e Provincia, in Provincia di Milano (2002), Le trasformazioni del mercato del lavoro, cit., pp
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1 9. Distribuzione settoriale, qualifiche professionali e modalità contrattuali della domanda di lavoro milanese: un analisi sui dati dei Centri per l Impiego di Elena Corsi 1. Premessa Quando lo scorso anno si avviò la realizzazione della nuova edizione del Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Milano utilizzando come base informativa privilegiata i dati amministrativi dei Centri per l Impiego, ci si trovò a interpretare un mercato del lavoro che dopo anni di crescita costante delle forme flessibili, registrava un improvviso incremento degli avviamenti con modalità contrattuali di tipo tradizionale, a tempo indeterminato e full-time (cfr. i precedenti capp. 1 e 2). I contributi dello scorso anno erano stati ideati per tentare di condurre un analisi di tipo qualitativo che consentisse di tracciare i profili delle diverse tipologie di lavoratore atipico, ma non analizzavano dettagliatamente la distribuzione di tali lavoratori nei singoli settori di attività economica, limitando per lo più l esame dei dati alla tradizionale suddivisione per macrocomparti. Lo studio sul part-time 1 e quello sul lavoro internale 2, congiuntamente all approfondimento settoriale sul settore bancario, 3 avevano però fatto intuire come il lavoro atipico non si configurasse come un mondo indifferenziato, ugualmente distribuito tra i diversi settori 1 Corsi, E. (2002), Il lavoro part-time in provincia di Milano, in Provincia di Milano (2002), Le trasformazioni del mercato del lavoro e le politiche del lavoro per l occupazione in provincia di Milano. Rapporto 2001, FrancoAngeli, Milano, pp Cavicchini, E. e Corsi, E., (2002), Il giano bifronte: il lavoro interinale a Milano e Provincia, in Provincia di Milano (2002), Le trasformazioni del mercato del lavoro, cit., pp Achino, E. e Manoni, B. (2002), Andamenti occupazionali e nuove professionalità nel settore del credito a Milano, in Provincia di Milano (2002), Le trasformazioni del mercato del lavoro, cit., pp
2 produttivi, e come esso potesse addirittura essere condizionato dalla conformazione produttiva delle diverse realtà locali. Uno studio realizzato qualche mese dopo per conto della Provincia di Milano sui settori science based aveva poi ampiamente confermato questa percezione, facendo emergere con forza come, in una serie di settori tra i più qualificati sia dal punto di visto tecnologico sia per il grado di professionalità della forza lavoro occupata, la presenza di lavoratori assunti con contratti standard fosse di gran lunga più elevata della media provinciale, e allo stesso tempo come le modalità di lavoro atipico si concentrassero prevalentemente nelle figure professionali più basse. 4 Da quei primi approcci conoscitivi è quindi nata l esigenza di condurre un esame approfondito che, ricostruendo un quadro descrittivo sufficientemente dettagliato, consentisse di individuare il nesso che intercorre tra lavoro flessibile e struttura produttiva e tra diffusione del lavoro standard e qualifiche professionali. Le potenzialità del data base utilizzato, quello amministrativo del lavoro dipendente a Milano, ci hanno consentito inoltre di tentare una più complessa analisi delle caratteristiche dei soggetti avviati, a vario titolo e con differenti modalità, nei diversi settori produttivi. Purtroppo, come si avrà modo di argomentare, questo approccio presenta una serie di limiti; esso non può prendere infatti in considerazione lo stock della forza occupata ma deve circoscrivere l analisi alla sola domanda di lavoro per l anno preso in esame, consentendo un confronto solo con gli andamenti dell anno precedente. Inoltre non permette di prendere in considerazione il grande universo del lavoro parasubordinato (co.co.co. e partite IVA) che pure ha una grande rilevanza soprattutto in alcuni settori dell economia milanese, come l editoria, l informatica, ecc.. I limiti dello strumento conoscitivo utilizzato, derivanti dalla non sempre soddisfacente operatività di alcuni Centri per l Impiego, ci hanno obbligato poi a operare alcune scelte dolorose che hanno in parte depotenziato gli esiti del lavoro; la più rilevante è stata quella di escludere gli avviamenti interinali per ridurre la distorsione statistica che diversamente sarebbe derivata dalla pesante sottostima dei settori del terziario, data la scarsa attendibilità dei dati dei Centri per l Impiego di Milano e Corsico. Nello stesso tempo riteniamo che nelle pagine che seguono venga fornito ugualmente un prezioso e originale spaccato sul lavoro in provincia 4 Cavicchini, E. e Lorenzi, E. (2002), La domanda di lavoro nei settori science based in provincia di Milano nel triennio , in Cavicchini, E. e Benzi, C. (2002), I territori dell innovazione nell area milanese. Il ruolo della Provincia di Milano nella promozione e nel sostegno dei settori science based, Milano. 210
3 di Milano, suscettibile di ulteriori approfondimenti, e che potrà fornire utili informazioni e alcune indicazioni ai fini della predisposizione di politiche come quelle della formazione (ma non solo) mirate a elevare il livello di professionalità del lavoro milanese e a consentire un più agevole incontro tra domanda e offerta. 2. Gli avviamenti nei settori di attività L analisi dell andamento e delle caratteristiche della domanda di lavoro nei diversi settori dell economia milanese prende le mosse da un confronto tra la distribuzione degli avviamenti registrati in provincia di Milano nel corso del 2002 nei diversi macrosettori. Il primo dato che in tal modo si evidenzia è che nell ultimo anno si è registrata una crescita degli avviamenti del settore industriale a cui è corrisposto un calo sia nei servizi che nelle costruzioni, mentre non si sono rilevate variazioni significative nel settore agricolo, che continua a rappresentare una quota di avviamenti assolutamente irrilevante. Fig. 1 Percentuali di avviamenti per settori. Confronto ,5 22,9 25,8 8,4 7,1 0,7 0,7 Agricoltura Industria Costruzioni Servizi Come avremo modo di illustrare diffusamente nelle pagine seguenti, i valori riportati nella Fig.1 per quanto riguarda l industria e i servizi sono la risultante di una serie di variazioni, positive e negative, dei diversi comparti ai quali verranno in seguito dedicati approfondimenti specifici. Queste dinamiche sono frutto di processi che in taluni casi derivano dall andamento dei singoli comparti produttivi, in altri sono il frutto delle diverse politiche delle risorse umane attuate dalle imprese. Va altresì rimarcato come, pur non potendo attribuire significati congiunturali ai dati amministrativi, i risultati qui evidenziati sembrino in 211
4 buona parte confermare i dati dell Istat sulle forze di lavoro, a riprova della validità conoscitiva della fonte informativa utilizzata. 2.1 L industria Dall analisi dei dati disaggregati per settori emerge una serie di indicazioni di grande interesse, a partire da quella relativa agli avviamenti dell industria che, nel 2002, hanno rappresentato il 25,7% degli avviamenti totali della provincia di Milano, con un incremento rispetto all anno precedente di circa 3 punti percentuali 5. Questo dato è in effetti la compensazione degli andamenti dei diversi comparti. Fig. 2 Peso dei diversi comparti sul totale degli avviamenti nell industria Confronto Ind. Estrattive Ind. Alimentare Ind. Tessile - abbigl. Ind. Conciarie Ind. Legno Fabbr. Carta - editoria Fabbr. Coke Ind. Chimica Ind. Gomma-plastica Minerali non metall. Prod. in metallo App. meccaniche App. elettriche-elettronich. Fabbr. mezzi di trasporto Altro manif. Energia, gas, acqua Il comparto macchine elettriche ed elettroniche presenta, ad esempio, un considerevole calo degli avviamenti, passando dal 2,6% del totale nel 2001 al 2,3% dello scorso anno e scendendo dall 11,3% al 9% degli avviamenti del solo settore manifatturiero. In effetti tutto il comparto metalmeccanico, pur continuando a rappresentare quasi la metà degli avviamenti 5 Quando si parla di industria si intende qui, e d ora in avanti, l insieme del settore manifatturiero, a esclusione delle costruzioni, e il settore estrattivo. 212
5 nell industria (48,2%), perde peso rispetto al totale di settore (-3,4%). Il comparto delle produzioni di metallo scende dal 25,2% al 24,3% mentre la costruzione di apparecchi meccanici rimane pressoché invariata (14% nel 2002 contro il al 13,9% dell anno precedente). I comparti che spiegano la crescita dell industria sono quelli della chimica e quello della gomma-plastica: il primo, che qualificava il 10,5% degli avviamenti nel 2001, è salito nell ultimo anno al 12,5%, mentre il secondo passa dal 5% al 7%. Positivo anche il saldo tra la quota percentuale di avviamenti dello scorso anno per il settore alimentare e per l industria del tessile - abbigliamento, mentre calano in valore percentuale quelli afferenti alla lavorazione del legno, della carta, stampa ed editoria e del composito comparto altro manifatturiero. L insieme di questi dati sembra quindi confermare la tesi secondo cui i settori più esposti alla concorrenza internazionale, come quello della meccanica, presentano andamenti della domanda di lavoro negativi, mentre migliori risultano le performance di quelli che operano in aree merceologiche che hanno visto aumentare le esportazioni o che operano prevalentemente per il mercato interno. 2.2 Le costruzioni Il settore delle costruzioni presenta una sensibile contrazione degli avviamenti, che passano infatti dall 8,4% del 2001 all attuale 7,1%. Questo dato, che peraltro non è omogeneo a livello territoriale, rappresenta un segnale in controtendenza rispetto a quello sulle forze di lavoro dell ISTAT; esso si spiega in parte con un rallentamento del ciclo di investimenti immobiliari che hanno caratterizzato l economia milanese nel biennio precedente, ma anche con alcune peculiarità dell utilizzo della forza lavoro nel settore che, oltre ad accogliere, un elevata quota di lavoro irregolare e quindi invisibile nei dati amministrativi, presenta anche un numero di posizioni di lavoro autonomo paragonabile a quello degli operai dipendenti e regolari iscritti alla Cassa Edile Il terziario Gli avviamenti nel settore terziario continuano a rappresentare la quota di gran lunga maggioritaria dell economia provinciale, pari al 66,5% degli 6 Centredil, associazione datoriale di categoria e Università Bocconi quantificano il lavoro nero nell edilizia a Milano in una percentuale pari al 24% (Atti del VI congresso FILLEA Milano. Relazione introduttiva di Giorgio Vanoli 213
6 avviamenti totali registrati dai Centri per l Impiego in provincia di Milano nel Il confronto con l anno precedente evidenzia però una leggera flessione (-1,5%) per il settore nel suo complesso, anche in questo caso risultante di un notevole aumento del peso degli avviamenti in alcuni comparti cui corrisponde una decisa diminuzione in altri. Fig. 3 Peso dei diversi comparti sul totale degli avviamenti nei servizi Confronto Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti Banche e assicurazioni Servizi alle imprese P.A. Istruzione e Sanità Altri servizi In particolare, mentre nel 2001 gli avviamenti nel settore informatica e servizi alle imprese rappresentavano il 14,7% di quelli complessivi e il 25,9% del solo settore dei servizi, nel 2002 gli stessi indicatori passano rispettivamente al 12,9% e 19,8%. Un altro comparto che segnala una flessione rispetto al dato dell anno passato è quello degli altri servizi pubblici, sociali e personali, che dall 8,7% scende al 6,4% sul dato complessivo e dal 12,7% al 9,7% su quello di settore 7. Anche la percentuale degli avviamenti nell intermediazione monetaria e finanziaria diminuisce (-0,8%) e il suo peso nel settore dei servizi scende dal 4,7% al 3,1%, e dal 2,8% al 2% rispetto al dato totale. 7 Uno studio di Assolombarda condotto nel 2002 con ISAE (Istituto di Studi ed Analisi Economica) segnala, a proposito del terziario innovativo, un marcato peggioramento dei giudizi degli imprenditori sia per quanto riguarda la domanda e il fatturato che l occupazione. 214
7 Il comparto alberghi-ristoranti, al contrario, registra per il 2002 un notevole incremento in termini di avviamenti, che aumentano percentualmente di quasi cinque punti (da 14,7% a 19,4%), arrivando a rappresentare il 30% del totale del settore terziario. Aumenta anche il peso del commercio, comparto al quale quest anno si ascrive il 17,1% degli avviamenti complessivi (15,8% nel 2001) e il 25,9% di quelli del settore. 3. La città e la provincia Com è noto, fin dai primi anni Settanta la composizione dell occupazione nella provincia milanese si è progressivamente spostata verso le attività terziarie, anche se su questo processo di terziarizzazione hanno esercitato un peso molto forte la città di Milano e alcuni comuni di prima cintura, che negli anni hanno registrato un declino irreversibile delle attività industriali. Una visione più attenta e dettagliata ci consente però di osservare che, per quanto forte sia il declino dell industria, nel corso dell ultimo anno un terzo degli avviamenti complessivi (32,9%) è comunque avvenuto proprio in questo settore, comprendendo anche l edilizia e alcuni altri comparti non strettamente manifatturieri. Se si esclude la circoscrizione di Milano, questo dato è ancora più evidente: il peso del settore industriale (37,7% degli avviamenti) nel resto della provincia è ancora determinante, soprattutto per quanto riguarda alcuni specifici comparti. Infatti, da un analisi dei dati amministrativi, appare evidente la presenza di un tessuto industriale diversificato, il cui nucleo forte è ancora oggi rappresentato dall industria meccanica ed elettromeccanica, dalla produzione di componenti, macchine utensili, elettrodomestici, strumenti di precisione e da un fortissimo tessuto di imprese che operano nella lavorazione di prodotti di metallo. Rilevante è anche il peso dell industria chimica - che comprende sia attività quali la produzione di materie plastiche, (inchiostri, vernici, fibre sintetiche, ecc.) sia quelle della chimica specializzata (farmaceutica e biotecnologie) -, quello del settore della gomma e quello del settore tessile, abbigliamento, pelle e pelletteria, grazie anche all integrazione col settore moda. 215
8 Fig. 4 Distribuzione percentuale degli avviamenti nei comparti dell industria. Confronto Milano - provincia Milano Provincia Totale 216
9 Per quanto riguarda invece il settore dei servizi nel suo insieme, come prevedibile, Milano presenta una quota di avviamenti ben superiore al dato medio provinciale (74,3%) anche se, come si vede nella Fig.5, questo non si verifica in tutti i comparti. Fig. 5 Distribuzione percentuale degli avviamenti nei principali comparti dei servizi. Confronto Milano - provincia Commercio Alberghi - ristoranti Trasporti Banche - assicurazioni Att. Immobiliari Informatica Altre att. profes. Milano Provincia Totale Pubblica Amm. Organ. associative Att. Ricreative Altre att. Servizi In modo particolare il dato sul commercio sembrerebbe indicare che la quota maggiore degli avviamenti in questo comparto sia avvenuta nelle circoscrizioni provinciali. Questo dato rileva in primo luogo il processo di riequilibrio territoriale nella diffusione delle funzioni commerciali, a partire dall apertura di numerosi grandi centri commerciali e ipermercati localizzati quasi sempre al di fuori della città 9. Nello stesso tempo, esso risente 9 Fa eccezione sotto questo aspetto l espansione operata in questa fase principalmente da Esselunga con l apertura di numerosi superstore sulle aree interessate dai PRU, e da alcune catene di hard discount. 217
10 probabilmente delle persistenti difficoltà tecniche che ancora permangono nel funzionamento del Centro per l Impiego di Milano, soprattutto per quanto riguarda la registrazione degli avviamenti con contratti di lavoro interinale, che nel capoluogo, come si è visto nel già citato contributo dello scorso anno, sono per circa il 75% concentrati nei servizi. Nei paragrafi successivi, che esamineranno nello specifico le caratteristiche degli avviamenti nei diversi comparti produttivi, proprio per eliminare questo forte elemento di distorsione statistica, l analisi escluderà gli avviamenti dei lavoratori interinali. 4. Le principali caratteristiche degli avviamenti nei macrosettori I profili degli avviati e le tipologie degli avviamenti mostrano caratteri diversi all interno dei settori di attività; a una prima analisi comparativa tra i macro settori seguiranno quindi approfondimenti sui diversi comparti. Fig.6 Percentuale di avviamenti nei settori per genere ,5 16,5 93,9 67, ,8 32, ,2 6,1 Maschi Femmine Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Totale Per quanto riguarda le caratteristiche anagrafiche dei soggetti avviati, e in particolare il genere, l età, la nazionalità e il titolo di studio, si può innanzitutto osservare che il settore delle costruzioni e quello agricolo confermano una netta prevalenza di lavoratori di genere maschile (93,9% e 83,5%); anche l industria (67,3%) indica per lo stesso dato un valore superiore alla media, pur se in misura minore, grazie all esistenza di alcuni comparti industriali a elevata vocazione femminile. 218
11 I dati sugli avviamenti per genere nel commercio e nei servizi mostrano invece una netta prevalenza della componente femminile nel settore terziario. Come si vede dalla Tab. 1, i settori di attività mostrano caratteristiche peculiari anche per quanto riguarda la composizione per età degli avviati. Particolarmente interessanti sono i dati relativi all industria che, in corrispondenza di questa fase di crescita complessiva dell occupazione manifatturiera, sembra impegnata in uno svecchiamento della forza lavoro occupata. Infatti più del 50% degli avviamenti nell industria interessano lavoratori con meno di 30 anni. Tab.1 Percentuale di avviamenti nei settori per classi di età >50 Agricoltura 6,0 15,7 16,8 32,4 18,7 10,4 Industria 7,8 20,0 22,9 29,7 13,9 5,6 Costruzioni 8,2 16,9 19,2 31,6 15,2 8,9 Commercio 7,5 26,5 25,1 27,1 10,2 3,6 Servizi 4,8 18,4 22,9 32,3 14,7 7,0 Totale 6,1 19,5 22,6 31,2 14,1 6,5 Analoghi, anzi più accentuati, i dati relativi al commercio, mentre gli altri settori presentano una domanda di lavoro più distribuita tra le diverse classi di età. Il settore agricolo, ad esempio, mostra valori superiori al dato medio nelle classi di età superiori, mentre nelle costruzioni gli avviamenti significativi si polarizzano ai due estremi: fino ai 20 anni da un lato, oltre i 40 dall altro. Nel settore dei servizi, probabilmente anche a causa del fatto che in questa categoria rientrano comparti assai diversi tra loro, il range dei valori significativi è più esteso e comprende tutte le fasce di età superiori ai 25 anni. Come si è già visto nel cap. 3 della prima parte, nel 2002 quasi il 20% degli avviamenti registrati in provincia di Milano è rappresentato da stranieri. Questa componente della forza lavoro mila nese si concentra prevalentemente in alcuni settori e segnatamente nell agricoltura, nelle costruzioni e nei servizi, settore che peraltro assorbe il 68,6% degli avviamenti complessivi degli stranieri. 219
12 Fig.7 Percentuale di avviamenti nei settori per nazionalità , ,5 72,8 77,5 31,5 27,2 10 6,4 22,5 19,2 Italiani Stranieri Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Totale Venendo ora al fuoco del contributo, si passerà ad analizzare gli avviamenti suddivisi per forme contrattuali. Più della metà degli avviamenti sono stati realizzati con contratti a tempo indeterminato, la gran parte dei quali (42,3%) sono contratti standard (tempo indeterminato fulltime) e un altro 8,1% part-time 10. Il restante 49,6% si suddivide tra assunzioni a tempo determinato, contratti di apprendistato e Cfl. Anche escludendo gli avviamenti con contratti interinali emerge quindi che la domanda di lavoro si orienta comunque in misura significativa verso forme di lavoro atipico, che risulta poi maggioritario in numerosi settori. Le diverse modalità di assunzione non-standard risultano prevalenti nel settore terziario (commercio e servizi) e nell agricoltura, dove notoriamente è alta l incidenza del lavoro stagionale. Per contro, nel settore delle costruzioni il 65,6% degli avviamenti è avvenuto con contratti di lavoro standard a cui si dovrebbe aggiungere un altro 4,1% di avviamenti parttime a tempo indeterminato. Nell industria, invece, il lavoro standard si attesta su valori più bassi (48,6%): il 3,4% è rappresentato dal tempo indeterminato part-time e il restante 48% da avviamenti a tempo determinato. Un confronto con i dati generali, come si vede dalle Fig. 8 e 9, conferma lo spiccato ricorso al lavoro atipico nell agricoltura e nei servizi, mentre il lavoro standard risulta la modalità contrattuale prevalente nell industria e nel commercio e quella di gran lunga maggioritaria nelle costruzioni. 10 Ricordiamo ancora una volta che da questa indagine sono esclusi gli avviamenti con contratto interinale. 220
13 Fig. 8 Avviamenti a tempo indeterminato full-time. Agricoltura 26,8 Industria 48,6 Costruzioni 65,6 Commercio 44 Servizi 29,6 Totale 42, Fig. 9 Avviamenti lavoro atipico. Agricoltura 73,2 Industria 51,4 Costruzioni Commercio Servizi Totale 34, ,7 70, All interno delle forme di lavoro flessibili, in ogni caso, vanno distinti da un lato i contratti a tempo determinato, e dall altro i contratti a causa mista. Se questi ultimi rappresentano una percentuale non particolarmente elevata della quota totale degli avviamenti, è altresì vero che in questo caso il rapporto tra avviamenti e avviati è di poco inferiore a 1:1 e anche la durata media di questi contratti è superiore a quello dei contratti a tempo 221
14 determinato 11. La loro capacità di creare occupazione è quindi proporzionalmente più elevata e per certi versi assimilabile a quella del lavoro standard, e non è un caso che siano stati utilizzati con percentuali significative proprio in quei settori nei quali è più forte la propensione all utilizzo dei contratti a tempo pieno e indeterminato (commercio e industria). Fig. 10 Avviamenti con contratti a causa mista suddivisi per settori ,8 13,8 8,8 15,5 7,8 10 Anche il part-time trova una diffusione molto diversificata da settore a settore; se l incidenza di questa modalità contrattuale è pari al 15,3% degli avviamenti totali, essa scende al 5,1% nell industria ed è poco utilizzata anche nell agricoltura, mentre sale a livelli considerevoli sia nel commercio che negli altri servizi, settori in cui più elevata è l incidenza del lavoro femminile che, come noto, spesso caratterizza il genere del lavoratore a tempo parziale. La diffusione di questa forma contrattuale nel commercio è inoltre particolarmente favorita anche da specifiche esigenze di carattere organizzative di questo comparto produttivo. Il part-time può assumere quindi, a seconda dei settori in cui è utilizzato, una diversa valenza come strumento di stabilizzazione dei rapporti di lavoro, legata alla diffusione delle forme di lavoro a tempo parziale indeterminato. 11 Va ricordato del resto che sia l apprendistato sia i Cfl, benché siano forme di lavoro a tempo determinato, dovrebbero rappresentare uno strumento di avviamento al lavoro per i giovani in vista di una successiva stabilizzazione. 222
15 Fig. 11 Avviamenti con contratti part-time ,5 19,2 15, ,4 5,1 5,6 Naturalmente l analisi per macrosettori non tiene conto dell eterogeneità delle attività che li compongono. I diversi comparti dell industria e dei servizi presentano infatti spesso caratteristiche assai differenti, che verranno analizzate nel paragrafo che segue. 5. La domanda di lavoro nei settori industriali Industria estrattiva Gli avviamenti nel comparto estrattivo rappresentano una piccola percentuale degli avviamenti dell industria (1,3%) e hanno occupato forza lavoro prevalentemente maschile (74,7%). A causa del notevole peso esercitato dagli avviamenti effettuati da una sola azienda, il settore mostra una marcata concentrazione territoriale nella circoscrizione di San Donato (55,4% delle assunzioni). Tab. 2 Composizione degli avviamenti nell industria estrattiva suddivisi per genere e qualifica professionale Uomini Donne Totale Dirigenti e assimilati 2,3 3,7 2,3 Tecnici 24,8 30,4 26,2 Impiegati 46,9 52,6 48,3 Vendite 0,5 2,2 0,9 Operai qualificati 5,0-3,7 Conduttori impianti 9,3 2,2 7,5 Personale non qualificato 11,3 8,9 10,7 223
16 Trattandosi comunque per lo più di sedi amministrative e commerciali dell ENI e delle sue controllate (società operanti nel settore estrattivo, dell impiantistica, ecc.), le qualifiche di assunzione si caratterizzano di conseguenza: il 48,3% dei lavoratori è stato avviato come impiegato e il 26,2% come tecnico. Prevale in questo comparto l utilizzo del lavoro full-time a tempo indeterminato, con una percentuale leggermente superiore alla media dell industria (49,3%). Molto elevata è la quota di avviamenti con contratti di formazione lavoro (21,7%), soprattutto tra gli uomini, e quelli a tempo determinato (27%), forma contrattuale prevalente tra le donne (49,3%). Tempo indeterminato Tempo determinato Cfl Apprendistato Uomini Donne Totale Fig, 12 - Avviamenti per tipologia di contratto Fig Avviamenti per classi di età Alimentari-tabacco Il settore alimentare pesa sul totale degli avvia menti nell industria per il 5,8%. Le assunzioni per questo comparto indicano che si tratta di una realtà nella quale il mercato del lavoro è caratterizzato da un utilizzo consistente di forme di flessibilità, di manodopera femminile, di personale a bassa qualificazione. In particolare, per quanto riguarda il genere, la quota di donne avviate in questo settore (45,7%) è decisamente superiore alla media degli avviamenti femminili nell industria; inoltre, i neoassunti nel corso del 2002 risultano prevalentemente concentrati nelle fasce di età più giovani sotto ai 30 anni. 224
17 Alimentare Apprendistato 4,7% Cfl 7,5% Uomini Donne Tot. Industria Tempo indeter. 40,7% Tempo determ. 47,2% Fig Avviamenti per genere Fig Avviamenti per tipologia di contratto Per quanto riguarda le qualifiche di avviamento, oltre un terzo di queste si colloca nella categoria del personale non qualificato, nella quale prevalgono gli uomini, mentre le donne sono sovrarappresentate nelle qualifiche impiegatizie (11,8% contro il 9,4% del totale). Rispetto all utilizzo del lavoro flessibile, il settore alimentare è quello in cui i contratti a tempo indeterminato sono meno utilizzati (40,7%); prevale, in misura decisamente superiore alla media, l uso degli avviamenti a tempo determinato, legato alle specificità produttive del settore stesso, soggetto alle variazioni stagionali della produzione. Di conseguenza la quota più rilevante dei contratti a termine ha interessato proprio il personale non qualificato (56,9%), mentre l utilizzo di forme di maggiore stabilizzazione lo troviamo correlato alle qualifiche tecniche e impiegatizie. Tessile-abbigliamento Il settore tessile - abbigliamento rappresenta uno dei comparti più rilevanti dell economia milanese, in quanto esso spiega in buona parte le attività che ruotano attorno alla filiera della moda. È per preservare l unitarietà di questo comparto che abbiamo quindi analizzato questo settore congiuntamente a quello della lavorazione del cuoio 12. La filiera 12 Per una trattazione del comparto moda in provincia di Milano, si rinvia a De Benedittis, M. (2002), Creare, produrre, comunicare: le mille professioni della moda, in Provincia di Milano (2002), Le trasformazioni del mercato del lavoro, cit., pp Cfr. anche Pasqui, G. e Bolocan Goldstein, M. (2002), Moda e 225
18 della moda ha espresso nel corso del 2002 il 10,1% di tutti gli avviamenti industriali, collocandosi al terzo posto, preceduta solo dall industria metalmeccanica e da quella chimica. L aspetto territoriale mostra una concentrazione nella zona nord-occidentale della provincia, e in particolare nella circoscrizione di Legnano dove si registrano il 39% delle assunzioni del settore tessile in senso stretto e il 55,3% di quelle nel settore della lavorazione del cuoio. Come si è visto nel contributo apparso nel Rapporto dello scorso anno, una gran parte degli addetti nel comparto moda viene inoltre impiegato con contratti di lavoro che normalmente non sono registrati dai Centri per l Impiego, e ciò spiega il peso apparentemente inferiore degli avviamenti nel settore per quanto riguarda la città di Milano. Contenitore tradizionale di occupazione femminile, anche la domanda di lavoro del 2002 conferma questa caratteristica: il 63,1% delle assunzioni ha infatti riguardato donne, quota che non si ritrova in nessun altro comparto dell industria. Anche il peso dei lavoratori stranieri in questo settore è il più elevato, e riguarda il 18% delle assunzioni. L età dei lavoratori è spostata verso le classi meno giovani, ovvero dai 31 anni in su; in particolare la fascia di età che maggiormente si discosta dal dato medio è quella che va dai 41 ai 50 anni (18% contro 13,9% totale). Lavoro standard 38,7% Parttime 14,7% Lavoro atipico 61,3% Fulltime 85,3% Fig Avviamenti per tipologia di contratto (I) Fig Avviamento per tipologia di contratto(ii) produzione in Bucci, A (a cura di) (2002), Moda a Milano. Stile e impresa nella città che cambia, Abitare Segesta Cataloghi, Milano. 226
19 Apprendistato Cfl Tempo determinato Tempo indeterminato Uomini Donne Totale Fig Avviamenti per tipologia di contratto (III) per genere Il settore, al di là degli aspetti di alta tecnologia conseguenti all introduzione di tessuti e macchinari innovativi (l integrazione col cosiddetto sistema moda), presenta caratteristiche relative al mercato del lavoro assai tradizionali. Infatti, con l elevata presenza di lavoratrici, si ritrovano anche i caratteri tipici dell occupazione femminile industriale: donne non più giovani, che presumibilmente rientrano nel mondo del lavoro, elevata diffusione del lavoro atipico, che nello specifico si concretizza in un elevata percentuale di contratti a tempo determinato (41% e 44,6% per le donne) e a tempo parziale (14,7% e 15,8% per le donne). Rispetto alle qualifiche, il 28,1% è rappresentato da personale non qualificato, il 22,9% da conduttori di impianti, gli operai specializzati sono il 15,5% mentre il 23,7% (soprattutto donne) è stato avviato con la qualifica di tecnico o impiegato. Legno Settore a prevalente occupazione maschile (78,4%), dal punto di vista del numero degli avviamenti effettuati nel 2002 non appare particolarmente rilevante nel contesto produttivo della provincia di Milano. Le assunzioni registrate rappresentano infatti l 1,9% del totale del settore industriale e appena lo 0,4% del dato complessivo. 227
20 Tempo indeterminato Tempo determinato Cfl 10 5 Apprendistato >50 Fig Avviamenti per tipologia di contratto Fig Avviamenti per classi di età Dirigenti Tecnici Impiegati Operai Cond.impianti Pers.non qualificato Fig Avviamenti per qualifica di assunzione Tuttavia l analisi degli avviamenti restituisce l immagine di un comparto in grado, seppure in misura quantitativamente limitata, di fornire impieghi con caratteristiche di discreta stabilità, com è dimostrato dall elevata incidenza degli avviamenti a tempo indeterminato che ammontano complessivamente al 62% contro il 52% della media provinciale. Inoltre in questo settore risulta molto diffuso l apprendistato (12,1% contro 6% del dato medio) connesso presumibilmente alla forte presenza di imprese artigiane nel settore. Per quanto riguarda le modalità contrattuali utilizzate, il 97,1% dei lavoratori è stato avviato con un contratto a tempo pieno, anche se l utilizzo del part-time per le donne tocca livelli che sono quasi tre volte la media degli altri settori. Uno sguardo alle qualifiche vede una polarizzazione 228
21 piuttosto netta tra gli uomini artigiani e operai qualificati (43,8%) e le donne, assunte con qualifiche impiegatizie (47,4%). Carta, stampa, editoria Questo settore ha una configurazione molto composita in quanto include al suo interno sia le produzioni tipicamente industriali della fabbricazione della pasta-carta, carta e cartoni, sia attività più assimilabili ai servizi, quali quelle attinenti l editoria e la stampa, dove spesso vengono classificate anche le cosiddette professioni del web. Già dai dati dei Centri per l Impiego appare come esso sia uno dei comparti più rilevanti dell industria milanese anche grazie al ricorso a molteplici forme di lavoro autonomo, cresciuto parallelamente ai processi di deverticalizzazione e di esternalizzazione di parti rilevanti della produzione, soprattutto nel comparto dell editoria. Nel corso del 2002 il 7,4% degli avviamenti industriali è avvenuto in questo settore, il 38,2% dei quali rappresentato da donne. L eterogeneità del settore si riflette sulle caratteristiche degli avviamenti e in primo luogo sulla composizione per qualifiche: la percentuale di avviamenti registrati nelle categorie dirigenti e professioni intellettuali è infatti qui del 9,3%, a fronte di un valore medio che nell industria è del 3,7%. Questo dato risulta ancor più elevato per le donne, che nel 12,1% dei casi sono avviate con qualifiche dirigenziali o assimilabili 13. Anche le altre qualifiche esecutive mostrano percentuali superiori al dato generale dell industria: i tecnici sono il 22,2% (contro il 19,3%) e gli impiegati il 21,4% (dove il dato generale è del 16%). Ovviamente questo dato riflette le caratteristiche peculiari del comparto dell editoria, di cui Milano è notoriamente la capitale italiana, e di conseguenza presenta una elevata presenza di funzioni direzionali legate sia alla produzione che alla distribuzione. La diffusione delle diverse qualifiche professionali fa pensare inoltre a un settore che esprime una domanda di lavoro in cui prevalgono le componenti forti del mercato del lavoro, ovvero quelle con elevati livelli di professionalità e appartenenti a classi di età centrali. Questo dato sembra confermato dall elevata incidenza degli avviamenti di lavoratori con un età compresa tra i 31 e i 40 anni 14. Quello della carta - editoria rappresenta infine un settore nel quale le diverse forme di lavoro atipico sono utilizzate in misura inferiore rispetto al 13 Forti, C. (2000), Redazioni pericolose, DeriveApprodi, Roma. 14 In realtà questo dato è ampliato dall incidenza che hanno nel comparto dell editoria i cosiddetti creativi ; si tratta di una categoria particolarmente contesa sul mercato del lavoro, anche se rappresenta una fascia di lavoratori soggetti a precoce obsolescenza. 229
22 dato medio: il 54,9% delle assunzioni è infatti avvenuto con un contratto a tempo indeterminato full-time. Tab. 3 Composizione degli avviamenti per qualifica professionale nel settore Carta ed editoria. Carta Stampa-editoria Tot.settore Dirigenti 1,9 1,8 1,8 Prof.intellettuali 1,9 9,2 7,5 Tecnici 13,6 24,7 22,2 Impiegati 12,1 24,1 21,4 Vendita 2,0 1,6 1,7 Operai 11,8 15,3 14,5 Cond.impianti 20,7 2,0 6,2 Pers.non qualificato 36,1 21,4 24,7 La tabella precedente riporta, oltre ai valori generali del comparto, quelli specifici dell industria della carta da un lato, e dell editoria -stampa dall altro. Dalla lettura di questi dati emerge in modo assai visibile quanto siano differenti la composizione occupazionale e le modalità contrattuali di impiego. Chimica-farmaceutica Com è noto, l industria chimico-farmaceutica riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell economia della provincia milanese. La storia dell industria milanese è stata fatta da imprese come la Montecatini (poi Montedison), Snia, Farmitalia, Carlo Erba, per ricordare solo alcuni dei nomi più noti; ma attorno alle grandi imprese opera da sempre anche un ricco tessuto di PMI che in alcune realtà della provincia sono diventate, in questi ultimi anni, i veri motori della crescita del settore in provincia di Milano. L area milanese inoltre è stata da molti anni individuata come uno dei poli di maggiore interesse per l insediamento di tutte le principali imprese chimiche e farmaceutiche straniere, che hanno qui localizzato prevalentemente funzioni direzionali e commerciali, ma che conservano anche interessanti presidi produttivi, concentrati prevalentemente nel Nord- Ovest e nell Est della provincia Benzi, C. (2002), La distribuzione territoriale delle attività science based in provincia di Milano, in Cavicchini, E. e Benzi C. (2002), I territori dell innovazione nell area milanese, cit., pp
23 Fig. 22 Avviamenti per qualifica nel settore chimico - farmaceutico Dirigenti e assimilati Tecnici Impiegati Add.vendite Operai Conduttori impianti Person. non qualificato Settore chimicofarmaceutico Tot. industria La rilevanza di questo settore trova un suo riscontro ovviamente nella domanda di lavoro, anche se è noto che questo comparto è uno di quelli in cui, a un alta intensità di capitale sul versante produttivo corrisponde un elevata instabilità per quanto riguarda le funzioni terziarie, che scontano tra l altro le conseguenze dei processi di concentrazione che interessano il settore ormai da molti anni. Nonostante le battute di arresto di carattere congiunturale, la rilevanza del settore emerge anche dalle registrazioni degli avviamenti dei Centri per l Impiego: il settore chimico spiega infatti il 12,5% delle assunzioni nell industria milanese durante il 2002 ed è uno di quelli che ha visto aumentare il suo peso percentuale sul totale rispetto all anno precedente. Il primo dato su cui va posta l attenzione è la composizione degli avviamenti per qualifica professionale, da cui emerge in particolare la netta prevalenza di figure tecniche (39,1%) alle quali si aggiunge un altro 18,9% di figure impiegatizie. Con il 5,2% di dirigenti e professioni intellettuali, le figure terziarie arrivano a rappresentare il 63,2% dell intera forza lavoro avviata nel settore lo scorso anno. Anche osservando la tipologia di contratto applicata, il settore si differenzia dalla tendenza generale dell industria, che vede una prevalenza delle forme di contratto atipico. Nel chimico - farmaceutico risultano infatti più diffuse le forme di lavoro standard, cioè le assunzioni a tempo indeterminato full-time (56,3%), a cui va aggiunto un altro punto percentuale di assunzioni a tempo indeterminato ma con contratti a tempo parziale. Tra le forme di lavoro atipico, i contratti a causa mista risultano poco utilizzati, anche se i Cfl hanno un peso non di molto inferiore alla media del settore industriale. È quindi il tempo determinato ad avere l incidenza 231
24 più significativa, anche se esiste una stretta correlazione tra l uso di questa modalità contrattuale e la qualifica professionale. Nelle imprese di questo settore prevale infatti un orientamento a fidelizzare un segmento consistente della forza lavoro, tramite politiche premianti la professionalità; ciò è confermato infatti dall incrocio tra il tipo di contratto e la qualifica da cui emerge con chiarezza che l utilizzo del tempo indeterminato aumenta contestualmente al crescere della posizione professionale. Fig. 23 Avviamenti per tipologia di contratto nel settore chimico - farmaceutico Apprendistato 1% Cfl 7% Tempo indeterminato 57% Tempo determinato 35% Osservando le caratteristiche degli avviamenti e quelle degli avviati si delineano due profili abbastanza ben distinti tra uomini e donne: i primi rappresentano il 58,7% delle assunzioni, si collocano soprattutto nelle fasce di età tra i 31 e i 50 anni, il 61,5% è avviato con un contratto a tempo indeterminato, per la quasi totalità a tempo pieno. I maschi prevalgono tra i conduttori di impianti e il personale non qualificato, anche se il 36,8% viene avviato come tecnico. Le donne (che rappresentano il 41,3%) sono mediamente un po più giovani (il 69% ha tra i 26 e i 40 anni), e sono assunte con contratti a termine in percentuale superiore agli uomini (39,7% contro 31,2%). Naturalmente anche la presenza di contratti a tempo parziale è maggiore, ma comunque inferiore al dato medio dell industria. Gomma-plastica Come si è visto, il settore della gomma-plastica è uno di quelli che nel corso del 2002 hanno registrato un aumento sia del numero complessivo 232
25 degli avviamenti che della propria incidenza sull insieme dell occupazione manifatturiera, salita al 4,8% del totale. Il settore registra una forte prevalenza della componente maschile (70,6%), di età piuttosto giovane (sotto i 30 anni), avviata per lo più con contratti atipici e qualifiche medio - basse. Più nello specifico il 13,6% degli avviamenti sono stati registrati come contratti di formazione lavoro, e il 35,1% a tempo determinato. Mentre non vi sono rilevanti differenze di genere rispetto all utilizzo dei diversi tipi di contratto, queste emergono dall analisi della tipologia di qualifica all assunzione. Infatti, se l 58,9% ha riguardato figure quali i conduttori di impianti e personale non qualificato, questo dato sale al 65% per gli uomini, mentre il 48,1% degli avviamenti femminili è avvenuto con qualifiche tecniche e impiegatizie. L utilizzo del part-time risulta, per quanto riguarda le donne, piuttosto elevato (9,1%). Tempo indet. 46,3% Appren distato 5,0% Cfl 13,6% Dirigenti Tecnici Impiegati Vendite Operai Cond. impianti Tempo Pers.non qual. determ. 35,1% Uomini Donne Fig Avviamenti per tipologia di contratto Fig Avviamenti per qualifica per genere Lavorazione minerali non metalliferi Questo comparto del settore manifatturiero rappresenta una minima parte degli avviamenti registrati nel 2002 ma merita comunque di essere menzionato, perché in esso troviamo impiegata una quota di lavoratori stranieri piuttosto significativa, seconda solo a quella rilevata nel settore alimentare (12,3%). È inoltre il settore a più elevata occupazione maschile (84,6%), assunta per il 44,2% con la qualifica di operaio generico e a tempo determinato (37,9%). 233
26 Il settore metalmeccanico Il 48% degli avviamenti dell industria è stato assorbito nel 2002 dal settore metalmeccanico, a conferma del peso determinante dell insieme del comparto sull economia provinciale. Data la sua importanza e la varietà delle attività che lo compongono 16, a una prima analisi complessiva ne seguirà una più puntuale organizzata per settori. Fig Incidenza del settore metalmeccanico sul totale degli avviamenti per circoscrizioni Corsico 1,7 San Donato Rozzano Vimercate 5 5 5,5 Cesano Seregno-Carate B. Magenta-Abbiategr. 5,6 5,9 7,1 Monza 7,9 Legnano Sesto Milano Rho Melzo-Cassano d'a. 8,2 9,7 10,9 12,9 14, Una prima notazione relativa alla distribuzione geografica degli avviamenti consente di evidenziare una consistente diversità tra le varie circoscrizioni. In particolare, dalla Fig. 26 sembrano confermate, nonostante gli intensi processi di trasformazione che hanno interessato numerose aree della provincia, le tradizionali vocazioni produttive in tutte le aree della provincia. È Melzo la circoscrizione che presenta la più elevata percentuale di avviamenti nel comparto, forte di un ricco e articolato tessuto che opera in tutti i settori che lo compongono, dall elettronica ai prodotti di metallo 16 Settori Istat DJ Produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo, DK Installazione di macchine e apparecchi meccanici, compresi l installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione, DL Fabbricazione di macchine elettriche e apparecchiature elettriche e ottiche DM fabbricazione di mezzi di trasporto 234
27 alla meccatronica. I dati di Legnano, Rho e Sesto confermano come queste aree, che presentano una antica vocazione in questi settori, mantengano una forte presenza di imprese metalmeccaniche, anche se probabilmente è in atto un processo di riqualificazione di tali attività (Sesto dalla siderurgia e la meccanica pesante all ICT, Legnano dal meccanotessile e la termomeccanica alla meccanica di precisione sino all aerospazio, ecc.). Milano infine mantiene una forte presenza nel settore grazie alla localizzazione nel capoluogo delle funzioni direzionali; Vimercate appare invece sottodimensionata nel settore, anche se ciò è legato a una distorsione statistica dovuta all attribuzione disomogenea delle imprese manifatturiere del settore dell informatica. Nel loro insieme le assunzioni hanno riguardato per il 76,5% uomini e per il restante 23,5% donne, con una percentuale femminile che è quindi di nove punti inferiore al dato medio dell industria. Fig Avviamenti nel comparto metalmeccanico per classi di età >50 Industria Metalmeccanico Rispetto all età degli avviati, con riferimento al dato generale, troviamo percentuali più elevate tra le classi più giovani (15-25 anni) che rappresentano un segnale interessante di un processo di progressivo svecchiamento nelle imprese metalmeccaniche; per contro, più basse sono le quote degli avviamenti di lavoratori appartenenti alle classi di età più avanzate, a riprova di una certa selettività nelle politiche del personale che penalizzano soprattutto quei soggetti il cui bagaglio di competenze si presenta più obsoleto e sono più difficili da riqualificare. Conseguentemente a questa struttura per classi di età dei neoassunti, più alta appare la quota di utilizzo dei contratti come l apprendistato e i Cfl, che presentano un incidenza più elevata rispetto a quella media. Si riscontra anche un maggiore utilizzo di contratti standard, laddove è sovrarappresentata sia la quota di assunzioni a tempo indeterminato che 235
28 quella dei contratti full-time.l utilizzo delle diverse modalità contrattuali sembra inoltre strettamente correlato al tipo di qualifica 17 : come si vede dalla Tab. 4, il lavoro standard è più diffuso tra gli avviamenti dei colletti bianchi e in misura proporzionale al livello di qualificazione, mentre le assunzioni dei colletti blu (sia ad alta che a bassa qualificazione) e degli addetti alla vendita sono caratterizzate dal prevalere dei contratti atipici. Tab. 4 - Avviamenti per qualifica e tipologia di contratto Lavoro standard Lavoro atipico Dirigenti 85,2 14,8 Profess.intellettuali 66,3 33,7 Tecnici 66,0 34,0 Impiegati 54,6 45,4 Vendita 40,0 60,0 Artigiani-operai 43,4 56,6 Conduttori impianti 40,6 59,4 Pers.non qualificato 42,4 57,6 Totale 48,6 51,4 La fase congiunturale negativa e le previsioni incerte nelle quali si trova il settore, inoltre, fanno sì che la stabilizzazione lavorativa diventi sempre più difficile per le figure più deboli e meno qualificate. All interno delle forme di lavoro atipico, la percentuale più elevata di utilizzo del tempo parziale la troviamo, come prevedibile, tra le lavoratrici, per le quali gli avviamenti part-time risultano doppi rispetto alla media (10,8%). 17 La classificazione delle qualifiche utilizzata in questo caso è quella internazionale Isco-88. 1) Colletti bianchi ad alta qualificazione: dirigenti, professioni intellettuali e intermedie (tecnici). 2) Colletti bianchi a bassa qualificazione: le professioni esecutive relative all amministrazione e quelle relative alle vendite e ai servizi per le famiglie. 3) Colletti blu ad alta qualificazione: artigiani, operai specializzati 4) Colletti blu a bassa qualificazione: conduttori di imp ianti, operatori di macchinari fissi, personale non qualificato. 236
29 Fig Avviamenti per tipo di contratto nel settore metalmeccanico Tempo indeterminato p.t. Tempo indeterminato f.t. Tempo determinato Cfl Apprendistato 3,4 2,5 7,8 8,2 6 7,7 34, ,6 49,5 Industria Metalmeccanico Come già accennato prima, l analisi aggregata del comparto consente di cogliere le principali tendenze che caratterizzano la domanda di lavoro; tuttavia, vista la spiccata eterogeneità del settore metalmeccanico, si è deciso di sviluppare un analisi più dettagliata della composizione della forza lavoro neoassunta, condotta utilizzando una metodologia di analisi mutuata dall economia industriale, che consente di scomporre le diverse componenti dell industria metalmeccanica in base al posizionamento lungo la filiera tecnologica del prodotto finito. Secondo la classificazione effettuata da Pavitt 18, i diversi comparti del settore metalmeccanico possono essere così definiti: Supplier dominated Specialized supplier Produzione di metalli e loro leghe Fabbricazione e lavorazione prodotti in metallo, escluse macchine e impianti Fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici Fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e per la comunicazione 18 Pavitt, K (1984), Sectoral patterns of Techcal Change: toward a Taxonomy and a Theory, in Research Policy, n
30 Science based Scale intensive Fabbricazione di macchine per ufficio, elaboratori sistemi informatici apparecchi medicali, di precisione Fabbricazione mezzi di autoveicoli Fabbricazione altri mezzi di trasporto Nell analisi per comparti useremo pertanto questa riclassificazione, presumendo che le caratteristiche di produzione e processo che distinguono ogni categoria trovino un riscontro anche nelle caratteristiche degli avviamenti e dei lavoratori avviati. Fig Avviamenti per comparti riclassificati Science based 6,5% Scale intensive 2,0% Specialized supplier 40,3% Supplier dominated 51,2% I Supplier dominated: sono i settori più tradizionali, che utilizzano l innovazione tecnologica in modo limitato e generalmente proveniente dall esterno. Come si vede dal grafico precedente questi settori assorbono oltre il 50% degli avviamenti del comparto metalmeccanico. I settori con la maggior numero di avviamenti sono quelli della fabbricazione di strutture metalliche e parti di strutture (18% di tutto il comparto) e dei lavori di meccanica generale per conto terzi (18,6%). I settori Specialized supplier svolgono la funzione di subfornitura specializzata; le imprese di questa classe hanno uno dei fattori competitivi nella capacità di sviluppare competenze specifiche. Esse rappresentano il secondo gruppo per quota di avviamenti registrati, pari al 40,3% di tutti gli occupati del comparto metalmeccanico, quasi la metà dei quali afferisce alle attività connesse alla fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici 238
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