ECONOMIA E DINAMCA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani

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1 Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA E DINAMCA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.it)

2 Entrata, uscita e comportamento strategico Introduzione Strategie di deterrenza all entrata Prezzi predatori Fusioni e acquisizioni

3 Introduzione Nei mercati oligopolistici, le imprese si comportano in maniera strategica nel momento in cui devono decidere se entrare o come fronteggiare un entrata: le potenziali entranti devono tenere conto della possibilità di reazione delle imprese già attive nel mercato (incumbent) le incumbent non rimarranno passive alle scelte di chi sta decidendo se entrare o stare fuori dal mercato In questa lezione vedremo l entrata e l uscita delle imprese dal mercato come il risultato delle scelte strategiche delle imprese Fattori strategici! prezzi, quantità, aspettative dei partecipanti al mercato, tecnologie, costi e velocità di entrata

4 Comportamenti strategici delle imprese Deterrenza all entrata: strategie preventive che un monopolista può mettere in atto per scoraggiare l entrata di potenziali concorrenti Predazione: strategia per indurre i nuovi entranti ad uscire dal mercato praticando prezzi molto bassi, al limite inferiori ai costi (es. dumping) Fusioni/acquisizioni: per una impresa che è attiva in altri settori, l acquisizione di un impresa operante in un certo mercato può essere un efficace strategia di entrata in quel mercato

5 Strategie di deterrenza all entrata! Espansione della capacità produttiva! Proliferazione dei prodotti! Contratti di lungo periodo

6 Espansione della capacità produttiva L impresa 1 (incumbent) opera da sola nel mercato (monopolista) Esiste una potenziale entrante (2) che deve decidere se entrare o rimanere fuori; se entra, deve decidere quanto produrre Prima però spetta all incumbent (1) decidere quanto produrre Il potenziale entrante (2) prima osserva la quantità di produzione scelta dall incumbent (1) e poi decide se entrare o no Abbiamo un modello oligopolistico alla Cournot: il prezzo verrà fissato una volta che le due imprese decidono i propri livelli di produzione

7 π 1, π 2 ( q M ) M π 1 1 ( q D) M π 1 1 M π 1 ( q S) M π 1 1 S π π 2 1 S q 1 M D q 1 q 1 q 1 q 1

8 Definiamo M π 1 = profitto dell incumbent (1) in caso di monopolio S π 1 = profitto impresa 1 se 2 entra π 2 = profitto impresa 2 al netto dei costi di entrata Se 1 sceglie M M q 1, π 2( q1 ) > 0 e l impresa 2 entra ( q ) π <π S M M Se 1 sceglie q q D 1 1 (quantità limite), π 2 0 l entrata è scoraggiata Poiché il massimo profitto che l incumbent (1) può ottenere consentendo a 2 di S S entrare è ( q ) π M ( q D ) >π S ( q S ) π 1 1, scoraggiare l entrata è una strategia ottimale se e solo se, come avviene quando q < q 1 1

9 Accomodamento Se il costo di entrata (F) è basso, è ottimale per 1 lasciare che 2 entri! Se F è basso, 2 non entrerà se e solo se q 1 è molto alto strategia ottimale: lasciare spazio all entrante π 1, π 2 π 2 S π 1 M π 1 D q 1 q 1

10 Entrata bloccata Se invece F è molto alto, 1 può trascurare la minaccia di entrata e M scegliere q 1 Entrata bloccata π 1, π 2 ( q M ) M π 1 1 M π 1 π 2 M q 1 q 1

11 Impegni vincolanti, ottimalità ex ante ed ex post Caso a): costo incremento capacità produttiva = 0 D! Se 1 annuncia l intenzione di produrre q 1, l annuncio non sarà credibile, perché una volta che 2 entra, ad 1 conviene scegliere l output di Cournot Caso b): costo incremento capacità produttiva alto e irrecuperabile! La minaccia diventa credibile! Quindi l espansione della capacità produttiva è una strategia credibile di deterrenza all entrata solo se i costi sono elevati e irrecuperabili

12 Altre strategie di deterrenza all entrata Investimenti in pubblicità per creare fedeltà alla marca Contratti di lungo periodo Proliferazione dei prodotti

13 Prezzi predatori Oltre a scoraggiare l entrante (2), l incumbent (1) può cercare di indurre l uscita dal mercato dell impresa rivale, praticando prezzi molto bassi (prezzi predatori) Come facciamo però a distinguere un comportamento predatorio (anticompetitivo) da una situazione in cui la competizione (alla Bertrand) ha fatto abbassare i prezzi (comportamento pro competitivo)?

14 Da un punto di vista meramente teorico, l abbassamento dei prezzi in un dato mercato può essere determinato da diversi fattori A) continuo ingresso di nuove imprese e conseguente aumento della concorrenza effettiva B) miglioramento dell efficienza produttiva in seguito a ammodernamento degli impianti, applicazione di nuove tecnologie, formazione dipendenti ecc. Conseguenza diretta: cambiamento rapporti di forza tra le imprese concorrenti, mettendo alcune di esse in condizione di prevalere sulle altre ( selezione naturale ) C) tentativo di un impresa dominante sul mercato di eliminare i concorrenti (prezzi predatori). Si è in presenza di prezzi predatori quando un impresa detentrice di una posizione dominante sul mercato, pone in essere una strategia di vendita sottocosto non giustificata da ragioni di efficienza economica

15 Una strategia di prezzi predatori viene posta in essere per escludere dal mercato i concorrenti più deboli, privi di risorse finanziare adeguate per sopportare una prolungata e pregiudizievole guerra dei prezzi L accertamento della condotta abusiva dipende dal riscontro di alcune caratteristiche del mercato e dell impresa che pone in essere la pratica:! significative barriere all ingresso! disponibilità da parte dell impresa dominante di risorse finanziare ingenti! capacità produttive sufficienti a soddisfare l intera domanda una volta che i concorrenti siano stati estromessi dal mercato

16 Obiettivi della strategia dei prezzi predatori: o Far uscire i concorrenti dal mercato. In una prima fase l incumbent riduce il proprio prezzo ad un livello molto basso per scoraggiare l entrata di un nuovo concorrente o per costringerlo all uscita. In una seconda fase, se la sua azione ha avuto successo, l incumbent aumenta il prezzo e si trasforma in monopolista. In definitiva, l impresa abbassa il prezzo al di sotto di una misura di costo, cioè incorre in perdite di breve periodo per garantirsi profitti di lungo periodo o Segnalazione: praticare prezzi bassi per indicare all entrante che i costi del monopolista sono bassi e che quindi non c è spazio sul mercato per un altra impresa o Reputazione: con una politica di prezzi aggressiva, il monopolista può crearsi una reputazione di durezza che gli renderà più facile contrastare l entrata in periodi futuri o in altri mercati collegati o Mercati in crescita: nei mercati in crescita, l acquisizione di una posizione dominante nel lungo periodo richiede che si detenga una quota di mercato significativa fin dall inizio (es. mercato dei sistemi operativi)

17 La teoria finanziaria dei prezzi predatori Scuola di Chicago (Critica alla teoria dei prezzi predatori): un impresa razionale non dovrebbe mai uscire quando subisce un attacco predatorio e, conseguentemente, un impresa razionale non dovrebbe mai iniziare tale attacco Gioco a 2 periodi (t 0 e t 1 ):! In t 0 1 (il predatore) deve decidere se praticare prezzi bassi oppure no! se 1 pratica prezzi bassi, allora sia 1 che 2 realizzano delle perdite (L)! se 1 non pratica prezzi bassi, sia 1 che 2 realizzano profitti da duopolio (π D )! In t 1 2 deve decidere se rimanere nel mercato oppure no! se 2 esce, l impresa 1 ottiene profitti di monopolio! se 2 decide di rimanere nel mercato, si ripete la stessa situazione del primo periodo Ma se 2 decide di rimanere nel mercato, non è più conveniente nel secondo periodo per 1 praticare prezzi predatori, in quanto la decisione di 2 è già stata presa, per cui 1 deve scegliere tra un livello positivo di profitti (π D ) e perdite (L)

18 Pertanto, la minaccia del monopolista di tenere i prezzi bassi anche nel secondo periodo non è credibile, perché se l entrante rimanesse nel mercato, il monopolista troverebbe conveniente non comportarsi in maniera aggressiva L impresa 2 non ha quindi motivo di uscire Se anche non disponesse di risorse finanziarie sufficienti a coprire le perdite di L nel primo periodo, l entrante potrebbe prendere a prestito da una banca. Se π D >L, la banca dovrebbe concedere il prestito Concludiamo che un impresa razionale che anticipa il comportamento razionale della sua preda non si comporterà in modo aggressivo neppure nel primo periodo

19 La debolezza della tesi della scuola di Chicago risiede nel fatto che si basa su ipotesi di razionalità e di perfetta informazione E possibile ad es. che, con probabilità ρ, non ci sia alcun finanziatore disposto ad aiutare l entrante (imperfezione nel mercato dei capitali)! l entrante resta se la perdita L è minore del profitto atteso futuro = π D (1- ρ), dove (1- ρ) è la probabilità che la banca conceda il prestito! un comportamento aggressivo nel primo periodo risulta ottimale per il monopolista se ρπ M > L+(1-ρ)π D

20 Identificazione del comportamento predatorio Ai fini dell accertamento della pratica anti-concorrenziale, risulta necessario definire un parametro di costi al di sotto dei quali il prezzo può essere definito come predatorio La letteratura economica in materia definisce i prezzi predatori come quei prezzi praticati al di sotto dei costi marginali Ne consegue che ogni vendita effettuata a tale prezzo costituisce una vendita in perdita e, come tale, priva di giustificazione economica

21 La più nota tecnica di individuazione dei prezzi predatori è il cosiddetto criterio di Areeda e Turner, basato su due presupposti fondamentali:! il diritto antitrust deve colpire solo le politiche di prezzo con intenti escludenti! l atteggiamento per l individuazione dei prezzi predatori deve essere assolutamente prudenziale per evitare di confondere la libera concorrenza con la messa in pratica di condotte abusive

22 Partendo da tale premessa metodologica, Areeda e Turner concentrano la loro analisi su due tipi di costo differenti, il costo medio e il costo marginale, definendo predatori solo i prezzi inferiori alla seconda misura di costo In tale ultima ipotesi, infatti, l impresa produrrebbe in perdita in quanto i costi sostenuti per la produzione di un dato bene risulterebbero inferiori al valore assegnato al bene medesimo In altre parole, quando un impresa scende sotto il prezzo che un mercato perfettamente concorrenziale le imporrebbe, si concretizza una condotta abusiva volta ad eliminare i concorrenti più deboli dal mercato

23 Fusioni e acquisizioni Un modo alternativo per eliminare i concorrenti è quello di acquisirli o di fondersi con essi Motivi delle M&A! Sfruttare le sinergie tra due produttori di beni complementari (riduzione dei costi)! Aumentare la forza contrattuale nei confronti dei rivenditori! Evitare costi di entrata! Rafforzare la posizione nel mercato! Motivazioni finanziarie (es. diversificazione del portafoglio) o fiscali

24 Conseguenze delle M&A! n imprese simmetriche (MC=c e FC=F) che concorrono alla Cournot! due imprese (1 e 2) si fondono -> 1&2 => n -> n-1 concorrenti! p=f(n) => se n si riduce p aumenta (un aumento della concentrazione fa aumentare i prezzi)! => la fusione fa aumentare i prezzi e riduce il CS! Ma se n è grande, allora gli effetti sul prezzo saranno limitati Passare da 20 a 19 imprese farà aumentare il prezzo in misura minore del passaggio da 3 a 2

25 ! Quest analisi però non tiene conto della possibilità di sinergie (riduzioni dei costi; per es. si evita la duplicazione di alcuni costi fissi) Tanto più piccole sono le imprese che si fondono, tanto più è probabile che i guadagni di efficienza (cioè i risparmi di costo) siano consistenti! Inoltre l aumento della concentrazione conseguente alla fusione favorisce i fenomeni collusivi

26 Le ondate di fusioni possono essere il risultato di eventi esogeni (es. in segui ad una deregolamentazione le imprese si alleano per sopravvivere ad un ambiente più competitivo) o di eventi endogeni (una fusione iniziale tra due imprese) In Europa e in Italia, una fusione può essere bloccata quando costituisce o rafforza una posizione dominante

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