Riunione annuale piani di risanamento e controllo Regione Veneto

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1 Riunione annuale piani di risanamento e controllo Regione Veneto LEGNARO 4 FEBBRAIO 2016

2 PROGRAMMA TUBERCOLOSI, BRUCELLOSI, LEUCOSI BLUE TONGUE PARATUBERCOLOSI ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUIDI MALATTIA DI AUJESZKY MALATTIA VESCICOLARE INFLUENZA AVIARIA

3 TB-BRC-LBE-BRO

4 Situazione epidemiologica TBC BRC LBE Il 31 dicembre 2015 è scaduto il piano regionale di eradicazione di cui alla DG 1564 del 13 settembre 2013 Il piano aveva una durata triennale e prevedeva: BRUCELLOSI (LEUCOSI) Prove (sul latte o sul sangue) sul 20% delle aziende ogni anno in modo che nell arco di 5 anni tutto il patrimonio bovino sia testato. Gli allevamenti che effettuano la vendita di latte crudo destinato al consumo umano diretto controllo a cadenza annuale Accreditamento delle aziende da ingrasso che movimentano capi da vita TUBERCOLOSI Effettuazione ogni 4 anni delle prove intradermiche in tutti gli allevamenti da riproduzione o misti Gli allevamenti che effettuano la vendita di latte crudo destinato al consumo umano diretto controllo a cadenza annuale Prove su animali provenienti da zone a rischio Accreditamento delle aziende da ingrasso che movimentano capi da vita

5 Situazione epidemiologica TBC BRC LBE BRUCELLOSI OVICAPRINA Prelievi di sangue a cadenza biennale i su: Tutti gli animali maschi non castrati di età superiore ai sei mesi; Tutti gli animali introdotti nell azienda nel periodo successivo al controllo precedente; Il 25% delle femmine in età da riproduzione (sessualmente mature) o in lattazione, per un numero di capi non inferiore a 50 per azienda. Se presenti in numero inferiore a 50, dovranno essere testate tutte. GREGGI TRANSUMANTI doppio controllo sierologico sugli animali di allevamenti che praticano l alpeggio PIANO ABORTI Finanziamento regionale per la parte inerente i conferimenti degli aborti da parte dei LLPP

6 Situazione epidemiologica TBC BRC LBE Nel corso dell attività prevista dal piano regionale non si sono evidenziate positività confermate per Brucellosi Bovina, Leucosi Bovina, Brucellosi Ovi-caprina È stata confermata una sola positività per Tubercolosi nel corso del 2015 in un allevamento da riproduzione Sono emerse alcune false positività per quanto riguarda le analisi effettuate su campioni (sia latte sia sangue) per BRC, LBE e Brucellosi OC e per alcune prove intradermiche per TB

7 Positività latte BRC (dubbi) ASL AZIENDE POS LATTE per BRC BOVINA F101 3 F102 1 F105 2 F106 1 F115 1 F120 1 F122 4 TOTALE 13 n. aziende Approfondimenti diagnostici Campioni testati 13 Agglutinazione rapida Fissazione del complemento 52 3 Riprelievi di latte crudo aziendale 4 1 Esame colturale per Yersinia sulle feci 15 1 Esame colturale per Brucella spp 7 A seguito di approfondimenti diagnostici tutte le aziende sono risultate negative

8 Positività latte LBE (dubbi) ASL AZIENDE POS LATTE per LBE* F101 1 F109 1 TOTALE 2 n. aziende Approfondimenti diagnostici Campioni testati 2 Riprelievi di latte crudo aziendale 4 2 Sierologici dei singoli capi 100 A seguito di approfondimenti diagnostici tutte le aziende sono risultate negative

9 TBC prove intradermiche N. AZIENDE ASL COMUNE N. CAPI POS N. CAPI STALLA ORIGINE CAPI POSITIVI 1 ASL 13 MIRANO Capi provenienti dall AUSTRIA 1 ASL 6 POIANA MAGGIORE capo nato in stalla e 1 capo nato a Mantova 1 ASL 15 SANTA GIUSTINA IN COLLE capi nati in stalla e 9 provenienti dall AUSTRIA 1 ASL 9 GORGO AL MONTICANO Nati in stalla Fatta eccezione per l azienda sede di focolaio dell Az.-ULSS 15, gli esami effettuati sui capi di tutte le altre aziende sospette hanno dato esito negativo (IZSLER).

10 TBC - focolaio AZ-ULSS 15 14/09/2015 positività alla prova intradermica in un azienda di bovine da latte in provincia di Padova. Presenti 69 capi di questi, 24 risultavano positivi alla prova. 9 capi risultati positivi erano di provenienza austriaca. Grado positività IDT CAPI ORIGINE CAPI IT AU TOTALE

11 TBC Focolaio Az-ULSS 15 14/09/2015 effettuato il sequestro di tutto l effettivo con divieto di spostamento degli stessi a esclusione dell invio al macello e obbligo di commercializzazione del latte prodotto esclusivamente dalle bovine risultate negative con vincolo di trattamento termico /09/2015 inviati a macello tutti i capi presenti in azienda. 24 risultavano con lesioni di diverso livello di gravità. Di questi 24 soggetti, 5 erano positivi alla prova intradermica ma senza lesioni evidenti all esame post-mortem. 5 invece erano negativi alla prova intradermica ma con lesioni all esame post-mortem.

12 Foto ASL 15

13 Foto ASL 15

14 Foto ASL 15

15 Lesioni anatomopatologiche GRADO LESIONI A.P. N. CAPI P ESITO IDT TOTALE N 0 = assenza di lesioni 1 = 1-3 noduli sclerocaseocalcifici a carico di linfonodo 2 = noduli confluenti diffusi a livello linfonodale 3 = lesione generalizzata (polmone)

16 Foto IZSVe

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26 Foto IZSVe

27 Foto IZSVe

28 Nuovo piano regionale TB, BRC, LBE, BR-ovicaprina Piano quinquennale (dal 2016 al 31/12/2020) TUBERCOLOSI BOVINA BRUCELLOSI BOVINA LEUCOSI BRUCELLOSI OVI-CAPRINA Prove intradermiche sul 20% delle aziende ogni anno in modo che nell arco di 5 anni tutto il patrimonio bovino sia stato testato. Gli allevamenti che effettuano la vendita di latte crudo destinato al consumo umano diretto, devono essere sottoposti a controllo a cadenza annuale. Prove (sul latte o sul sangue) sul 20% delle aziende ogni anno in modo che nell arco di 5 anni tutto il patrimonio bovino sia stato testato. Gli allevamenti che effettuano la vendita di latte crudo destinato al consumo umano diretto, devono essere sottoposti a controllo a cadenza annuale. Prove (sul latte o sul sangue) sul 20% delle aziende ogni anno in modo che nell arco di 5 anni tutto il patrimonio bovino sia stato testato. Prove a cadenza biennale sugli allevamenti stanziali, per gli allevamenti transumanti i controlli vengono effettuati ogni anno sia in fase di monticazione sia in fase di demonticazione.

29 Nuovo piano regionale Al variare della situazione epidemiologica, potranno essere definiti piani straordinari di controllo (in particolare per quanto riguarda la TBC) TBC : i bovini da riproduzione, introdotti da territori a rischio, devono essere sottoposti a prova intradermica trascorsi 42 giorni dall arrivo in azienda Brucellosi ovicaprina: deve essere effettuato un doppio controllo sierologico sugli animali di allevamenti che praticano l alpeggio (il secondo controllo su base campionaria) CONSISTENZA ALLEVAMENTO < 20 CAPI TUTTI > N. CAPI DA MONITORARE

30 Blue tongue

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33 Blue tongue La situazione epidemiologica in Regione è soddisfacente Anche dopo l introduzione dei capi da zone di restrizione per il BTV8 (Francia) non si sono verificati casi autoctoni di malattia (Piano regionale straordinario sul latte) La possibile criticità è legata alla numerosità campionaria da assicurare mensilmente con i prelievi al macello (Tosetto) per garantire le movimentazioni (rischio: territorio epidemiologicamente sconosciuto) Ridefinizione del posizionamento di alcune trappole (BL e TV)?

34 BT sorveglianza al macello

35 BT piano straordinario regionale sul latte

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40 Paratubercolosi

41 PROVINCIA ASL AZIENDE CONTROLLABILI AZIENDE CONTROLLATE (al 31 dic 2015) % dei CONTROLLI POS SCREENING POS PROVA QUANTITATIVA Sopralluogo + questionario + campionamenti (al 3 feb 2016) BL F ,00% F ,03% F ,83% VI F ,27% F ,00% F ,34% F ,33% TV F ,11% F ,00% F ,00% VE F ,00% F ,00% F F ,33% PD F ,00% F ,00% RO F ,24% F ,86% F ,81% VR F ,77% F ,84% TOTALE REGIONE ,98%

42 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI Classificazione Le aziende sono state classificate in 3 classi di rischio: Negative alla Q-PCR Il latte è sicuro. CLASSE RISCHIO 0 Positive alla Q-PCR: valori < 10⁴/lt latte Bollitura, pasteurizzazione, lunga stagionatura eliminano microrganismi vitali. Il latte è da considerarsi sicuro. CLASSE RISCHIO 1 Positive alla Q-PCR: valori pari o > 10⁴/lt latte Non c è garanzia che trattamenti termici e stagionatura eliminino completamente i microrganismi vitali. CLASSE RISCHIO 2 42

43 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI È stato predisposto dall IZSVe un protocollo di campionamento per le attività in allevamento a seguito di positività al latte di massa, da applicare in tutte le aziende di classe 1 e 2: Il protocollo prevede: 1 compilazione del questionario di valutazione del rischio 2 prelievo di: Latte di massa; Almeno 6 campioni ambientali fecali per la ricerca di Map (coltura e PCR) Campioni di sangue per la ricerca di anticorpi da soggetti adulti (> 24 MESI DI Età) 43

44 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI MODALITA CAMPIONAMENTO FECI AMBIENTALI Almeno 6 campioni, in proporzione alle dimensioni dell azienda e all estensione delle aree di stabulazione. In particolare vanno prelevati campioni da: - Aree stabulazione vacche (corridoi, corsie di alimentazione, aree di esercizio, raschiatore, ) - Aree di stoccaggio deiezioni (letamaio, cisterne, ) - Altre aree (box parto, box infermeria, ) 44

45 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI Allevamenti a stabulazione fissa: Campione ambientale al massimo di 15 capi mescolando le feci individuali; Se possibile, suddividere i campioni tra vacche in lattazione/in asciutta/manze; Se è presente, raccogliere un campione nella canaletta del raschiatore verso il letamaio; Almeno 2 prelievi nel letamaio (1 deiezioni solide, 1 deiezioni liquide); Allevamenti a stabulazione libera: Almeno 1 campione ambientale per ogni area di stabulazione; Area animali in lattazione: almeno due coppie di campioni ogni vacche nelle aree di movimento/alimentazione; Area asciutta/manze: una coppia di campioni ogni animali; Se presenti zone con lettiera permanente: 1 campionamento in aree senza lettiera e 1 in aree con lettiera; Se presente il raschiatore: raccogliere un campione omogeneo per ciascun raschiatore; Almeno 2 prelievi di deiezioni per ogni area di stoccaggio (1 deiezioni solide, 1 deiezioni liquide); 45

46 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI Il questionario è suddiviso in 7 parti: 1. INFORMAZIONI GENERALI 2. INFORMAZIONI SULLA MANDRIA 3. ALIMENTAZIONE 4. STRUTTURE 5. MANAGEMENT 6. VALUTAZIONE & ANNOTAZIONI 7. IGIENE DELLA MAMMELLA 46

47 PROGRAMMA REGIONALE DI CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI I questionari sono raccolti in un apposito database per la successiva analisi delle informazioni ricavate. 47

48 Attività 2016 Per consentire una corretta gestione dei campioni e una programmazione di attività da parte dell IZSVe è necessario che i campioni vengano conferiti da parte delle Az-ULSS alla sezione diagnostica dell IZSVe in tempi brevi, inoltre non devono essere congelati (possibili falsi negativi) Nel corso del 2016 verranno sottoposti a sopralluogo da parte dell IZSVe, con il supporto dell Az-ULSS competente per territorio, tutte le aziende risultate positive allo screening. A tal fine verranno contattati da parte dell IZSVe i colleghi delle Az-ULSS che in tempi brevi potranno decidere di: garantire la loro presenza nel corso del sopralluogo o delegare all IZSVe l attività nelle aziende positive. Il ritardo nell effettuare il sopralluogo potrebbe portare a risultati discordanti (eliminazione non costante del MAP e differenze nella situazione ambientale, meteo, etc.) Una volta messo a punto il protocollo operativo, verranno inseriti in ReSolVe i dati di attività Per qualsiasi richiesta di chiarimenti potete inviare una mail all indirizzo paratubercolosi@izsvenezie.it

49 Anemia infettiva

50 Anemia infettiva degli equidi

51 AI

52 AI

53 AI

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55 AI

56 Malattia di Aujeszky

57 Malattia di Aujeszky Il piano regionale per l acquisizione della qualifica comunitaria deve proseguire anche per il 2016 Nel corso del 2015 l attività è stata svolta al 100% (quasi) La situazione sanitaria è favorevole e per questo è necessario mantenere i controlli a livello elevato (in particolare per quanto riguarda la vaccinazione e prelievi nelle aziende da ingrasso < 30 capi)

58 Controlli effettuati nel 2015 Provincia Controllato INGRASSO > 30 capi RCA RCC POS 2015 POS PREV Controllato PREV Controllato 2015 BL 3 0 0,00% 6 0 0,00% 5 0 0,00% PD ,92% ,35% ,00% RO ,00% ,00% 3 0 0,00% TV ,17% ,00% ,00% VE ,53% 7 0 0,00% 3 0 0,00% VI ,38% 7 0 0,00% ,00% VR ,39% ,00% ,33% TOTALE ,67% ,77% ,23% POS 2015 PREV RIEPILOGO O.P. Controllati Totale Positivi di cui nuovi 2015 INGR RCA RCC totale

59 Positività 2015 (al 31/12/2015)

60 Andamento delle positività ,00% 12,00% 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% INGR 3,88% 1,23% 2,67% RCA 6,67% 0,88% 1,77% RCC 12,16% 6,33% 1,23%

61 INGRASSI < 30 capi Provincia Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti controllati positivi controllati positivi controllati positivi BL PD RO TV VE VI VR TOTALE PREVALENZA ,33% ,31% ,08% 8,33% 2,31% 2,08%

62

63 Malattia Vescicolare

64 Influenza aviaria piano di sorveglianza nazionale 2016

65 Polli riproduttori Galline ovaiole Galline ovaiole freerange Tacchini da carne Tacchini riproduttori Ratiti Faraone riproduttori Selvaggina allevata Quaglie riproduttori Anatre da carne Anatre riproduttori Oche da carne Oche riproduttori PIANO DI SORVEGLIANZA NAZIONALE Province del Veneto ad alto rischio VENETO PADOVA ROVIGO TREVISO VENEZIA VERONA VICENZA Totale

66 Procedure di campionamento, periodi di campionamento e frequenza dei test Tacchini da carne: prelievo sierologico da 5 animali per unità produttiva minimo 10 per azienda, massimo 20 per ciclo produttivo (preferibilmente prima del carico verso il macello) sia per i maschi sia per le femmine. Allevamenti da riproduzione (a eccezione di quelli di anatre e oche e quaglie) e di ovaiole per la produzione di uova da consumo: prelievo sierologico da 5 animali per unità produttiva minimo 10 per azienda, massimo 20 cadenza semestrale (possibilmente prima della movimentazione verso gli allevamenti da deposizione per le pollastre e prima del carico al macello). Anatre e oche da ingrasso e da riproduzione: prelievo virologico (tamponi cloacali e/o pool di feci fresche) da 5 animali per unità produttiva minimo 10 per azienda, massimo 20 (10 se capannone unico) cadenza semestrale.

67 Quaglie riproduttori: prelievo virologico in allevamento almeno 20 animali cadenza semestrale. Altri volatili da carne (eccetto broiler e quaglie): prelievo sierologico di almeno 10 animali per allevamento una volta all anno (preferibilmente al macello o in azienda). Selvaggina: prelievo sierologico di 5 animali per voliera fino ad un massimo di 20 campioni per allevamento (10 se voliera unica) cadenza semestrale

68 Esercitazione di emergenza in tempo reale INFLUENZA HPAI 9 dicembre 2015

69 Compiti e attività La simulazione del focolaio di influenza HPAI ha visto operativamente coinvolti: Servizio Veterinario Az-ULSS 6 - Vicenza Servizio Veterinario Az-ULSS 20 Verona Sezione territoriale IZSVe di Vicenza Ufficio GIS della SCS4 (IZSVe) Laboratorio di Virologia dell IZSVe In qualità di valutatori e esperti: Servizio Sanità Animale Regione Veneto (Dott. Michele Brichese e Dott.ssa Laura Favero) Esperti nella gestione delle Emergenze (Dott.ssa Fiorella Olivi ASL 20, e Dott. Pierluigi Randon ASL 19, Dott.ssa Lebana Bonfanti IZSVe) Centro di Referenza Nazionale per l influenza aviaria (Dott. Calogero Terregino) In qualità di tutor in campo: Laboratorio Sorveglianza Epidemiologica, Legislazione Veterinaria e Benessere Animale (Dott.ssa Laura Amato e Dott. Tiziano Dorotea)

70 Scenario La mattina del 9 dicembre 2015, alle ore 8:20, la proprietaria dell allevamento, contatta il Dott. La Greca per segnalare una mortalità anomala riscontrata la mattina stessa in uno dei tre capannoni. Oltre alla mortalità (circa 200 tacchini), l allevatore segnala la presenza di forme respiratorie all interno del capannone 3. Nei soggetti presenti nello stesso capannone si evidenzia un calo dei consumi, mentre per i capannoni 1 e 2 l allevatore riporta una situazione nella norma. Successivamente alla comunicazione il Dott. La Greca contatta un collega per distretto, come deciso durante le precedenti riunioni: Fontana (UTV 2, alle ore 8:25), Baldin (UTV 1, ore 8:27) e Laverda (UTV 3, ore 8:22) segnalando loro la situazione nell allevamento. I colleghi raggiungono l allevamento, dove sono già presenti la Dott.ssa Olivi (esperto) e la Dott.ssa Amato (tutor).

71 UCL Subito dopo la segnalazione del sospetto, alle ore 8:30 il Responsabile del Servizio di Area A (Dott. La Greca), ha convocato l Unità di Crisi Locale (UCL) presso la sede dell Az.-ULSS 6, riunendo gli altri componenti dell UCL che al momento si trovavano in sede (in caso contrario la procedura prevede che vengano convocati telefonicamente): Dott. Claudio Cappellari, Dott. Maurizio Poli (Area B) e Dott. Stefano Ferrarini (Area C).

72 Riunione conclusiva Dalle ore 14:30 alle 17:30 si è tenuta presso la sede dell Az.-ULSS 6 la riunione conclusiva dell esercitazione.

73 Criticità e conclusioni 1) Riorganizzazione KIT di emergenza in un ottica più pratica per l intervento in azienda (pacchetti modulari per campioni, scatola pronta all uso con lo stretto necessario KIT D ENTRATA ); 2) Dimestichezza con il KIT delle emergenze: il collega coinvolto in un emergenza dovrebbe conoscere a priori il contenuto e l utilizzo del KIT in tutte le sue parti, per una maggior familiarità al momento dell utilizzo. In particolar modo dovrebbe aver chiaro quale parte del KIT lasciare fuori e quale invece predisporre per l ingresso in azienda. 3) Documenti necessari durante il sopralluogo: durante l indagine epidemiologica i colleghi coinvolti si sono accorti della mancanza di alcuni documenti necessari al sopralluogo (verbali 4, 6 e 7 del Manuale Operativo). 4) Rimangono dei dubbi sulla corretta preparazione dei campioni per l invio al laboratorio e sul verbale di accompagnamento (unico verbale per ciascun capannone? Campioni suddivisi in sacchetti per tipologia? O per capannone?); 5) Importanza di tenere traccia dei materiali destinati alla distruzione per calcolare gli indennizzi e di tutte le spese sostenute. Viene proposta la preparazione di un report completo dei costi.

74 Domande?

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