La rappresentazione del genere femminile nei media e l oggettivazione del corpo. Le dinamiche a partire dalla vittima
|
|
- Maria Di Mauro
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La rappresentazione del genere femminile nei media e l oggettivazione del corpo. Le dinamiche a partire dalla vittima Alessandra Fermani & Barbara Pojaghi Progetto VAWAP 22 novembre 2016
2 IV Conf. Pechino 1995 p. 92 ss. viene approvata la Piattaforma dei diritti delle donne nell'ambito della comunicazione e dei media, per: 1. accrescere la partecipazione delle donne nei processi decisionali della comunicazione 2. promuovere un'immagine equilibrata e non stereotipata delle donne nei mass media. Tali obiettivi sono ancora molto lontani dall'essere realizzati.
3 Pregiudizio = giudizio preconcetto negativo prima di aver avuto esperienza di conoscenza nei confronti di un gruppo e dei suoi membri Stereotipo = nucleo cognitivo del pregiudizio
4
5 Processi Generalizzazione Semplificazione Nucleo di verità (ex: fare il portoghese ) 1)Social cognition : processo di categorizzazione necessario che dirige l azione Euristiche: disponibilità, rappresentatività, ancoraggio e accomodamento, simulazione 2) Sociocostruttivismo = comportamento discriminatorio
6 Formazione delle impressioni Processo che si attua quando si integrano varie fonti informative in merito ad una persona per formare un giudizio di quella persona Ruolo dei media (quando la pubblicità umilia la donna e svilisce l uomo - ) Fattori che influenzano: Bellezza o tratti somatici rassicuranti (vedi esperimento Cavazza _ Griffe) Comunicazione non verbale (emozioni primarie riconoscibili) Corpo e suoi movimenti (il corpo delle donne della Zanardo) LA COMUNICAZIONE NON E MAI NEUTRA
7 Gli stereotipi si autoalimentano Profezia che si autoavvera (lo stereotipo entra nella propria concezione di Sé e influenza la prestazione) Teorie del mondo giusto: le persone si meritano le disgrazie Ridurre lo stereotipo con categorie cross Raccogliere informazioni e autocontrollo Contatto piacevole
8 Persistenza della credenza È difficile demolire le false credenze quando una persona ha un fondamento logico che la sostiene e che ha autogenerato Due terzi di quello che vediamo è dietro ai nostri occhi Per demolire la credenza occorre spiegare il risultato opposto o alternativo a quella credenza
9 ALLPORT )che i due gruppi abbiano uno status simile; 2) che abbiano un obiettivo condiviso; 3) che siano tra loro interdipendenti e pertanto debbano cooperare per raggiungere l obiettivo; 4) che la norma sociale e le istituzioni appoggino e favoriscano il rapporto
10 MODELLI TEORICI DI INFLUENZA DEI MEDIA: MODELLO DELL APPRENDIMENTO SOCIALE (1967): secondo questo modello le azioni viste in televisione, soprattutto se ricompensate e messe in atto da modelli ritenuti significativi, verranno riprodotte dallo spettatore. L apprendimento sociale è definito quindi come la tendenza dell individuo ad adottare comportamenti messi in atto dai propri simili o da adulti significativi. Questo fenomeno è particolarmente interessante ai fini della riflessione sugli effetti che immagini violente o modelli troppo adulti possono avere sul pubblico costituito dai più piccoli, che tendono ad imitare personaggi (immaginari e non) che ritengono importanti e che occupano gran parte della loro giornata. MODELLO DELL AGENDA SETTING (1972): Siamo tutti fortemente influenzati dai meccanismi di ritaglio della realtà sociale e dalle scelte operate dai mezzi di comunicazione di massa. Più che influenze valutative e di giudizio sugli avvenimenti, in altre parole cosa pensare, i media forniscono indicazioni su quali avvenimenti devono essere considerati prioritari, in altri termini a cosa pensare. MODELLO DEGLI USI E GRATIFICAZIONI (1973): Si basa sulle seguenti assunzioni fondamentali: L uso dei mass media è diretto a uno scopo e ha carattere propositivo; Gli effetti devono essere studiati utilizzando il filtro delle differenze individuali e ponendo l attenzione ai fattori ambientali; C è una competizione tra uso dei media e altre forme di comunicazione; Per gran parte del tempo il fruitore dei media è in posizione di controllo; I mezzi di comunicazione sono usati per soddisfare bisogni e desideri: ricerca di informazioni utili, avere argomenti con cui sostenere le proprie posizioni, semplice desiderio di intrattenimento e svago Ogni individuo quindi ha un ruolo attivo nel selezionare tra tutte le offerte disponibili quelle che maggiormente lo gratificano. MODELLO DELLA COLTIVAZIONE ( ): sostiene che la tv è in grado di plasmare percezione, atteggiamenti, valori e comportamenti degli individui nei confronti della realtà, proprio per la sua natura di agente di socializzazione. Le immagini offerte dalla TV mostrano un ambiente simbolico della vita moderna, e vengono a lungo andare fatte proprie dagli spettatori. Questo finisce per creare schemi fissi e rigidi di una realtà semplificata e per molti aspetti irreale.
11 Identità, cultura e violenza di genere Più la cultura propone ruoli di genere inflessibili, più l identità delle persone e le loro potenzialità vengono limitate, soprattutto quando queste sembrano alternative e dissonanti. Coloro che non si conformano talvolta sono soggetti a discriminazione e abuso ma, spesso, le donne sono sottoposte a violenza anche per essersi adeguate agli stereotipi culturali dilaganti che le vorrebbero deboli e sottomesse. Questa violenza, diretta contro una persona sulla base del proprio sesso o orientamento sessuale, è riconosciuta come violenza di genere (Dakanalis et al., 2012).
12 Oggettivazione Volpato (2011) sostiene che una forma particolare di de-umanizzazione è l oggettivazione che fa sì che un individuo venga pensato e trattato come merce e strumento (cosa per funzioni sessuali). Gli osservatori che si concentrano sull aspetto fisico di un individuo lo considerino meno umano, intellettualmente meno capace e moralmente meno degno (Loughnan et al., 2010).
13 7 dimensioni dell oggettivazione (Nussbaum, 1999) 1. strumentalità (l oggetto è un mezzo per il raggiungimento degli scopi altrui); 2. inerzia (l oggetto è un entità priva della capacità di agire e di essere attivo); 3. negazione dell autonomia (l oggetto è un entità priva di autodeterminazione); 4. fungibilità (l oggetto è interscambiabile con altri oggetti della stessa categoria); 5. violabilità (l oggetto è un entità priva di confini che ne tutelino l integrità ed è per questo possibile farlo a pezzi); 6. proprietà (l oggetto appartiene a qualcuno); 7. negazione della soggettività (l oggetto è un entità le cui esperienze e i cui sentimenti sono trascurabili).
14 Teoria dell oggettivazione (Fredrickson e Roberts, 1997) La nostra cultura socializza le donne a interiorizzare il punto di vista di un osservatore sul proprio corpo e a vivere gran parte della loro vita in terza persona. Piuttosto che considerare i sentimenti e gli stati emotivi interni le ragazze imparano ad essere più interessate ad attributi corporei osservabili. Con l auto-oggettivazione, intesa come il continuo monitoraggio, possono aumentare la vergogna e l ansia e diminuire la consapevolezza degli stati corporei interni comportando numerosi rischi per la salute mentale.
15 OBIETTIVI 1. Analizzare come evolve in adolescenti maschi e femmine la percezione della rappresentazione della donna nei media, dell auto-oggettivazione, dell orientamento alla dominanza e dell autoefficacia. 2. Valutare l impatto che i fattori della dominanza sociale e dell auto-oggettivazione potessero avere sulla percezione dell autoefficacia. 3. Analizzare se la rappresentazione svalutante della donna espressa dai media fosse più percepita dalle ragazze.
16 Strumenti 1 L Objectified Body Consciousness Scale (OBCS) 24 item (1 = fortemente in disaccordo a 7 = fortemente d accordo), tre dimensioni: 1) sorveglianza del corpo (8 item; alpha.70), che misura l interiorizzazione della prospettiva dell osservatore (autooggettivazione), ovvero il grado in cui il soggetto pensa se stesso come oggetto da valutare sulla base dell aspetto fisico (esempio di reverse item: «penso raramente al mio aspetto»); 2) vergogna per il proprio aspetto (8 item; alpha.81), che indaga le emozioni negative che si scatenano quando il soggetto avverte che il suo aspetto non è conforme agli standard socioculturali di bellezza (ad es. «quando non riesco a tenere sotto controllo il mio peso, non mi sento a posto»); 3) credenze di controllo dell aspetto fisico (8 item; alpha.60), che analizza quanto il soggetto pensa di poter mutare il suo aspetto (ad es. «credo che una persona possa avere più o meno l aspetto che desidera se ci lavora su»).
17 Strumenti 2 Social Dominance Orientation (SDO) di Pratto, Sidanius e Levin (2006) (16 item, da 1 = fortemente in disaccordo a 7 = fortemente d accordo; alpha =.90; «Alcuni gruppi di persone sono semplicemente inferiori rispetto ad altri gruppi») Autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni negative (versione per adolescenti; Caprara e Gerbino, 2001) (APEN) misura la capacità di regolare l affettività negativa e di esprimere quella positiva. (1 = per nulla capace; 2= poco capace; 2= mediamente capace; 4 = molto capace; 5= del tutto capace; 8 itm, porzione di varianza spiegata pari al 44.6%; alpha =.72. «mantenersi calmo in situazione di stress»).
18 Strumenti 3 5 item costruiti ad hoc e relativi alla percezione dei partecipanti su cosa disturbi loro di più nel modo in cui è rappresentata la donna nei media. (Es. la volgarità oppure La rappresentazione della donna come vittima o La rappresentazione della donna come inferiore. Scala Likert 1 (fortemente in disaccordo-non disturbato) e 7 (fortemente d accordo-disturbato). Analisi fattoriale esplorativa rappresentazione della donna nei media ; porzione di varianza spiegata pari al 58.4%; alpha =.83.
19 Partecipanti 369 adolescenti italiani di età compresa tra i 13 e i 20 anni (età media 16; DS = 1.71) iscritti a istituti superiori di II grado di scuole della provincia di Macerata. I partecipanti sono stati ricodificati per età in una variabile dummy (13-16, 28% maschi, e 17-20, 22% maschi).
20 Fattore Età Genere M DS ,82,66 maschio ,75,51 Totale 3,80, ,84 1,09 Sorveglianza femmina ,90,75 Totale 3,87, ,83,88 Totale ,84,67 Totale 3,83, ,20,97 maschio ,23,78 Totale 3,21, ,67,79 Vergogna femmina ,49,61 Totale 3,62, ,47,90 Totale ,33,72 Totale 3,41, ,50,82 maschio ,71 1,01 Totale 3,59, ,81,79 Controllo femmina ,69 1,11 Totale 3,78, ,68,81 Totale ,70 1,05 Totale 3,69,91 RISULTATI Scala 1-7 Le F mostrano sig. di avere più vergogna per il proprio aspetto rispetto ai M. F mostrano livelli medi più alti di autooggettivazione
21 M più orientati alla dominanza sociale rispetto alle F (sig.) scala 1-7 Fattore Età Genere M DS ,83 1,23 maschio ,13 1,24 SDO femmina Totale Totale 2,96 1, ,36, ,18,79 Totale 2,31, ,56 1, ,75 1,18 Totale 2,63 1,14
22 M con percezione di autoefficacia sig. più alta rispetto alle F scala 1-5 Età Genere M DS maschio 3,09, femmina 2,77,66 Totale 2,91,65 maschio 3,26, femmina 2,87,63 Totale 3,11,67 maschio 3,16,63 Totale femmina 2,80,65 Totale 2,98,67
23 F più disturbate dalla rappresentazione mediatica della donna età e genere sign. Scala 1-7 Età Genere M DS maschio 3,94 1, femmina 5,16 1,78 Totale 4,63 1,74 maschio 4,35 1, femmina 5,45 1,50 Totale 4,78 1,57 maschio 4,12 1,46 Totale femmina 5,24 1,70 Totale 4,69 1,68
24 Regressioni LOG. Genere (rif femmine) Rappresentazione svalutante Coeff B Sig. Exp(B) Maschi -1,704,000,182 Constante,803,000 2,232 Campione 369
25 Regressioni lineari Fattori Auto-efficacia Auto-efficacia maschi Auto-efficacia femmine generale Sorveglianza -,251*** -,239*** -,276*** Vergogna -,307*** -,261*** -,252** Controllo n.s n.s n.s SDO n.s n.s n.s R square,145***,143***,118*** Fattore Vergogna femmine Vergogna maschi Sorveglianza,198** n.s R square,043*,063**
26 CONCLUSIONI le F rilevano di più il fastidio di vedere rappresentato dai media il proprio genere in maniera stereotipata. Con lo sviluppo tale percezione incrementa (spiegazione: maturità, processo di emancipazione, maggior fruizione giornaliera della televisione) le ragazze mostrano più vergogna per il proprio aspetto rispetto ai maschi e mostrano livelli più alti di autooggettivazione e più basso sentimento di auto-efficacia l orientamento alla dominanza sociale è più alto nei M.
27 In sintesi Auto-oggettivazione, vergogna per il proprio corpo e bassi livelli auto-efficacia nelle ragazze, da un lato, e orientamento maschile alla dominanza, dall altro, possono creare terreno fertile per l istaurarsi del bias carnefice-vittima. Conseguenze insidiose dell auto-oggettivazione e della persistente sorveglianza del corpo: abbassare i risultati scolastici e le aspirazioni delle ragazze nei campi cognitivamente più impegnativi, limitando aspirazioni, opportunità di formazione e affermazione professionale, fino a rendere la loro vita facile preda di prepotenze e violenza.
28 Bibliografia Caprara, G.V. and Gerbino, M. (2001), Affective perceived self-efficacy: The capacity to regulate negative affect and to express positive affect, in Caprara G.V., a cura di, Self-efficacy assessment, Edizioni Erickson, Trento, Dakanalis A., Carrà G., Calogero R., Fida R., Clerici M., Zanetti MA. e Riva G. (2015), The developmental effects of media-ideal internalization and self-objectification processes on adolescents negative bodyfeelings, dietary restraint, and binge eating, European child & adolescent psychiatry, 24, 8: Dakanalis A., Di Mattei V.E., Prunas A., Riva G., Sarno L., Volpato C. e Zanetti M. A. (2012). Il corpo oggettivato: media, benessere psicofisico e differenze di genere, Psicologia Sociale, 2: Di Stefano G. e Roccato M. (2005), Una banca di item per misurare l orientamento alla dominanza sociale in Italia, TPM, 12, 1: Papadaki L. (2007), Sexual objectification: From Kant to contemporary feminism, Contemporary Political Theory, 6: Pratto F., Sidanius J. and Levin S. (2006), Social dominance theory and the dynamics of intergroup relations: Taking stock and looking forward, European Review of Social Psychology, 17: Tiggeman, M. and Kuring J. K. (2004), The role of body objectification in disordered eating and depressed mood, British Journal of Clinical Psychology, 43: Volpato C. (2011). Deumanizzazione. Come si legittima la violenza, Laterza, Bari-Roma. GRAZIE DELL ATTENZIONE
La rappresentazione del genere femminile nei media e l oggettivazione del corpo. Le dinamiche a partire dalla vittima
La rappresentazione del genere femminile nei media e l oggettivazione del corpo. Le dinamiche a partire dalla vittima Alessandra Fermani & Barbara Pojaghi Progetto VAWAP 10 maggio 2016 Identità, cultura
DettagliMedia e pregiudizio di genere di Alessandra Fermani 10 ottobre 2015
Media e pregiudizio di genere di Alessandra Fermani alessandra.fermani@unimc.it 10 ottobre 2015 IV Conf. Pechino 1995 p. 92 ss. viene approvata la Piattaforma dei diritti delle donne nell'ambito della
DettagliPROGETTO PARI DIVERSITÀ Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Vicenza
PROGETTO PARI DIVERSITÀ Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Vicenza DIVERSITA DI GENERE NELL ANIMAZIONE DEGLI ADOLESCENTI GUIDA DI RIFERIMENTO PER GLI ANIMATORI ALLEGATO A - Guida Animatori1
DettagliLa promozione del benessere e del pensiero positivo Il ruolo delle convinzioni di efficacia
La promozione del benessere e del pensiero positivo Il ruolo delle convinzioni di efficacia Prof. Gian Vittorio Caprara Centro Interuniversitario per la Ricerca sulla Genesi e lo Sviluppo delle Motivazioni
DettagliDEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA?
PROGRAMMA HIPPOKRATES Rete di sostegno per la prevenzione della violenza in ambito scolastico Aosta 11-12 Settembre 2003 DEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA? Elena Cattelino Università degli Studi di Torino,
DettagliPSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITA. Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI IL PREGIUDIZIO. Lisa Pagotto
PSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITA Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI IL PREGIUDIZIO Lisa Pagotto lisa.pagotto@univr.it CHE COSA È IL PREGIUDIZIO? il pregiudizio è un antipatia fondata su una generalizzazione
DettagliIl comportamento comunicativo
Il comportamento comunicativo Quarta lezione Teoria della coltivazione Contenuti televisivi messi in relazione con la funzione di socializzazione La televisione coltiva rappresentazioni del mondo sociale
DettagliIL SENSO DELLA PSICOLOGIA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliPSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITA. Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI IL PREGIUDIZIO. Lisa Pagotto
PSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITA Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI IL PREGIUDIZIO Lisa Pagotto lisa.pagotto@unipd.it CHE COSA È IL PREGIUDIZIO? il pregiudizio è un antipatia fondata su una generalizzazione
DettagliBenessere Organizzativo in Ateneo
Benessere Organizzativo in Ateneo Indagine sul Benessere Organizzativo in Ateneo Report dei primi risultati Con la collaborazione 1 Progetto sul Benessere Organizzativo Nell aprile 2008 è stata istituita
DettagliIL RUOLO DEI GENITORI
EDUCARE ALL AFFETTIVITA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO 2014-15 Regione Toscana IL RUOLO DEI GENITORI Progetto di educazione affettiva e sessuale rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle classi seconde
DettagliDA GIOVE E GIUNONE A BARBIE E KEN (LE CHIAVI DELLA CITTÀ): VALUTAZIONE DAVIDE DÈTTORE
DA GIOVE E GIUNONE A BARBIE E KEN (LE CHIAVI DELLA CITTÀ): VALUTAZIONE DAVIDE DÈTTORE Università degli Studi di Firenze Istituto Miller, Genova/Firenze Da Giove e Giunone a Barbie e Ken: un intervento
DettagliProcessi educativi e motivazionali nello sport
Predazzo, 5 maggio 2011 Processi educativi e motivazionali nello sport Laura Bortoli Università degli Studi G. d Annunzio Annunzio - Chieti-Pescara Facoltà di Scienze dell Educazione Motoria Lo sport ha
DettagliProgetto Pari opportunità: studi e confronti
Progetto Pari opportunità: studi e confronti PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI MODULI DIDATTICI SULLE DIFFERENZE DI GENERE Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione,
DettagliAffettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché?
Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché? Destinatari principali: Genitori degli alunni delle classi quinte della primaria Zanella Dott.ssa Anna Zanellato 2016 Educazione affettiva
DettagliFigura 1. Obiettivi di studio che i ragazzi intendono raggiungere (%)
Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano Progetto Orientamento scolastico e percorsi di studio al termine delle scuole medie SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIOTTI, TORINO La scelta della scuola superiore
DettagliUniversità Milano-Bicocca Corso Donne, Politica e Istituzioni. Il genere come costruzione sociale. 7 maggio Carmen Leccardi
Università Milano-Bicocca Corso Donne, Politica e Istituzioni Il genere come costruzione sociale 7 maggio 2013 Carmen Leccardi Genere: termine ombrello, utilizzato per distinguere tra differenze biologiche
DettagliLife Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012
Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012 Le radici di Unplugged UNPLUGGED MODELLO INFLUENZA SOCIALE LIFE SKILLS EDUCAZIONE NORMATIVA Il Modello dell influenza
DettagliINFRANGI LE BARRIERE COL VENTO IN POPPA
INFRANGI LE BARRIERE COL VENTO IN POPPA IL NOSTRO TEAM: Siamo due psicologhe impegnate nell ambito della psicologia forense, della psicologia della salute edelbenessere,conunafortepassioneperlavela...
DettagliDSA e ricadute emotive-motivazionali. Elena Bortolotti
DSA e ricadute emotive-motivazionali Elena Bortolotti Alta percentuale di bambini (stima dell 80%) con difficoltà di apprendimento presenta anche disturbi emotivi e/o sociali Insuccesso scolastico spesso
DettagliAspettative e soddisfazione degli studenti universitari. Un indagine empirica esplorativa Bruno Busacca, Giuseppe Bertoli e Ottavia Pelloni
Copyright SDA Copyright Bocconi 2005 SDA Bocconi 2005 Bruno Busacca, Maria Carmela Ostillio 1 Aspettative e soddisfazione degli studenti universitari. Un indagine empirica esplorativa Bruno Busacca, Giuseppe
DettagliChe cos è l orientamento. A cura di Ufficio Orientamento, Lavoro e Formazione Comune di Pianoro
Che cos è l orientamento A cura di Ufficio Orientamento, Lavoro e Formazione Comune di Pianoro Che cos è l orientamento Il processo di orientamento assume il significato di aiutare una persona, o un gruppo,
DettagliRicerca qualitativa: Focus group
Corso Metodologia della Ricerca Psicosociale - Prof. Patrizia Romito Ricerca qualitativa: Focus group Dott.ssa Lucia Beltramini Trieste, 22 dicembre 2010 Focus group: definizione Focus group Tecnica di
DettagliMamma, mi spieghi cos è il. bene come si chiama. Laura Varago 26 maggio Associazione La Nostra Famiglia Conegliano
Mamma, mi spieghi cos è il punto F o G non ricordo bene come si chiama Ogni corpo si presenta al mondo segnato dalla divisione sessuale. Il corpo è ed è percepito sempre come femmina o come maschio e l
DettagliUniversità degli Studi di Roma La Sapienza
Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Psicologia Le determinanti del comportamento organizzativo di successo di Andrea Boldrin Relatore Laura Borgogni A. A. 2009-10 INTRODUZIONE Il comportamento
DettagliPsicologia come scienza: Il metodo scientifico
Psicologia come scienza: Il metodo scientifico identificare domande su un evento formulare un ipotesi per spiegare l evento eseguire una ricerca per supportare e confutare la spiegazione Ripetere la ricerca
DettagliLa scelta della fisicità del partner influenzata dalla disponibilità di risorse
La scelta della fisicità del partner influenzata dalla disponibilità di risorse Università degli Studi G. D Annunzio A cura di : Mariacristina Perfetto-Pamela Longo-Mario La Corte Nelson e Morrison hanno
DettagliPsicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti
Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce
DettagliVIDEOGIOCHI E CYBERBULLISMO UNO STUDIO SU UN CAMPIONE DI PRE-ADOLESCENTI ITALIANI
VIDEOGIOCHI E CYBERBULLISMO UNO STUDIO SU UN CAMPIONE DI PRE-ADOLESCENTI ITALIANI Verrastro, V.¹, Petruccelli, I. ², Diotiaiuti, P.¹, Gherardini, A. ¹, Saladino, V.³, Fontanesi, L. ³ ¹Università di Cassino
DettagliCATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria
CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI Allegato B Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria Obiettivo del percorso formativo è fornire agli/alle insegnanti un set di
DettagliLe relazioni tra i gruppi
Le relazioni tra i gruppi In Psicologia sociale le relazioni tra gruppi sono state principalmente analizzate in termini di conflitto e competizione Etnocentrismo: il proprio gruppo (ingroup) è considerato
DettagliDISCRIMINAZIONI: RICONOSCERE, PREVENIRE, CONTRASTARE
Corso DISCRIMINAZIONI: RICONOSCERE, PREVENIRE, CONTRASTARE Giovanni Giulio Valtolina Fondazione Ismu Milano, 25 novembre 2014 Identitàsociale Categorizzazione Confronto sociale Pregiudizi e stereotipi
DettagliRapporto sulle indagini conoscitive sul personale di INMP Anno 2013
Rapporto sulle indagini conoscitive sul personale di INMP Anno 2013 INMP- Sistema informativo Sommario Premessa... 2 Benessere Organizzativo... 2 Grado di condivisione del Sistema di misurazione e valutazione
DettagliPrimi esiti della ricerca sul benessere e sugli stili di vita di preadolescenti e adolescenti Donata Bianchi Responsabile Servizio ricerca e
Primi esiti della ricerca sul benessere e sugli stili di vita di preadolescenti e adolescenti Donata Bianchi Responsabile Servizio ricerca e monitoraggio Istituto degli Innocenti Contenuti Premessa e contesto
DettagliSEGNALI DI DISAGIO IN ADOLESCENZA
Salerno 23/01/2016 SEGNALI DI DISAGIO IN ADOLESCENZA Test Multidimensionale Autostima Dott.ssa Luisa Petrosino L AUTOSTIMA L autostima funziona come una «lente» attraverso cui le proprie risorse personali
DettagliElena Bortolotti. L area logico-matematica e le difficoltà
Elena Bortolotti L area logico-matematica e le difficoltà I problemi L affrontare compiti di risoluzione di problemi aritmetici mette in difficoltà tantissimi allievi. È lecito porsi dunque il quesito
DettagliLa cassetta degli attrezzi del RLS: 4 - il ruolo del RLS nella valutazione dei rischi tenendo conto del genere
La cassetta degli attrezzi del RLS: 4 - il ruolo del RLS nella valutazione dei rischi tenendo conto del genere Perché bisogna valutare i rischi nei luoghi di lavoro tenendo conto del GENERE? LE NORME.
DettagliP.I.P.O.L.: Progetto Integrato per le Pari Opportunità nelle scuole
SETTORE FORMAZIONE, LAVORO E ATTIVITA PRODUTTIVE SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE, PARI OPPORTUNITA E ATTIVITA PRODUTTIVE P.I.P.O.L.: Progetto Integrato per le Pari Opportunità nelle scuole ALCUNE PAROLE
DettagliValutare per Migliorare Programma di valutazione
Valutare per Migliorare Programma di valutazione Analisi aggregate sul Questionario di Ateneo a.a. 2006-2007 Commissione per la Valutazione della Didattica della Facoltà di Scienze Politiche Università
DettagliBullismo, cyberbullismo, sexting e dating violence
Bullismo, cyberbullismo, sexting e dating violence Devianza e disagio dal punto di vista degli studenti Dottor Antonio Tintori 22 febbraio 2017 Roma Le forme di violenza e devianza a scuola sono spesso
DettagliL IMPORTANZA DELL EDUCAZIONE SESSUALE E RELAZIONALE-AFFETTIVA. Dott.ssa Federica Ritorto psicologa-psicoterapeuta Acorn House International
L IMPORTANZA DELL EDUCAZIONE SESSUALE E RELAZIONALE-AFFETTIVA Dott.ssa Federica Ritorto psicologa-psicoterapeuta Acorn House International progetto educativo generale di sviluppo della personalità nella
DettagliIL rapporto con il paziente e le differenze di genere
Modulo IL rapporto con il paziente e le differenze di genere Dott. ssa Fulvia Signani Psicologa e Sociologa della salute Corso di formazione specifica in Medicina Generale 13 giugno 2012 Azienda Unità
DettagliLa soddisfazione lavorativa
Università degli Studi di Verona A.A. 2008/2009 Scienze della Comunicazione corso di Psicologia del Lavoro LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA Serena Cubico Ricercatore Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni
DettagliLa costruzione della percezione sociale
La costruzione della percezione sociale Concetti e categorie CONCETTI rappresentazioni mentali di categorie CATEGORIE insiemi di elemen raccolti in classi e associati sulla base di un criterio di somiglianza
DettagliCosa sono le scienze umane. Il sapere antropologico
Parte Prima Cosa sono le scienze umane Il sapere antropologico PRIMA tappa / Che cos è l antropologia culturale............................................. 4 SECONDA tappa / I metodi dell antropologia
DettagliPISA 2012: Contributi di approfondimento
PISA 2012: Contributi di approfondimento Sessione: Analisi delle differenze di risultati in funzione di specifiche variabili individuali, di scuola e di contesto. Parte 2 Discussant: Angela Martini Roma,
DettagliCONSAPEVOL-MENTE a.s
Dr.ssa Elena Berno CONSAPEVOL-MENTE a.s. 2015-2016 INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ORIENTARE «Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo
DettagliOrientatore, Selezionatore, Head Hunter: competenze e caratteristiche distintive dei professionisti del placement
Life Designing E Career Counseling: Il Problema Della Formazione E Della Certificazione Delle Competenze Dei Professionisti Dell Orientamento Seminario di studio in onore e ricordo di Maria Luisa Pombeni
DettagliBackground teorico Disoccupazione, significato del lavoro, strategie di job search ed employability
XIV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia per le Organizzazioni Palermo 17-19 settembre 2015 SIGNIFICATI DEL LAVORO, EMPLOYABILITY E COMPORTAMENTI DI RICERCA ATTIVA: UNO STUDIO SU SOGGETTI DISOCCUPATI
DettagliGenere: differenze e disuguaglianze
Genere: differenze e disuguaglianze 1 http://www.wellesley.edu/admission/ http://video.google.it/videosearch?q=mo na+lisa+smile&hl=it&emb=0&aq=f# GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 28/03/2014 Obiettivi
DettagliUso e abuso di alcol in Italia I dati delle indagini Istat
Uso e abuso di alcol in Italia I dati delle indagini Istat ALCOHOL PREVENTION DAY 23 aprile 2009 Istituto Superiore di Sanità Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale ISTAT Aspetti metodologici Fonte dei
DettagliIndice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede
Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo
DettagliLa parità tra uomo e donna è alla base della costruzione dell Unione Europea
La parità tra uomo e donna è alla base della costruzione dell Unione Europea - Un obiettivo (art. 3 TUE). - Un diritto (art.23 Carta dei Diritti fondamentali). - E al centro della cittadinanza europea.
DettagliStrumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali
Strumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali FRANCESCO REITANO Direttore U.O. Psicologia 2 - Distretto Centro Sud Azienda Provinciale Servizi Sanitari della Provincia di Trento Strumenti di lavoro
DettagliCap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
Cap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO Per comprendere le differenze individuali del comportamento aggressivo nell infanzia ed adolescenza occorre focalizzarsi su alcune
Dettagli5. La teoria della coltivazione
5. La teoria della coltivazione Facoltà di Scienze della Comunicazione Teorie della Comunicazione e dei Nuovi Media Prof. Alberto Marinelli La televisione come storyteller Funzione affabulatoria. La tv
DettagliLa categorizzazione sociale come chiave di volta del comportamento intergruppi
Pensare i gruppi La categorizzazione sociale come chiave di volta del comportamento intergruppi lp5 Strumento per affrontare la realtà, semplificare e comprendere l ambiente Linguaggio e comunicazione
DettagliPROGETTO Educazione all affettività
PROGETTO Educazione all affettività Facilitare lo sviluppo psico relazionale e sessuale nei giovani alunni Attività didattica a cura di: Luca Varbaro, giornalino scolastico 2015/16 IL MAPPAMONDO Attività
DettagliIl concetto di genere
Il concetto di genere Anno accademico 2006-2007 Approfondimento Prof. ssa Elisabetta Donati 1 Il genere, i generi: concetti e relazioni Le differenze fra donne e uomini possono essere ricondotte a due
DettagliRICERCA RI METTIAMOCI LA FACCIA UN INDAGINE SUL BULLISMO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DI PADOVA E PROVINCIA
RICERCA RI METTIAMOCI LA FACCIA UN INDAGINE SUL BULLISMO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DI PADOVA E PROVINCIA QUESTIONARIO 53 ITEM TOTALI Punteggio risposte su scala LIKERT 8 variabili Questionario proposto
DettagliIl Genere e il carico familiare. Il contributo della psicologia discorsiva per una ricerca "rilavante" Diego Lasio [et al.]
Il Genere e il carico familiare. Il contributo della psicologia discorsiva per una ricerca "rilavante" Diego Lasio [et al.] Vol. VIII, n.1(gennaio-aprile 2013), p. 85-106 La ricerca tradizionale statunitense
DettagliGiovanna Colli, Tecniche di comunicazione dei servizi commerciali Clitt
PIANO LAVORO TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE 2015/2016 CLASSE TERZA SEZ A Prof.re Sciotto Giuseppe LIBRI DI TESTO Giovanna Colli, Tecniche di comunicazione dei servizi commerciali Clitt MODULO 1 LA DINAMICA
DettagliLa motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune
La motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune Pietro Boscolo Università di Padova Conegliano, 12 febbraio 2009 Due definizioni di motivazione 1. processo dinamico mediante cui caratteristiche
DettagliL effetto priming. Claudia Evangelista Giovanni Telesca
L effetto priming Claudia Evangelista 3170746 Giovanni Telesca 3167620 STORIA Primo studio -> James Vicary, 1957 Bevi Coca Cola, mangia pop corn Oltre 200 articoli scientifici e 150 articoli dai mass media
DettagliQUALE RUOLO DEI GENITORI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI. dott. Stefano Panella
QUALE RUOLO DEI GENITORI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI dott. Stefano Panella ORIENTAMENTO SCOLASTICO-PROFESSIONALE Orientamento è soprattutto far acquisire una competenza che permetterà di analizzare,
DettagliLe politiche attive a favore dei lavoratori provenienti dai settori di crisi: monitoraggio e prime valutazioni
Le politiche attive a favore dei lavoratori provenienti dai settori di crisi: monitoraggio e prime valutazioni Francesca Pedron Osservatorio provinciale mercato del lavoro PIANI DI FRONTEGGIAMENTO DELLE
DettagliProgetto di valutazione Risultati A.S
La Sicurezza nei cantieri nasce a Scuola. Da studente a RSPP 1 Progetto di valutazione Risultati A.S. 2010-2011 Modena, 11-12 Novembre 2011 Irene Barbieri, Università di Bologna Prof.ssa Bruna Zani, Università
DettagliProgetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO
ISTITUTO COMPRENSIVO E. MATTEI CIVITELLA ROVETO Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO a.s.2016/2017 PREMESSA Il progetto di educazione alla convivenza civile
DettagliL OMS ha scelto per la Giornata Mondiale senza Tabacco del 31 maggio 2003
FUMO E TELEVISIONE: INDAGINE 2003 R. Pacifici, S. Pichini, E. Pizzi, A. Di Pucchio, C. Mortali, G. Carosi, D. Mattioli, C. Faralli, L. Martucci, G. Modigliani, P. Zuccaro Osservatorio Fumo, Alcol e Droga,
DettagliDisuguaglianze di genere e strategie di intervento
Contrastare le discriminazioni e favorire il rispetto della diversità nei luoghi di lavoro Disuguaglianze di genere e strategie di intervento Egidio Riva, UCSC Disuguaglianze di genere e strategie di intervento
DettagliGli stereotipi di genere
Gli stereotipi di genere Insieme coerente e abbastanza rigido di credenze che un certo gruppo condivide rispetto ad un altro gruppo o categoria sociale. Gli stereotipi sono: Più o meno condivisi nella
DettagliLE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA
LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA 1. PREMESSA I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente comprensibili dall esterno. La loro interpretazione
DettagliI Disturbi del Comportamento
Journal Club I Disturbi del Comportamento 15/05/2014 Journal Club I Disturbi del Comportamento 2 3 Background Scarsa letteratura sulle aggressioni nei reparti per adolescenti I pochi studi effettuati riportano
DettagliCorso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale a.a. 2011/2012 PSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITÀ. Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI
Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale a.a. 2011/2012 PSICOLOGIA SOCIALE E DI COMUNITÀ Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI Sé e identità Alessio Nencini alessio.nencini@univr.it 1 Individuo
DettagliPsicologia Sociale e di Comunità
Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale a.a. 2015/2016 Psicologia Sociale e di Comunità Modulo di PSICOLOGIA SOCIALE E DEI GRUPPI Alessio Nencini alessio.nencini@univr.it 1 Gruppo e identità sociale
DettagliDisturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura
Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura In aumento minori e over 40. Trattamenti diversificati a seconda del disturbo Fermo, 2017-10-04 Sono attualmente 200 i pazienti in carico
DettagliTeoria dei pubblici Comunicazione ed effetti sull audience. Par. I Il pubblico dei media
Teoria dei pubblici Comunicazione ed effetti sull audience Par. I Il pubblico dei media Teoria dei pubblici Comunicazione ed effetti sull audience Il pubblico dei media 25/10/2004 Il pubblico dei media
DettagliSociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi Università di Catania dbennato@unict.it La teoria della coltivazione La televisione come storyteller La natura affabulatoria della televisione (Casetti
DettagliIl «genere», i «generi»
Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il «genere», i «generi» Daniele Morciano 27 Maggio 2016 Sociologia dei processi culturali e comunicativi Corso di Laurea in Scienze della
DettagliL ANALISI MULTIVARIATA. L inclusione della terza variabile (e di altre variabili) NB: la realtà è multivariata!
L ANALISI MULTIVARIATA NB: la realtà è multivariata! L inclusione della terza variabile (e di altre variabili) Esempio: relazione tra incidenti automobilistici e sesso dell automobilista SESSO TOTALE -------------------------------------------------------------------------------
DettagliIl modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980)
Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) La teoria dell azione ragionata (Ajzen e Fishbein, 1980) fornisce una struttura di base che mira a spiegare e comprendere come si vengono a concretizzare
DettagliGruppi di lavoro, processi decisionali ed efficacia
Lezione 5 Gruppi di lavoro, processi decisionali ed efficacia Università Tor Vergata 1 Agenda Drammaturgia e impression management Capacità sociali Le decisioni nelle organizzazioni 2 Assunzioni di base
DettagliIndice. Parte 1 Pensiero sociale. Prefazione. Ringraziamenti dell Editore. Guida alla lettura. Capitolo 1 Introduzione alla psicologia sociale 2
Indice Prefazione Ringraziamenti dell Editore Guida alla lettura Parte 1 Pensiero sociale XIII XV XVI V Capitolo 1 Introduzione alla psicologia sociale 2 1.1 Che cos è la psicologia sociale? 4 Approfondimento:
DettagliProgetto di analisi di clima e benessere organizzativo. Ing. Giuseppe Galvan
Progetto di analisi di clima e benessere organizzativo Ing. Giuseppe Galvan Rischio Lavorativo R = M x P Probabilità Bassa Media Alta Magnitudo Lieve 1 2 3 Grave 2 4 6 Gravissima 3 6 9 Il Clima Organizzativo
DettagliL ALCOLISMO AL FEMMINILE: UN PROBLEMA POCO AFFRONTATO. Roma
L ALCOLISMO AL FEMMINILE: UN PROBLEMA POCO AFFRONTATO Roma 23.11.2015 1 CONSUMO BEVANDE ALCOLICHE: COMPORTAMENTO A RISCHIO 40 Persone di 11 anni e più, sesso e classe di età anno 2013 37,9 35 30 25 20
DettagliL ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliTecniche per una comunicazione efficace dell informazione e formazione dei lavoratori. Processi comunicativi e processi formativi
Tecniche per una comunicazione efficace dell informazione e formazione dei lavoratori. Processi comunicativi e processi formativi Gioacchino Lavanco Professore ordinario di Psicologia di comunità e presidente
DettagliUniversità di Ferrara Corso Donne, politica, istituzioni 2012 I costrutti di base: l identità, il genere e l orientamento sessuale
Università di Ferrara Corso Donne, politica, istituzioni 2012 I costrutti di base: l identità, il genere e l orientamento sessuale Chiara Baiamonte SESSO PSICOLOGICO SESSO BIOLOGICO SESSO SOCIALE DIFFERENZA
DettagliAUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi
AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa
DettagliNutrizione Le soluzioni DS Dietosystem. Screening qualità della vita. psicometria
Nutrizione Le soluzioni DS Dietosystem Screening qualità della vita psicometria L approccio globale Il test di psicometria giunge a complemento della produzione Dietosystem nell Area Nutrizionale. Esso
DettagliL OGGETTIVAZIONE DELLA DONNA
L OGGETTIVAZIONE DELLA DONNA Secondo Martha Nussbaum (1999) il concetto di oggettivazione comprende sette dimensioni: 1. Strumentalità: l oggetto è uno strumento per gli scopi altrui; 2. Negazione dell
DettagliProfilo educativo. POF Triennale Allegato 5
POF Triennale 2016-19 Allegato 5 Istituto Comprensivo Statale N. 6 Cosmè Tura Via Montefiorino, 32 - Ferrara - 0532.464544 0532461274; fax 0532463294 Codice Fiscale: 93053580382 http://scuole.comune.fe.it/
DettagliPsicologia sociale A.a Prof.ssa Isabella Quadrelli
Psicologia sociale A.a. 2013-2014 Prof.ssa Isabella Quadrelli isabella.quadrelli@unipr.it Presentazione del corso Orientamenti teorici della psicologia sociale Le basi sociali del comportamento: conformismo,
DettagliTeorie sulla motivazione. Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro
Teorie sulla motivazione Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro Il buon apprendente Le caratteristiche del buon apprendente (P.M. Lightbown, N. Spada, Howlanguagesare
DettagliINDO- VINA??????? CHI
INDO- VINA? CHI?????? Padre e figlio sono vittime di un grave incidente d'auto. Il padre muore a seguito dell'impatto e il figlio viene portato d'urgenza in ospedale per subire una delicata operazione.
DettagliOrientamento sessuale
Orientamento sessuale «capacità di ogni persona di provare profonda attrazione emotiva, affettiva e sessuale e di avere rapporti intimi e sessuali con individui di genere diverso o dello stesso genere
DettagliIL GIOCO. Sia nella II, che nella III dimensione predomina il GIOCO SIMBOLICO (inizia verso i 2 anni), che
IL GIOCO -Il GIOCO costituisce uno dei fenomeni tipici dello sviluppo e della struttura della personalità, poiché in esso confluiscono una serie complessa di PROCESSI e di MOTIVAZIONI. -La PRIMA DIMENSIONE
DettagliG.I.N.E.S.T.R.A. 2008/09 RELAZIONE FINALE
Data: 1/5/9 Progetto G.I.N.E.S.T.R.A. 28/9 RELAZIONE FINALE SCUOLA O PLESSO TITOLO PROGETTO REFERENTE/I Istituto Superiore Balbo (Liceo Socio-psicopedagogico, Liceo di Scienze Sociali, Liceo Linguistico,
DettagliPSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta
PSICOLOGIA CLINICA dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta CAREGIVER E CAREGIVER BURDEN IL CAREGIVER il caregiver può essere chiamato a rispondere a bisogni fisici, sociali, emotivi ed economici
Dettagli