DALLA COMUNICAZIONE AL LINGUAGGIO: strumenti e strategie per l osservazione del bambino a sviluppo tipico

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1 DALLA COMUNICAZIONE AL LINGUAGGIO: strumenti e strategie per l osservazione del bambino a sviluppo tipico Simone Minichiello minichiellosimone@gmail.com Francesca Tebaldi francesca.teb@gmail.com

2 LINGUAGGIO GIOCO USO DI SIMBOLI INTENZIONALITA' IMITAZIONE USO STRUMENTI SISTEMA COGNITIVO

3 UNA LUNGA INFANZIA: Lungo periodo per il gioco, l esplorazione e la creazione di legami sociali. Lungo periodo di insegnamento da parte degli adulti.

4 CIO RENDE CONTO DI: Acquisizione del linguaggio Diversità tra gli individui Estrema flessibilità nell adattarsi alle condizioni ambientali più diverse Una singolare propensione del nostro SNC ad intrecciare un rapporto particolare con l ambiente circostante e con gli altri esseri che lo popolano.

5 E ANCHE DI. Propensione a sviluppare strumenti per la comunicazione. Il repertorio di comportamenti comunicativi è impressionantementeampio da subito. Questi comportamenti comunicativi costituiscono la base su cui in seguito si svilupperà il linguaggio

6 LA COMUNICAZIONE La comunicazione umana è un processo di trasmissione intenzionale di informazioni o di messaggi nel tempo e nello spazio, attraverso l utilizzo di un codice verbale o non verbale (Peri, 1993), tale da permettere che un emittente e un ricevente possano entrare in rapporto (Widen, 1978).

7 La comunicazione può essere:

8 Il processo di comunicazione, secondo lo schema di Jakobson (1966), prevede 6 elementi fondamentali:

9 Età di comparsa Fasi e sistemi evolutivi Meccanismi neurocognitivi Domini linguistic Prenatale Apprendimento vocale Specializzazione nella cognizione sociale Prosodia e segmenti 0-7 mesi Acquisizione di prime produzioni Specializzazione nella cognizione sociale Emissioni stereotipate mesi Analisi e computazione Meccanismi di analisi grammaaticale Morfologia,Sintass i e Fonologia 3 + anni Integrazione edelaborazione Cognizione sociale ed analisi grammaticale Espansione del lessico ed automatizzazione delle funzioni LOCKE, 1983

10 La caratteristica fondamentale di ogni sistema di comunicazione è INTENZIONALITÀ cioè la volontà di trasmettere informazioni

11 La competenza comunicativa è l insieme di precondizioni, conoscenze e regole che rendono possibile il signif icare ed il comunicare. Rappresenta perciò la capacità di produrre e comprendere messaggi implicando un interazione comunicativa con gli altri. Tale capacità precede quella linguistica e non si esaurisce con essa. PRIMA DI IMPARARE A PARLARE IL BAMBINO IMPARA A COMUNICARE, ovvero diventa consapevole dell effetto che il suo comportamento può avere sull ascoltatore.

12 La competenza comunicativa comporta, quindi, non solo abilità linguistiche, ma anche abilità extralinguistiche. Esse sono: SOCIALI il messaggio deve essere adeguato all interlocutore e alla situazione specif ica SEMIOTICHE comporta il saper utilizzare differenti codici e competenze nell interazione con l altro Comprendono: competenza LINGUISTICA, PARALINGUISTICA, PRAGMATICA, CINESICA, PROSSEMICA, PERFORMATIVA, SOCIO-CULTURALE, SEMANTICO-PRAGMATICA.

13 LE FASI DELLO SVILUPPO COMUNICATIVO Le prime parole compaiono intorno ai 12 mesi di vita, ma prima di questa età il bambino è capace di comunicare intenzionalmente utilizzando una varietà di gesti e vocalizzi. Due importanti transizioni evolutive (Camaioni):

14 Camaioni, Volterra e Bates (1986) hanno individuato due fasi nello sviluppo comunicativo PRELINGUISTICO:

15 INTERSOGGETTIVITÀ Processo di condivisione dell attività mentale che ha luogo tra soggetti durante un qualsiasi scambio comunicativo (Trevarthen, 1988).

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17 Prima degli 8 mesi COMUNICAZIONE PRE-INTENZIONALE

18 A partire dai 6 mesi Il bambino comincia a guardare alternativamente l adulto e un oggetto/evento esterno che in quel momento attrae la sua attenzione L INTERAZIONE diventa TRIADICA e l oggetto/evento esterno diventa il potenziale argomento della conversazione. Compare l ATTENZIONE CONDIVISA.

19 8 13 mesi COMUNICAZIONE INTENZIONALE La comparsa dell intenzione comunicativa si fonda sulla capacità di padroneggiare la nozione di agente. Il primo tipo di intenzione comunicativa che si manifesta è la RICHIESTA, in cui l adulto è concepito come uno strumento per interagire con la realtà o per ottenere un benef icio. Verso i 12 mesi compare l intenzione comunicativa DICHIARATIVA in quanto viene affermato l interesse per l oggetto e il desiderio di condividere quell esperienza con l adulto.

20 8 13 mesi COMUNICAZIONE INTENZIONALE La fase intenzionale si basa sulla capacità di riconoscere l'altro come essere pensante, capace di attivarsi per soddisfare scopi propri e altrui QUESTA COMPETENZA CONSENTE L'UTILIZZO DI ALCUNI STRUMENTI PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI

21 Uso dell oggetto per raggiungerne un altro Uso dell adulto come mezzo Uso dell oggetto per attirare l attenzione dell adulto

22 Uso dell oggetto per raggiungerne un altro Uso dell adulto come mezzo

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24 IL BAMBINO COME COMUNICA IN ASSENZA DI PAROLE? Suoni vegetativi e legati al pianto (PRE-PIANTO) Reazioni circolari vocaliche (gioco vocalico) Sorriso endogeno, esogeno e sociale Proto-conversazioni (2 6 mesi) Giochi di vocalizzazione Lallazione Gesti comunicativi

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27 La gestualità è un indice predittivo per lo sviluppo del linguaggio: quando il linguaggio verbale comincia a consolidarsi e il vocabolario raggiunge le 50 parole, l uso dei gesti referenziali diminuisce gradualmente f in quasi a scomparire. Le due modalità comunicative, dopo uno sviluppo parallelo, tendono a divergere e la modalità vocale prevale su quella gestuale.

28 I gesti comunicativi rientrano nelle abilità preverbali assieme a: Attenzione ed emozione congiunta Comprensione di ordini verbali semplici Orientamento al nome Imitazione Capacità di scelta Risposta binaria sì no Gioco simbolico

29 TAPPE DI SVILUPPO DEL GIOCO Es. Schema d azione di oggetti signif icativi; conoscenza della funzione di oggetti reali Azioni signif icative usate come gioco, es. far f inta di mangiare con il cucchiaio Usato su altri, es. dare la pappa Organizzazione di giochi simbolici in sequenze ordinate (dai 3-5 anni)

30 SCALA DEL GIOCO Età in mesi ESPLORAZIONE ORALE BATTE OSSERVA MANIPOLA AVVICINA USO SEMI-APPROPRIATO DI UN GIOCATTOLO INSERISCE OGGETTI RAGGRUPPA OGGETTI USO APPROPRIATO DEL GIOCO USO OGGETTO NEUTRO STESSA AZIONE IN EPISODI DI GIOCO MULTIPLO AZIONI DIVERSE IN EPISODI DI GIOCO MULTIPLO

31 TAPPE DI SVILUPPO DEL GIOCO SIMBOLICO 4 stadi dai 14 ai 24 mesi: 1.Bambino soggetto del gioco simbolico (SELF AS AGENT) 2.Uso di un oggetto come oggetto passivo (inizio del far f inta di.) 3.Uso di un sostituto dell oggetto (PLACE HOLDER) 4.Uso di un oggetto come agente attivo Lo sviluppo procede dal comprendere: Solo la propria azione Oggetti indipendenti dalla propria azione, essi stessi agenti di azioni

32 GIOCO ED AZIONE CON GLI OGGETTI L azione con gli oggetti riflette il contenuto della mente Lo sviluppo degli schemi di azione con gli oggetti riflette lo sviluppo delle rappresentazioni inerenti la pianificazione, la programmazione, la finalità, l intenzionalità e, quindi la capacità simbolica

33 GIOCO ED AZIONE CON GLI OGGETTI L azione con l oggetto e, in particolare, la costruzione di relazioni tematiche con gli oggetti parla dello sviluppo dei concetti e della loro organizzazione ben prima che emerga la verbalità.

34 DALLA COMUNICAZIONE AL LINGUAGGIO L acquisizione del linguaggio non inizia quando il bambino compie i primi tentativi di produzione di parole e suoni, ma molto prima, quando il suo comportamento generale è orientato verso le persone che parlano e verso il prestare attenzione e il fornire risposte a questi comportamenti.

35 Responsività del neonato alle facce e alla voce umana evidente da subito. Geneticamente predeterminata. Precoce pressione ambientale in tal senso. Strutture neurali specificatamente adattate in tal senso (presenti anche nei primati non umani). Specializzazione nella COGNIZIONE SOCIALE.

36 Questa specializzazione orienta i bambini verso il linguaggio. A sua volta l interesse verso il linguaggio orienta verso le dinamiche sociali e referenziali presenti nel contesto comunicativo.

37 LINGUAGGIO Codice per rappresentare e per comunicare le idee sul mondo attraverso un sistema convenzionale di segni arbitrari (Bloom L., Lahey M., 1978)

38 COS È UN CODICE? Un sistema per rappresentare una cosa con un altra. Esistono molti modi per rappresentare un oggetto, un evento o una relazione fra di essi (un disegno, una mappa, un graf ico, con parole e frasi). Parole e frasi differiscono dagli altri molteplici modi di rappresentare un oggetto, un evento o una relazione in quanto non li riproducono né direttamente, né indirettamente. Le sequenze di movimenti e suoni che compongono parole e frasi sono, infatti, assolutamente arbitrarie ed è solo per convenzione che ad esse è possibile far corrispondere un determinato signif icato.

39 CARATTERISTICHE DEL CODICE LINGUISTICO

40 LINGUAGGIO Rappresenta le idee sul mondo, i concetti e le categorie mentali che ci siamo formati sugli oggetti ed eventi del mondo, e non gli oggetti o gli eventi stessi. È la conoscenza che gli individui hanno di oggetti ed eventi che viene codif icata dal linguaggio.

41 LINGUAGGIO = Codice per rappresentare e per comunicare le idee sul mondo attraverso un sistema convenzionale di segni arbitrari La maggior parte degli scopi per cui viene usato il linguaggio implica l interazione con le altre persone ma

42 Il linguaggio, quindi, ha due FUNZIONI principali:

43 La comunicazione è il motore dell interazione anche linguistica, in quanto contiene le intenzioni, gli scopi del parlante. Senza intenzione comunicativa il bambino non scoprirebbe e non apprenderebbe il codice linguistico: LA COMUNICAZIONE PRECEDE NECESSARIAMENTE LA COMPARSA DEL LINGUAGGIO E NE È UNO DEI PREREQUISITI FONDAMENTALI, ma NON È SUFFICIENTE DA SOLA per la nascita della parola per la quale occorre anche la funzione semiotica (Stella G., D Alessandro D., 1985).

44 PREREQUISITI LINGUISTICI La comparsa delle prime parole rappresenta il punto di arrivo di un lungo cammino di maturazione del bambino: perché si sviluppi il linguaggio occorre che siano soddisfatti alcuni prerequisiti. In questo processo sono coinvolte componenti Anatomo-f isiologiche Affettive Comunicative Cognitive

45 Nel corso del primo anno di vita si verif icano le condizioni indispensabili per l acquisizione del linguaggio. Il bambino: Esercita gli organi fono-articolatori Sviluppa la capacità di usare simboli (legata alla capacità di rappresentare nella mente la realtà esterna) Impara a comunicare intenzionalmente

46 Rapporto tra SVILUPPO COGNITIVO e LINGUAGGIO La nascita della parola richiede lo sviluppo della FUNZIONE SEMIOTICA, a sua volta dipendente dalla capacità di costruire delle immagini che sostituiscono gli oggetti. Occorre essere in grado di COSTRUIRE SIMBOLI e dare ad essi un valore stabile. Le parole infatti sono dei simboli: le conf igurazioni dei suoni non hanno un rapporto diretto con il signif icato, ma stanno per i concetti.

47 Permette di avere immagini interne di oggetti e eventi e di poterli evocare anche quando non sono presenti, quindi costruire dei SIMBOLI (parola = simbolo)

48 Il ruolo dell IMITAZIONE RECIPROCA e del FUNZIONAMENTO COMPLEMENTARE IMITAZIONE Risultato di una RAPPRESENTAZIONE MENTALE: chi imita deve costruirsi l immagine mentale dell azione dell altro cogliendone il nucleo sintattico e ricrearla. Perché sia una struttura che fa maturare deve essere RECIPROCA: il bambino imita, ma si vede a sua volta imitato dall altro e può così cogliere per la prima volta la sua azione. A livello linguistico, è importante per lo sviluppo dell aspetto fonologico e morfologico.

49 In passato il linguaggio era considerato solo come una realizzazione meccanica codif icazione-decodif icazione, che si apprendeva per semplice imitazione. Oggi si ritiene che il bambino svolga un ruolo notevolmente creativo nell apprendere il codice linguistico, che in un certo senso reinventa : si tratta cioè di un imitazione che non è ecolalica ma attiva ricreazione dell atto linguistico.

50 FUNZIONAMENTO COMPLEMENTARE È la capacità precoce del bambino di partecipare ad azioni che non sono attivate da lui: prima deve capirle, poi deve trovare il ruolo per inserirvisi (Es. un bambino che vede la mamma che ripone degli oggetti, ad un certo punto interviene dandole egli stesso degli oggetti). Questa capacità è ASSOLUTAMENTE NECESSARIA per capire la struttura conversazionale del linguaggio, che richiede il rispetto dei turni di intervento.

51 LE TRE DIMENSIONI DEL LINGUAGGIO

52 In fase di sviluppo del linguaggio, il bambino deve allo stesso tempo apprendere cose sul mondo (contenuto del linguaggio), apprendere il codice linguistico (forma del linguaggio) per rappresentare il contenuto del linguaggio e deve imparare a riconoscere i diversi tipi di circostanze che richiedono diversi tipi di uso del linguaggio. Contenuto, forma e uso non possono agire in modo non coordinato fra loro. È la loro armonica integrazione che costituisce la COMPETENZA LINGUISTICA o conoscenza del linguaggio.

53 COSA e COME OSSERVARE??

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56 OSSERVAZIONE GLOBALE

57 È importante considerare: Input ambientale Frequenza al nido Comorbidità Familiarità

58 GRAZIE A : Valentina Sita per il prezioso contributo nella preparazione del materiale Sara Mastellari, Sara Campo e i piccoli Stefano e Camilla per il contributo per i video

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