UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI INGEGNERIA. 25 Gennaio 2001 TESI DI LAUREA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI INGEGNERIA. 25 Gennaio 2001 TESI DI LAUREA"

Transcript

1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI INGEGNERIA 25 Gennaio 2001 TESI DI LAUREA Ottimizzazione delle variabili aratteristihe di un magnete superonduttore mediante analisi FEM pilotate da Algoritmi Genetii RELATORE : Chiar. mo Prof. Ing. Alessandro Rebora CORRELATORE : Dott. Stefania Farinon ALLIEVO : Lua Reina

2 Optimum design of a superonduting magnet through FEM analyses driven by a Geneti Algorithm Keywords: optimum design, FEM analysis, DOE, geneti algorithms Abstrat This work dealt with the optimum design of the oil layout of a superonduting magnet. This magnet will be used to deflet heavy partiles for aner therapy. The goal of the optimization was the improvement of the magneti field uniformity, needed to guide the partile beam onto the target with a very high preision. At first, a Design of Experiment (DOE) was arried out in order to evaluate the importane of eah design variable. The optimization was performed using FEM analyses driven by a Geneti Algorithm. This approah was hosen beause the topology of the response surfae would have deeived a traditional gradient method. The 2D analysis showed that the design requirements were fulfilled: the magneti field uniformity was brought to 2. The 3D analysis results perfetly agree with 2D alulations in the middle of the magnet. Magneti field results obtained by the 3D analysis show that a study of the geometry of the magnet ends will be needed in order to optimize the trajetory of the partile beam.

3 Ringraziamenti Ringrazio tutto il gruppo di lavoro dell INFN on il quale ho trasorso questi mesi, per avermi dato la possibilitá di ompiere un esperienza formativa ed estremamente gratifiante. Un ringraziamento partiolare desidero porgerlo a Stefania Farinon per la ompetenza e la grande simpatia dimostrate, e soprattutto per l inommensurabile aiuto he mi ha fornito, dediandomi il suo tempo in ogni situazione. Un ringraziamento sentito va al Prof. Alessandro Rebora, per la grande disponibilitá e per la fiduia riposta in me, grazie alla quale ho potuto affrontare questo lavoro on tenihe innovative. Un doveroso ringraziamento a Pasquale Fabbriatore e a Riardo Musenih, per l aiuto e la ompetenza dimostrate, e a tutti oloro he hanno gentilmente messo a disposizione il loro tempo. Infine, ma non per ultimo, un ringraziamento speiale ai miei genitori per avermi dato la possibilitá di giungere sino alla laurea, aompagnandomi lungo il perorso e ondividendo on me sia le gratifiazioni, sia i sarifii.

4 La onosenza é lo strumento piú potente e straordinario he l Uomo puó avere nelle proprie mani. La forza di volontá é il suo piú effiae omplemento. Lua Reina

5 Ai miei genitori

6 INDICE PREFAZIONE INTRODUZIONE Storia e sviluppo dell adroterapia Confronto on la radioterapia onvenzionale Sistemi attivi e passivi di variazione dell energia Tenihe di Adroterapia Terapia on fasi di ioni La selta dello ione arbonio Risultati linii Preisione nell Adroterapia Futuro dell Adroterapia IL MAGNETE SUPERCONDUTTORE Considerazioni introduttive Le speifihe tenihe Il sistema di raffreddamento La geometria iniziale Il modello agli Elementi Finiti Condizioni al ontorno Prestazioni del modello preliminare LA VAGLIATURA DEI FATTORI Introduzione Teoria dei progetti fattoriali...38 i

7 Indie 3.3 Il progetto fattoriale ompleto 2 k La vagliatura dei fattori on ANSYS Lo sdoppiamento della bobina entrale GLI ALGORITMI GENETICI Introduzione storia Breve storia della omputazione evolutiva Un po di terminologia biologia Elementi di base degli algoritmi genetii Gli operatori degli AG Un semplie algoritmo genetio Come funzionano gli algoritmi genetii? Quando oorre utilizzare un algoritmo genetio? Codifia dei problemi per un algoritmo genetio Codifihe binarie Codifihe a piú aratteri e a valori reali Codifihe ad albero Selta del tipo di odifia Metodi di selezione Selezione proporzionale all idoneità on il metodo della roulette Cambiamento di sala sigma L Elitarismo Selezione di Boltzmann Selezione in base al rango Selezione a torneo Selezione a stato stazionario Operatori genetii L inroio La mutazione Altri operatori e strategie di aoppiamento ii

8 Indie Parametri per gli AG Esplorazione e sfruttamento Operatori dinamii Nihia e speiazione Confronto on altre tenihe Riera asuale Metodo del gradiente Riera iterata (Stoasti Hilllimber) Simulated Annealing (riottura simulata) I vantaggi degli AG Appliazioni degli AG L OTTIMIZZAZIONE CON GLI AG Aspetti generali riguardanti l ottimizzazione Terminologia Il nostro Algoritmo Genetio Il file di input I vinoli in un AG I vinoli utilizzati Le variabili di progetto Risultati dell ottimizzazione L OTTIMIZZAZIONE CON ANSYS Aspetti generali Impostazione matematia Le routine di ANSYS METODO DEL SUBPROBLEM Approssimazione delle variabili dipendenti Minimizzazione dell approssimazione del Subproblem iii

9 Indie Convergenza METODO DEL FIRST ORDER La funzione obiettivo non vinolata La direzione di indagine Convergenza Passi da seguire on il odie ANSYS Single-Loop Analisys Tool Random Tool Sweep Tool Gradient Tool Fatorial Tool L affinamento finale on il metodo del gradiente IL MODELLO 3D Selta della formulazione I onduttori Risultati CONCLUSIONI APPENDICE A APPENDICE B BIBLIOGRAFIA iv

10 Prefazione Oggetto di questa tesi è stata l ottimizzazione dei parametri aratteristii di un magnete superonduttore di una testata isoentria (gantry), una struttura meania rotante he, muovendo la parte terminale di una linea di trasporto di partielle pesanti (adroni), permette di irradiare da differenti direzioni un paziente affetto da tumore, tenia nota on il nome di Adroterapia. Tale studio è stato motivato dalla neessità di disporre, per la deflessione del fasio di partielle, di un magnete di tipo superonduttore. Tali magneti sono aratterizzati da peso e da ingombri nettamente inferiori rispetto a quelli dei magneti onvenzionali, gli unii attualmente impiegati in questo tipo di appliazioni. Questa soluzione permette di ridurre sensibilmente le dimensioni della struttura meania di sostegno, on onseguente abbattimento dei osti dell apparehiatura. Obiettivo dell ottimizzazione è stata la determinazione della geometria dei onduttori, della loro disposizione e delle orrenti in esse irolanti, al fine di ottenere un ampo magnetio il più omogeneo possibile, per poter guidare il fasio di partielle sul bersaglio tumorale on elevata preisione. E stata quindi ondotta un analisi strutturale per valutare le deformazioni indotte dalle forze di Lorentz sulla struttura meania di ontenimento delle bobine. I passi fondamentali seguiti possono essere osì sintetizzati: ostruzione di un modello agli Elementi Finiti 2D ed uno 3D ompletamente parametrii;

11 Prefazione esplorazione preliminare delle onfigurazioni progettuali possibili, per l individuazione delle variabili più signifiative. Questa fase è stata ondotta on algoritmi per la progettazione di piani di esperimenti, tenihe note on il nome di Design of Experiment (DOE); ottimizzazione mediante simulazioni numerihe agli Elementi Finiti pilotate da Algoritmi Genetii; affinamento loale della riera attraverso algoritmi gradientali tradizionali. Il primo apitolo introdue la tenia dell Adroterapia e fornise una panoramia sulle apparehiature utilizzate e sulle diffioltà tenologihe ad esse onnesse. Nel apitolo 2 viene desritto il magnete superonduttore oggetto di questa tesi, dalle speifihe tenihe sino alla ostruzione del modello parametrio agli Elementi Finiti utilizzato per simularne il omportamento. Il apitolo 3 desrive la tenia del Design of Experiment. Il apitolo 4 è interamente dediato agli Algoritmi Genetii, dalle origini storihe alle implementazioni più reenti. Il apitolo 5 tratta dell ottimizzazione tramite l algoritmo genetio: si desrive in dettaglio l implementazione, i file di input e di output e il test su funzioni note. Questo apitolo si propone di fornire al lettore tutte le onosenze neessarie per utilizzare questo potente strumento matematio qualora ne avesse la neessità. Il apitolo 6 desrive in maniera esaustiva tutte le tenihe di ottimizzazione fornite dal odie ANSYS. Viene inoltre desritto l affinamento della onfigurazione del magnete effettuata on gli algoritmi gradientali di ANSYS a partire dal risultato ottenuto on l algoritmo genetio. Gli ultimi due apitoli sono dediati, rispettivamente, al modello FEM tridimensionale del magnete e all analisi delle solleitazioni meanihe indotte dalle forze elettromagnetihe sulla struttura di ontenimento delle bobine. 2

12 Prefazione Questo lavoro, ommissionato dalla fondazione TERA, è stato svolto presso l Istituto Nazionale di Fisia Nuleare in ollaborazione on il Dipartimento di Costruzione di Mahine dell Università di Genova. La fondazione TERA, fondata nel 1992, è uno dei pohi enti non-profit rionosiuti dal Ministero della Sanità, ed ha ome sopo lo sviluppo, in Italia e all estero, delle tenihe di radioterapia basate sull uso di partielle adronihe e, più in generale, delle appliazioni della fisia alla mediina e alla biologia. 3

13 Prefazione 4

14 Introduzione 1.1 Storia e sviluppo dell adroterapia Il termine "adroterapia" fu utilizzato e aettato per la prima volta al First International Symposium on Hadrontherapy, tenuto a Como nell'ottobre 1993, in preedenza erano stati utilizzati i termini di radioterapia on partielle pesanti, terapia on partielle, terapia on radiazioni adronihe. Per adroterapia si intende la moderna tenia di radioterapia onologia he utilizza le radiazioni prodotte da tutte le partielle non elementari fatte di quark: i protoni e i neutroni sono gli adroni più noti. Anhe gli ioni, nulei di atomi elettriamente arihi, sono adroni, ma sono attualmente meno impiegati in radioterapia dei protoni e dei neutroni. Gli adroni possiedono aratteristihe fisihe he onsentono un trattamento di tumori e di malformazioni arterovenose intraerebrali "onforme" al bersaglio he si vuole raggiungere: fasi ben ollimati di protoni e ioni distruggono le ellule tumorali on preisione millimetria, risparmiando i tessuti sani irostanti. Ciò risulta invee impossibile on le radiazioni onvenzionali (elettroni e raggi X) he possiedono una preisione solo entimetria. I protoni sono partiolarmente indiati per trattare tutti quei tumori he sono

15 Capitolo 1 viini ad organi ritii he non devono essere irradiati, gli ioni arbonio sono indiati per distruggere - sempre on preisione millimetria - anhe i tumori he sono "radioresistenti" sia ai raggi X he ai protoni. La disponibilità degli adroni per uso terapeutio è sorta on l'introduzione di aeleratori i ui parametri prinipali (variazione di energia e intensità di orrente) sono stati ottimizzati per l'uso linio. L'aeleratore più idoneo a tal fine è un aeleratore lineare (lina) he viene omunemente usato nel mondo della fisia delle partielle ome iniettore di aeleratori irolari (ilotroni e sinrotroni). Un lina possiede al suo interno una sorgente di partielle a radiofrequenza. Le partielle sono foalizzate tramite lenti elettrostatihe in un magnete dove vengono impahettate e aelerate e suessivamente iniettate nell'aeleratore irolare. Questo è in grado di produrre all'estrazione fasi adronii di elevata energia (300 MeV per i protoni, 4500 MeV per gli ioni) mediante una atena di elementi magnetii he foalizzano e urvano la traiettoria delle partielle. La aratteristia peuliare di un sinrotrone è quella di poter variare l'energia di inidenza del fasio in pioli intervalli da un impulso a quello suessivo, in aordo on le esigenze linihe. Questa possibilità lo fa preferire ad un ilotrone he è in grado sì di aelerare il fasio ai valori rihiesti dall'uso terapio, ma on una energia ostante. Considerando inoltre he l'utilizzo di un unio lina ome aeleratore (he arrivi ad almeno 375 MeV) omporterebbe strutture lunghissime, la soluzione migliore è l'uso ombinato di un lina e di un sinrotrone he permette, onservando quelle aratteristihe del fasio rihieste dall'uso terapio, l'ottimizzazione della superfiie oupata, la minimizzazione delle dimensioni e del numero di magneti neessari. Contributo importante allo sviluppo dell'adroterapia è stato anhe l'affinamento del sistema di distribuzione della dose posto al termine della linea di trasporto del fasio. Questa struttura, hiamata nozzle, omprende i dispositivi di somministrazione del fasio, la strumentazione dosimetria, i ollimatori, il tubo a raggi X per il ontrollo della entratura, i laser per l'allineamento del paziente e, se neessario altri dispositivi quali i filtri ompensatori. 6

16 Introduzione Tale sistema è indispensabile sia per la terapia on fasi fissi orizzontali sia per quella he prevede l'uso di testate isoentrihe rotanti (gantry). Si vuole puntualizzare he la disponibilità dei soli fasi fissi (he implia la neessità di allineare il paziente al fasio di radiazioni, e non il ontrario) e per la quasi totalità dei asi, di energie relativamente basse, inferiori a 100 MeV e quindi non utili per il trattamento di lesioni profonde, ha limitato per molto tempo le indiazioni linihe della terapia on gli adroni. 1.2 Confronto on la radioterapia onvenzionale La ragione prima he giustifia l'uso in radioterapia di fasi di adroni elettriamente arihi (e ioè protoni e ioni) è la favorevole distribuzione della dose di energia assorbita in profondità (fig.1.1). Il pio di energia visibile in fig.1.1 è noto on il nome di Pio di Bragg. Protoni e ioni, essendo partielle pesanti (la massa di un nuleide è ira 1800 volte quella di un elettrone) ed elettriamente arihe, quando penetrano nella materia rallentano ma non deviano molto dalla direzione iniziale e presentano un pio di dose stretto e alto alla fine del loro perorso, diversamente da quello he aade on i raggi X. Il pio di Bragg è troppo stretto per oprire un tumore di qualhe entimetro di diametro; si può però ottenere un pio allargato (Spread Out Bragg Peak = SOBP) sovrapponendo molti pihi stretti dovuti ad adroni arihi (protoni oppure ioni); oorre quindi variare l'energia del fasio di adroni arihi, riduendola in pioli passi, o inserendo nel fasio spessori variabili di materiale, oppure variando l energia dell aeleratore (rispettivamente sistema passivo e attivo) in modo da ottenere l'effetto voluto (fig.1.2 he si riferise a un fasio di ioni). 7

17 Capitolo 1 Fig.1.1 Curve dose-profondità per neutroni veloi, protoni da 200 MeV, per fotoni (e ioè per raggi X prodotti da un lina per elettroni da 8 MeV) e per raggi gamma emessi da una sorgente di Cobalto. Il pio di Bragg dei protoni è alto e stretto perhé i protoni sono pesanti, elettriamente arihi e monomagnetii. 8

18 Introduzione Fig.1.2 Un pio di Bragg allargato (Spread Out Bragg Peak = SOBP) è ottenuto ome sovrapposizione di molti pihi stretti dovuti ad adroni arihi (protoni oppure ioni); la neessaria variazione di energia si ottiene o inserendo nel fasio spessori variabili di materiale, oppure variando l energia dell aeleratore (rispettivamente sistema passivo e attivo). Grazie al aratteristio pio di Bragg, il fasio di adroni rilasia la dose al tumore on grande selettività, ioè ede la maggior parte della propria energia distruttiva (indiata in rosso nella fig.1.3) al bersaglio, reando in tal modo meno danni ai tessuti sani irostanti e permettendo al tempo stesso di fornire una dose molto elevata, osa non ottenibile on la radioterapia onvenzionale a raggi X (he infatti edono la maggior parte dell energia in gioo ai tessuti sani più esterni, rilasiandone al tumore solo una piola parte). Questa proprietà dell adroterapia è partiolarmente importante in asi nei quali il tumore è loalizzato presso organi vitali he non devono essere irradiati. Inoltre nella terapia onvenzionale la 9

19 Capitolo 1 distanza tra il magnete d'usita del fasio e il orpo del paziente deve essere ridotta al minimo. Ciò non avviene on gli adroni he invee onsentono un erto "spazio libero". Infatti, a parità di aria, le forze repulsive degli adroni, essendo inversamente proporzionali al quadrato del raggio medio della partiella, sono nettamente minori rispetto a quelle degli elettroni, he ominiano a disperdersi non appena essa l'azione del ampo magnetio. Oltre al fatto he on gli adroni arihi, dotati di una speifia selettività fisia, si possono effettuare trattamenti "onformi" (on preisione millimetria) al bersaglio individuato dal radioterapista, vi è un'altra ragione per la quale si utilizzano tali partielle. Infatti, già a metà degli anni trenta, fu dimostrato he per un gran numero di sistemi biologii i fasi di adroni hanno effiaia biologia relativa (EBR) diversa e quasi sempre maggiore dei raggi X. Per "effiaia biologia" si intende il danno biologio arreato dalle partielle alle moleole olpite, fortemente dipendente dal tipo di radiazione utilizzato. Gli effetti biologii del passaggio di radiazioni ionizzanti in un mezzo biologio sono prinipalmente dovuti alla ionizzazione degli atomi e delle moleole. Questi proessi fisii, he avvengono in tempi molto brevi possono agire direttamente sulle biomoleole ( in partiolar modo sul DNA), rompendone i legami himii, oppure possono produrre radiali liberi per idrolisi dell aqua ontenuta in alta perentuale nel tessuto umano. Fino a un erto limite di energia irradiante, le moleole tumorali spezzate sono rimpiazzate mediante effetti di natura biologia (rigenerazione delle ellule) e pertanto non si osserva aluna alterazione evidente nei tessuti tumorali. 10

20 Introduzione Fig.1.3 onfronto tra terapia on adroni e on raggi X. 11

21 Capitolo 1 Se la "riparazione" invee non ha suesso, o risulta inompleta, gli effetti he si possono manifestare sono i seguenti: 1. morte della ellula; 2. danneggiamento delle funzionalità prinipali della ellula, ome ad esempio le apaità riproduttive; 3. alterazione permanente della ellula he si trasmette alla suessiva generazione, ioè effetti genetii. L entità e la natura dell effetto risultano strettamente orrelate al tipo di radiazione ionizzante. Ad esempio una dose di protoni riese a spezzare in maniera più profonda, rispetto ad una dose equivalente di elettroni o di raggi X, le moleole del DNA di una ellula tumorale. La differenza è rahiusa nel LET (Linear Energy Transfert) delle varie partielle, ioè nella differente quantità di dose eduta per unità di lunghezza di perorso. Le radiazioni intensamente ionizzanti, ioè ad alto LET ome gli adroni, produono la rottura ontemporanea di numerosi legami nelle biomoleole, impedendone la riparazione, mentre per bassi valori di LET (è il aso della radioterapia onvenzionale) si ha un effetto distruttivo più basso, on maggior probabilità he le ellule irradiate si ristabilisano. 1.3 Sistemi attivi e passivi di variazione dell energia In aluni aeleratori di partielle (sinrotroni o lina) l'energia degli adroni può essere variata ambiando i parametri della mahina (sistema attivo). Nel aso dei ilotroni, he invee aelerano adroni a energia fissa, è neessario porre sul perorso del fasio assorbitori di spessore variabile per ottenere un SOBP (sistema passivo). 12

22 Introduzione Fig.1.4 La figura mostra in modo shematio i metodi passivi e attivi di distribuzione della dose di energia. Sino al 1995 tutti i trattamenti sono stati fatti on sistemi passivi di distribuzione della dose. Come mostrato nella parte alta della fig.1.4, gli adroni sono diffusi da un primo "satterer" per appiattire la distribuzione di dose; poi il fasio è ollimato e l'energia adattata alla forma del tumore nella direzione del fasio on opportuni assorbitori. Dal 1996 due sistemi attivi molto sofistiati sono entrati in funzione presso due entri di riera fisia nuleare: il PSI di Zurigo (protoni) e il GSI presso Darmstad (ioni). In partiolare al PSI è entrata in funzione la prima testata dotata di un sistema a sansione per il fasio di protoni: il bersaglio è suddiviso in molte migliaia di punti e iasuno di essi viene irradiato in suessione (se neessario in più pennellate suessive) inviando un fasio, di energia e direzione determinata, he ha una sezione di ira 5 mm. La tenia è illustrata shematiamente nella parte 13

23 Capitolo 1 inferiore della fig.1.4. Si pensa he le tenihe del futuro per i tumori profondi saranno tutte basate su sistemi attivi di distribuzione della dose, he sfruttano il fatto he gli adroni sono elettriamente arihi e possono quindi essere diretti a piaere per mezzo di ampi magnetii (osa he non è possibile on i raggi X, he sono elettriamente neutri). 1.4 Tenihe di Adroterapia Variando l'energia di un fasio di adroni è possibile sovrapporre molti pihi di Bragg e ottenere una distribuzione della dose in profondità ome quella della fig.1.2, he si riferise agli ioni arbonio. La dose di energia eduta sende dall'80% al 20% in qualhe millimetro. E questa selettività fisia he permette di somministrare una dose "onforme" al bersaglio selto anhe on un solo ampo di irradiazione; in altre parole, modellando la profondità del suddetto pio, è possibile distribuire approssimativamente il 100% dell energia al entro del tumore, l 80% sulle zone più esterne, il 40% sulle ellule sane a stretto ontatto on quelle tumorali, e una perentuale trasurabile ai restanti tessuti sani irostanti. Per aumentare la preisione e per far sì he tutta la massa tumorale venga raggiunta dagli adroni, oorre una radiazione inidente da più angoli in modo da avere una riostruzione tridimensionale perfetta del volume del neoplasma; iò si ottiene utilizzando dei sistemi meanii di distribuzione del fasio di partielle basati sull impiego di strutture rotanti. 1.5 Terapia on fasi di ioni Le aratteristihe he rendono vantaggioso, rispetto ai protoni, l'uso dei fasi di ioni sono un'anora più ridotta diffusione laterale ed un LET (tasso di perdita di energia delle partielle nella materia) molto più elevato. Infatti, a parità di veloità, uno ione di aria +Ze ompletamente privo di elettroni ha un LET ben Z² volte maggiore di un protone. Da iò, in generale, onsegue una maggiore effiaia biologia relativa (EBR): un gran numero di studi di radiobiologia ha dimostrato 14

24 Introduzione infatti he vi è per la maggior parte delle ellule e degli organi una orrelazione positiva tra EBR e LET. Quindi una radiazione ionia presenta, a onfronto on le radiazioni onvenzionali, il vantaggio della selettività balistia dovuto al pio di Bragg, ed inoltre risulta meno sensibile alle variazioni della pressione parziale di ossigeno a livello ellulare. Infatti le ellule ipossihe, quali sono quelle di erti tipi di tumori, presentano una radioresistenza tale da non onsentire alle radiazioni tradizionali, osì ome a quelle protonihe, la loro distruzione. Infatti anhe le radiazioni protonihe presentano nella maggior parte del volume irradiato, tranne he nella parte onlusiva del loro perorso, un LET inferiore ai 100 MeV/m, valore energetio he si ottiene failmente on l'irradiazione neutronia. Rispetto ai neutroni, he esaurisono il loro effetto in meno di un millimetro di tessuto, gli ioni sono vantaggiosi grazie alla della selettività balistia, osihé l'irradiazione on fasi di ioni mette a disposizione del radioterapista uno strumento nuovo he ombina la selettività balistia dei protoni on l'elevato LET dei neutroni La selta dello ione arbonio Sebbene le proprietà degli ioni fossero note già a partire dagli anni '50, il primo studio linio fu iniziato solamente nel 1975 presso il San Franiso Medial Center e il Lawrene Berkeley Laboratory (LBL) in California. Fu infatti neessario predisporre non soltanto fasi di ioni aelerati, ma anhe attendere lo sviluppo dei sistemi di alolo basati sulle immagini di tomografia omputerizzata. Furono per primi utilizzati gli ioni elio, he presentavano però una EBR relativamente bassa ( ), e gli ioni neon on una elevata effiaia biologia (ira 3.5). Ora si sa he gli ioni neon, nell'attraversamento della materia, frammentano in ioni più pioli he vanno al di là del pio di Bragg degli ioni neon, produendo una ''oda'' he rende il pio molto meno pronuniato di quello dei protoni e deteriora le proprietà onformazionali dell'irradiamento. Inoltre gli ioni neon presentano nei primi strati di tessuto un LET superiore a 250 MeV/m, quindi troppo elevato. Infatti a questi valori le interazioni on le 15

25 Capitolo 1 ellule sane del ''anale di ingresso'' sono dannose a tal punto he vengono spesso prodotti gruppi di doppie rotture del DNA, per i quali non sono attivi gli usuali meanismi ellulari di riparazione. Quindi la aria Z degli ioni deve essere selta on molta ura: agli inizi degli anni '90 radiobiologi e radioterapisti sono giunti alla onlusione he la aria ottimale si trova intorno a Z=6, tipia dello ione arbonio. I nulei di arbonio aelerati a 4500 MeV (e ioè 375 MeV/nuleone) attraversano 25 m di tessuto prima di fermarsi. Se la perdita di energia fosse ostante, il LET sarebbe 180 MeV/m (4500/25); in realtà esso aumenta molto on la profondità, tanto he per metà del perorso esso è ompreso tra 100 e 150 MeV/m mentre a 3 m dalla fine (e ioè a 22 m di profondità) vale ira 1000 MeV/m. Si nota allora he un LET di 100 MeV/m è abbastanza piolo da permettere la riparazione delle ellule nel anale di ingresso; d'altra parte l'intervallo di LET he va da 200 a 1000 MeV/m non è ottenibile né on raggi X né on protoni, he raggiungono al massimo un paio di entinaia di MeV/m. Quindi le proprietà fisihe di interazione on la materia biologia fanno degli ioni uno strumento nuovo, he va utilizzato on ura, perhé irradiando un bersaglio on pio di Bragg allargato (SOBP) parti diverse del tumore sono irradiate neessariamente on ioni he hanno LET molto diversi. Non è quindi possibile utilizzare un valore unio di effiaia biologia relativa; è neessario invee appliare un modello dettagliato, he tenga onto sia della distribuzione del LET in ogni punto, sia delle interazioni on le ellule degli ioni on diverso LET. Si parlerà osì di effetto omplessivo del trattamento e si utilizzeranno ''superfii di isoeffetto'' nell'elaborazione dei piani di somministrazione della dose per mezzo di programmi di simulazione Risultati linii I soli risultati linii ottenuti dal 1975 al 1995 sono quelli di Berkeley), dove sono stati trattati ira 2000 pazienti on ioni di elio e ira 500 on ioni di neon. Tali risultati hanno dimostrato l'utilità dell'impiego degli ioni elio nel determinare 16

26 Introduzione inrementi di dose a livello del volume tumorale, sino a valori del 35%. I asi nei quali la radiazione ionia risulta più indiata sono quelli già individuati per i protoni: neoplasie oulari e tumori he arrivano a infiltrare la base del ranio. Seondo quanto riportato al PTCOG di Detroit (aprile 1996) nei primi 104 pazienti trattati nel entro HIMAC, in Giappone non sono state osservate omplianze gravi e i risultati preliminari, in termini di risposta al trattamento, appaiono inoraggianti Nel 1996 presso il laboratorio di fisia nuleare GSI di Darmstadt è entrato in funzione un sistema di distribuzione attiva di un fasio di ioni arbonio; i trattamenti sono iniziati nel Esistono quindi le strutture di base per trattare e seguire qualhe entinaio di pazienti all'anno; tuttavia tenuto onto dei diversi anni neessari alla raolta delle informazioni sul ontrollo loale e sulla sopravvivenza, onlusioni definitive sulle patologie elettive e i trattamenti più mirati, saranno disponibili verso l'anno Sulla base di onsiderazioni radiobiologihe è stato stimato he ira il 10% dei tumori he rihiedono una radioterapia potrebbero trarre vantaggio dall'impiego di radiazioni ad alto LET. In Italia tale perentuale orrisponde a ira pazienti/anno. Tale dato non differise sostanzialmente dalle stime effettuate da Gademann sulla popolazione europea he, se proiettate sulla popolazione italiana, indiherebbero in ira i possibili andidati a radioterapia on radiazioni ad alto LET. 1.6 Preisione nell Adroterapia Le aratteristihe di selettività fisia dei protoni e degli ioni (essione di energia alla fine del perorso) e la possibilità di modulazione ( spread-out ) dell ampiezza del pio di Bragg aompagnata dalla possibilità delle moderne tenihe diagnostihe he permettono di delineare il bersaglio on elevata preisione ben si attagliano alla elaborazione dei piani di trattamento he si avviinano alla ondizione ideale, nella quale la essione di energia avviene all interno del volume bersaglio tumorale, on minimo oinvolgimento degli organi e tessuti sani irostanti. L impiego di protoni o di ioni è quindi idoneo alla 17

27 Capitolo 1 realizzazione di una radioterapia di elevata preisione, he onsenta, attraverso la onformazione della distribuzione della dose alle aratteristihe del volume da trattare, di somministrare dosi totali più elevate. Tale preisione si lega in maniera insindibile on la realizzazione della testata isoentria (gantry). Nella progettazione di un gantry, infatti, bisogna fare in modo he le deformazioni, indotte dalla gravità su tale struttura, rimangano a livelli molto bassi ( < di 1 mm nelle tre dimensioni ) in modo he il modesto spostamento del magnete dalla posizione nominale non distora sensibilmente la traiettoria del fasio adronio, he deve avere preisione millimetria. Si apise he variando anhe di poo tale traiettoria, gli adroni potrebbero olpire on la maggior parte della loro energia i tessuti sani irostanti il tumore distruggendoli in maniera irreparabile e danneggiando in aluni asi parti vitali. 1.7 Futuro dell Adroterapia In onlusione, la terapia ionia trova il suo fondamento essenzialmente in dati fisii e radiobiologii; la protonterapia ha al suo attivo una onsistente attività linia, ma manano anora, soprattutto per le patologie a maggiore inidenza, i risultati definitivi di studi linii ontrollati. In ogni aso, le favorevoli prospettive della terapia on fasi di ioni e la provata effiaia della protonterapia hanno ontribuito alla diffusione di nuovi entri di adroterapia in tutto il mondo. 18

PROVE SU UN TRASFORMATORE TRIFASE

PROVE SU UN TRASFORMATORE TRIFASE LOATOIO DI MACCHINE ELETTICHE POVE SU UN TASFOMATOE TIFASE MISUE DI ESISTENZA DEGLI AVVOLGIMENTI POVE SUL TASFOMATOE TIFASE Contenuti Le prove di laboratorio he verranno prese in esame riguardano: la misura

Dettagli

Modelli di base per la politica economica

Modelli di base per la politica economica Modelli di base per la politia eonomia Capitolo Marella Mulino Modelli di base per la politia eonomia Corso di Politia eonomia a.a. 22-23 Modelli di base per la politia eonomia Capitolo Capitolo Modello

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO

DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO Appliazione: Dimensionare l impianto di sollevamento per il sottopasso illustrato alle figure 3.60 e 3.61. Elaborazione delle

Dettagli

+ t v. v 3. x = p + tv, t R. + t. 3 2 e passante per il punto p =

+ t v. v 3. x = p + tv, t R. + t. 3 2 e passante per il punto p = 5. Rette e piani in R 3 ; sfere. In questo paragrafo studiamo le rette, i piani e le sfere in R 3. Ci sono due modi per desrivere piani e rette in R 3 : mediante equazioni artesiane oppure mediante equazioni

Dettagli

TERMODINAMICA E TERMOFLUIDODINAMICA TRASMISSIONE DEL CALORE PER CONVEZIONE

TERMODINAMICA E TERMOFLUIDODINAMICA TRASMISSIONE DEL CALORE PER CONVEZIONE TERMODINAMICA E TERMOFUIDODINAMICA TRASMISSIONE DE CAORE PER CONVEZIONE h C T Q ( T ) m ( ) ρ = V T V ost T = A T S Trasmissione del alore per onvezione Indie 1. a onvezione termia forzata e naturale 2.

Dettagli

f Le trasformazioni e il trattamento dell aria

f Le trasformazioni e il trattamento dell aria f Le trasformazioni e il trattamento dell aria 1 Generalità Risolvendo il sistema (1) rispetto ad m a si ottiene: () Pertanto, il punto di misela sul diagramma psirometrio è situato sulla ongiungente dei

Dettagli

CBM a.s. 2012/2013 PROBLEMA DELLE SCORTE

CBM a.s. 2012/2013 PROBLEMA DELLE SCORTE CBM a.s. 212/213 PROBLEMA DELLE SCORTE Chiamiamo SCORTA ogni riserva di materiali presente all interno del sistema produttivo in attesa di essere sottoposto ad un proesso di trasformazione o di distribuzione.

Dettagli

MOMENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO

MOMENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO x 1 x ISTITUZIONI DI INGEGNERIA AEROSAZIALE OENTI E CENTRAGGIO VELIVOLO OENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO er il alolo delle prestazioni in volo orizzontale rettilineo ed uniforme, il velivolo può essere

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Il polo magnetico: simulazione nel tempo

Il polo magnetico: simulazione nel tempo Corso di Elettrotecnica Industriale Professore Paolo Di Barba Il polo magnetico: simulazione nel tempo Anno Accademico 2013/2014 Lo scopo dell esercizio è quello di valutare l andamento del campo magnetico

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

4.3.1. Stato limite di fessurazione.

4.3.1. Stato limite di fessurazione. DM 9/1/1996 4.3.1. Stato limite di fessurazione. 4.3.1. STATO LIMITE DI FESSURAZIONE. 4.3.1.1. Finalità. Per assiurare la funzionalità e la durata delle strutture è neessario: - prefissare uno stato limite

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

simmetria sferica. L intensità (potenza per unità di superficie) a distanza L vale allora I = P / 4π L

simmetria sferica. L intensità (potenza per unità di superficie) a distanza L vale allora I = P / 4π L Fisia Generale Modulo di Fisia II A.A. -5 seritaione OND LTTROMAGNTICH Gb. Si onsideri un onda elettromagnetia piana sinusoidale he si propaga nel vuoto nella direione positiva dell asse x. La lunghea

Dettagli

1. Elementi di Calcolo Combinatorio.

1. Elementi di Calcolo Combinatorio. . Elementi di Calolo Combinatorio. Prinipio Base del Conteggio Supponiamo he si devono ompiere due esperimenti. Se l esperimento uno può assumere n risultati possibili, e per ognuno di questi i sono n

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Figura 2.1. A sottoinsieme di B

Figura 2.1. A sottoinsieme di B G Sammito, ernardo, Formulario di matematia Insiemi F Cimolin, L arletta, L Lussardi Insiemi Generalità Un insieme è una ollezione distinguibile di oggetti, detti elementi dell'insieme Quando un elemento

Dettagli

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente)

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) COMPORTAMENTO MAGNETICO DEI MATERIALI a) nel vuoto B = μ0 H μ0 = 4 π 10-7 H/m b) nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) Il materiale

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso.

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso. Sistemi Trifase Un insieme di m generatori che producono f.e.m. sinusoidali di eguale valore massimo e sfasate tra di loro dello stesso angolo (2π/m) è un sistema polifase simmetrico ad m fasi. Se lo sfasamento

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero.

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero. Collegamenti Supponiamo di avere due antenne, una trasmittente X e una ricevente X e consideriamo il collegamento tra queste due antenne distanti X X Figura : collegamento tra due antenne nello spazio

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Pressione totale 689 Pa Coefficiente di sicurezza 1,1 Pressione netta 522 Pa Perdita di carico aggiuntiva 115 Pa Filtri ad elevato rendimento

Pressione totale 689 Pa Coefficiente di sicurezza 1,1 Pressione netta 522 Pa Perdita di carico aggiuntiva 115 Pa Filtri ad elevato rendimento I.T.I.S. PININFARINA Via Ponhielli, 16 - Monalieri INTERVENTI DI ADEGUAMENTO FUNZIONALE E NORMATIVO FINANZIATI CON FONDI DEI PATTI TERRITORIALI AREA TORINO SUD Progetto eseutivo IMPIANTI TERMO-FLUIDICI

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

Fig. 1. Fig. 2. = + +ωc

Fig. 1. Fig. 2. = + +ωc Rifasamento monofase Sia dato i iruito di fig. 1 ostituito da un generatore di tensione indipendente reae di f.e.m. ed impedenza serie Z, da una inea di aimentazione di impedenza Z e da un ario + (a maggior

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

Prof. Giuseppe Lanzo

Prof. Giuseppe Lanzo CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA QUIQUEALE I ARCHITETTURA UE Laboratorio di Costruzioni Modulo di GEOTECICA E FODAZIOI Prof. Giuseppe Lanzo Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotenia Via A. Gramsi

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata

Università di Roma Tor Vergata Università di oma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: TEMOTECNIC 1 IMPINTI DI ISCLDMENTO D CQU: DIMENSIONMENTO Ing. G. Bovesecchi gianluigi.bovesecchi@gmail.com

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Premessa Con l analisi di sensitività il perito valutatore elabora un range di valori invece di un dato

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Il controllo della visualizzazione

Il controllo della visualizzazione Capitolo 3 Il controllo della visualizzazione Per disegnare in modo preciso è necessario regolare continuamente l inquadratura in modo da vedere la parte di disegno che interessa. Saper utilizzare gli

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà

Dettagli

Elettrostatica dei mezzi materiali

Elettrostatica dei mezzi materiali Elettrostatica dei mezzi materiali Nel caso dei conduttori si è visto che: Il campo elettrico farà muovere le cariche all interno del conduttore in modo tale che: Tutte le cariche sono sulla superficie

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Il corpo nero e la temperatura dei corpi celesti di Daniele Gasparri

Il corpo nero e la temperatura dei corpi celesti di Daniele Gasparri Il orpo nero e la temperatura dei orpi elesti di Daniele Gasparri Gli sienziati del diiannovesimo seolo, attraverso degli esperimenti, soprirono una osa estremamente interessante: prendendo un orpo qualsiasi

Dettagli

1. Scopo dell esperienza.

1. Scopo dell esperienza. 1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Corrente elettrica. Esempio LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA. Cos è la corrente elettrica? Definizione di intensità di corrente elettrica

Corrente elettrica. Esempio LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA. Cos è la corrente elettrica? Definizione di intensità di corrente elettrica Corrente elettrica LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA Cos è la corrente elettrica? La corrente elettrica è un flusso di elettroni che si spostano dentro un conduttore dal polo negativo verso il polo positivo

Dettagli

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA Introduzione I motori a più alta efficienza hanno minori perdite rispetto a quelli tradizionali.

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

Corso di Laurea: INGEGNERIA INFORMATICA (classe 09) Insegnamento: n Lezione: Titolo: V M. Fig. 5.1 Schematizzazione di una macchina a fluido

Corso di Laurea: INGEGNERIA INFORMATICA (classe 09) Insegnamento: n Lezione: Titolo: V M. Fig. 5.1 Schematizzazione di una macchina a fluido Corso di Laurea: INGEGNERIA INFORMATICA (lasse 09) Le equazioni del moto dei fluidi L equazione di onservazione dell energia in forma termodinamia V M Ω Ω Fig. 5. Shematizzazione di una mahina a fluido

Dettagli

MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 1) 13 Febbraio 2014

MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 1) 13 Febbraio 2014 MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 1) 13 Febbraio 2014 Soluzioni 1. In un sahetto i sono 7 palline olorate: 2 rosse, 3 verdi e 2 gialle. Si fanno 4 estrazioni on rimessa. a) Calola la probabilità

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

LA GIUNTA COMUNALE. 6. Quadro economico

LA GIUNTA COMUNALE. 6. Quadro economico LA GIUNTA COMUNALE PREMESSO: he on D.G.R. n. 1421 del 5/8/2014 è stato approvato il bando il finanziamento degli interventi di effiientamento energetio delle reti di illuminazione pubblia, da onseguire

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Compressori e ventilatori. Impianti frigoriferi

Compressori e ventilatori. Impianti frigoriferi Sheda riassuntiva 10 apitolo 13 Compressori e ventilatori. Impianti frigoriferi Compressori e ventilatori I ompressori si possono lassifiare seondo lo shema seguente: Volumetrii alternativi rotativi Dinamii

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie. RISONANZA Introduzione. Sia data una rete elettrica passiva, con elementi resistivi e reattivi, alimentata con un generatore di tensione sinusoidale a frequenza variabile. La tensione di alimentazione

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

IL TRASFORMATORE REALE

IL TRASFORMATORE REALE Il trasformatore ideale è tale poiché: IL TRASFORMATORE REALE si ritengono nulle le resistenze R 1 e R 2 degli avvolgimenti; il flusso magnetico è interamente concatenato con i due avvolgimenti (non vi

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

FAM. Serie 34: Elettrodinamica IX. Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz. C. Ferrari. Considera una spira come nella figura qui sotto

FAM. Serie 34: Elettrodinamica IX. Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz. C. Ferrari. Considera una spira come nella figura qui sotto Serie 34: Elettrodinamica IX FAM C. Ferrari Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz Considera una spira come nella figura qui sotto n C S 1. Disegna la corrente indotta nella spira se il campo magnetico

Dettagli

Considerate gli insiemi A = {1,2,3,4} e B = {a,b,c}; quante sono le applicazioni (le funzioni) di A in B?

Considerate gli insiemi A = {1,2,3,4} e B = {a,b,c}; quante sono le applicazioni (le funzioni) di A in B? FUNZIONI E CALCOLO COMBINATORIO Il quesito assegnato all esame di stato 2004 (sientifio Ordinamento e PNI) suggerise un ollegamento tra funzioni ostruite tra insiemi finiti e Calolo Combinatorio QUESITO

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

ALCUNE OSSERVAZIONI SUI TRIANGOLI

ALCUNE OSSERVAZIONI SUI TRIANGOLI LUNE OSSERVZIONI SUI TRINGOLI ataloghiamo i triangoli seondo i lati seondo gli angoli 115 3 67 81 Esiste sempre il triangolo? Selte a aso le misure dei lati, è sempre possibile ostruire il triangolo? Quali

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

PROVA DI LABORATORIO # 5

PROVA DI LABORATORIO # 5 PROVA DI LABORATORIO # 5 DEL 03/11/1998 Corso di Tenia delle Alte Tensioni ANALISI DELLA CURVA DI PASCHEN IN ARIA E IN SF 6. VERIFICHE DI MASSIMA E NUMERICA DI UN CIRCUITO MOLTIPLICATORE DI MARX Si intende

Dettagli

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico.

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. Energia potenziale elettrica e potenziale 0. Premessa In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. 1. La forza elettrostatica è conservativa Una o più cariche ferme

Dettagli

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo Gli attuatori Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo ATTUATORI Definizione: in una catena di controllo automatico l attuatore è il dispositivo che riceve

Dettagli

Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore

Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore Modello generale di trasduttore Informazioni sulle caratteristiche fisiche Sistema di misura Catena di misura Dati numerici

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Elettricità e magnetismo

Elettricità e magnetismo E1 Cos'è l'elettricità La carica elettrica è una proprietà delle particelle elementari (protoni e elettroni) che formano l'atomo. I protoni hanno carica elettrica positiva. Gli elettroni hanno carica elettrica

Dettagli

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO vittorio.scialla@strumentiperleaziende.com Attuatore per traiettorie non lineari dotato di

Dettagli

TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA

TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA Evidenza dell interazione magnetica; sorgenti delle azioni magnetiche; forze tra poli magnetici, il campo magnetico Forza magnetica su una carica in moto; particella

Dettagli

La Resistenza elettrica in Alternata. AUTORE Prof. : Ing. FERDINANDO FUSCO

La Resistenza elettrica in Alternata. AUTORE Prof. : Ing. FERDINANDO FUSCO La Resistenza elettrica in Alternata AUTORE Prof. : Ing. FERDINANDO FUSCO Scopo dell unit unità didattica è la conoscenza degli studenti sulla dipendenza della resistenza dei conduttori al variare della

Dettagli

QUANTIZZAZIONE diverse fasi del processo di conversione da analogico a digitale quantizzazione

QUANTIZZAZIONE diverse fasi del processo di conversione da analogico a digitale quantizzazione QUANTIZZAZIONE Di seguito lo schema che illustra le diverse fasi del processo di conversione da analogico a digitale. Dopo aver trattato la fase di campionamento, occupiamoci ora della quantizzazione.

Dettagli

19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico

19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico Moto di una carica in un campo elettrico uniforme Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice se il campo elettrico è uniforme,

Dettagli

Caratterizzazione di finestre da vuoto e radome. Modello circuitale delle finestre da vuoto e dei radome

Caratterizzazione di finestre da vuoto e radome. Modello circuitale delle finestre da vuoto e dei radome ISTITUTO NAZIONALE DI ASTROFISICA OSSERVATORIO ASTROFISICO DI ARCETRI L.GO E. FERMI, 5, 50125 FIRENZE TEL. 39-055-27521; FAX: 39-055-220039 C.F./P.IVA: 97220210583 Caratterizzazione di finestre da vuoto

Dettagli

Ing. Simone Giovannetti

Ing. Simone Giovannetti Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni Ing. Simone Giovannetti Firenze, 29 Maggio 2012 1 Incertezza di Misura (1/3) La necessità di misurare nasce dall esigenza

Dettagli

L analisi dei dati. Capitolo 4. 4.1 Il foglio elettronico

L analisi dei dati. Capitolo 4. 4.1 Il foglio elettronico Capitolo 4 4.1 Il foglio elettronico Le più importanti operazioni richieste dall analisi matematica dei dati sperimentali possono essere agevolmente portate a termine da un comune foglio elettronico. Prenderemo

Dettagli