Le origini delle organizzazioni sindacali
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- Ruggero Ruggiero
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1 Le origini delle organizzazioni sindacali
2 Gli anni dell estraneità Scenario: Il brigantaggio, la questione unitaria e costruzione dello Stato la Destra e Sinistra storiche espressione della stessa classe dirigente crisi agraria degli anni 80 Crispi e la rivolta dei fasci siciliani la grande emigrazione la crisi di fine secolo il PSI e i nuovi equilibri sociali
3 Il movimento sindacale si diffonde dopo l Unità nelle molte Italie. Il suo procedere risente di questa diversità che diverrà una caratteristica centrale in questa prima fase Nelle sue prime forme di diffusione si riscontra una forte motivazione ideologica e di scontro fra la componente anarchica e quella socialista La base di riferimento in questo periodo sono gli artigiani del centro e del nord, ma tende ad accavallarsi e confondersi con i primi nuclei del proletariato industriale (Tessili) settentrionale e con quelle categorie più combattive (Edili)
4 Negli anni 70 dell 800 si verificano i primi scioperi ma in un contesto organizzativo decisamente proto-sindacale Interpretazione di questo processo: la rete mutualistica, delle associazioni e del cooperativismo non consente una linea interpretativa unica del processo di formazione, in quanto troppo condizionato dal contesto socio-economico nel quale si sviluppa Il salto di qualità si avrà con la differenziazione netta tra il generale movimento associativo e il movimento delle leghe operaie Con questo passaggio ( anni 80) termina il protosindacalismo
5 In termini fattuali le rivendicazioni ed i risultati che si ottengono (specie sui salari) perdono i contorni del mutualismo e, della reciproca assistenza e del paternalismo, per assumere come centrali le questioni salariali, le lotte contrattuali, le lotte rivendicative A fine secolo si delinea stabilmente un istituzione sindacale che prende a diffondersi a macchia di leopardo, rimanendo ancorata a quelle tante differenziazioni locali e geografiche che contraddistinguono l Italia In sintesi il punto discriminante è la conflittualità
6 :dalle Leghe alla CGdL, dall estraneità alla legittimazione La nascita del POI nel 1880 pone il problema ed il rapporto fra rivendicazione/sciopero e l organizzazione nell alveo dell associazionismo sindacale del lavoratori, inteso pregiudizialmente come luogo all interno del quale giungere alla definizione degli interessi dei lavoratori stessi Si sanziona così la separazione di classe e la fine del paternalismo ottocentesco. La risposta dello Stato e dei settori economici è duplice: Dapprima ( ): repressione e contenimento Dopo ( ): ricerca di un intesa sul piano del riformismo ma del mantenimento delle gerarchie di classe
7 Le leghe Sono forme organizzative di primo grado che nascono territorialmente negli ultimi venti anni dell 800 Al loro interno, dal mutualismo, si definisce il conflitto ed i suoi contorni sindacali Hanno il limite di svilupparsi in un quadro economico che non aveva come esclusivo punto di riferimento la fabbrica Deriva da ciò una diversificata diffusione e caratteristiche fortemente legate al contesto lavorativo (dai tipografi agli edili) Il progressivo affermarsi della meccanizzazione modifica il quadro
8 Le leghe Negli ultimi decenni del XIX secolo, con la crescita del proletariato industriale e il diffondersi delle idee socialiste nacquero le leghe di resistenza. Le leghe erano espressione dei soli lavoratori e avevano un programma politico e rivendicativo che si contrapponeva agli interessi dei datori di lavoro. La principale novità introdotta da queste formazioni di classe fu lo strumento rivendicativo dello sciopero, ovvero l'astensione dal lavoro contro il 'padrone' per rivendicare aumenti di salario e diritti e per denunciare lo sfruttamento. Nell'Ottocento, infatti, le paghe erano basse, gli orari di lavoro lunghi, gli incidenti mortali frequenti e la disoccupazione molto alta. Sull'onda degli scioperi nacquero molte delle leghe di mestiere tra le quali la lega dei muratori e la lega dei metallurgici, sorte a Milano alla fine degli anni Novanta dell'ottocento.
9 Le CdL e le Federazioni Le Camere del Lavoro e le Federazioni sono forme organizzative di secondo grado Le prime sono i nuclei originari della diffusione territoriale del sindacalismo La Camera del Lavoro di Milano è, assieme a quella di Piacenza, la prima struttura territoriale d Italia; fu fondata nel 1891, sulla scorta dell esperienza francese delle Bourse de travail, e divenne un modello di riferimento per le Camere del lavoro che andavano diffondendosi lungo la penisola (Gnocchi Viani) Le CdL tesero a includere nello stesso spazio fisico le Leghe pur mantenendo competenze tendenzialmente differenti (territoriali e di mestiere)
10 Le CdL e le Federazioni Le Federazioni di mestiere attraverso le quali avviene il passaggio ad un vero e proprio modello sindacale si formano in tempi diversi ma lungo l asse del progressivo incontro fra le singole Leghe dello stesso mestiere In taluni casi (edili, tipografi, metallurgici) assumono una caratteristica corporativa Con la nascita e lo sviluppo delle istituzioni sindacali di secondo grado si avvia la fase di legittimazione dell organizzazione sindacale (Italia giolittiana)
11 Gli anni della legittimazione Con la svolta di Giolitti (politica delle mezze ali, del riformismo/conservatorismo, espressione della classe dirigente liberale, sciopero economico/sciopero politico, ciclo economico positivo, crisi del 1907, tendenze nazionaliste della borghesia imprenditoriale, consenso degli agrari e latifondisti) si produce contestualmente una stabilizzazione delle CdL ed una espansione delle forme organizzative federali (a edili e tipografi si aggiungono i ferrovieri, i trasporti, i metallurgici) Questo duplice processo spinge verso un primo tentativo di coordinamento nazionale (il Segretariato Generale della Resistenza, 1902, con a capo Rinaldo Rigola poi primo segretario generale della Cgdl che dirige dal 1906 al Esponente principale del riformismo sindacale italiano, entra spesso in contrasto sia con il Partito, in particolare con la dirigenza massimalista, arrivando a ipotizzare la nascita di un Partito del Lavoro, con le componenti del sindacalismo rivoluzionario, riunite nell Usi di area riformista)
12 Gli anni della legittimazione Il fallimento del Segretariato non fermerà il processo che nel 1906 porta alla nascita della CGdL Sarà il tetto del percorso formativo e del modello sindacale italiano, potendosi basare su un lungo processo di definizione ma anche su una pluralità di centri di rappresentanza e aggregazione (riunisce CdL, Leghe e Federazioni in una forma confederale caratteristica del sindacalismo italiano in generale) Porrà subito una questione centrale nella storia del lavoro, del sindacalismo ma anche dell Italia contemporanea, quella della correlazione esistente fra il principio contrattuale ed il rapporto fra Stato e sindacato Importanza del ruolo, incanalato fra legittimazione a far politica e ruolo proprio della rappresentanza sindacale federale, territoriale e nazionale
13 Gli anni della legittimazione Con la costituzione della CgdL abbiamo così tre livelli: Le Leghe: in generale rivolte ai conflitti ed alla definizione delle prime piattaforme rivendicative Le CdL e Federazioni: con funzioni di coordinamento e di omogeneizzazione contrattuale per area geografica e per categoria (più tardi per settore produttivo che da una parte stimola forme corporative, ma dall altra si somma al principio tutto politico del diritto alla rappresentanza economica elemento di derivazione sindacalista rivoluzionaria) La CgdL: con funzioni di organismo generale di rappresentanza degli interessi del mondo del lavoro, che si dota di una piattaforma programmatica e politica (elemento accentuato dalla politica giolittiana)
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