SCHEDA INFERMIERISTICA VALUTAZIONE DOLORE

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1 UNITA' OPERATIVA:... SCHEDA INFERMIERISTICA VALUTAZIONE DOLORE COGNOME NOME:... DATA NASCITA :... PATOLOGIA : Medico Referente :... 1) SEDE DOLORE:... IRRADIAZIONE:... 2) SOSPETTA CAUSA: compressione delle radici nervose interessamento del tessuto osseo ostruzioni vasali necrosi infezioni fratture patologiche radioterapia chemioterapia 3) POSSIBILE QUALITÀ: dolore nocicettivo dolore neuropatico dolore viscerale 4) INTENSITÀ DOLORE: scala NRS (NUMERAL RATING SCALE) ) TEMPORALITÀ: Dolore continuo ACUTO (inferiore ad 1 mese) CRONICO (superiore ad 1 mese) Dolore episodico LENTO RAPIDO DOLORE INCIDENTE (BREAKTHROUGH CANCER PAIN BTcP) numero episodi /24 h ) INSORGENZA: P ULSANTE TRAFITTIVO ALTRO... 7) ATTUALE TERAPIA ANTIDOLORIFICA: ANALGESICI ANTIPIRETICI ANTINFIAMMATORI OPPIOIDI PER IL DOLORE MODERATO OPPIOIDI PER IL DOLORE SEVERO ) VIA DI SOMMINISTRAZIONE: ORALE SOTTOCUTE SUBLINGUALE ENDOVENOSA RETTALE TRANSDERMICA DATA RILEVAZIONE DOLORE:... ORA :... FIRMA:...

2 Istruzioni per la misurazione dell intensità del dolore nel paziente adulto Per ottenere una misurazione dell intensità del dolore il più possibile e affidabile, è indispensabile utilizzare sempre lo stesso strumento e la stessa modalità di rilevazione. E importante per tanto seguire delle semplici regole: - rilevazione dell intensità del dolore almeno...al giorno ( definire con precisione quando) - presentare a tutti i pazienti le istruzioni oralmente, eventualmente, se ritenuto utile, accompagnate dal supporto visivo (scala numerica su cartoncino) - Istruzioni verbali: mi indichi, per favore, con un numero da 0 a 10 quanto dolore avverte in questo momento, sapendo che 0 corrisponde a dolore assente e 10 corrisponde al peggiore dolore possibile - Se il paziente divaga, rispondendo ad esempio con descrizioni verbali ( es. Sì, ho un po di dolore, ma non tanto ) richiamarlo con calma alle istruzioni: Me lo indichi per cortesia con un numero da 0 a 10 - Specificare sempre l unità temporale di riferimento nella misurazione dell intensità del dolore: es: in questo momento, nelle ultime 24 ore, ecc. - Mai suggerire la risposta al paziente ( es.il personale non deve mai dire: Ha detto che ha un po male, quindi sarò circa 2 o 3, vero?) e tanto meno fare la valutazione a suo posto presumendo di conoscere come si sente - Se il paziente dice di non aver compreso le istruzioni, usare esempi semplici, come: Immagini che questo sia un termometro per valutare il dolore; più il numero è alto e più il dolore è forte.non usare l esempio dei voti a scuola, perchè può confondere; a scuola rappresenta un evento positivo mentre nel nostro caso 10 corrisponde a un evento altamente negativo). - Se il paziente contesta l istruzione, dicendo per es.che lui non può sapere qual è il dolore peggiore in assoluto, ricordagli che si tratta di una valutazione soggettiva e personale; chiedere di fare riferimento a quello che lui immagina poter essere il peggior dolore possibile - Non mostrare e riferire al paziente la valutazione del dolore data in precedenza, anche se lui stesso ne fa richiesta; rispondere che per noi è importante avere la sua valutazione del dolore in quel preciso momento - Non fare commenti sulla risposta data dal paziente (dire solo va bene oppure ho capito ). La valutazione del paziente non va mai contestata. Per es. non va mai detto: ma come! se prima mi ha detto che il dolore era 6, come fa a dirmi che adesso è 8, dopo aver assunto un analgesico? E impossibile!! - Ricordare sempre che la valutazione del dolore fatta dal paziente può essere influenzata da molteplici fattori soggettivi e che lo strumento di misura che noi utilizziamo non è un vero termometro. Quando le valutazioni del paziente risultano incongruenti può essere interessante cercare di capire perché questo avviene: sono presenti convinzioni o paure che possono condurlo a sovra- o sotto- stimare l intensità del dolore? - Attenzione a non fornire vantaggi secondari di tipo attenzionale relazionale alle lamentele di dolore. Alcuni pazienti possono sentirsi gratificati dall ottenere attenzioni particolari dallo staff di cura, accentuando a tal fine il comportamento manifesto di dolore. L attenzione dell operatoredeve essere rivolta alla persona e al suo dolore / sofferenza,ma non necessariamenteal comportamento da dolore. - Annotare la risposta i grafica nel modo seguente (da definire in u.o.):... - Se l intesità del dolore è pari o superiore a..., riferire prontamente la risposta del paziente in modo che il dolore possa essere gestito secondo la raccomandazioni di trattamento previste.

3 La scala dell Organizzazione Mondiale della Sanità GRADINO 1: DOLORE LIEVE (Intensità da 1 a 3 della scala numerica) Paracetamolo/FANS +/- un adiuvante Prima linea: Paracetamolo, Ibuprofene, Diclofenac, Naprossene. Seconda linea: altri FANS e Cox 2 inibitori. Note: - un paziente con dolore lieve dovrebbe ricevere o un FANS o Paracetamolo a dosi adeguate. La scelta si deve basare sull analisi del rapporto rischio beneficio per ogni singolo paziente. GRADINO 2: DOLORE MODERATO (Intensità da 4 a 6 della scala numerica) Oppioidi per il dolore moderato +/- Paracetamolo/FANS +/- un adiuvante Prima linea: Codeina + non oppiode ; Tramadolo, Tapentadolo Note: - se l effetto di un oppioide per il dolore moderato alla dose ottimale non è adeguato, non si deve sostituirlo con un altro oppioide per il dolore moderato. Si deve passare al gradino 3 della scala. Il Tramadolo può portare a reazioni psichiatriche gravi già a dosi terapeutiche e può causare convulsioni a dosi appena superiori a quelle terapeutiche. GRADINO 3: DOLORE SEVERO (Intensità da 7 a 10 della scala numerica) Oppioidi per il dolore severo +/- un adiuvante Prima linea: Morfina + non oppiode, Ossicodone Seconda linea: Fentanyl + non oppioide ; altri oppioidi forti Note: - la Morfina è il farmaco di scelta nel trattamento del dolore severo nei pazienti con cancro; - la via di somministrazione orale è quella preferita e deve essere utilizzata quando possibile; - si deve prendere in considerazione un oppioide alternativo quando la possibilità di aumentare la dose per raggiungere l analgesia è limitata dagli effetti avversi della Morfina.

4 TRATTAMENTO DEGLI EFFETI COLLATERALI CAUSATI DA OPPIOIDI: depressione respirato ria: - sospensione oppioide sedazione: - ridurre dose oppioide - sostegno respiratorio - aggiungere farmaci stimolanti nausea-vomito: - Betametasone / Desametasone - Droperidolo - Ondasetron - Alizapride prurito: - rotazione oppioide - limitare i movimenti - prurito solo al volto: compresse calde - prurito generalizzato trattam specifico antistaminico ritenzione urine: - Naloxone spasmo biliare: - Naloxone stitichezza: - emollienti, lassativi disforia: - Proclorperazina suggestioni ipnotiche: - Aloperidolo - cateterizzazione ed eventualmente bolo di naloxone mioclonie: - Clonazepam - riduzione o rotazione dell oppioide In presenza di esofagite, gastrite ed ulcera duodenale SI RACCOMANDA l uso mirato di farmaci specifici ( citoprotettori della mucosa gastrica, antiacidi ed IPP).

5 LEGENDA dolore nocicettivo dolore provocato dalla stimolazione dei nocicettori periferici e dalla conseguente attivazione delle fibre afferenti primarie e che ha una precisa e ben definita trasmissione nervosa con un sistema di modulazione perfettamente integro. dolore neuropatico è caratterizzato da un danno o disfunzione del tessuto nervoso periferico o centrale, che provoca stimolazioni nervose automantenentesi. Es: ipoestesia, ipoalgesia, parestesia, disestesia. dolore viscerale il dolore che viene veicolato dalle fibre che decorrono nei nervi simpatici (di provenienza generalmente toracica) e parasimpatici (provenienti dalle restanti strutture). Gli impulsi nocivi vengono evocati da stimoli quali distensione brusca dei visceri, contrazioni, irritanti chimici, infiammazione. dolore acuto è un dolore ad inizio recente e di durata limitata. Ha una correlazione identificabile con un danno del corpo o con una malattia. Spesso regredisce contemporaneamente alla guarigione. dolore cronico - continua per periodi più lunghi di tempo, qualche volta anche nonostante la guarigione del danno originale. In questi casi non ha funzione di allarme e diventa dannoso per le sofferenze che causa. Il dolore cronico, a lungo andare, può indurre sentimenti di rabbia, di tristezza e di disperazione. dolore lento - compare entro un secondo o più dallo stimolo dolorifico e perdura a lungo. dolore rapido - compare entro un decimo di secondo dallo stimolo dolorifico e generalmente non viene percepito dai tessuti profondi. dolore incidente (Breakthrough Cancer Pain BTcP) esacerbazione transitoria del dolore, di intensità moderata/elevata, che insorge sia sponatneamente che a seguito di un fattore scatenante, in pazienti con dolore di base mantenuto per la maggior parte della giornata sotto controllo o di intensità lieve.

6 Classificazione del BTcP : dolore acuto improvviso Può essere prevedibile, es: movimento volontario movimento involontario da procedura (es. medicazione ferita o ustione) dolore spontaneo ( idiopatico ): Non può essere previsto. Caratteristiche del BTcP : Quadro temporale : episodi (mediana) 4/die comparsa del picco da 3 a 5 minuti durata mediana 30 minuti Intensità : lieve moderata severa intollerabile

7 Bibliografia 1. Linea Guida Interaziendale per il monitoraggio e il trattamento del dolore acuto postoperatorio nel paziente adulto. Scheda di valutazione dell intesità del dolore (scala NRS ed istruzioni per la misurazione), allegato n. 2, Linee Guida monitoraggio e trattamento del dolore in area chirurgica, traumatologica e di pronto soccorso, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Ospedale senza dolore- 3. Guida all utilizzo degli oppioidi nei pazienti con dolore cronico ed oncologico, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda per i Servizi Sanitari N.2 Isontina Raccomandazioni aziendali per la valutazione e il trattamento del dolore, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda per i Servizi Sanitari N.5, Commissione Aziendale Ospedale senza Dolore, Manuale di medicina palliativa, Claud F.B. Regnard, Sue Tempest, Franco Toscani, Le principali scale di valutazione del dolore, Azienda USL di Ferrara, a cura di M. Mangolini Master in Oncologia e Cure Palliative

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