SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE EMILIA -ROMAGNA 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: LA COLONNA MOBILE PROVINCIALE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): SETTORE: PROTEZIONE CIVILE AREA DI INTERVENTO: ASSISTENZA POPOLAZIONI COLPITE DA CATASTROFI E CALAMITA NATURALI CODICE B03 1

2 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: AREA DI INTERVENTO Il Progetto La Colonna Mobile Provinciale opererà nell ambito del Sistema provinciale di Protezione Civile e del Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato per la Protezione Civile di Reggio Emilia. Il Coordinamento è un Organizzazione di 2 Grado che nasce come punto strategico di incontro tra Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, Enti Pubblici e Cittadinanza. L area di intervento del Coordinamento è quella di collegamento tra le singole Associazioni di Volontariato di Protezione Civile in modo da rendere più efficace ed immediato l intervento nelle emergenze e nella gestione delle situazioni ad esse legate. Dando a loro gli strumenti migliori, sia in ambito pratico che teorico, e favorendo il rapporto tra esse e le Istituzioni interessate. CONTESTO TERRITORIALE La realtà territoriale in cui si svilupperà il progetto è la Provincia di Reggio Emilia, che con i suoi 45 comuni all 1 gennaio 2014 conta residenti. In questa realtà svolgono attività di volontariato di protezione civile circa Volontari e le 39 Associazioni aderenti al Coordinamento. Volontari iscritti nel libro soci (tutti) Volontari dichiaratamente disponibili per interventi di P.C. AGESCI 252 (1) Aiut Appennin ANA Sez. Reggio Emilia ANC S.Genesio ARI Associazione Farmacisti Volont. Prot. Civile di Reggio Emilia 25 8 Associazione Geometri Volontari E.R Bentivoglio Club Titanic Reggio Emilia n.d. n.d. CNGEI 93 Eridanus Gruppo Brescellese Gruppo Comunale Vol. Protezione Civile Carpineti Guardie Ecologiche Volontarie Legambiente GVPC Albinea GVPC Città del Tricolore I Ragazzi del Po Icaro

3 Il Campanone Il Torrazzo 8 4 Paese Pronto Radio Club Antenna Amica Raggruppamento GGEV n.d. n.d. San Venerio Sesto Continente Team Reggio Fuoristrada Val D'Enza Radiocomunicazioni Vigilanza Antincendio Boschivo (sez. Reggio Emilia) n.d. n.d. Volovelistica Tricolore n.d. n.d. V.O.S. (Corpo Volontari per la Sicurezza) A.N.P.A.S. (Croce Arancione, Croce Bianca, Croce Verde Alto Appenino, Croce Verde Reggio E., Croce Verde Villa Minozzo, Pubbl. Ass. Vetto, Pubblica Ass. Castelnovo Sotto, E.M.A. Casalgrande TOT.8) (1) Soci iscritti in qualità di capi Si riporta di seguito la presenza delle Associazioni nei vari distretti territoriali DISTRETTO TERRITORIALE COINCIDENTE A QUELLI PREVISTI DALL AUSL DI REGGIO EMILIA Reggio Emilia (comprendente i comuni di: Albinea, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo di Sotto, Quattro Castella, Reggio Emilia, Vezzano sul Crostolo) N ASSOCIAZIONI 18 Correggio (comprendente i comuni di: Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Martino In Rio) 2 Guastalla (comprendente i comuni di: Guastalla, Gualtieri, Luzzara, Novellara, Reggiolo, Brescello, Boretto e Poviglio) 7 Montecchio Emilia (comprendente i comuni di: Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo d Enza e Sant Ilario d Enza) 3 Scandiano (comprendente i comuni di: Baiso, Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano) Castelnovo ne' Monti (comprendente i comuni di: Busana, Carpineti, Casina, Castelnovo ne' Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto, Villa Minozzo) 3 6 3

4 Totale Associazioni aderenti al Coordinamento 39 CONTESTO SETTORIALE La legge regionale n.1/2005 dà pieno riconoscimento al ruolo fondamentale e insostituibile del Volontariato che, assieme alle Istituzioni, è uno dei protagonisti del sistema nazionale e regionale di Protezione Civile. Il Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato agisce in modo coordinato, in una logica di sistema, con una missione comune: la sicurezza dei cittadini e del territorio. Principi che l Ente ha posto a fondamento delle sue attività, favorendo la realizzazione di un Sistema provinciale di Protezione Civile, sempre più organizzato e vicino ai cittadini. Questa realtà consolidata è fatta di Associazioni e Gruppi Comunali organizzati, radicati sul territorio, e di Volontari e Volontarie formati, equipaggiati e specializzati su specifiche tipologie di rischio. Il territorio della provincia di Reggio Emilia per sua natura e conformazione è esposto a diversi rischi naturali: - Rischio incendi boschivi: i mesi estivi sono quelli a più elevato rischio di incendi boschivi di natura colposa o dolosa. Il Coordinamento previene questo rischio con il presidio dei volontari in punti di avvistamento strategici, ed interviene in caso di incendio con squadre specializzate e dotate di attrezzature idonee. L emergenza scatta solitamente da giugno fino ad agosto o a settembre inoltrato in relazione alle condizioni meteo. - Rischio idraulico: Il rischio idraulico, da intendersi come rischio di inondazione da parte di acque provenienti da corsi d acqua naturali o artificiali, risulta essere, anche secondo l approccio dettato anche dalla normativa nazionale (L.267/98) in materia, il prodotto di due fattori: la pericolosità (ovvero la probabilità di accadimento di un evento calamitoso di una certa entità) e il danno atteso (inteso come perdita di vite umane o di beni economici pubblici e privati). La pericolosità è un fattore legato sia alle caratteristiche fisiche del corso d acqua e del suo bacino idrografico, sia alle caratteristiche idrologiche, ovvero intensità, durata, frequenza e tipologia delle precipitazioni, nel bacino imbrifero dal quale si alimenta ogni corso d acqua. Gli ultimi eventi di rilievo sono stati la piena del Po del 1994, 2000 e 2002, ed altri eventi minori legati ai corsi d acqua con Fiume Secchia, T. Crostolo e Enza. - Rischio idrogeologico: Il rischio geomorfologico si manifesta prevalentemente tramite eventi franosi e tramite l'erosione, causata da diversi fenomeni naturali, dei versanti. Questi fenomeni determinano dissesti di varia tipologia: frane di crollo dovute a particolari situazioni di fragilità strutturale e tettonica degli ammassi rocciosi su pendii acclivi, colate detritiche improvvise e veloci, deformazioni gravitative profonde di versante o colamenti lenti e continui nel tempo. L appennino reggiano è molto esposto a questo rischio che si è tradotto talvolta in sgombero di abitazioni e monitoraggio delle frane. - Rischio sismico: Il Rischio sismico è definito in termini economici come la possibile perdita della proprietà o della funzionalità di un edifico, o di una struttura in genere, a causa di un evento sismico. La sua stima si può schematizzare in termini quantitativi con una relazione che lega la pericolosità sismica, la vulnerabilità e l esposizione. La pericolosità sismica di un area si definisce come la 4

5 probabilità che entro un certo periodo di tempo ed entro l area, si verifichi un terremoto distruttivo. La vulnerabilità è invece la predisposizione che possono avere persone o beni a subire danni a causa del verificarsi di un terremoto. Per esposizione si intende la qualità, valore, consistenza e dislocazione dei beni presenti sul territorio, che possono essere influenzati in maniera più o meno diretta da un evento sismico. L ultimo evento di rilievo è il Sisma Emilia del 20 maggio Visto l intensificarsi degli eventi emergenziali di tipo B che, per loro natura ed estensione, comportano l intervento coordinato di più enti e amministrazioni in via ordinaria (crisi sovracomunale, provinciale, regionale), diventa ora indispensabile la costituzione una Colonna Mobile Provinciale del sistema Provincia-Volontariato (C.M.P.). Una struttura base operativa in capo al Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato per la Protezione Civile atta a garantire il pronto intervento a livello provinciale in 6/12 ore, allo scopo di soccorrere e assistere la popolazione in caso di emergenza. La Colonna Mobile Provinciale sarà costituita da Volontari, mezzi e materiali che opereranno per una copertura completa e omogenea del territorio provinciale, in funzione dei possibili rischi e degli scenari ad essi legati. La sua costituzione ridurrà i tempi di attivazione delle Associazioni e darà loro tutte le risorse idonee per fronteggiare le situazioni di emergenza. DESTINATARI DIRETTI I destinatari diretti sono i Volontari iscritti alle Associazioni aderenti al Coordinamento, a favore dei quali l Ente programma ed organizza attività di addestramento ed esercitazioni su rischi specifici, corsi di formazione e di specializzazione. BENEFICIARI Sono beneficiari tutti i soggetti del Sistema di Protezione Civile (Istituzioni, Enti, Forze dell Ordine, ecc..). Beneficiaria è anche la Cittadinanza. 7) Obiettivi del progetto: Prima di descrivere gli obiettivi previsti dall attuale progetto, si riportano i risultati raggiunti fino ad oggi con il progetto VOLONTARI, MEZZI, MATERIALI: LA COLONNA MOBILE PROVINCIALE, tutt ora in svolgimento e che ci concluderà nel marzo 2015, descritti sulla base degli indicatori stabiliti. OBIETTIVI INDICATORE RISULTATI RAGGIUNTI 1- Verificare la consistenza e la composizione dei Volontari di Protezione Civile iscritti alle Associazioni aderenti al - Numero di Associazioni coinvolte - Numero di Volontari interessati - Percentuale di dati 5 Sono state coinvolte circa 15 Associazioni e la verifica ha riguardato circa 800 Volontari.

6 Coordinamento raccolti 2 - Verificare la tipologia dei mezzi e dei materiali presso le Associazioni 3 - Realizzare dei corsi di formazione per i volontari - Numero di Associazioni coinvolte - Numero di Mezzi censiti - Numero di Materiali censiti - Percentuale di dati raccolti - Numero di corsi di formazione realizzati - Numero di associazioni coinvolte - numero di Volontari partecipanti La verifica ha avuto inizio nel mese di giugno. Alla data del 15 luglio 2014 sono stati effettuati n.11 sopralluoghi, l elaborazione dei dati raccolti è attualmente in corso. Nel primo trimestre 2014, con la proficua collaborazione dei Volontari del Servizio Civile, sono stati realizzati sei corsi base per volontari operatori di protezione civile, a cui hanno partecipato oltre 200 Volontari di 20 Associazioni. 4 Realizzare una campagna di raccolta fondi straordinaria - Numero di potenziali donatori contattati - Numero di donazioni ricevute - Quantità e tipologia di materiale promozionale realizzato L ente si propone di realizzare la campagna di raccolta fondi dal mese di ottobre Gli obiettivi del Progetto Volontari, Mezzi, Materiali: la Colonna Mobile Provinciale vengono illustrati nello schema proposto di seguito: 6

7 CRITICITA / BISOGNI Creazione della Struttura Base Operativa in capo al Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato per la Protezione Civile della Provincia di Reggio Emilia atta a garantire il pronto intervento a livello provinciale in 3/6/12 ore, allo scopo di soccorrere e assistere la popolazione in caso di emergenza. Obiettivi 1. Verificare la consistenza e la composizione ( vedi box8.1) dei Volontari di Protezione Civile che si iscriveranno nell anno 2015 alle Associazioni aderenti al Coordinamento 2. Verificare annuale e aggiornamento della tipologia dei mezzi e dei materiali giacenti presso le Associazioni e loro congruità 3. Realizzare dei corsi di formazione per i volontari 4. Organizzare delle esercitazioni a livello provinciale con tutte le associazioni presenti ed iscritte all Ente Al termine del progetto il conseguimento degli obiettivi sarà rilevato tramite gli indicatori misurabili qui indicati: 7

8 Obiettivi rivolti ai volontari: Obiettivi 1- Verificare la consistenza e la composizione dei Volontari di Protezione Civile iscritti alle Associazioni aderenti al Coordinamento Indicatori - Numero di Associazioni coinvolte - Numero di Volontari interessati - Percentuale di dati raccolti 2 - Verificare la tipologia dei mezzi e dei materiali presso le Associazioni - Numero di Associazioni coinvolte - Numero di Mezzi censiti - Numero di Materiali censiti - Percentuale di dati raccolti 3 - Realizzare dei corsi di formazione per i volontari - Numero di corsi di formazione realizzati - Numero di associazioni coinvolte - numero di Volontari partecipanti 4 Organizzare delle esercitazioni a livello provinciale con tutte le associazioni presenti ed iscritte all Ente - Numero di Associazioni coinvolte - Numero di Volontari interessati - Percentuale di dati raccolti In generale gli obiettivi rivolti ai Volontari SC sono: - trasmissione di competenze al fine di saper gestire le fasi organizzative di coordinamento di un emergenza nei settori logistica, segreteria/amministrazione e difesa del suolo territoriale - formazione ai valori dell impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN; - apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit; - fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni socioambientali e territoriali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile; - crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di autostima e di capacità di confronto, attraverso l integrazione e l interazione con la realtà territoriale. 8

9 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: La finalità specifica del progetto sarà di approntare e rendere operativa una struttura atta a garantire il pronto intervento in caso di calamità naturali, ovvero di realizzare la Colonna Mobile Provinciale. Il Coordinamento non rivestirebbe più soltanto una funzione di direzione degli interventi ma diverrebbe con la costituzione della Colonna Mobile Provinciale una struttura organizzata, che potrà dare risposte più immediate ed efficaci ad eventi talvolta improvvisi, come gli eventi sismici. La Colonna Mobile Provinciale in capo al Coordinamento potrà garantire soccorso su tutto il territorio della provincia attraverso l operato di squadre specialistiche di Volontari opportunamente formati ed equipaggiati e con la dislocazione di mezzi e materiali adeguati alle tipologie di rischio presenti nelle diverse aree. La Colonna Mobile dovrà essere costituita da moduli funzionali quali: Task Force ( Gruppo di esperti formati per prendere decisioni di tipo operativo) Assistenza alla popolazione Produzione e distribuzione pasti Segreteria e Comando Telecomunicazioni Logistica E da kit specialistici: Intervento rischio idraulico ed idrogeologico Intervento rischio sismico Ricerca persone Anti incendi boschivi Tutela Patrimonio Culturale Le squadre specialiste di Volontari concorreranno alla gestione e al superamento dell emergenze con i moduli e i kit illustrati, a supporto delle altre componenti del Servizio Regionale di Protezione Civile (Istituzioni, VVF e altre Forze dell Ordine, 118, Croce Rossa Italiana ). Nella realizzazione della Colonna Mobile si punterà alla massima valorizzazione delle potenzialità già esistenti nella compagine attuale, sia della componente Volontariato che di quella dei mezzi e dei materiali. 9

10 Si procederà alla sua concretizzazione con un indagine presso le Associazioni per la verifica della consistenza e della composizione dei Volontari, il cui ruolo resta unico e fondamentale. A questa verifica seguirà un censimento delle risorse, mezzi e materiali di proprietà delle Associazioni o a loro affidati dal Coordinamento. Al termine delle ricognizioni si procederà all implementazione e/o sostituzione delle risorse strumentali. Per il raggiungimento di questo obiettivo l ente pianificherà una raccolta fondi straordinaria ad integrazione dei finanziamenti attesi. Le esercitazioni a livello provinciale avranno come obiettivi: - Apprendimento di competenze operative, quali montaggio di tenda tipo ministeriale, l uso delle radio, la ricerca di persone disperse, l'intervento su scenari di rischio di cui al documento d'impianto, l utilizzo di particolari attrezzature, ecc. - Verifica dell apprendimento dei temi affrontati nelle lezioni dei corsi base e del corso caposquadra - Incremento e valutazione della capacità dei volontari di collaborazione, eventualmente anche al di fuori dei limiti dell associazione di appartenenza - Sensibilizzazione dei Volontari al riconoscimento della figura del Caposquadra e dei Responsabili nominati - Formazione de i Volontari ad una corretta ed efficace procedura di intervento all interno di un campo soccorritori, con esposizione delle diverse funzioni presenti nella struttura stessa - Confronto e Verifica in merito alle tecniche di insegnamento adottate 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Obiettivi Azioni Attività 1- Verificare la consistenza e la composizione dei Volontari di Protezione Civile iscritti alle Associazioni aderenti al Coordinamento 2 - Verificare la tipologia dei mezzi e dei materiali presso le Associazioni Fare una ricognizione in accordo con i Presidenti e il Comitato Direttivo delle Associazione, presso le loro sedi, per la verifica del numero di Volontari iscritti e della loro composizione (sesso, età, titolo di studio, professione, durata del rapporto associativo, ruolo ricoperto, tempi di attivazione) Fare un censimento delle risorse (mezzi e materiali) di proprietà o in affidamento alle Associazioni, verificare il loro stato d uso Coinvolgere il maggior numero possibile di volontari ed associazioni Potenziamento di un data base provinciale già esistente per la raccolta dei dati Coinvolgere il maggior numero possibile di associazioni Realizzazione di un data base provinciale per la raccolta dei dati 3 - Realizzare dei corsi di formazione per i volontari realizzare dei corsi di formazione sull ABC di protezione civile e su tematiche specifiche per l incremento delle conoscenze e delle competenze dei Volontari 10 Aggiornamento degli inventari dei mezzi e dei materiali del Coordinamento programmare i corsi insieme agli esperti del gruppo di lavoro della Formazione

11 4 Organizzare delle esercitazioni a livello provinciale con tutte le associazioni presenti ed iscritte all Ente realizzare due esercitazioni a livello provinciale ai fini dell addestramento dei volontari sulle modalità operative da adottare durante eventi emergenziali preparazione di materiale didattico appropriato ad ogni corso diffondere il materiale dei corsi presso le associazioni rilevare l efficacia della formazione attraverso questionari di gradimento ed attività esercitative Allestimento di aree soccorritori e di accoglienza della popolazione come da piani provinciali Simulazioni di intervento su scenari emergenziali in accordo con le Istituzioni e le Forze dell Ordine Sono comuni a tutti gli obiettivi le azioni di : Formazione Monitoraggio Verifica finale FORMAZIONE L attività svolta durante il servizio offre alle giovani generazioni un opportunità formativa unica nel suo genere, non limitandosi alla fornitura di strumenti spendibili nel mondo del lavoro, ma progettata dall origine come momento di educazione alla cittadinanza attiva e alla solidarietà. La funzione del formatore specifico e dell Olp è quella di condurre il volontario all interno dell esperienza, fornirgli riferimenti per il confronto, indicare gli strumenti e i principi utili a interpretare le situazioni. Il servizio civile può essere considerato un esperienza giovanile di formazione continua, un momento di crescita della persona anche attraverso l interazione con l altro e il confronto con un attività professionale in situazioni di apprendimento intenzionali e naturali. La proposta formativa è articolata come segue: Formazione Generale 50 ore - concentrata principalmente nei primi mesi di attività e realizzata secondo le modalità previste dal Piano di Formazione generale coordinata e congiunta per i volontari in Servizio Civile. Le modalità e i contenuti sono illustrati nel successivo box 33. Formazione Specifica 72 ore la formazione specifica si svolgerà nell arco dei 12 mesi del progetto e prevedrà due fasi. In una prima fase i Volontari saranno formati sul funzionamento del Coordinamento e sul Servizio Nazionale della Protezione Civile acquisendo nozioni di base per l inserimento nel sistema stesso. Nella 11

12 seconda fase prenderanno parte ad alcuni incontri di approfondimento su tematiche particolarmente rilevanti per l Ente, ovvero: l organizzazione e la gestione dei moduli funzionali gestiti dai Gruppi di Lavoro ed attivati in emergenza (inserimento nel gruppo di lavoro specifico) e/o ore specifiche su argomenti inerenti alle attività svolte dal volontariato di protezione civile condotte dal formatore specifico e dall olp (lezione frontale). Le modalità e i contenuti sono illustrati nel successivo box 40. MONITORAGGIO Nel piano di attività descritto e rappresentato nel diagramma di Gantt è prevista l attività di monitoraggio. L attività prevede due modalità di verifica: una serie di azioni di verifica in itinere che definiamo con il termine monitoraggio e un bilancio finale complessivo del progetto. Le azioni di monitoraggio offriranno agli attori del progetto uno spazio per valutare l'esperienza in relazione al progetto di servizio civile nelle sue diverse fasi di realizzazione. In particolare, il monitoraggio si propone di osservare, avvalorare e sostenere l'esperienza di servizio civile; supportare i referenti delle sedi di progetto nella relazione con i volontari; offrire uno spazio di confronto. In quest ottica il monitoraggio diviene un momento di verifica dell andamento dei progetti ed ha l obiettivo di fare il punto sulla situazione, di raccogliere proposte, critiche e domande. I dettagli sono riportati nel box 20. VERIFICA FINALE Al termine di un anno di servizio civile è doveroso ed opportuno avviare un bilancio finale dell intera esperienza svolta e delle competenze acquisite. A tal proposito nel corso del dodicesimo mese il responsabile del monitoraggio organizzerà degli incontri di valutazione finale che riguarderanno: - i volontari. - l Operatore Locale di progetto e saranno finalizzati alla valutazione del raggiungimento o meno degli obiettivi previsti dal progetto. Diagramma di Gantt delle attività 12 MESE ATTIVITA Formazione Generale Formazione Specifica Coinvolgere il maggior numero possibile di volontari ed associazioni Potenziamento di un data base provinciale già esistente per la raccolta dei dati Attività previste per la concretizzazione dell obiettivo n 1 n 2 Aggiornamento degli inventari dei mezzi e dei materiali del Coordinamento Attività previste per la concretizzazione dell obiettivo n 2

13 programmare i corsi insieme agli operatori agli esperti del gruppo di lavoro della Formazione preparazione di materiale didattico appropriato ad ogni corso diffondere il materiale dei corsi presso le associazioni rilevare l efficacia della formazione attraverso questionari di gradimento Attività previste per la concretizzazione dell obiettivo n 3 Organizzare delle esercitazioni a livello provinciale con tutte le associazioni presenti ed iscritte all Ente Attività previste per la concretizzazione dell obiettivo n 4 Monitoraggio Verifica finale 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Attività del progetto per la realizzazione della Colonna Mobile Coinvolgere il maggior numero possibile di volontari ed associazioni Potenziamento di un data base provinciale già esistente per la raccolta dei dati Aggiornamento degli inventari dei mezzi e dei materiali del Coordinamento programmare i corsi insieme agli operatori dell Ente e agli esperti del gruppo di lavoro della Formazione preparazione di materiale didattico appropriato ad ogni corso diffondere il materiale dei corsi presso le associazioni rilevare l efficacia della formazione attraverso questionari di gradimento Realizzazione di due esercitazioni a carattere provinciale Professionalità e Numero Per tutte le attività sono a disposizione le seguenti professionalità: Presidente dell Ente (n.1) con pluriennale esperienza nel coordinamento delle attività Responsabile della formazione (n.1) con pluriennale esperienza nel coordinamento delle attività Coordinatore dell emergenze (n.1) con pluriennale esperienza Segretaria part-time (n.1) per attività di coordinamento e programmazione Gruppi di lavoro con circa 70 volontari delle 13 Ruolo nell attività Tutte le figure sono indispensabili per le attività previste nel progetto con il seguente ruolo: Coordinare l Ente e le attività programmate coordinare le attività dell Ente e svolgere funzioni di segreteria e raccordo con i soggetti istituzionali programmare ed attuare per le proprie competenze le attività previste coordinare e programmare i corsi di formazione supportare l ente nella predisposizione dei documenti di impianto

14 diverse associazioni dell esercitazioni 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto Visto che tutte le attività previste nel precedente progetto Volontari, Mezzi e Materiali: la colonna mobile sono state svolte dai Volontari con impegno e dedizione, che le loro figure si sono rilevate indispensabili nella comunicazione da e verso le Associazioni, che di particolare importanza è stato il loro supporto nel censimento delle risorse delle Associazioni per l appunto Volontari, mezzi e materiali. Nella tabella di seguito illustriamo le attività previste per questo progetto: Obiettivi Azioni Attività previste per i Volontari in Servizio Civile 1- Verificare la consistenza e la composizione dei Volontari di Protezione Civile iscritti alle Associazioni aderenti al Coordinamento Fare una ricognizione in accordo i Presidenti e il Comitato Direttivo presso ogni Associazione per la verifica del numero di Volontari iscritti e della loro composizione (sesso, età, titolo di studio, professione, durata del rapporto associativo, ruolo ricoperto) Migliorare le funzioni del database per la raccolta dei dati, ampliamento il numero di operazioni e perfezionamento della grafica. Renderlo funzionante attraverso il sito internet dell ente per una maggiore condivisione con il personale volontario Contattare i Presidenti delle Associazioni per il rilevamento dei dati Supportare le Associazioni e I Presidente nella raccolta dei dati e nell utilizzo di strumenti elettronici 2 - Verificare la tipologia dei mezzi e dei materiali presso le Associazioni 3 - Realizzare dei corsi di formazione per i volontari Fare un censimento delle risorse (mezzi e materiali) di proprietà o in affidamento alle Associazioni, verificare il loro stato d uso realizzare dei corsi di formazione sull ABC di 14 Inserire i dati rielaborati nel database Contattare i Presidenti delle Associazioni per il rilevamento dei dati Supportare le Associazioni e I Presidente nella raccolta dei dati e nell utilizzo di strumenti elettronici Inserire i dati nel database e rielaborarli Creare un archivio cartaceo per le schede tecniche dei mezzi e materiali programmare i corsi insieme agli operatori dell

15 protezione civile e su tematiche specifiche per l incremento delle conoscenze e delle competenze dei Volontari Ente e agli esperti del gruppo di lavoro della Formazione elaborazione e digitalizzazione di testi e altro materiale didattico preparazione di materiale didattico da consegnare ai corsisti 4 Organizzare delle esercitazioni a livello provinciale con tutte le associazioni presenti ed iscritte all Ente realizzare due esercitazioni a livello provinciale ai fini dell addestramento dei volontari sulle modalità operative da adottare durante eventi emergenziali organizzare le attività d aula con i docenti rielaborazione dei questionari di gradimento somministrati ai partecipanti Partecipare agli incontri organizzativi delle esercitazionie Gestire l agenda degli incontri fra i soggetti coinvolti e l ente Partecipare alla stesura del documento d impianto delle esercitazioni Collaborare alla stesura dei documenti per la comunicazione dei risultati raggiunti. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 3 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 3 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: ) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: 15

16 I giovani volontari impegnati nella realizzazione del progetto, dovranno essere disponibili a osservare una flessibilità oraria a causa di esigenze lavorative, missioni e/o spostamenti. E richiesta la disponibilità a effettuare servizio civile al di fuori della sede indicata per un massimo di 30 giorni nell anno di servizio civile. I Volontari potranno condurre i mezzi dell ente, previa verifica del possesso di patente adeguata alla cilindrata dei mezzi stessi. Sono tenuti inoltre al pieno rispetto del segreto d ufficio per le notizie di cui abbiano conoscenza nell ambito del servizio. È richiesta inoltre l attenta osservanza delle norme contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. 196/03 e s.m.i.). 16

17 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F Coordinamento delle Organizzazione di Volontariato per la Protezione Civile di Reggio Emilia Reggio Emilia Via della Croce Rossa 3 NZ Iotti Francesca 10/03/1 960 TTIFNC60C50 H223W Bonini Volmer 08/01/ 1948 BNNVMR48A08B156 R 17

18 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Il gruppo di lavoro sulla sensibilizzazione e promozione del Servizio Civile Volontario, coordinato dagli operatori CoPrESC in modo coordinato e congiunto, ha stabilito di organizzare per l annualità di SCV i seguenti interventi di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Volontario in Italia e all Estero. Le attività riprendono e ampliano quanto fatto negli scorsi anni nelle scuole, nelle università, nei luoghi di aggregazione giovanile e nei momenti di festa delle singole realtà territoriali. Il piano delle attività viene verificato e validato dal sopra citato gruppo di lavoro, in modo che esso si presenti come il risultato di una programmazione effettivamente condivisa, aperta alle proposte, ai suggerimenti e alla fattiva collaborazione e compartecipazione degli Enti e dei loro ragazzi, in un ottica non autoreferenziale. Questo calendario di attività va a completare gli interventi che ogni singolo Ente realizzerà in proprio secondo un proprio specifico programma. Allo scopo, si precisa che il piano di sensibilizzazione e promozione coordinata e congiunta è articolato in due parti: 1. monte ore di attività congiunta organizzata e coordinata direttamente dal Co.Pr.E.S.C. per 10 ore complessive a progetto; 2. iniziative programmate in proprio dall'ente, e condivise con il CoPrESC, per un numero di ore la cui scelta è a discrezione dell'ente medesimo (ben sapendo però che per l ottenimento del punteggio regionale occorre raggiungere la soglia minima di 21 ore complessive - cioè: 10 ore acquisite dal Co.Pr.E.S.C., e minimo 11 ore organizzate in proprio dall Ente); A seguito si riepilogano in dettaglio le iniziative nelle quali risulta articolato il monte ore di attività congiunta, organizzata e coordinata direttamente dal CoPrESC, e indicata al precedente punto 1). Attività di sensibilizzazione: coinvolgimento delle scuole superiori: dalla valutazione effettuata negli scorsi anni è risultato essere molto efficace il percorso di sensibilizzazione fatto nelle classi quinte superiori. Nelle scorse annualità sono stati molti i contatti, le domande e i giovani entrati in servizio della fascia dai 18 ai 20 anni. Il Co.Pr.E.S.C. offre alle scuole di tutta la provincia un percorso pensato per una durata base di almeno 60 minuti, strutturabile insieme ai referenti della scuola in maniera dinamica, in base alla disponibilità di tempo e alle esigenze di ogni singola realtà. Le tematiche trattate saranno legate alla presentazione della carta etica, dei valori dell obiezione di coscienza e delle tematiche collegate quali: difesa civile, nonviolenta, solidarietà, povertà, etc. Gli incontri sono tenuti dagli operatori del Co.Pr.E.S.C. o dai propri formatori, affiancati da giovani in servizio quali testimoni diretti dell esperienza. Questo aspetto è fondamentale in quanto da sempre si sa che il principale veicolo attraverso il quale i giovani entrano a conoscenza della possibilità del Servizio Civile è il passaparola di altri giovani che comunicano la bellezza di questa opportunità. Si cercherà anche di dare risalto alle esperienze di Servizio all Estero tramite coinvolgimento di exvolontari. coinvolgimento delle università: le attività di sensibilizzazione nelle sedi universitarie della provincia saranno svolte con attività di volantinaggio in prossimità delle sedi stesse, banchetto informativo in prossimità del bando, con scambio di informazioni e occasioni di incontri informali di approfondimento del servizio civile volontario e delle sue opportunità. Crediamo sia importante che il Co.Pr.E.S.C. svolga attività di sensibilizzazione soprattutto nelle sedi universitarie del territorio di Reggio 18

19 Emilia. L obiettivo generale è quello di inserirsi maggiormente nei percorsi già strutturati delle università, proponendo i progetti di S.C. come tirocini formativi e cercando canali nuovi per contattare i professori e sensibilizzarli sull argomento. coinvolgimento delle realtà locali del territorio provinciale: le attività sul territorio provinciale vengono svolte in stretta collaborazione con gli enti radicati sul territorio che offrono l opportunità del Servizio Civile Volontario, e possibilmente anche con il coinvolgimento e il fattivo contributo degli ex servizio-civilisti, specie quelli che hanno mantenuto un collegamento di impegno e vicinanza con l esperienza trascorsa e l Ente presso il quale erano impiegati. Gli eventi/incontri di sensibilizzazione sono a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: - feste in piazza o di circoscrizione; - mostre tematiche legate al Servizio Civile Volontario; - attività svolte presso luoghi di aggregazione giovanile quali: parrocchie, circoli, centri giovanili, ecc.; - incontri di cittadinanza attiva, percorsi di educazione alla pace ed alla non violenza promossi da cittadini e gruppi responsabili, dalla Scuola di Pace di Reggio Emilia o dal Movimento non violento ecc.; - eventi promossi dal Comune di Reggio Emilia o da altri Comuni della provincia che promuovano per i giovani occasioni di partecipazione sociale e di impegno civile. Promozione congiunta del bando e orientamento dei giovani alla scelta del progetto: In concomitanza con la pubblicazione dei bandi di selezione si realizzeranno attività di promozione del bando e di orientamento dei giovani alla scelta del progetto. Gli strumenti utilizzati per il raggiungimento degli obiettivi saranno: - sportello telefonico dell ufficio Co.Pr.E.S.C. per orientamento e informazioni; - promozione sulle radio locali - sito internet del coordinamento: sul quale saranno pubblicati i progetti approvati in provincia e le informazioni sul servizio civile. - link dai principali portali provinciali rivolti ai giovani al sito internet del CoPrESC e dai siti dei singoli enti aderenti. - materiale promozionale (locandine, pieghevoli, manifesti): verrà distribuito il materiale informativo (cartaceo e informatico) a tutti i Centri Giovani e InformaGiovani del territorio provinciale, nonché presso scuole, associazioni, parrocchie, centri per l impiego, centro di servizio per il volontariato, e in generale a tutti i progetti che sul territorio lavorano con il target giovanile. L'utilizzazione coordinata e congiunta di alcuni degli strumenti sopra indicati, tra i quali, in particolare, il ricorso alla sportello telefonico per l'orientamento e l'informazione, e la fruibilità del sito internet - anche attraverso l'inserimento sul sito internet degli enti di un link al sito internet del Coordinamento - mireranno alla creazione di un "sistema di rete" sul territorio provinciale tra giovani, enti con progetti attivi e Coordinamento, funzionale all'assolvimento di un'azione di fondo e basilare in capo al CoPrESC, utile a dare al giovane una visione complessiva di tutte le possibilità di SCV presenti sul territorio. 19

20 La promozione dell'orientamento ad una scelta consapevole" del progetto da parte dell'aspirante volontario è funzionale al conseguimento dei seguenti obiettivi: a) facilitare la copertura del maggior numero di posti disponibili; b) facilitare l'accesso al scv del maggior numero possibile di aspiranti volontari, evitando inutili concentrazioni di domande su pochi progetti. Allo scopo, in prossimità della scadenza del bando-giovani, sarà anche utilizzata la banca dati del CoPrESC con l'indirizzario di tutti i giovani, potenzialmente interessati a presentare domanda di scv, che, nel corso dell'anno, hanno inviato richieste di informazioni sulla scadenza del bando, manifestando l'espressa intenzione di essere in proposito avvisati in tempo utile. Ripresentiamo qui una considerazione emersa nel corso del percorso di Monitoraggio in forma c&c sugli scorsi Bandi, che si ritiene ancora utile nel guidare la nostra azione comune. Infatti, in base al Questionario di monitoraggio somministrato ai giovani nell anno 2012, alla domanda: Come ti sei avvicinato al Servizio Civile? sono state rilevate le seguenti risposte: Strumenti di avvicinamento al SCV Giornali Lettera a casa Scuola/Università Passaparola Radio Tv Volantini Sito dell'ente Sito del Copresc Sito del SCN Internet Alla luce di questi responsi è possibile constatare che alcune attività nelle quali il Copresc investiva in maniera cospicua anche finanziariamente (ad es. spot sulle Tv locali) non rappresentano effettivamente il metodo più efficace per divulgare la notizia tra il target giovanile appropriato. A maggior ragione se si considera che, alla cifra [3] per le Tv, i giovani intervistati hanno ricondotto anche le segnalazioni di spot pubblicitari sul servizio civile trasmessi dalla RAI - segnalazioni che, in quanto tali, non possono andare a sostegno dell efficacia della promozione televisiva locale). I giovani si avvicinano al Servizio Civile Volontario in gran parte grazie ai contatti con altri giovani che lo hanno svolto e che ne hanno parlato in maniera positiva (internet, passaparola), senza dimenticare anche i tradizionali volantini del Copresc. In generale il Copresc si propone di aumentare sempre di più quelle occasioni nelle quali i giovani già in servizio possano trasmettere ad altri giovani la propria esperienza e il proprio entusiasmo. Obiettivo di quest anno è quello di aumentare gli appuntamenti nelle scuole e i banchetti informativi in luoghi in cui i giovani nella fascia di età anni sono presenti in maniera significativa. 20

21 Per l annualità il Coordinamento si propone di svolgere attività di sensibilizzazione coinvolgendo le Associazioni aderenti in un incontro apposito della durata di 3 ore, e di promuovere il servizio civile nell ambito di eventi rivolti ai Volontari di protezione civile e alla cittadinanza per monte ore pari a 7. Il progetto verrà pubblicizzato attraverso le Associazioni aderenti, all interno del Coordinamento e sarà inoltre pubblicato sul sito internet dell ente e sulla pagina del sito della Provincia di Reggio Emilia dedicata al tema della protezione civile. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: L ente intende avvalersi dei criteri elaborati dall Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, definiti ed approvati con il Decreto Direttoriale 11 giugno 2009 n. 173 Elementi di valutazione e punteggi per la selezione dei volontari in SCN. Come per il precedente progetto, durante le fasi di valutazione dei curriculum e dei colloqui individuali con i candidati ci sarà la piena partecipazione dell OLP e di altre risorse interne della sede. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: Il Co.Pr.E.S.C. di Reggio Emilia, partendo dal lavoro svolto negli ultimi anni dal gruppo sul monitoraggio (composto dai referenti esperti degli enti aderenti) coordinerà, per l annualità di SCV , un programma di livello provinciale finalizzato alla predisposizione di un sistema di monitoraggio per l accompagnamento delle diverse esperienze progettuali, delle attività realizzate, nonché per la valutazione del progetto, e, in generale, per la condivisione dei punti di vista emersi in corso di attuazione dei progetti di servizio civile. Il monitoraggio è volto a consentire agli enti di avere un quadro chiaro dei punti di forza e delle criticità del progetto in corso, in modo da avere degli strumenti validi per la nuova progettazione. Questo programma rappresenta una cornice di possibilità all interno delle quali ogni ente deve costruire un proprio percorso, considerando che si distinguono strumenti comuni a tutti gli enti e altri strumenti che sono, invece, opzionali, e non è in alcun modo sostitutivo del piano di monitoraggio interno dell ente. Alla base dell elaborazione di questo percorso si ha: la condivisione delle esperienze di monitoraggio interne dei singoli enti di prima, terza e quarta classe di accreditamento aderenti al Co.Pr.E.S.C. (con la precisazione che gli enti accreditati in 1 classe, avendo già sistemi di monitoraggio accreditati, nel caso di opzione segnata anche per questa attività in forma coordinata e congiunta, si impegnano a condividere i dati del monitoraggio -gli esiti e le rielaborazioni proprie dei loro sistemi accreditati- ma non lo strumento ad es. il singolo questionario elaborato dal Co.Pr.E.S.C.); le esperienze del piano di monitoraggio attuato dal Co.Pr.E.S.C. nelle 21

22 precedenti annualità. Obiettivi del programma: - Sviluppo delle competenze specifiche degli enti in merito alla valutazione interna, utili per la riprogettazione. - Elaborazione e lettura consapevole di dati/informazioni ricavati dai seguenti ambiti di indagine: a) impatto del Servizio Civile sul territorio locale, prodotti sociali e Mappa del Valore del Servizio Civile; b) modalità secondo le quali l ente vive l esperienza del Servizio Civile; c) valutazione del giovane all interno dell esperienza del Servizio Civile funzionale alla consapevolezza del percorso svolto a livello personale; - Sviluppo guidato, attraverso il confronto tra gli enti progettanti e le risultanze della sopra citata Mappa del Valore, del percorso per la predisposizione del nuovo Piano Provinciale del Servizio Civile. Ambiti di rilevazione del programma: Seguendo quanto previsto dalle linee guida nazionali e dai criteri aggiuntivi regionali il piano di monitoraggio e valutazione interno del CoPrESC di Reggio Emilia verterà sui seguenti elementi: 1. il giovane, rilevandone: l esperienza formativa di crescita personale e professionale, il raggiungimento degli obiettivi dati dal progetto anche rispetto alle sue aspettative e alle informazioni che aveva ricevuto, il rapporto con tutte le persone dell ente in cui presta servizio quali: altri volontari, operatori, OLP, etc. 2. l ente, rafforzando la collaborazione interna e il dialogo tra i diversi responsabili e referenti sia politici che tecnici su diversi livelli (RLEA, OLP, Progettisti, Esperti del monitoraggio, selettori, Giovani in SCV, Formatori, eventuali Presidenti o direttori dell Ente) con valutazioni periodiche del loro operato, incontri per discutere il lavoro dei giovani in SCV, attività utili per la progettazione dell anno successivo, etc. 3. la comunità, nella valutazione di diversi prodotti sociali del Servizio Civile Volontario con restituzioni pubbliche al territorio. Programma di lavoro condiviso in ambito CoPrESC: Per meglio collaborare e coordinare il monitoraggio e la valutazione degli enti in ambito CoPrESC si definiscono le seguenti tappe scandite nel corso dell anno di servizio civile volontario: 1. una prima fase precedente all entrata in servizio dei giovani e entro i primi due mesi di servizio in cui stabilire gli obiettivi del monitoraggio, le tempistiche, i referenti da coinvolgere, gli elementi comuni da rilevare a livello provinciale per il successivo confronto dei risultati, la condivisione degli strumenti di monitoraggio interno del quale ogni ente è già dotato e lo studio di nuovi metodi; 2. una seconda fase dal 2 al 10 mese in cui il CoPrESC interverrà con la supervisione e il coordinamento delle attività di monitoraggio attraverso incontri del gruppo di lavoro. Il Coordinamento raccoglierà, elaborerà e condividerà i risultati provinciali provenienti dal monitoraggio interno degli enti; 3. una terza fase dal 11 al 12 mese e successiva alla conclusione del progetto in cui l ente: provvederà alla stesura di un report finale (da consegnare al CoPrESC) che, a partire dalle risultanze del monitoraggio interno, e 22

23 con il supporto di quanto emerso a livello di monitoraggio esterno, darà conto, anche in senso qualitativo, dell andamento del progetto, delle relative attività di sistema, e dei prodotti sociali emersi dal progetto di SCV; i report finali aiuteranno il gruppo di lavoro in ambito CoPrESC nella lettura d insieme dei prodotti sociali del SCV e nella riflessione sugli stessi; la valutazione e condivisione dei prodotti sociali emersi consentirà al CoPrESC di redigere, in accordo con gli enti, la Mappa del Valore del SCV: essa è il documento che raccoglie i prodotti sociali riconosciuti e discussi dagli enti in ambito CoPrESC attraverso il confronto dei loro diversi punti di vista. Programma di lavoro interno agli enti: Nel percorso coordinato e congiunto si individuano i seguenti oggetti delle rilevazioni per ogni diverso ambito (giovani, ente, comunità). Questi elementi verranno raccolti indipendentemente dalle metodologie che ogni ente sceglierà e con tempistiche legate all anno di SCV: 1) Oggetti di rilevazione sui giovani: Entro i primi due mesi di servizio: a) dati del target dei giovani entrati in servizio (età, sesso, titolo di studio, provenienza, ) b) percorso di avvicinamento al SCV (canali informativi quali internet radio o TV, passaparola, etc.) c) le esperienze pregresse (personali e professionali) d) gli aspetti motivazionali (personali e professionali) e) le aspettative sul progetto f) le attitudini del giovane Dal 2 al 10 mese di servizio: a) inserimento del giovane nella sede del progetto andando anche a sondare il rapporto con gli altri ragazzi in SCV, lavoro di accompagnamento degli operatori all interno della struttura b) relazione con gli operatori dell ente, con l utenza e la comunità Dal 11 al 12 mese : a) ruolo e funzioni svolte rispetto alle aspettative iniziali b) valutazione finale e complessiva della relazione con gli operatori dell ente, con l utenza e la comunità. 2) Oggetti di rilevazione sull ente (OLP, RLEA, utenza, etc.) Prima fase precedente all entrata in servizio dei giovani e entro i primi due mesi di servizio: a) aspettative rispetto al progetto del ruolo dei volontari in SCV b) inserimento nelle attività e nella sede di attuazione (rapporto con utenti, altri volontari, operatori,etc.) c) analisi e valutazione delle modalità di lettura del territorio Seconda fase dal 4 al 6 mese per il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto e del lavoro del giovane in SCV: a) inserimento nelle attività b) livello di integrazione tra giovane in SCV e gli altri operatori (RLEA, OLP, volontari, utenza, etc.) c) ruolo e funzione svolti dal volontario 23

24 d) ruolo e funzione svolti dall OLP e) valore aggiunto e criticità nel rapporto tra il volontario e l ente f) monitoraggio delle attività di formazione sia generale che specifica Terza fase dal 11 al 12 mese e successivamente alla chiusura del progetto andrà ad analizzare complessivamente l andamento del progetto con lo scopo di: a) revisionare la progettazione; b) apportare interventi migliorativi alla gestione dei volontari SCV in particolare all inserimento, l accompagnamento e il coinvolgimento nelle attività e nelle sede; c) apportare interventi migliorativi alle attività di formazione sia generale che specifica; d) riconoscere gli esiti del monitoraggio, l andamento del progetto e i prodotti sociali per condividerli col CoPrESC. 3) Oggetti di rilevazione sulla comunità Fase di redazione del progetto: a) analisi della situazione di partenza rispetto all ambito di intervento del progetto b) risultati attesi del progetto in termini di ricaduta sulla comunità Dal 11 al 12 mese e successivamente alla chiusura del progetto: a) rilevazione degli esiti e dei prodotti sociali del SCV b) restituzione all ente e al territorio del risultato dell analisi Schema riassuntivo delle tappe fissate dal CoPrESC: Secondo livello Primo livello Accompagnamento dei Percorso sperimentale di monitoraggio e Co.Pr.E.S.C. valutazione interno all Ente Monitoraggio sull ente Monitoraggio sui volontari in servizio Fase di redazione del progetto: a) analisi della situazione di partenza rispetto all ambito di intervento del progetto b) risultati attesi del progetto in termini di ricaduta sulla comunità 24

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