XX CONVEGNO DI MEDICINA AERONAUTICA E SPAZIALE. Passeggero con patologia infettiva: L attività dell INMI L. Spallanzani

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "XX CONVEGNO DI MEDICINA AERONAUTICA E SPAZIALE. Passeggero con patologia infettiva: L attività dell INMI L. Spallanzani"

Transcript

1 XX CONVEGNO DI MEDICINA AERONAUTICA E SPAZIALE Passeggero con patologia infettiva: L attività dell INMI L. Spallanzani Dott.ssa Silvia Castorina Firenze 4 7 Settembre 2007 INMI L. Spallanzani - IRCCS

2 L I.N.M.I. SPALLANZANI

3 1936 Un po di storia

4 Un po di storia L ospedale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, inaugurato nel 1936, si è sempre dedicato alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle malattie infettive, modificando via via i suoi ambiti di interesse parallelamente all evolversi delle patologie infettive prevalenti. Negli anni 70 si trovò a fronteggiare prima l epidemia di colera, e l anno successivo quella da salmonellosi minori. Dagli stessi anni fu impegnato ad affrontare l epidemia di epatite B, legata in particolare alla tossicodipendenza per via venosa sviluppando, a partire da questa esperienza, una specifica competenza nel campo delle epatiti virali acute e croniche. Nel 1982 in occasione della sospensione dell obbligo di vaccinazione antivaiolosa, esso fu identificato dal Ministero della Sanità come sede di unità di alto isolamento. Sin dai primi anni 80 lo Spallanzani ha rappresentato uno dei principali centri clinici di assistenza e ricerca sulla infezione da HIV e sulle epatiti virali.

5 All inizio degli anni 90 fu avviata la costruzione di un nuovo complesso ospedaliero, progettato secondo gli standard più avanzati, e diventato attivo a partire dal Nel 1995 è stato identificato dal Ministero della Sanità quale polo nazionale per la gestione delle febbri emorragiche virali.ù Nel dicembre 1996 l Ospedale Spallanzani è stato riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le malattie infettive - IRCCS. Successivamente, con nota circolare del Ministero della Salute del 2001, è stato identificato quale polo nazionale di riferimento per il Bioterrorismo. Nel Marzo 2003 è stato identificato dal Ministero della Salute quale polo nazionale di riferimento per la SARS. Nel 1997, è stato avviato un progetto per la realizzazione di laboratori di diagnostica avanzata e ricerca che ha portato alla realizzazione dell unico laboratorio di livello di biosicurezza 4 del Paese e di 5 laboratori di livello 3 e all acquisizione di nuove tecnologie. Infine, il 1 dicembre 2003 è stato inaugurato l Hospice.

6 STRUTTURA 256 posti letto in 7 reparti, 48 posti in day hospital e 20 posti letto per la rianimazione. La costruzione ha un sistema di aria condizionata che può fornire fino a 12 ricambi d aria in tutte le stanze. Le stanze possono essere a pressione positiva o negativa secondo la specifica necessità della patologia del paziente che vi soggiorna. Tutte le stanze hanno bagni riservati, TV, interfono e una zona filtro/antistanza.

7

8 2007

9 Ruolo dell INMI nell emergenza-riemergenza globale di malattie infettive Identificazione precoce quanto prima sappiamo di che cosa si tratta Risposta Rapida tanto prima possiamo mettere in atto gli interventi appropriati

10

11 Coinvolgimento in eventi epidemici o singolicasidipatogeniemergenti Dengue epidemica in soldati Italiani a Timor Est aumentato numero di viaggiatori infettati con dengue 2005 sorveglianza e gestione clinica di 10 contatti italiani di Marburg durante l epidemia in Angola : 2006: 3 episodi differenti di sospetta infezione da Arenavirus (Lassa e Guanarito) in viaggiatori

12 Coinvolgimento in eventi epidemici o singoli casi di patogeni emergenti /2006 cowpox in un veterinario 2005 West Nile Virus in un cittadino USA 2006 Encefalite giapponese in un viaggiatore 2006 epidemia di Chikungunya in turisti 2007 sospetta VHF in un viaggiatore in Nepal

13 ALTO ISOLAMENTO in strutture con caratteristiche tecniche appropriate ad isolare i pazienti affetti da patologie altamente contagiose Si applicano contemporaneamente tutte le misure previste per l isolamento l in ospedale usando DPI di più alta efficienza

14 Patologie altamente contagiose: definizione operativa Una patologia si definisce altamente contagiosa quando: si trasmette da persona a persona, causa una malattia potenzialmente letale e rappresenta un grave rischio nelle strutture sanitarie e nella comunità,, per cui è richiesto l uso di misure di controllo specifiche. Viral haemorrhagic fevers (VHF) (Marburg, Ebola, Crimean Congo, Lassa), and South American haemorrhagic fever (Junin, Machupo, Sabia, and Guanarito) viruses; SARS Co-V Multidrug resistant M tuberculosis(tb) (known or suspected infection) Emerging highly pathogenic strains of influenza virus Smallpox and other orthopox infections (eg monkeypox, camel pox, but excluding vaccinia virus) Other emerging highly pathogenic agents, including agents of deliberate release (eg pneumonic plague)

15 Unità di alto isolamento: definizione operativa Stanza ospedaliera singola o doppia con pre-stanza e pressione negativa Può essere o meno: in connessione diretta con un laboratorio BSL3-4 con ricambi d aria per ora > 6 predisposta per l assistenza intensiva

16 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Numero e localizzazione delle UAI nel paese: Vi è accordo generale sui seguenti punti: Dipende dalle dimensioni del Paese e dall amministrazione amministrazione di ogni singolo stato membro; Sarebbero auspicabili due Unità,, poste in zone diverse del paese (i.e. una nel Nord e una nel Sud),; Una, con adeguate connessioni con altre istituzioni, è ritenuta accettabile.

17 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Localizzazione e connessioni delle UAI: Vi è accordo generale sui seguenti punti: Una UAI Dovrebbe essere situata nei pressi di un ospedale dotato di tutte le specialità; Dovrebbe stare in un padiglione distaccato o in alternativa essere integrata in un edificio multipiano ma con impianti e protocolli operativi propri; Dovrebbe essere strutturalmente e funzionalmente connessa alla terapia intensiva (strutture idonee al trattamento del paziente critico dovrebbero essere incluse nella progettazione delle nuove UAI); Dovrebbe avere disponibilità di supporto pediatrico e di altri specialisti.

18 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Caratteristiche tecniche delle UAI (1): Vi è accordo generale sui seguenti punti: 1. Le stanze di isolamento dovrebbero essere a pressione negativa; 2. L'adeguatezza del regime pressorio dovrebbe essere costantemente visibile e monitorabile; 3. Le UAI andrebbero sottoposte a test regolari e a validazione del loro funzionamento almeno 2 volte l anno

19 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Laboratori nelle UAI: Vi è accordo generale sui seguenti punti: La gestione dei campioni dovrebbe essere svolta in accordo con le direttive comunitarie sugli agenti biologici; Dovrebbero essere massimizzate le analisi al letto del paziente; Dovrebbero essere implementati gli auto-analizzatori, analizzatori, con protocolli e misure di sicurezza appropriate; Gli altri tests dovrebbero essere eseguiti in BSL-3 3 o superiore; Formazione e addestramento degli operatori e verifica della qualità delle procedure sono essenziali.

20 BSL 4

21 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Confezionamento e trasporto dei campioni in UAI: Vi è accordo generale sui seguenti punti: I campioni diagnostici dovrebbero essere confezionati e trasportati, in accordo con le linee guida UNECE, da membri dello staff formati e accreditati o certificati; Le UAI ed i laboratori connessi dovrebbero avere un protocollo di gestione degli incidenti testato e validato, che copra la protezione degli operatori sanitari e la decontaminazione ambientale; Agli operatori sanitari dovrebbe essere fornita un adeguata assistenza pre e post evento.

22 EUNID Requisiti minimi per le unità di alto isolamento nei paesi dell UE Decontaminazione di UAI: Vi è accordo generale sul seguente punto: L'apparecchiatura dedicata o identificata per l uso all'interno di UAI dovrebbe essere facile da decontaminare. Non vi è accordo: Metodi di decontaminazione (non supportata la necessità di fumigazione delle UAI; altre opzioni dovrebbero essere esplorate)

23 Quali dispositivi di protezione individuale per le malattie altamente contagiose nelle unità di alto isolamento La prospettiva europea

24 Modified from Practical guidelines for infection control in health care facilities, WHO 2004 EUNID Perché usare i DPI in ambiente sanitario Per aumentare la sicurezza del personale Chi dovrebbe indossare i DPI? I DPI nelle unità di alto isolamento (UAI) dovrebbero essere utilizzati da: operatori sanitari che forniscono assistenza diretta ai pazienti; personale di supporto compresi OSS, OTA, ausiliari, addetti alle pulizie e personale della lavanderia; personale di laboratorio; familiari che assistono o visitano i pazienti

25 EUNID Quando e dove i DPI debbono essere indossati e rimossi? I DPI debbono essere indossati prima di entrare nella stanza del paziente Rimuovere i DPI nell antistanza o, se non è presente un antistanza, assicurarsi che nén l'ambiente al di fuori della stanza/zona di isolamento nén altre persone possano essere contaminate

26 EUNID Rimozione dei DPI Consenso sulla rimozione dei DPI in UAI: Gli operatori sanitari debbono conoscere la dettagliata e predefinita sequenza per rimuovere i DPI dopo l uso, l ed essere addestrati nella rimozione dei DPI. La sequenza dipende dai DPI scelti, che a loro volta dipendono dalla patologia da gestire Gli operatori sanitari dovrebbero prestare estrema attenzione e rimuovere le protezioni che coprono le mucose del volto con mani decontaminate, in modo da prevenire auto-contaminazioni con DPI o mani contaminate I DPI dovrebbero essere rimossi nella pre-stanza, se presente

27 Trasporto e ricovero del paziente altamente infettivo

28 Ambulanza ad alto isolamento in dotazione all INMI Spallanzani e Ospedale L. Sacco Milano

29 VANO SANITARIO

30 PASSAGGI IN SICUREZZA VANO TECNICO VANO SANITARIO

31 Stretcher isolator for initial patient retrieval

32 LE STANZE DI DEGENZA REQUISITI RICHIESTI DAL MINISTERO DELLA SANITA

33 ZONA FILTRO ZONA C Pressione negativa Filtro aria HEPA Contenitore con doppio sacco di plastica per materiale monouso Lavandino(preferibilmente inox) Portatovaglioli di carta Contenitore con ipoclorito di sodio Contenitori con detergente e disinfettante

34 L UNITA DI ISOLAMENTO ZONA B Letto del paziente Armadio metallico per farmaci Piano di lavoro in metallo Carrello urgenze Carrello a 3 piani accessoriato Lavandino inox Computer Contenitori smaltimento rifiuti Videocamera Interfono Bagno

35 IL LABORATORIO BSL3 (adiacente la stanza di degenza)

36 PERCORSI CASO SOSPETTO O ACCERTATO DI INFEZIONE Notizia dalla Medicina aeroportuale Giunge con preavviso Si attiva la Task Force Trasporto con ambulanza ed eventuale scorta Non passa per l Accettazionel Percorso interno, dai sotterranei direttamente in reparto

37 PERCORSI CASO SOSPETTO O ACCERTATO DI INFEZIONE L ambulanza si ferma nella zona sottostante la Rianimazione Una guardia giurata (preallertata e dotata di DPI) scorta il paziente ed il personale sanitario Durante il tragitto la guardia chiude gli accessi al sotterraneo ed evita presenze di persone non autorizzate Arrivo in reparto attraverso ascensore dedicato Il malato è posto in apposita barella chiusa con filtri HEPA

38 PERCORSI PAZIENTE CHE SI PRESENTA SPONTANEAMENTE Proveniente da zona epidemica Riferisce sintomi ( febbre ) Mascherina chirurgica ( 1 1 livello ) Viene visitato in Accettazione nella stanza d isolamento Si attiva la Task-Force se il Medico lo ritiene utile Il paziente viene inviato in reparto per accertamenti

39 IL PERSONALE

40 SPOGLIATOIO zona A L operatore entra in abiti civili e li sostituisce con quelli di lavoro: Casacca pantaloni calze zoccoli in gomma

41 SPOGLIATOIO zona A L operatore ora può indossare: tuta in tyvech Soprascarpe n 1 n 1 paio Maschera a tenuta con filtri HEPA o casco Guanti ostetrici n n 2 paia

42 Tuta completa in Tyvek con cappuccio e calzari, cuciture termosaldate

43

44 PROCEDURE GIRA A DESTRA, POI A SINISTRA, POI DRITTO, POI SALI E...SPERAMO D ARRIVA! 10 LAVAGGI BASTANO?

45 RICOVERO Evacuare degenti adiacenti all unità di isolamento Chiusura corridoio parenti e ingresso del reparto Chiusura cucina Personale e vitto dal lato delle stanze medici

46 PROCEDURE Zona A Cambio abiti civili con quelli da lavoro Zona B Visita al paziente Assistenza Zona A Dopo la vestizione sale in reparto con l ascensore dedicato

47 PROCEDURE Zona B Immergere e strofinare mani con guanti in ipoclorito di sodio Sciacquare in acqua corrente Rimuovere il 1 paio di guanti

48 PROCEDURE Zona C Pulire maschera con ipoclorito di sodio Sciacquare con panno e acqua e asciugarla Togliere maschera (contenitore apposito) Eliminare filtri HEPA Sfilare soprascarpe (contenitore per monouso) Tuta (contenitore per monouso) Lavare mani con 2 paio guanti Sfilare 2 paio guanti (contenitore per monouso) Procedere al lavaggio antisettico delle mani

49 PROCEDURE Zona A Torna allo spogliatoio posto nei sotterranei Cambio degli abiti da lavoro con quelli civili. Gli abiti e gli zoccoli saranno riposti in apposito contenitore per essere poi autoclavati.

50 PROCEDURE Esami RX Apparecchio portatile Cassette radiografiche ricoperte da 3 buste di plastica sigillata che andranno rimosse in quest ordine 1 A nella zona B 2 A - nella zona C 3 A - all esterno In caso di contaminazione della busta esterna si pulisce con panno imbevuto di ipoclorito di sodio, direttamente nella zona B

51 e domani

52 Area ad alto isolamento INMI Lazzaro Spallanzani Roma, Italy Dotazione: 10 stanze UAI 10 BSL 3 1 BSL 4 32 posti letto per quarantena

53 Available biosafety facility BSL3 Lab within clinical ward for bedside testing of patients in isolation BSL3 Lab within advanced diagnostic/research building BSL3 Lab equiped for necroscopy/autoptic inspection BSL4 facility based on cabinet line, ready to be refined for suit/breathing air supply mode activation New BSL3 Lab within the Virology Building New BSL3 Lab within the biological samples banking facility, Virology Building New BSL4 facility (opening autumn 2007)

54

55 I Laboratori di Biosicurezza Elenco dei Laboratori 1. Laboratorio BSL 3/4 Padiglione Del Vecchio (in attività dall inizio del 2002, viene utilizzato dagli operatori autorizzati per finalità diagnostiche e di ricerca) 2. Laboratorio BSL 3 Post Acuzie (è utilizzato prevalentemente a scopo diagnostico, in particolare nelle situazioni di emergenza infettivologica e per i pazienti ricoverati) 3. Laboratorio BSL 3 Padiglione Baglivi (in via di attivazione, verrà utilizzato dagli operatori autorizzati per finalità diagnostiche e di ricerca) 4. Laboratorio BSL 3 annesso alla Banca Biologica (in via di attivazione, è utilizzato per la raccolta dei campioni biologici e la loro preparazione per la crioconservazione)

56 INMI involvment in emerging viral infection diagnosis: update Milestones (after 11/9) Implementation of molecular biology methods for Class A agents (biological weapons) 2003 (SARS) Improvement of diagnosis of respiratory infection (Pandemic) Establishment of Avian Flu Diagnosis

57 Diagnostic capability for relevant emerging viral diseases at INMI (1) Viruses IFA EIA NT PCR RealTime PCR SEQ VI WB CF VHF related Arenaviruses: Old & New World CCHF Dengue Filoviruses: Ebola & Marburg Hantavirus Old World Orthopoxviruses Polioviruses 1,2, SARS CoV West Nile Virus Japanese Encephalitis Thick Borne Encephalitis Yellow Fever Virus

58 Diagnostic capability for relevant emerging viral diseases at INMI (2) Viruses IFA EIA NT PCR RealTime PCR SEQ VI WB CF HPAI-H5N Lymphocytic Choriomeningitis Virus Chikungunya Virus Toscana Virus Rift valley Fever Virus Venezuelan Equine Encephalitis Virus

59 Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani - Roma Biosafety containment laboratories

60 Biosafety facilities BSL3 Lab within clinical ward for bedside testing of patients in isolation 2 BSL3 Lab in the advanced diagnostic/research building BSL3 Lab equiped for necroscopy/autoptic inspection BSL4 facility based on cabinet line, and for suit/breathing air supply mode activation 2 BSL3 Lab in the Virology Building BSL3 Lab in the crio-bank New BSL4 facility (opening autumn 2007)

61 Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani - Roma Networks Coordination of European networks: -EUNID -EUROP4 -ETIDE

62 National Institute of Infectious Diseases IRCCS Lazzaro Spallanzani Via Portuense, Roma C.F. e P.IVA

63 EURONHID European Network for Highly Infectious Diseases National Institute for Infectious Diseases L. Spallanzani, Rome, Italy University College Dublin, Mater Misericordiae Hospital, Ireland Universitat Autonoma de Barcelona, Spain Johann Wolfgang Goethe University, Frankfurt, Germany Otto Wagner Spital, Vienna, Austria Assistance Publique-Hopitaux de Marseille- France Rigshospitalet, Copenhagen, Denmark National Center for Infectious & Parasitic Diseases - Bulgaria Centre Hospitalier, Luxembourg Hopital Raymond Poincare - France Royal Free Hospital London, UK University Central Hospital, helsinki, Finland University Medical Centre Ljubljana - Slovenia Hellenic Center for Infectious Disease Control, Athens, Greece St Luke's Hospital - Malta Hospital of Infectious Diseases - Poland

64 Main aim To enhance and maintain co-operation, communication and exchange of information on Highly Infectious Diseases among infectious diseases clinicians, and to improve preparedness and response within Europe to health threats from Highly Infectious Diseases, whether naturally occurring, newly emergent, or deliberately released.

65 Objectives of EUNID 4To create a network of isolation facilities, physicians, and other professionals with expertise in the management of isolation and highly infectious diseases; 4To document best practice, develop modular course and promote exchange of knowledge and information on the management of isolation facilities and highly infectious diseases; 4To develop complete and accessible inventories of the isolation units and other isolation facilities in Europe; 4To develop guidelines for the clinical investigation and management of patients with highly infectious diseases and for personnel requirements of isolation facilities;

66 EUNID partners Austria, Belgium, Denmark, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, United Kingdom

67 European network of P4 Laboratories EURONET

68 ENP4-Lab European network of P4 Laboratories / National Institute for Infectious Diseases L. Spallanzani, Rome, Italy Health Protection Agency, UK Bernhard Nocht Institute for Tropical Medicine, Hamburg, Germany Philipps Universitaet Marburg, Marburg, Germany Swedish Institute for Infectious Disease Control, Stockholm, Sweden Institut National de la santé et de la recherche médicale Lyon, France

69 EURONET EURONET-P4 PHA Porton Down UK PHA London UK Pasteur Institute Lyon France BNITM Hambur g Germany Institute of Virology Marburg Germany SIIDC Solna Sweden INMI Rome Italy

70

71 ETIDE European training in infectious disease emergencies / National Institute for Infectious Diseases L. Spallanzani, Rome, Italy Royal Free Hospital, London, UK Azienda Ospedaliera ULSS 16, Padova, Italy Health Protection Agency, UK Hellenic Centre for Infectious disease control, Greece Johann Wolfgang Goethe University, Frankfurt, Germany Stadt Frankfurt am Main, Frankfurt, Germany National Board of health and welfare, Sweden Institut National de la santé et de la recherche médicale, France

Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma

Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI OPERATORI

Dettagli

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014 Virus Ebola: 15 cose da sapere Continuano ad aumentare le vittime della malattia emorragica in Africa. Come si previene? Come si cura? È sicuro viaggiare? Procedure tecniche e operative Convegno HSF 25-26

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

DPI Rischio Virus Ebola

DPI Rischio Virus Ebola S.U.E.S.118 Ct-Rg-Sr Direttore Responsabile:Dott.ssa I.Bartoli DPI Rischio Virus Ebola L OMS prescrive, i DPI che devono essere utilizzati in caso di soccorso ad un soggetto potenziale affetto da Ebola

Dettagli

Infezioni emergenti: percorsi dei pazienti e sicurezza degli operatori

Infezioni emergenti: percorsi dei pazienti e sicurezza degli operatori Infezioni emergenti: percorsi dei pazienti e sicurezza degli operatori Organizzazione del percorso all interno dell A.O. di Alessandria Anna Fagiani Congresso Nazionale AcEMC 6-7-8 Maggio 2015 Infezioni

Dettagli

5. Istruzione operativa. IOP 21 Gestione della chiamata per utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 2 del 02.09.

5. Istruzione operativa. IOP 21 Gestione della chiamata per utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 2 del 02.09. HEPA = High Efficiency Particulate Air MSA/B/I = Mezzo di Soccorso Avanzato/di Base/Intermedio MVE = Malattia da Virus Ebola SOREU = Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza UO = Unità Operativa 5. Istruzione

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA

ISTRUZIONE OPERATIVA LT 0 Pag. : 1 di 6 Redatta da: Giancarlo Paganico Verificata da: Giancarlo Paganico Approvato da: DUO COPIA N... N. REV. PAGG. PRINCIPALI MODIFICHE DATA 1 2 3 4 5 Pag. : 2 di 6 INDICE 1. PREMESSA 3 2.

Dettagli

Il trasporto aereo in alto biocontenimento. Piervalerio Manfroni Aeronautica Militare

Il trasporto aereo in alto biocontenimento. Piervalerio Manfroni Aeronautica Militare Il trasporto aereo in alto biocontenimento Piervalerio Manfroni Aeronautica Militare COMANDO LOGISTICO A.M. SERVIZIO SANITARIO IL TRASPORTO AEREO IN ALTO BIOCONTENIMENTO Teams di Isolamento Aeromedico

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

Sanificazione e disinfezione di un blocco operatorio

Sanificazione e disinfezione di un blocco operatorio L infermiere in sala operatoria tra cultura, tecnologia e clima organizzativo Hotel Flaminio- Via Parigi 8 Pesaro 17/18 Aprile 2015 Sanificazione e disinfezione di un blocco operatorio Maria Mattea Gallo

Dettagli

Disciplina per l accesso di animali d affezione nelle strutture ospedaliere pubbliche e private in caso di paziente ricoverato

Disciplina per l accesso di animali d affezione nelle strutture ospedaliere pubbliche e private in caso di paziente ricoverato Allegato A) Disciplina per l accesso di animali d affezione nelle strutture ospedaliere pubbliche e private in caso di paziente ricoverato Scopo La L.R. 5/2005 e s.m. all art. 4 ter Accessibilità degli

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE

OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE QUESITO (posto in data 2 giugno 2010) A quale medico spetta, per legge, l accompagnamento di un malato durante il trasporto da un ospedale

Dettagli

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE'

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle

Dettagli

U.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SCHEDA DI VALUTAZIONE DELL APPLICAZIONE DELLE PRINCIPALI MISURE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

U.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SCHEDA DI VALUTAZIONE DELL APPLICAZIONE DELLE PRINCIPALI MISURE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE U.O. DATA Rilevatori Sono presenti i seguenti DPI: PRECAUZIONI STANDARD ED ISOLAMENTI GENERALI SPECIFICI in rapporto alla prevalenza del rischio infettivo Mascherine chirurgiche triplo/quadruplo strato

Dettagli

5. Istruzione operativa. IOP 21 Utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 4 del 10.10.2014 Pagina 2 di 8

5. Istruzione operativa. IOP 21 Utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 4 del 10.10.2014 Pagina 2 di 8 COEU = Centrale Operativa Emergenza Urgenza DPI = Dispositivo di Protezione Individuale HEPA = High Efficiency Particulate Air MSA/B/I = Mezzo di Soccorso Avanzato/di Base/Intermedio MVE = Malattia da

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

PROTOCOLLI CRI PER AUTOPROTEZIONE dei VOLONTARI

PROTOCOLLI CRI PER AUTOPROTEZIONE dei VOLONTARI PROTOCOLLI CRI PER AUTOPROTEZIONE dei VOLONTARI Ulrico Angeloni Croce Rossa Italiana Direttore Sanitario Nazionale Ulrico.angeloni@cri.it Antonella Fabiano Croce Rossa Italiana Direttore Sanitario Sicilia

Dettagli

Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)

Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) 1) Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori debbono abbandonare

Dettagli

Pazientecon infezione sospetta o confermata da virus Ebola. Problematiche per il trasporto

Pazientecon infezione sospetta o confermata da virus Ebola. Problematiche per il trasporto Pazientecon infezione sospetta o confermata da virus Ebola Problematiche per il trasporto Francesco Maria Fusco Istituto Nazionale per le Malattie Infettive L. Spallanzani, Roma, Italia giuseppe.ippolito@inmi.it

Dettagli

Stefano Burlizzi. Unità Operativa di Ginecologia Ospedale A. Perrino Brindisi

Stefano Burlizzi. Unità Operativa di Ginecologia Ospedale A. Perrino Brindisi Riv. It. Ost. Gin. - 2007 - Vol. 14 - Organizzazione di una Breast Unit: L esempio della Campania S. Burlizzi pag. 660 Organizzazione di una breast unit: l esempio della Campania Stefano Burlizzi Unità

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Come prevenire e gestire l infezione da Clostridium difficile nelle strutture sanitarie

Come prevenire e gestire l infezione da Clostridium difficile nelle strutture sanitarie Agenzia Sanitaria Regionale Area Rischio infettivo Unità Gestione Rischio e Sicurezza Come prevenire e gestire l infezione da Clostridium difficile nelle strutture sanitarie Pietro Ragni Reggio Emilia,

Dettagli

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 136 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.5 ELENCO DOCUMENTAZIONE 137 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE E MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ AC 190903 00 SGRS1.1A040 a 01 atto formale con il quale viene identificato

Dettagli

Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO

Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO IL/LA SOTTOSCRITTO/A nato/a a prov. di il titolare/legale rappresentante della Società/Ente/Azienda ai sensi dell art. 5 c. 3 lett. e) del D.P.G.P. 27 novembre

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

IGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI

IGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI S.C. Prevenzione Rischio Infettivo IGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI BIONIL GRANULI Sodio Dicloro-isocianurato Panno assorbente monouso Guanti monouso

Dettagli

Allegato a paragrafo 3

Allegato a paragrafo 3 COMMISSIONE REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE STRUTTURE OPERATORIE (D.A. n. 6289 del 23 Settembre 2005) Allegato a paragrafo 3 I sopralluoghi presso le strutture sanitarie 3.2 Gli

Dettagli

Come e quando fare i test. Antonino Di Caro INMI

Come e quando fare i test. Antonino Di Caro INMI Come e quando fare i test Antonino Di Caro INMI Come e quando fare il test Antonino Di Caro, antonino.dicaro@inmi.it Maria Rosaria Capobianchi, maria.capobianchi@inmi.it Concetta Castilletti, concetta.castilletti@inmi.it

Dettagli

Via Messina 829 95126 Catania

Via Messina 829 95126 Catania REGIONE SICILIANA Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Riferimento Regionale di III Livello per l Emergenza Ufficio Relazioni con il Pubblico - e di Pubblica Tutela dell Utente e-mail:urp@ospedale-cannizzaro.it

Dettagli

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP. Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP Erica Andreotti ASEOP ONLUS ASSOCIAZIONE SOSTEGNO EMATOLOGIA ONCOLOGIA PEDIATRICA ASEOP

Dettagli

La rete integrata per le emergenze e per contrastare l influenza aviaria

La rete integrata per le emergenze e per contrastare l influenza aviaria La preparazione e la gestione della risposta alle emergenze sanitarie Genova 12-13 dicembre 2006 La rete integrata per le emergenze e per contrastare l influenza aviaria Sergio Caglieris Dirigente medico

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

Tricotomia pre-operatoria

Tricotomia pre-operatoria Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa

Dettagli

4. Definizioni e abbreviazioni

4. Definizioni e abbreviazioni 4. Definizioni e abbreviazioni AAT = Articolazione Aziendale Territoriale AO = Azienda Ospedaliera AREU = Azienda Regionale Emergenza Urgenza ASL = Azienda Sanitaria Locale COEU = Centrale Operativa Emergenza

Dettagli

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA

Dettagli

IL PIANO PANDEMICO REGIONALE

IL PIANO PANDEMICO REGIONALE REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO SALUTE E SERVIZI SOCIALI SETTORE, IGIENE E SANITA PUBBLICA IL PIANO PANDEMICO REGIONALE dr.ssa Paola Oreste - dr. Roberto Carloni - dr.ssa Ilaria Cremonesi Misure Misure adottate

Dettagli

La gestione delle emergenze infettive: analisi e proposte

La gestione delle emergenze infettive: analisi e proposte La gestione delle emergenze infettive: analisi e proposte F R A N C E S C A R U S S O S E T T O R E P R O M O Z I O N E E S V I L U P P O I G I E N E E S A N I T À P U B B L I C A S E Z I O N E A T T U

Dettagli

Unità Operativa di Chirurgia

Unità Operativa di Chirurgia Presidio Ospedaliero di Faenza Dipartimento Chirurgico Unità Operativa di Chirurgia Guida ai Servizi Presidio Ospedaliero di Faenza Dipartimento Chirurgico Unità Operativa di Chirurgia Guida ai Servizi

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO. Art. 1 Principi generali

REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO. Art. 1 Principi generali REGOLAMENTO SULL ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO Art. 1 Principi generali Riconoscendo la funzione di utilità sociale del volontariato, il Centro Servizi alla Persona Morelli Bugna, promuove le iniziative proposte

Dettagli

La valutazione economica dei farmaci biologici in reuma, gastro e derma

La valutazione economica dei farmaci biologici in reuma, gastro e derma La valutazione economica dei farmaci biologici in reuma, gastro e derma Sergio Iannazzo ISBEM - Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo SIHS Health Economics Consulting SCELTA COLLETTIVITA SCELTA

Dettagli

Azienda sanitaria Provinciale Enna PROCESSO DI GESTIONE DELLA TERAPIA ANTITUMORALE IN UFA ONCOLOGIA - EMATOLOGIA SMALTIMENTO. Nome/Funzione Data Firma

Azienda sanitaria Provinciale Enna PROCESSO DI GESTIONE DELLA TERAPIA ANTITUMORALE IN UFA ONCOLOGIA - EMATOLOGIA SMALTIMENTO. Nome/Funzione Data Firma Pagina 1 di 6 SMALTIMENTO Nome/Funzione Data Firma Redazione Verifica Approvazione Adozione Dott.ssa Giuseppa Cinzia Di Martino Responsabile UFA Dott.ssa Maria Teresa Perricone Direttore U.O.C. Farmacia

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO ANNO 2014 PROGRAMMA INTERVENTI PER LA SICUREZZA IN AZIENDA OGGETTO: D. LGS. 81/08 E S.M.I. SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO. L impostazione del programma aziendale per

Dettagli

Proposte per una legge che tuteli le donne affette da endometriosi Associazione Italiana Endometriosi Onlus

Proposte per una legge che tuteli le donne affette da endometriosi Associazione Italiana Endometriosi Onlus Proposte per una legge che tuteli le donne affette da endometriosi Associazione Italiana Endometriosi Onlus La risoluzione dell enigma endometriosi. Per affrontare con successo l enigma endometriosi, occorre

Dettagli

Informazioni per i pazienti e le famiglie

Informazioni per i pazienti e le famiglie Che cos è l MRSA? (What is MRSA? Italian) Reparto Prevenzione e controllo delle infezioni UHN Informazioni per i pazienti e le famiglie Patient Education Improving Health Through Education L MRSA è un

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 110 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.3 111 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alle risorse umane e tecnologiche consistono nella: 4.3.1 identificazione di un referente per

Dettagli

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

15. Bioterrorismo. Keystone LaPresse

15. Bioterrorismo. Keystone LaPresse 15. Bioterrorismo Keystone LaPresse Bioterrorismo In relazione allo scenario determinatosi a seguito degli eventi dell 11 settembre 2001, in Italia sono state intraprese iniziative per fronteggiare le

Dettagli

Gentile paziente, Il personale dello studio è a tua disposizione per ulteriori delucidazioni in merito all argomento.

Gentile paziente, Il personale dello studio è a tua disposizione per ulteriori delucidazioni in merito all argomento. Gentile paziente, Desideriamo informarti circa i rigorosi protocolli di disinfezione e sterilizzazione che vengono routinariamente adottati nel nostro studio, nell interesse tuo e di tutto il personale,

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P. CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1

Dettagli

Il ruolo e l impegno dell Istituto Spallanzani nel campo dell HIV/AIDS e delle malattie infettive

Il ruolo e l impegno dell Istituto Spallanzani nel campo dell HIV/AIDS e delle malattie infettive Il ruolo e l impegno dell Istituto Spallanzani nel campo dell HIV/AIDS e delle malattie infettive Dott. Vitaliano De Salazar, Direttore Generale Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani

Dettagli

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 Regione Campania ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA di TEANO Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 GUIDA AI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITÀ DI TEANO (OdC) Premessa L Ospedale di Comunità di Teano è una struttura

Dettagli

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA Mercoledì 13 novembre 2013 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma RISCHIO LEGIONELLA AUTOCONTROLLO

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v Cesena, 12 settembre 2009 Direzione Infermieristica e Tecnica Paola Ceccarelli PRECAUZIONI DA ADOTTARE Popolazione: misure

Dettagli

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE RISCHIO BIOLOGICO Gestione Aziendale di caso di influenza da virus A/H1N1 percorso di biosicurezza PIACENZA 4 16 Settembre 2009 U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D.Lgs 81/08 Titolo X DIRETTORE

Dettagli

Percorso di attivazione della procedura sanitaria

Percorso di attivazione della procedura sanitaria PROTOCOLLO OPERATIVO SPERIMENTALE PER ACCERTAMENTI SANITARI PER MINORI DA AFFIDARE A FAMIGLIE O A SERVIZI RESIDENZIALI (in temporanea sostituzione del protocollo regionale approvato con Delibera n 489

Dettagli

KPC Le domande piùfrequenti. Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza

KPC Le domande piùfrequenti. Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza KPC Le domande piùfrequenti Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza Perchédobbiamo adottare le misure di controllo? A parità di criticità aumento mortalità Lasciano poche

Dettagli

APERTURA DEL CONTO CORRENTE SALUTE

APERTURA DEL CONTO CORRENTE SALUTE REGIONE LIGURIA AZIENDA SANITARIA LOCALE n. 4 CHIAVARESE Via G.B. Ghio, 9-16043 Chiavari CONTO CORRENTE SALUTE Progetto sperimentale INFORMATIVA PER CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI per APERTURA

Dettagli

RACCOLTA DEL SANGUE E DEL TESSUTO CORDONALE ISTRUZIONI PER OPERATORI SANITARI

RACCOLTA DEL SANGUE E DEL TESSUTO CORDONALE ISTRUZIONI PER OPERATORI SANITARI RACCOLTA DEL SANGUE E DEL TESSUTO CORDONALE ISTRUZIONI PER OPERATORI SANITARI Informazioni importanti per Medici ed Ostetriche per la raccolta del sangue cordonale Questa è una procedura molto semplice,

Dettagli

Il miglioramento delle cure urgenti

Il miglioramento delle cure urgenti Ogni anno più di 1 milione e 700 mila cittadini in Emilia-Romagna si rivolgono al pronto soccorso quando hanno un problema sanitario. È un numero che tende a crescere costantemente determinando spesso

Dettagli

STUDIO DENTISTICO DOTT. GIUSEPPE ARENA Via S.Maria della Croce Di Gregorio (trav.priv. 5) C./mare del Golfo (TP) Tel. 0924 33466

STUDIO DENTISTICO DOTT. GIUSEPPE ARENA Via S.Maria della Croce Di Gregorio (trav.priv. 5) C./mare del Golfo (TP) Tel. 0924 33466 OGGETTO: REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI STUDIO DENTISTICO MODALITA DI PULIZIA, LAVAGGIO, DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI TUTTI GLI STRUMENTI ED ACCESSORI OGNI PAZIENTE E DA CONSIDERARE POTENZIALMENTE

Dettagli

Piano per l organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive

Piano per l organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive ALLEGATO 1 Direzione Sanità Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Piano per l organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive INDICE INTRODUZIONE...3 REQUISITI E STRUTTURA DEL

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Normativa di riferimento Art. 43 della legge n. 833 del 23.12.78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale; D. Lgs 502/92 e successive

Dettagli

SCTA 00 PROCEDURA SCTA. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome

SCTA 00 PROCEDURA SCTA. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 1 di 9 Documento Codice documento SCTA 00 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 9 1. Generalità... 3 1.1 Scopo

Dettagli

TRASMISSIONE VERTICALE DI HCV

TRASMISSIONE VERTICALE DI HCV METODO NAZIONALE STANDARD ALGORITMO MINIMO DI PROVA VSOP 8 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Revisione no: 1 Data di revisione: 21.11.07 Emesso da: Standards

Dettagli

INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI

INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO U. O. C. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

La struttura ospedaliera e i rapporti interpersonali con il Personale Sanitario

La struttura ospedaliera e i rapporti interpersonali con il Personale Sanitario La struttura ospedaliera e i rapporti interpersonali con il Personale Sanitario La struttura ospedaliera Due poli ospedalieri strutturalmente diversi; Unità operative con diverse caratteristiche: Ampiezza;

Dettagli

Questionario del progetto SHARE per i genitori

Questionario del progetto SHARE per i genitori Questionario del progetto SHARE per i genitori Informazioni personali del paziente e diagnosi Paese di nascita: Sesso: (Maschio) (Femmina) Età: Età alla diagnosi: Persona che compila il questionario: Madre

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA

FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA Nazionali (ISTAT: sociodemografici, mortalità) Locali (Regioni, Asl, altro: ricoveri, farmaci, esenzione ticket, anagrafe, registri di patologia) Informatizzazione e possibilità

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale

GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale Arezzo, Centro Affari e Convegni 28 novembre 1 dicembre 2007 II FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale C. Favaretti Presidente SIHTA Direttore Generale

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE. Pietro Ragni. Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia

SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE. Pietro Ragni. Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE Pietro Ragni Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia Libera traduzione da National Patient Safety Agency (NPSA),

Dettagli

Sicurezza: poche cose da sapere per un Ospedale più sicuro

Sicurezza: poche cose da sapere per un Ospedale più sicuro Sicurezza: poche cose da sapere per un Ospedale più sicuro Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte,

Dettagli

ISTITUTO GIANNINA GASLINI DEA - PRONTO SOCCORSO

ISTITUTO GIANNINA GASLINI DEA - PRONTO SOCCORSO ISTITUTO GIANNINA GASLINI DEA - PRONTO SOCCORSO DIRETTORE Prof. Pasquale Di Pietro Ospedale Accreditato Joint Commission International PREMESSA I dati nazionali e internazionali disponibili dimostrano

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Analisi del reprocessing in endoscopia digestiva: criticità e strumenti per la sicurezza

Analisi del reprocessing in endoscopia digestiva: criticità e strumenti per la sicurezza Analisi del reprocessing in endoscopia digestiva: criticità e strumenti per la sicurezza Il reprocessing dal punto di vista del direttore sanitario Valentina Molese Fondazione Monasterio ANMDO Regione

Dettagli

La Regione Marche: come modulare una risposta appropriata su larga scala

La Regione Marche: come modulare una risposta appropriata su larga scala La Regione Marche: come modulare una risposta appropriata su larga scala Giuliano Tagliavento Dirigente PF Prevenzione e Promozione della Salute nei Luoghi di vita e di lavoro - ARS - Regione Marche il

Dettagli

CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE? NELLE STRUTTURE SANITARIE PERCHÉ CONTROLLARE LA L

CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE? NELLE STRUTTURE SANITARIE PERCHÉ CONTROLLARE LA L CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE NELLE STRUTTURE SANITARIE PERCHÉ CONTROLLARE LA L CONTAMINAZIONE? Il controllo della contaminazione finalizzato alla prevenzione delle infezioni nosocomiali è un argomento

Dettagli

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO SETTEMBRE 2006 CUSTOMER SATISFACTION

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO SETTEMBRE 2006 CUSTOMER SATISFACTION FONDAZIONE CASA DI RIPOSO OSPEDALE DEI POVERI DI PANDINO ONLUS Via della Vignola, 3 26025 PANDINO Tel. 0373-970022 Fax 0373-90996 QUESTIONARIO DI GRADIMENTO SETTEMBRE 2006 CUSTOMER SATISFACTION Questionari

Dettagli

www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano

www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano verso Damasco verso Damasco l incontro con Vittorio Ventafridda un nuovo modello di cure (modello Floriani)

Dettagli

Azienda USL Bologna Ospedale Bellaria. Centro Risonanza Magnetica

Azienda USL Bologna Ospedale Bellaria. Centro Risonanza Magnetica Pagina 1 di 8 Azienda USL Centro Risonanza Magnetica n. 2 IMPIANTI RM da 1,5 T e 3 T Relazione Tecnica Preliminare Relativa agli Aspetti di Sicurezza e Protezione per le schermature Magnetiche e di Radiofrequenza

Dettagli

Esami di qualificazione biologica su ogni donazione

Esami di qualificazione biologica su ogni donazione Esami di qualificazione biologica su ogni donazione HCV Ab, HCV-RNA (da giugno 2002) HIV 1-2 Ab, HIV1-RNA (da giugno 2008) HBsAg, HBV-DNA (da giugno 2008) Sierodiagnosi per la lue Decreto Ministro della

Dettagli

dr.ssa Enrica Capitoni 10 giugno 2014

dr.ssa Enrica Capitoni 10 giugno 2014 La proposta di regolamento europeo sulle sperimentazioni cliniche: nuove opportunità per i pazienti e per la ricerca dr.ssa Enrica Capitoni 10 giugno 2014 Clinical research nurse: (UK e USA) Contesto Italiano:

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Dr. Corbetta Contardo Luigi Dr. Corti Fiorenzo Massimo Dr.ssa Lampreda Maria P. Consuelo (Via Giotto 20 20060 Masate)

Dr. Corbetta Contardo Luigi Dr. Corti Fiorenzo Massimo Dr.ssa Lampreda Maria P. Consuelo (Via Giotto 20 20060 Masate) 09/2009 CARTA INFORMATIVA DEI SERVIZI DEI MEDICI IN GRUPPO Dr. Corbetta Contardo Luigi Dr. Corti Fiorenzo Massimo Dr.ssa Lampreda Maria P. Consuelo (Via Giotto 20 20060 Masate) IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Dettagli

PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI

PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI ISTRUZIONE OPERATIVA N 1/2005 PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI RATIFICATO DALLA COMMISSIONE AZIENDALE PER LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

Dettagli

Le verifiche di qualità. Antonino Salvia

Le verifiche di qualità. Antonino Salvia Le verifiche di qualità 1) Obiettivi della qualità 2) Dimensioni correlate alla qualità 3) Concetto di quality assurance 4) Metodologie di approccio alla qualità 5) Audit clinico nel percorso stroke 6)

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli