COMPRESSION BULLETIN Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva
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- Luciano Savino
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1 0 COMPRESSION BULLETIN Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva LIFE FOR LEGS In questo numero: Uno studio multicentrico randomizzato compara la compressione delle calze elastiche terapeutiche (CET) verso il bendaggio elastico dopo chirurgia delle vene varicose. Vengono esaminate la praticabilità clinica, la facilità d uso, l effi cacia e la sicurezza di un sistema di calze elastiche post-operatorie (compressione alla caviglia mmhg) verso un bendaggio elastico (gruppo di controllo). Scleroterapia con schiuma eco-guidata (UGFS): fattori associati al risultato e alle complicanze. Gli autori hanno riesaminato prospetticamente i database della UGFS contenenti pazienti trattati tra il Luglio 2007 ed il Luglio Durata dell elastocompressione, adattata per paziente, in relazione all incidenza della sindrome post-trombotica. Sono stati seguiti per due anni, nell ambulatorio del Medical Center presso l Università di Maastricht, 125 pazienti consecutivi con diagnosi confermata di TVP. Una compressione leggera è in grado di migliorare la funzionalità delle pompe venose nei pazienti con insufficienza venosa? È stata valutata la funzionalità delle pompe venose in 20 pazienti con elevato refl usso della grande safena, tutti candidati a trattamento chirurgico, mediante la misurazione con pletismografi a strain-gauge della frazione eiettiva (FE) della pompa muscolare del polpaccio. Dopo il trattamento chirurgico della grande safena la compressione della coscia è più efficace se realizzata con pressioni elevate. 54 pazienti, trattati mediante stripping per invaginazione della grande safena e rimozione delle collaterali in anestesia locale, sono stati trattati nel post-operatorio mediante A) calze elastiche estese fi no alla coscia. B) bendaggio adesivo. C) spessori per una compressione eccentrica di nuova concezione, fi ssati assieme con cerotto e ricoperti da una calza elastica estesa fi no alla coscia. Il bendaggio anelastico mantiene la sua efficacia emodinamica nel tempo nonostante una significativa riduzione della pressione. In 18 pazienti con refl usso bilaterale della grande safena (CEAP C3-C5) è stata esaminata la frazione eiettiva (FE) della pompa muscolare del polpaccio senza compressione e subito dopo applicazione di un bendaggio anelastico su una gamba e del kit Sigvaris Ulcer X sull altra. L impatto della compressione pneumatica intermittente (CPI) sulla velocità del circolo profondo nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio (CHF). Sono state registrate, usando una sonda lineare ad alta risoluzione, le velocità della vena poplitea e delle vene del soleo in 19 pazienti affetti da CHF e in 19 soggetti usati come controllo. è stato creato da Robert Stemmer. È una collezione completa di pubblicazioni scientifi che e medicali. Consiste in tre parti: Compression Therapy of the extremities redatto da Robert Stemmer nel 1999 con aggiornamenti continui della letteratura. The Compression Bulletin riunisce le nuove pubblicazioni più importanti Contenuti della tabella di Robert Stemmer Library: 1. Introduction 2. Historical overview 3. Anatomy 4. Venous return 5. The basis of compression 6. Mobilization 7. Compression using mechanical devices 8. Bandages 9. Compression stockings 10. Compression & mobilization strategies Stemmer Library è aggiornata regolarmente con le nuove pubblicazioni; una selezione è presentata all interno del Compression Bulletin. Editors Prof. H. Partsch, Wien Prof. E. Rabe, Bonn Co-Editors Dr. Pannier-Fischer, Bonn Dr. B. Partsch, Wien International Advisory Board Asia: S. Hoshino Australia: G.M. Malouf Europe: F. Vin North America: L. Villavicencio South America: E. Brizzio 23 rd American Venous Forum Special Edition: American Venous Forum Febbraio February 23-26, 2011 SIGVARIS AG Groblistrasse 8, CH-9014 St. Gallen, Tel. +41 (0) , Fax +41 (0) GANZONI FRANCE SA F Huningue, Tel. +33 (0) F St-Just-St-Rambert, Tel. +33 (0)
2 Mariani F, Marone EM, Gasbarro V, Bucalossi M, Spelta S, Amsler F, Agnati M, Chiesa R Uno studio multicentrico randomizzato compara la compressione delle calze elastiche terapeutiche (CET) verso il bendaggio elastico dopo chirurgia delle vene varicose Valutare l effi cacia di un nuovo kit di calze dopo chirurgia per quanto concerne l incidenza di tromboembolismo venoso, emorragie, edema, ematomi e dolore. METODI Sono state esaminate la praticabilità clinica, la facilità d uso, l effi cacia e la sicurezza di un sistema di calze elastiche post-operatorie (compressione alla caviglia mmhg) verso un bendaggio elastico (gruppo di controllo) in uno studio clinico prospettico randomizzato open-label, eseguito da tre centri italiani specializzati nella chirurgia venosa. Sessanta pazienti consecutivi (CEAP C2,S) sono stati sottoposti a chirurgia per malattia varicosa monolaterale. Dopo l intervento i pazienti sono stati randomizzati (n=30) per la terapia elastocompressiva realizzata mediante un nuovo sistema di calze elastiche (Sigvaris Ulcer X; Sigvaris, St Gallen Switzerland) oppure (n=30) per la terapia elastocompressiva mediante bende a corto o medio allungamento. La compressione è stata mantenuta per due settimane, giorno e notte. Gli end-point primari sono stati l incidenza di tromboembolismo venoso, di emorragie, di ematomi alle gambe o di edema. Non è stato osservato alcun episodio di tromboembolismo venoso. L area media di ematoma alla coscia al giorno post-operatorio 7 e 14 è stata di 75,70 cm2 e 2,93 cm2, rispettivamente, per il gruppo che indossava il kit di calze elastiche e di 92,97 cm2 e 5,42 cm2 per il gruppo che indossava il bendaggio (non signifi cativa). Dopo una settimana nel 50% dei pazienti che indossava il bendaggio, contro solo il 20% dei pazienti che indossava il kit di calze elastiche, si riscontrava un edema (p<0,001). Non si è osservata una differenza statistica per quanto riguarda il dolore post-operatorio che ha mostrato una riduzione signifi cativa, nei confronti dello score pre-operatorio, dopo tre giorni in entrambi i gruppi. I pazienti che indossavano il kit di calze elastiche hanno mostrato una migliore accettazione della terapia e una migliore qualità di vita dopo l intervento. I pazienti possono essere trattati effi cacemente con il kit Sigvaris Ulcer X. I pazienti trattati con CET hanno avuto un edema ridotto rispetto a quelli trattati con bendaggio elastico standard e l applicazione di un kit di calze elastiche ha migliorato la qualità di vita e la compliance dei pazienti. Il personale di ogni centro si è subito abituato all uso del nuovo kit di calze elastiche ma ovviamente non è stato lo stesso per l applicazione di un bendaggio corretto. Questo spiega l elevata percentuale di sliding del bendaggio (40%) e di edema dopo la fasciatura, specialmente nella regione della coscia. Questo studio, che rifl ette la realtà clinica, mostra chiaramente come le CET, che forniscono una buona compressione, possiedano parametri di qualità riproducibili rispetto a bendaggi applicati usando differenti materiali e differenti tecniche. È interessante notare che i pazienti, in media, hanno lamentato meno dolore già un giorno dopo l intervento, se comparati col dolore preoperatorio. Queste osservazioni dimostrano la diffi coltà nel discernere il dolore dal fastidio per i pazienti in classe CEAP C2s. J Vasc Surg 2011;53: Capitolo 8, 9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 24/2. Tipo di pubblicazione: multicenter randomized controlled trial, Lingua: Inglese
3 Thomasset SC, Butt Z, Liptrot S, Fairbrother BJ, Makhdoomi KR Scleroterapia con mousse eco-guidata (UGFS): Fattori associati ad esiti e complicanze Negli anni recenti la scleroterapia con mousse eco-guidata (UGFS) è diventata una tecnica sempre più utilizzata per il trattamento delle vene varicose. Sebbene molti lavori pubblicati illustrino i risultati di questa tecnica, ancora poco si sa riguardo i fattori che sono associati ad esiti e complicazioni. Lo scopo di questo studio era di identifi care questi fattori. METODI Gli autori hanno rivisto prospetticamente i pazienti inseriti nei database e trattati con UGFS dal luglio 2007 al luglio È stato defi nito come un risultato positivo la dimostrazione, all eco-doppler, della completa occlusione della vena sottoposta a trattamento sclerosante. Sono stati esaminati otto parametri per determinare se fossero associati con il risultato fi nale e con le complicazioni. Tali parametri erano: età, sesso, compliance per la terapia compressiva post-trattamento mediante calza elastica, pregressa chirurgia per vene varicose, sito di iniezione singolo o multiplo, concentrazione dello sclerosante, volume dello sclerosante e severità dello score clinico antecedente alla UGFS. Un totale di 126 pazienti (60 uomini, 66 donne) si sono sottoposti a follow-up mediante visite di controllo e hanno ricevuto una valutazione post-intervento con eco-doppler. L indicazione per UGFS includeva la vena grande safena (N=75), la vena piccola safena (N=13) e la vena safena accessoria anteriore (N=8). Il resto dei trattamenti includeva altri tipi di vene o più di un tipo di vena. La mediana del follow-up è stata di 3 mesi (range 1,5-14 mesi) con una valutazione eco-doppler che ha rivelato la completa occlusione della vena da trattare nel 79% dei pazienti. L unico fattore associato ad esito favorevole è stato la compliance del paziente per le calze elastiche post-trattamento (p<0.05). Le complicanze più frequenti dopo il trattamento UGFS sono state la pigmentazione cutanea (28%), la trombofl ebite superfi ciale (18%) ed il dolore (14%). L unico fattore associato a complicanze post-ugfs è stato il sesso femminile (p<0.05). Quando le complicanze sono state isolate singolarmente, il genere femminile si è rivelato, inoltre, associato alla pigmentazione cutanea (p<0.05) ma non con altre complicanze. Questi dati suggeriscono che la compliance favorevole del paziente per l uso di una calza elastica post-trattamento ed il sesso sono importanti fattori associati ad un risultato favorevole ed alla segnalazione di complicazioni post-sclerosi UGFS, rispettivamente. Lo studio suggerisce che una compliance favorevole del paziente per la terapia compressiva può evitare effetti collaterali come la pigmentazione cutanea dopo UGFS. Comunque il numero di pazienti con una compliance sfavorevole è stato solo di 8, comparato ai 118 pazienti con una compliance favorevole per la terapia compressiva. Hamel-Desnos non ha trovato differenze signifi cative tra compressione e non compressione dopo trattamento UGFS delle vene safene. Si auspica un trial comparativo randomizzato per comparare compressione e non compressione dopo il trattamento UGFS in tutti i tipi di vene varicose. EJVES 2010; 40: Capitolo 9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 19/0. Tipo di pubblicazione: clinical trial, Lingua: Inglese
4 ten Cate-Hoek AJ, ten Cate H, Tordoir J, Hamulyák K, Prins MH Durata dell elastocompressione, adattata per paziente, in relazione all incidenza della sindrome post-trombotica Gli autori hanno indagato se un periodo più breve di terapia elastocompressiva mediante calza elastica (CET), valutato di volta in volta per ciascun paziente, prescritta dopo trombosi venosa profonda (TVP) acuta sia fattibile senza creare un aumento dell incidenza della sindrome post-trombotica (SPT). PAZIENTI E METODI Sono stati seguiti per due anni, nell ambulatorio del Medical Center presso l Università di Maastricht, 125 pazienti consecutivi con diagnosi confermata di TVP. Lo score di Villalta è stato determinato in quattro visite consecutive: 3, 6, 12 e 24 mesi dopo l evento acuto. L entità del refl usso è stata stabilita una sola volta attraverso un esame ecodoppler. Dopo 6 mesi i pazienti con uno score 4 secondo la scala clinica di Villalta ed in assenza di refl usso sono stati autorizzati a rimuovere la terapia elastocompressiva. In caso di presenza di un refl usso, erano necessari due consecutivi score 4 per abbandonare la terapia con calza elastica. La terapia elastocompressiva è stata dismessa nel 17% dei pazienti a 6 mesi, nel 48% a 12 mesi e nel 35% a 24 mesi. Il refl usso all eco-doppler era presente in 74 pazienti su 101 (73,3%) e non era associato con l insorgenza della sindrome post-trombotica. Alla visita del sesto mese l incidenza cumulativa di SPT è stata del 13,3%, a 12 mesi del 17% ed a 24 mesi del 21.1%. La presenza di varici o di insuffi cienza venosa al momento dell arruolamento era signifi cativamente associata alla SPT con una hazard-ratio di 3.2 ( ). I pazienti con una bassa probabilità di sviluppare una SPT possono essere identifi cati precocemente al sesto mese dopo l evento trombotico ed una durata ridotta e personalizzata della terapia con CET, basata sullo score clinico di Villalta, può costituire una condotta di management terapeutico sicura. Queste conclusioni devono essere confermate in un trial clinico randomizzato. Lo studio suggerisce che la SPT si sviluppa precocemente entro i primi sei mesi, nella maggior parte dei casi. Di conseguenza la questione se la compressione elastica deve essere prolungata potrebbe essere risolta molto prima rispetto a due anni. Lo score di Villalta è stato usato per defi nire la SPT e l entità del refl usso non è stata ben correlata con la diagnosi di SPT. Comunque lo score di Villalta non è specifi co per la SPT e potrebbe avere un valore patologico a causa dei segni e dei sintomi provocati dalle vene varicose. J Vasc Surg 2010; 52: Capitolo 9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 20/0. Tipo di pubblicazione: prospective clinical trial, Lingua: Inglese
5 Mosti G, Partsch H Una compressione leggera è in grado di migliorare la funzionalità delle pompe venose nei pazienti con insufficienza venosa? BACKGROUND Pressioni di riposo troppo elevate, esercitate da dispositivi compressivi, sono mal tollerate e possono causare lesioni cutanee specialmente in pazienti portatori di una concomitante malattia obliterante arteriosa. Investigare in quali condizioni una bassa compressione riesca ad aumentare l effi cacia delle pompe venose muscolari nei pazienti affetti da insuffi cienza venosa. MATERIALI E METODI In 20 pazienti con refl usso severo a livello della grande safena, tutti candidati a chirurgia venosa, è stata esaminata la funzionalità della pompa venosa mediante misurazione della frazione di eiezione alla pompa del polpaccio, usando una pletismografi a strain-gauge. La misurazione è stata ripetuta dopo l applicazione di una calza terapeutica a gambaletto oppure di un bendaggio anelastico applicato con una pressione di 20, 40 e 60 mmhg in clinostatismo. Paragonati al gruppo di controllo, i pazienti dimostravano una signifi cativa riduzione della frazione di eiezione. Le calze elastiche terapeutiche che esercitavano una pressione mediana di 27 mmhg (IQR 25-29) in clinostatismo e 30,5 mmhg (IQR 28,25-34,25) in ortostatismo sono state in grado di provocare un moderato miglioramento della frazione di eiezione del 17% (n.s.). Il bendaggio anelastico con una pressione in clinostatismo di 20,5 mmhg (IQR 20-22) e di 36 mmhg (IQR 33-40,75) in ortostatismo ha portato ad un aumento signifi cativo della frazione di eiezione di +61,5% (p<0.01). Un ulteriore innalzamento della pressione di riposo a 40 mmhg e 60 mmhg ha prodotto un aumento della frazione di eiezione di +91% e +98% rispettivamente (p< 0.001). Nei pazienti con un defi cit della pompa venosa il bendaggio anelastico produce un aumento della frazione di eiezione signifi cativo e pressione-dipendente. Un miglioramento signifi cativo della funzionalità della pompa venosa è stato ottenuto anche con un bendaggio anelastico con una pressione a riposo di 20 mmhg. Questo studio dimostra la superiorità emodinamica del bendaggio con materiale anelastico che risulta effi cace anche a basse pressioni. Questi risultati hanno una implicazione pratica nei pazienti portatori di patologie miste artero-venose, nei quali la compressione mediante bende che esercitano elevate pressioni è controindicata, ed inoltre per le gambe che devono rimanere fasciate per molti giorni, dove la pressione iniziale subirà una caduta nel tempo. In entrambe le situazioni ci si può aspettare un soddisfacente miglioramento della pompa venosa usando una compressione anelastica. Phlebology 2010; 25: Capitolo 8,9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 18/11. Tipo di pubblicazione: clinical experimental trial, Lingua: Inglese
6 Mosti G, Mattaliano V, Arleo S, Partsch H La compressione della coscia, dopo trattamento chirurgico della grande safena, è più efficace se realizzata con pressioni elevate Comparare l effi cacia di tre differenti sistemi di compressione, intesa come funzione della pressione esercitata. MATERIALI E METODI 54 pazienti, candidati a stripping per invaginazione della grande safena e rimozione delle collaterali in anestesia locale, sono stati trattati nel post-operatorio mediante A) calze elastiche estese fi no alla coscia; B) bendaggio adesivo e C) spessori per una compressione eccentrica di nuova concezione, fi ssati assieme con cerotto e ricoperti da una calza elastica estesa fi no alla coscia. La pressione sottobenda è stata misurata a metà coscia sotto questi tre dispositivi subito dopo l applicazione e una settimana dopo, appena prima della loro rimozione. Sono stati annotati e classifi cati come reazione avversa minore o maggiore, usando uno score a punti: dolore, ematomi, sanguinamenti attraverso il bendaggio, fastidio ed irritazione cutanea. La pressione sotto-bendaggio più bassa, pari a circa 15 mmhg misurata a livello della coscia in clinostatismo, è stata registrata nel gruppo A sotto le calze elastiche che teoricamente forniscono una pressione alla caviglia di mmhg. Il gruppo B ed il gruppo C hanno mostrato valori signifi cativamente più elevati alla coscia (mediana dei valore 47 e 68 mmhg rispettivamente in clinostatismo; p<0,001). Le mediane dei valori pressori nei tre gruppi, in ortostatismo, sono state di 16 mmhg, 63 mmhg e 98 mmhg. Una settimana più tardi è stata registrata una caduta di pressione in clinostatismo nei tre gruppi del 13%, 64% e 46% rispettivamente. Effetti collaterali di grado maggiore sono stati osservati in un totale di 10 su 18 pazienti nel gruppo A, in 1 su 18 nel gruppo B ed in 0 su 18 nel gruppo C. Gli effetti collaterali di grado minore nei tre gruppi consistevano soprattutto in irritazioni locali della cute e sono stati osservati in 6, 3 e 12 casi rispettivamente. I migliori risultati per quello che riguarda la riduzione del dolore e degli ematomi sono stati ottenuti mediante spessori per una compressione eccentrica, fi ssati assieme con cerotto e ricoperti da una calza elastica estesa fi no alla coscia. Una possibile spiegazione di quest osservazione è la pressione locale molto elevata realizzata sotto la compressione eccentrica. Una compressione a livello della coscia corretta ed effi cace è una grossa sfi da. Per tutti coloro che non sono esperti nell applicazione, a livello della coscia, di un bendaggio adesivo a forte compressione o di un bendaggio coesivo, le calze elastiche terapeutiche, in combinazione con spessori per compressione eccentrica, possono essere una valida alternativa. International Angiology 2009; 28: Capitolo 8,9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 17/4. Tipo di pubblicazione: clinical trial, Lingua: Inglese
7 Mosti G, Partsch H Il bendaggio anelastico mantiene la sua efficacia emodinamica nel tempo nonostante una significativa riduzione della pressione BACKGROUND Uno dei maggiori problemi delle bendaggi anelastici è la veloce caduta di pressione che si realizza dopo l applicazione e che può essere associata alla perdita di effi cacia, in contrasto con i materiali elastici che mantengono pressione e prestazioni. del lavoro era comparare l effi cacia di bendaggi anelastici verso una calza elastica a doppia elasticità sulla funzionalità della pompa venosa nei pazienti affetti da insuffi cienza venosa superfi ciale di grado severo, immediatamente dopo l applicazione ed una settimana più tardi. MATERIALI E METODI In 18 pazienti con refl usso bilaterale della grande safena (CEAP C3-C5) è stata esaminata la frazione di eiezione (FE) della pompa muscolare del polpaccio senza compressione e subito dopo applicazione di un bendaggio anelastico su una gamba e del kit Sigvaris Ulcer X sull altra. Il kit di calze elastiche, progettato per il trattamento delle ulcere venose, consisteva di una sottocalza e di una calza terapeutica di seconda classe. Le misurazioni sono state ripetute una settimana dopo, prima che la compressione fosse rimossa. La FE è stata misurata usando un pletismografo posizionato sulla parte più prossimale della gamba, fuori dalla calza, durante l esecuzione di esercizi standardizzati. Le modifi cazioni della pressione all interfaccia, provocate dai due sistemi di compressione, sono state registrate simultaneamente. Dopo l applicazione, il bendaggio e la calza elastica hanno ottenuto un signifi cativo miglioramento della frazione di eiezione (p<0.001), più pronunciato nella gamba che indossava il bendaggio. La mediana della pressione di riposo, a livello della gamba distale, è stata di 45 mmhg (IQR 41-48,5) sotto il kit di calze elastiche e di 64,5 mmhg (IQR 51-80) sotto il bendaggio. Dopo una settimana, la FE era ancora signifi cativamente migliorata nella gamba con il bendaggio (p<0.01) ma non in quella con la calza. In quel momento la pressione sotto la calza era solo leggermente ridotta (5,9% in clinostatismo e 3,6% in ortostatismo) mentre la mediana della perdita di pressione sotto il bendaggio era molto più elevata (54% in clinostatismo e 35% in ortostatismo). Nei pazienti con una insuffi cienza venosa severa il materiale anelastico è capace di riportare la funzionalità della pompa venosa a valori nel range della normalità ed a mantenerla effi cace per oltre una settimana, nonostante una signifi cativa perdita di pressione. Il materiale elastico migliora di poco la funzionalità della pompa venosa sia al momento dell applicazione che una settimana dopo, ma è incapace di normalizzarne la funzionalità. Questo è il primo studio che misura la funzionalità della pompa venosa sotto un kit di calze per ulcera in pazienti con un insuffi cienza venosa severa. Lo studio evidenzia come il kit di calze elastiche fornisce un signifi cativo incremento della FE che viene mantenuto a distanza di una settimana dall applicazione. Comunque il bendaggio compressivo anelastico, che esercita una pressione iniziale molto più elevata si è rivelato signifi cativamente superiore sia appena dopo l applicazione sia dopo una settimana, a dispetto della considerevole perdita di pressione. L effetto positivo della pompa venosa correlata con lo stiffness del materiale compressivo è dimostrato dai picchi pressori più elevati ottenuti da fermo ed in movimento sotto il bendaggio anelastico. J Vasc Surg 2010; 52: Capitolo 8,9, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 24/7. Tipo di pubblicazione: clinical experimental trial, Lingua: Inglese
8 Nose Y, Murata K, Wada Y, Tanaka T, Fukagawa Y, Yoshino H, Susa T, Kihara C, Matsuzaki M L impatto della compressione pneumatica intermittente (CPI) sulla velocità del circolo profondo nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio (CHF) L insuffi cienza cardiaca congestizia (CHF) è un fattore di rischio maggiore per lo sviluppo di una trombosi venosa profonda. La compressione pneumatica intermittente (CPI) è stata impiegata per prevenire la trombosi venosa profonda (TVP), ma l effetto della CPI sull emodinamica delle vene del soleo e della vena poplitea non è mai stata valutata. Lo scopo di questo studio era di valutare l effi cacia della CPI sulle velocità di fl usso delle vene profonde negli arti inferiori e di comparare l effi cacia di due differenti tipi di CPI nel migliorare i fl ussi delle vene profonde in pazienti affetti da CHF. PAZIENTI E METODI Sono state registrate le velocità di fl usso delle vene del soleo e della vena poplitea in 19 pazienti affetti da CHF e in 19 soggetti di controllo, utilizzando una sonda lineare ad alta risoluzione. Sono state misurate le velocità di picco e la media delle velocità, in posizione di riposo, utilizzando una CPI sequenziale piede-polpaccio (SFC-CPI), che consiste in un compressore alimentato elettricamente con quattro camere d aria, e una CPI ad impulsi sul piede (IF-CPI), che consiste in un generatore d impulso pneumatico, prodotto con una pressione applicata di 130 mmhg. In condizione di riposo il fl usso venoso della vena poplitea nel gruppo affetto da CHF si è dimostrato ridotto (12,8 ± 4,7 cm/s vs. 21,1 ± 13,5 cm/s; p<0.05). Entrambi i sistemi SFC-CPI e IF-CPI hanno incrementato la velocità venosa ma l incremento con IF-CPI, nei pazienti affetti da CHF si è dimostrato inferiore a quello dei soggetti nel gruppo di controllo. Nelle vene del soleo, dopo applicazione della SFC-CPI, la velocità di picco e la media della velocità nel gruppo CHF sono aumentate dello stesso valore del gruppo di controllo. La IF-PCI ha aumentato la velocità delle vene del soleo nel gruppo di controllo, ma non si è registrato alcun incremento nei pazienti portatori di CHF. Un esame eco-doppler B mode ha evidenziato un aumento signifi cativo nella media della velocità e nel picco della velocità nelle vene del soleo e della vena poplitea con la SFC-CPI ma non con la IF-CPI nei pazienti affetti da CHF. Questi risultati indicano che la SFC-CPI potrebbe avere effetti favorevoli nella prevenzione della TVP nei pazienti affetti da CHF. Questo studio, condotto molto accuratamente, dimostra che un fl usso ridotto a carico della vena poplitea, in pazienti affetti da CHF, può essere migliorato in maniera signifi cativa con un apparecchio sequenziale piede-polpaccio (SFC-CPI). Comunque non c è alcuna evidenza che questo dispositivo abbia anche un effetto protettivo verso gli eventi tromboembolici in questo tipo di pazienti. Ciò dovrebbe essere dimostrato in un trial prospettico comparativo e randomizzato, che abbia come end-point clinico il numero di eventi tromboembolici. J Cardiol 2010; 55: Capitolo 7, Numero di riferimenti/numero di autocitazioni: 20/0. Tipo di pubblicazione: experimental clinical trial, Lingua: Inglese
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