Capitolo 4. Grafi Planari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 4. Grafi Planari"

Transcript

1 Capitolo 4 Grafi Planari Per facilitare la trattazione dei grafi planari iniziamo dal seguente problema: tre acerrimi nemici hanno tre case vicine ed hanno contemporaneamente la necessità di doversi allacciare le loro abitazioni alle forniture di energia elettrica, gas ed acqua. Per evitare qualsiasi discussione esigono che nessuna delle connessioni di ognuno di loro si intersechi in qualunque punto con quelle degli altri due. La situazione è rappresentata in Figura 4.1. Il problema posto può essere modellato mediante un grafo bipartito completo K 3,3 (vedi Figura 4.2) e quindi la domanda che ci vogliamo porre è la seguente: è possibile disegnare K 3,3 senza intersezioni tra gli archi? In questa sezione ci occuperemo della trattazione dei grafi che possono essere disegnati su di un piano senza intersezioni tra archi e dimostreremo che il problema dei tre nemici non ha soluzione. elettricità gas acqua Figura 4.1: Il problema dei tre nemici. 51

2 52 CAPITOLO 4. GRAFI PLANARI elettricità gas acqua Figura 4.2: Connessioni per il problema dei tre nemici. 4.1 Grafi sul piano I concetti che verranno esposti si basano sulla semplice osservazione che ogni curva chiusa disposta su di un piano divide il piano stesso in due regioni distinte, ovvero la regione interna alla curva e la regione esterna alla curva. Questa osservazione elementare ha senso se ci limitiamo ad una trattazione semplice della Teoria dei Grafi, mentre, se volessimo fornire maggiori dettagli, dovremmo introdurre concetti di topologia che esulano dagli scopi di queste note. Il lettore che volesse approfondire questi argomenti può trovare una trattazione più approfondita in [5] e [13]. Proposizione K 5 e K 3,3 non possono essere disegnate sul piano senza intersezioni tra archi. Dimostrazione: Consideriamo un disegno di K 5 sul piano come in Figura 4.3 e consideriamo un ciclo ricoprente C. Se non ci sono intersezioni, allora C è disegnato come una curva chiusa e le corde di C possono essere disegnate fuori e dentro tale curva. Due corde sono in conflitto se i loro estremi in C sono alternati e se ciò accade è possibile disegnarne una internamente a C ed una esternamente a C. Se il ciclo è di lunghezza cinque, due corde possono essere tracciate internamente e due esternamente, ma dato che ci sono cinque corde se ne deduce che è impossibile completare il disegno.

3 4.1. GRAFI SUL PIANO 53 K 5 K 3,3 Figura 4.3: K 5 e K 3,3. Analogamente, nel disegno di K 3,3 della Figura 4.3 ci sono tre corde in mutuo conflitto nel ciclo esterno di lunghezza sei e quindi la corda rimanente rende impossibile il completamento del disegno. Definizione Il disegno di un grafo G(V, E) è una funzione f definita su V E tale che f : v V f(v), e E f(e). Un punto f(e) f(e ) è chiamato intersezione. Quindi, per disegno di un grafo intendiamo una funzione che assegna ad ogni vertice v un punto f(v) del piano ed assegna ad ogni arco e di vertici u e v una curva f(e). Si può osservare che possiamo utilizzare G come nomenclatura sia per un grafo che per il suo disegno; questo perché le relazioni di adiacenza sono chiaramente rispettate e, quindi, un disegno del grafo G può essere visto come un membro della classe di isomorfismo contente G. Dato un disegno di un grafo G, possiamo pensare di spostare gli archi sul piano in modo da assicurarci che non esistano tre archi che abbiano un punto interno in comune, che un arco contiene solo i vertici che costituiscono i suoi estremi e che non ci sono archi tra di loro tangenti. Nel seguito considereremo solo disegni con tali proprietà. Definizione Un grafo G si definisce planare se ha un disegno senza intersezioni. Tale disegno è un embedding planare di G. Un grafo piano è un particolare embedding planare di un grafo planare.

4 54 CAPITOLO 4. GRAFI PLANARI Il termine embedding 1 planare ribadisce il fatto che il disegno di un grafo G sul piano è composto da punti del piano stesso, definiti dalla funzione f. Di conseguenza, allo stesso grafo G possono corrispondere differenti funzioni che definiscono embedding diversi. Un embedding planare divide il piano in parti che saranno ora oggetto del nostro studio. Definizione Un insieme aperto nel piano è un insieme A R 2 tale che p A, r : p r < ɛ, ɛ > 0, r A. Definizione Una regione è un insieme aperto A che contiene una poligonale di estremi u e v, u, v A. Definizione Le facce F i di un grafo planare sono le regioni massimali del piano che contengono punti del piano che non sono interessati dall embedding planare. Sulla base di questa definizione, un grafo planare partiziona il piano in un numero di regioni mutuamente disgiunte che sono quelle racchiuse all interno delle poligonali dell embedding, più la faccia esterna, ovvero la faccia illimitata costituita dalla restante parte di piano. F 1 F 2 F 3 F 4 Figura 4.4: La facce di un grafo planare. Per esempio, considerando l embedding planare di Figura 4.4, questo divide il piano in quattro regioni costituite dall insiemi aperti con frontiera gli archi di G e che definiscono le facce triangolari F 1 e F 2, la faccia quadrata F 3 ed infine la faccia esterna F Grafi duali Da ogni grafo planare G è possibile costruire un grafo planare duale G ad esso legato. 1 In inglese il termine embedding significa incastrato, incastonato.

5 4.2. GRAFI DUALI 55 Definizione Il grafo duale G (V, E ) di un grafo piano G(V, E) è un grafo piano che ha i vertici corrispondenti con le facce di G, mentre i suoi archi corrispondono a quelli di G nel seguente modo: se e = (u, v) è un arco di G con facce X da un lato e Y dall altro, allora i vertici dell arco duale e E sono x ed y che rappresentano le facce X ed Y di G. Il grado del vertice x V è uguale al numero di archi frontiera della faccia X di G. x e u e v y Figura 4.5: Costruzione del duale. La Figura 4.5 schematizza questo processo, mostrando la costruzione degli archi nel grafo duale. Utilizzando questo metodo, si può costruire per esempio il duale di K 4 e si può notare come le sue quattro facce portino ad ottenere un duale che è ancora K Proprietà dei grafi planari e Formula di Eulero Nel processo di costruzione dei grafi duali può verificarsi la comparsa di loop ed archi multipli. Per esempio, la costruzione del duale (rappresentato con i vertici bianchi e archi tratteggiati) per l embedding in Figura 4.6 porta ad avere due vertici, uno per la faccia interna triangolare ed uno per la faccia esterna, ed archi corrispondenti alle frontiere tra le diverse facce. Figura 4.6: Un esempio di grafo G e del suo duale G.

6 56 CAPITOLO 4. GRAFI PLANARI È da notare che i loop si formano in corrispondenza di un bridge dato che le facce sui due lati sono le stesse, mentre archi multipli si hanno in corrispondenza di facce che hanno più di un arco frontiera in comune. Basandoci su ragionamenti simili possiamo provare che il duale del duale (G ) è isomorfo a G se e soltanto se G é connesso. Figura 4.7: Esempio di due embedding planari con duali non isomorfi. Definizione La lunghezza l(f i ) di una faccia F i in un grafo G planare é pari alla lunghezza del walk chiuso che é frontiera della faccia. Per esempio nel grafo in alto nella Figura 4.7, le lunghezze delle facce sono rispettivamente 3, 6, 7, mentre nel grafo in basso le lunghezze sono 3, 4, 9. In entrambe i casi si può notare che la somma fa 16, cioè il doppio del numero degli archi. Questo suggerisce la seguente proposizione: Proposizione Se l(f i ) denota la lunghezza della faccia F i del grafo piano G, allora 2m(G) = l(f i ). Dimostrazione: La lunghezza delle facce corrisponde al grado dei vertici duali relativi e, dato che m(g) = m(g ), la formula 2m(G) = l(f i ) altro non è che una diversa forma del Lemma (lemma handshaking).

7 4.2. GRAFI DUALI 57 Questa proposizione evidenzia che le relazioni relative a grafi piani connessi diventano relazioni per il loro duale quando scambiamo il ruolo dei vertici e delle facce. Infatti, archi incidenti su vertici diventano archi frontiera di una faccia e viceversa; analoga cosa si verifica per il ruolo della lunghezza delle facce e grado dei vertici. Un ulteriore relazione si può presentare nella colorazione dei vertici di G in termini di G. Di fatto, gli archi di G rappresentano frontiere condivise tra facce di G, quindi il numero cromatico di G eguaglia il numero di colori necessari per colorare le facce di G. Dato però che il duale del duale di un grafo piano connesso è il grafo originale, allora 4 colori sono sufficienti per colorare correttamente le regioni di ogni grafo planare se e soltanto se ogni grafo planare ha numero cromatico al più 4. Continuando nella nostra caratterizzazione dei grafi planari, dimostriamo il seguente teorema. Teorema Le seguenti affermazioni sono equivalenti per un grafo piano G: 1. G é bipartito; 2. ogni faccia di G ha lunghezza pari; 3. il duale G è euleriano. Dimostrazione: (1) (2) Se il grafo é bipartito, allora per il Teorema non ho cicli dispari e quindi il contributo alla misura della lunghezza di una faccia è sempre pari. (2) (1) Consideriamo il ciclo C nel grafo G di Figura 4.8. Dato che non ho intersezioni tra archi, allora C é una curva chiusa che racchiude la regione F ed inoltre tutte le regioni di G o sono completamente all interno della regione F o completamente all esterno; se sommo la lunghezza delle regioni contenute in F ottengo un numero pari, per ipotesi. Questa somma contiene sia archi di C, che contano una sola volta, sia ogni arco contenuto in F, contati due volte (perché insistono su due facce). Sottraendo a tale somma i contributi degli archi contenuti in F deve rimanere ancora una quantità pari; quindi C ha lunghezza pari e da ciò consegue la bipartibilità di G.

8 58 CAPITOLO 4. GRAFI PLANARI C Figura 4.8: Il ciclo C evidenziato per la dimostrazione del teorema. (2) (3) Il grafo duale G è connesso ed il grado dei sui vertici corrisponde alla lunghezza delle facce che è pari. La tesi segue subito dal Teorema Dimostriamo ora la Formula di Eulero che rappresenta uno dei più importanti risultati per i grafi planari e che mette in relazione vertici, archi e facce. Teorema (Eulero, 1758) Se un grafo piano G connesso ha esattamente n vertici, m archi e f facce, allora n m + f = 2 (4.1) Dimostrazione: Dimostriamo il teorema per induzione. Per n = 1, se m = 0 allora la formula vale ( = 2), mentre qualunque inserimento di un arco aggiunge un loop che porta ad avere un arco in più ed una faccia in più; dato che questi ultimi nella formula si elidono, questa vale qualunque sia il numero di archi. e Figura 4.9: Contrazione dell arco e. Per ipotesi induttiva, affermiamo che il teorema sia valido per m 1, G connesso. Allora, se il grafo è connesso, posso trovare un arco e che non è un loop. Se contraggo tale arco come in Figura 4.9 ottengo un nuovo grafo G con n = n 1 vertici, m = m 1 archi

9 4.3. ESERCIZI 59 e f = f facce. Per l ipotesi induttiva posso scrivere che: n m + f = (n 1) (m 1) + f = n m + f = 2 Il teorema di Eulero ha notevoli implicazioni nello studio dei grafi planari e ci porta a dire, per esempio, che tutti gli embedding planari di un grafo connesso G hanno lo stesso numero di facce o che, sebbene il duale dipenda dal particolare embedding scelto, il numero dei vertici del duale è invece indipendente. La formula di Eulero può essere generalizzata al caso di grafi k-connessi attraverso la formula n m + f = k Caratterizzazione dei grafi planari Un problema molto importante è, dato un grafo G qualunque, capire se questo possiede un embedding in un piano, ovvero se è planare. Data l importanza pratica dei grafi planari, che compaiono in molte modellizzazioni nella produzione industriale e nella progettazione dei circuiti VLSI, occorre trovare un modo efficace per certificare la planarità. Un importante risultato che fornisce un test di planarità è il Teorema di Kuratowski, che in forma semplificata ha il seguente enunciato. Teorema (Kuratowski, 1930) Un grafo è planare se e solo se non contiene K 5 o K 3,3. La dimostrazione di questo importante risultato esula dagli scopi di queste note. Il lettore interessato potrà trovare una completa trattazione su [5]. 4.3 Esercizi Es Dato K 2,4 dire se esiste un possibile embedding planare. Se si, disegnarlo e costruire il suo grafo duale.

10 60 CAPITOLO 4. GRAFI PLANARI Es Dato il grafo in figura, disegnare il suo grafo duale. Dire quante sono le facce e validarlo con la legge di Eulero. Es A partire dal grafo dell esercizio precedente, connettere il grafo con un singolo bridge e quindi costruire il duale. Dire quante sono le facce e applicare la legge di Eulero. Es Fornire un esempio di un grafo in grado di dimostrare che G è non isomorfo a G. Es E possibile disegnare un grafo planare semplice con 3 vertici e 4 facce? Perché? Se è possibile, disegnarlo. Es E possibile disegnare un grafo planare semplice con 4 vertici e 4 facce? Perché? Se è possibile, disegnarlo. Es E possibile disegnare un grafo planare semplice con 6 facce e 5 vertici? Se si, disegnarlo. Es E sempre possibile disegnare un grafo planare con n > 2 vertici e 3n 6 archi? Es Dato un grafo semplice e connesso, una condizione necessaria per la planarità è che sia m 3n 6. É possibile disegnare un grafo planare di 11 nodi in cui ogni nodo ha grado almeno pari a 5? Perché?

OSTRUZIONI SUI GRAFI. Alcune ostruzioni per l esistenza di grafi con dato score 1) Vale il seguente lemma

OSTRUZIONI SUI GRAFI. Alcune ostruzioni per l esistenza di grafi con dato score 1) Vale il seguente lemma OSTRUZIONI SUI GRAFI Alcune ostruzioni per l esistenza di grafi con dato score 1) Vale il seguente lemma Lemma 1. Se G = (V, E) è un grafo finito con n vertici allora deg(v) n 1, v V. Dal lemma segue che

Dettagli

Grafi e gruppo fondamentale di un grafo

Grafi e gruppo fondamentale di un grafo Grafi e gruppo fondamentale di un grafo Note per il corso di Geometria IV (relative alla parte dei 6 crediti) Milano, 2010-2011, M.Dedò Come trovare un grafo omotopicamente equivalente all'oggetto 3d raffigurato

Dettagli

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Esercizio 1.12 Per dimostrare che per ogni funzione esiste una formula in cui compaiono le variabili tale che la corrispondente

Dettagli

11. Misure con segno.

11. Misure con segno. 11. Misure con segno. 11.1. Misure con segno. Sia Ω un insieme non vuoto e sia A una σ-algebra in Ω. Definizione 11.1.1. (Misura con segno). Si chiama misura con segno su A ogni funzione ϕ : A R verificante

Dettagli

LA MATEMATICA DELLE RELAZIONI SOCIALI

LA MATEMATICA DELLE RELAZIONI SOCIALI LA MATEMATICA DELLE RELAZIONI SOCIALI ALESSIO TORTI SILVIA LAZZARI FRANCESCA GERACE FLAVIA VICICONTE ABSTRACT. Nell articolo si analizzano, utilizzando la teoria dei grafi, le diverse configurazioni che

Dettagli

Introduzione ai grafi

Introduzione ai grafi TFA A048 Anno Accademico 2012-13 Outline Cenni storici sui grafi Nozioni introduttive: cammini, connessione, alberi, cicli Cammini di costo minimo Origini storiche La nascita della teoria dei grafi risale

Dettagli

Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi

Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi A. Laudani 12 ottobre 2005 I grafi costituiscono uno strumento matematico che permette di descrivere e schematizzare una grande varietà di problemi

Dettagli

C7. Circonferenza e cerchio

C7. Circonferenza e cerchio 7. irconferenza e cerchio 7.1 Introduzione ai luoghi geometrici Un luogo geometrico è l insieme dei punti del piano che godono di una proprietà detta proprietà caratteristica del luogo geometrico. Esempio

Dettagli

Curve e lunghezza di una curva

Curve e lunghezza di una curva Curve e lunghezza di una curva Definizione 1 Si chiama curva il luogo geometrico dello spazio di equazioni parametriche descritto da punto p, chiuso e limitato. Definizione 2 Si dice che il luogo C è una

Dettagli

Proporzioni tra grandezze

Proporzioni tra grandezze Definizione Due grandezze omogenee A e B (con B 0) e altre due grandezze omogenee C e D (con D 0) si dicono in proporzione quando il rapporto tra le prime due è uguale al rapporto tra la terza e la quarta

Dettagli

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine 1. Risoluzione Definitione 1.1. Un letterale l è una variabile proposizionale (letterale

Dettagli

La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni

La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni Lorenzo Lami Definizione 1 (Filtro). Dato un insieme X, si dice filtro su X una collezione F di sottoinsiemi di X tali che: X F; / F; A F, B

Dettagli

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor Il teorema del valor medio di Lagrange, valido per funzioni reali di una variabile reale, si estende alle funzioni reali di più variabili. Come si vedrà, questo

Dettagli

Dai ponti di Königsberg al postino cinese

Dai ponti di Königsberg al postino cinese Dai ponti di Königsberg al postino cinese Mauro Passacantando Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo, Pisa mpassacantando@di.unipi.it M. Passacantando TFA 2012/1 - Corso di Ricerca Operativa Università

Dettagli

Gli insiemi N, Z e Q. I numeri naturali

Gli insiemi N, Z e Q. I numeri naturali Università Roma Tre L. Chierchia 1 Gli insiemi N, Z e Q Il sistema dei numeri reali (R, +,, ) può essere definito tramite sedici assiomi: quindici assiomi algebrici (si veda ad esempio 2.3 in [Giusti,

Dettagli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Il Principio di induzione matematica è una tecnica di dimostrazione che permette la dimostrazione simultanea di infinite affermazioni.

Dettagli

Appunti sui Codici di Reed Muller. Giovanni Barbarino

Appunti sui Codici di Reed Muller. Giovanni Barbarino Appunti sui Codici di Reed Muller Giovanni Barbarino Capitolo 1 Codici di Reed-Muller I codici di Reed-Muller sono codici lineari su F q legati alle valutazioni dei polinomi sullo spazio affine. Per semplicità

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Complemento 1 Gli insiemi N, Z e Q

Complemento 1 Gli insiemi N, Z e Q AM110 Mat, Univ. Roma Tre (AA 2010/11 L. Chierchia) 30/9/10 1 Complemento 1 Gli insiemi N, Z e Q Il sistema dei numeri reali (R, +,, ) può essere definito tramite sedici assiomi: quindici assiomi algebrici

Dettagli

Le sezioni piane del cubo

Le sezioni piane del cubo Le sezioni piane del cubo Versione provvisoria 11 dicembre 006 1 Simmetrie del cubo e sezioni speciali Sezioni speciali si presentano in corrispondenza di piani perpendicolari agli assi di simmetria del

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

Eulero e i poliedri V + F - S = 2. è nota la relazione. V = numero dei vertici. F = numero delle facce. S = numero degli spigoli. perché?

Eulero e i poliedri V + F - S = 2. è nota la relazione. V = numero dei vertici. F = numero delle facce. S = numero degli spigoli. perché? 1 Eulero e i poliedri è nota la relazione V + F - S = 2 V = numero dei vertici F = numero delle facce S = numero degli spigoli perché? per quali poliedri? conseguenze? 2 Perché V + F - S = 2? Vari modi

Dettagli

Esercizi. y = x 2 1 (t x). Essa interseca la parabola quando y = t 2 cioé. 1, t = x. (t + x) = 1. x 2 1 2x (t x) = t2, (t x)(t + x) = 1.

Esercizi. y = x 2 1 (t x). Essa interseca la parabola quando y = t 2 cioé. 1, t = x. (t + x) = 1. x 2 1 2x (t x) = t2, (t x)(t + x) = 1. Esercizi Esercizio. Consideriamo nel piano xy la parabola y = x. Discutere il problema di trovare, tra tutte le corde che congiungono due punti sulla parabola tali che in una delle due estremità la corda

Dettagli

Anno 2. Poligoni inscritti e circoscritti: proprietà e teoremi sui poligoni principali

Anno 2. Poligoni inscritti e circoscritti: proprietà e teoremi sui poligoni principali Anno 2 Poligoni inscritti e circoscritti: proprietà e teoremi sui poligoni principali 1 Introduzione In questa lezione tratteremo i poligoni inscritti e circoscritti a una circonferenza, descrivendone

Dettagli

La circonferenza e il cerchio

La circonferenza e il cerchio La circonferenza e il cerchio Def. Circonferenza Si dice circonferenza una linea piana chiusa formata dall insieme dei punti che hanno la stessa distanza da un punto detto centro. Si dice raggio di una

Dettagli

8. Completamento di uno spazio di misura.

8. Completamento di uno spazio di misura. 8. Completamento di uno spazio di misura. 8.1. Spazi di misura. Spazi di misura completi. Definizione 8.1.1. (Spazio misurabile). Si chiama spazio misurabile ogni coppia ordinata (Ω, A), dove Ω è un insieme

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

Precorsi di matematica

Precorsi di matematica Precorsi di matematica Francesco Dinuzzo 12 settembre 2005 1 Insiemi Il concetto di base nella matematica moderna è l insieme. Un insieme è una collezione di elementi. Gli elementi di un insieme vengono

Dettagli

LA DISTANZA DA CENTRO RAPPRESENTA IL RAGGIO CISCUNA DELLE DUE PARTI IN CUI E DIVISA UNA CIRCONFERENZA SI CHIAMA ARCO

LA DISTANZA DA CENTRO RAPPRESENTA IL RAGGIO CISCUNA DELLE DUE PARTI IN CUI E DIVISA UNA CIRCONFERENZA SI CHIAMA ARCO LA CIRCONFERENZA LA CIRCONFERENZA E IL LUOGO DEI PUNTI EQUIDISTANTI DA UN PUNTO FISSO DETTO CENTRO LA DISTANZA DA CENTRO RAPPRESENTA IL RAGGIO UN SEGMENTO CHE CONGIUNGE DUE PUNTI DELLA CIRCONFERENZA SI

Dettagli

Algoritmi Approssimanti per -TSP

Algoritmi Approssimanti per -TSP Dispensa del corso di TAA redatta da Amati Di auro Rattà. Algoritmo 5 e APX per il problema Algoritmi Approssimanti per -TSP Definizione (TSP) Il problema del commesso viaggiatore (TSP) è definito come

Dettagli

La circonferenza e il cerchio

La circonferenza e il cerchio La circonferenza e il cerchio Def.: Si dice circonferenza una linea piana chiusa formata dall insieme dei punti che hanno la stessa distanza da un punto detto centro. Si dice raggio di una circonferenza

Dettagli

Grafi e reti di flusso

Grafi e reti di flusso Grafi e reti di flusso Molti problemi di ottimizzazione sono caratterizzati da una struttura di grafo: in molti casi questa struttura emerge in modo naturale, in altri nasce dal particolare modo in cui

Dettagli

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 10

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 10 METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA Lezione n 10 In questa lezione percorriamo gli argomenti della geometria che interessano la scuola primaria, in modo essenziale, o meglio ancora

Dettagli

Le simmetrie dei poliedri regolari

Le simmetrie dei poliedri regolari Le simmetrie dei poliedri regolari Le isometrie del piano e dello spazio sono state classificate da due illustri matematici. Per quanto riguarda il piano, il teorema di Chasles, del 8, afferma che nel

Dettagli

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI MAURIZIO CORNALBA L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I un insieme di insiemi. Il prodotto i I A i è l insieme di tutte le applicazioni α : I i I A i

Dettagli

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro.

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro. 1 I poliedri diagonale DEFINIZIONE. Un poliedro è la parte di spazio delimitata da poligoni posti su piani diversi in modo tale che ogni lato sia comune a due di essi. I poligoni che delimitano il poliedro

Dettagli

Poliedri regolari. - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: Riferimenti bibliografici: (a) e (c) non (b)

Poliedri regolari. - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: Riferimenti bibliografici: (a) e (c) non (b) Riferimenti bibliografici: Poliedri regolari - Forme Maria Dedò Ed. Zanichelli - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: (a) e (c) non (b) Definizione: Un poliedro

Dettagli

ELEMENTI DI TEORIA DEI GRAFI

ELEMENTI DI TEORIA DEI GRAFI ELEMENTI DI TEORIA DEI GRAFI VINCENZO C. NARDOZZA La Teoria dei Grafi è uno dei pochi settori della Matematica che abbia una data di nascita precisa: il primo lavoro sui Grafi fu scritto dal matematico

Dettagli

Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) lettere P-Z anno accademico 2004/2005

Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) lettere P-Z anno accademico 2004/2005 Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) lettere P-Z anno accademico 2004/2005 27 gennaio 2005 1. Logica 2. Insiemi e Funzioni 3. Numeri naturali 4. Numeri interi 5. Relazioni 6. Classi di

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica per l Informatica e la Comunicazione Scientifica

Corso di Laurea in Matematica per l Informatica e la Comunicazione Scientifica Corso di Laurea in Matematica per l Informatica e la Comunicazione Scientifica Soluzione del compito di Matematica Discreta 1 del 25 luglio 200 1. Qual è il numero di applicazioni f : A = {1,..., 5} B

Dettagli

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi!

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! G R A F I 1 GRAFI Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! 2 cip: cip: Pallogrammi Pallogrammi GRAFI: cosa sono I grafi sono una struttura matematica fondamentale: servono

Dettagli

(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora +

(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora + 1. Spazi di misura In questo paragrafo accenneremo alla nozione di spazio di misura. Definizione 1. Sia X un insieme non vuoto. Una famiglia A di sottoinsiemi di X è una σ-algebra se : (1) A; (2) se A

Dettagli

Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) anno accademico 2005/2006

Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) anno accademico 2005/2006 Programma del Corso di Matematica Discreta (Elementi) lettere M-Z anno accademico 2005/2006 2 febbraio 2006 1. Logica 2. Insiemi e Funzioni 3. Numeri naturali 4. Numeri interi 5. Relazioni 6. Classi di

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 2 a.a Soluzioni

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 2 a.a Soluzioni Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Foglio di esercizi n. 2 a.a. 2015-16 Soluzioni Gli esercizi sono presi dal libro di Manetti. Per svolgere questi esercizi, studiare con cura i paragrafi 3.5, 3.6,

Dettagli

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia Insiemi, Numeri, Terminologia Prof. Simone Sbaraglia Corso Rapido di Logica Matematica La logica formale definisce le regole cui deve obbedire qualsiasi teoria deduttiva. Una proposizione e` una affermazione

Dettagli

Scopo della trigonometria è la risoluzione di un triangolo a partire da un numero minimo di informazioni sul triangolo steso che come sappiamo è 3.

Scopo della trigonometria è la risoluzione di un triangolo a partire da un numero minimo di informazioni sul triangolo steso che come sappiamo è 3. MODULO 3 LEZIONE 3 parte 2 Trigonometria: La risoluzione dei triangoli. Scopo della trigonometria è la risoluzione di un triangolo a partire da un numero minimo di informazioni sul triangolo steso che

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte III

Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte III Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte III Applicazioni di DFS Due prolemi: calcolare l ordinamento topologico indotto da un grafo aciclico.

Dettagli

Sviluppi e derivate delle funzioni elementari

Sviluppi e derivate delle funzioni elementari Sviluppi e derivate delle funzioni elementari In queste pagine dimostriamo gli sviluppi del prim ordine e le formule di derivazioni delle principali funzioni elementari. Utilizzeremo le uguaglianze lim

Dettagli

Successioni, massimo e minimo limite e compattezza in R

Successioni, massimo e minimo limite e compattezza in R Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie per i Media Successioni, massimo e minimo limite e compattezza in R Massimo A. Picardello BOZZA 10.11.2011 21:24 i CAPITOLO 1 Successioni

Dettagli

ALGEBRA I: ASSIOMI DI PEANO E PROPRIETÀ DEI NUMERI NATURALI

ALGEBRA I: ASSIOMI DI PEANO E PROPRIETÀ DEI NUMERI NATURALI ALGEBRA I: ASSIOMI DI PEANO E PROPRIETÀ DEI NUMERI NATURALI 1. GLI ASSIOMI DI PEANO Come puro esercizio di stile voglio offrire una derivazione delle proprietà elementari dei numeri naturali e delle operazioni

Dettagli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata GRAFI E RETI DI FLUSSO. Antonio Iovanella

Università degli Studi di Roma Tor Vergata GRAFI E RETI DI FLUSSO. Antonio Iovanella Università degli Studi di Roma Tor Vergata Dispense per il corso di GRAFI E RETI DI FLUSSO Antonio Iovanella Settembre 2008 I Indirizzo dell autore: Antonio Iovanella Dipartimento di Ingegneria dell Impresa,

Dettagli

Alberi di copertura. Mauro Passacantando. Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo 3, Pisa

Alberi di copertura. Mauro Passacantando. Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo 3, Pisa Alberi di copertura Mauro Passacantando Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo, Pisa mpassacantando@di.unipi.it M. Passacantando TFA 0/ - Corso di Ricerca Operativa Università di Pisa / 9 Definizioni

Dettagli

Makespan con set-up dipendenti dalla sequenza. 1/s jk /C max

Makespan con set-up dipendenti dalla sequenza. 1/s jk /C max Makespan con set-up dipendenti dalla sequenza 1/s jk /C max 1/s jk /C max Un tempo di riattrezzaggio (set-up) s jk è richiesto fra il processamento di j e quello di k. In questo caso, C max dipende dalla

Dettagli

Programma di Algebra 1

Programma di Algebra 1 Programma di Algebra 1 A. A. 2015/2016 Docenti: Alberto Canonaco e Gian Pietro Pirola Richiami su relazioni di equivalenza: definizione, classe di equivalenza di un elemento, insieme quoziente e proiezione

Dettagli

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione.

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione. Autovalori Autovettori Diagonalizzazione Autovalori e Autovettori Definizione Sia V uno spazio vettoriale sul campo K = R o C e sia T : V V un endomorfismo Un vettore non nullo v V \ {O} si dice autovettore

Dettagli

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE ROBERTO GIAMBÒ 1. DEFINIZIONI E PRIME PROPRIETÀ In queste note saranno presentate alcune proprietà principali delle funzioni convesse di una variabile

Dettagli

Gara Matematica. Dipartimento di Matematica Ulisse Dini. Viale Morgagni 67/a Firenze. Soluzioni edizione 2011

Gara Matematica. Dipartimento di Matematica Ulisse Dini. Viale Morgagni 67/a Firenze. Soluzioni edizione 2011 Gara Matematica Dipartimento di Matematica Ulisse Dini Viale Morgagni 67/a - 50134 Firenze Soluzioni edizione 011 Esercizio 1. Determinare tutti gli interi positivi non nulli n che sono uguali alla somma

Dettagli

Monomi L insieme dei monomi

Monomi L insieme dei monomi Monomi 10 10.1 L insieme dei monomi Definizione 10.1. Un espressione letterale in cui numeri e lettere sono legati dalla sola moltiplicazione si chiama monomio. Esempio 10.1. L espressione nelle due variabili

Dettagli

Lezione 7. Relazione di coniugio. Equazione delle classi. { x} C( x) { } { }

Lezione 7. Relazione di coniugio. Equazione delle classi. { x} C( x) { } { } Lezione 7 Prerequisiti: Lezioni 2, 5. Centro di un gruppo. Struttura ciclica di una permutazione. Riferimenti ai testi: [H] Sezione 2.; [PC] Sezione 5. Relazione di coniugio. Equazione delle classi. Definizione

Dettagli

Partiamo da un informazione comune a tutti gli alunni della scuola italiana: La somma degli angoli interni di un triangolo è 180.

Partiamo da un informazione comune a tutti gli alunni della scuola italiana: La somma degli angoli interni di un triangolo è 180. 1 Partiamo da un informazione comune a tutti gli alunni della scuola italiana: La somma degli angoli interni di un triangolo è 180. Come giustificare questo fatto? Con delle prove sperimentali, ad esempio.

Dettagli

Ottimizzazione Discreta Esercizi V: Soluzioni

Ottimizzazione Discreta Esercizi V: Soluzioni Ottimizzazione Discreta Esercizi V: Soluzioni Grafi e cammini minimi A.A. 214/215 Esercizio 1 (a) Nella terminologia della teoria dei grafi, si chiede di dimostrare che ogni grafo non orientato G = (V,E),

Dettagli

ESERCIZI SULLA TECNICA BACKTRACKING e BRANCH & BOUND

ESERCIZI SULLA TECNICA BACKTRACKING e BRANCH & BOUND ESERCIZI SULLA TECNICA BACKTRACKING e BRANCH & BOUND 1. [ STRINGHE] Scrivere in pseudo-codice una procedura che, preso in input un intero n, stampi tutte le stringhe di lunghezza minore o uguale ad n sull

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

Introduzione ai grafi. Introduzione ai grafi p. 1/2

Introduzione ai grafi. Introduzione ai grafi p. 1/2 Introduzione ai grafi Introduzione ai grafi p. 1/2 Grafi Un grafo G é costituito da una coppia di insiemi (V,A) dove V é detto insieme dei nodi e A é detto insieme di archi ed é un sottinsieme di tutte

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Proprietà Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2016/2017, A. L. Cologni 1 Proprietà Raggiungibilità Una marcatura M

Dettagli

4.1 I triedri Def triedro vertice spigoli facce triedro

4.1 I triedri Def triedro vertice spigoli facce triedro 1 FIGURE NELLO SPAZIO Rette, piani, semispazi, di cui abbiamo visto le prime proprietà, delimitano le figure solide che si sviluppano nello spazio. Introduciamo gradualmente le figure solide e le loro

Dettagli

Piano cartesiano e retta

Piano cartesiano e retta Piano cartesiano e retta Il punto, la retta e il piano sono concetti primitivi di cui non si da una definizione rigorosa, essi sono i tre enti geometrici fondamentali della geometria euclidea. Osservazione

Dettagli

DIEDRI. Un diedro è convesso se è una figura convessa, concavo se non lo è.

DIEDRI. Un diedro è convesso se è una figura convessa, concavo se non lo è. DIEDRI Si definisce diedro ciascuna delle due parti di spazio delimitate da due semipiani che hanno la stessa origine, compresi i semipiani stessi. I due semipiani prendono il nome di facce del diedro

Dettagli

3. Successioni di insiemi.

3. Successioni di insiemi. 3. Successioni di insiemi. Per evitare incongruenze supponiamo, in questo capitolo, che tutti gli insiemi considerati siano sottoinsiemi di un dato insieme S (l insieme ambiente ). Quando occorrerà considerare

Dettagli

Il valore di flusso che si ottiene è

Il valore di flusso che si ottiene è 1) Si consideri un insieme di piste da sci e di impianti di risalita. Lo si modelli con un grafo orientato che abbia archi di due tipi: tipo D (discesa e orientato nel senso della discesa) e tipo R (risalita

Dettagli

SCHEDA 1. Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base.

SCHEDA 1. Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base. SCHEDA 1 GRUPPO........ Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base. 1) Disegnate la linea di minima distanza che unisce i due punti sulla superficie sferica. Provate con

Dettagli

LA CIRCONFERENZA e IL CERCHIO

LA CIRCONFERENZA e IL CERCHIO LA CIRCONFERENZA e IL CERCHIO La circonferenza è un poligono regolare con un numero infinito di lati Bisogna fare innanzitutto una distinzione: la circonferenza è la misura del perimetro; C (se sono più

Dettagli

Sui Linguaggi Regolari: Teorema di Kleene - Pumping Lemm

Sui Linguaggi Regolari: Teorema di Kleene - Pumping Lemm Sui Linguaggi Regolari: Teorema di Kleene - Pumping Lemma N.Fanizzi - V.Carofiglio 6 aprile 2016 1 Teorema di Kleene 2 3 o 1 o 3 o 8 Teorema di Kleene Vale la seguente equivalenza: L 3 L FSL L REG Dimostrazione.

Dettagli

ALCUNE NOTE SUI GRAFI Tiziana Calamoneri

ALCUNE NOTE SUI GRAFI Tiziana Calamoneri ALCUNE NOTE SUI GRAFI Tiziana Calamoneri Un grafo G=(V,E) è costituito da una coppia di insiemi, l insieme finito V di nodi, o vertici, e l insieme finito E di coppie non ordinate di nodi, dette archi,

Dettagli

Geometria euclidea. Alessio del Vigna

Geometria euclidea. Alessio del Vigna Geometria euclidea Alessio del Vigna La geometria euclidea è una teoria fondata su quattro enti primitivi e sulle relazioni che tra essi intercorrono. I quattro enti primitivi in questione sono il punto,

Dettagli

GRAFI. fig.1 - GRAFI (1) Si avvisa il lettore che certe definizioni che verranno date differiscono da quelle presenti in letteratura.

GRAFI. fig.1 - GRAFI (1) Si avvisa il lettore che certe definizioni che verranno date differiscono da quelle presenti in letteratura. GRAFI 1. Definizioni, terminologia, esempi e applicazioni (1) Un grafo orientato (o diretto o di-grafo) G è una coppia (V,E) dove V è un insieme non vuoto ed E una relazione binaria su V, E V V, ossia

Dettagli

04 - Logica delle dimostrazioni

04 - Logica delle dimostrazioni Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 04 - Logica delle dimostrazioni Anno Accademico 013/014 D. Provenzano,

Dettagli

Il pallone di Luca di Marcello Falco

Il pallone di Luca di Marcello Falco Il pallone di Luca di Marcello Falco Usando un pennarello, Luca sta cercando di tracciare un circuito chiuso sulla superficie del pallone di cuoio regalatogli dai genitori. Le regole che Luca si è imposto

Dettagli

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 11

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 11 METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA Lezione n 11 In questa lezione percorriamo gli argomenti della geometria che interessano la scuola primaria, in modo essenziale, o meglio ancora

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO. Progetto Lauree Scientifiche Teoria dei grafi e topologia DIPARTIMENTO DI MATEMATICA ʺF. ENRIQUESʺ.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO. Progetto Lauree Scientifiche Teoria dei grafi e topologia DIPARTIMENTO DI MATEMATICA ʺF. ENRIQUESʺ. I SETTE PONTI DI KÖNIGSBERG (Eulero 1735) La città di Königsberg, situata sul fiume Pregele, comprendeva due isole (A e D in figura), collegate tra loro da un ponte. Un isola (D) era collegata a ognuna

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare poliedri punti estremi, vertici, soluzioni di base esistenza di punti estremi rif. Fi 3.1; BT 2.1, 2.2, 2.5 Iperpiani, semispazi Definizione Sia a un vettore non

Dettagli

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g LEZIONE 3 3.. Matrici fortemente ridotte per righe. Nella precedente lezione abbiamo introdotto la nozione di soluzione di un sistema di equazioni lineari. In questa lezione ci poniamo il problema di descrivere

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Quasifibrazione e flock parziali di un cono infinito

Quasifibrazione e flock parziali di un cono infinito CAPITOLO 22 Quasifibrazione e flock parziali di un cono infinito De Clerck e Van Maldeghem [27] hanno studiato i flock infiniti di un cono quadratico, i piani di traslazione corrispondenti e la possibilità

Dettagli

02 - Logica delle dimostrazioni

02 - Logica delle dimostrazioni Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 0 - Logica delle dimostrazioni Anno Accademico 015/016

Dettagli

1. equivalenze e implicazioni logiche. Esercizio 1.2. Trovare le implicazioni che legano i seguenti enunciati (x, y R):

1. equivalenze e implicazioni logiche. Esercizio 1.2. Trovare le implicazioni che legano i seguenti enunciati (x, y R): . equivalenze e implicazioni logiche Esercizio.. Trovare le implicazioni che legano i seguenti enunciati (x, y R): () x < y, () x = y, () x y, () x y, () (x y) > 0. Osserviamo subito che (x y) > 0 equivale

Dettagli

GAAL: Capitolo dei prodotti scalari

GAAL: Capitolo dei prodotti scalari GAAL: Capitolo dei prodotti scalari Teorema di Rappresentazione rappresentabile Aggiunto Autoaggiunto Unitariamente diagonalizzabile Teorema spettrale reale Accoppiamento Canonico Forme bilineari Prodotti

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte II

Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte II Algoritmi e Strutture Dati (Mod. B) Algoritmi su grafi Ricerca in profondità (Depth-First Search) Parte II Classificazione digli archi Sia G la foresta DF generata da DFS sul grafo G. Arco d albero: gli

Dettagli

COMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI

COMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI COMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI 1. Successioni di Cauchy e spazi metrici completi Definizione 1.1. Una successione x n n N a valori in uno spazio metrico X, d si dice di Cauchy se, per ogni ε > 0 esiste

Dettagli

MATEMATICA DEL DISCRETO elementi di teoria dei grafi. anno acc. 2009/2010

MATEMATICA DEL DISCRETO elementi di teoria dei grafi. anno acc. 2009/2010 elementi di teoria dei grafi anno acc. 2009/2010 Grafi semplici Un grafo semplice G è una coppia ordinata (V(G), L(G)), ove V(G) è un insieme finito e non vuoto di elementi detti vertici o nodi di G, mentre

Dettagli

Massimo limite e minimo limite di una funzione

Massimo limite e minimo limite di una funzione Massimo limite e minimo limite di una funzione Sia f : A R una funzione, e sia p DA). Per ogni r > 0, l insieme ) E f p r) = { fx) x A I r p) \ {p} } è non vuoto; inoltre E f p r ) E f p r ) se 0 < r r.

Dettagli

Il problema del commesso viaggiatore

Il problema del commesso viaggiatore Il problema del commesso viaggiatore Mauro Passacantando Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo 3, Pisa mpassacantando@di.unipi.it M. Passacantando TFA 2012/13 - Corso di Ricerca Operativa Università

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare poliedri punti estremi, vertici, soluzioni di base esistenza di punti estremi rif. Fi 3.1; BT 2.1, 2.2, 2.5 Iperpiani, semispazi Definizione Sia a un vettore non

Dettagli

Alberi: definizioni e dimostrazioni induttive.

Alberi: definizioni e dimostrazioni induttive. Alberi: definizioni e dimostrazioni induttive. Gennaio 2005 Iniziamo con l introdurre la nozione di albero. Con N indichiamo l insieme dei numeri naturali (zero escluso) e con N l insieme delle liste finite

Dettagli

Lezione 4. Da questa definizione si ha dunque che le similitudini sono particolari trasformazioni affini.

Lezione 4. Da questa definizione si ha dunque che le similitudini sono particolari trasformazioni affini. Lezione 4 Trasformazioni affini tra piani Una affinità f tra due piani P e Q è una trasformazione biunivoca di P in Q che conserva l allineamento. Ciò significa che comunque si scelgano tre punti allineati

Dettagli

Topologia, continuità, limiti in R n

Topologia, continuità, limiti in R n Topologia, continuità, limiti in R n Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2017 1. Preliminari Prima di iniziare lo studio delle funzioni di più variabili, in generale funzioni di k variabili e a valori in

Dettagli

Forme differenziali lineari e loro integrazione

Forme differenziali lineari e loro integrazione Forme differenziali lineari e loro integrazione Integrazione di una forma differenziale in due variabili Siano L(, ) e ( ) consideriamo l espressione M, due funzioni definite e continue in un insieme connesso

Dettagli

Osservazione 1.1 Si verifica facilmente che esiste un unica relazione d ordine totale su Q che lo renda un campo ordinato.

Osservazione 1.1 Si verifica facilmente che esiste un unica relazione d ordine totale su Q che lo renda un campo ordinato. 1 Numeri reali Definizione 1.1 Un campo ordinato è un campo K munito di una relazione d ordine totale, compatibile con le operazioni di somma e prodotto nel senso seguente: 1. a, b, c K, a b = a + c b

Dettagli