Belgio Il mercato dei salumi e delle carni insaccate

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1 Belgio Il mercato dei salumi e delle carni insaccate La presente pubblicazione rientra nel programma editoriale dell Agenzia ICE - collana PROFILI PRODOTTO/MERCATO - ed è stata realizzata dall ufficio di Bruxelles. Maggio 2014

2 INDICE DIMENSIONI DEL MERCATO... 3 CONSUMO... 3 PRESENZA ITALIANA... 5 CANALI DI DISTRIBUZIONE... 5 IMPORTAZIONI Comparto delle salsicce e dei salumi Comparto delle preparazioni di carne (inclusi i prosciutti)... 7 CONCLUSIONI... 8 Allegato statistico... 9 Copyright Agenzia ICE 2

3 DIMENSIONI DEL MERCATO Il Belgio è un importante produttore e esportatore sia di carni fresche che di carni lavorate. Le esportazioni ammontano a circa 1,68 milioni di tonnellate (2012), di cui tonnellate di carne bovina, tonnellate di carne suina e di carne di volatili. Per la prima tipologia, i primi clienti sono, nell ordine, la Francia (27,6%), i Paesi Bassi (27,3%), la Germania (19,4%) e l Italia (11,2%). Per la carne suina, l Italia è il terzo cliente (5,6%), dopo la Germania (41%) e la Polonia (16,1%) 1. Il valore totale delle esportazioni belghe ammonta a circa 3,9 miliardi di Euro Nel 2012, il paese ha esportato tonnellate di prodotti lavorati a base di carne, la maggior parte verso i paesi europei ( tonnellate). L'industria delle carni è il secondo settore di attività dell'industria alimentare belga, con circa 540 imprese produttrici, di cui il 23,6 % impiega oltre 20 addetti. I prodotti maggiormente venduti in Belgio sono quelli preconfezionati: tra il 2000 ed il 2010, la quota di questo segmento è passata dal 40% al 68,9% (64,7% nel 2008), un successo dovuto principalmente alla crescente diffusione di tale tipologia nei punti vendita della grande distribuzione. CONSUMO Il consumatore belga è un grande amante di carni insaccate. In effetti, nel 2013 la quota di penetrazione del prodotto raggiunge circa il 99% della popolazione, con una frequenza media degli acquisti di 50,9 volte l'anno (51,8% nel 2012). Pertanto, la quasi totalità delle famiglie belghe è consumatrice di carni lavorate ed effettua gli acquisti circa una volta a settimana. Nel 2013, il consumo medio annuo è stato di 11,4 chili pro capite e si è pertanto nuovamente raggiunto, grazie ad alcuni anni di crescita succedutisi al brusco calo registrato nel , il livello registrato prima della crisi. Dall'analisi dei consumi, si rileva che la ripartizione degli acquisti tra i diversi tipi di prodotto subisce poche variazioni. Attualmente, il mercato è dominato dalle carni salate, con una quota del 23,3% (22,8% nel 2012), seguite dai prosciutti cotti con il 21,7%. Seguono poi, nell'ordine, i salami con una quota del 14,4%, le salsicce cotte con una quota dell 11,3%, le preparazioni a base di carne di volatili con una quota dell 8,4 % ed i paté con una quota del 5%. 1 Fonte : Marketing Vlam Copyright Agenzia ICE 3

4 Ripartizione del consumo per tipo di prodotti 2013 patè 5% altri prodotti 16% salami 14% prosciutti cotti 22% preparazioni a base di pollo e tacchino 8% salsicce cotte 11% carni salate 24% Fonte: Gfk PanelServices Belgium/Vlam Rilevante la crescita, per il secondo anno consecutivo, delle preparazioni di carne di volatili, specialmente polli e tacchino, la cui quota è cresciuta dal 7,3% nel 2011 all 8,4% nel D altronde, la stessa evoluzione si nota anche nel consumo della carne fresca di volatili, che fa registrare anno dopo anno una crescita continua in confronto a quella degli altri tipi di carne. A seguito delle diverse crisi concernenti la questione della sicurezza che hanno colpito a più riprese il mercato europeo in generale e quello belga in particolare, il consumatore ha adattato i propri criteri di acquisto. Ormai è più attento alla presenza di un marchio affidabile, ad ulteriori garanzie sulla qualità, alla facilità di utilizzo del prodotto, alla tradizione ed al fattore convenience. Certi produttori hanno risposto al cambiamento degli acquisti sviluppando alcuni nuovi concetti (con valore aggiunto superiore) quali prodotti convenience, fette ultrafini, prodotti light, duo pack, prodotti con tenore di sale inferiore, imballaggi richiudibili, ecc. I produttori belgi di prosciutti cotti, per esempio, in collaborazione con l'ente di promozione dei prodotti agroalimentari VLAM, hanno creato il marchio Meesterlyck/Magistral per contraddistinguere il prodotto artigianale di propria produzione da quello a buon mercato che negli anni '90 invadeva il mercato. Grazie a delle campagne intensive sui media e presso i punti vendita, il marchio, che rappresenta 13 produttori omologati, ha raggiunto, nel 2013, una quota del 20% nella categoria dei prosciutti cotti e realizzato una vendita totale di tonnellate. Per effetto della crisi economica e finanziaria poi, la maggior parte dei supermercati ha proposto varie linee di prodotti con un costo relativamente basso, destinati ad un consumo giornaliero. È il caso per esempio di Carrefour con Carrefour Discount o di Delhaize con i Copyright Agenzia ICE 4

5 suoi prodotti 365. Il successo di questi prodotti è stato notevole, anche se il consumatore, quando si tratta di occasioni particolari, continua a rivolgersi verso i prodotti tradizionali di qualità e di prezzo superiore. A livello regionale sono da segnalare notevoli diversità nei gusti. Il consumo in famiglia del prosciutto cotto e delle salsicce cotte, per esempio, è più basso nelle Fiandre che in Vallonia. I fiamminghi apprezzano maggiormente le preparazioni di carne di volatili, salame e paté. Anche il consumo totale è diverso tra fiamminghi e francofoni. In effetti, in Vallonia si consumano 12,28 kg pro capite, mentre nelle Fiandre il consumo è di 11,02 kg, una differenza quindi di 1,4 kg. L'abitante di Bruxelles, con 9,64 kg, è il consumatore meno assiduo di salumi e carni insaccate del paese (dati 2012). Per quello che attiene agli aspetti socio-demografici, si osserva che le preparazioni a base di carni di volatili, salami e salsicce cotte vengono soprattutto consumate dai nuclei familiari giovani e più numerosi, principalmente delle classi sociali superiori. Carni salate e patè sono maggiormente consumate da famiglie più anziane e di piccole dimensioni, con redditi inferiori. Il prosciutto cotto viene apprezzato da praticamente tutte le famiglie. PRESENZA ITALIANA I prodotti italiani, che godono di un ottima immagine, sono presenti in tutte le catene della GDO belga. Tuttavia, tale distribuzione si limita alle tipologie più conosciute quale Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Mortadella, salami Milano e cacciatori. In alcuni casi, specialmente nelle catene che offrono assortimenti di qualità medio-superiore (es. Rob, Delhaize) la gamma è completata da altre specialità, anche regionali, quali culatello, speck dell Alto Adige, coppa di Parma, pancetta arrotolata. Sono pochi ormai i punti vendita che effettuano servizio al banco. Pertanto, la maggior parte dei prodotti venduti tramite questo canale sono preaffettati. Le altre specialità sono distribuiti da importatori/grossisti specializzati, spesso di origine italiana e operanti in delle zone con maggiore concentrazione di presenza italiana. La distribuzione nel canale tradizionale avviene tramite ristoranti, supermercati di vicinato di prodotti italiani, negozi specializzati, macellerie e mercati pubblici. CANALI DI DISTRIBUZIONE Il principale canale della grande distribuzione, DIS1 (supermercati di oltre 400m²) gestisce il 35% circa della distribuzione belga del settore. Seguono gli hard discount che hanno conosciuto un incremento sostanziale nel 2013 e raggiungono una quota del 30%. I piccoli supermercati di quartiere rappresentano il 15% del volume. Nel 2013, le macellerie ottengono una quota del 12% (15,1% nel 2010) e perdono terreno a favore dei supermercati di vicinato (15%). Ciò non toglie che questo canale, grazie alla professionalità nella preparazione ed i consigli per il consumo, continua a giocare un ruolo importante nella distribuzione di prodotti più raffinati o preparazioni di carne quali rosbif, arrosto di maiale, salami speciali, ecc. Copyright Agenzia ICE 5

6 Come già sottolineato, la maggior parte dei prodotti è venduta come prodotto preconfezionato. Nel 2000 la quota del preconfezionato si attestava al 40% mentre è salita al 68,9% nel 2011 (ultimi dati disponibili). La prevalenza di questi prodotti si spiega con il fatto che la maggioranza degli acquisti è effettuata presso le catene della grande distribuzione. I principali motivi che inducono la grande distribuzione a preferire questo tipo di prodotto sono: la redditività costante, la gestione più facile dell assortimento e la possibilità di allargare quest ultimo, la mancanza di apparecchiatura e la riduzione del personale. Inoltre il consumatore sceglie più volentieri il preconfezionato perché il prodotto è direttamente visibile, può controllare il taglio, la data di confezionamento ed è più facilmente conservabile in frigorifero. IMPORTAZIONI 1. Comparto delle salsicce e dei salumi Dopo i cali successivi registratisi negli anni 2010, 2011 e 2012, le importazioni in questo comparto sono passate, nel 2013, ad un volume totale di tonnellate, registrando un aumento del 20,04 % in confronto all anno precedente. Quest aumento è, innanzitutto, appannaggio del primo fornitore, i Paesi Bassi, che, con un incremento del 55,04% tra il 2012 ed il 2013, raggiungono una quota di mercato del 43,74%, contro il 33,86% nel Con un aumento del 10,39%, l Italia segue l andamento positivo, anche se il nostro Paese continua ad occupare solo la quinta posizione della classifica, con una quota di mercato alquanto contenuta del 5,57%. L Italia è, in effetti, preceduta non solo dai fornitori tradizionali del Belgio, Germania e Francia, con rispettivamente delle quote del 19,99% e del 22,22%, ma anche dalla Spagna che, nonostante una leggera diminuzione (-2,84%) registra sempre una quota del 6,27% e rimane il quarto fornitore del Belgio in questo comparto. Per quanto riguarda i valori invece, l Italia, che nell anno in esame ha fatto registrare un aumento del 10,1%, è il quarto fornitore, con una quota del 10,17%. Da rilevare che sia in quantità che in valore, l Italia raggiunge i livelli record dell ultimo quinquennio, ma non sono ancora state recuperate le perdite registratesi sotto l effetto della crisi economica. In effetti, nel 2008 l Italia esportava ancora tonnellate di merce verso il mercato belga, contro tonnellate nell anno in esame. Il prezzo medio al chilo del prodotto italiano, assai elevato nei confronti degli altri paesi concorrenti (V. tabella), potrebbe spiegare, in parte, le difficoltà incontrate per una maggiore e più capillare penetrazione. Copyright Agenzia ICE 6

7 Prezzo medio importazioni di salsicce e salumi: Italia 7,72 7,70 Francia 5,31 5,28 Germania 4,31 4,39 Paesi Bassi 2,35 2,90 Spagna 5,44 5,95 2. Comparto delle preparazioni di carne (inclusi i prosciutti) In questo comparto si osserva, dal 2010 in poi, un andamento positivo generale, anche se tra il 2012 ed il 2013, si nota nuovamente una leggera flessione del 5,81% nelle quantità e del 0,94% nei valori. I Paesi Bassi, che, con 15,81% in volume e 4,55% in valore, subiscono una diminuzione più importante di quella del mercato globale rimangono leader del mercato, con quote del 37,44 in volume e del 30,60% in valore, corrispondente ad un fatturato di 116 milioni di Euro. Sono seguiti dalla Francia, con 86,4 milioni e dalla Germania, con 82,1 milioni. L Italia, purtroppo, non fa parte delle top 3 ma è scesa ad una quota dell 1,35 % in quantità e di 3 % in valore, corrispondente ad un volume di vendite di 11,4 milioni di Euro (-14,87% in confronto al 2012). Anche in questo comparto, l'aumento notevole del prezzo del prodotto italiano tra il 2011 ed il 2013 (V. grafico sottostante) ha sicuramente avuto un influenza negativa immediata sul volume di prodotto italiano importato dal Belgio. Evoluzione del prezzo medio ( /kg) Evoluzione prezzo medio 12,00 Prezzo medio in Euro 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 Italia Francia Germania Paesi Bassi 0, Copyright Agenzia ICE 7

8 CONCLUSIONI Per le salsicce e prodotti simili, oltre ai fornitori tradizionali del Belgio, il principale concorrente dell Italia sul mercato è senza dubbio la Spagna, che sta praticando una politica di esportazione molto aggressiva, offrendo prodotti con rapporto qualità-prezzo interessante. Il prezzo medio del prodotto italiano è elevato nei confronti degli altri paesi concorrenti, fenomeno che potrebbe spiegare, in parte, le difficoltà incontrate per una maggiore penetrazione. Va rilevato inoltre che per quanto riguarda i prosciutti, oltre alla concorrenza spagnola, deve essere tenuta presente l industria locale che, in questi ultimi anni, si è specializzata nella produzione di prosciutti crudi con delle tecniche produttive paragonabili a quelle utilizzate nei principali paesi produttori del Sud-Europa e risultati soddisfacenti per quei consumatori che, specialmente in periodi di crisi, si rivolgono a prodotti con caratteristiche analoghe e prezzi di vendita inferiori. Per l Italia sarebbe quindi necessario diffondere, tramite campagne promozionali su tutto il territorio, informazioni sulla diversità della produzione italiana, le qualità organolettiche e nutrizionali dei prodotti nazionali. Molto sarebbe da fare anche a livello della diffusione di informazioni sulle garanzie qualitative supplementari offerte dalle denominazioni di origine protetta D.O.P. Tali denominazioni dovrebbero rappresentare il punto di forza del comparto, ma affinché la loro concreta declinazione venga acquisita dai consumatori occorre promuovere ulteriormente il concetto. In genere, si può affermare che il consumatore apprezza la qualità dei principali prodotti D.O.P. ma che la conoscenza di questi prodotti va rafforzata. Bruxelles, maggio 2014 Copyright Agenzia ICE 8

9 Allegato statistico Belgio : Importazioni di salsicce, salami e prodotti simili - voce doganale 1601 var 2013/ % 2010 % 2011 % 2012 % 2013 % (%) Quantità in tonn. TOTALE ,04 di cui da Paesi Bassi , , , , ,74 55,04 Francia , , , , ,99 3,22 Germania , , , , ,22 3,12 Italia , , , , ,57 10,39 Spagna , , , , ,27-2,84 Altri , , , , ,21-17,56 Valore in 000 TOTALE ,37 di cui da Paesi Bassi , , , , ,05 90,94 Francia , , , , ,01 2,74 Germania , , , , ,09 4,99 Italia , , , , ,17 10,10 Spagna , , , , ,84 6,21 Altri , , , , ,83 2,85 Fonte : Eurostat/ACE Copyright Agenzia ICE 9

10 Belgio : Importazioni di preparazioni e conserve di carni (incl. prosciutti) voce doganale % 2010 % 2011 % 2012 % 2013 % Var. 2013/2012 (%) Quantità in tonn. TOTALE ,81 di cui da Paesi Bassi , , , , ,44-15,81 Francia , , , , ,97 2,23 Germania , , , , ,51 5,04 Brasile , , , , ,26 4,71 Italia , , , , ,35-30,08 Spagna , , , ,46 17,47 Altri , , , , ,21-16,56 Valore in 000 TOTALE ,94 di cui da Paesi Bassi , , , , ,60-4,55 Francia , , , , ,64 4,65 Germania , , , , ,49 4,95 Brasile , , , , ,86 1,54 Italia , , , , ,00-14,87 Spagna , , , ,55 11,13 Altri , , , , ,55-21,27 Fonte : Eurostat/ACE Copyright Agenzia ICE 10

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