Profili civilistici del contratto di affitto d'azienda, requisiti e caratteristiche del contratto.

Transcript

1 Profili civilistici del contratto di affitto d'azienda, requisiti e caratteristiche del contratto. Con l'affitto di azienda, disciplinato dall'art del codice civile con rinvio alla disciplina dell'usufrutto di azienda (art c.c.), l'imprenditore concede una delle sue aziende, o la sua unica azienda, in gestione ad altro imprenditore, in modo da non aver più (per un periodo di tempo contrattualmente determinato) la disponibilità del complesso dei beni organizzati ai fini della produzione. Per la giurisprudenza sussiste "affitto di azienda quando oggetto della locazione è un complesso unitario di beni organizzati a fine produttivo" (Cass. 7 ottobre 1975, n. 3178). Il contratto è a prestazioni corrispettive con piena applicazione delle norme in tema di risoluzione dei contratti per inadempimento (art e segg. c.c.). Le ragioni per le quali un imprenditore si spoglia della gestione dell'impresa, mantenendone la sola proprietà, possono essere di diversa natura tra cui anche l esigenza di preservare l'azienda nelle ipotesi di insolvenza e nei casi di imminente avvio di procedure concorsuali. L'affitto di azienda solitamente è un atto propedeutico alla una successiva alienazione a titolo definitivo della stessa a favore, di norma, dell'imprenditore affittuario al quale è riconosciuto un diritto di prelazione. Ciò premesso e tenuto conto della esiguità delle norme civilistiche che disciplinano questo strumento contrattuale, qui di seguito si indicheranno alcuni aspetti di natura contrattuale e procedurale frutto di concreta applicazione dell'affitto di azienda. Requisiti di forma del contratto di affitto di azienda. La disciplina civilistica dell'affitto di azienda è contemplata nell'art c.c., il quale rimanda all art che disciplina l'usufrutto di azienda. In particolare ai sensi del secondo comma dell'art c.c., il contratto deve obbligatoriamente essere redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e deve essere depositato presso il Registro delle imprese a cura del notaio entro trenta giorni dalla stipula affinché i terzi possano averne conoscenza. Aspetti soggettivi ed oggettivi del contratto e sorte dei i rapporti di lavoro in particolare. L'affitto di azienda, è di norma, l'atto con il quale un imprenditore, individuale o collettivo, trasferisce, a titolo oneroso, per un periodo di tempo determinato, l'insieme dei beni così come definito dall'art c.c., nonché di tutti i rapporti giuridici ad esso collegati, inclusi i rapporti di lavoro subordinato. Il Codice civile prevede espressamente all'art la successione dei relativi contratti nonché il mantenimento dei diritti dei lavoratori. L'affitto può riguardare l'azienda nel suo complesso, ovvero parte dell'azienda: in tal caso requisito imprescindibile è che il ramo, individuato come tale dal cedente e dal cessionario al momento del trasferimento, sia dotato di una sua autonoma funzionalità. In questo secondo caso, sarà pertanto possibile pensare all'ipotesi di affitto, per esempio di singole unità produttive (funzionalmente autonome) ovvero di singole aree funzionali (purché dotate parimenti di propria autonomia) di un'azienda 1 / 7

2 complessivamente considerata. L affittuario è obbligato con l affittante per tutti i crediti che il prestatore di lavoro aveva al tempo del trasferimento dell azienda, purché l affittuario ne abbia avuto conoscenza all atto del trasferimento o i crediti risultino dai libri contabili. Sono considerate inefficaci le clausole tese ad escludere la successione nei rapporti di lavoro. Le aziende che occupano più di 15 lavoratori sono soggette alla procedura prevista dall art. 47 della L. 428/90, la quale impone ai contraenti l obbligo di informare le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria circa le conseguenze dell affitto d azienda, con particolare riferimento alle condizioni giuridico-economiche e sociali dei lavoratori. Il mancato rispetto da parte di entrambe le parti dell'obbligo di comunicazione è previsto che costituisca condotta antisindacale ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori. La Cassazione con sentenza del 27 agosto 1991, n. 9189, ha affermato il principio secondo il quale del TFR deve rispondere esclusivamente il datore di lavoro che sia titolare dell impresa al momento dell effettiva risoluzione del rapporto, ciò in considerazione del fatto che il corrispondente diritto matura solo ed esclusivamente a tale data. Gli imprenditori che rappresentano le parti del contratto possono essere sia imprenditori individuali che società. Nel caso di affitto dell'unica azienda di cui è titolare l'imprenditore individuale, laddove questi non intraprenda altra attività di impresa, lo stesso perde lo status di imprenditore al punto che, a fini fiscali, il numero di partita Iva viene sospeso per la durata del contratto. La principale caratteristica dell'atto di affitto di azienda è la successione a titolo universale dell'affittuario nei rapporti giuridici facenti capo all'affittante. Per quanto concerne la successione universale nei contratti, trova applicazione il disposto dell'art c.c. che assicura al cessionario/affittuario di azienda di subentrare ex lege in tutti i rapporti giuridici precedentemente instaurati dal cedente/affittante (ad esempio: contratti di fornitura, contratti di somministrazione, autorizzazioni di natura amministrativa necessarie allo svolgimento dell attività d impresa). La cessione dei contratti avviene in deroga alle regole generali di cui agli artt e segg. c.c., nel senso che essa prescinde dal consenso del contraente ceduto, il quale sarà tenuto ad eseguire le proprie prestazioni nei confronti del nuovo titolare dell'azienda a partire dal momento in cui ne sia divenuto efficace il trasferimento. In tal senso, ad esempio, l'art. 36 L. 392/1978 che disciplina le locazioni immobiliari commerciali stabilisce che nel caso di trasferimento di azienda il contratto di locazione si trasferisce in capo al cessionario/affittuario senza possibilità per il proprietario dell'immobile di risolvere il contratto o di rifiutare il subentro a meno che non sussistano "gravi motivi". Nel caso di beni immobili condotti in leasing, salvo patto contrario, si verifica il trasferimento in capo all affittuario ma occorre verificare che le clausole contrattuali del leasing non impediscano la cessione del contratto. Al contrario, nel caso in cui il titolare dell'azienda sia anche proprietario dell'immobile, le parti, di norma, con il contratto di affitto di azienda concedono in locazione anche l immobile relativa a questa ultima, senza stipulare separato contratto sempre nel rispetto del principio di universalità dei beni costituenti l'azienda. Su questo punto, per quanto concerne il profilo fiscale ai fini delle imposte indirette, il recente D.L. 4 luglio 2006, n. 223 introduce disposizioni antielusive laddove si voglia simulare un contratto di locazione commerciale attraverso lo strumento dell'affitto di azienda e ciò, in particolare, quando il valore normale del fabbricato risulta prevalente rispetto al valore dell'azienda. Per quel che concerne le autorizzazioni amministrative rilasciate dalla pubblica amministrazione -ad esempio la licenza di esercizio commerciale- anche queste devono essere temporaneamente trasferite, ex lege, in capo al soggetto affittuario a meno che non sussistano, per l'ottenimento delle stesse, particolari requisiti soggettivi dei quali l'affittuario 2 / 7

3 non disponga. Il patto di non concorrenza. L art c.c. prevede che colui che aliena l'azienda deve astenersi dall'iniziare una nuova impresa che per oggetto, ubicazione o altre circostanze sia idonea a sviare la clientela dell'azienda ceduta. Tale divieto dura per un periodo di 5 anni dalla data di trasferimento. Quest obbligo, che le disposizione contrattuali possono modificare nel senso di ridurlo o addirittura escluderlo, trova il suo fondamento nell'esigenza di tutelare l'interesse dell'acquirente l'azienda a conseguire il valore di avviamento. Nel caso di affitto di azienda l'art comma 4, c.c. dispone espressamente che il divieto di concorrenza vige, salvo patto contrario, per tutta la durata del contratto. Trasferimento della ditta e gestione dell azienda da parte dell affittuario. L'art comma 1, c.c., richiamato dal successivo art c.c., dispone che "l'usufruttuario dell'azienda deve esercitarla sotto la ditta che la contraddistingue". La dottrina ha esteso questo obbligo anche a proposito della insegna e del marchio, sul presupposto che questi rappresentano elementi necessari a garantire l'efficienza dell'organizzazione. Il comma 2 dell'art c.c. stabilisce che l'affittuario "deve gestire l'azienda senza modificarne la destinazione e in modo conservare l'efficienza dell'organizzazione e degli impianti e le normali dotazioni di scorte". La ratio della norma è pertanto quella di garantire al soggetto affittante il mantenimento in perfetto uso dell'azienda affittata e tale obbligo non si esaurisce al solo capitale circolante -"le normali dotazioni di scorte"- ma anche al capitale fisso. Per quanto riguarda i c.d. beni merce ed i beni strumentali acquistati dall'affittuario ed immessi nel complesso aziendale gli stessi, al termine dell affitto, verranno acquisiti a titolo originario dal proprietario in forza del "potere attrattivo" che caratterizza l'azienda. Per quanto concerne la disciplina delle rimanenze di merci in taluni contratti le parti hanno inteso disciplinare il trasferimento del magazzino attraverso lo strumento del contratto estimatorio, contratto in forza del quale "una parte consegna una o più cose mobili all'altra e questa si obbliga a pagare il prezzo, salvo che restituisca le cose nel termine stabilito". I crediti e i debiti dell azienda affittata. La disciplina dell'affitto di azienda di norma non si estende ai crediti ed ai debiti relativi alla gestione del soggetto affittante. Nell'affitto di azienda l'affittuario non assume alcuna responsabilità nei confronti dei creditori del soggetto affittante così come questi non risponderà dei debiti contratti dall'affittuario alla conclusione del contratto. Questa caratteristica del contratto di affitto di azienda rappresenta inevitabilmente un punto di forza dello strumento giuridico in esame, in quanto gli unici soggetti che mantengono invariati i loro diritti di credito sono i lavoratori dipendenti. Pertanto, nel caso di affitto di una azienda commerciale che presenti rilevanti debiti con fornitori, 3 / 7

4 aziende di credito ed erario, il diritto di credito di questi ultimi non consente loro di aggredire l'affittuario di azienda a condizione che non si rilevi un intento fraudolento a danno degli stessi e fermo restando, ovviamente, il diritto di escutere in capo all'affittante il credito nascente dal canone di affitto. Per quanto concerne il diritto ad esigere i crediti commerciali sorti in vigenza della attività imprenditoriale del soggetto affittante, a differenza dell'atto di cessione di azienda nel quale vige l'art comma 1, c.c., che dispone come la cessione degli stessi abbia effetto nei confronti dei terzi dal momento dell'iscrizione del trasferimento di azienda nel Registro delle imprese, anche in mancanza di notifica al debitore o di sua accettazione, nel caso di affitto di azienda gli stessi, di norma, rimangono di esclusiva spettanza dell'imprenditore affittante e sugli stessi l'affittuario non vanta alcun diritto. Tuttavia il secondo comma dell'art c.c. lascia alle parti autonomia contrattuale nel senso che è consentito il subentro dell'affittuario nel diritto di credito dell'affittante se l'affitto di azienda "si estende ai creditori relativi alla medesima". Normativa di riferimento. Codice Civile Capo I: Disposizioni generali Art Nozione L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore (2082) per l'esercizio dell'impresa. Art Imprese soggette a registrazione Per le imprese soggette a registrazione (2195, 2200) i contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà (2565, 2573) o il godimento dell'azienda devono essere provati per iscritto (2725), salva l'osservanza delle forme stabilite dalla legge per il trasferimento dei singoli beni che compongono l'azienda (1350) o per la particolare natura del contratto (162, 782). I contratti di cui al primo comma, in forma pubblica o per scrittura privata autenticata, devono essere depositati per l'iscrizione nel registro delle imprese, nel termine di trenta giorni, a cura del notaio rogante o autenticante. Art Divieto di concorrenza Chi aliena l'azienda deve astenersi, per il periodo di cinque anni dal trasferimento, dall'iniziare una nuova impresa che per l'oggetto, l'ubicazione o altre circostanze sia idonea a sviare la clientela dell'azienda ceduta (2125, 2596). Il patto di astenersi dalla concorrenza in limiti più ampi di quelli previsti dal comma precedente è valido, purché non impedisca ogni attività professionale dell'alienante. Esso non può eccedere la durata di cinque anni dal trasferimento. Se nel patto è indicata una durata maggiore o la durata non e stabilita, il divieto di concorrenza vale per il periodo di cinque anni dal trasferimento. Nel caso di usufrutto o di affitto dell'azienda il divieto di concorrenza disposto dal primo comma vale nei confronti del proprietario o del locatore per la durata dell'usufrutto o dell'affitto. Le disposizioni di questo articolo si applicano alle aziende agricole solo per le attività ad esse connesse (2135), quando rispetto a queste sia possibile uno sviamento di clientela. Art Successione nei contratti Se non è pattuito diversamente, l'acquirente dell'azienda subentra nei contratti stipulati per 4 / 7

5 l'esercizio dell'azienda stessa che non abbiano carattere personale (2112, 2610). Il terzo contraente può tuttavia recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa, salvo in questo caso la responsabilità dell'alienante. Le stesse disposizioni si applicano anche nei confronti dell'usufruttuario e dell'affittuario per la durata dell'usufrutto e dell'affitto. Art Crediti relativi all'azienda ceduta La cessione dei crediti relativi all'azienda ceduta, anche in mancanza di notifica al debitore o di sua accettazione (1265 e seguente), ha effetto, nei confronti dei terzi, dal momento dell'iscrizione del trasferimento nel registro delle imprese. Tuttavia il debitore ceduto è liberato se paga in buona fede all'alienante (att ). Le stesse disposizioni si applicano anche nel caso di usufrutto dell'azienda, se esso si estende ai crediti relativi alla medesima. Art Debiti relativi all"azienda ceduta L'alienante non è liberato dai debiti, inerenti all'esercizio dell'azienda ceduta, anteriori al trasferimento, se non risulta che i creditori vi hanno consentito. Nel trasferimento di un'azienda commerciale (2195) risponde dei debiti suddetti anche l'acquirente dell'azienda, se essi risultano dai libri contabili obbligatori (2212 e seguenti). Il richiamo di detto articolo ai libri contabili obbligatori si riferisce all'art co.1 c.c. secondo cui l'imprenditore che esercita una attività commerciale deve tenere obbligatoriamente: 1. il libro giornale; 2. il libro degli inventari; 3. le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa. La inesistenza dei libri contabili, dovuta a qualsiasi ragione, compresa la loro non obbligatorietà per lo specifico tipo di impresa, rende impossibile l'elemento costitutivo della responsabilità del cessionario per i debiti relativi alla azienda e, conseguentemente, preclude il sorgere di tale responsabilità [cass n.1429: l'operatività dell'accollo legale dei debiti ex art co. 2 c.c. presuppone, pertanto, che l'imprenditore alienante sia un imprenditore commerciale non piccolo, obbligato alla tenuta delle scritture contabili]. Art Usufrutto dell'azienda L'usufruttuario dell'azienda deve esercitarla sotto la ditta che la contraddistingue. Egli deve gestire l'azienda senza modificarne la destinazione (985) e in modo da conservare l'efficienza dell'organizzazione e degli impianti (997) e le normali dotazioni di scorte. Se non adempie a tale obbligo o cessa arbitrariamente dalla gestione dell'azienda, si applica l'art La differenza tra le consistenze d'inventario all'inizio e al termine dell'usufrutto è regolata in danaro, sulla base dei valori correnti al termine dell'usufrutto (2112). Art Affitto dell'azienda Le disposizioni dell'articolo precedente si applicano anche nel caso di affitto dell'azienda (1615 e seguenti). Legge del 29 dicembre 1990, n. 428 Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'italia alle Comunità Europee - Legge comunitaria per il 1990 Articolo 47 - Trasferimenti d'azienda 5 / 7

6 1. Quando si intenda effettuare, ai sensi dell'articolo 2112 del codice civile, un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati piu' di quindici lavoratori, anche nel caso in cui il trasferimento riguardi una parte d'azienda, ai sensi del medesimo articolo 2112, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento o che sia raggiunta un'intesa vincolante tra le parti, se precedente, alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali costituite, a norma dell'articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300, nelle unita' produttive interessate, nonche' ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento. In mancanza delle predette rappresentanze aziendali, resta fermo l'obbligo di comunicazione nei confronti dei sindacati di categoria comparativamente piu' rappresentativi e puo' essere assolto dal cedente e dal cessionario per il tramite dell'associazione sindacale alla quale aderiscono o conferiscono mandato. L'informazione deve riguardare: a) la data o la data proposta del trasferimento; b) i motivi del programmato trasferimento d'azienda; c) le sue conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori; d) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi. (1) 2. Su richiesta scritta delle rappresentanze sindacali o dei sindacati di categoria, comunicata entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al comma 1, il cedente e il cessionario sono tenuti ad avviare, entro sette giorni dal ricevimento della predetta richiesta, un esame congiunto con i soggetti sindacali richiedenti. La consultazione si intende esaurita qualora, decorsi dieci giorni dal suo inizio, non sia stato raggiunto un accordo. (2) 3. Il mancato rispetto, da parte del cedente o del cessionario, degli obblighi previsti dai commi 1 e 2 costituisce condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge 20 maggio 1970, n (3) 4. Gli obblighi d'informazione e di esame congiunto previsti dal presente articolo devono essere assolti anche nel caso in cui la decisione relativa al trasferimento sia stata assunta da altra impresa controllante. La mancata trasmissione da parte di quest'ultima delle informazioni necessarie non giustifica l'inadempimento dei predetti obblighi. (4) 5. Qualora il trasferimento riguardi aziende o unita` produttive delle quali il CIPI abbia accertato lo stato di crisi aziendale a norma dell'articolo 2, quinto comma, lettera c), della legge 12 agosto 1977, n. 675, o imprese nei confronti delle quali vi sia stata dichiarazione di fallimento, omologazione di concordato preventivo consistente nella cessione dei beni, emanazione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa ovvero di sottoposizione all'amministrazione straordinaria, nel caso in cui la continuazione dell'attivita` non sia stata disposta o sia cessata e nel corso della consultazione di cui ai precedenti commi sia stato raggiunto un accordo circa il mantenimento anche parziale dell'occupazione, ai lavoratori il cui rapporto di lavoro continua con l'acquirente non trova applicazione l' articolo 2112 del codice civile, salvo che dall'accordo risultino condizioni di miglior favore. Il predetto accordo puo` altresi` prevedere che il trasferimento non riguardi il personale eccedentario e che quest'ultimo continui a rimanere, in tutto o in parte, alle dipendenze dell'alienante. 6. I lavoratori che non passano alle dipendenze dell'acquirente, dell'affittuario o del subentrante hanno diritto di precedenza nelle assunzioni che questi ultimi effettuino entro un anno dalla data del trasferimento, ovvero entro il periodo maggiore stabilito dagli accordi collettivi. Nei confronti dei lavoratori predetti, che vengano assunti dall'acquirente, dall'affittuario subentrante in un 6 / 7

7 momento successivo al trasferimento d'azienda, non trova applicazione l' articolo 2112 del codice civile. 7 / 7