VALUTAZIONE NEUROMUSCOLARE (Test di Bosco)
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- Flavia Valentino
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1 VALUTAZIONE NEUROMUSCOLARE (Test di Bosco)
2 VALUTAZIONE FUNZIONALE: PERCHE? 1. Per definire il profilo fisiologico di un atleta 2. Per pianificare i programmi d allenamento 3. Per fissare obieivi e controllare i risultak 4. Per dare agli atlek riscontri obieivi 5. Aumentare la mokvazione e creare nuovi skmoli 6. Per valutare se un atleta è pronto per una compekzione dopo un periodo di sosta o un infortuni Da Manzi
3 Le prove standard del TEST di BOSCO SQUAT JUMP (SJ) In questa prova il soggetto deve effettuare un salto verticale partendo dalla posizione di ½ Squat (ginocchia piegate a 90 ) con il busto eretto e tenendo le mani ai fianchi; il soggetto deve eseguire la prova senza compiere contromovimenti verso il basso. Qualità indagata: FORZA ESPLOSIVA
4 Le prove standard del TEST di BOSCO SQUAT JUMP CON CARICO CRESCENTE (SJ 10kg - SJ 100kg )(SJ bw ) Il metodo di esecuzione dello SJ con carico crescente (SJ 10kg - SJ 100kg ) o con carico pari al peso del corpo (SJ bw ) è simile allo SJ ma in più si devono sollevare carichi che possono variare da 10kg fino a 100kg ed oltre. Qualità indagata: FORZA DINAMICA MASSIMALE con carichi leggeri (SJ 30kg ) e pesanti (SJ bw ). CAPACITA di RECLUTAMENTO NERVOSO (Bosco e coll., 1982). ESPRESSIONE della STRUTTURA MORFOLOGICA dei MUSCOLI ESTENSORI (Bosco, 1985)
5 Le prove standard del TEST di BOSCO CONTER MOVEMENT JUMP (CMJ) Il Counter Movement Jump è una prova in cui l azione di salto verso l alto viene realizzata grazie al ciclo stiramento-accorciamento: il soggetto si trova in posizione eretta e deve effettuare un salto verticale dopo contromovimento verso il basso (le gambe si devono piegare fino a 90 ) Qualità indagata: FORZA ESPLOSIVA, CAPACITA di RECLUTAMENTO NERVOSO, ESPRESSIONE di PERCENTUALI ELEVATE di FT, RIUSO di ENERGIA ELASTICA, COORDINAZIONE INTRA ed INTER MUSCOLARE
6 Le prove standard del TEST di BOSCO DROP JUMP (DJ) o salto pliometrico Il metodo di esecuzione del Drop Jump (DJ) consiste nell esecuzione di un salto verticale in proseguimento di una caduta dall alto da altezze variabili (20-100cm); il salto verso il basso viene eseguito portando avanti un piede e lasciandosi cadere per effetto della gravità Qualità indagata: STIFFNESS MUSCOLARE, COMPORTAMENTO VISCO-ELASTICO degli ESTENSORI delle GAMBE, RIFLESSO da STIRAMENTO, COMPORTAMENTO dei PROPRIOCETTORI INIBITORI (Corpuscoli Tendinei del Golgi)
7 Le prove standard del TEST di BOSCO SALTI CONTINUI DEL TIPO CMJ DELLA DURATA VARIABILE (5-60s) Nell esecuzione di questo test il soggetto deve eseguire una successione di salti verticali (tipo CMJ) continui per un periodo di tempo predetermnato. Qualità indagata: POTENZA MECCANICA SVILUPPATA, METABOLISMO ANAEROBICO LATTACIDO ED ALATTACIDO
8 Le prove standard del TEST di BOSCO SALTI CONTINUI DELLA DURATA VARIABILE DI 5-7s REALIZZATI A GINOCCHIA RIGIDE (BLOCCATE) CON O SENZA IL SUPERAMENTO DI OSTACOLI La prova consiste nell esecuzione di alcuni balzi (5-7) verticali cercando di saltare più in alto possibile e minimizzare il tempo di contatto al suolo; durante la prova le ginocchia devonoessere bloccate. Qualità indagata: STIFFNESS MUSCOLARE, COMPORTAMENTO VISCO-ELASTICO degli ESTENSORI delle GAMBE, RIFLESSO da STIRAMENTO, COMPORTAMENTO dei PROPRIOCETTORI INIBITORI (Corpuscoli Tendinei del Golgi)
9 TEST TAPPING PODALICO Il test consiste nel toccare una tavoletta o un tappeto piezoelettrico (ergojump) posizionato a terra il maggior numero di volte possibile nell unità di tempo. Può essere eseguito in piedi o da seduti, in modalità monopodalica o bipodalica. Qualità indagata: RAPIDITA PODALICA (QUICK INDEX) TEST SPRINT m Il test consiste in una corsa alla massima intensità su distanze predeterminate. Il soggetto parte in posizione eretta, un piede davanti all altro, senza comando. Il test misura la capacità di accelerazione e la velocità su distanze tipicamente di sport di situazione, non tenendo conto della capacità di reazione. Qualità indagata: ACCELERAZIONE - VELOCITA
10 RSA
11 RSA (Repeated Sprint Ability) TEST Per RSA (Repeated Sprint Ability) si intende l abilità di reiterare sprint con ridotto decremento della prestazione: può essere definita come la capacità di sprintare, accelerare e svolgere movimenti brevi ad alta intensità, quindi recuperare e sprintare ancora (D Ottavio). L obiettivo principale dei test RSA è quello di valutare il tempo medio di percorrenza delle prove (RSA mean) e il decremento percentuale (IF). Diversi autori hanno analizzato protocolli differenti per indagare questa capacità.
12 RSA (Repeated Sprint Ability) TEST Per RSA (Repeated Sprint Ability) si intende l abilità di reiterare sprint con ridotto decremento della prestazione: può essere definita come la capacità di sprintare, accelerare e svolgere movimenti brevi ad alta intensità, quindi recuperare e sprintare ancora (D Ottavio). L obiettivo principale dei test RSA è quello di valutare il tempo medio di percorrenza delle prove (RSA mean) e il decremento percentuale (IF). Diversi autori hanno analizzato protocolli differenti per indagare questa capacità x 6 tutto fuori su treadmill con 30 di recupero (Hamilton e coll., 1991) - 8 x 35m corsa-sprint con 30 di recupero (Rushall e coll., 1991) - 6 x 6 su cicloergometro con 24 di recupero (Fitsimons e coll., 1993) - 6 x 40m corsa-sprint con 24 di recupero (Fitsimons e coll., 1993) - 12 x 20m corsa-sprint con 20 di recupero (Wadley e coll., 1998) - 6 x 15 su cicloergometro con 90 di recupero (McMahon e coll., 1998) - 7 x 30m corsa-sprint con 20 di recupero (Reilly e coll., 2000) - 8 x 40m corsa-sprint con 30 di recupero (Aziz e coll., 2000) - 6 x 4 corsa-sprint con 25 di recupero (Spencer e coll., 2002) - 5 x 6 su cicloergometro con 24 di recupero (Bishop e coll., 2003) RSA (Repeated Shuttle Sprint Ability) TEST - 10 x 15m shuttle run con 30 di recupero (Castagna e coll., 2005) - 6 x 20m shuttle run con 20 di recupero (Impellizzeri e coll., 2008)
13 Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2 1 University of Rome Tor Vergata, Faculty of Medicine and Surgery, School of Sports and Exercise Sciences 2 Federazione Italiana Giuoco Calcio 3 Federazione Italiana Hockey Journal of Strength & Conditioning Research
14 SCOPO: 1. Determinare se ci sono differenti dinamiche di recupero tra n 3 differenti modalità di sprint ripetuti (RSA): sprint in linea (30m); shuttle sprint (15m+15m); sprint non lineari eseguiti con cambi di direzione (COD) (6 x 5m) Il tempo di recupero tra le ripetizioni è stato somministrato con un rapporto lavoro:recupero di 1:5 2. Determinare se esistono relazioni significative tra le variabili IF (%) e la modalità del test / il rapporto lavoro:recupero 3. Determinare se ci sono differenze significative tra le diverse modalità di sprint e la potenza degli arti inferiori (esecuzione pre-post test); 4. Inferire con i mezzi dei modelli matematici: il numero ottimale di ripetizioni Il rapporto lavoro:recupero al fine di riprodurre le stesse dinamiche di affaticamento osservate durante le prove di sprint in linea, nelle modalità shuttle sprint e COD Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2
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16 RISULTATI: Sono state trovate differenze statisticamente significative tra le ripetizioni nella stessa modalità di sprint (ANOVA per Misure Ripetute, p < 0.05) e tra le diverse modalità (ANOVA Fattoriale, p < 0.05) Sono state trovate correlazioni significative tra le prove e i valori di Counter Movement Jmp (CMJ) e Stiffness Test registrati pre-test Sono state trovate differenze statisticamente significative tra i valori di CMJ e Stiffness Test eseguiti pre e post test Incremento medio percentuale del tempo registrato nelle prove Lineare Shuttle CoD 1* prova 0,28% 1,18% 1,03% 2* prova 2,30% 1,70% 1,38% 3* prova 3,61% 1,87% 1,38% 4* prova 4,88% 2,87% 1,73% 5* prova 5,71% 4,50% 2,66% 6* prova 5,91% 6,85% 5,00% 7* prova 8,69% 7,46% 5,76% Media 4,48% 3,78% 2,71% Dev.St. 0,03 0,03 0,02 Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2
17 1. È evidente che la prova su 30 metri lineari induce un incremento del tempo di prestazione sin dalle primissime ripetute nella serie e conduce progressivamente ad un affaticamento che si assesta intorno al 9% nell ultima prova della serie (media nella serie 4,48%), diversamente da quanto osservato negli altri due test, con particolare riferimento al test COD, dove il diverso compito motorio induce un tempo di lavoro notevolmente più lungo sulla stessa distanza percorsa (30 metri), quindi con velocità medie nettamente più basse rispetto all omologo in linea, ma con un tempo di recupero doppio. L interazione fra la tipologia di prova ed il tempo di recupero osservato è risultata altrettanto significativa alla Anova Fattoriale eseguita (p=0,004), consentendo di affermare che oltre alla struttura intrinseca dei test organizzati su 30 metri, ma con diverse modalità esecutive, un peso importante nella varianza dei comportamenti osservati è dato dal tempo di recupero amministrato dalla ratio 1:5. Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2
18 2. Adottando un rapporto (ratio) lavoro-recupero di 1:5, i fenomeni di decadimento della prestazione rilevabili cronometricamente e assumibili come Indice di Affaticamento, prevedono dinamiche diverse all interno delle serie proposte, organizzate in ripetute, a seconda della tipologia di traslocazione prevista (lineare monoverso, con cambio di verso, con cambi di direzione). Il numero delle ripetute stimate necessarie risulta pertanto in funzione di ciò (tabella 27). In particolare si sottolinea che prove mirate all allenamento delle capacità di resistenza specifica ai cambi di direzione (CoD) permettono un volume di lavoro all interno delle serie (10-12 ripetute) maggiore di quanto non ipotizzabile per le altre tipologie di movimento, (6-8 ripetute). Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2
19 3. Al fine di raggiungere un livello di fatica simile a quella ottenuta nella modalità sprint lineare, all'interno di un numero di 6-7 ripetizioni per serie, si rende necessario un approccio diverso e una sensibile riduzione del rapporto lavoro:recupero: si consiglia per le prove di Shuttle Sprint un rapporto di 1:3 e per la modalità COD un rapporto di 1:2. Previsione di incremento % nelle tre serie successive alla 7^ reale (8-10). Influence of the number of trials and the work:rest ratio in repeated sprint ability, with changes of direction and orientation. Authors: Bruno Ruscello 1,3, Nazzareno Tozzo 1, Gianluca Briotti 1, Elvira Padua 1, Francesco Ponzetti 1, Stefano D Ottavio 1, 2
20 VALUTAZIONE del METABOLISMO AEROBICO
21 Il test Yo-Yo Gli Yo-Yo sono test che si svolgono eseguendo attività di corsa a navetta su base di 20 metri. Esistono tre versioni del test, giunto in Italia nel 1997 (Bangsbo, 1997): lo Yo-Yo Endurance Test, lo Yo-Yo Intermittent Endurance Test e lo Yo-Yo Intermittent Recovery Test. Per ognuno dei tre test esistono tracce audio che, con dei beep sonori, dettano la velocità di percorrenza che aumenta gradualmente e che deve essere mantenuta dall atleta con continuità (ad ogni beep il soggetto da testare si deve trovare al rispettivo delimitatore)
22 Il test Yo-Yo Ognuna delle 3 versioni del test ha due livelli di esecuzione, uno per chi è poco o per nulla allenato (livello 1), l altro per chi è in un buono stato di allenamento (livello 2) o per chi è riuscito a completare il livello 1. La differenza consiste nel parare, nel secondo livello, da una velocità di corsa maggiore (Bangsbo, 1997). È facile constatare che i numeri degli step indicaa dal protocollo dei test non corrispondono alle velocità reali, ma indicando soltanto lo stadio raggiunto. Il prof. Toschi (2002) ha individuato la formula che consente di trasformare il numero dello stage in velocità reale in km/h: 7,5 + (n stage/2)
23 Il test Yo-Yo Alcuni consigli che possono risultare utili per l esecuzione dei test sono elencati di seguito: - cambiare piede di appoggio ad ogni cambio di senso per evitare sovraccarichi solo su una parte del corpo; - quando si valutano più soggetti contemporaneamente è consigliabile la presenza di almeno due operatori (ognuno posto all altezza di un delimitatore); - nel caso si testino più atleti che non si conoscono, si consiglia di farsi affiancare da almeno una persona che li conosca, così che possa contribuire alla perfetta riuscita del test.
24 Il test Yo-Yo Lo Yo-Yo Endurance Test Lo Yo-Yo Endurance Test è una versione aggiornata del Test di Léger e del Multistage Fitness Test e consente di valutare la capacità di eseguire esercizio fisico in maniera continuativa e prolungata. Dai risultati del test si possono ricavare dei valori di VO2 max teorico tramite una tabella di conversione che è valida per ogni fascia di età (Castagna, 1999) e scaturita da rigorose ricerche scientifiche (vedi tabella 1) (Bangsbo, 1997).
25 Il test Yo-Yo Lo Yo-Yo Endurance Test Il protocollo prevede che il soggetto testato corra avanti e indietro tra due delimitatori posti a 20metri l uno dall altro a velocità progressivamente crescenti (pari a 0,5 km/h ogni minuto circa)dettate da una lepre acustica (beep pre-registrati). Il test termina quando il soggetto non è più in grado di mantenere il ritmo imposto. La durata può variare tra i 5 ed i 20 minuti ed al termine viene registrato lo step di fermata, le navette in esso coperte, il numero di metri percorsi e la velocità finale.
26 Yo-Yo Endurance Test
27 Il test Yo-Yo Lo Yo-Yo Intermittent Recovery Test Lo Yo-Yo Intermittent Recovery Test valuta la capacità di recupero del soggetto durante unosforzo progressivamente crescente. Il test consiste nel correre a navetta tra due delimitatoridistanti 20 metri, ed effettuando, al termine di ogni frazione di 40 metri, 10 secondi di recuperoattivo (jogging) girando dietro il terzo delimitatore posto a 5 metri dietro e leggermente a fianco della linea di partenza. La velocità di corsa, come anche il tempo fisso di recupero di 10 secondi vengono dettati, nel corso di tutta la prova, da un segnale sonoro (beep) pre-registrato. La velocità iniziale è di 10 km/h (step 5) per il livello 1 e di 13 km/h (step 11) per il livello 2, al quale si dovrebbe passare se si è in grado di correre più velocemente dello step 15 del livello 1 (Bangsbo, 1997).
28 Il test Yo-Yo Lo Yo-Yo Intermittent Recovery Test Quando il soggetto non riesce a raggiungere la linea di partenza in concomitanza con il beep una prima volta, gli viene assegnata una ammonizione, mentre la seconda volta viene fermato. La durata del test va dai 2 ai 15 minuti. Come risultato della prova vengono presi in considerazione gli step, il numero delle navette (compresa l ultima), il numero di metri percorsi e la velocità finale.
29 Yo-Yo Intermittent Recovery Test
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