STUDIO PRELIMINARE DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA

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1 CAPITOLO 7 PATOLOGIE COMPORTAMENTALI ALL INTERNO DEI CANILI. STUDIO PRELIMINARE DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA di Sabrina Giussani Introduzione L Autore ha condotto uno studio relativo a 169 cani adottati, provenienti da differenti canili del Nord Italia, sottoposti a una visita comportamentale in seguito alla comparsa di uno o più sintomi riferibili a patologie del comportamento. Lo studio è stato svolto tra il 2001 e il Le visite comportamentali di pazienti provenienti dai canili, rappresentano circa il 20% di quelle realizzate nel periodo di riferimento. I cani non hanno subìto un controllo comportamentale all ingresso in canile o durante la permanenza nella struttura e sono stati sottoposti alla visita comportamentale solo dopo l adozione, in seguito alla richiesta dei proprietari. Non si conoscono le condizioni di vita dei cani all interno del canile prima dall azione. Le informazioni riportate dai proprietari sono frammentarie poiché spesso l accesso alle zone dei ricoveri non è consentito. Obiettivo dello studio è identificare i principali sintomi presentati dai cani adottati e il ruolo svolto dal canile nell insorgenza degli stessi. Materiali e metodi Lo studio è stato condotto su 169 cani di cui 85 maschi interi, 17 maschi castrati, 19 femmine intere e 48 femmine sterilizzate (Tab. 1). Tra le numerose razze sono rappresentati lo Staffordshire Terrier, l Epagneul Breton, il Pastore Tedesco, il Dobermann, il Beagle, il Rottweiler e il Dalmata (Tabb. 2 e 2.a). I soggetti appartenenti a una specifica razza sono 43 mentre 126 sono incroci di piccola, media e grande taglia. Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 157

2 Tabella 1. Il sesso Cani maschi interi 85 Cani maschi castrati 17 Cani femmine intere 19 Cani femmine sterilizzate 48 Tabella 2. Le razze Staffordshire Terrier e Pitt Bull 7 Pastore Tedesco 5 Epagneul Breton 5 Dobermann 3 Dalmata 2 Beagle 2 Segugio Italiano 2 Shih Tzu 2 Yorkshire Terrier 2 Pechinese 1 Volpino Italiano 1 Spitz 1 Jack Russel 1 Pastore Scozzese 1 Maremmano Abruzzese 1 Rottweiler 1 Bracco Tedesco 1 Boxer 1 Alano Tedesco 1 Cane Corso 1 Barbone 1 Bobtail La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

3 Tabella 2.a I raggruppamenti ENCI Gruppo 1 (Cani da Pastore e Bovari, esclusi i Bovari Svizzeri) 8 Gruppo 2 (Cani tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani Bovari Svizzeri) 6 Gruppo 3 (Terriers) 1 Gruppo 5 (Cani3 tipo Spitz e tipo primitivo) 2 Gruppo 6 (Segugi e cani per pista di sangue) 7 Gruppo 7 (Cani da ferma) 6 Gruppo 9 (Cani da compagnia) 7 Complessivamente i cani di peso inferiore ai 10 kg sono 41, quelli di peso compreso tra i 10 kg e i 20 kg sono 67 mentre quelli di peso superiore ai 20 kg sono 61 (Tab. 3). Tabella 3. Il peso < 10 kg kg < < 20 kg 67 > 20 kg 61 La maggior parte dei cani sono stati adottati tra i 3 mesi e i 3 anni di vita (Tab. 4). Infatti, 14 soggetti in un età compresa tra 0 e 50 giorni, 21 soggetti tra 50 giorni e 3 mesi, 46 soggetti tra 3 mesi e un anno, 50 soggetti tra un anno e 3 anni. Solamente 28 soggetti tra i 3 anni e i 7 anni e 7 in un età superiore ai 7 anni. Non è nota l età degli altri 3 individui. Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva Tabella 4. L età di adozione 0 50 giorni giorni 3 mesi 21 3 mesi 1 anno 46 1 anno 3 anni 50 3 anni 7 anni 28 > 7 anni 7 Non è nota 3 159

4 Dei 169 cani presentati alla visita, 2 avevano un età compresa tra 50 giorni e 3 mesi, 6 tra 3 e 6 mesi, 28 tra 6 mesi e 1 anno, 67 tra l anno e i 3 anni, 38 tra 3 e 6 anni, 23 tra 6 e 9 anni e 5 soggetti tra i 9 e i 12 anni (Tab. 5). Tabella 5. L età alla visita 50 giorni 3 mesi 2 3 mesi 6 mesi 6 6 mesi 1 anno 28 1 anno 3 anni 67 3 anni 6 anni 38 6 anni 9 anni 23 9 anni 12 anni 5 Il tempo di permanenza in canile è molto variabile (Tabb. 6 e 7). Tra i soggetti nati in canile o giunti nei primi giorni di vita, 24 sono stati adottati tra i 40 e i 60 giorni, 6 tra i 3 mesi e i 6 mesi e 6 tra 1 anno e 8 anni. Degli altri, 23 sono rimasti in canile prima dell adozione da 7 giorni a un mese, 11 da un mese a 3 mesi, 15 da 3 mesi a 8 mesi, 16 da 8 mesi a un anno, 6 da uno a 3 anni e 6 individui da 3 anni a 6 anni. Non è noto il tempo di permanenza in canile dei rimanenti 56 soggetti. Tabella 6. Tempo di permanenza in canile dei soggetti nati in canile o giunti nei primi giorni di vita 40 giorni 60 giorni 24 3 mesi 6 mesi 6 1 anno 8 anni 6 Tabella 7. Tempo di permanenza in canile dei soggetti entrati nella struttura in un periodo successivo 7 giorni 30 giorni giorni 3 mesi 11 3 mesi 8 mesi 15 8 mesi 1 anno 16 1 anno 3 anni 6 3 anni 6 anni 6 Non è noto La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

5 I pazienti nati in canile o che vi sono giunti nei primi giorni di vita, sono 36 mentre 133 sono entrati nella struttura in un periodo successivo (Tab. 8). Di 77 individui è conosciuta l età di ingresso: 6 tra i 2 e i 6 mesi, 17 tra i 6 mesi e l anno di vita, 30 tra l anno e i 3 anni, 15 tra i 3 e i 5 anni e 9 tra i 5 e i 9 anni. Tabella 8. Età di ingresso in canile dei soggetti entrati nella struttura in un periodo successivo 2 mesi 6 mesi 6 6 mesi 1 anno 17 1 anno 3 anni 30 3 anni 5 anni 15 5 anni 9 anni 9 L anamnesi mette in evidenza che 24 soggetti sono stati adottati più volte. Il comportamento di aggressione nei confronti degli esseri umani e dei conspecifici è stato causa del rientro in canile per 11 individui. Le distruzioni hanno motivato il rientro di altri 3 pazienti (Tab. 9). I comportamenti indesiderati si sono ripresentati nelle nuove famiglie di adozione: nuovamente 7 degli 11 individui hanno attuato un comportamento di aggressione mentre tutti e 3 gli altri hanno effettuato distruzioni. Tabella 9. Le cause del rientro in canile Comportamento di aggressione: 10 nei confronti dei conspecifici; 8 nei confronti degli esseri umani; 3 nei confronti dei conspecifici e degli esseri umani. 1 Distruzioni 3 Altro (allergia dei componenti della famiglia, morte della proprietaria) 3 Il dato non è conosciuto 7 In 25 famiglie di adozione sono presenti bambini di età inferiore ai 10 anni, in 26 erano presenti anziani e in 7 famiglie sia bambini di età inferiore ai 10 anni sia anziani (Tab. 10). È opportuno evidenziare che la presenza di bambini e di anziani Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 161

6 costituisce un fattore di aumento del rischio potenziale in relazione al comportamento di aggressione. In molte famiglie (64), ancor prima dell adozione, vivevano altri animali: cani, gatti, conigli e furetti. Per quanto riguarda i cani (59), 27 erano maschi interi, 4 maschi castrati, 12 femmine intere e 16 femmine sterilizzate. Tabella 10. La composizione della famiglia Bambini < 10 anni Anziani Bambini < 10 anni ed anziani 25 famiglie 26 famiglie 7 famiglie L ambiente fisico più rappresentato è la casa con giardino, seguito dall appartamento (con e senza balconi) (Tab. 11). Solo una minoranza della popolazione in esame (8) vive esclusivamente nell ambiente esterno (azienda, giardino, corte) mentre la maggior parte (161) tra le mura domestiche. Tabella 11. L ambiente di vita Appartamento con balconi 72 Appartamento senza balconi 12 Casa con giardino 77 Altro (azienda, giardino, corte) 8 Risultati I sintomi motivo della visita comportamentale sono comparsi, nella popolazione studiata, in 123 soggetti nei primi 15 giorni dopo l adozione, in 8 dopo 30 giorni, in 13 dopo 2 6 mesi, in 5 dopo 6 mesi 1 anno. Hanno presentato la sintomatologia in un tempo successivo 13 individui mentre il dato non è noto per i restanti 7 (Tab.12). 162 Tabella 12. Il tempo di comparsa dei sintomi Nei primi 15 giorni dopo l adozione 123 Dopo 30 giorni dall adozione 8 Dopo 2 6 mesi dall adozione 13 Dopo 6 mesi 1 anno dall adozione 5 In un tempo successivo 13 Il dato non è conosciuto 7 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

7 I principali sintomi lamentati dai proprietari, elencati in base alla frequenza d apparizione sono (Tab. 13): Fobie nei confronti di esseri viventi e oggetti; Cavalcamenti; Comportamento di aggressione nei confronti di esseri umani e conspecifici; Distruzioni in assenza ed in presenza dei proprietari; Vocalizzi in assenza dei proprietari; Difficoltà nel trasporto in automobile; Eliminazioni inappropriate in presenza dei proprietari; Attacchi di panico in assenza dei proprietari, con vocalizzi e deiezioni emozionali; Fughe; Minzioni sociali. Tabella 13. I principali sintomi lamentati dai proprietari Fobie semplici 159 Comportamento di aggressione per irritazione verso estranei 74 Cavalcamenti 65 Vocalizzi in assenza 64 Comportamento di aggressione per irritazione verso i famigliari 64 Comportamento di aggressione gerarchica verso i famigliari 62 Distruzioni in presenza 60 Distruzioni in assenza 60 Vocalizzi in presenza 51 Macchina 36 Fobie complesse 35 Fobie semplici e complesse 32 Distruzioni in presenza ed in assenza 31 Comportamento di aggressione per irritazione verso cani 26 (continua) Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 163

8 Eliminazioni in presenza 23 Fughe 23 Eliminazioni in assenza 20 Minzioni sociali 19 Comportamento di aggressione gerarchica verso cani conviventi 14 Vocalizzi in presenza ed in assenza 13 Comportamento di aggressione territoriale 12 Eliminazioni in assenza ed in presenza 8 Comportamento di aggressione ridiretta 4 Comportamento di aggressione da paura 3 La maggior parte dei soggetti esaminati presenta fobie semplici (159), complesse (35) e fobie semplici e complesse (32). Gli esseri umani, i rumori, gli oggetti in movimento (automobili, biciclette, motorini, pullman, aerei, carrozzine), gli oggetti statici (tende, lampade, elettrodomestici), i temporali, il vento, i botti, gli spari e i conspecifici sono i principali stimoli fobogeni identificati. Dallo studio risulta che, tra gli esseri umani, soprattutto gli uomini scatenano le risposte fobiche (Tab. 14). Tabella 14. I principali stimoli fobogeni Esseri umani, di cui: 57 Uomini 23 Donne 1 Bambini 5 In divisa (suora) 1 Rumori 46 Oggetti statici (tende, palloncini, lampade, scopa, aspirapolvere, frullatore, televisore, scala da armadio, pavimento) 23 Oggetti in movimento (automobili, biciclette, motorini, carrozzine, pullman, camion, aerei) 21 (continua) 164 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

9 Temporali e vento 20 Botti e spari 19 Cani 16 Altro (ombre, riflessi, spruzzi d acqua, insetti) 4 Il comportamento di aggressione è un sintomo presentato da numerosi pazienti. Ben 64 soggetti mostrano un comportamento di aggressione per irritazione nei confronti dei proprietari: 29 nei confronti di entrambi, 12 del proprietario, 9 della proprietaria, 9 del figlio della coppia, 5 della figlia della coppia (Tab. 15). Tale comportamento è realizzato da 43 individui maschi interi, 7 maschi castrati, 2 femmine intere e 12 femmine sterilizzate (Tab. 15.a). Sono stati morsi 23 proprietari: 13 con ferite profonde e 10 con ferite superficiali. Le ferite profonde sono state inferte da cani maschi interi (9), da maschi castrati (2), da femmine intere (1) e da femmine sterilizzate (1) mentre le ferite superficiali sono state effettuate da femmine sterilizzate (5), maschi interi (3) e maschi castrati (2) (Tabb. 15.b, c, d). Non è stata osservata alcuna relazione tra il peso dei cani e la gravità delle ferite inferte. Tabella 15. Il comportamento di aggressione per irritazione a carico dei componenti della famiglia Nei confronti di entrambi i proprietari 29 Nei confronti del proprietario 12 Nei confronti della proprietaria 9 Nei confronti del figlio della coppia 9 Nei confronti della figlia della coppia 5 Tabella 15.a Il sesso dei cani che hanno emesso un comportamento di aggressione per irritazione a carico dei componenti della famiglia Maschi interi 43 Maschi castrati 7 Femmine intere 2 Femmine sterilizzate 12 Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 165

10 Tabella 15.b Il tipo di ferite inferte Ferite profonde 13 Ferite superficiali 10 Tabella 15.c Il sesso dei cani che hanno inferto ferite profonde Maschi interi 9 Maschi castrati 2 Femmine intere 1 Femmine sterilizzate 1 Tabella 15.d Il sesso dei cani che hanno inferto ferite superficiali Maschi interi 3 Maschi castrati 2 Femmine sterilizzate 5 Manifestano un comportamento di aggressione per irritazione verso esseri umani sconosciuti 74 pazienti: 43 nei confronti di uomini e donne, 24 di soli uomini, 6 di bambini ed uno nei confronti di persone di colore. Un solo soggetto presenta una sequenza comportamentale strumentalizzata (Tab. 16). Il comportamento è realizzato da 38 maschi interi, 8 maschi castrati, 7 femmine intere e 21 sterilizzate (Tab. 16.a). Sono state morse 8 persone, di cui 6 con ferite superficiali inferte soprattutto da femmine sterilizzate (Tab. 16.b). Anche in questo caso non è stata osservata alcuna relazione tra il peso dei cani e la gravità delle ferite inferte. Tabella 16. Il comportamento di aggressione per irritazione a carico di persone sconosciute Nei confronti di uomini e donne 43 Nei confronti di soli uomini 24 Nei confronti di sole donne 1 Nei confronti di bambini 6 Nei confronti di persone di colore La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

11 Tabella 16.a Il sesso dei cani che hanno emesso un comportamento di aggressione per irritazione a carico di persone sconosciute Maschi interi 38 Maschi castrati 8 Femmine intere 7 Femmine sterilizzate 21 Tabella 16.b Il tipo di ferite inferte, in relazione al sesso dei cani che le hanno provocate Ferite profonde 2 Maschi interi Ferite superficiali 6 Femmine sterilizzate Presentano un comportamento di aggressione per irritazione nei confronti dei conspecifici, realizzato sia a carico di maschi sia di femmine, 26 soggetti. Solo un paziente (femmina sterilizzata) presenta una sequenza comportamentale strumentalizzata nei confronti di cani di sesso femminile. Si evidenzia in 62 pazienti un comportamento di aggressione gerarchica nei confronti dei componenti del gruppo famigliare: 35 lo manifestano a carico di entrambi, 14 soprattutto a carico della proprietaria, 11 del proprietario, 6 del figlio e 4 della figlia della coppia di adozione (Tab. 17). L aggressione è realizzata da 38 soggetti maschi interi, 8 maschi castrati, 3 femmine intere e 13 femmine sterilizzate (Tab. 17.a). In tre occasioni i pazienti hanno inflitto ferite superficiali. Tabella 17. Il comportamento di aggressione per gerarchica a carico dei componenti della famiglia Nei confronti di entrambi i proprietari 35 Nei confronti della proprietaria 14 Nei confronti del proprietario 11 Nei confronti del figlio della coppia 6 Nei confronti della figlia della coppia 4 Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 167

12 Tabella 17.a Il sesso dei cani che hanno emesso un comportamento di aggressione gerarchica a carico dei componenti della famiglia Maschi interi 38 Maschi castrati 8 Femmine intere 3 Femmine sterilizzate 13 Un comportamento di aggressione gerarchica nei confronti di conspecifici che fanno parte del gruppo famigliare è effettuato da 14 individui: 7 maschi interi, 2 maschi castrati, 3 femmine intere e 2 sterilizzate (Tab. 18). È stato riscontrato un esiguo numero di ferite superficiali. Tabella 18. Il sesso dei cani che hanno emesso un comportamento di aggressione gerarchica a carico di conspecifici facenti parte del gruppo famigliare Maschi interi 7 Maschi castrati 2 Femmine intere 3 Femmine sterilizzate 2 È caratterizzato dalla sola fase appetitiva un comportamento di aggressione territoriale realizzato da 12 individui, sia maschi sia femmine, nei confronti di esseri umani ospiti occasionali presso le famiglie di adozione. Manifestano un comportamento di aggressione da paura 3 pazienti, 2 dei quali durante le manipolazioni realizzate dal Medico Veterinario curante. Presentano un comportamento di aggressione ridiretta 4 soggetti, di cui 3 nei confronti di esseri umani mentre 1 di oggetti statici. Il cavalcamento a carico dei proprietari (38), ospiti (23), conspecifici (22) e oggetti (10) è un sintomo presentato da 65 individui. Soprattutto gli uomini sono oggetto di cavalcamento (Tab. 19). Il sintomo è presentato da 48 cani di sesso maschile (di cui 41 interi e 7 castrati) e 17 cani di sesso femminile (di cui 5 intere e 12 sterilizzate) (Tab. 19.a). Solo 2 individui maschi interi effettuano un comportamento sessuale di monta a carico dei proprietari di sesso opposto e uno eiacula. 168 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

13 Tabella 19. Cavalcamenti Nei confronti di entrambi i proprietari 38 Nei confronti del proprietario 15 Nei confronti della proprietaria 13 Nei confronti dei bambini 3 Nei confronti degli ospiti: 23 Preferenzialmente uomini 3 Preferenzialmente donne 1 Preferenzialmente bambini 2 Nei confronti di conspecifici: 22 Preferenzialmente maschi 4 Preferenzialmente femmine 9 Nei confronti di oggetti (cuccia di stoffa, cuscino, straccio, coperta, pupazzo) 10 Tabella 19. a Il sesso dei cani che effettuano un cavalcamento Maschi interi 41 Maschi castrati 7 Femmine intere 5 Femmine sterilizzate 12 Gran parte degli individui esaminati hanno difficoltà a rimanere soli a casa. In assenza dei proprietari 60 soggetti distruggono, 36 vocalizzano, 19 emettono minzioni sociali e 28 presentano un attacco di panico caratterizzato da distruzioni disperse e vocalizzi (Tab. 20). Tra questi ultimi, 20 presentano anche minzioni e defecazioni emozionali (Tab. 20.a). Le distruzioni sono realizzate da 61 soggetti in presenza dei proprietari, da 60 in assenza, da 30 sia in presenza sia in assenza dei proprietari stessi. Nel primo caso sono soprattutto a carico di oggetti (mobili, cuscini, muri, stipiti, fili elettrici) mentre in assenza dei proprietari le distruzioni sono sia disperse (37) sia a carico di porte e finestre (17). Ben 4 soggetti si feriscono (bocca e mani) quando, a casa da soli, Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 169

14 Tabella 20. I principali sintomi presentati dagli individui che hanno difficoltà a rimanere soli a casa Distruzioni 60 Vocalizzi 36 Attacchi di panico (in assenza dei proprietari) 28 Minzioni e defecazioni emozionali (durante l attacco di panico) 20 Minzioni sociali 19 Tabella 20.a Eliminazioni in assenza dei proprietari Minzioni emozionali 12 Minzioni e defecazioni emozionali 8 effettuano distruzioni di porte e finestre. Inoltre, 12 individui ingeriscono frammenti quando le distruzioni avvengono in presenza dei proprietari mentre la stessa situazione è rilevata in 7 individui quando le distruzioni avvengono in assenza dei proprietari. Nel caso in cui i cani sono confinati nell ambiente esterno, 10 soggetti scavano buche quando i proprietari sono presenti e 5 quando sono assenti (Tabb. 21. e 21.a). Tabella 21. Distruzioni effettuate in assenza dei proprietari Disperse 37 Oggetti (plastica, carta, piante, fiori, muri e stipiti vicino a porte e finestre, fili elettrici, zoccolini, cancelletti di legno, matite, tovaglie, rete divisoria in giardino, mobili, cuscini, cuccia in stoffa, pupazzi, giochi del cane, pettorina) 33 Porte e finestre: 17 Di cui con ferite (porte e finestre) 4 Oggetti (biancheria, scarpe, ciabatte, abiti, calze, giubbotti) 11 Scavare buche 5 Ingestione dei frammenti La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

15 Tabella 21.a Distruzioni effettuate in presenza dei proprietari Oggetti 42 (plastica, carta, piante, terra dei vasi, siepe, fiori, muri, fili elettrici, impianto di irrigazione, zerbini, rete divisoria in giardino, mobili, elettrodomestici, telefonini, cuscini, cuccia in stoffa, pupazzi, giochi del cane, sassi) Oggetti (biancheria, scarpe, ciabatte, abiti, guanti, oggetti da lavoro) 16 Rubare oggetti (oggetti, biancheria, cuscini, strofinacci) 13 Scavare buche 10 Disperse 8 Porte e finestre 5 Ingestione dei frammenti 12 Numerosi pazienti (36) presentano difficoltà nel trasporto in automobile. 15 individui sono inquieti (camminano avanti e indietro, saltano sui sedili anteriori), 10 vocalizzano (pianti, gemiti, abbai), 3 distruggono (cinture di sicurezza, poggiatesta, sedili, guarnizioni), 6 non salgono e uno non vuole scendere (Tab. 22.a) Inoltre le manifestazioni organiche dirette sono imponenti: 6 soggetti mostrano polipnea, 6 vomitano, 2 biascicano e sbadigliano (Tab. 22.b). Tabella 22. Il trasporto in automobile Inquietudine (camminare avanti ed indietro, saltare sui sedili) 15 Vocalizzi (pianti, gemiti, abbai, ringhi) 10 Difficoltà nella salita 6 Distruzioni (cinture di sicurezza, poggiatesta, sedili, guarnizioni) 3 Difficoltà nella discesa 1 Tabella 22.a In macchina da soli Vocalizzi (pianti, gemiti, abbai) 6 Distruzioni (cinture di sicurezza, poggiatesta, sedili, guarnizioni) 3 Inquietudine (camminare avanti ed indietro, saltare sui sedili) 1 Attacchi di panico (in assenza dei proprietari) 1 Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 171

16 Tabella 22.b Manifestazioni organiche dirette Polipnea associata ad aumento della frequenza cardiaca 6 Dispepsia 10 Ptialismo 4 In presenza dei proprietari 23 soggetti eliminano urina e feci all interno dell abitazione. Alcuni evacuano solo urina (8), altri solo feci (2) mentre 5 individui sia urina sia feci. In 8 casi si tratta, invece, di deiezioni emozionali (Tabb. 23, 23.a, 23.b). Tabella 23. Eliminazioni in presenza dei proprietari Minzioni 8 Defecazioni 2 Minzioni e defecazioni 5 Minzioni emozionali 7 Minzioni e defecazioni emozionali 1 Coprofagia (le proprie feci) 2 Eliminazione solo all interno dell abitazione 2 Tabella 23.a MANCA MANCA 0 MANCA 0 MANCA 0 MANCA 0 Tabella 23.b MANCA MANCA 0 MANCA 0 MANCA 0 MANCA La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

17 Fughe sono presenti in 23 individui. Il sintomo è evidenziato in presenza (6), in assenza (7) dei proprietari e in entrambe le situazioni (10) (Tab. 24). La maggior parte degli individui (13) sembra allontanarsi poiché l attività collaborativa svolta con i proprietari è di ridotta entità. Alcuni soggetti (2) fuggono in occasione dello scoppio di petardi mentre uno a causa dello squilibrio gerarchico con il cane convivente (Tab. 24.a). L obiettivo della fuga è variabile: alcuni individui raggiungono i componenti della famiglia, altri i conspecifici, oppure cacciano nei boschi vicino alla casa o compiono brevi escursioni. Solo un soggetto maschio intero evade nel periodo del calore delle femmine (Tab. 24.b). Tabella 24. Le fughe in relazione all assenza/ presenza dei proprietari In assenza ed in presenza dei proprietari 10 In assenza dei proprietari 7 In presenza dei proprietari 6 Tabella 24.a Il motivo della fuga Nessuna attività collaborativa con i proprietari 13 Paura (scoppio di un petardo) 2 Squilibrio gerarchico con il cane convivente 1 Tabella 24.b L obiettivo della fuga Raggiungere i proprietari 4 Raggiungere altri cani 3 Cacciare nei boschi 3 Effettuare una breve escursione nei dintorni 2 Vagare senza meta 2 Durante il calore delle femmine 1 La meta è sconosciuta ai proprietari 5 Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 173

18 Infine, 19 soggetti effettuano minzioni sociali all interno dell abitazione sia in presenza sia in assenza del proprietario. Durante la visita comportamentale il Clinico ha evidenziato la presenza di manifestazioni organiche indirette e dirette. Inoltre, ha emesso una diagnosi su tre livelli: diagnosi nosografica, funzionale e contestuale. La maggior parte dei pazienti presenta manifestazioni organiche dirette (150): polipnea associata ad aumento della frequenza cardiaca (120), tremori (14), ptialismo (7), dispepsia (120), diarrea (29) (Tab. 25). Tabella 25. Manifestazioni organiche dirette Polipnea associata ad aumento della frequenza cardiaca 120 Tremori 14 Ptialismo 7 Dispepsia 120 Diarrea 29 Le manifestazioni organiche indirette (granuloma da leccamento) sono state osservate solo in 3 pazienti, localizzate in 2 soggetti ad entrambi i carpi mentre in uno a livello della faccia mediale dei tarsi. Per quanto riguarda la diagnosi nosografica, numerose sono le comorbilità riscontrate. La patologia del comportamento più rappresentata è la Sindrome da Privazione Sensoriale (93) legata alla presenza di fobie semplici e complesse nei confronti di esseri umani, conspecifici e rumori. Compaiono la Sociopatia nel gruppo uomo cane (55), la Sindrome Ipersensibilità Iperattività (43), l Ansia da Deritualizzazione (10), la Sociopatia nel gruppo di conspecifici (8), la Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due (4), il mancato apprendimento del comportamento di eliminazione (4), la Dissocializzazione Primaria (3), la Desocializzazione Secondaria (2). La Stereotipia da Costrizione si riscontra in un solo soggetto e anche le Fobie post traumatiche riguardano un solo caso. Infine, un paziente mostra un invecchiamento patologico. L Autore ha evidenziato il sintomo Iperattaccamento, secondario ad altre malattie del comportamento, in 35 soggetti. In 10 pazienti è possibile considerare come causa primaria l Ansia da Deritualizzazione legata alla difficoltà di comunicazione all interno del nuovo gruppo famigliare. Questa patologia dà vita a uno stato ansioso di tipo ansia intermittente che crea le condizioni per un Iperattaccamento secondario. 174 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

19 In 6 pazienti non sono state rilevate malattie del comportamento mentre patologie organiche sembrano essere alla base della presenza dei sintomi comportamentali in 7 individui (Tab. 26). Tabella. 26 Le comorbilità riscontrate Sindrome da privazione Sensoriale (stadio 1) 93 Sociopatia (gruppo uomo cane, e squilibrio gerarchico) 55 Sindrome Ipersensibilità Iperattività (e deficit degli autocontrolli) 43 Iperattaccamento secondario ad altre patologie del comportamento 35 Ansia da deritualizzazione 10 Sociopatia (gruppo di cani) 8 Sindrome da privazione Sensoriale (stadio 2) 4 Mancato apprendimento del comportamento di eliminazione 4 Dissocializzazione primaria 3 Desocializzazione secondaria 2 Stereotipia da costrizione 1 Fobie post traumatiche 1 Invecchiamento patologico 1 Patologie organiche sospettate dal clinico come causa dei sintomi comportamentali 7 Nessuna malattia del comportamento 6 Per quanto riguarda la diagnosi funzionale, 84 soggetti mostrano uno stato ansioso di tipo ansia intermittente, 16 uno stato fobico (fobie semplici e complesse), 9 uno stato pre-ansioso e 6 uno stato ansioso di tipo ansia permanente (Tab. 26.a). Nella diagnosi contestuale sono stati considerati gli ostacoli alla comunicazione tra il cane ed il proprietario (le punizioni fisiche e a posteriori), la presenza di attività collaborativa e fisica. Una comunicazione patologica (non corretto utilizzo di premi e punizioni, comunicazione verbale e gestuale non congruente, presenza di punizioni fisiche e a posteriori e così via) è riscontrata in 45 casi, una ridotta assente attività collaborativa (numero ridotto di passeggiate, giochi di eccitazione, nessuna attività cognitiva) è rilevata in 39 casi. Infine 22 pazienti compiono un attività fisica insufficiente (Tab. 26.b). Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 175

20 Tabella 26. a La diagnosi funzionale Stato ansioso (di tipo ansia intermittente) 84 Stato fobico (fobie semplici e complesse) 16 Stato pre ansioso 9 Stato ansioso (di tipo ansia permanente) 6 Tabella 26.b La diagnosi contestuale Comunicazione patologica (e punizioni fisiche e a posteriori) 45 Ridotta/assente attività di collaborazione 39 Ridotta/assente attività fisica 22 Conclusioni Dallo studio emerge che i sintomi presentati dalla maggior parte dei cani adottati sono riferibili a malattie del comportamento (156 soggetti su un totale di 169). Infatti, 6 cani non mostrano patologie comportamentali mentre 7 pazienti presentano sintomi che, seppur riferibili a un disagio comportamentale, fanno capo a malattie organiche. Il Medico Veterinario rappresenta la sola figura professionale competente in materia di diagnosi delle patologie del comportamento in quanto in grado di effettuare una diagnosi differenziale in relazione alla possibile origine organica dei sintomi rilevati. Dei soggetti in esame 36 sono nati in canile o vi sono giunti nei primi giorni di vita. Tra questi, 3 presentano malattie organiche contratte dopo l adozione mentre uno non mostra patologie del comportamento. Dall analisi dei dati riferiti a questi pazienti (32) emerge che le patologie maggiormente rappresentate sono la Sindrome da Privazione Sensoriale (69%), la Sociopatia nel gruppo uomo cane (47%), la Sindrome Ipersensibilità Iperattività (41%), la Sociopatia nel gruppo di conspecifici (9%), la Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due (6%), l Ansia da Deritualizzazione (6%), la Dissocializzazione Primaria (3%) ed il mancato apprendimento del corretto comportamento di eliminazione (3%). Non sono rappresentate la Desocializzazione Secondaria, la Stereotipia da Costrizione, le Fobie post traumatiche e l Invecchiamento Patologico (Tab. 27). È verosimile ipotizzare che l ipostimolazione ambientale presente in canile (povertà di stimoli visivi, sonori e tattili) possa essere responsabile della Sindrome 176 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

21 Tabella 27. Percentuali di frequenza delle patologie riscontrate in 32 pazienti Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 1 69% Sociopatia nel gruppo uomo cane 47% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 41% Sociopatia nel gruppo di conspecifici 9% Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 2 6% Dissocializzazione Primaria 3% Mancato apprendimento del corretto comportamento di eliminazione 3% da Privazione Sensoriale. Inoltre, la separazione dalla madre, l isolamento sanitario e l inserimento in box con soggetti estranei, inibiscono il comportamento esploratorio del piccolo che si trova in un ambiente sconosciuto. Il dato inerente alla Sociopatia è di difficile interpretazione poiché, secondo le principali Scuole di riferimento, al cane occorre un periodo di tempo dopo l adozione per riorganizzare la propria collocazione nel gruppo sociale dal punto di vista dello status e del rango. La ridotta attività collaborativa e fisica associata all importante competitività presente nel canile potrebbero essere alla base della comparsa dei sintomi della patologia nell immediato post adozione. Un grande numero di soggetti è affetto dalla Sindrome Ipersensibilità Iperattività. Questa patologia è legata alla separazione precoce dalla madre e all assenza di un adulto educatore che possa sostituire la figura di riferimento. L assenza di gerarchizzazione alimentare e di regole gerarchiche è alla base della Dissocializzazione Primaria, patologia che si evidenzia nei pazienti orfani allevati al biberon. L Ansia da Deritualizzazione, come evidenziato in precedenza, è una patologia legata alla difficoltà di comunicazione e causa uno stato ansioso di tipo ansia intermittente. La permanenza nel box ostacola l apprendimento del corretto comportamento di eliminazione. Per quanto riguarda i pazienti in cui i sintomi si sono presentati subito dopo l adozione (19), l analisi dei dati evidenzia che le patologie maggiormente rappresentate sono la Sindrome da Privazione Sensoriale (58%), la Sindrome Ipersensibilità Iperattività (53%), la Sociopatia nel gruppo uomo cane (42%), la Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due (5%) e la Dissocializzazione Primaria (5%). Non sono rappresentate la Sociopatia nel gruppo di conspecifici, l Ansia da Deritualiz- Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 177

22 zazione, il mancato apprendimento del comportamento di eliminazione, la Desocializzazione Secondaria, la Stereotipia da Costrizione, le Fobie post traumatiche e l Invecchiamento patologico (Tab. 28). La responsabilità del canile nell insorgenza della sintomatologia in questi pazienti è molto probabile. Tabella 28. Percentuali di frequenza delle patologie riscontrate in 19 pazienti Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 1 58% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 53% Sociopatia nel gruppo uomo cane 42% Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 2 5% Dissocializzazione Primaria 5% Dei soggetti in esame 133 sono entrati nella struttura in un periodo successivo. Tra questi 6 non mostrano patologie del comportamento mentre 7 presentano malattie organiche contratte dopo l adozione. Dall analisi dei dati riferiti a questi pazienti (120) emerge che le patologie maggiormente rappresentate sono la Sindrome da Privazione Sensoriale (77%), la Sociopatia nel gruppo uomo-cane (46%), la Sindrome Ipersensibilità Iperattività (36%), l Ansia da Deritualizzazione (8%), la Sociopatia nel gruppo di conspecifici (6%), la Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due (3%), il mancato apprendimento del corretto comportamento di eliminazione (3%) e la Dissocializzazione Primaria (2,5%). La Desocializzazione Secondaria, la Stereotipia da Costrizione, le Fobie post traumatiche e l Invecchiamento Patologico sono presenti in un ridotto numero di casi (1%) (Tab. 29). La Sindrome da Privazione Sensoriale è certamente la patologia più rappresentata. L ipostimolazione sensoriale presente in canile potrebbe essere responsabile della perdita di socializzazione in età puberale, che sfocia nella Desocializzazione Secondaria. La presenza nelle strutture di personale femminile in numero di gran lunga superiore a quello degli di uomini potrebbe essere alla base delle numerose fobie rilevate nei confronti degli esseri umani di sesso maschile. La Sociopatia è la seconda patologia più rappresentata nello studio. La focalizzazione dei pazienti sullo status e sul rango potrebbe essere legata alla situazione competitiva presente nel canile associata alla ridotta attività collaborativa e fisica. Tale condizione può essere trasportata all interno del nuovo gruppo famiglia. La Sindrome Ipersensibilità Iperattività colpisce numerosi soggetti. I pazienti affetti da questa patologia soggiornano spesso in box singoli poiché non posseg- 178 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

23 Tabella 29. Percentuali di frequenza delle patologie riscontrate in 120 pazienti Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 1 77% Sociopatia nel gruppo uomo cane 46% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 36% Ansia da Deritualizzazione 8% Sociopatia nel gruppo di conspecifici 6% Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 2 3% Mancato apprendimento del corretto comportamento 3% di eliminazione Dissocializzazione Primaria 2,5% Desocializzazione Secondaria 1% Stereotipia da Costrizione 1% Fobie post traumatiche 1% Invecchiamento Patologico 1% gono il morso inibito ed il controllo della motricità. L assenza di attività collaborativa e l ipostimolazione ambientale peggiorano la situazione comportamentale del paziente che, all arrivo nella nuova famiglia, può compiere imponenti distruzioni. L Ansia da Deritualizzazione, legata alla perdita dei punti di riferimento comunicativi, contribuisce all evoluzione dello stato patologico mostrato dai pazienti. Durante la permanenza in canile, l assenza di passeggiate può portare il cane a perdere la capacità di eliminare correttamente nell ambiente esterno. Una volta giunto nella nuova abitazione, l educazione basata sulle punizioni provoca un peggioramento della situazione creando un importante stato ansioso. Per quanto riguarda i casi in cui i sintomi si sono presentati subito dopo l adozione (93), l analisi dei dati evidenzia che le patologie maggiormente rappresentate sono la Sindrome da Privazione Sensoriale (65%), la Sindrome Ipersensibilità Iperattività (27%), la Sociopatia nel gruppo uomo cane (24%), l Ansia da Deritualizzazione (10%) e la Sociopatia nel gruppo di conspecifici (2%). La Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due, il mancato apprendimento del comportamento di eliminazione, la Dissocializzazione Primaria. La Desocializzazione Secondaria, la Stereotipia da Costrizione, le Fobie post traumatiche e l Invecchiamento patologico sono presenti in un numero ridotto di casi (1%) (Tab. 30). Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 179

24 Tabella 30. Percentuali di frequenza delle patologie riscontrate in 93 pazienti 94 ( 1 = 93) nessuna patologia 1 Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 1 65% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 27% Sociopatia nel gruppo uomo-cane 24% Ansia da Deritualizzazione 10% Sociopatia nel gruppo di conspecifici 2% Sindrome da Privazione Sensoriale stadio 2 1% Mancato apprendimento del corretto comportamento di eliminazione 1% Dissocializzazione Primaria 1% Desocializzazione Secondaria 1% Stereotipia da Costrizione 1% Fobie post traumatiche 1% Invecchiamento Patologico 1% Non appaiono differenze significative tra l analisi dei dati riferiti ai cani (34) entrati nelle strutture quando i periodi sensibili non erano ancora terminati (e che sono rimasti in canile almeno 30 giorni prima dell adozione) e quella dei dati riferiti ai cani (22) entrati nelle strutture al termine dei periodi sensibili (e rimasti in canile almeno 30 giorni prima dell adozione). Non si riscontrano elementi per dedurre che l insorgenza o il peggioramento della sintomatologia in questi pazienti sia imputabile alla permanenza in canile. Quasi certamente la maggior parte dei soggetti in esame era già affetta dalle patologie evidenziate ancor prima dell ingresso nelle strutture (Tabb. 31 e 32). Tabella 31. Patologie del comportamento in 34 cani 2 6 mesi 15 Sindrome da Privazione Sensoriale 60% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 60% Non corretto apprendimento comportamento di eliminazione 20% (continua) 180 La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

25 6 mesi 1 anno 11 Sindrome da Privazione Sensoriale 45% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 27% Sociopatia nel gruppo uomo-cane 36% Ansia da Deritualizzazione 10% Desocializzazione Secondaria 10% Stereotipia da Costrizione 10% 1 anno 3 anni 18 Sindrome da Privazione Sensoriale 72% Sociopatia nel gruppo uomo cane 22% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 16% Sociopatia nel gruppo di conspecifici 11% Ansia da Deritualizzazione 11% Non corretto apprendimento del comportamento di eliminazione 5% Tabella 32. Patologie del comportamento in 22 cani 3 anni 5 anni 14 Sindrome da Privazione Sensoriale 43% Sociopatia nel gruppo uomo cane 28% Ansia da deritualizzazione 21% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 7% Sindrome da Privazione Sensoriale stadio due 7% Nessuna patologia 7% 5 mesi 9 anni 8 Sindrome da Privazione Sensoriale 37% Ansia da Deritualizzazione 25% Sindrome Ipersensibilità Iperattività 12% Sociopatia nel gruppo uomo cane 12% Dissocializzazione primaria 12% Invecchiamento Patologico 12% Patologie comportamentali all interno dei canili. Studio preliminare di epidemiologia descritiva 181

26 Considerazioni finali Sarebbe opportuno sottoporre tutti i cani a una visita comportamentale pochi giorni dopo l ingresso in canile in modo da verificare la presenza di malattie del comportamento e creare categorie di pazienti adottabili in tempi più o meno lunghi. Gli operatori, opportunamente formati, potranno evitare spiacevoli incidenti. I pazienti affetti dalla Sindrome da Privazione Sensoriale (deficit di socializzazione agli esseri umani e ai conspecifici), Sindrome Ipersensibilità Iperattività, Dissocializzazione Primaria e Desocializzazione Secondaria possono mettere in atto un comportamento di aggressione. È responsabilità del canile effettuare una corretta valutazione del rischio e informare le famiglie prima dell adozione. Bibliografia Colangeli R. e Giussani S.: Medicina comportamentale del cane e del gatto. Poletto Editore, Gaggiano, Mège C., Beaumont Graff E., Béata C., Diaz C., Habran T., Marlois N., Muller G.: Pathologie comportementale du chien. Masson Alfort Cedex, Pageat P.: Pathologie du comportement du chien. 2a éditions, Edition du Point Vétérinaire, Maison Alfort Cedex, Pageat P.: Cani si nasce, padroni si diventa. Nuova Pratiche Editrice, Milano, La gestione dei canili aspetti legali, gestionali, comportamentali, organizzativi

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