Facoltà di Psicologia 2. Psicologia dello sport
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- Antonietta Casagrande
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1 Facoltà di Psicologia 2 Corso di Laurea Magistrale Psicologia della comunicazione e del marketing Psicologia dello sport Prova finale L effetto dell efficacia percepita personale e collettiva sulla soddisfazione dell allenatore nelle squadre di calcio semi-professionistice Relatore Prof. Fabio Lucidi Correlatore Prof. Stefano Livi Candidato Sergio Costa Anno Accademico 2009/2010 1
2 INTRODUZIONE Nell ambito dell approccio social-cognitivo, la teoria avanzata da Albert Bandura, costituisce uno dei più significativi contributi nel campo di ricerca della psicologia della personalità. Le persone contribuiscono a determinare il loro funzionamento psicosociale attraverso i meccanismi di agentività personale, ovvero, tramite la facoltà di far accadere le cose, di intervenire sulla realtà, di esercitare un potere causale. Secondo Bandura, l espressione più diretta dell agentività umana è rappresentata dall autoefficacia percepita, che corrisponde alle convinzioni che le persone hanno di essere capaci di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico e sociale (Bandura, 1986; Militello, 2005). Numerose ricerche hanno evidenziato che le convinzioni di efficacia personale risultano essere elementi decisivi del successo in una varietà di contesti di vita e di sfere del funzionamento umano, influenzando fortemente le decisioni sui tipi di attività da intraprendere e sulla natura degli ambienti da frequentare (Militello, 2005). Gli individui che più di altri riusciranno a trarre consapevolezza dall esperienza, che sapranno regolarsi, dirigersi, motivarsi, e scegliere tra percorsi di azione alternativi, che riusciranno a interpretare, anticipare e generare eventi e situazioni, ed allo stesso tempo a controllare i propri processi di pensiero e i propri stati emotivi, potranno realizzare scenari futuri desiderati e prevenire il verificarsi di quelli indesiderati, saranno inoltre in grado di far fronte ad ostacoli e insuccessi quando gli si presenteranno davanti. L ambito sportivo è uno dei tanti contesti in cui appare significativo il contributo delle credenze di efficacia personale per la spiegazione, la previsione e il cambiamento del comportamento, rivestendo quindi un ruolo critico nella regolazione dello sviluppo e del miglioramento delle competenze atletiche e nel consolidamento della prestazione di eccellenza e non solo (Bandura, 1997; Militello, 2005). Il senso di efficacia personale, infatti, risulta determinante sia in fase di preparazione e di allenamento, dove promuove la costruzione e il perfezionamento della prestazione d alto livello, sia in fase di gara, in quanto ottimizza la scelta delle strategie, l erogazione degli sforzi, e l esecuzione e l orchestrazione nelle diverse attività (Militello, 2005). Le ricerche sul ruolo delle convinzioni di efficacia nelle prestazioni sportive sono rimaste in gran parte confinate a livello individuale; tuttavia, nella maggior parte dei 4
3 casi, gli atleti non gareggiano per conto proprio, ma rappresentano elementi interdipendenti di una squadra, la cui prestazione è largamente condizionata dalla capacità del gruppo di operare in sinergia e di coordinare gli sforzi verso il perseguimento delle mete comuni. In questa prospettiva, l efficacia collettiva percepita, cioè la credenza condivisa nel potere collettivo di realizzare i fini comuni desiderati, risulta tanto determinante per il successo e per il buon funzionamento di un gruppo, quanto la fiducia nelle proprie capacità personali. È, infatti, il senso di efficacia collettiva ciò che fortemente consente ai membri di una squadra sportiva di resistere e perseverare nei periodi in cui essa fatica a realizzare risultati positivi, di affrontare ostacoli e difficoltà senza scoraggiarsi e di mostrare l impegno e la determinazione necessari a produrre buoni risultati (Bandura, 1986; Militello, 2005). Insieme alle convinzioni di efficacia personale e collettiva, altre importanti tematiche di ricerca hanno stimolato la curiosità e l interesse degli studiosi nel campo della psicologia dello sport. Fra queste, particolarmente rilevanti sono l indagine sulla personalità degli atleti e sulle dimensioni maggiormente correlate al successo nell attività agonistica; e la ricerca sulle dinamiche di gruppo e sui processi di coesione nella squadra sportiva (Militello, 2005). Il contributo empirico del presente elaborato di tesi, si rifà agli approcci teorici sopra discussi, con l intento di approfondire il ruolo che le credenze di efficacia personale e collettiva rivestono nello specifico contesto sportivo della squadra di calcio, e della relazione che tali convinzioni hanno anche con la soddisfazione dell allenatore. Attraverso la costruzione di due specifici questionari, si è cercato di valutare il grado in cui i giocatori si ritengono capaci di dominare e di gestire con successo i compiti e le difficoltà proprie della loro particolare attività agonistica, sia in quanto singoli atleti, sia in quanto squadra; le due dimensioni di efficacia percepita sono state, inoltre, messe in relazione ad altre variabili di interesse cruciale in ambito sportivo, quali la percezione della coesione di squadra, il profilo di personalità dei giocatori, e la soddisfazione generale e specifica degli allenatori. Il presente lavoro si struttura in 2 differenti capitoli: Il primo capitolo è dedicato all esposizione della teoria socio-cognitiva di Albert Bandura, analizzando soprattutto le caratteristiche, le componenti, le fonti ed i processi dell autoefficacia percepita. Successivamente viene indagato il ruolo delle convinzioni 5
4 di efficacia personale e collettiva nello specifico ambito sportivo, e le varie teorie e ricerche svolte negl ultimi 40 anni; inoltre è stato dato ampio spazio alle varie dinamiche di gruppo, fondamentali all interno degli sport di squadra, evidenziando nello specifico l importanza ed il ruolo della coesione. Il secondo capitolo è dedicato, invece, alla presentazione di una ricerca empirica realizzata al fine di valutare le convinzioni di efficacia personale e collettiva nel gioco del calcio in relazione alla soddisfazione dell allenatore, esaminando poi l influenza che su di esse hanno le dimensioni personali degli atleti e la coesione di squadra. La valutazione delle convinzioni di efficacia personale e collettiva innesca un processo di riflessione sulle proprie capacità e su quelle della squadra in grado di stimolare il giocatore a prendere consapevolezza, ad elaborare o rivedere i giudizi relativi ad aspetti centrali della pratica del proprio sport, i quali possono non essere oggetto di riflessione e valutazione abituale e costante. 6
5 CAPITOLO 1 "A man who doubts himself is like a man who would enlist in the ranks of his enemies and bear arms against himself. He makes his failure certain by himself being the first person to be convinced of it. Alexandre Dumas 1.1 LA TEORIA SOCIAL COGNITIVA DI ALBERT BANDURA Nell ambito delle teorie social-cognitive, quella di Bandura è sicuramente quella che ha portato all interno della psicologia della personalità il contributo più significativo in quanto caratterizzata da una vasta portata teorica e pratica. Essa ha infatti ampliato le conoscenze sui processi di apprendimento, richiamando l'attenzione sui diversi modi in cui le esperienze sociali contribuiscono alla personalità e alla regolazione della condotta (Militello, 2005). Nella teoria socio-cognitiva l agentività umana opera all interno di una struttura causale interdipendente che coinvolge una causazione reciproca triadica (Bandura, 1986). Questo principio stabilisce che il funzionamento della persona deriva dalle complesse interazioni che hanno luogo fra tre fattori strettamente correlati: l ambiente fisico e sociale, i sistemi cognitivi e affettivi, che costituiscono la persona, e il comportamento individuale. Ognuno di questi fattori si influenza reciprocamente in modo bidirezionale, il che non significa che essi abbiano lo stesso peso, ma piuttosto che la loro relativa influenza varierà a seconda delle attività e delle circostanze. Sistema del sè Comportamento Ambiente 1. L interazione bidirezionale sistema del sé - comportamento riflette le transazioni che hanno luogo tra pensieri, stati affettivi e moduli comportamentali. Così, se da un lato, le credenze, le aspettative, gli obiettivi e le intenzioni delle persone orientano e dirigono la loro condotta, dall altro le conseguenze delle loro stesse azioni contribuiscono a determinare i loro pattern di pensiero e le loro risposte 7
6 affettivo-emozionali (Bandura, 1986). Il sistema del sé comprende anche le caratteristiche biologiche personali, quali sesso, etnia, predisposizione genetica, inoltre, le strutture fisiche, sensoriali e neurali influenzano ampiamente il comportamento e questo, a sua volta, può modificare i sistemi sensoriali e cerebrali (Greenough, Black e Fallace, 1987); 2. La reciproca relazione tra sistema sé - ambiente riguarda le interazioni che si realizzano tra le caratteristiche personali e quelle ambientali. Le influenze ambientali, attraverso la persuasione sociale, il modellamento e l insegnamento, sviluppano e modificano le competenze cognitive, i sistemi di credenze e le disposizioni emozionali (Bandura, 1986); dall altro lato, quelle personali evocano differenti reazioni dal loro ambiente sociale, che dipendono dalle loro caratteristiche fisiche osservabili quali: l età, il sesso, la razza, e dai loro ruoli o status conferiti socialmente. In questo processo le aspettative, le convinzioni e le conoscenze sono sviluppate e modificate dalle influenze sociali e dalla struttura fisica dell ambiente; 3. Infine, nel segmento comportamento - ambiente del sistema triadico il comportamento influenza l ambiente ed è al contempo influenzato dalle stesse condizioni ambientali che egli contribuisce a determinare (Bandura, 1986). La scelta dell individuo di compiere determinate azioni anziché altre in determinate situazioni, non è completamente e involontariamente determinata da eventi ambientali, ma piuttosto si avvale del pensiero riflessivo attraverso il quale viene esercitata buona parte dell autoinfluenza (Bandura, 2000). L esercizio della facoltà umana di produrre effetti implica la capacità di comportarsi in modo diverso da quello dettato dalle forze ambientali, piuttosto che credere inevitabilmente ad esse. Nelle situazioni in cui ci si sente attratti da qualcosa o costretti a fare qualcosa, l agentività personale si esprime nella possibilità di astenersi dal compiere certi atti. Le persone costruiscono standard personali che poi utilizzano per guidare, motivare e regolare il loro comportamento (Bandura, 1986). L autostima anticipatoria per azioni che corrispondono agli standard personali e l autobiasimo anticipatorio per le azioni che non vi corrispondono sono fattori che regolano ad esempio il comportamento. Le persone fanno ciò che da loro un senso di soddisfazione e di valore personale e si astengono, invece, dal compiere atti che violano i loro standard personali, per evitare l autobiasimo (Bandura, 2000). 8
7 Le analisi psicologiche dei meccanismi di agentività personale, dimostrano che le persone contribuiscono a realizzare il futuro desiderato sia utilizzando strategie cognitive e autoincentivi sia scegliendo e costruendo ambienti adatti ai loro propositi (Bandura, 1986). Quanto maggiori saranno la preveggenza, la competenza e i mezzi di autoinfluenza, tanto più si riuscirà a ottenere ciò a cui si aspira. Il secondo principio chiave della teoria social-cognitiva di Bandura riguarda quei meccanismi cognitivi attraverso i quali le persone sviluppano abilità e competenze sociali, conoscono e si adattano all ambiente, valutano e regolano comportamenti, esperienze e sentimenti, cercando di gestire al meglio il proprio rapporto con la realtà, le capacità umane di base. Le capacità di base originariamente individuate sono cinque (Bandura, 1989): 1. Capacità di simbolizzazione: consente di trasformare in simboli di tipo verbale e immaginativo le esperienze e può essere considerato come un potente strumento per comprendere e governare il proprio ambiente. La capacità di simbolizzazione consente all individuo di trarre numerosi vantaggi, in primo luogo gli permette di regolare il proprio comportamento attraverso l anticipazione di azioni e delle loro conseguenze. In ambito sportivo, ad esempio, il fatto che l atleta immagini di svolgere correttamente una certa attività, migliora sia lo sviluppo che l esecuzione di abilità motorie, questo ovviamente se associato oltre che al possesso delle necessarie abilità anche alle convinzioni. Inoltre, la capacità di simbolizzazione consente di comunicare con gli altri, di produrre idee che trascendono l esperienza sensoriale, di porsi degli obiettivi e questo è essenziale non solo ai fini dell apprendimento, ma anche per la motivazione; 2. Capacità di apprendere per imitazione (esperienza vicaria): è la capacità di assimilare conoscenze ed abilità tramite l osservazione del comportamento altrui e la rilevazione delle conseguenze che esso genera. In ambito sportivo questo è un fattore molto importante perché vedere persone, con competenze simili alle proprie, che eseguono con successo una certa attività accresce la convinzione di poter effettuare a sua volta quella particolare azione. Allo stesso modo, il fatto di vedere persone, con competenze presumibilmente simili alle proprie, fallire nonostante la profusione di impegno riduce i giudizi 9
8 di autoefficacia degli osservatori e ne diminuisce l impegno. Attraverso l osservazione si impara a perfezionare le proprie abilità confrontando le proprie prestazioni con quelle altrui e individuando le strategie e le soluzioni migliori che conducono al successo; 3. Capacità di previsione: corrisponde alla capacità di proiettarsi nel futuro per anticiparne gli eventi, trascendendo i vincoli del passato e del presente. Gli individui stabiliscono standard personali, anticipano le probabili conseguenze dei loro comportamenti e selezionano e realizzano corsi d azione volti a produrre risultati desiderati e ad evitare quelli indesiderati. La capacità d anticipazione è legata alla simbolizzazione in quanto è il processo che permette di rappresentare eventi futuri; 4. Capacità di autoregolazione: si riferisce alla capacità di stabilire obiettivi e di valutare le proprie azioni facendo riferimento a standard interni di prestazione. Le persone possiedono capacità autoregolatorie che permettono loro di monitorare e governare la propria condotta, i processi di pensiero, gli stati affettivi. In assenza di tale capacità le persone cambierebbero continuamente direzione, non avendo un principio stabile a cui rifarsi; 5. Capacità di autoriflessione: consente di analizzare le proprie esperienze e di pensare ai propri stessi processi di pensiero. Riflettendo sulle loro esperienze e su ciò che sanno, le persone possono arrivare a una generica conoscenza su se stessi e sul mondo che le circonda (Caprara, 1997). Nella prospettiva socialcognitiva, le persone non sono semplicemente agenti del proprio sviluppo, ma anche autoesaminatori del loro stesso funzionamento. È in parte valutando la propria efficacia che gli individui scelgono cosa fare, quanto sforzo mettere nelle attività e quanto perseverare di fronte agli ostacoli e ai fallimenti. Queste capacità, pur essendo funzionalmente distinte, operano in sinergia. Le persone, infatti, regolano la propria vita emotiva e sociale grazie al sistema interagente di processi autoreferenziali che derivano dalle capacità di base. Stabilire obiettivi, monitorare il comportamento in funzione di standard personali, prevedere gli esiti delle proprie azioni, valutare e riflettere sulle capacità di affrontare le sfide future, consentono alle persone di esercitare quella autoinfluenza alla base dei processi di causazione reciproca e rendono possibile il ruolo attivo dell uomo. 10
9 1.2 IL SENSO DI EFFICACIA NELLA TEORIA SOCIOCOGNITIVA Nel corso degli anni sono state proposte molteplici teorie riguardo alla capacità di esercitare un controllo sugli eventi, data la notevole importanza di questa funzione nella vita umana. Il livello di motivazione, gli stati affettivi e i comportamenti delle persone sono basati più sulle proprie convinzioni che sulla realtà oggettiva delle cose (Bandura, 1996). La maggiorparte delle teorie sostengono che gli individui sono spinti a controllare gli eventi della loro vita tramite una pulsione innata. Queste teorie limitano l interesse per il processo di sviluppo dell autoefficacia, in quanto le persone verrebbero al mondo già completamente dotate di essa. Il fatto che quasi tutte le persone cerchino di esercitare almeno un minimo di influenza su alcune delle cose che hanno un effetto su di loro, però, non indica necessariamente l esistenza di un fattore motivante innato (Militello, 2005). Con la scoperta dell autoefficacia percepita prende corpo la nuova teoria sociale cognitiva, e con essa la convinzione di una mente proattiva, di un pensiero autoreferenziale, di un sistema personale di autoregolazione: cioè di una personalità attivamente impegnata a trasformare l ambiente che crea le condizioni per la sua esistenza ed il suo sviluppo (Bandura, 1997). Le persone contribuiscono a determinare il loro funzionamento psicosociale attraverso i meccanismi di agentività (agency) umana, influenzando intenzionalmente il proprio sviluppo personale e le circostanze della propria vita. La caratteristica essenziale dell agentività è la facoltà di generare azioni mirate a determinati scopi. Secondo il concetto di agentività personale, le persone si fanno agenti del loro comportamento, in quanto capaci di produrre un effetto, infatti se le persone non credessero di poter produrre con le loro azioni gli effetti che desiderano, avrebbero pochi stimoli ad agire. (Bandura, 1995). Bandura identifica nel senso di efficacia l'elemento chiave per l'analisi dell'agentività umana, in quanto dà una misura della capacità di orchestrare al meglio le proprie condotte e, perciò, le proprie relazioni con la realtà nei diversi contesti in cui si declina l attività individuale (Caprara, 2001). Il senso di Autoefficacia corrisponde alle convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati (Bandura, 1997). 11
10 Tali convinzioni giocano un ruolo molto importante nei vari contesti dell esperienza individuale, dal momento che i modi in cui le persone decidono di agire e gli scopi che si prefiggono sono fortemente regolati da come e da quanto esse ritengano di essere capaci di affrontare le situazioni in cui si trovano. La motivazione ad agire e ad impegnarsi, infatti, trova scarsi stimoli se manca la percezione di essere all altezza o di avere buone probabilità di successo. Si possono individuare tre variabili che distinguono il costrutto di autoefficacia: il livello, inteso come la difficoltà del compito da intraprendere e l aspettativa di portarlo a termine; la forza, intesa come il sentimento di fiducia nelle proprie capacità relative al superamento del compito ed infine l ampiezza, relativa al settore di cui il compito fa parte. L autoefficacia è il mediatore tra l individuo e la sua azione, e per Bandura influenza le attività che si intraprendono, lo sforzo che si fa, la perseveranza nonché le reazioni emotive legate all azione e all esito di essa. Bisogna notare, però, come il concetto di autoefficacia si differenzia, ad esempio, da quello di autostima per il fatto che riguarda giudizi di capacità personale, ovvero quanto una persona si sente capace di fare una determinata cosa, mentre il concetto di autostima riguarda giudizi di valore personale. Spesso però, erroneamente, vengono usati in modo intercambiabile. Tuttavia, non c è una relazione definita fra le convinzioni circa le proprie capacità e il fatto di piacersi o non piacersi, una persona può giudicarsi irrimediabilmente inefficace in una data attività senza per questo patire una qualsiasi perdita di autostima (Bandura, 2000). Talvolta, anche il locus of control viene erroneamente scambiato per l autoefficacia percepita, in quanto consiste nel grado in cui si ritiene che gli eventi siano determinati dalle proprie azioni o, piuttosto, da una forza al di fuori del proprio controllo. Un alto locus of control non coincide necessariamente con un elevato senso di benessere, a volte infatti i soggetti possono lo stesso sentirsi scoraggiati perché ritengono di essere privi dell efficacia personale necessaria per produrre prestazione di livello superiore. Bandura, inoltre, distingue i giudizi sulla self-efficacy dalle aspettative per i risultati. La self-efficacy è una valutazione della propria abilità nel compiere un azione di un certo livello, mentre l aspettativa per i risultati riguarda la valutazione dei comportamenti che condurranno ai risultati desiderati. Ad esempio, una donna può credere che correndo una maratona in meno di due ore otterrà riconoscimenti sociali, denaro, soddisfazione personale (aspettativa), ma può chiedersi se sia realmente in grado di correre così veloce (ipotesi di efficacia) (Lombardo et al., 1994). 12
11 Sebbene il comportamento sia meglio previsto se si considerano sia le opinioni individuali sui propri risultati che quelli sulla self-efficacy, Bandura (1986) sostiene che quando le ipotesi sulla propria efficacia sono verificate, esse spiegano gran parte della variabilità circa il tipo di risultati che la persona si aspetta LE FONTI DELLE CONVINZIONI DI EFFICACIA Le convinzioni delle persone riguardo alla propria efficacia costituiscono uno degli aspetti principali dell autoconoscenza, e si possono originare da 4 fonti principali: Figura 2 Fonti dell autoefficacia percepita Esperienza diretta Esperienza vicaria Persuasione verbale Stati fisiologici Convinzioni di autoefficacia 1. l esperienza di gestione efficace (esperienza diretta), costituisce la via più proficua per acquisire un forte senso di efficacia (Bandura, 1982). I successi, infatti, determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale, i fallimenti, invece, la indeboliscono, in particolar modo qualora si verifichino prima del costituirsi di un saldo senso di efficacia. Se le persone sperimentano solo facili successi, però, in seguito tenderanno ad aspettarsi risultati rapidi, e si scoraggeranno facilmente di fronte agli insuccessi. Affinché il senso di efficacia sia resiliente, è necessario invece un tipo di esperienza diversa, e cioè quella del superamento di ostacoli grazie ad un impegno perseverante. Le difficoltà e le regressioni sono utili perché insegnano che normalmente, per avere successo, bisogna continuare ad impegnarsi, e permettono di imparare a trasformare gli insuccessi in successi, affinando la propria capacità di controllare gli eventi. Numerose ricerche hanno dimostrato come il padroneggiamento attraverso l azione diretta produce convinzioni di efficacia più forti e generalizzate rispetto ai mezzi di influenza basati soltanto su esperienza vicarie, stimolazione cognitiva o insegnamento verbale. Bisogna notare, però, come i cambiamenti del senso di efficacia dipendono, più che dalle prestazioni in sé, dall elaborazione cognitiva delle 13
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