Relatore : Annarita Azzolini

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2 1, 2, 3... parla con me PROGETTO DI STIMOLAZIONE ALLA COMUNICAZIONE IN ETA PRECOCE Tramite il Metodo creativo, stimolativo, riabilitativo della comunicazione orale-scritta con le strutture musicali della DR. Zora Drezancic Relatore : Annarita Azzolini

3 LE PERSONE CON AUTISMO HANNO DIFFICOLTA CON TUTTO CIO CHE è COMUNICAZIONE! NON HANNO CHIARO A COSA SERVE E QUALE SIA IL SUO POTERE!

4 NON RIUSCIRE AD ENTRARE IN CONTATTO NON COMUNICARE QUESTE SONO LE DIFFICOLTA CHE SPERIMENTANO I GENITORI NON RIUSCIRE A PASSARGLI NIENTE CHE VORREI FARGLI CONOSCERE

5 INTERVENTO PRECOCE INTRECCIO TRA PROBLEMI DI COMPORTAMENTO (Carr) E APPRENDIMENTO CULTURALE (Bruner)

6 ETEROGENEITA IN CARATTERISTICHE E NELLA GRAVITA Assenza di linguaggio verbale Uso di singole parole Uso di frasi ecolaliche Linguaggio articolato e vario ma con alterazioni dell aspetto pragmatico TRATTI COMUNI Limitatezza delle funzioni comunicative Prevale la richiesta e il rifiuto rispetto alla condivisione di esperienze Difficoltà nello sviluppo dell attenzione congiunta Difficoltà a padroneggiare lo scambio di messaggi ( meccanismo di fondo della comunicazione)

7 Il livello di compromissione indica la via del progetto riabilitativo

8 INSEGNARE ABILITÀ DI RELAZIONE SOCIALE ARRICHIRE LA COMUNICAZIONE FAVORIRE UN AMPLIAMENTO DEGLI INTERESSI

9 Incremento delle abilità di interazione sociale: ORIENTAMENTO ATTIVAZIONE ATTENZIONE INTERESSE PER IL VISO UMANO CAPACITA DI ALTERNANZA DEI TURNI Il metodo Drezancic Cosa fa? CAPACITA' DI INTEGRAZIONE MULTISENSORIALE

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11 ATTIVAZIONE: CAPACITA DI ATTIVARSI FISICAMNETE ED EMOTIVAMENTE BAGNO SONORO: il bambino viene immerso nei suoni del linguaggio attraverso IL CANTO e la MUSICA che suscitano in lui INTERESSE COINVOLGIMENTO CONTENTEZZA

12 BAGNO SONORO:

13 BAGNO SONORO: S.P. 3 ANNI 5MESI

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15 INTERESSE PER IL VISO UMANO Guardare il viso della persona con la quale si è in interazione Riconoscimento dei visi e delle espressioni PREREQUISITO PER LAVORARE SULL IMITAZIONE

16 CONTATTO OCULARE CONTATTO OCULARE sia con il bagno sonoro che con le attività con i giochi fonici

17 CONTATTO OCULARE

18 CAPACITA DI ALTERNANZA DEI TURNI Scambio alternato di suoni, sorrisi, sguardi

19 SCAMBIO DI TURNI SCAMBIO NELLO SGUARDO, SORRISO, AZIONI GIOCHI CON OGGETTO SENZA OGGETTO FONDAMENTALE PER LA COSTRUZIONE DEL DIALOGO

20 CAPACITA DI INTERAZIONE MULTISENSORIALE Elaborare informazioni che si presentano in una o più modalità sensoriali Il metodo utilizza voce cantata, modulata, parlata Movimenti precisi che sottolineano le caratteristiche di quel suono Oggetti

21 CAPACITA DI INTERAZIONE MULTISENSORIALE OBIETTIVI: RICERCARE IL SORRISO E IL PIACERE DEL BAMBINO RICERCARE SEGNALI DI INTENZIONALITA' (GESTO DEL DA, INDICAZIONE, ANCORA) INSEGNARE SEMPLICI COMPORTAMENTI SOCIALI DI RICHIESTA E CONDIVISIONE

22 INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA 2 TAPPA La comunicazione diviene intenzionale. Lo scambio riguarda la realtà esterna (OGGETTO) USO DEL GESTO (indicare, chiedere, mostrare) ATTENZIONE CONGIUNTA EMOZIONE CONGIUNTA INTENZIONE CONGIUNTA IMITAZIONE

23 STIMOLANO LA PRODUZIONE LINGUISTICA A PARTIRE DA UN COMUNE CENTRO DI INTERESSE IL GIOCATTOLO A CUI VIENE ABBINATA IN MODO COSTANTE UNA PROPOSTA VOCALE GIOCHI FONICI

24 Importanza dell'oggetto Come mezzo naturale di relazione e scambio tra l adulto e il bambino Oggetto apre la coppia alla triangolazione: Attira l'attenzione Aumenta l interesse la motivazione e la collaborazione E' un punto di riferimento fisso per evocare in assenza di modello Alternanza dei turni Imitazione del modello proposto GIOCHI FONICI Rinforziamo la relazione e la comunicazione supportando motivazione e attenzione

25 GIOCHI FONICI Piacere ed emozione nel fare qualcosa insieme (attenzione congiunta) Il giocattolo catturando l attenzione e distogliendo il bambino dalla tendenza a distaccarsi dalla realtà e a realizzare stereotipie motorie crea contatto tra lui e noi che ci permette di costruire un iniziale scambio comunicativo

26 ATTENZIONE E INTENZIONE CONGIUNTA:

27 EMOZIONE CONGIUNTA RIDERE E SORRIDERE INSIEME ALLA STESSA SITUAZIONE

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29 RUOLO ATTIVO Attività di fissazione dell oggetto

30 RUOLO ATTIVO iniziale coordinazione oculo manuale

31 Inseguimento visivo RUOLO ATTIVO

32 IMITAZIONE PREREQUISITO FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO SOCIALE, COGNITIVO, LINGUISTICO

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34 GIOCHI FONICI CON GRADUALITA SI ARRICCHISCONO CON LA PARTE LINGUISTICA : SI INTRODUCONO I NOMI PROPRI, I NOMI ACCOMPAGNATI DALL ARTICOLO, I VERBI, I PRONOMI.

35 IL PASSAGGIO GRADUALE DAL SIGNIFICANTE AL SIGNIFICATO INTRODUCE CON PIÙ FACILITÀ NELLA FUNZIONE SEMANTICA DEL LINGUAGGIO

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37 EMERGERE LA CREATIVITA' DEL LINGUAGGIO SI PROCEDE STIMOLANDO IN PARALLELO LA DISCRIMINAZIONE FONETICA, GLI ASPETTI PROSODICI E RITMICI E LA SEMANTICA. LA SCELTA DEI VOCABOLI VIENE FATTA INTRODUCENDO FIN DALL INIZIO LE DIVERSE CATEGORIE GRAMMATICALI CHE SERVIRANNO PER STRUTTURARE FRASI COMPLETE. LA GRAMMATICA SENZA REGOLE strutture grammaticali spesso immature linguaggio stereotipato e ripetitivo

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39 Circa il 50% delle persone con autismo impara a parlare ma l uso funzionale del linguaggio rimane comunque alterato l altezza, l intonazione, la velocità, il ritmo o la sottolineatura possono essere anomali per es: il tono di voce può essere monotono o inappropriato per il contesto NO VOCE ROBOTICA E STEREOTIPATA

40 Circa il 50% delle persone con autismo impara a parlare ma l uso funzionale del linguaggio rimane comunque alterato ESERCITARE LE DIVERSE INTONAZIONI UTILI PER USARE FRASI INTERROGATIVE, AFFERMATIVE, NARRATIVE VOCE CANTATA contenere accentuazioni di tipo interrogativo in frasi affermative

41 VOCE CANTATA Il ritmo musicale per le sue uguaglianze e corrispondenze con il ritmo linguistico aiuta a rispettare i rapporti corretti tra le sillabe Influenza positiva della voce cantata ci permette di essere ripetitivi senza disorganizzare l'attività attira i bambini crea un contesto affettivo coinvolgente

42 I PRINCIPI SUI QUALI SI ORIENTA IL METODO mirano ad attivare i processi mentali e le diverse funzioni psichiche LO RENDONO APPLICABILE ANCHE A BAMBINI SENZA PROBLEMATICHE SPECIFICHE

43 PROGETTO STIMOLAZIONE DEL LINGUAGGIO NELLA PRIMA INFANZIA Fascia 0-3 anni Stimolare la produzione dei suoni linguistici.

44 Va a stimolare e potenziare : gli aspetti prosodici del linguaggio la comunicazione gestuale i suoni del linguaggio l'organizzazione degli scambi preverbali

45 Il progetto è rivolto all asilo nido I CUCCIOLI del Comune di Imperia, con l'obiettivo di prevenzione e stimolazione delle abilità linguistiche Alcuni di questi bambini nell ambito dei progetti individualizzati seguono già alcune attività proposte dal metodo creativo, stimolativo e riabilitativo della comunicazione orale con le strutture musicali di Zora Drezancic.

46 obiettivi: sensibilizzazione all'ascolto prime imitazioni vocali stimoli vocali creati utilizzando un giocattolo per ogni suono evocazione dello stimolo vocale, guardando il giocattolo scelto ad esso associato riconoscimento uditivo degli stimoli vocali di cui sopra pronuncia delle prime parole con significato

47 Mezzi didattici e materiale utilizzato: giochi fonici giocattoli associati ai suoni del linguaggio giocattoli adatti a stimolare la produzione delle prime parole

48 AIUTA IL BAMBINO A ELABORARE IN MODO PIÙ EFFICACE LA REALTÀ CHE LO CIRCONDA E AD ATTIVARE UN MIGLIORE SCAMBIO COMUNICATIVO IL BAMBINO È PIÙ PRESENTE INTERATTIVO E RICETTIVO DIVENTA PIU GIOIOSO ARRICCHENDO ANCHE LA SUA ESPRESSIONE VOCALE.

49 IL BAMBINO È PIÙ PRESENTE INTERATTIVO E RICETTIVO DIVENTA PIU GIOIOSO ARRICCHENDO ANCHE LA SUA ESPRESSIONE VOCALE. LO SVILUPPO DI TUTTI QUESTI PROCESSI FACILITERÀ L USO DI ALTRI INTERVENTI FINALIZZATI A COMPENSARE LA DISABILITÀ DEL LINGUAGGIO ESPRESSIVO ES. COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA

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52 BIBLIOGRAFIA - IL METODO DREZANCIC NEI BAMBINI DAI PRIMI MESI DI VITA AI TRE ANNI. A.Basili, C.Lanzara, M.Zanobini, 2011; - GIOCO, PARLO LEGGO SCRIVO VOL. 1, Drezancic, 1983; - GIOCO PARLO LEGGO SCRIVO VOL.2, Drezancic, 1987; - I TRE TEMPI: passato, presente e fututo, Drezancic, 1987; -QUESTIONARIO MACARTHUR, Caselli C., Casadio - IL PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO, Caselli C., Casadio

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