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1 ABSTRACT La mia tesi tratta dell evoluzione che hanno avuto i modelli organizzativi per l assistenza infermieristica perché da qualche anno a questa parte le norme che regolano il funzionamento del Servizio Sanitario, sia a livello nazionale che regionale, richiamano sempre con maggiore frequenza concetti di qualità, appropriatezza, efficacia ed efficienza. Nasce dunque, non solo per dettati legislativi, ma anche come necessità sentita dai professionisti, l esigenza di migliorare i livelli di capacità di lettura e di risoluzione dei bisogni di salute dei cittadini. Mi sono reso conto durante le mie esperienze di tirocinio che in un contesto come quello in cui si opera attualmente, caratterizzato dall alta specializzazione professionale e dalla multidisciplinarietà, dove facilmente il lavoro infermieristico viene frazionato per compiti, e dove la continuità assistenziale è si garantita sulle 24 ore, ma da infermieri diversi che svolgono i loro turni di servizio, il rischio che si corre è quello di non riuscire a rispondere in maniera adeguata alla complessità dei bisogni di assistenza della persona; ciò sia per i ritmi di lavoro alquanto elevati sia a causa dei turni, che naturalmente non sono un fatto negativo, ma che, oggettivamente, rendono discontinuo il contatto con gli utenti. Dunque, se si vuole salvaguardare la visione globale della persona con i suoi bisogni di salute, occorre sviluppare modelli professionali nuovi, che rispondano alle mutate esigenze sia dell organizzazione 1

2 sanitaria, che richiede una sempre maggiore efficienza, e degli utenti, i quali, giustamente, chiedono attenzione, professionalità e risposte adeguate ai propri bisogni. Occorre elaborare modelli professionali che mirino ad approfondire il livello di comprensione e di lettura dei bisogni della persona, coordinando ed organizzando risposte soddisfacenti, in una logica di presa in carico della persona coi suoi bisogni, in quanto caratteristica che qualifica la disciplina infermieristica. La disciplina infermieristica è tale perché ha raggiunto in sede teorica una certa compatezza intesa come la capacità di mettere a punto metodi di indagine e ricerca e di riflessione che permettano l applicazione pratica di quelle teorie formulate entro uno specifico ambito conoscitivo. Affinché si possa dire che tale sapere sia disciplina sono: l esistenza di un campo materiale che ne sia l oggetto di studio, di un metodo e di uno scopo propri, di un campo di applicazione, di una giustificazione storica. Il campo materiale è l uomo, Il metodo utilizzato all interno della Disciplina Infermieristica per raggiungere il suo scopo specifico è il Processo di Assistenza. Tale scopo consiste nel permettere all uomo il raggiungimento dell indipendenza, soddisfacendo i suoi bisogni di Assistenza Infermieristica. Nell esercizio di una professione i modelli concettuali, le metodologie e le tecniche a disposizione sono le grandi risorse a cui, insieme all esperienza e alla sensibilità di ciascuno, si ricorre per soddisfare i bisogni degli ammalati. Infatti, i modelli organizzativi si prefiggono di 2

3 rappresentare, nel modo più appropriato, la realtà, anche se non possono essere riconosciuti come la realtà stessa, che appare nelle organizzazioni ben più complessa di qualsiasi modello. Ciò nonostante, essi sono utili per la comprensione e interpretazione dei fenomeni della realtà perché offrono la rappresentazione astratta di come potrebbe essere un organizzazione. La mia analisi è partita da Florence Nightingale (1869) che considera l assistenza infermieristica di tipo professionale, cioè basata sull assegnazione a un singolo infermiere ben preparato di un gruppo di pazienti in cui lo stesso si occupava complessivamente dei problemi relativi alla salute e all igiene e forniva supporto alla famiglia. L era post Nightingale porta all affermazione di un un nursing che persegue un modello industriale: crolla l assistenza fornita a gruppi di persone per consolidarsi nello svolgimento dei giri (modello tecnico). Il compito o il giro diventa anche un modo per contenere l ansia degli infermieri, incapaci di far fronte alle difficoltà del lavoro in organizzazioni vaste e fortemente burocratizzate e con lo stress derivante dall impossibilità di occuparsi della totalità degli ammalati e dei loro bisogni assistenziali, gli infermieri rispondono con la suddivisione degli aspetti dell assistenza al paziente in frammenti più facilmente gestibili; questo comporta anche insoddisfazione sia nella persona, sia nell infermiere; entrambi si sentono inseriti in un processo disumano. Completare il compito da svolgere non rimuove il senso di fallimento dell infermiere, che si rende conto di come molta assistenza se pur necessaria non viene fornita, mentre 3

4 la persona avverte la mancanza di quella quota di assistenza che non può essere fornita nei compiti o nei giri: per esempio l educazione o la relazione, la personalizzazione della risposta ai bisogni di assistenza infermieristica. Lo sforzo per uscire dall approccio riduzionista industriale porta a sviluppare forme di assistenza centrate sull individuazione di piccoli settori assistenziali o di piccole èquipe o, ancora, sull assegnazione di obiettivi assistenziali individualizzati. Il Primary nursing può rappresentare il ritorno al punto centrale del nursing, al cuore dell assistenza infermieristica, un evoluzione dell assistenza infermieristica modernamente intesa, da Nightningale in poi. L evoluzione indicata non è comunque da considerare un evento storico inevitabile e ancora oggi troviamo queste modalità assistenziali presenti nelle nostre strutture. Il Primary nursing è invece un modello organizzativo che vede l assistenza infemieristica come pratica professionale centrata sull ammalato, in cui una specifica persona è soggetto alla guida continua di un Primary Nurse, dal momento del ricovero alla dimissione. Gli infermieri che operano nella struttura in ogni turno di lavoro provvedono all assistenza complessiva degli ammalati, ma giornalmente questa è pianificata e coordinata per ogni persona da un unico infermiere, definito Primary nurse per quella persona. Il riferimento al Primary nursing era indispensabile prima di affrontare il Case Management, in quanto quest ultimo viene 4

5 individuato come un evoluzione del primo o come Primary Nursing di secondo livello. Il Case Management è una metodologia di gestione dell assistenza sanitaria; questa utilizza un processo di miglioramento dell efficacia e dell efficienza dell assistenza basato sulla logica del coordinamento delle risorse da utilizzare per trattare la specifica patologia di un ammalato, coinvolgendo le diverse strutture e organizzazioni del sistema sanitario in cui si trova. L approccio del Case Manager è di considerare la persona come entità che sta vivendo una condizione di malattia su un percorso spaziale temporale predefinito. Ciò è ben diverso dalla concezione di considerare gli ammalati come il susseguirsi delle singole cure, previste ed erogate spesso in modo frammentario ed episodico. Se nell assistenza per compiti l attenzione era posta sull assegnazione di compiti che comportavano l assunzione delle singole responsabilità e nel Primary Nursing sull individualità dell intero processo assistenziale, nel Case management l attenzione è posta sul risultato complessivo del percorso clinico assistenziale sviluppato per ogni singola persona. Per ovvi motivi, i modelli organizzativi più forti stanno per divenire, pertanto, quelli a valenza prettamente manageriale e tecnicosanitaria che dovranno avere come contributo fondamentale quello di affidarsi ad un gruppo di professionisti (specializzati delle varie discipline assistenziali) chiamati a scegliere interdisciplinariamente 5

6 come meglio realizzare l assistenza, la didattica e la ricerca con le risorse a disposizione, badando di utilizzarle al massimo delle loro capacità. Sostanzialmente si sta facendo strada una sanità moderna, altamente complessa con risvolti assistenziali, legali, etici ed economici che impongono ai professionisti un nuovo modo di lavorare e di rapportarsi all interno di gruppi organizzati. Il raggiungimento di tali obiettivi passa inevitabilmente anche attraverso un cambiamento di mentalità degli operatori che và orientata verso modalità di lavoro finalizzate all efficacia e all efficienza del servizio pur nel rispetto dei bisogni e dei diritti del cittadino. È per questo importante conseguire una profonda conoscenza dell evoluzione che hanno avuto questi modelli perché è proprio da questa che si può migliorare il livello di comprensione e di lettura dei bisogni della persona. 6

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