RELAZIONE FINALE ANNO DI PROVA

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1 SCUOLA MEDIA STATALE PIERO GOBETTI Via L. Gatti, 18 Rivoli (TO) RELAZIONE FINALE ANNO DI PROVA L Indirizzo Musicale nella Scuola Media Statale Piero Gobetti Diario di Bordo A.S. 2012/2013 TUTOR PROF.SSA SILVIA EURON DOCENTE ESAMINATO PROF. CLAUDIO DEVECCHI ANNO SCOLASTICO

2 Indice 1. Introduzione pag Raccolta dati iniziali pag Acquisto strumenti pag Definizione dell orario pag Programmazione pag Scelta brani Musica d Insieme per il Concerto di Natale pag Valutazione: modelli e proposte pag La motivazione degli alunni e dei docenti pag Progetti interdisciplinari pag Utilizzo delle tecnologie (vecchie e nuove) pag Funzione Docente/ Funzione Strumentale pag Verifica condivisa dopo il Concerto di Natale pag Scelta brani Musica d Insieme per il Concerto di fine A.S. pag Test attitudinali futura classe prima pag Partecipazione a Concorsi, Orchestra OMT e uscite didattiche pag Resoconto delle attività pag Esame finale della terza media: la prova di strumento musicale pag Compiti delle vacanze pag Curriculum Vitae pag.46 2

3 1. Introduzione Mi chiamo Claudio Devecchi, sono nato a Torino il 14 Novembre 1966, suono la chitarra dal 1981, insegno questo strumento dal 1990 ma solo dal 2004 all interno della scuola dell obbligo. Ho praticato svariati generi musicali, collaborato con diverse persone, ho preso parte a produzioni nazionali e internazionali. Ho viaggiato molto suonando in contesti diversissimi, dalle strade ai teatri, da solo e in gruppo. La musica mi ha sempre appassionato: avevo tre anni e mio papà mi aiutava a far funzionare un vecchio giradischi con il quale ascoltavo di tutto: dalle colonne sonore di Morricone ai Beatles, passando per i vecchi dischi a 78 giri dove il jazz e il blues la facevano da padrone. Quando avevo circa sei anni mio nonno materno, vedendo il mio forte interesse per la musica, mi disse che era sua intenzione regalarmi una fisarmonica: era armato da nobili intenzioni ma su di me la notizia ebbe effetti non proprio positivi in quanto conoscevo questo affascinante strumento solo per il genere musicale denominato Liscio, distante dai miei gusti e dai miei ascolti. Risultato: non ne volli sapere di imparare a suonare uno strumento fino ai 14 anni ma continuai ad ascoltare tanta musica. A quindici anni prime esperienze in gruppi Rock, a diciassette anni il primo impatto con il jazz e a diciannove con la chitarra classica: uno strano percorso! A ventuno anni inizio a vivere di musica, circa centoventi concerti all anno. L anno dopo inizio anche a insegnare in scuole private. Mi diplomo sia in jazz che in chitarra classica. Nel 1996 si presenta la possibilità di entrare negli elenchi prioritari per la sperimentazione dell Indirizzo Musicale nella Scuola Media, ricordo vagamente di averla snobbata avendo altri obbiettivi: dischi e tournee dal vivo. Per farla breve nel 2003 inizio una collaborazione discografica internazionale, all inizio sembra appagante ma dopo aver raggiunto l obbiettivo che mi ero prefissato non ero convinto: tutto qui? Contemporaneamente giro l Italia facendo più di un centinaio di concerti l anno ma qualcosa si è rotto! A settembre 2004 mando quasi distrattamente una a diverse scuole per propormi come insegnante di chitarra, una di queste è il Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo. Dopo quindici giorni mi chiamano per una supplenza di un mese, vado e rimango folgorato sulla strada per Damasco : l ambiente scolastico è incredibile! A parte gli inevitabili e largamente minoritari soggetti con poca voglia di lavorare, la scuola è piena di persone che lavorano con passione tutti i giorni, che amano lavorare con gli alunni: fanno fare esperienze, spronano a crescere, incoraggiano. E sostanzialmente diverso da una struttura privata perché gli obbiettivi non sono 3

4 solo musicali, è in gioco la crescita globale dell alunno. I ragazzi poi sono straordinari, è la parte migliore del nostro paese ma è anche la più fragile: se motivati sono in grado di raggiungere traguardi inaspettati, se lasciati a loro stessi o demotivati diventano apatici, da qui ne consegue la grandissima responsabilità di noi Docenti. Rimango molto colpito da questa esperienza e maturo la decisione che questo sarà il mio futuro lavorativo: mi iscrivo prima ai corsi di Didattica della Musica e successivamente al corso di Didattica dello Strumento Musicale in Conservatorio, ambedue abilitanti al fine di entrare nelle Graduatorie Permanenti. Dal 2007 copro supplenze annuali relative a Educazione Musicale e Strumento Musicale in diverse scuole e nell estate del 2012 arriva finalmente la chiamata in ruolo. Visto l arduo compito non mi resta che augurarmi in bocca al lupo per gli anni a venire 4

5 2. Raccolta dati iniziali Ogni ingresso in una nuova scuola è stato sempre per me un momento di estrema curiosità: è come entrare in un nuovo microcosmo fatto di dinamiche tra persone e cose, di abitudini, gesti consolidati che hanno una loro valenza e che occorre conoscere da subito se si vuole interagire proficuamente. L accoglienza riservatami è ottima: dirigenti e colleghi mi accolgono nel modo migliore. In particolare con i docenti di strumento si percepisce da subito una disponibilità alla collaborazione che ci dovrebbe essere sempre in ambito scolastico, conditio sine qua non al raggiungimento degli obiettivi didattici ma soprattutto per la crescita dell alunno che, per emulazione, può diventare individuo che collabora e collaborerà con altri individui in un ottica di cittadinanza attiva. Ma avrò modo di allargare questo concetto nei prossimi paragrafi in quanto humus di tutta la mia piattaforma didattica. Conosco anche la docente di chitarra che mi ha preceduto, la Prof.ssa Chiara Maritano, con la quale, previo appuntamento, ci incontriamo e scambiamo impressioni riguardo i documenti relativi al piano di lavoro annuale svolto con coloro i quali saranno i miei nuovi alunni. Anche questa è una prassi che dovrebbe essere consolidata, eliminando quelli che alcune volte sono personalismi di noi docenti. Il livello degli alunni è molto buono, hanno svolto attività di vario tipo (solistico, musica da camera, orchestra) e la maggior parte di loro è entusiasta di suonare il proprio strumento. Alcuni di loro mi chiedono se potranno suonare anche la chitarra elettrica, rispondo che ci sarà la possibilità di esplorare anche quel settore strumentale a patto che si rispetti il percorso ministeriale (è evidente che non ho dato loro una risposta così formale). Anche gli alunni degli altri strumenti sono di livello medio-alto e questo mi rassicura sulla musica d insieme. In sintesi gli strumenti previsti dalla SMS Gobetti sono i seguenti: Chitarra Flauto Pianoforte Violino 5

6 I colleghi mi fanno da cicerone all interno della scuola: gli spazi sono adeguati, anche l aula di orchestra è abbastanza spaziosa. Noto che la strumentazione è un po povera, ci sono solo un pianoforte verticale e una tastiera pesata a 88 tasti e qualche percussione: poco per consentire, soprattutto ai pianisti, di cooperare alla riuscita della Musica d Insieme con la giusta motivazione. E qui si verifica una cosa che puntualmente ho riscontrato nelle cinque scuole in cui ho insegnato fino ad ora: nei ripostigli, negli scantinati e nei laboratori delle scuole ci sono a volte attrezzature di vario tipo che, seppur inventariate, sono dimenticate o scarsamente valorizzate. Infatti sarebbe opportuno per chi entra in una nuova scuola farsi dare un inventario della strumentazione e valutarne l utilizzo insieme ai colleghi. Così abbiamo fatto. Da questa operazione di ricerca sono stati portati alla luce: 3 tastiere elettroniche multi timbriche non funzionanti (rese funzionanti) 2 tamburi con relativo supporto piatti sospesi percussioni varie (battenti, nacchere, metallofono, bonghi ) Mixer 12 canali con cassa auto-amplificata 1 microfono dinamico 4 chitarre classiche/ 1 chitarra acustica Questo lavoro è determinante anche nella scelta del repertorio della Musica d Insieme in quanto l arrangiamento musicale deve essere creato o adattato alla strumentazione a disposizione. Valuterei da parte del Collegio Docenti l istituzione di una Funzione Strumentale che si occupi della gestione della strumentazione dell Indirizzo Musicale ed eventualmente di un ATA formato al montaggiosmontaggio strumentazione in caso di concerti anche in un ottica futura di istituto comprensivo. L istituzione di un registro di assegnazione dei beni potrebbe ottimizzare l utilizzo dei materiali a disposizione, evitando l acquisto di doppioni o di strumentazione non adatta a più utilizzi. 6

7 3. Acquisto Strumenti Come si evince dal capitolo precedente un efficace inventario della strumentazione a disposizione ci permetterà di valutare acquisti che vadano nella direzione della programmazione didattica (collettiva e individuale) evitando doppioni. Questo è un punto sensibile per diversi motivi: I fondi messi a disposizione della scuola per nuovi acquisti sono sempre più risicati e ciò impone una loro ottimizzazione In un ottica di verticalizzazione (materna, primaria, secondaria di I grado, etc) dotarsi di strumentazione multifunzione pone la scuola, nella sua intera accezione e funzione, in condizione di affrontare i momenti caldi dei saggi di Natale e fine Anno Scolastico costruendo impianti modulari da installare in luoghi diversi nello stesso momento Gli arrangiamenti musicali della Musica d Insieme dipendono molto dalla strumentazione a disposizione: ogni Docente di strumento è stato (o dovrebbe essere stato) preparato a creare arrangiamenti ad hoc per le varie orchestre della sezione a Indirizzo Musicale (come da programmi dei Corsi Abilitanti del D.M. n. 137 del 28/9/07) partendo da vari aspetti, non ultimo quello relativo al vissuto musicale dell allievo quale leva motivazionale. Per quanto riguarda i fondi messi a disposizione della scuola ne esistono di diverso tipo: Fondo d Istituto consigliata la lettura, tuttavia si evince subito una cosa importante: non è possibile stornare fondi per investire in strumenti: il FIS serve solo a pagare le ore di docenza. Erogazioni liberali Ex lege 440: (fondi per l arricchimento dell offerta formativa). Eventuali fondi degli Enti Locali 7

8 Per quanto riguarda le erogazioni liberali esistono diverse possibilità in merito: Donazione mirata: elargizione di denaro o di beni strumentali con vincolo di destinazione d uso da parte di persone fisiche o giuridiche. Per i beni strumentali sono solitamente istituti bancari o associazioni di genitori sul territorio che donano uno o più strumenti musicali ad uso della scuola. Erogazione liberale sotto forma di contributo (non obbligatorio) per piccole attività svolte durante l anno, ad esempio per il DVD del Concerto di Natale o di Fine Anno Scolastico, l eventuale progetto interdisciplinare tra Arti Visive e Musica dove con un urna posta all uscita della mostra stessa per le offerte mirate all ampliamento delle attività artistiche nella scuola si potrebbero raccogliere somme significative. Per esperienza personale i ritorni di queste operazioni sono estremamente variabili e vanno da poche centinaia di euro a qualche migliaio. Di ogni somma o bene elargiti va avvertita la DSGA (Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi) che li metterà a bilancio o a inventario. Template Erogazione Liberale: Delega per prenotazione DVD Concerto di Natale 2012 Il/La sottoscritto/a nato/a a il DELEGA il/la proprio figlio/a nato/a a il a consegnare al docente di strumento musicale, unitamente a codesta delega, la somma consigliata di Euro 10 (dieci), relativa al DVD del Concerto di Natale 2012 e a titolo di donazione per la scuola. Il DVD sarà consegnato direttamente all'allievo nei giorni successivi e i proventi saranno reinvestiti in strumentazione per l'indirizzo Musicale. (luogo e data) (Firma) Attraverso quest ultima forma di finanziamento abbiamo potuto acquistare i seguenti strumenti musicali: 8

9 Cassa amplificata FBT 12RA Batteria acustica completa Tastiera 88 tasti M-Audio corredata da expander suoni EMU Proteus Cavi di connessione Jack e Cannon 2 piantane per casse acustiche E stato possibile attraverso questi acquisti mettere in condizione l orchestra di allocare tutti i musicisti, soprattutto i pianisti, tra tastiere e percussioni. Il suono si è rivelato più ricco e appagante consentendo la realizzazione di repertori più complessi. A mio avviso un po di strada resta ancora da fare per avere più qualità dei suoni e duttilità del repertorio. In tal senso mancherebbero i seguenti strumenti: Basso elettrico e relativo amplificatore Chitarra elettrica e relativo amplificatore Pianoforte elettronico multi timbrico di elevata qualità Seconda Cassa acustica amplificata (in realtà ci sarebbe ed è nell archivio davanti alla Presidenza, viene utilizzata solo una o due volte l anno) N 6 chitarre classiche amplificate di buona qualità Ottavino 9

10 4. Definizione dell Orario L Indirizzo Musicale alla SMS Gobetti è impostato su corso unico (come da DM 6 Agosto 1999), le ore di orchestra sono previste al mattino negli ultimi tre moduli orari di 55 minuti del martedì con questa scansione: IIA IA IIIA L orchestra nell orario mattutino consente diversi vantaggi: Un interazione proficua tra insegnanti dello stesso corso che deriva dall incontro personale (seppur fugace) durante il cambio d ora; Una consapevolezza tra insegnanti di far parte dell organismo scuola in cui il rispetto reciproco e l esigenza di interdisciplinarietà dovrebbero tener distanti spinte di individualismo in cui talvolta i Docenti incappano (e noi Docenti di strumento non ne siamo immuni): Parte IV, Art. 3 DM 92/79 Limitare le assenze ad orchestra che possono derivare da un orario pomeridiano Ogni strumento ha le sue peculiarità e ogni insegnante le sue metodologie didattiche. Dopo più di venti anni di insegnamento ho organizzato gli orari della lezione del mio strumento (pomeridiana e una volta alla settimana) in questo modo: al posto di avere un solo alunno per cinquanta minuti scelgo di avere due alunni insieme per un ora e quaranta minuti. Nella lezione ci sarà più tempo per spiegare la teoria musicale necessaria e si potranno affrontare le problematiche della musica d insieme affrontando da subito l interazione musicale tra alunni di pari livello come se fosse una piccola prova a sezioni. Ci sarà comunque più tempo per affrontare il programma solistico e gli alunni potranno spronarsi a vicenda in un ottica di apprendimento cooperativo. 10

11 Altro sistema, da valutarsi con i colleghi di strumento in futuro, è la costituzione di una prova a sezioni stabile: si tolgono alcuni minuti dalla lezione singola di strumento e con questi si va a costituire una prova a sezioni di trenta/quarantacinque minuti. Tale prova a sezioni potrebbe funzionare bene se l orario della lezione di Musica d Insieme fosse disposto nell ultimo modulo di giorni differenti per ogni classe. In questo modo la prova di sezione potrebbe essere fatta subito dopo o, meglio, si inizierebbe con la prova a sezione nell orario precedentemente fissato per la Musica d Insieme e successivamente ci si ritroverebbe in orchestra già caldi e con gli strumenti accordati. Va da sé che l orario di uscita delle classi ad Indirizzo musicale sarebbe posticipato di quei trenta/quarantacinque minuti. In merito a questo ci sono opinioni contrastanti: personalmente, e non sono il solo, credo servano le prove a sezione per velocizzare la Musica d Insieme. Tuttavia in alcuni casi questa proposta diventa di difficile attuazione: ad esempio l assenza di rientro pomeridiano per far spazio alle altre materie costringe l alunno a stare a scuola ininterrottamente dalle 8.00 alle Come chiedergli di fare anche solo mezz ora in più? 11

12 5. Programmazione Didattica La programmazione didattica in un corso a Indirizzo Musicale dovrebbe avere caratteristiche di interdisciplinarietà tra Docenti di Strumento e Docente di Educazione Musicale per la complementarietà delle discipline stesse. Tenendo conto della libertà del metodo d insegnamento costituzionalmente riconosciuta dal contratto di lavoro esistono obbiettivi comuni nel breve, medio e lungo termine che andrebbero concordati, nel dettaglio: All inizio dell anno scolastico la classe prima avrà alunni che arrivano da esperienze pregresse musicali diverse tra loro. Un obbiettivo didattico a breve/medio termine sarebbe quello di portare la preparazione ad un livello omogeneo per sviluppare un funzionamento armonico nella pratica della Musica d Insieme. E noto che i vari strumenti abbiano difficoltà iniziali diverse e il repertorio della Musica d Insieme debba adattarsi a questo. I Docenti dovrebbero prenderne atto ed essere informati sull andamento dell apprendimento anche degli altri alunni e non solo dei loro. Infatti non è un caso che nei recenti corsi di abilitazione alla classe di concorso A77 siano previste parecchie ore di composizione e orchestrazione in cui sono toccati anche i temi di didattica dei vari strumenti in modo generale. La teoria musicale ed il solfeggio (in qualsiasi forma) è una terra di confine tra le classi di concorso Strumento ed Educazione Musicale. La collaborazione tra i soggetti diventa dunque necessaria e proficua al fine di non creare sovrapposizioni con metodologie diverse, ottimizzando i tempi e l apprendimento. Una proposta che la rete MIRè di Torino, la rete di Scuole a Indirizzo Musicale della Provincia di pertinenza, sta portando avanti come sperimentazione, è la creazione di un percorso didattico nell Educazione Musicale per la classe a Indirizzo Musicale dove la storia del repertorio non si avvalga necessariamente del flauto dolce bensì degli strumenti che gli alunni hanno scelto nell Indirizzo Musicale. Tale scopo sarà raggiunto utilizzando arrangiamenti musicali che, se tale sperimentazione procederà, saranno realizzati e messi a disposizione delle scuole dalla collaborazione tra Docenti di Educazione Musicale e Strumento Musicale. Per le classi seconda e terza la situazione dovrebbe essere meno delicata in quanto gli alunni sono già conosciuti dai Docenti. Tuttavia si arriva dal 12

13 periodo estivo dove alcuni alunni si resettano per la scarsa applicazione sullo strumento. Di questo occorre tenere conto negli arrangiamenti della Musica D Insieme privilegiando i brani più semplici all inizio per arrivare progressivamente a quelli più complessi. Sicuramente utile una calendarizzazione condivisa dei brani da affrontare. Ovviamente queste considerazioni partono dalla convinzione che nessuno debba essere escluso dall attività di orchestra e che ognuno dia il massimo per quelle che sono le sue possibilità. Ogni alunno deve essere valorizzato, la spinta motivazionale deve essere tenuta alta. Stiamo costruendo un orchestra che deve funzionare in tutte le sue parti e dove, se una parte non funziona, non fa rendere bene le altre. Questo concetto ha una rilevanza formativa altissima, in linea con quel concetto di Cittadinanza Attiva di cui tanto si parla: stiamo formando persone responsabili che, seppur differenti, sappiano collaborare tra loro in un progetto comune. Mi sembra che questo compito sia per la scuola italiana attualissimo e ineludibile, visto che le recenti e meno recenti notizie di cronaca dipingono un quadro dove l individualismo dilaga a spese dell etica e del rispetto tra persone, sia nella vita lavorativa che in quella di tutti i giorni. Per esperienza personale maturata in anni lavoro, sia che si tratti di insegnamento che di attività professionale, i princìpi di condivisione e comunicazione tra colleghi sono sempre causa di successo progettuale. Gli alunni sono sensibilissimi a questo e percepiscono la volontà di collaborare tra insegnanti e, per emulazione, la mettono in pratica tra pari. Al contrario la mancanza dei suddetti princìpi comporta una non corretta e funzionale organizzazione, ritardi, tempi vuoti e tensioni tra Docenti. In questo A.S. 2012/2013 la comunicazione tra docenti è stata garantita, oltre che dall uso ponderato di s e sms, anche da un incontro settimanale di 25 minuti, fissato il giorno martedì tra la fine delle ore di Musica d Insieme e l inizio delle ore di Strumento, in orario Questo momento di rilevante importanza didattico-organizzativa può essere inglobato in quella che viene definita Funzione Docente, funzione di cui cercherò di attualizzarne i concetti in un prossimo paragrafo. Per quanto riguarda la didattica dello strumento, nel mio particolare caso la chitarra, esistono diversi misunderstandings da chiarire subito: Nella Scuola Media a indirizzo musicale, riguardo alla chitarra esiste da sempre una certa (comprensibile) confusione relativa ai generi eseguibili sullo strumento e alla distinzione delle varie "chitarre" (classica, elettrica, pop, jazz, etc...): lo studente, infatti, sceglie questo strumento credendo, talvolta, che possa 13

14 raggiungere le sonorità che a lui interessano, molto spesso riferite ai generi Rock e Pop (questo è il suo vissuto e bisogna considerarlo); ma questo ragazzino potrebbe realizzare, presto o tardi, che i risultati, le sonorità, non siano quelle che immaginava, con possibile frustrazione durante i tre anni di scuola media inferiore e probabile abbandono dello strumento dopo il ciclo scolastico. Occorre quindi gettare dei ponti tra la tradizione strumentale classica, spesso lontanissima culturalmente dal suo ambito di provenienza e le aspettative di questo adolescente, al fine di poter aumentare la sua cultura musicale in particolare e la formazione della sua persona più in generale. Impossibile? Non ne se ne vede la necessità? Di difficile/impossibile attuazione? E chiaro, non è cosa per chi persegue il minimo sindacale, ma personalmente, visti i risultati di questi venti anni di insegnamento, continuerò a raccogliere la sfida. 14

15 6. Scelta brani Musica d Insieme per il Concerto di Natale In tre mesi è possibile costruire un concerto che abbia un programma di sala di circa dieci brani? In questo concerto vi sembra possibile la partecipazione della classe prima con la maggior parte degli alunni che parte da zero con lo strumento? Prima di dare delle risposte rifletterei su che cosa vuol dire Musica d Insieme contestualizzando l esperienza del Corso Abilitante per Strumento Musicale ed in particolare il Corso di Orchestrazione e Musica d Insieme tenuto dal M Antonio Giacometti, compositore nonché ex Presidente SIEM (Società Italiana Educazione Musicale). In linea con questo tipo di approccio si decide di iniziare da due brani semplici. Il primo è Der Weihnachtsmann, l ho arrangiato in Sol Maggiore per agevolare l utilizzo di corde a vuoto di chitarre e violini: La parte del pianoforte viene eseguita o nella sua interezza oppure dividendo la mano destra dalla sinistra, assegnando a ciascun pianoforte/tastiera un timbro diverso La parte delle chitarre è unica e non necessita di adattamenti La parte di violino contempla le corde a vuoto e l utilizzo del primo dito I flauti hanno la parte più impegnativa per la questione della seconda ottava, si decide che raggiungeranno l orchestra qualche settimana dopo e inizieranno con la seconda semifrase mentre l insegnante o altri strumenti faranno la prima semifrase. Nel giro di poco tempo riusciranno a fare anche la prima semifrase. Questo brano contempla l uso dei ritornelli e delle battute di pausa, abbiamo aggiunto in corso d opera le dinamiche e il rallentato finale. Il brano è stato eseguito seguendo le sopracitate articolazioni dall orchestra della IA dopo due settimane di studio per quanto riguarda i pianoforti e le chitarre e dopo tre/quattro settimane dai violini e dai flauti che, com è noto, hanno un approccio iniziale più complesso. Il secondo brano è C est Noel, originariamente canone vocale del M G. Abbà, in cui la collega Antoinette Pardì, Docente madrelingua di Francese presso la SMS 15

16 Oscar Levi di Chieri (TO), ha elaborato un testo in Francese. Di questo brano ho curato l arrangiamento che prevede più parti reali: La parte del pianoforte viene eseguita o nella sua interezza oppure dividendo la mano destra dalla sinistra, assegnando a ciascun pianoforte/tastiera un timbro diverso. Verranno assegnati ai pianoforti anche le parti dei violini suonate un ottava più bassa per aiutarli nell intonazione. La parte delle chitarre è unica e non necessita di adattamenti Le parti dei violini sono due: il violino1, che solitamente è il più complesso, qui è inteso come la prima parte da imparare perché contempla solo l uso del primo dito oltre le corde a vuoto. Il violino2 prevede l uso del terzo dito per cui si attende che i ragazzi esplorino lo strumento fino a quel punto Per i flauti vale quello che si è detto per il brano precedente, le parti qui sono due, il flauto1 prevede l utilizzo della seconda ottava Ci sono tre parti di percussioni La parte cantata (non a canone ma all unisono) viene eseguita dagli alunni mentre suonano (quando i flauti suonano non c è mai il cantato). Alla fine dell arrangiamento strumentale parte il canone vocale a cappella. Per la pronuncia della parte cantata ci siamo avvalsi della collaborazione della Prof.ssa Emanuela Giacchelli, Docente di Francese. Il terzo brano è Adeste Fideles, arrangiato dalla Prof.ssa Silvia Euron: il brano è complesso, ci sono anche semiminime puntate, per molti strumenti ci sono almeno due parti. Costituisce un bel banco di prova che i ragazzi supereranno brillantemente. Per la classe seconda la scelta è caduta su Jingle bells, We are the champions (Queen, arrangiamento di Andrea Cappellari) e la Marcia di Radetzky (Johann Strauss, arrangiamento di Carmelo Lacertosa). Per la classe terza prevediamo Bolero di Ravel (arrangiamento di Ugo Fiamingo), Mas alla (G. Estefan) e White Christmas Extreme di cui ho curato gli arrangiamenti. 16

17 7. Valutazione: modelli e proposte La valutazione periodica dell alunno rappresenta un momento delicato nel percorso didattico. Anni fa un dirigente scolastico mi spiegò il valore statistico della valutazione, sia che si tratti della valutazione nel breve termine che di quella alla fine di un quadrimestre. Ma come è possibile dare valore statistico, che come è noto si basa su numeri ben superiori all unità, a valutazioni che possono essere di pochissime unità ogni quadrimestre? La risposta può essere data dalla natura stessa della materia che stiamo insegnando e dalle sue finalità più o meno esplicite: imparare uno strumento musicale implica un applicazione costante che forse è addirittura più importante del cosiddetto talento. La costanza nello studio è un valore assoluto che, se compresa dall alunno, può avere un effetto trascinamento anche nelle altre materie scolastiche. Settimana dopo settimana l alunno svolge esercizi progressivi e il rapporto uno a uno (o uno a due nel mio caso) consente la valutazione settimanale in base ai parametri seguenti, di cui esplico i valori medi giornalieri di esercizio: Tecnica (max 5 minuti) Lettura ritmica (10 minuti) Repertorio (20 minuti) Musica d Insieme (10 minuti) La valutazione settimanale sarà il risultato di una media ponderata (non matematica) dei parametri sopra elencati. Tuttavia questo modello ha avuto, già dalla prima attuazione alcuni anni fa, bisogno di un correttivo, in quanto l alunno può trovarsi in difficoltà in alcune settimane dense di verifiche di altre materie. Questo correttivo l ho chiamato Giudizio Sospeso, abbreviato G.S., ed è una valutazione che non entra nella media ponderata ma rimanda la valutazione alla settimana seguente. Tale meccanismo non dovrebbe essere iterato e l utilizzo medio in questi anni è stato di 2/3 volte a quadrimestre. Questo metodo consente un numero di valutazioni che varia tra dieci e quindici a quadrimestre, ciascuna delle quali composta dei quattro parametri sopra citati. L allievo è facilitato nel suo compito a casa per il minutaggio assegnato a ciascun aspetto musicale che deve affrontare, corredato della valutazione parziale 17

18 riguardante questi aspetti. Saprà quindi dove ci sono da risolvere alcune sue mancanze e non incorrerà nella tentazione di rifare passaggi musicali ormai maturi solo perché gli riescono bene a discapito di altri passaggi, a lui ancora ostici, che potrebbero farlo crescere tecnicamente. E evidente che la programmazione in itinere deve essere pesata sull alunno che si ha di fronte: fermo restando lo schema che ho illustrato, i metodi e le strategie didattiche dovrebbero essere differenziate da alunno ad alunno per evitare pericolosi momenti di stallo nell apprendimento. Oltre alla leva motivazionale deve sempre essere tenuta presente una possibile fragilità dell alunno, dovuta al periodo anni: basta poco per demotivarli, bisogna che sentano la nostra vicinanza. Concludendo, ho riscontrato che così facendo ci siano gli elementi per una serena valutazione generale, oltre ad un proficuo raggiungimento degli obbiettivi didattici. 18

19 8. La motivazione degli alunni (e dei docenti) I risultati tangibili di ogni attività che tutti noi eseguiamo ogni giorno nella vita quotidiana e professionale sono condizionati dalla motivazione che ci spinge ad eseguirle. Può succedere talvolta di essere costretti, solitamente per i tempi stretti, ad un insegnamento ex-cathedra in cui impartiamo insegnamenti ai nostri allievi senza dare spazio alla spiegazione delle finalità e degli obbiettivi di tali insegnamenti. Credo che i nostri alunni, pur nel rispetto dei ruoli, siano degli alleati con i quali ottenere gli obbiettivi didattici che ci prefiggiamo. E aggiungo: perché una parte di questi obbiettivi non possiamo concordarli insieme a loro agendo su metodi e strumenti didattici? Ho lavorato presso aziende ed ho avuto incarichi di dirigenza e frequento ancora adesso amici che si occupano di gestione del personale. Pur nel rispetto dei ruoli, i risultati positivi che hanno avviato trend positivi si sono verificati sempre in presenza di un osmosi tra la dirigenza e i sottoposti, con momenti di brainstorming e comunicazione in cui ognuno si è sentito parte di un sistema ed in cui il suo intervento può determinare positività e negatività in termini di risultati per se e per gli altri colleghi. E in tal senso che la riforma della Scuola Media del 1979 ci spronava? I concerti di Natale, fine anno scolastico e i vari saggi o concorsi sono degli obbiettivi che noi Docenti e gli alunni dovremmo sentire fortemente, senza però ansia da prestazione. E vero che attraverso tali obbiettivi potremmo essere valutati ma in un ottica di civiltà e obbiettività chi può esimersi dall esserlo? Il pensare che non siano indispensabili o produttivi non mi trova d accordo, ma dobbiamo intenderci su cosa vuol dire partecipare ad un concorso o preparare un concerto: se inseguiamo a tutti i costi il concerto perfetto o il 1 premio assoluto ad un concorso la questione può diventare pesante, sia per gli alunni che per i docenti. La perfezione è un punto di arrivo (per lo più teorico!), credo che l Indirizzo Musicale nella Scuola Media sia invece un importante punto di passaggio in cui qualità e mancanze, punti di forza e debolezze si mescolano ed esistono per essere individuati e risolti, il più serenamente possibile. Nel mio percorso da docente ho portato numerose classi ai concorsi ma ne ricordo una la cui prova non è andata benissimo: la stessa classe si è riscattata ampiamente nel concerto di fine anno: hanno capito da soli, attraverso il confronto con altre classi di altre scuole, cosa non ha funzionato. Quell esperienza li ha resi indipendenti, autonomi, capaci di autovalutazione obbiettiva: cosa potevo pretendere in più? 19

20 9. Progetti interdisciplinari Molte volte mi sono posto la domanda sul significato dell insegnamento di uno strumento musicale all interno della scuola superiore di primo grado e di quale differenza d impostazione ci dovesse (o non ci dovesse) essere rispetto ad una scuola di musica, sia essa il Conservatorio o una scuola civica o quant altro. La risposta che mi sono per ora dato riguarda il fatto che intorno al mio essere insegnante di strumento esistono tutte le altre materie scolastiche. L interazione proficua tra tutte le materie può diventare uno straordinario mezzo motivazionale denso di significato. Credo in generale che sia sempre più semplice per i ragazzi (e non solo per loro) vivere una loro scelta, musicale e non, se la si rapporta con attività collaterali, vista la caratteristica sincreticità che contraddistingue i nostri alunni: si mettono così in moto gardneriane pluralità di intelligenze. Ricordo un incontro con uno dei massimi didatti della musica jazz, il saxofonista David Liebman, durante il quale ci disse che la crescita di un musicista va solitamente nella direzione di una sua crescita spirituale e culturale in quanto la musica è una storia, un racconto che il musicista stesso pone in essere mettendo in moto il suo background di emozioni e idee, che non sempre derivano dalla lettura musicale ma da esperienze vissute, letture, collaborazioni con persone, in sintesi un acculturamento umano, nell accezione più estesa possibile del termine, che ci fa raccontare il nostro vissuto quando suoniamo. Stesso approccio adottato dal pianista Chick Corea: sarà un caso che anche lui come Liebman sia sempre allo stato dell arte pur avendo avuto in quasi 60 anni di attività musicale progetti, anche in contemporanea, molto diversi tra loro? Tornando ai nostri alunni, non credo sia opportuno blindare la nostra lezione a scopi solo musicali ma aprire la collaborazione alle altre materie. Le ipotesi possono essere le più svariate e delle seguenti alcune le ho sperimentate negli anni passati; l elenco è forzatamente sintetico per dare solo un idea: Arte Visiva e Musica: la musica commenta le realizzazioni di Arte visiva degli alunni Lingue straniere e Musica: elaborazioni di testi di canzoni curando i fonemi linguistici complessi attraverso il canto. Tecnologia e Musica: costruzione di strumenti musicali; utilizzo delle nuove tecnologie, per esempio un concerto alimentato solo con pannelli fotovoltaici. 20

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