La VEQ: esperienze a confronto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La VEQ: esperienze a confronto"

Transcript

1 Gli strumenti di assicurazione della Qualità in Medicina di Laboratorio: i Programmi di VEQ e gli Indicatori di Qualità del Centro di Ricerca Biomedica Sandra Secchiero, Laura Sciacovelli, Alessia Faggian, Mario Plebani Centro di Ricerca Biomedica, Azienda Ospedaliera-Università di Padova INTRODUZIONE La qualità e l affidabilità dei risultati nella diagnostica di laboratorio sono temi di indiscutibile importanza soprattutto perché non possono essere conseguiti se non con una attenta pianificazione e realizzazione del sistema di gestione per la qualità. Tecnologie e metodi sempre più innovativi ed accurati, assieme alla formazione del personale, ad un adeguato ambiente di lavoro, a processi ben pianificati, all erogazione di informazioni comprensibili per il giusto paziente al momento giusto, sono elementi fondamentali per garantire la qualità. Negli ultimi anni l evoluzione del ruolo della Medicina di Laboratorio nella gestione del paziente e l attenzione al contenimento dei costi ha imposto al laboratorio una valutazione del servizio fornito basata su criteri di efficacia. Inoltre, in questo contesto è diventato cogente il superamento delle tecniche di controllo della qualità dalla fase puramente analitica alla promozione e sviluppo di sistemi di assicurazione della qualità del Total Testing Process (TTP). Tenendo in considerazione che nessun processo può garantire attività esenti da rischio di errore, grandi sforzi sono stati fatti nel corso degli ultimi anni per individuare ed attuare una politica per la qualità e pratiche operative che garantiscano la sicurezza del paziente. Le evidenze scientifiche riportano, però, che l incidenza del tasso di errore rilevata è ancora elevata soprattutto nelle fasi extra-analitiche. La chiave di lettura è facilmente interpretabile se si pensa che gli strumenti di controllo per monitorare la fase intra-analitica sono utilizzati dai professionisti del laboratorio da molti anni, mentre non sono disponibili sistemi strutturati riconosciuti e validati per l identificazione ed il monitoraggio di errori relativi alle fasi extra-analitiche 1-8. Il diffuso e consolidato utilizzo di tecniche di controllo di qualità, negli ultimi decenni, ha focalizzato l attenzione sull identificazione dei problemi. Questo approccio, sebbene abbia notevolmente contribuito alla diffusione di una cultura e pratica delle tecniche di verifica della qualità nei laboratori clinici, si è presto dimostrato non sufficiente a garantire la qualità. E emersa quindi la necessità di passare da tecniche di controllo di qualità a processi di assicurazione e miglioramento della qualità che focalizzano l attenzione anche sulle attività delle fasi pre- e post-analitiche ed impone l'implementazione di azioni di miglioramento nel caso si evidenzi un sistema fuori controllo. Tuttavia le procedure per la gestione del Controllo di Qualità Interno (CQI) e la partecipazione a programmi di Valutazione Esterna di Qualità (VEQ), sebbene siano strumenti consolidati nella pratica di laboratorio per valutare e monitorare le attività della fase intra-analitica e siano disponibili raccomandazioni nazionali ed internazionali che definiscono i requisiti per la loro adeguata gestione, non sempre soddisfano i requisiti richiesti Infatti, da una parte, agli Enti che gestiscono i programmi di VEQ viene richiesta la conformità a requisiti di Standard Internazionali come la ISO 17043:2010, che impongono l implementazione di schemi di VEQ sulla base di criteri e specifiche di qualità ben definiti 12. Dall altra, particolare impegno è richiesto al personale del laboratorio per quanto riguarda l interpretazione delle prestazioni ottenute nei programmi di VEQ e soprattutto nell implementazione ed integrazione delle relative procedure nel sistema di gestione per la qualità. Fondamentali risultano, ad esempio: i criteri di scelta del programma di VEQ più idoneo; la gestione delle prestazioni non soddisfacenti; le procedure di coinvolgimento e formazione del personale nella gestione dei risultati; le modalità operative attuate per monitorare le prestazioni analitiche, nel caso non siano disponibili programmi di VEQ; le modalità per garantire la refertazione di commenti interpretativi e la valutazione ed interpretazione di quadri diagnostici sulla base di criteri comuni. L esigenza di ridurre il tasso di errore evidenziato nelle fasi pre- e post-analitiche, la difficoltà di evidenziare gli eventi indesiderati e la necessità di rispondere ai requisiti dello Standard Internazionale di accreditamento del laboratori clinici, ISO 15189:2012, ha spinto i professionisti del laboratorio a sviluppare ed introdurre nella pratica gli Indicatori di Qualità 13. L implementazione e la gestione di Indicatori di Qualità rappresenta uno strumento idoneo per supportare le scelte strategiche per la qualità e va considerata come una delle componenti fondamentali di un sistema di miglioramento continuo della qualità 14. Non sono disponibili, tuttavia, evidenze riconosciute che suggeriscano come identificare e gestire appropriati Indicatori di Qualità per il monitoraggio e la valutazione di tutte le attività critiche del processo, né vi è consenso tra i laboratori nel loro utilizzo 15. E importante sottolineare che il successo e l efficacia degli strumenti di assicurazione della qualità, per la riduzione degli errori in Medicina di Laboratorio, è strettamente dipendente dal livello di armonizzazione dei criteri adottati per la gestione dei programmi di VEQ, dalle specifiche di qualità caratterizzanti il disegno e dall identificazione e gestione degli Indicatori di Qualità. Infatti il processo di armonizzazione focalizzato sugli strumenti di assicurazione della qualità può diventare un importante elemento trainante del processo di armonizzazione dei risultati e delle informazioni fornite dai laboratori clinici 16,17. SCOPO DEL LAVORO Scopo di questo lavoro è presentare l attività del Centro di Ricerca Biomedica (CRB) relativamente alla gestione dei programmi di VEQ e degli Indicatori di Qualità. 38 LigandAssay 18 (1) 2013

2 CENTRO DI RICERCA BIOMEDICA Il CRB è stato istituito con la funzione primaria di promuovere la qualità e l affidabilità dei risultati forniti dai laboratori clinici, funzione che fino a qualche anno fa si è realizzata principalmente attraverso la gestione di programmi di VEQ e, negli ultimi anni, si è ampliata promuovendo un programma interlaboratorio, gestito a livello internazionale, sugli Indicatori di Qualità. La gamma degli schemi di VEQ gestiti dal CRB è andata via via aumentando nel corso degli anni, coprendo varie discipline della Medicina di Laboratorio, ed è stata estesa la partecipazione a tutti i laboratori sul territorio nazionale. Da una parte oggi il Centro gestisce alcuni programmi di VEQ che sono gli unici esistenti in Italia, dall altra nel corso degli anni sono state avviate alcune collaborazioni, a livello nazionale ed internazionale, con altri organizzatori di programmi di VEQ e con Gruppi di Studio scientifici con l intento di offrire ai laboratori la disponibilità di schemi di VEQ, in un unico depliant, per la maggior parte dei test di laboratorio. Infine il CRB è il primo Centro italiano ad aver ricevuto l accreditamento degli schemi di VEQ da parte del Clinical Pathology Accreditation (CPA) del Regno Unito, a conferma della felice intuizione della Regione Veneto di voler istituire un Centro specificatamente dedicato ai problemi della qualità in Medicina di Laboratorio. L attività del CRB si realizza anche mediante la promozione e lo sviluppo di progetti promossi dalla Regione su tematiche specifiche inerenti la qualità come, per esempio: il Progetto pilota per l accreditamento dei laboratori clinici ; la Valutazione multicentrica della frequenza e tipologia degli errori di laboratorio: azioni preventive e correttive per minimizzare il rischio di errore e di ricadute sulla qualità e sui costi dell assistenza ; Valutazione e sperimentazione di un sistema di Indicatori di Qualità coerente con lo Standard Internazionale ISO Medical Laboratories - requirements for quality and competence. Struttura Il CRB è una struttura istituita nel 1988 e rappresenta il perfezionamento dell iniziativa della Regione Veneto, che risale al 1975, di creare una rete di centri di ricerca per promuovere una serie di progetti fra cui quello di costituire il Centro di Riferimento per il Controllo Regionale di Qualità dei laboratori clinici. Quest attribuzione è stata poi formalizzata già nel 1981 con una delibera regionale che definiva il Centro di Riferimento per l attuazione e la gestione del controllo di qualità tra i laboratori di Patologia Clinica pubblici e privati del Veneto. In seguito, nel 2001, è stato confermato come Centro di Riferimento e, nel 2010, come Programma Regionale a conferma dell impegno profuso per il miglioramento continuo della qualità nell ambito della Medicina di Laboratorio. Sebbene sia nato come Centro di Riferimento della Regione Veneto la sua attività si è ampliata su tutto il territorio nazionale diventando il riferimento per molti laboratori clinici italiani. Mission In sintonia con l evoluzione dei concetti di qualità nei laboratori clinici, il CRB ha sposato la filosofia del superamento del controllo di qualità e dell assicurazione di qualità prettamente analitica per promuovere programmi di miglioramento dell intero processo di analisi (TTP). In questo contesto, e per rispondere ai suoi compiti istituzionali, il CRB negli ultimi anni ha focalizzato i suoi obiettivi sulla: - diffusione e promozione della cultura della qualità in laboratorio; - formazione degli operatori sull utilizzo adeguato degli strumenti di valutazione della qualità - funzione di riferimento e di consulenza per problemi relativi alla qualità. La mission del CRB è di fornire un servizio, ai laboratori e a tutte le parti coinvolte, che permetta il raggiungimento di prestazioni di alta qualità e servizi forniti con efficienza 18,19. I PROGRAMMI DI VEQ Obiettivi e strategia Il CRB ha sempre interpretato i programmi di VEQ come sistema volontario ed educativo che mira alla promozione ed al miglioramento delle prestazioni dei laboratori clinici, piuttosto che come prova di abilità (proficiency test) a cui questi vengono sottoposti da un autorità esterna. Per tali ragioni il programma tutela e garantisce la riservatezza dei dati dei laboratori partecipanti, così come quella di ogni raccomandazione per il miglioramento di prestazioni non accettabili. L impostazione dei programmi di VEQ, relativamente agli obiettivi, al disegno e ai criteri di elaborazione dati e valutazione delle prestazioni, si basa su standard e riferimenti scientifici internazionali e sulle linee guida italiane. Al fine di garantire l adeguatezza degli schemi di VEQ alle innovazioni tecnologiche e metodologiche, nonché alle specifiche di qualità suggerite da raccomandazioni e standard nazionali ed internazionali, i criteri ed i contenuti degli schemi di VEQ sono continuamente riesaminati 20. La collaborazione con le aziende del diagnostico è elemento fondamentale nell attività del CRB che si realizza mediante un attivo flusso di informazioni relativamente a sistemi di nuova introduzione e ad aggiornamenti metodologici e procedurali che possono influenzare i risultati. Gli obiettivi che il CRB costantemente persegue sono: - ampliare la gamma degli schemi di VEQ; - assegnare un valore target ai materiali di controllo sulla base del valore di riferimento; - fornire un supporto alle aziende produttrici di sistemi diagnostici per la valutazione e messa a punto di nuovi sistemi diagnostici; - promuovere sistemi per la misura e valutazione degli errori pre- e post-analitici; - fornire un supporto alle attività formative per quanto concerne gli aspetti operativi inerenti la qualità in laboratorio. Tipologia degli schemi di VEQ In tabella 1 sono riportati gli schemi di VEQ gestiti dal CRB. Per ogni schema di VEQ nel sito web del CRB ( sono disponibili docu- LigandAssay 18 (1)

3 Tabella 1 Schemi di VEQ gestiti in forma diretta dal Centro di Ricerca Biomedica Schema VEQ Biochimica Clinica su siero (con egfr e creatinina con valore Target) Anno di inizio N Esercizi N Campioni N Parametri Pannello di analiti Sodio, Potassio, Cloro, Rame, Calcio, Fosforo, Litio, Zinco, Osmolalità, Lattato, Ferro, Magnesio, Glucosio, Urea, Creatinina, egfr, Acido Urico, Colesterolo, HDL, LDL, Trigliceridi, Bilirubina totale, Bilirubina diretta, Proteine totali, AST, ALT, GGT, ALP, LDH, CK, Amilasi totale, Amilasi Pancreatica, CHE, Lipasi. Proteine Specifiche (con FLC e RBP) IgA, IgG, IgM, C3, C4, Proteina C Reattiva, Fattore Reumatoide, Titolo Antistrepto- lisinico, Albumina, Prealbumina, α 1 Antitripsina, α 1 Glicoproteina acida, Aptoglobina, Ceruloplasmina, β 2 Microglobulina, α 2 Macroglobulina, IgE Totali, Transferrina, Catene Leggere κ e λ Totali, Catene Leggere κ e λ Libere (FLC), Retinol Binding Protein. Marcatori Biochimici di lesione miocardica Troponina I, Troponina T, CK-MB in concentrazione di massa, Mioglobina, Omocisteina. Emoglobina Glicata Emoglobina glicosilata. Ematologia Globuli Bianchi, Globuli Rossi, Emoglobina, Ematocrito, MCV, Piastrine. Ematologia-Morfologia Valutazione della formula leucocitaria e analisi morfologica. Reticolociti (con sottopopolazioni) Reticolociti (percentuale e numero assoluto) Frazioni immature dei reticolociti (IRF), Sottopopolazioni reticolocitarie: LFR, MFR, HFR. VES VES (metodi: Westergren - Fotometria capillare) Coagulazione PT secondi, PT ratio, PT INR, APTT secondi, APTT ratio, Fibrinogeno, Antitrombina (attività), D- Dimero, Proteina C, Proteina S. Tiroide T3 libero (FT3), T4 libero (FT4), TSH. Fertilità LH, FSH, Prolattina, Estradiolo, Cortisolo, DHEA solfato, hcg, HGH, Testosterone. Marcatori Tumorali CEA, AFP, CA 15-3, CA 19-9, CA 125, PSA totale. Anemia Ferritina, Folati, Vitamina B12. Biochimica Clinica su urina* (con catecolamine ed acidi VMA e 5-HIAA) Esame chimico fisico delle urine* (con Creatinina e R. Proteine/creatinina) Esame microscopico delle urine* Sodio, Potassio, Cloro, Rame, Calcio, Fosforo, Magnesio, Glucosio, Urea, Creatinina, Urato, Amilasi, Proteine totali, Albumina, Epinefrina, Noperinefrina, Metanefrina, Normetanefrina, Dopamina, Cortisolo, 5-Idrossindolacetato, Acido Vanilmandelico ph, Peso Specifico, Glucosio, Proteine, Emoglobina, Chetoni, Esterasi leucocitaria, Nitriti, Creatinina, Proteine/ Creatinina Valutazione di elementi del sedimento urinario e studio Casi Clinici. Sangue occulto Emoglobina Occulta nelle feci. Emogasanalisi* ph, pco 2, po 2, tco 2, Sodio, Potassio, Cloro, Calcio ionizzato, Glucosio, Lattato. * Schemi unici sul territorio nazionale gestiti da Enti Professionali 40 LigandAssay 18 (1) 2013

4 menti che descrivono le caratteristiche dei materiali di controllo ed i criteri e le specifiche di qualità adottate per l elaborazione dei risultati e la valutazione delle prestazioni. In particolare, negli schemi di VEQ il cui pannello di analiti richiede la refertazione di un risultato quantitativo, la valutazione delle prestazioni è effettuata su base statistica in confronto ad un valore target rappresentato dalla mediana di consenso ed, in casi specifici come per il test dell emoglobina glicata e della creatinina, dal valore ottenuto con metodo di riferimento. Nei casi in cui il test richieda l interpretazione di caratteristiche cellulari di anomalia e non anomalia, come nel caso della Morfologia Ematologica, la valutazione delle prestazioni è effettuata sulla base del confronto della risposta fornita dal laboratorio con la diagnosi formulata al paziente (a cui appartiene lo specifico campione) tenendo in considerazione tutti i criteri diagnostici specifici. La valutazione della prestazione può essere riportata nel rapporto in modo esplicito, mediante un giudizio o un punteggio, o possono essere riportate solo le informazioni necessarie per permettere al laboratorio un autovalutazione. Elementi caratterizzanti gli schemi di VEQ del CRB sono principalmente il controllo degli errori non analitici ed il monitoraggio degli intervalli di riferimento/limiti decisionali adottati dai singoli laboratori. I laboratori ricevono periodicamente, nell arco di un ciclo di VEQ, un grafico che riporta gli intervalli di riferimento adottati da tutti i laboratori in confronto al risultato refertato per un campione di controllo. L analisi di queste informazioni permette al laboratorio di verificare: - la concordanza tra i valori di riferimento utilizzati nel proprio laboratorio e quelli adottati dai laboratori partecipanti che utilizzano lo stesso sistema diagnostico o sistemi diagnostici diversi; - la concordanza tra il significato clinico (normale, patologico, borderline) che assume il risultato refertato dal proprio laboratorio e il significato clinico che assumono i risultati forniti dagli altri laboratori sullo stesso campione. Frequenza di raccolta dati e trasmissione dei risultati In tabella 1 è riportato il pannello degli analiti, il numero dei campioni distribuiti per ciclo ed il relativo numero di esercizi per ogni schema di VEQ. La trasmissione dei risultati è effettuata sulla base di un calendario comunicato al partecipante all inizio del ciclo annuale e disponibile sul sito web per la consultazione. Verifiche ed elaborazione dei risultati I risultati e/o le risposte pervenute al CRB vengono sottoposti ad un primo controllo per rilevare eventuali errori grossolani di tipo non analitico come lo scambio di materiali, l'errata unità di misura usata, l errato posizionamento della virgola, ecc. Quando necessario, viene avvertito il partecipante per la convalida delle correzioni e perché possa mettere tempestivamente in atto le opportune azioni correttive 21. Nel caso di dati quantitativi, la numerosità minima di risultati per procedere all elaborazione statistica è definita sulla base delle peculiarità di ogni schema (numero di partecipanti, elaborazione per gruppo di metodi omogeneo o per sistema diagnostico, variabilità interlaboratorio, ecc.). L elaborazione dei risultati o la valutazione delle risposte viene effettuata mediante software dedicati. Dopo una elaborazione/valutazione preliminare, vengono verificati i risultati/risposte ed in particolar modo quelli che si discostano notevolmente dall'insieme dei risultati degli altri laboratori (in caso di necessità, chiarimenti o evidenza di errori, il partecipante viene contattato) 20. Valutazione delle prestazioni analitiche Il CRB fornisce per ciascun programma di tipo quantitativo una valutazione delle singole prestazioni, in termini di giudizio (ottima, buona, accettabile, non accettabile) ed una valutazione della prestazione complessiva del laboratorio (che tiene conto anche di errori non ascrivibili alla fase analitica). Per fissare i traguardi analitici viene utilizzato il modello di Fraser basato sulla variabilità biologica e corretto, per alcuni analiti, sulla base dello stato dell'arte. La valutazione della prestazione relativa ad ogni singolo analita, viene valutata in termini di indici di scostamento (IS) rispetto ad intervalli calcolati secondo le formule consigliate da Fraser La valutazione della prestazione complessiva tiene conto, indipendentemente dal costituente e dal campione, di tutte le prestazioni non accettabili (PNA), dei valori aberranti (OUT) e degli errori, in riferimento a tutti gli analiti inseriti nel pannello dello specifico schema. Per i programmi di tipo semi-quantitativo e qualitativo la valutazione dei risultati/risposte viene effettuata, nella maggior parte dei casi, sulla base di un conteggio del risultato/risposta più frequente ed il confronto tra il risultato/risposta del laboratorio e quello/a più frequente. Rapporti per i partecipanti I partecipanti ricevono per ogni esercizio un rapporto periodico che riporta le informazioni relative all elaborazione dei risultati e/o delle risposte. Nel caso di schemi di VEQ di tipo quantitativo, il rapporto descrive le prestazioni analitiche ottenute per ciascun costituente analizzato, i dati statistici di ciascun metodo e/o sistema diagnostico rielaborato (mediana, DSrobusta e CV%), la distribuzione di frequenza dei risultati e l'andamento delle prestazioni del laboratorio e del sistema diagnostico utilizzato, in termini di Bias % o di IS, in funzione della concentrazione e del tempo (Fig. 1). Dal momento che vi è la necessità da parte dei laboratori di documentare non solo la partecipazione, ma anche la buona prestazione nei programmi di VEQ, il CRB cerca di fornire ai partecipanti tutti gli strumenti per valutare la prestazione stessa e per documentare le azioni correttive/preventive intraprese in caso di prestazioni insoddisfacenti. A tal proposito fa parte integrante del rapporto periodico, la segnalazione delle PNA e degli OUT e quella di eventuali PNA e OUT persistentemente (3 esercizi consecutivi) non soddisfacenti per lo stesso analita. Inoltre, al fine di favorire il processo di armonizzazione degli Intervalli di Riferimento (IR) e Livelli Decisionali (LD) utilizzati dai laboratori partecipanti, il CRB fornisce un grafico in cui sono rappresentati gli IR / LD adottati dai partecipanti, per ciascun parametro, in relazione al risultato ottenuto su un campione di controllo (Fig. 2). Nel caso l'ir adottato si discosti notevolmente da quello utilizzato dagli altri laboratori che impiegano lo stesso metodo/sistema LigandAssay 18 (1)

5 Figura 1 Programma di VEQ per Emogasanalisi. Esempio di rapporto periodico. Figura 2 Esempio di rapporto periodico con gli Intervalli di Riferimento. 42 LigandAssay 18 (1) 2013

6 Tabella 2 Schema di VEQ per Emogasanalisi: variabilità interlaboratorio Parametro Unità Concentrazione campioni CV% Medio Intervallo CV% ph - 7,10 7,64 0,11 0,07 0,14 po 2 mmhg 67,5 149,3 4,98 3,55 6,58 pco 2 mmhg 17,0 79,7 3,74 2,48 5,46 tco 2 mmol/l 17,6 26,6 3,10 2,45 3,95 Na+ mmol/l 112,6 165,2 0,67 0,46 0,95 K+ mmol/l 2,74 6,61 1,62 0,81 2,69 Cl - mmol/l 74,0 119,0 1,25 0,87 1,88 Ca++ mmol/l 0,54 1,89 2,20 1,42 3,72 Glucosio mmol/l 1,90 20,1 2,95 2,37 4,06 Lattato mmol/l 0,88 7,90 4,33 3,75 5,26 diagnostico, il laboratorio riceve una segnalazione dal CRB A fine ciclo, viene preparato un rapporto riassuntivo delle PNA e OUT ottenute in tutti gli esercizi del ciclo ed un grafico riportante l andamento dei CV% interlaboratorio, relativi ai sistemi diagnostici in uso dai laboratori partecipanti, in relazione alle concentrazioni dei campioni distribuiti nel ciclo ed in relazione al tempo. Per i programmi di tipo semi-quantitativo e qualitativo la reportistica si differenzia per ogni specifico schema di VEQ e la descrizione è riportata nei manuali disponibili sul sito web del CRB. Impostazione degli schemi - I programmi prevedono l analisi di più materiali di controllo, per gli schemi di tipo quantitativo o semiquantitativo, o l interpretazione di immagini o vetrini, per gli schemi di tipo qualitativo, inviati ai laboratori partecipanti in un unica, o più, spedizioni in base alle caratteristiche dello specifico disegno organizzativo. - I campioni sono accompagnati da note informative sulla natura ed il trattamento. - Il laboratorio riceve il calendario di esecuzione per ciascun campione o gruppo di campioni, ed il termine ultimo di invio dei risultati. - I partecipanti devono comunicare al CRB i risultati e/o le risposte inserendoli nell apposita area riservata nel sito web del CRB entro la data indicata sul calendario, pena l esclusione dall elaborazione. - I partecipanti possono visualizzare il rapporto periodico di ogni esercizio, sul sito web del CRB ed i rapporti periodici rimangono a disposizione del partecipante per un periodo di 3 anni. - I partecipanti, a fine ciclo, ricevono un attestato di partecipazione. - I responsabili dei programmi di VEQ ed i consulenti del CRB sono a disposizione dei partecipanti per fornire chiarimenti ed assistenza continua su problematiche organizzative e metodologiche. - Le aziende del diagnostico possono visualizzare un rapporto periodico dettagliato che riporta l andamento delle prestazioni analitiche dei propri sistemi diagnostici e consente di visualizzare eventuali problemi. ESEMPI DI PROGRAMMI DI VEQ Schema di VEQ di tipo quantitativo: Emogasanalisi In questi ultimi anni, oltre ad un importante evoluzione tecnologica dei Point of Care Testing (POCT), si sta verificando il passaggio da una gestione dispersa degli strumenti a carico di ciascun utilizzatore, ad una Gestione Centralizzata, in cui è il laboratorio a prendersi cura dei diversi strumenti installati, con sempre maggiore attenzione alla sicurezza del dato Il laboratorio ha tra i compiti principali quello di monitorare le prestazioni analitiche degli analizzatori mediante la verifica dei dati derivanti dai controlli di qualità. L esigenza di un programma di VEQ per Emogasanalisi era, quindi, diventata cogente e per far fronte a questa esigenza, il CRB, nel 2009, ha attivato uno schema specifico. Il programma prevede l invio di 8 campioni di controllo da analizzare in 4 esercizi di 2 campioni ciascuno con il seguente pannello di analiti: ph, pco 2, po 2, tco 2, sodio, potassio, cloro, calcio ionizzato, glucosio, lattato. I campioni sono di origine animale (bovina) e sono spediti ai laboratori in forma liquida. I partecipanti devono seguire attentamente la procedura operativa consigliata per il campionamento dei controlli, preparata dal CRB e allegata alla confezione dei materiali, in cui viene specificato che tra l apertura della fiala e l esame non dovrebbero trascorrere più di 30 secondi. Il Programma prevede un elaborazione dei risultati per gruppo omogeneo di sistema diagnostico. In tabella 2 sono riportati i risultati della variabilità interlaboratorio osservata negli ultimi due cicli di VEQ 31. Il programma di VEQ per Emogasanalisi ha visto negli ultimi due anni un'aumentata partecipazione da parte dei laboratori d'analisi, i quali, oltre a tenere sotto controllo l'emogasanalizzatore situato in laboratorio possono monitorare i vari POCT decentralizzati. Attualmente, tra singoli laboratori e POCT, l'adesione è di 172 partecipanti. Analizzando i risultati relativi ad un periodo di 20 mesi, ottenuti su alcuni emogasanalizzatori localizzati nei laboratori d'analisi di un Dipartimento di Medicina di Laboratorio e dei POCT decentrati nei vari reparti (per un totale di 24), si LigandAssay 18 (1)

7 Figura 3 Riassunto delle prestazioni non accettabili degli emogasanalizzatori localizzati nei laboratori d'analisi e POCT decentrati nei vari reparti di un Dipartimento di Medicina di Laboratorio (indicati con le lettere da A a X). RP = RapidPoint, Siemens; RL = RapidLab, Siemens; GEM = Gem Premier, IL. Figura 4 Programma di VEQ per Emogasanalisi. Andamento delle prestazioni analitiche in termini di Indice di scostamento (IS) dei laboratori e POCT di un Dipartimento di Medicina di Laboratorio. evidenzia che il maggior numero di PNA e OUT è a carico di po 2 (29), glucosio (16), Ca ++ (15). Inoltre si osserva che un POCT in particolare (in figura 3 è contrassegnato con la lettera T ) presenta un numero elevato di PNA per molti parametri. In questo caso è responsabilità del laboratorio di riferimento indagare le specifiche cause ed indicare le azioni correttive da intraprendere Nell esempio riportato in figura 4, relativo all andamento delle prestazioni analitiche per la po 2, si evidenzia che il maggior numero di PNA è associato ad un campione (G12) a bassa concentrazione (67,5 mmhg). Inoltre, l elevato numero di PNA risulta a carico di 3 POCT (contrassegnati con la lettera T, U, W ). L analisi delle cause, in questi casi, dovrebbe essere focalizzata prevalentemente alla fase di campionamento perché per i gas sanguigni la fase pre-analitica è la maggior fonte di errore 32. Schema di VEQ di tipo semiquantitativo: Esame Chimico-fisico delle urine I programmi di VEQ per l'esame chimico-fisico delle urine mediante striscia reattiva sono poco diffusi nonostante l algoritmo diagnostico utilizzato nell esame chimico morfologico delle urine preveda nel 99% dei casi l utilizzo della striscia, congiuntamente all esame microscopico o morfologico automatizzato. La scarsa diffusione di questi programmi è dovuta al fatto che, mentre la tracciabilità e la descrizione dell'incertezza di misura sono ben stabilite in chimica 44 LigandAssay 18 (1) 2013

8 liquida, questi concetti sono ancora poco applicabili per le determinazioni di tipo semi-quantitativo o su scala ordinale utilizzate per l'esame delle urine. Molti schemi per l'analisi mediante strisce reattive prendono in considerazione risultati solo di tipo qualitativo, raggruppandoli in una scala lineare (es. assente, tracce, positivo) ed esistono veramente pochi programmi di VEQ che utilizzano i risultati numerici corrispondenti 33,34. Il programma di VEQ gestito dal CRB è nato nel 2000 con il patrocinio delle Società AIPaC, SIBioC, SIMeL e SIN a con il nome Urinalysis Performance allo scopo di fornire uno strumento di educazione continua sull esame chimicofisico e microscopico dell urina, indirizzato a tutti coloro che effettuano tale esame a scopo diagnostico. L attuale schema di VEQ prevede l invio di 8 campioni liofili (4 esercizi) per la determinazione dei seguenti parametri: ph, densità, glucosio, proteine, emoglobina, chetoni, esterasi leucocitaria, nitriti, creatinina, rapporto proteine/creatinina. I campioni di controllo vengono prodotti esclusivamente per il CRB sulla base delle concentrazioni indicate dal coordinatore del programma, sono liofili e vanno ricostituiti seguendo le indicazioni riportate nella confezione. I risultati vanno riferiti ad una diuresi di 1L 35. Il programma vede la partecipazione di circa 300 laboratori, con numerosità media di risposte per esercizio di 265. Nel ciclo 2013 la numerosità media per striscia è la seguente: Siemens Atlas = 34, Siemens Multistix = 6; Roche Urisys = 25; Menarini Uriflet = 174, Menarini Aution = 9; Dirui, serie H = 15; Medical System, Uriscan = 12; Instrument Laboratory, ichem Velocity = 6; altro = 6. I partecipanti inseriscono i risultati in una maschera del sito web predisposta, per ciascun costituente del pannello analitico, con la scala di lettura propria della striscia utilizzata; per es. per il glucosio, se un laboratorio utilizza le strisce Menarini, Uriflet 9UB potrà scegliere uno dei seguenti risultati: 0, 10, 30, 50, 70, 100, 150, 200, 300, 500, 1000; mentre se utilizza le strisce Siemens, Atlas Pro12 potrà scegliere tra questi: 0, , 500, 1000; e così via a seconda del sistema diagnostico (striscia) utilizzato. Per tutti gli analiti, ad eccezione dei nitriti, vengono quindi raccolti dati numerici. Se nella pratica routinaria i partecipanti utilizzano una scala ordinale devono convertirla nelle corrispondenti concentrazioni indicate nel foglietto illustrativo del sistema diagnostico utilizzato (per es. per le proteine totali: 2+ = 150 mg/dl). I risultati, con numerosità >7, sono elaborati per sistema diagnostico ed il rapporto periodico consta di due parti: nella prima parte, per ciascun parametro, viene riportato il risultato del laboratorio e quello più frequente (moda) fornito dai partecipanti che utilizzano la stessa striscia con relativa percentuale di risposte. La moda rappresenta quindi il valore target ed è utilizzata per il confronto con il valore del singolo laboratorio. La variabilità interlaboratorio relativa alla striscia reattiva è espressa sulla base della percentuale di laboratori che hanno trasmesso il risultato corrispondente alla moda. La migliore prestazione della striscia reattiva viene raggiunta quando si riscontra il 100% di risposte per un dato valore, cioè quando tutti i laboratori forniscono lo stesso valore. Trattandosi di misure semiquantitative non viene espresso il giudizio sulla prestazione analitica, tuttavia se il risultato fornito da un laboratorio si discosta notevolmente da quello più frequente ottenuto con la stessa striscia reattiva, il CRB notifica al laboratorio il riscontro di una prestazione non soddisfacente. La seconda parte del rapporto periodico include, per ciascun parametro, sia la distribuzione di frequenza dei risultati relativi a tutte le strisce della ditta fornitrice che la distribuzione di frequenza di tutti i risultati su scala normalizzata. Quest ultima, scelta arbitrariamente dal coordinatore del programma, si rende necessaria per operare un confronto tra le diverse strisce poiché i produttori non prevedono le stesse scale di lettura (Fig. 5). Il programma di VEQ, così disegnato, pur con i limiti intrinseci derivanti dal dover necessariamente raggruppare in categorie arbitrarie i risultati delle diverse strisce presenti sul mercato, può essere un valido aiuto per tenere sotto controllo l esame chimico-fisico delle urine. Consente infatti di valutare come un laboratorio si colloca nel contesto generale e favorisce la riduzione dell errore analitico allertando il referente quando un valore fornito dal suo laboratorio risulta appartenere ad una classe di valori lontana da quella in cui cadono tutti gli altri risultati. Inoltre il programma di VEQ può contribuire alla standardizzazione della refertazione di alcuni parametri, come nel caso dell emoglobina (mg/dl invece di Ery/µL) 36. Infine il programma di VEQ per l esame chimico-fisico, introducendoli nel proprio pannello di analiti, può contribuire a diffondere l utilità della determinazione di importanti parametri, quali la creatinina ed il rapporto proteine/creatinina, che in Italia, al contrario di altri paesi, sono ancora scarsamente utilizzati 37. Schema di VEQ di tipo qualitativo: Esame Microscopico delle urine L esame microscopico delle urine è una procedura che richiede agli specialisti un elevato grado di competenza ed esperienza. D altra parte, la formazione alla lettura del sedimento urinario è problematica e limitata da molti fattori: la supervisione al microscopio richiede tempo, attrezzatura adatta (microscopio in contrasto di fase e/o a luce polarizzata), uno staff altamente preparato e campioni ben scelti come tipologia di elementi e ben conservati; pertanto programmi di formazione strutturati sono rari 38. I programmi di VEQ per l analisi del sedimento urinario sono ancora meno sviluppati rispetto ai programmi di VEQ per l analisi quantitativa o semiquantitativa delle urine poiché i risultati di tipo qualitativo per l analisi morfologica in generale, non possono essere suddivisi in classi ed il giudizio su ogni singola risposta richiede la consulenza di un professionista esperto nella disciplina. Il programma di VEQ del CRB, nato nel 2000 insieme a quello per l esame chimico fisico delle urine, si rivolge a tutti i laboratori italiani di analisi, sia pubblici sia privati, ed ai laboratori di nefrologia. Dal 2004 con il patrocinio di SACC e SNEQAS a vi partecipano anche alcuni laboratori della Slovenia. Lo scopo del programma, essenzialmente di tipo eduaaipac: Società Italiana Patologi Clinici; SIBioC: Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica; SIMeL: Società Italiana di Medicina di Laboratorio; SIN: Società Italiana di Nefrologia; SACC: Slovenian Association for Clinical Chemistry; SNEQAS: Slovenian National External Quality Assessment Scheme. LigandAssay 18 (1)

9 N.B.: La risposta più frequente viene fornita solo per un numero di risposte >4 Figura 5 Programma di VEQ per l'esame Chimico Fisico delle urine. Esempio di rapporto periodico. 46 LigandAssay 18 (1) 2013

10 cativo, è di aiutare i professionisti della Medicina di Laboratorio nell identificazione degli elementi del sedimento urinario e del loro significato clinico. Insieme ai corsi teorico-pratici sull argomento esso costituisce un supporto indispensabile alla formazione dei partecipanti ed ha quindi un suo spazio ed un suo ruolo nell educazione continua nella Medicina di Laboratorio Italiana 39. Attualmente i partecipanti sono circa 280, la maggior parte dei quali sono biologi (54,6%), seguiti dai medici (41,3%) e dai tecnici di laboratorio (12%). E' molto positivo il fatto che in circa il 77% dei laboratori partecipanti il rapporto periodico, con i risultati ed il commento relativo, sia regolarmente discusso da più membri dello staff. Lo schema prevede l'analisi di immagini di elementi del sedimento urinario, disponibili in formato digitale nel sito web del CRB dove i partecipanti inseriscono le risposte. Lo schema attuale è organizzato in 4 esercizi: - 2 esercizi prevedono l'analisi di più immagini, in contrasto di fase, di una classe di elementi (cellule, cilindri, lipidi, ecc..); i partecipanti devono identificare e descrivere gli elementi rappresentati e, per alcuni di essi, indicare una possibile associazione clinica a scelta tra 4 o 5 proposte; - 2 esercizi prevedono lo studio di casi clinici. Ciascun caso clinico, relativo ad un reale paziente, consiste in una breve descrizione con l indicazione degli esami di laboratorio effettuati ed include 4 immagini, in contrasto di fase, relative alle particelle presenti nel sedimento del paziente. I partecipanti devono identificare e descrivere i 4 elementi rappresentati nelle fotografie e formulare una diagnosi clinica tra quelle proposte. Le risposte sono valutate da uno specialista esperto della materia e a ciascun tipo di valutazione viene associato un punteggio: corretta = 5, scorretta = 0, parzialmente corretta = 3 e mancata risposta = -2. Le risposte relative all associazione clinica vengono valutate solo se il partecipante ha identificato in modo corretto l elemento a cui tale associazione clinica si riferisce. La valutazione delle risposte relative alla diagnosi, quando si tratta di un caso clinico, viene effettuata solo se tutti i 4 elementi presentati sono stati identificati in modo corretto. Per ogni partecipante viene pubblicato un rapporto personalizzato, con la valutazione delle risposte fornite ed il relativo punteggio (Fig. 6), ed un rapporto generale contenente i risultati complessivi ed un commento degli stessi con spunti di studio e riferimenti bibliografici. A fine ciclo il CRB pubblica un rapporto consuntivo, per laboratorio, con l'indicazione dei punteggi ottenuti insieme ad un riassunto generale dei risultati del ciclo di VEQ. Nel corso degli anni ( ) sono state presentate 172 immagini (in campo chiaro ed in contrasto di fase), relative a 51 elementi del sedimento urinario: 9 tipi di cellule; 4 tipi di lipidi; 15 tipi di cilindri; 13 tipi di cristalli; 5 tipi di microrganismi; 5 tipi di contaminanti. Nel corso dei cicli di VEQ alcuni elementi sono stati presentati più volte, con immagini simili ma non identiche, allo scopo di verificare se il programma di VEQ poteva aver contribuito ad un miglioramento nell identificazione degli Figura 6 Programma di VEQ per l'esame Microscopico delle urine. Esempio di rapporto periodico. LigandAssay 18 (1)

11 elementi stessi. Effettivamente per molte particelle si è assistito ad un progressivo miglioramento nella loro identificazione, soprattutto per particelle con un elevato significato clinico quali le cellule tubulari renali, i lipidi, ed i cilindri eritrocitari, leucocitari e contenenti cellule epiteliali 40. Nonostante i limiti del programma (la presentazione di una singola immagine per elemento può essere talvolta problematica perché non permette di adottare le procedure che si usano per l identificazione degli elementi su un campione reale) esso si è dimostrato un utile percorso formativo di verifica ed un valido strumento per il miglioramento continuo dell esame del sedimento urinario. Standard internazionali e raccomandazioni scientifiche enfatizzano l'importanza di inserire appropriati commenti interpretativi nei referti come un ruolo essenziale del servizio del laboratorio ed è emersa, di conseguenza, la necessità di valutare le informazioni fornite dal laboratorio sottoforma di commenti interpretativi mediante schemi di VEQ In questo tipo di schemi di VEQ, per la refertazione dei risultati, è richiesta una valutazione soggettiva da parte del professionista di laboratorio; questi esercizi sono pertanto utili al laboratorio per evidenziare eventuali necessità di formazione/aggiornamento e rappresentano uno stimolo per il personale preposto ad approfondire le conoscenze su una determinata patologia. L'aspetto saliente è che l'ente organizzatore si deve avvalere di uno o più consulenti molto esperti della patologia inerente i casi clinici che vengono trattati e disponibili a fornire assistenza al riguardo. Dal ciclo di VEQ 2007, pertanto, nell obiettivo di fornire ai partecipanti un supporto formativo sempre più efficace è stato introdotto nel programma di VEQ lo studio di casi clinici. Gli esercizi che presentano casi clinici si propongono di individuare le necessità di formazione per i professionisti di laboratorio su una specifica patologia. Inoltre educano a confrontare i risultati dell'esame chimico-fisico con quelli ottenuti dall'esame morfologico, a cercare la motivazione di eventuali discrepanze tra i due tipi di informazione (per esempio il ritrovamento di un basso numero di eritrociti e leucociti in contrasto con il risultato di 1 mg/dl di emoglobina e 250 Leu/µL di esterasi leucocitaria, dovuto alla lisi delle cellule causata da una bassa densità) e a commentare sul referto queste discrepanze. In tabella 3 sono riportati i risultati dei casi clinici presentati nei cicli di VEQ Benché il numero di laboratori che hanno individuato correttamente tutti i 4 elementi presentati, e hanno potuto quindi inserire la diagnosi (accesso alla diagnosi), vari molto (da <40% circa, in quattro casi, a >76%, in altri tre casi) a seconda del caso clinico, l elevata percentuale di risposte corrette (compresa tra l 83% ed il 98%) indica una buona conoscenza delle associazioni cliniche relative alle immagini presentate nell ambito di 10 su 12 casi clinici. Per 2 casi invece (n 3 e 5) più del 20% dei partecipanti ha fornito una diagnosi scorretta: un valido aiuto al miglioramento può essere offerto dal commento dell esperto, a corredo del rapporto periodico del CRB 45. Gli Indicatori di Qualità L identificazione di affidabili Indicatori di Qualità è fondamentale per misurare e valutare la qualità dell intero processo di laboratorio 46,47. Purtroppo, nonostante vi siano evidenze dell'uso di Indicatori di Qualità in alcuni paesi, non esiste un consenso per la stesura di raccomandazioni congiunte sull adozione di Indicatori di Qualità che possano essere utilizzati da tutti i laboratori clinici, a livello nazionale ed internazionale Differenti Indicatori di Qualità e terminologie sono attualmente utilizzate e, di conseguenza, vi è la necessità di perseguire un processo di armonizzazione che rispetti tre principi fondamentali: - essere centrato sul paziente; - essere coerente con i requisiti della norma ISO 15189:2012; - includere tutte le fasi del TTP (pre, intra- e post-analitica). Il processo di armonizzazione comprende due fasi fondamentali: l identificazioni di Indicatori di Qualità comuni e di un sistema di reporting ben definito che vuol dire: definite modalità per la raccolta dei dati e delle informazioni al fine di garantire la comparabilità dei risultati raccolti. Inoltre, essenziali pre-requisiti sono: a) rilevanza ed applicabilità ad una vasta gamma di laboratori clinici a livello internazionale; b) focalizzazione sulle aree di maggior impatto per la qualità in medicina di laboratorio; c) fattibilità sia in riferimento alla raccolta dati che alla definizione di specifiche di qualità per la valutazione delle prestazioni; d) utilizzo come strumento di miglioramento della qualità 16,17,48. Al fine di soddisfare questa esigenza, un Modello di Indicatori di Qualità è stato consensualmente sviluppato dal gruppo di lavoro Working Group Laboratory Errors and Patient Safety (WG-LEPS) dell IFCC. Il progetto ha lo scopo di individuare un modello di indicatori che possa essere applicato in tutti i laboratori a livello internazionale, definire modalità comuni per la raccolta dei dati e specifiche di qualità in confronto alle quali valutare i dati raccolti 51,52. In questo contesto, il CRB, dal 2012, propone a tutti i laboratori un programma per la gestione degli Indicatori di Qualità, al quale si accede gratuitamente, inserito nel progetto dell IFCC WG-LEPS. Gli indicatori proposti saranno ulteriormente aggiornati sulla base dei risultati raggiunti nella recente Consensus Conference organizzata a Padova nell ottobre del corrente anno. Scopo Lo scopo del programma è di rendere disponibile ai laboratori italiani un Modello di Indicatori, condiviso a livello internazionale, un sistema di raccolta dati che garantisca la comparabilità dei dati, un rapporto che descrive il confronto tra i dati del singolo laboratorio e quelli forniti dagli altri partecipanti (in particolare i laboratori italiani e tutti i laboratori). Area di valutazione Gli Indicatori di Qualità, proposti nel 2013 (Tab. 4), riguardano tutte le fasi del processo, sia analitico sia extraanalitico, ed in particolare sono: 34 per la fase pre-analitica, 7 per la intra-analitica e 15 per la post-analitica. Inoltre sono proposti 3 indicatori relativi ai processi di supporto Il laboratorio può partecipare fornendo i risultati per tutti gli indicatori proposti o solo per alcuni. Frequenza di raccolta dati e trasmissione dei risultati La frequenza di raccolta dei dati è specifica per ogni 48 LigandAssay 18 (1) 2013

12 Tabella 3 VEQ per l Esame Microscopico: Casi Clinici presentati nei cicli di VEQ N Caso clinico Elementi del sedimento presentati N di risposte con accesso alla diagnosi Diagnosi Corretta Scorretta Mancata risposta 1 Sindrome nefritica acuta Eritrociti dismorfici + acantociti Cellule renali tubulari Cilindro eritrocitario Cilindro cereo 168/325 (51,7%) 146/168 (86,9%) 21/168 (12,5%) 1/168 (0,6%) 2 Litiasi ureterale Eritrociti isomorfi Leucociti Cellule transizionali profonde Cellule transizionali superficiali 125/310 (40,3%) 119/125 (95,2%) 6/125 (4,8%) 0/125 (0,0%) 3 Contaminazione delle urine da parte delle secrezioni genitali Batteri Cellule squamose Leucociti Candida 251/326 (76,9%) 194/251 (77,3%) 54/251 (21,5%) 3/251 (1,2%) 4 Sindrome nefrosica Gocce lipidiche Corpo ovale grasso Cilindro lipidico Cristallo (o placca) di colesterolo 275/310 (88,7%) 257/275 (93,4%) 15/275 (5,4%) 3/275 (1,1%) 5 Necrosi tubulare acuta da nefropatia uratica Cellule renali tubulari Cilindro epiteliale Cilindro granuloso Cristalli di acido urico 175/284 (61,6%) 129/175 (73,7%) 45/175 (25,7%) 1/175 (0,6%) 6 Microematuria isolata di probabile origine glomerulare Eritrociti dismorfici Acantociti Cilindro ialino-granuloso Cilindro eritrocitario 113/285 (39,6%) 110/113 (97,3%) 0/113 (0,0%) 3/113 (2,7%) 7 Contaminazione delle urine da secrezioni vaginali (da protozoi) Batteri Leucociti Cellule squamose epiteliali Trichomonas vaginalis 232/274 (84,7%) 227/232 (97,8%) 3/232 (1,3%) 2/232 (0,9%) 8 Sindrome nefritica acuta da rabdomiolisisi acuta Cilindro granuloso Cellule renali tubulari Cilindro mioglobinico Cilindro contenente cell. renali tubulari 160/268 (59,7%) 157/160 (98,1%) 3/160 (1,9%) 0/160 (0,0%) 9 Pielonefrite acuta Leucociti ± Batteri Cilindro leucocitario Cellule transizionali superficiali Eritrociti isomorfi 181/281 (64,4%) 165/181 (91,2%) 16/191 (8,8%) 0/181 (0,0%) 10 Nefrite interstiziale acuta da farmaci Leucociti Eritrociti isomorfi Cilindro leucocitario Cilindro granuloso 197/276 (71,4%) 179/197 (90,9%) 16/197 (8,1%) 2/197 (1,0%) 11 Ematuria da posizionamento catetere e infezione urinaria Leucociti e cell. transizionale profonda Miceti lievitiformi e cristalli di ac. urico Batteri e cell. transizionali e superficiale Eritrociti isomorfi, ac. urico e batteri 97/242 (40,1%) 92/97 (94,9%) 4/97 (4,1%) 1/97 (1,0%) 12 Glomerulonefrite membranoproliferativa rapidamente progressiva Cilindro cereo Cilindro misto ialino-granuloeritrocitario Cellule tubulari renali Cilindro epiteliale con cell. tubulari renali 82/252 (32,5%) 68/82 (82,9%) 12/82 (14,6%) 2/82 (2,5%) LigandAssay 18 (1)

13 Tabella 4 Elenco degli Indicatori di Qualità proposti nel programma Fase pre-analitica PROCESSI CHIAVE Percentuale di N di richieste di pazienti ambulatoriali riportanti il quesito clinico/n totale di richieste di pazienti ambulatoriali Percentuale di N di richieste appropriate rispetto al quesito clinico per pazienti ambulatoriali/n totale di richieste riportanti il quesito clinico per pazienti ambulatoriali Percentuale di N di richieste con errori riguardanti l identificazione del paziente/n totale di richieste a) Totali; b) Identificati prima della refertazione; c) Identificati dopo la refertazione; d) pazienti misidentificati Percentuale di N di richieste di pazienti ambulatoriali con errori riguardanti l identificazione del medico richiedente/n totale di richieste di pazienti ambulatoriali Percentuale di N di richieste di pazienti ambulatoriali incomprensibili/n totale di richieste di pazienti ambulatoriali Percentuale di N di richieste con errori riguardanti l'imputazione dei test /N totale di richieste a) Test mancanti; b) Test aggiunti; c) Test misinterpretati. Per pazienti ambulatoriali e pazienti ricoverati Percentuale di N di campioni non correttamente etichettati/n totale di campioni Percentuale di N di campioni raccolti ad un tempo (ora) diverso da quello definito /N totale di campioni che richiedono la raccolta ad un tempo (ora) definito Percentuale di N di campioni raccolti su matrice biologica inappropriata (siero, plasma, urine, ecc.) /N totale di campioni Percentuale di N di campioni raccolti in contenitori scorretti/n totale di campioni Percentuale di N o di campioni con volume insufficiente/n totale di campioni Percentuale di N di campioni danneggiati (provette rotte, ecc.)/n totale di campioni Percentuale di N di campioni con tempo di trasporto superiore a quello definito/n totale di campioni per i quali è controllato il tempo di trasporto Percentuale di N di campioni trasportati in condizioni di temperatura inadeguate/n totale di campioni per i quali è controllata la temperatura di trasporto Percentuale di N di campioni non correttamente conservati/n totale di campioni Percentuale di N di campioni persi o non ricevuti/n totale di campioni Percentuale di N di campioni per emocoltura contaminati/n totale di campioni per emocoltura Percentuale di N di campioni con inadeguato rapporto campione-anticoagulante/n totale di campioni con anticoagulante Percentuale di N di campioni emolizzati/n totale di campioni a) Test ematologici e coagulativi; b) Test di chimica clinica; c) Test immunologici Percentuale di N di campioni coagulati /N totale di campioni con anticoagulanti a) Test ematologici e coagulativi; b) Test di chimica clinica; c) Test immunologici Percentuale di N di campioni lipemici/numero totale di campioni Percentuale di N di campioni inadeguati per test microbiologici/n totale di campioni per test microbiologici Fase intra-analitica Percentuale di N di test sotto controllo con Programmi di VEQ, in un anno/n totale di test erogati dal servizio, in un anno Percentuale di N di prestazioni non accettabili ottenute su campioni di VEQ, in un anno /N totale di prestazioni ottenute su campioni di VEQ, in un anno Percentuale di N di prestazioni non accettabili ottenute su campioni di VEQ, in un anno, verificatesi per una causa già trattata/n totale di prestazioni non accettabili ottenute su campioni di VEQ in un anno Percentuale di N di risultati ottenuti su campioni di CQI che sono al di fuori dei target definiti, in un anno/n totale di risultati ottenuti su campioni di CQI, in un anno Percentuale di N di test con CV% più alto del target definito, in un anno/n totale di test per i quali sono definiti i CV% Percentuale di N di referti in ritardo per guasti strumentali/n totale di referti Fase post-analitica Percentuale di N di risultati sbagliati per erronea trascrizione dei risultati e/o erroneo inserimento manuale dei risultati nel sistema informatico/n totale di risultati che richiedono trascrizione e/o inserimento manuale nel sistema informatico Percentuale di N di referti in ritardo rispetto ai tempi dichiarati/n totale dei referti Tempo di risposta (TAT) valutato al 90 percentile (minuti) a) Potassio (in urgenza; b) Potassio (in routine); c) INR (in routine); d) Proteina C Reattiva (in routine); d) Globuli Bianchi (in routine); e) Troponina I o Troponina T (in routine). 50 LigandAssay 18 (1) 2013

14 Tabella 4 (continuo) Elenco degli Indicatori di Qualità proposti nel programma Percentuale di N di pazienti ambulatoriali richiamati per un nuovo prelievo a causa di campioni non idonei o risultati non corretti/n totale di pazienti ambulatoriali Percentuale di N di referti che sono stati corretti/n totale di referti Percentuale di N dei valori critici comunicati entro 1 ora (dalla validazione del risultato alla comunicazione del risultato al clinico) /N totale di valori critici da comunicare a) Pazienti ricoverati; b) Pazienti ambulatoriali. Tempo (dalla validazione del risultato alla comunicazione del risultato al clinico) di comunicazione dei valori critici (minuti) a) Pazienti ricoverati; b) Pazienti ambulatoriali. Percentuale di N di referti con commenti interpretativi che impattano positivamente sull outcome del paziente/n totale di referti con commenti interpretativi N di linee-guida emesse in collaborazione con i clinici, per anno N di episodi di inattività del sistema informatico, in un anno PROCESSI DI SUPPORTO N di eventi di formazione/aggiornamento organizzati dal laboratorio per il personale Percentuale di N di crediti ottenuti dal personale, in un anno/n totale di crediti richiesti, in un anno Figura 7 Indicatori di Qualità. Esempio di rapporto periodico. indicatore e potrà essere mensile, trimestrale, semestrale, annuale. La trasmissione dei risultati viene effettuata per via telematica nell area riservata del sito web dedicato ( al quale si accede mediante username e password confidenziali. I risultati dei singoli laboratori sono trattati nel rispetto della riservatezza e confidenzialità e pertanto trasmessi solo al singolo laboratorio. Elaborazione dei risultati e Reportistica Periodicamente i laboratori partecipanti ricevono, mediante pubblicazione nell area riservata del sito web dedicato, i rapporti con l elaborazione dei risultati. In figura 7 è riportato a titolo di esempio il rapporto di un laboratorio relativo ad un indicatore. La valutazione dei dati di ogni singolo laboratorio è LigandAssay 18 (1)

15 effettuata mediante l applicazione della metrica six-sigma e, nei casi in cui la tipologia di misura non permetta la valutazione del valore sigma sono forniti dati statistici ottenuti dall elaborazione di tutti i risultati forniti dai laboratori partecipanti (media, mediana, ecc.). Inoltre, i dati del singolo laboratorio partecipante sono confrontati con quelli ottenuti dagli altri laboratori partecipanti. PUNTI DI FORZA DEI PROGRAMMI DEL CRB 1) Esperienza nella gestione dei programmi di VEQ e provata competenza professionale nell interpretazione dei risultati. 2) Documentata collaborazione a livello professionale con le principale Società Scientifiche della Medicina di Laboratorio. 3) Visibilità a livello internazionale sia per attività editoriale sia per partecipazione a congressi. 4) Accreditamento degli schemi di VEQ in conformità agli standard del Clinical Pathology Accreditation (CPA) del Regno Unito (UK). 5) Proposta di un set di Indicatori di Qualità per le fasi extra-analitiche con possibilità di confronto e benchmark a livello internazionale. BIBLIOGRAFIA 1. Plebani M. The detection and prevention of errors in laboratory medicine. Ann Clin Biochem. 2010;47: Plebani M. Towards quality specifications in extra-analytical phases of laboratory activity. Clin Chem Lab Med. 2004;42: Carraro P, Plebani M. Errors in a Stat Laboratory: types and frequencies 10 years later. Clin Chem 2007;53: Lippi G, Chance JJ, Church S, et al. Preanalytical quality improvement: from dream to reality. Clin Chem Lab Med 2011;49: Plebani M, Lippi G. Improving the post-analytical phase. Clin Chem Lab Med. 2010;48: Plebani M, Lippi G. To err is human. To misdiagnose might be deadly. Clin Biochem 2010;43: Plebani M, Ceriotti F, Messeri G, et al. Laboratory network of excellence: enhancing patient safety and service effectiveness. Clin Chem Lab Med 2006;44: Plebani M, Lippi G. Closing the brain-to-brain loop in laboratory testing. Clin Chem Lab Med 2011;49: Sciacovelli L, Secchiero S, Zardo L, et al. The role of External Quality Assessment. Biochemia Medica 2010;2: Ceriotti F, Secchiero S, Sciacovelli L, et al. Linee guida per la gestione dei Programmi di Valutazione Esterna di Qualità. Bioch Clin 2011;35: Documento SIBioC, Clinical and Laboratory Standard Institute. CLSI Document GP27-A2 - Using Proficiency Testing to Improve the Clinical Laboratory; Approved Guideline Second Edition International Organization for Standardization. ISO/IEC 17043:2010. Conformity Assessment. General requirements for proficiency testing. Geneva, Switzerland: International Organization for Standardization, International Organization for Standardization. ISO 15189:2012: Medical laboratories: particular requirements for quality and competence. Geneva, Switzerland: International Organization for Standardization, Barth JH. Clinical quality indicators in laboratory medicine: a survey of current practice in the UK. Ann Clin Biochem 2011;48: Plebani M, Sciacovelli L, Lippi G. Quality indicators for laboratory diagnostics: consensus is needed. Ann Clin Biochem. 2011;48: Plebani M, Panteghini M. Promoting clinical and laboratory interaction by harmonization. Clin Chim Acta. 2013;9. doi:pii: S (13) /j.cca Plebani M. Harmonization in laboratory medicine: the complete picture. Clin Chem Lab Med. 2013;51: Sciacovelli L, Secchiero S, Zardo L, et al. External Quality Assessment: an effective tool for Clinical Governance in Laboratory Medicine. Clin Clem Lab Med 2006;44,6: Sciacovelli L, Secchiero S. I Programmi di assicurazione della qualità per la riduzione del rischio. RIMeL/IJLaM 2006; 2 (Suppl.): Sciacovelli L, Secchiero S, Zardo L, et al. External Quality Assessment Schemes: need for recognised requirements. Clin Chim Acta 2001;309: Secchiero S, Sciacovelli L, Zardo L, et al. Reply to W.G. Wood. Questionable results - who directs the EQAS organisers? Clin Chem Lab Med 2004;42: Fraser GC, Hyltoft Peterson P, Libeer JC, et al. Proposals for setting generally applicable quality goals solely based on biology. Ann Clin Biochem 1997;34: Hyltoft Petersen P, Fraser CG, Kallner A, et al. Strategies to set global analytical quality specifications in laboratory medicine. Scand J Clin Lab Invest 1999;59: Zardo L, Secchiero S, Sciacovelli L, et al. Reference intervals: are interlaboratory differences appropriate? Clin Chem Lab Med 1999;37: Plebani M, Lackner K. Reference values: still a critical issue in laboratory medicine. Clin Chem Lab Med 2010;48: Plebani M, Lippi G. Biological variation and reference change values: an essential piece of the puzzle of laboratory testing. Clin Chem Lab Med 2012;50: O Kane MJ, McManus P, McGowan N, et al. Quality error rates in Point-of-Care Testing. Clin Chem 2011;57: Di Serio F, Trenti T, Carraro P, et al. Raccomandazioni 52 LigandAssay 18 (1) 2013

16 per l implementazione e la gestione del point of care testing (POCT). Biochim Clin 2011;35: Plebani M, Lippi G. Point of care testing: evolving scenarios and innovative perspectives. Clin Chem Lab Med 2013;27: Faggian A, Secchiero S, Sciacovelli L, et al. Blood Gas Analysis in Italy: State of the art resulting from the External Quality Assessment Program. Clin Chem Lab Med 2013;37, Special Suppl. T Secchiero S, Faggian A, Babetto E, et al. External Quality Assessment Scheme for Blood Gas Analysis: an essential tool to control the reliability of POCT. Clin Chem Lab Med 2013;37, Special Suppl. T Guder WG, Boisson RC, Fogazzi G, et al. External quality assessment of urine analysis in Europe. Results of a round table discussion during the Symposium 'From Uroscopy to Molecular Analysis', Seeon, Germany, September 18-20, Clin Chim Acta 2000;297: Kouri T, Laippala P, Kutter D, et al. Quality specifications for ordinal scale measurements with multiproperty (multiple) urine test strips. Scand J Clin Lab Invest 1999;59: Secchiero S, Sciacovelli L, Zardo L, et al. Valutazione Esterna di Qualità (VEQ) per l'esame chimico fisico delle urine: risultati del programma italiano. Biochim Clin 2009;33: Secchiero S, Caleffi A, Fogazzi GB, et al. Indagine conoscitiva sulle modalità di refertazione dell emoglobina nell esame chimico fisico delle urine. RIMeL/IJLaM 2007;3,Suppl Price CP, Newall RG, Boyd JC. Use of Protein: Creatinine ratio measurements on random urine samples for prediction of significant proteinuria: a systematic review. Clin Chem 2005;51: Fogazzi GB, Garigali G, Pirovano B, et al. How to improve the teaching of urine microscopy. Clin Chem Lab Med 2007;45: Secchiero S, Fogazzi GB. Quality control programs for urinary sediment (Capitolo 8) In: The Urinary Sediment. An integrated view. Third Edition. Ed.Masson Spa, Milano, 2009; Fogazzi GB, Secchiero S, Sciacovelli L, et al. An Italian External Quality Assessment (EQA) program on urinary sediment. Clin Chim Acta 2010; Clinical and Laboratory Standard Institute. CLSI Document GP21-A3 - Training and Competence; Approved Guideline - Third Edition Sciacovelli L, Zardo L, Secchiero S, et al. Interpretative comments and reference ranges in EQA Programs as a tool for improving laboratory appropriateness and effectiveness. Clin Chim Acta 2003;333: Sciacovelli L, Secchiero S, Zardo L, et al. Risk management in laboratory medicine: quality assurance programs and professional competence. Clin Chem Lab Med 2007;45: Plebani M. Interpretative commenting: A tool for improving the laboratory-clinical interface. Clin Chim Acta 2009;401: Fogazzi GB, Secchiero S, Garigali G, et al. Evaluation of clinical cases in an External Quality Assesment Scheme (EQAS) for the urinary sediment. Clin Chem Lab Med 2013; in press. 46. Shahangian S, Snyder SR. Laboratory medicine quality indicators: a review of the literature. Am J Clin Pathol 2009;131: Plebani M, Sciacovelli L, Marinova M, et al. Quality indicators in laboratory medicine: a fundamental tool for quality and patient safety. Clin Biochem 2013;46: Plebani M, Chiozza ML, Sciacovelli L. Towards harmonization of quality indicators in laboratory medicine. Clin Chem Lab Med 2013;51: Ricòs C, Garcia-Victoria M, de la Fuente B. Quality indicators and specifications for extra-analytical phases. Clin Chem Lab Med 2004;42: Kirchner MJ, Funes VA, Adzet CB, et al. Quality indicators and specifi cations for key processes in clinical laboratories: a preliminary experience. Clin Chem Lab Med 2007;45: Sciacovelli L, Plebani M. The IFCC Working Group on laboratory errors and patient safety. Clin Chim Acta 2009;404: Sciacovelli L, O Kane M, Skaik YA, et al. Quality indicators in laboratory medicine: from theory to practice. Preliminary data from the IFCC Working Group Project Laboratory Errors and Patient Safety. Clin Chem Lab Med 2011;49: Per corrispondenza: Dott.ssa Laura Sciacovelli Centro di Ricerca Biomedica Azienda Ospedaliera-Università di Padova Via Giustiniani Padova (PD) Tel.: Fax: laura.sciacovelli@sanita.padova.it LigandAssay 18 (1)

Emissione 12 13/05/2015 Approvazione DCRB Pag. 1 di 5

Emissione 12 13/05/2015 Approvazione DCRB Pag. 1 di 5 Emissione 12 13/05/2015 Approvazione DCRB Pag. 1 di 5 PROGRAMMA DI VEQ PER BIOCHIMICA CLINICA SU SIERO A. Organizzazione del Programma MATERIALI DI CONTROLLO: sono costituiti da matrici naturali di origine

Dettagli

Emissione 8 11/06/2012 Approvazione DCRB Pagina 1 di 8

Emissione 8 11/06/2012 Approvazione DCRB Pagina 1 di 8 Emissione 8 11/06/2012 Approvazione DCRB Pagina 1 di 8 PROGRAMMA DI VEQ PER FERTILITÀ A. Organizzazione del Programma MATERIALI DI CONTROLLO: sono costituiti da matrici naturali di origine umana e sono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?

Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli

Dettagli

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES 1 CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT Il corso è finalizzato a illustrare in dettaglio le competenze richieste al Business Continuity Manager per guidare un progetto BCM e/o gestire

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO L autovalutazione è una valutazione che fornisce un giudizio sull efficacia e sull efficienza dell Azienda e sul grado di

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali M Premessa La AS 9100 è una norma ampiamente adottata in campo aeronautico ed aerospaziale dalle maggiori aziende mondiali del settore, per la definizione, l utilizzo ed il controllo dei sistemi di gestione

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività:

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività: Pag. 1 /6 8 Misurazione analisi e 8.1 Generalità L Istituto pianifica ed attua attività di monitoraggio, misura, analisi e (PO 7.6) che consentono di: dimostrare la conformità del servizio ai requisiti

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Manuale della qualità

Manuale della qualità Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Comitato SGQ Comitato Ambiente Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Mercoledì, 23 febbraio 2005 - Palazzo FAST (Aula Morandi) Piazzale Morandi, 2 - Milano E' una

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Laboratorio analisi. scheda 02.05 Esami strumentali

Laboratorio analisi. scheda 02.05 Esami strumentali Laboratorio analisi scheda 02.05 Esami strumentali Cos è Profili di laboratorio Il di MediClinic è una struttura organizzata secondo gli standard più moderni e attrezzata con tecnologie di ultima generazione.

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

GUIDA SULL'APPROCCIO PER PROCESSI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (AGGIORNAMENTO DEL 8.6.01)

GUIDA SULL'APPROCCIO PER PROCESSI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (AGGIORNAMENTO DEL 8.6.01) "L'APPROCCIO PER PROCESSI": UNA DELLE PRINCIPALI INNOVAZIONI DELLA NORMA I significati di questa impostazione e un aiuto per la sua attuazione nell'ambito dei SGQ L'importanza che l'impostazione "per processi"

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole

La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole La certificazione ISO 9001:2000 nelle scuole www.certificazione.info autore: Dr. Matteo Rapparini La certificazione di qualità nelle scuole La certificazione di qualità ISO 9001:2000 ha avuto recentemente

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Titolo del pag. 1 di 6 Titolo del I N D I C E 1. SCOPO 2. GENERALITÀ 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. LISTA DI DISTRIBUZIONE 5. DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO 6. SELEZIONE DEL PERSONALE 7. ITER DI INSERIMENTO

Dettagli

Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO

Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO Docente: Selena Aureli LEZIONE 2 1 L organo amministrativo o controller L are amministrativa è l area in cui si colloca l organo o ente oggi denominato

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORTING INTERNO: PREMESSE Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORT ISTITUZIONALI REPORT OPERATIVI REPORT

Dettagli

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Funzioni di gestione degli interventi: esperti Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell

Dettagli

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche

Dettagli

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Approvato con Delibera di Giunta n 372 del 9 ottobre 2012 Art. 1

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

lcertificare il Sistema di Gestione per la Qualità Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

lcertificare il Sistema di Gestione per la Qualità Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) La rubrica Certificazione che viene inaugurata in questo numero, ha l obiettivo di mettere in condizione l utente di capire concretamente i vantaggi e le difficoltà cui si va incontro attraverso l iter

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Area Rete Unitaria - Sezione Interoperabilità Linee guida del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica

Dettagli

ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza

ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona Corso di Controllo e Gestione Qualità Università degli Studi di Pavia

Dettagli

Esperienza del network JCI

Esperienza del network JCI Esperienza del network JCI Dr. Massimiliano Raponi 19 novembre 2011 2 IL SECOLO XIX 1! 3 L Attività dell OPBG 4 Sedi 11 Dipartimenti 607 posti letto 30.344 Ricoveri Ordinari/anno 101.980 Accessi DH/anno

Dettagli

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025, l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025,  l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008 CORSO PER VALUTATORI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ RIVOLTO AL PERSONALE DEGLI UFFICI METRICI E L ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI ROMA, MARZO APRILE 2014 1 PREMESSA I recenti decreti ministeriali

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Caratteristiche di un controllo di qualità esterno (VEQ) ed interno per test HPV primario di screening: presentazione documento aggiornato

Caratteristiche di un controllo di qualità esterno (VEQ) ed interno per test HPV primario di screening: presentazione documento aggiornato Convegno Nazionale GISCi 2015 Finalborgo (SV), 21-22 maggio 2015 Caratteristiche di un controllo di qualità esterno (VEQ) ed interno per test HPV primario di screening: presentazione documento aggiornato

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli