TECNICA CHIRURGICA. Stelo Modulare da revisione MGS

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1 I Stelo Modulare da revisione MGS TECNICA CHIRURGICA Società per Azioni SAMO Via G. Matteotti, 37 I Cadriano Granarolo Emilia (BO) ITALIA Tel Fax TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003

2 STELO MODULARE DA REVISIONE MGS La tecnica di impianto è divisa nei seguenti gruppi di tempi operatori: 1 Il paziente è posto in decubito laterale. Si effettua un incisione curvilinea in prossimità della cresta trocanterica. TECNICA CHIRURGICA 2 I 2/3 dell incisione decorrono distalmente seguendo la linea mediana del femore, il 3 prossimale decorre lungo le fibre ventrali del muscolo grande gluteo. TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 2 DI 11

3 STELO MODULARE DA REVISIONE MGS 3 Si divaricano i margini del grande gluteo e della fascia lata, esponendo il grande trocantere ed i muscoli extrarotatori corti. TECNICA CHIRURGICA 4 Si identifica il nervo sciatico, che passa attraverso il muscolo piriforme ed il gemello superiore, s intraruota al massimo l anca in modo da stirare e da rendere identificabili i muscoli extrarotatori e da aumentare la distanza tra le loro inserzioni femorali. Nella maggior parte dei casi è sufficiente la sezione del solo piriforme. TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 3 DI 11

4 I muscoli sezionati sono ribattuti all esterno. In questo modo essi, oltre a consentire l esposizione della capsula posteriore, contribuiscono a proteggere il nervo sciatico. I muscoli medio e piccolo gluteo vengono divaricati verso l esterno. 5 Si espone la capsula e si pratica la capsulotomia. Si asportano tutte le eventuali ossificazioni ed aderenze. 6 TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 4 DI 11

5 Si lussa l articolazione tramite manovra d intrarotazione, flessione e adduzione e si espone la protesi da sostituire. 7 Visualizzata la cavità midollare del femore, si rimuovono la protesi, gli eventuali residui di cemento osseo, i tessuti cicatriziali e di granulazione. 8 TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 5 DI 11

6 Si procede all alesatura manuale della cavità midollare femorale, utilizzando gli alesatori (fig.9b-c) della lunghezza predeterminata durante il piano preoperatorio con una progressione di 2 mm alla volta, fino al raggiungimento del diametro adeguato. Gli alesatori sono forniti di tacche di riferimento (fig.9b-b) per l identificazione del centro di rotazione della testa protesica. 10B Si effettua la preparazione della metafisi, se necessaria, utilizzando le brocce dedicate che sono guidate, nella loro azione, dall'asse dell'alesatore che restando in sede ne garantisce il perfetto allineamento. L affondamento della broccia è indicato dalla linea di repere (fig.10b-f), marcata sull impugnatura della stessa, che corrisponde al centro di rotazione prevedibile della protesi definitiva. Durante questa fase è opportuno considerare l'angolo di rotazione delle brocce in funzione dell'angolo di antiversione del collo. 9B 10 TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 6 DI 11

7 11B Dopo aver preparato il canale diafisario e l'alloggiamento metafisario della protesi si impianta la parte distale. Al momento dell assemblaggio della componente (fig.11b-i) con l impattatore graduato (fig.11b-g) occorre verificare che la scanalatura a diapason (fig.11b-m) sia posta in corrispondenza della linea di repere marcata longitudinalmente sull impattatore (fig.11b-l). Completata l impattazione, le linee circolari di repere (fig.11b-h) indicano l altezza della parte prossimale della protesi. Si fissa il corrispondente trial parte prossimale (fig.12b-e) alla parte distale impiantata (fig.12b-i) conferendogli l adeguata ante/retroversione. Si colloca sul cono del trial la testa di prova (fig.12b-n) e si procede alla riduzione dell articolazione. Verificata la correttezza dell impianto, con l elettrocoagulatore si marca l osso in corrispondenza della linea di repere (fig.12b-o) presente sul trial che indicherà la corretta ante/retroversione della parte prossimale definitiva B TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 7 DI 11

8 Si rimuovono gli strumenti di prova, si pulisce e si asciuga accuratamente il cono della parte distale della protesi per evitare che eventuali residui della preparazione del canale femorale ostacolino il corretto accoppiamento conico delle componenti protesiche. Si procede all impianto della parte prossimale della protesi(fig.14b) tramite l apposito impattatore (fig.14b-p), avendo cura di far coincidere la spallatura presente sull impianto con la linea di repere marcata precedentemente sull osso (fig. 14B-q). Verificare la completa impattazione del corpo prossimale su quello distale inserendo l'apposita asta graduata (REF. MGS0250) nel foro della parte prossimale e verificando che la tacca relativa alla taglia impiantata corrisponda con la parte piana superiore del corpo prossimale B TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 8 DI 11

9 15B 16B S inserisce la vite di fissaggio universale ed in fase d avvitamento si mantiene la corretta ante/retroversione tramite il manico per controcoppia (fig.15b-r). Infine si sigilla il foro di accesso alla vite di fissaggio mediante l apposito tappo di chiusura universale. E possibile verificare nuovamente la lunghezza del collo della testa protesica articolare prima di applicare la componente definitiva. Nel caso in cui l operatore si rendesse conto che l angolo di ante/retroversione non fosse corretto, è possibile separare le componenti tramite l apposito strumento (Fig. 16B): una volta rimossi tappo di chiusura e vite di fissaggio (se già inseriti), si avvita la boccola (s) alla protesi e si inserisce l asta filettata (t), che, una volta raggiunto il fondo del foro presente sul cono, crea una forza distrattiva che separa le due componenti. In tal modo l operatore può ripetere la manovra di inserimento della parte prossimale con l angolazione corretta. È inoltre possibile estrarre solo la parte distale (Fig. 17B) utilizzando l adattatore (u) assemblato sull estrattore (v), andando poi ad avvitare lo strumento così configurato sul cono di accoppiamento B TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 9 DI 11

10 TRANSFEMORALE Nel caso in cui la rimozione dell'impianto primario non sia realizzabile senza l'apertura a libro del femore, dal punto 8 passare direttamente alle fasi descritte ai punti successivi Si amplia l incisione di Kocher Langebeck verso la parte distale, nella lunghezza necessaria fino ad arrivare all estremo distale della protesi. Si seziona la fascia lata a tutta lunghezza, evidenziando con delle pinze di Kocher grosse il margine posteriore. Tirando il margine posteriore con l aiuto di queste pinze, si disinserisce il vasto esterno dal setto fasciale, tra il vasto e il bicipite femorale, dal basso verso l alto, per mezzo di un periostotomo di Lambotte grande. Si identificano i fasci delle arterie perforanti al fine di legarle con un filo di sutura prima di sezionarle, poiché una loro retrazione dietro il setto fasciale puo provocare un emorragia pericolosa difficile da bloccare. Una volta disinserito il lato posteriore del vasto, sezionare a L capovolta la sua inserzione prossimale. A Si collocano 2 leve di Hohmann nella parte anteriore del femore divaricando il vasto in direzione ventrale. Si effettuano 2 fori di 4 mm nella porzione più distale del tappo o della punta della protesi da spiantare. Si procede con 2 incisioni in verticale con una sega oscillante, proprio davanti alla linea aspra e a metà della parte anteriore del femore, per congiungere i 2 fori di 4 mm. Le 2 incisioni verticali terminano nella parte anteriore e posteriore del collo in modo che la parte ossea resti unita (solida) al trocantere. B TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 10 DI 11

11 Una volta aperto il coperchio femorale, si toglie il cemento a vista, con cucchiai e si toglie il tappo di cemento distale. D1 C Si impianta a vista il sistema da revisione nella sua totalità salvo la testa protesica. Si riempiono i geodi visibili con allo-impianti mescolandone 2/3 con 1/3 di osso minerale (o sintetico). Si chiude il coperchio e si cerchia con tre fili di cerchiaggio di metallo lungo l osteotomia. C1 D Illustrazioni medico-scientifiche a cura di Andrea Giovannini andrea@studio404.it TC-MGS rev. 04 Ottobre 2003 PAG. 11 DI 11

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