparsi diventando un centro per la formazione continua, sempre più necessaria in una società che a livello lavorativo, e non solo, richiede sempre l acquisizione di nuove competenze 2 L Formazione continua degli insegnanti (IRRE). Situazione: Da due anni gli Istituti comprensivi della Carnia con le Direzioni didattiche di Tolmezzo e Moggio hanno costituito una rete per la formazione in servizio dei docenti; identica azione viene portata avanti nel Gemonese allargata alla zona collinare. Progetto La messa in rete del sistema scolastico può costituire un supporto notevole per l aggiornamento degli insegnanti, consentendo di alternare seminari in presenza e seminari on line, corsi di formazione parte in presenza parte on line. Ma anche in questo caso, e forse soprattutto in questo caso, è evidente che la rete è solo uno strumento, che dovrà essere utilizzato dai docenti e dai dirigenti nell ottica di fare della scuola di montagna una scuola di eccellenza, o quantomeno i superare l idea invalsa che sia una scuola di livello inferiore, per cui i genitori sono indotti a rifiutare la scuola media di periferia a favore di quella più centrale, l Istituto superiore dell Alto Friuli a favore di quello di Udine. La rete comunque consentirà di sostenere e sviluppare l innovazione attraverso la messa in rete delle esperienze didattiche. Sotto l aspetto pedagogico didattico si può quindi assumere l obiettivo di dare un supporto alle scuole: per la promozione della cultura dell innovazione pedagogica, didattica, tecnologica per la documentazione di buone pratiche per lo sviluppo di una cultura dello scambio e della cooperazione. Particolare attenzione dovrà venir posta, in collegamento con il Centro Provinciale, nel creare un valido collegamento con l Università specialmente con la facoltà di Scienze della formazione. Nell immediato ed in prima istanza il Centro potrà attivare una rete riguardante le attività didattiche acquisendo prioritariamente e mettendo in rete le esperienze già in atto, a solo titolo di esempio: A. Progetto Continuità e orientamento (progetto sostenuto dal Centro Regionale per l orientamento, Scuola capofila Liceo Paschini di Tolmezzo. Vi aderiscono tutte le Scuole dell Alto Friuli.) B. Progetto Dispersione (progetto sostenuto dal Centro Regionale per l orientamento, Scuola capofila ISSIS D Aronco di Gemona. Come sopra ) 18

19 C. Educazione alla salute e al benessere (gestito dalla ASL n. 3 attraverso i Piani di zona. L area minori vede la partecipazione di tutte le Scuole) D. Multimedialità e didattica (per le Scuole elementari della Carnia e del Gemonese esiste il Progetto Crescere in rete gestito dalla Provincia di Udine. Non vi partecipano le Scuole della Val Canale Canal del Ferro) E. Alternanza Scuola e lavoro (Euroleader) F. Handicap. La Direzione scolastica Regionale ha individuato delle Scuole Polo di cui 2 in Alto Friuli (S.M. Tolmezzo. ISSIS D Aronco) G. CFP (Centri Formazione permanente, sostenuti dalla Regione attraverso lo stesso Bando). 2 M,N,O Supporto consulenziale al personale docente ed amministrativo, Nel progetto provinciale di cui si è parlato in premessa, si prevede che la Provincia attivi a supporto delle scuole alcune figure in grado di dare consulenze sotto il profilo legale, amministrativo, gestionale e dell interpretazioni di leggi e circolari. E un servizio che evidentemente viene richiesto ed apprezzato anche dai dirigenti e dai docenti dell Alto Friuli, ma che non avrebbe senso duplicare Si ritiene di garantire l accesso telematico al servizio collegando un forum ad ogni esperto, dando quindi la possibilità di porre in rete i quesiti, con la possibilità che le risposte siano accessibili a tutti gli utenti della rete che saranno abilitati all accesso al servizio. Solo in ultima istanza, quando il tramite telematico non si dimostrasse sufficiente si potrà prevedere un contatto diretto tra il richiedente e l esperto. Anche in questo caso comunque la risposta dovrà essere posta in rete, a vantaggio di tutti gli interessati. Il servizio potrà essere integrato con l attivazione di volta in volta di una formazione on line in classi virtuali per illustrare e commentare i nuovi provvedimenti. Il progetto provinciale prevede l erogazione di azioni di supporto e consulenza in quattro aree: area tecnica (legale, economica, contrattuale, informatica); area disagio (supporto agli allievi, famiglie, docenti, consigli di classe, interventi nelle classi, staff direttivo, staff di progetto); area miglioramento (percorsi di autovalutazione, di certificazione di qualità, messa in rete inter e intra gruppo) area finanziamenti (reperimento di risorse finanziarie comunitarie e individuazione di partenership locali, affiancamento alla progettazione). 2P CTP Centro territoriale permanente. 19

20 E già articolato con due punti di riferimento uno su Tolmezzo ed uno su Gemona in strutture consolidate e funzionanti. Nell ambito del progetto si può forse prevedere una più stretta relazione tra le due scuole di riferimento, facendo del Centro una struttura capace di rilevare puntualmente i bisogni formativi del territorio danda una risposta in termini di formazione continua. Alternativa organizzativa del Centro. Portando a proposta le considerazioni fatte nei paragrafi iniziali, alla luce di alcune considerazioni fatte dagli operatori scolastici, per immaginare una struttura nella quale si possano conciliare tutte le esigenze e risolvere le contraddizione presenti sul territorio, si ritiene di dover suggerire una soluzione subordinata, che potrebbe costituire un percorso intermedio più facilmente perseguibile mantenendo comunque l obiettivo della rete scolastica dell Alto Friuli. Si potrebbe, in una prima fase, pensare ad un Patto territoriale per la scuola dell Alto Friuli che fa capo al Centro scolastico Provinciale articolato in due Patti educativi di Comunità, riferiti alle due Comunità Montane, aventi questi Enti come punti di riferimento e rivolti in particolare agli Istituti superiori. I Patti di Comunità potrebbero a loro volta articolarsi in Patti educativi di Comunità di Valle avendo come riferimento gli Istituti comprensivi, (o le scuole primarie) da un lato e dall altro i Comuni a cui afferiscono le scuole, con uno dei comuni come comune capofila. Le azioni trasversali del WP2 in questa ipotesi potrebbero essere sviluppate a livello di Comunità invece che sull intero territorio, oppure alcune a livello di Comunità, altre di territorio dell Alto Friuli. Si svilupperebbe così un sistema a più livelli di rete, con un più diretto coinvolgimento delle due Comunità e dei due Comuni e quindi rendendo più attuabile l obiettivo d una scuola integrata della montagna. Questa soluzione consentirebbe di partire dal progetto pilota di scuola integrato in sperimentazione ad Ampezzo, per trasferire la sperimentazione su tutto il territorio dell Alto Friuli ed al doppio livello delle scuole primarie e secondaria. Dal punto di vista politico consentirebbe di partire dalla scuola per costruire un rapporto tra Provincia e Comunità montane lasciando alla Provincia il ruolo di coordinamento dell Ente di area vasta e coinvolgendo le Comunità montane in quello che avrebbe dovuto essere il loro obiettivo principale sin dalla loro costituzione: fare d un territorio nel quale le piccole comunità di paese andavano disgregandosi, una comunità a livello più ampio. E una comunità, evidentemente, non si può che costruire o sviluppare, partendo dalla scuola. In questa ipotesi a livello operativo si potrebbe immaginare di introdurre un ulteriore workpackage 1bis, con il compito per il coordinatore di: 1 portare alla sottoscrizione degli accordi di programma previsti per la realizzazione del modello di scuola integrata; 20

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