CHE COS E UNA RELAZIONE D AIUTO?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CHE COS E UNA RELAZIONE D AIUTO?"

Transcript

1 CHE COS E UNA RELAZIONE D AIUTO? Si ha relazione d aiuto quando vi e un incontro tra due persone, di cui una si trova in condizioni di sofferenza, confusione, conflitto e/o disabilita dinanzi ad un problema che deve gestire, l altra e dotata di un grado superiore di adattamento, competenza e abilita rispetto lo stesso problema. Cannella B., Cavaglià P., Tartaglia F. (1994) L infermiere e Il suo paziente. Il contributo del modello psicoanalitico alla comprensione della relazione d aiuto, Il segnalibro Editore, Torino.

2 I REQUISITI PER LA RELAZIONE D AIUTO: Una minima volonta da parte di due persone di relazionarsi Una capacita e una minima volonta di entrambi di ricevere informazioni dall altro Un rapporto che esiste da un certo periodo di tempo

3 CLIMA PER UNA RELAZIONE D AIUTO: Sospensione del giudizio Rispetto Assenza di manipolazione Valore alla unicità e alle potenzialità personali Riconoscimento dei nuclei creativi e positivi Reciprocità Curiosità dell operatore Autenticità dell operatore Centralità della relazione

4 LE CAPACITÀ RELAZIONALI Le capacità di gestire l incontro con l altro in tutto il suo divenire e di gestire la fatica (o la sofferenza) emotiva che lo accompagna. Specificatamente si tratta delle capacità di sentire, di essere presenti nella relazione, di saper entrare in contatto con l utente, comprenderne le richieste, i bisogni, il punto di vista. Non si tratta tanto di capire razionalmente, quanto di sentire; questo è il senso dell espressione essere in contatto : con l interlocutore e con se stessi. Capacità relazionale è dunque la capacità di gestire la complessità interpersonale. Tratto da: Blandino G. (1996) Le capacità relazionali. Prospettive psicodinamiche, Utet, Torino.

5 I COMPORTAMENTI DI CHI NON ASCOLTA non guarda mai negli occhi di chi parla non mostra interesse non può star fermo per più di cinque minuti ha sempre troppo da fare viene costantemente interrotto (visite, telefonate... anche se questo, nei Servizi, può avvenire non per volere dell Operatore) fa troppe domande interrompendo chi parla non smette mai di parlare è troppo aggressivo non è obiettivo fraintende intende ciò che gli conviene non è abbastanza umile (pregiudizio) sta troppo sulle difensive

6 LE BARRIERE ALLA COMUNICAZIONE Non saper ascoltare; Formular giudizi, dare direttive, fornire soluzioni; Biasimare, criticare, svalutare; Cambiare argomento; Banalizzar, dare risposte stereotipate; Atteggiamento investigativo.

7 Interazioni infermiere-paziente La relazione infermiere paziente è condizionata non solo da fattori attuali ma anche da un insieme i fantasie consce e inconsce. L incontro è in tal senso sia per l infermiere sia per il paziente una situazione nuova; e la loro relazione sarà influenzata dall atteggiamento che ciascuno di essi assumerà

8 Aspettative dell infermiere nella relazione d aiuto Essere un buon genitore: la motivazione manifesta più ricorrente negli allievi infermieri è quella di essere utili; è presente un elemento per così dire altruistico collegato all utilità sociale del lavoro. Essere un missionario : si tratta di un aspettativa correlata alla precedente; l infermiere missionario dovrà essere ancora più comprensivo, disponibile, tollerante, nessun vissuto negativo potrà essere accettato Essere al di sopra delle parti: le fantasie e le aspettative sono in questo caso intessute di elementi maniacali, fare l infermiere permette di essere superiore agli altri, consente il dominio e il controllo dell altro.

9 Paure dell infermiere nella relazione d aiuto Sentirsi piccoli, incapaci e impotenti: si tratta di paure presenti in ogni operatore perché riguardano parti fragili di sé, ma che emergono in modo più evidente negli allievi infermieri professionali alle loro prime esperienze cliniche. Il sentirsi inutile, incapace o il non riuscire a intervenire con successo nei confronti del paziente fa sentire impotenti.

10 Paure dell infermiere nella relazione d aiuto (II) Paura di far del male: questa paura ha un duplice risvolto, riferendosi sia al dolore fisico inerente a certe procedure diagnostiche o terapeutiche, sia al dolore mentale, collegato alla relazione interpersonale con il paziente. L infermiere può essere cioè molto preoccupato che un suo intervento possa in realtà peggiorare lo stato emotivo del paziente. In entrambe le paure è importante che l infermiere abbia la possibilità di riflettere sulle proprie emozioni e riesca in qualche modo a considerare e ad elaborare anche i vissuti depressivi che nascono da timori e aspettative di questo tipo. (Cannella, Cavaglià e Tartaglia 2005)

11 Aspettative del paziente nella relazione d aiuto Liberarsi dal dolore:non bisogna dimenticare che alla base della relazione infermiere-paziente c è un disagio o una malattia ormai conclamata, non è dunque strano che l aspettativa magica che il paziente ha verso gli operatori sanitari sia che questi lo liberino dal dolore. E questa fantasia può andare a colludere con quella dell infermiere di essere un buon genitore. Il paziente implicitamente chiede di essere preso in carico in modo globale (fisico e psichico). È importante che l infermiere sappia riconoscere la natura magica e onnipotente di queste aspettative per non andare incontro ad un crollo dell idealizzazione con conseguenze negative per la relazione, semmai dovrà aiutare il paziente a capire queste fantasie con un ascolto attento e riflessivo.

12 Aspettative del paziente nella relazione d aiuto (II) Essere accettati ed amati:si tratta di un bisogno presente in ogni essere umano soprattutto in una situazione di disagio e difficoltà qual è quella indotta dalla malattia e ancora di più dall ospedalizzazione.il paziente cercherà dunque nell infermiere una persona capace di accettarlo come individuo (sia sul piano fisico che psichico), ma anche un interlocutore capace di comprendere i suoi bisogni e le sue paure.

13 Aspettative del paziente nella relazione d aiuto (III) Poter condividere: si tratta di una modalità più evoluta, in cui ciò che viene ricercato non è tanto un rapporto di dipendenza verso un buon genitore idealizzato, ma una relazione di solidarietà di tipo fraterno. Il paziente si aspetta di trovare qualcuno che lo accompagni nella sofferenza standogli vicino. È quindi la speranza di trovare una situazione di vicinanza e solidarietà che è ben descritta dalla parola condivisione. Cannella, Cavaglià e Tartaglia 2005

14 Paure del paziente nella relazione d aiuto Paura dell errore e del dolore: è una paura facilmente comprensibile, trovandosi spesso il paziente in una situazione di oggettiva sofferenza e dovendo subire pratiche diagnostiche invasive e dolorose. Essere criticati o puniti: spesso il paziente ha la fantasia di essersi ammalato per colpa sua, il vissuto di colpa sottostante produce quindi la sensazione che la malattia sia una sorta di punizione. L aspettativa del paziente sarà quindi che l operatore lo critichi. Essere abbandonati: il paziente,che sta vivendo una situazione di fragilità, può temere che le persone di riferimento lo abbandonino e lo lascino solo con la sua sofferenza. Questa fantasia espone il paziente al timore di non essere più assistito.

15 Interazioni costruttive Ascolto e osservazione; Atteggiamento di rispetto e interesse; Sospensione del giudizio critico e morale; Sperimentare le emozioni del paziente; Resistere alla tentazione dell onnipotenza e della grandiosità; Fare appello alla propria umanità; Se non sapete cosa dire non dite niente; Non contate troppo sulle domande; Concentrate l attenzione sul paziente e riportate le sue comunicazioni sul qui e ora ; Lasciarsi stupire dall altro.

16 BOWLBY La più interessante rivoluzione scientifica nello studio della motivazione nasce tra gli anni 50 e 60 da uno psicoanalista inglese, John Bowlby, il quale, insoddisfatto da alcuni aspetti della teoria psicoanalitica delle pulsioni, comincia a leggere le opere di Konrad Lorenz ed occuparsi di etologia. Bowlby si accorge soprattutto che in quel periodo laetologiastavafacendo progressi molto significativi nella concezione della vitaistintuale, legando le motivazioni (negli animali: istinti1)all evoluzionismo darwiniano: gli istinti sono meccanismi di elicitazione di comportamentiadattivi, che sono stati sviluppati e sono stati selezionati nel corso della evoluzione filogenetica delle specie viene così superata la precedente visione energetica dell istinto(l istinto nasce da uno stato tensionale che deve scaricarsi) Bowlby comprende l esigenza di trasferire che questo nuovo approccio anche allo studio dei sistemi motivazionali umani, in particolare allo studio delle motivazioni che regolano il rapporto madre-figlio.

17 Un altro dei riferimenti di partenza del pensiero di Bowlby è:esperimento di Harlow Questo esperimento ha dimostrato che esiste una predisposizione innata ad avvicinarsi ad una figura simile a quella materna, indipendentemente dalla sua capacità di fornire nutrimento Questo esperimento confuta l assunto psicoanalitico che sia l allattamento l elemento centrale del rapporto bambino-madre

18 La teoria dell attaccamento Sulla base dei lavori di Harlow e Spitz, J. Bowlby formulò la sua Teoria dell Attaccamento. La teoria dell attaccamento ipotizza l esistenza di una predisposizione innata tendente a ricercare protezione e cura In ogni circostanza in cui l uomo si sente fragile malato, stanco o in pericolo, attraverso la vicinanza a un figure di attaccamento.

19 TEORIA DELL ATTACCAMENTO (Bowlby) esiste una predisposizione innata a cercare la vicinanza di una figura protettrice quando ci si sente in pericolo o in difficoltà Si tratta della prima motivazione sociale attiva nel bambino: Nei primi mesi di vita, fino allo sviluppo delle capacità di comunicazione verbale, l unica possibilità sociale del bambino è l attaccamento. Le dinamiche dell attaccamento sono quindi strettamente correlate sul piano temporale a: sviluppo delle funzioni cognitive; sviluppo del modello operativo interno (SE -CON-GLI-ALTRI). Da ciò si può intuire quale importanza debbano avere le prime esperienza di attaccamento nella costruzione dell individuo: la teoria dell attaccamento di John Bowlby è infatti oggigiorno uno dei cardini teorici di quasi tutti gli approcci psicoterapeuticipiù moderni ed interessanti. Dal punto di vista psicologico, che cos è l attaccamento? un sistema motivazionale

20 SISTEMA MOTIVAZIONALE (sostituisce i concetti di istinto e pulsione, che derivano da una visione energetica) Sistemi di regole che guidano i comportamenti Tanto meno evoluto è l animale, tanto più i comportamenti sono standardizzati Tanto più l animale è evoluto, tanto più i suoi comportamenti sono condizionati dall ambiente e dall esperienza

21 MOTIVAZIONI PRIMARIE: connesse direttamente ai bisogni biologici fondamentali geneticamente determinate SECONDARIE prodotti di processi di apprendimento e di influenzamento culturale nascono legate ad una motivazione primaria, ma possono diventare funzionalmente autonome

22 Teoria dell evoluzione del cervello McLEAN (1984)

23 Teoria del cervello trino (McLean) 1. Cervello rettiliano ( complesso R : tronco encefalico fino ai nuclei della base) livello omeostatico non-sociale (territorialità, predazione e fuga, raccolta e consumo di cibo, regolazione omeostatica, riproduzione, pattern di sonno e veglia) 2.Sistema limbico livello sociale (formazione dei gruppi e dei legami, sistemi motivazionali sociali) comparsa delle emozioni 3.Neocorteccia livello cognitivo superiore (esplorazione interna, immaginazione ed astrazione, ricerca di significato, formazione di strutture compatte e coerenti di significato) Lo schema di McLean suggerisce che ciascun livello di evoluzione cerebrale dispone di una propria serie di sistemi motivazionali specifici. I sistemi motivazionali propri dei livelli superiori (limbici e neocorticali) affiancano quelli dei livelli inferiori (rettiliani e limbici), però senza annullarli o sostituirli. Nell essere umano devono quindi essere presenti motivazioni originanti da ciascuno dei 3 livelli dello schema di McLean.

24 CONCLUSIONE: Esiste un fondamento genetico (determinato filogeneticamente) di molte delle nostre capacità, predisposizioni ed attitudini. L attaccamento e gli altri sistemi motivazionali sociali sono tra queste predisposizioni. Nota Bene: Tutti i sistemi motivazionali primari sono presenti alla nascita, ma la loro manifestazione in modo compiuto può avvenire in fasi diverse della vita. Esempi: l attaccamento è dominante in infanzia, meno nel corso dell età adulta e può riemergere in modo molto intenso nella terza età la motivazione sessuale diventa rilevante solo con l adolescenza e poi riduce progressivamente la propria intensità nel corso dell età adulta Da qui in avanti ci occuperemo in particolare delle motivazioni che regolano le relazioni sociali e le relazioni interpersonali: Sistemi Motivazionali Interpersonali (S.M.I.) L uomo ha una vita di relazione fondata su alcune forme basilari, a cui è predisposto per via innata; queste forme di relazione appaiono come condotte soggette a regole; ogni sistema di regolazione di una data forma di relazione corrisponde ad un valore evoluzionistico di sopravvivenza e di successo riproduttivo per tutti i contraenti della relazione. Ogni forma di relazione, dunque, può essere considerata come un insieme o sistema di regole di condotta sociale, che è comodo chiamare, per brevità, «sistema comportamentale» o «sistema motivazionale» interpersonale. (Liotti, 1994)

25 Le emozioni Entro questo asseto motivazionale, le emozioni possono essere considerate come gli indicatori successivamente avvertibili dell attivazione di ciascun sistema motivazionale. (es paura, sistema attaccamento o agonistico)

26 Motivazioni innate ad entrare in relazione con gli altri: sono regole o insiemi di regole innate che hanno il significato di disposizioni a percepire e ad agire verso conspecifici in vista di un obiettivo. - Attaccamento - Accudimento - Sessualità - Agonismo (resa/dominanza) - Cooperazione paritetica

27 Attaccamento Quando ti trovi in difficoltà, per stanchezza, paura, dolore, ecc., mantieniti vicino o ripristina la vicinanza con un membro conosciuto del tuo gruppo sociale che ti appaia più forte o più saggio

28 Accudimento Se un membro conosciuto del tuo gruppo ti chiede aiuto, tacitamente o esplicitamente, daglielo: e daglielo con particolare sollecitudine se è un tuo discendente genetico.

29 Agonismo Se ti trovi a competere con un membro del tuo gruppo per un bene o una risorsa, mostragli la tua forza; se rischi di essere danneggiato perché più forte di te, comunicagli che riconosci la sua superiorità attraverso segnali di sottomissione, se è l altro a segnalarti sottomissione, interrompi l attacco e consentigli di restarti vicino.

30 Cooperazione paritetica Se un membro del tuo gruppo è come te interessato a raggiungere un dato obiettivo più facile da raggiungere attraverso un sforzo congiunto, consideralo come un pari.

31 Sessualità Cerca un membro del tuo gruppo dell altro sesso che si dichiari disponibile all accoppiamento, in vista di nuovi incontri sessuali e all accudimento congiunto della prole.

32 Esercitazione Ciascuno pensi a come utilizza questi SMI nella relazione. Quale generalmente si attiva per primo? Elencare i 5 SMI in ordine gerarchico, da quello maggiormente attivato a quello attivato in misura minore.

33 1. S.M. DELL ATTACCAMENTO Quando ti trovi in difficoltà (per stanchezza, paura, dolore, vulnerabilità, ecc.) avvicinati ad un membro conosciuto del tuo gruppo sociale che ti appaia più forte o più saggio di te Meta: vicinanza protettiva, ricerca di cura ed aiuto Valore biologico: le popolazioni in cui gli individui rimangono vicini e sanno chiedere aiuto (per la difesa ed il sostentamento) hanno migliori probabilità di sopravvivenza Attivato da: 1. fatica, dolore fisico o emozionale di qualsiasi origine; 2. Solitudine; 3. percezione di essere vulnerabile a pericoli ambientali; 4. percezione di non poter soddisfare da soli i bisogni necessari alla sopravvivenza. Disattivato da: 1. conseguimento della vicinanza protettiva ad una persona (META); 2. protratta impossibilità di conseguire la meta (diventa distacco emozionale, forma patogena). Seguito dall attivazione di altri sistemi motivazionali: esplorazione (nel bambino); gioco; collaborazione;

34 2. S.M. DELL ACCUDIMENTO (reciproco dell attaccamento) Se un membro conosciuto del tuo gruppo ti chiede aiuto daglielo, e daglielo con particolare sollecitudine se è un tuo discendente genetico Meta: vicinanza protettiva, offerta di cura ed aiuto ad un conspecifico Valore biologico: favorire le possibilità di difesa e sostentamento degli altri individui della propria popolazione (come nell attaccamento, i due sistemi potrebbero anche essere visti come due sub-routines di un unico S.M.) Attivato da: 1. segnali di richiesta di conforto e protezione provenienti da un conspecifico (ad es. separation cry dei neonati), a sua volta motivato dal sistema di attaccamento; 2. percezione della fragilità o della condizione di difficoltà del conspecifico. Tanto maggiore la fragilità, tanto più forte la motivazione all accudimento; 3. (solo in presenza di specifiche disfunzioni del sistema di attaccamento) stessi segnali che normalmente attiverebbero il sistema dell attaccamento [attaccamento invertito]. Disattivato da: segnali di sollievo e sicurezza provenienti dal conspecifico(meta).

35 3. S.M. AGONISTICO-RITUALE Se ti trovi a competere con un membro del tuo gruppo per un bene o una risorsa qualsiasi, mostragli la tua forza; se nella contesa rischi di essere danneggiato perché l avversario si rivela più forte di te, comunicagli che riconosci la sua superiorità attraverso un segnale di sottomissione; se invece è l altro a darti segnali di sottomissione, smetti di attaccarlo, e consentigli di restarti vicino Meta: definizione e mantenimento dei ranghi di potere e di dominanza/sottomissione. Il dominante è colui che può accedere prima alle risorse (e non prendersele tutte!) Valore biologico: in un gruppo con ranghi sociali definiti e mantenuti nel tempo i litigi e le lotte sono meno frequenti; l efficienza generale del gruppo è superiore (es: esercito) Attivato da: 1. percezione che una risorsa è limitata; 2. segnali di sfida (o confronto) provenienti da un conspecifico; 3. giudizio, ridicolizzazione4, colpevolizzazione, segnali di rango. Disattivato da: 1. segnali di resa e sottomissione (META) da parte di un contendente; 2. attivazione di altro sistema motivazionale (ad es. trasformazione dell agonismo in sessualità, o in cooperazione).

36 MANTENIMENTO DEI RANGHI una volta stabilita la gerarchia all interno del gruppo, questa rimane presente ed attiva nel tempo (vantaggio bio logico: eliminare la necessità di continue lotte che potrebbero sfiancare gli individui) finché non viene nuovamente posta in questione. avviene per mezzo di una ritualità fatta di segni e comportamenti sociali, diversa a seconda del ruolo assunto Subroutine di dominazione Il dominante tende a ricordare frequentemente ai subordinati la propria posizione. 2 modalità possibili: 1. ripetizione di segnali di minaccia e dominanza (sopratt. in specie inferiori) = dominanza tirannica; 2. comportamenti di accudimento (sopratt. in animali super., dai primati antropomorfi) = leadership prosociale. Subroutine di resa o sottomissione Segnali di resa, debolezza, inferiorità, disponibilità Es: cani che si rovesciano sulla schiena per offrire le parti delicate all aggressore. Es: gorilla che rivoltano la schiena all aggressore come per invitarlo ad un rapporto sessuale. Ecco perché ricevere accudimento non richiesto genera aggressività, viene interpretato dal ricevente come un gesto aggressivo di dominazione

37 4. S.M. SESSUALE Cerca un partner dell altro sesso che si dichiari disponibile per l accoppiamento, accertatevi reciprocamente di tale disponibilità attraverso i segnali di corteggiamento, consuma il coito e mantieni poi la vicinanza reciproca, sia in vista di nuovi incontri sessuali che in vista dell accudimento congiunto della prole Meta: formazione e mantenimento della coppia sessuale Valore biologico: in alcune specie (tra cui quella umana) una coppia genitoriale stabile favorisce il sostentamento e consente un miglior sviluppo psicofisico della prole Attivato da: 1. livelli periodicamente variabili di ormoni sessuali (segnali fisiologici interni, importanti più negli animali che nell uomo); 2. segnali comportamentali (seduttivi) o chimici (ad es. feromoni) provenienti da un conspecifico (solitamente del sesso opposto, ma non necessariamente); 3. stimolazioni artificiali (immagini, etc.); 4. in funzione vicariante, da situazioni che attiverebbero normalmente altri S.M.I. (specialm. attaccamento e agonismo) Disattivato da: 1. raggiungimento del piacere (META); 2. attivazione di altri S.M. in forme incompatibili con la sessualità;

38 5. S.M. PARITETICO-COOPERATIVO Se un membro del tuo gruppo sociale è interessato come te al conseguimento di un dato obiettivo, più facile da raggiungere con uno sforzo congiunto, consideralo un tuo pari Meta: conseguimento di un obiettivo comune Valore biologico: in diverse occasioni la collaborazione tra conspecifici permette una efficienza superiore rispetto all impegno scoordinato dei singoli Attivato da: 1. percezione di un obiettivo comune (risorsa non percepita come limitata ed accessibile ad uno solo degli individui interagenti) che per essere raggiunto richiede lo sforzo congiunto di più individui; 2. percezione della valenza degli altri individui interagenti al fine del raggiungimento dell obiettivo; 3. segnali di non-minaccia agonistica (ad es.: sorriso5). Disattivato da: 1. euforia o rilassamento per il conseguimento dell obiettivo (META); 2. tradimento; 3. attivazione del S.M. agonistico o del S.M. dell attaccamento/accudimento. 5 il sorriso evolve in modo compiuto solo nell uomo, come una modificazione della risata, che ha invece il valore (agonistico) di ridicolizzazione. Il sorriso significa: potrei mostrarti i denti in segno di sfida, ma non lo faccio. Il sorriso può essere ovviamente anche falso, essere cioè una forma di tradimento (agonistico) nel quale ti faccio credere che sto collaborando ed invece voglio prevalere

LA RELAZIONE D AIUTO

LA RELAZIONE D AIUTO LA RELAZIONE D AIUTO Si ha relazione d aiuto quando vi e un incontro tra due persone, di cui una si trova in condizioni di sofferenza, confusione, conflitto e/o disabilità dinanzi ad un problema che deve

Dettagli

Attaccamento e teoria della motivazione umana

Attaccamento e teoria della motivazione umana Attaccamento e teoria della motivazione umana Jonh Bowlby nelle sue ricerche e teorizzazioni sull attaccamento ha sostenuto che gli esseri umani sono relazionali per destino. La funzione della relazione

Dettagli

Il Caregiver nell assistenza patient oriented

Il Caregiver nell assistenza patient oriented Il Caregiver nell assistenza patient oriented Antonio Pulerà Psicologo clinico - Psicogeriatra U.O. Medicina interna e Geriatria Ospedale San Donato Arezzo pulera61@gmail.com costringe il gruppo familiare

Dettagli

LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM

LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM LA RELAZIONE DI AIUTO ASCOLTO OSSERVAZIONE INTERVENTO EFFICACE RISPETTO CURA LA RELAZIONE

Dettagli

LA TEORIA DELL ATTACCAMENTO DI J. BOWLBY

LA TEORIA DELL ATTACCAMENTO DI J. BOWLBY LA TEORIA DELL ATTACCAMENTO DI J. BOWLBY Bowlby espose la propria teoria dell attaccamento tra il 1958 ed il 1963; già precedentemente, comunque, aveva compiuto studi sugli effetti della deprivazione e

Dettagli

PASSI VERSO L AUTONOMIA: consigli per genitori che crescono

PASSI VERSO L AUTONOMIA: consigli per genitori che crescono Spazio equilibrio Spazio equilibrio è un servizio di consulenza psicologica, un allenamento per affrontare tutti quei problemi personali, familiari, evolutivi, pedagogici e professionali che rientrano

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno

CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno empatia http://www.tuttogreen.it L empatia si basa sull autoconsapevolezza; quanto più si è

Dettagli

IL LAVORO SOCIALE NEL SETTORE DELL INFANZIA E DELLA FAMIGLIA: VERSO NUOVI SAPERI FAMIGLIE : QUALI INTERVENTI

IL LAVORO SOCIALE NEL SETTORE DELL INFANZIA E DELLA FAMIGLIA: VERSO NUOVI SAPERI FAMIGLIE : QUALI INTERVENTI IL LAVORO SOCIALE NEL SETTORE DELL INFANZIA E DELLA FAMIGLIA: VERSO NUOVI SAPERI FAMIGLIE : QUALI INTERVENTI LE EMOZIONI IN GIOCO La relazione professionale LA RELAZIONE PROFESSIONALE Non vediamo le relazioni

Dettagli

Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento. Componente comportamentale, vegetativa e ormonale

Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento. Componente comportamentale, vegetativa e ormonale Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento Componente comportamentale, vegetativa e ormonale Ruolo dell amigdala L amigdala svolge un ruolo fondamentale nelle reazioni fisiologiche

Dettagli

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013) IL METODO CLINICO PSICOLOGIA CLINICA klinikos, kline letto Malattia Cura Vicinanza al pz. -Sofferenza del pz. -Scienza del curante L INCONTRO CON IL PAZIENTE DOMANDA Soggettività del Pz: bisogno/sofferenza

Dettagli

Asocial media? Coinvolgimento, consumo, dipendenza: l impatto delle nuove tecnologie sulle relazioni

Asocial media? Coinvolgimento, consumo, dipendenza: l impatto delle nuove tecnologie sulle relazioni Silvia Bonino Dipartimento di Psicologia, Università di Torino Asocial media? Coinvolgimento, consumo, dipendenza: l impatto delle nuove tecnologie sulle relazioni Seminario Apragi Gruppo Analisi 27 ottobre

Dettagli

Motivazione. Germano Rossi ISSR 2009/10

Motivazione. Germano Rossi ISSR 2009/10 Motivazione Germano Rossi ISSR 2009/10 Motivazione una condizione che determina la direzione e l intensità del comportamento Corrisponde ai desideri (mangiare, bere, piacere, desiderio di fare qualcosa,

Dettagli

Motivazione ed emozione

Motivazione ed emozione Motivazione ed emozione Motivazione le varie teorie Emozioni e ricerca di forte sensazioni Emozioni Motivazione un stretto legame Motivazione emozione - decisioni LA MOTIVAZIONE Definizione di MOTIVAZIONE:

Dettagli

SIGMUND FREUD ( )

SIGMUND FREUD ( ) 1. Che cos è la psicoanalisi - La psicoanalisi è al tempo stesso un metodo di cura per le malattie mentali e una teoria di indagine della psiche umana in tutta la sua complessità. - Essa prende le mosse

Dettagli

MOTIVAZIONE. Basso livello di glucosio nel sangue (SITUAZIONE) Necessità di nutrimento (BISOGNO) Senso di fame (MOTIVAZIONE)

MOTIVAZIONE. Basso livello di glucosio nel sangue (SITUAZIONE) Necessità di nutrimento (BISOGNO) Senso di fame (MOTIVAZIONE) Dispensa per il corso del prof. C. Lo Priore. MOTIVAZIONE Basso livello di glucosio nel sangue (SITUAZIONE) Necessità di nutrimento (BISOGNO) Senso di fame (MOTIVAZIONE)? Ricerca e consumo di cibo (COMPORTAMENTO)

Dettagli

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,

Dettagli

adattamento e benessere

adattamento e benessere Barbara Basciani adattamento e benessere La qualità di vita di ogni essere vivente dipende dalla sua capacità di adattamento all ambiente, cioè di percepire e soddisfare i propribisognisia dal punto di

Dettagli

IL DOLORE PSICHICO IL DISTURBO MENTALE. Tugnoli, 2013

IL DOLORE PSICHICO IL DISTURBO MENTALE. Tugnoli, 2013 IL DOLORE PSICHICO E IL DISTURBO MENTALE SALUTE MENTALE capacità di amare e di lavorare (S.Freud) vivere gli affetti e capacità di attraversare il dolore equilibrio psichico in rapporto al contesto relazionale

Dettagli

Le conseguenze psicologiche dell aborto volontario. Dott.ssa Sara Pagnini

Le conseguenze psicologiche dell aborto volontario. Dott.ssa Sara Pagnini Le conseguenze psicologiche dell aborto volontario Dott.ssa Sara Pagnini L aborto è un fallimento di antichi sentimenti inconsci di maternità Il concepimento costituisce la realizzazione e l appagamento

Dettagli

COMUNICAZIONE DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE

COMUNICAZIONE DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE LEZ 2 3/11/2015 COMUNICAZIONE E DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE CONTESTO ASPETTI EMOTIVI

Dettagli

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities PSICOLOGIA GENERALE Docente. Stefano Tugnoli LEZIONE 3 25/10/17 DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE IL COLLOQUIO CLINICO IL COLLOQUIO CLINICO Tecnica di

Dettagli

RELAZIONI SOCIALI PERCHE SI ABBIANO RELAZIONI SOCIALI EFFICACI E NECESSARIO CONOSCERE I PROPRI E GLI ALTRUI BISOGNI

RELAZIONI SOCIALI PERCHE SI ABBIANO RELAZIONI SOCIALI EFFICACI E NECESSARIO CONOSCERE I PROPRI E GLI ALTRUI BISOGNI RELAZIONI SOCIALI RISORSE EMOTIVE RISORSE COGNITIVE PERCHE SI ABBIANO RELAZIONI SOCIALI EFFICACI E NECESSARIO CONOSCERE I PROPRI E GLI ALTRUI BISOGNI Per diventare una persona il bambino deve sviluppare

Dettagli

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università

Dettagli

Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura. Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari

Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura. Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari Teoria dell attaccamento Legame emotivo con adulti significativi Radice di uno sviluppo psicologico

Dettagli

COME TI SENTI DURANTE IL CONFLITTO? LE VOSTRE RISPOSTE

COME TI SENTI DURANTE IL CONFLITTO? LE VOSTRE RISPOSTE COME TI SENTI DURANTE IL CONFLITTO? LE VOSTRE RISPOSTE COME TI SENTI DURANTE IL CONFLITTO? 2 Nervosa. Urlo e dico cose di cui possibilmente mi pentirò subito dopo averle dette. Delusione e rabbia perché

Dettagli

Emozione. & Motivazione

Emozione. & Motivazione Emozione & Motivazione Emozioni Emozione: definizione Esperienza positiva o negativa associata ad un particolare quadro di attività fisiologica Dimensioni: Valenza Grado di attivazione L emozione è un

Dettagli

Meeting Nazionale ACEF 28 ottobre 2016

Meeting Nazionale ACEF 28 ottobre 2016 Meeting Nazionale ACEF 28 ottobre 2016 Gestire il gruppo nel cambiamento Dott. Adriano Bilardi Regione Emilia-Romagna - Terza Torre Viale della Fiera, 8 - Bologna LA PSICHE UMANA Verso la fine del 18 secolo

Dettagli

SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 3 23/10/15. (Tugnoli, 2015)

SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 3 23/10/15. (Tugnoli, 2015) SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 3 23/10/15 LA COMUNICAZIONE forse la parola può non cambiare le cose, ma almeno ci prova LA COMUNICAZIONE! Emissione e Ricezione! Bidirezionalità! Segni percettibili!

Dettagli

Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio

Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Questo tempo Rischio o scivolamento - superficialità - paura - caduta della memoria - stanchezza

Dettagli

IL LAVORO DI GRUPPO. tsm -Trentino School of Management. Trento, Marzo Docente: Carla Weber

IL LAVORO DI GRUPPO. tsm -Trentino School of Management. Trento, Marzo Docente: Carla Weber IL LAVORO DI GRUPPO tsm -Trentino School of Management Docente: Carla Weber Trento, Marzo 2012 Gruppo e gruppo di lavoro Non tutti i gruppi sono gruppi di lavoro a lavorare in gruppo si apprende riconoscendo:

Dettagli

PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA'

PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' A cura di Giovanna Guarnieri a. s. 2014-2015 documento per la lezione del 24. 11. 2014 DEFINIZIONI CLASSICHE Neuroscienze:

Dettagli

seduta briciola lunga.mpg

seduta briciola lunga.mpg seduta briciola lunga.mpg SVILUPPO DEL COMPORTAMENTO AMBIENTE GENETICA COMPORTAMENTO IL COMPORTAMENTO E LA CONSEGUENZA DI UNA PREDISPOSIZIONE GENETICA, APPRENDIMENTO ED INTERAZIONI AMBIENTALI Clara Palestrini

Dettagli

La presenza di bambini e ragazzi: parlare di malattia e di inguaribilità. Come proteggere nel comunicare. Prof.ssa Pia Massaglia

La presenza di bambini e ragazzi: parlare di malattia e di inguaribilità. Come proteggere nel comunicare. Prof.ssa Pia Massaglia La presenza di bambini e ragazzi: parlare di malattia e di inguaribilità. Come proteggere nel comunicare. Prof.ssa Pia Massaglia Scenario culturale sfavorevole per affrontare l esperienza di malattia e

Dettagli

COMUNICAZIONE E RELAZIONE

COMUNICAZIONE E RELAZIONE COMUNICAZIONE E RELAZIONE LA COMUNICAZIONE È UNO SCAMBIO DI INFORMAZIONI IN UN CONTESTO DI INFLUENZAMENTO RECIPROCO (CI SI INFLUENZA RECIPROCAMENTE). PERTANTO, GLI ATTI COMUNICATIVI HANNO SEMPRE UN OBIETTIVO,

Dettagli

BISOGNI E PULSIONI (1 di 2)

BISOGNI E PULSIONI (1 di 2) ISTINTI (2 di 3) Il primo a parlare di istinto fu James (1890) che lo considerava come la facoltà di agire in modo da produrre certi effetti finali senza aver preveduto e senza previa educazione ad agire

Dettagli

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei Il valore della vita emotiva Le emozioni L EMOZIONE fa parte del nostro cervello arcaico, (modo di reagire dei primati ai pericoli, all attaccamento, al segnare il territorio, all accoppiamento, istinto

Dettagli

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015) DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE PRASSI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SANITARIA - rapporto immediato (non-mediato) e prolungato con il pz - intervento su

Dettagli

IL RAPPORTO DI COPPIA: UN PERCORSO DI CRESCITA ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE

IL RAPPORTO DI COPPIA: UN PERCORSO DI CRESCITA ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE Il rapporto di coppia si fonda su una dimensione di compre nsione reciproca e di interazione dinamica. E neccessario riuscire a raggiungere una conoscenza profonda dell altro, che spesso coincide con una

Dettagli

Aspetti psicologici del dolore

Aspetti psicologici del dolore OSPEDALE SENZA DOLORE Aspetti psicologici del dolore di Marcello Giove Ivrea, 7.11.2011 IL DOLORE È. "un'esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno dell'organismo: attuale o potenziale

Dettagli

Educare alle emozioni e il cervello del bambino

Educare alle emozioni e il cervello del bambino Educare alle emozioni e il cervello del bambino Neuroscienze e capacità di autoregolazione Dr.ssa Viviana Vertua Psicologa Psicoterapeuta viviana.vertua@gmail.com La mente infantile Lo sviluppo del cervello

Dettagli

UNIVERSITA degli STUDI di BARI

UNIVERSITA degli STUDI di BARI 1 UNIVERSITA degli STUDI di BARI FACOLTA di SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE TESI DI LAUREA IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO stile disciplinare e sicurezza dell'attaccamento:

Dettagli

Attaccamento. L esperienza dellabase Sicura. Dott. Matteo Paciotti

Attaccamento. L esperienza dellabase Sicura. Dott. Matteo Paciotti Attaccamento L esperienza dellabase Sicura Dott. Matteo Paciotti 1 Prima di venire in questo grande mondo, ognuno di noi è stato dunque in un altro piccolo mondo: il grembo materno. (F. Fornari) 2 Attaccamento

Dettagli

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico Notari, Gandione M, Tocchet A, Galli dela Mantica M, Longo E, Notari D, Davico C, Larosa P, Gerardi S, Bartolotti I, Pagana L, Ruffino C Dipartimento

Dettagli

ANSIA E PANICO TRA BIOLOGIA E PSICOLOGIA

ANSIA E PANICO TRA BIOLOGIA E PSICOLOGIA ANSIA E PANICO TRA BIOLOGIA E PSICOLOGIA Carlo Blundo Dipartimento di Neuroscienze Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini Università LUMSA Roma Panico paura e ansia sono essenziali per la sopravvivenza

Dettagli

Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini

Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini Il bambino e la sua interiorità Lo sviluppo psicologico del bambino dalla nascita è un progressivo cammino

Dettagli

Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché?

Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché? Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché? Destinatari principali: Genitori degli alunni delle classi quinte della primaria Zanella Dott.ssa Anna Zanellato 2016 Educazione affettiva

Dettagli

Introduzione alla psicologia generale

Introduzione alla psicologia generale Introduzione alla psicologia generale 1 Che cos è la psicologia? Tentativi di definizione. Studio su base empirica della soggettività, espressa sia come stati di coscienza sia come manifestazione del comportamento

Dettagli

Rapporto empatico con l anziano. Prof.ssa Adriana Celesti

Rapporto empatico con l anziano. Prof.ssa Adriana Celesti Rapporto empatico con l anziano Prof.ssa Adriana Celesti Empatia La parola deriva dal greco EMPATEIA che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l autore/cantore con

Dettagli

Introduzione Capitolo 1 Caratteristiche dell autorevolezza personale 1

Introduzione Capitolo 1 Caratteristiche dell autorevolezza personale 1 Introduzione Capitolo 1 Caratteristiche dell autorevolezza personale 1 1.1 La costruzione dell autostima 1 La difesa della propria identità 3 Il dialogo interiore 3 L autodeterminazione 4 Concludendo sull

Dettagli

ADOLESCENZA E DINTORNI

ADOLESCENZA E DINTORNI ADOLESCENZA E DINTORNI LE FASI DELLO SVILUPPO 1. INFANZIA (0-5) 2. FANCIULLEZZA (6-10) 3. PREADOLESCENZA (11-12) 4. ADOLESCENZA (13-18) 5. GIOVINEZZA (19-29) 6. ETA ADULTA (da 30 in poi) L EVOLUZIONE DEL

Dettagli

Rimozione propria di tutti gli individui, non solo di quelli che soffrono di nevrosi. Dovuta a un conflitto tra eventi vissuti e valori morali dell Io

Rimozione propria di tutti gli individui, non solo di quelli che soffrono di nevrosi. Dovuta a un conflitto tra eventi vissuti e valori morali dell Io Dagli studi di psicologia di impostazione positivista a. Breuer Individuare con l ipnosi il trauma rimosso Abreazione: far rivivere il trauma e scaricare così l energia psichica bloccata Eliminazione sintomo

Dettagli

ARIRI SEMINARIO 23 MARZO Orlando Todarello

ARIRI SEMINARIO 23 MARZO Orlando Todarello ARIRI SEMINARIO 23 MARZO 2013 Orlando Todarello 1 Neurofisiologia della sessualità Influenze positive Stimoli eccitatori: immaginativi, visivi, olfattori, tattili Rilascio di neurotrasmettitori (ossido

Dettagli

Vivere soli nel mondo: bisogno di sostegno e di rete

Vivere soli nel mondo: bisogno di sostegno e di rete Vivere soli nel mondo: bisogno di sostegno e di rete Gloria Soavi- Presidente CISMAI Bologna 20 gennaio 2017 Sono bambini e ragazzi che hanno sperimentato gravi forme di mal-trattamento in famiglia Adozioni

Dettagli

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI IL TRAPIANTO Il trapianto è un efficace terapia per alcune gravi malattie impossibili da curare e può fornire una durata ed una qualità di

Dettagli

Gestione della classe e problematiche relazionali

Gestione della classe e problematiche relazionali Gestione della classe e problematiche relazionali Prof.ssa Virginia Rizzo Dirigente Scolastica 2 e 4 maggio 2017 IIS Mosè Bianchi - Monza Conoscere e pensare non è arrivare a una verità assoluta certa,

Dettagli

L AIUTO AI GENITORI DELLE CLASSI PRIME. Dr.ssa Laura Poggi Dott.ssa Orietta Mocci Psicologhe Sert Dipartimento Dipendenze ASL 4

L AIUTO AI GENITORI DELLE CLASSI PRIME. Dr.ssa Laura Poggi Dott.ssa Orietta Mocci Psicologhe Sert Dipartimento Dipendenze ASL 4 L AIUTO AI GENITORI DELLE CLASSI PRIME Dr.ssa Laura Poggi Dott.ssa Orietta Mocci Psicologhe Sert Dipartimento Dipendenze ASL 4 Facendo un passo indietro Mondo della scuola (offerta didattica) Emergenza

Dettagli

Cosa sono le emozioni?

Cosa sono le emozioni? Cosa sono le emozioni? Definizione Emozione: Stato psichico affettivo e momentaneo che consiste nella reazione opposta all organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l equilibrio (Devoto

Dettagli

Il bambino affetto da obesità: aspetti psicologici e relazionali

Il bambino affetto da obesità: aspetti psicologici e relazionali Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Settore Psicosociale Dipartimento Materno-Infantile U.O. Pediatria Direttore: Prof.ssa F. Balli Il bambino affetto da obesità: aspetti psicologici e relazionali

Dettagli

M. Klein D. W. Winnicott R. Spitz

M. Klein D. W. Winnicott R. Spitz M. Klein D. W. Winnicott R. Spitz Il nucleo centrale della teoria kleiniana è la relazione: sulla quale viene investita la pulsione, il conflitto energetico che ne regola il dinamismo ( pulsione di vita

Dettagli

Cosa sono le scienze umane. Il sapere antropologico

Cosa sono le scienze umane. Il sapere antropologico Parte Prima Cosa sono le scienze umane Il sapere antropologico PRIMA tappa / Che cos è l antropologia culturale............................................. 4 SECONDA tappa / I metodi dell antropologia

Dettagli

INSEGNARE IL MINIBASKET

INSEGNARE IL MINIBASKET Si riportano le linee guida del settore Minibasket riferite agli ambiti motorio-funzionale, socio-relazionale,tecnico e cognitivo tratte dalla dispensa tecnica per i partecipanti ai corsi istruttori minibasket

Dettagli

L ALLEANZA TERAPEUTICA E IL LAVORO SULLE MEMORIE TRAUMATICHE Napoli, 12 Aprile 2013

L ALLEANZA TERAPEUTICA E IL LAVORO SULLE MEMORIE TRAUMATICHE Napoli, 12 Aprile 2013 L ALLEANZA TERAPEUTICA E IL LAVORO SULLE MEMORIE TRAUMATICHE Napoli, 12 Aprile 2013 Cecilia La Rosa Psichiatra, psicoterapeuta Scuola di Psicoterapia Cognitiva, Napoli Centro Clinico De Sanctis, Roma www.scuola-spc.it

Dettagli

LO SVILUPPO SOCIALE differenze tra socializzazione e sviluppo sociale

LO SVILUPPO SOCIALE differenze tra socializzazione e sviluppo sociale 1 LO SVILUPPO SOCIALE differenze tra socializzazione e sviluppo sociale Socializzazione le competenze sociali del bambino, fino agli anni 60, erano concepite in chiave di acculturazione o di acquisizione

Dettagli

Stili e disturbi dell attaccamento. G. Carmelita Russo Neuropsichiatra Infantile, Ospedale Acireale ASP 3 Catania

Stili e disturbi dell attaccamento. G. Carmelita Russo Neuropsichiatra Infantile, Ospedale Acireale ASP 3 Catania Stili e disturbi dell attaccamento G. Carmelita Russo Neuropsichiatra Infantile, Ospedale Acireale ASP 3 Catania Attaccamento e sviluppo Superata la teoria pulsionale (Freud 1905) e una concezione del

Dettagli

Vettorato G Psicosociologia della Tossicodipendenza. Ravenna, Psicologia della tossicodipendenza, Cap V, pp

Vettorato G Psicosociologia della Tossicodipendenza. Ravenna, Psicologia della tossicodipendenza, Cap V, pp Vettorato G Psicosociologia della Tossicodipendenza Ravenna, Psicologia della tossicodipendenza, Cap V, pp. 163-183 La tossicodipendenza come adattamento disfunzionale interpreta il ricorso alla droga

Dettagli

1) Quale di queste definizioni è corretta rispetto al concetto di paura preparata?

1) Quale di queste definizioni è corretta rispetto al concetto di paura preparata? 1) Quale di queste definizioni è corretta rispetto al concetto di paura preparata? a) Una certa classe generale di stimoli fobici è innata b) Lo stimolo fobico specifico è innato. c) Lo stimolo fobico

Dettagli

La vocazione professionale e la carriera accademica. Report della prima fase di ricerca

La vocazione professionale e la carriera accademica. Report della prima fase di ricerca La vocazione professionale e la carriera accademica Report della prima fase di ricerca 1 Obiettivi dell indagine Il focus della nostra ricerca è la vocazione professionale: l esperienza di una passione

Dettagli

TEORIA E TECNICA DEL COLLOQUIO

TEORIA E TECNICA DEL COLLOQUIO TEORIA E TECNICA DEL COLLOQUIO Non esiste un colloquio muto Può non fornire le informazioni che il clinico vorrebbe ottenere 1) colloquio condotto male: à difficoltà, da parte del clinico, di utilizzare

Dettagli

IN FORMA. Corso di Formazione per Volontari

IN FORMA. Corso di Formazione per Volontari IN FORMA Corso di Formazione per Volontari IN FORMA è un corso di formazione per volontari, per aspiranti tali e per i collaboratori di ALBA, finalizzato a creare, sviluppare o specializzare le competenze

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

COMUNICAZIONE DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE

COMUNICAZIONE DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE COMUNICAZIONE E DINAMICHE AFFETTIVE NELLA RELAZIONE CON IL PAZIENTE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE CONTESTO ASPETTI EMOTIVI LIVELLO CONSCIO

Dettagli

Perché andare dallo psicologo?

Perché andare dallo psicologo? Perché andare dallo psicologo? Idee e false credenze: Dal passato.. - Freud e il lettino: in base all'approccio teorico utilizzato ci possono essere diversi modi di entrare in relazione con l altra persona.

Dettagli

ascolto comunicazione relazione

ascolto comunicazione relazione ascolto comunicazione competenza relazione umanità curare prendersi cura -Significati -Vissuti -Narrazione personale DIAGNOSI PSICODINAMICA RELAZIONE SOGGETTIVO COLLOQUIO ASSESSMENT INTERVISTA STRUTTURATA

Dettagli

DONALD W. WINNICOTT ( )

DONALD W. WINNICOTT ( ) DONALD W. WINNICOTT (1896-1971) CONTRIBUTI PRINCIPALI D.W. WINNICOTT IMPORTANZA DELLA RELAZIONE MADRE- SVILUPPO LA COESIONE E L UNITÀ DELLA PERSONA NON SONO UN DATO SCONTATO, MA UNA DIFFICILE CONQUISTA

Dettagli

La figura del maltrattante.

La figura del maltrattante. La figura del maltrattante. L uomo che agisce violenza nella relazione di coppia. Chi è e come nasce un maltrattante/stalker. Strategie e comportamenti che istigano e placano un maltrattante/stalker. Dott.

Dettagli

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva - - - IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO SdS Coni Liguria - Genova, 03 dicembre 2011 Dott.sa Sabrina

Dettagli

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo

Dettagli

ASPETTI DELLA MOTIVAZIONE SCOLASTICA

ASPETTI DELLA MOTIVAZIONE SCOLASTICA ASPETTI DELLA MOTIVAZIONE SCOLASTICA Maurizio Muraglia Comenius Regio 2013 LA MOTIVAZIONE: UNA COSTELLAZIONE DI SIGNIFICATI ASPETTATIVA LA MOTIVAZIONE NON E DELL ALLIEVO MA E DISTRIBUITA FAMIGLIA GRUPPO

Dettagli

Docente: Collino Elena

Docente: Collino Elena Docente: Collino Elena I.I.S. SELLA - A.ALTO - LAGRANGE Sede Lagrange PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Polis 1 socio-sanitario serale MATERIA: SCIENZE UMANE E SOCIALI Libri di testo consigliati: Elisabetta Clemente,

Dettagli

I.A.R.A Interventi di Ampliamento della Rete Antiviolenza. Accoglienza e audizione della vittima 6 dicembre 2013

I.A.R.A Interventi di Ampliamento della Rete Antiviolenza. Accoglienza e audizione della vittima 6 dicembre 2013 I.A.R.A Interventi di Ampliamento della Rete Antiviolenza Accoglienza e audizione della vittima 6 dicembre 2013 Gli effetti della violenza Subire violenza da un altro essere umano, soprattutto nelle relazioni

Dettagli

Dai colloqui con due mamme portatrici di Esostosi sono emersi, relativamente alla malattia, alcuni importanti temi psicologici:

Dai colloqui con due mamme portatrici di Esostosi sono emersi, relativamente alla malattia, alcuni importanti temi psicologici: Dai colloqui con due mamme portatrici di Esostosi sono emersi, relativamente alla malattia, alcuni importanti temi psicologici: Senso di colpa genitoriale Difficoltà a parlare del problema Problemi sociali

Dettagli

Le ragioni dell apprendere

Le ragioni dell apprendere Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere

Dettagli

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo

Dettagli

Animali da compagnia: Gestione per un rapporto di reciproco beneficio

Animali da compagnia: Gestione per un rapporto di reciproco beneficio I MERCOLEDÌ DEL CITTADINO: CONOSCERE PER PREVENIRE Animali da compagnia: Gestione per un rapporto di reciproco beneficio dott. Marcello Malacarne mercoledì 4 settembre 2013 Sala Piccolotto ore 18.00 Comportamento

Dettagli

Aspetti psicologici ed emotivi dell infertilità!

Aspetti psicologici ed emotivi dell infertilità! Aspetti psicologici ed emotivi dell infertilità! L infertilità è una vera e propria patologia che può avere importanti ripercussioni psicologiche ed emotive sia sui singoli individui che sulle coppie.

Dettagli

Vivere la difficoltà non come fallimento, delusione, errore, colpa, difetto ma come occasione di mettere in gioco e aggiungere abilità

Vivere la difficoltà non come fallimento, delusione, errore, colpa, difetto ma come occasione di mettere in gioco e aggiungere abilità Vivere la difficoltà non come fallimento, delusione, errore, colpa, difetto ma come occasione di mettere in gioco e aggiungere abilità Michela Fogliani 07.04.2016 Michela Fogliani 07.04.2016 GESTIONE DELLE

Dettagli

L infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali

L infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali L infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali Lucia Derosas Infermiera Pediatrica Istituto Giannina Gaslini Cure palliative in pediatria Istituto Giannina

Dettagli

I SISTEMI MOTIVAZIONALI NEL CONTRIBUTO DI JOSEPH LICHTENBERG

I SISTEMI MOTIVAZIONALI NEL CONTRIBUTO DI JOSEPH LICHTENBERG I SISTEMI MOTIVAZIONALI NEL CONTRIBUTO DI JOSEPH LICHTENBERG Letture di Psicoterapia Centro F.I.L.O. ODC 12 NOVEMBRE 2013 Biondi SEZIONI MODELLI DI FUNZIONAMENTO MENTALE MODALITA DI INTERVENTO CLINICO

Dettagli

Apprendimento per condizionamento classico: comportamento rispondente

Apprendimento per condizionamento classico: comportamento rispondente APPRENDIMENTO A. Fattori generali di cambiamento delle condotte: maturazione, apprendimento, malattia B. Definizioni di "apprendimento" prender dentro informazioni ed esperienze (cognitive, affettive,

Dettagli

Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO

Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO ISTITUTO COMPRENSIVO E. MATTEI CIVITELLA ROVETO Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO a.s.2016/2017 PREMESSA Il progetto di educazione alla convivenza civile

Dettagli

Corso di formazione «PATENTINO» per proprietari di cani - MILANO

Corso di formazione «PATENTINO» per proprietari di cani - MILANO Corso di formazione «PATENTINO» per proprietari di cani - MILANO L esposizione, o la mancata esposizione, del cucciolo agli stimoli sociali ed ambientali durante le fasi sensibili ha un impatto determinante

Dettagli

"Ruolo del dirigente a supporto dello staff tecnico" Trento, 5 giugno 2009

Ruolo del dirigente a supporto dello staff tecnico Trento, 5 giugno 2009 "Ruolo del dirigente a supporto dello staff tecnico" Trento, 5 giugno 2009 Il ruolo del Dirigente sportivo Il ruolo del Dirigente sportivo è in costante evoluzione, soprattutto nel periodo attuale in cui

Dettagli

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce

Dettagli

CHILD ABUSE. Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale,

CHILD ABUSE. Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale, CHILD ABUSE Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale, di abuso sessuale, di trascuratezza o di trattamento negligente, di sfruttamento commerciale o assenza di azioni e cure con conseguente danno

Dettagli

Approccio olistico alla salute: L educazione terapeutica del paziente nelle patologie croniche

Approccio olistico alla salute: L educazione terapeutica del paziente nelle patologie croniche Approccio olistico alla salute: L educazione terapeutica del paziente nelle patologie croniche Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada Kahlil Gibran CONCETTO DI OLISMO Dal greco Olos ::

Dettagli

ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE. Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli

ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE. Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli www.spaziogratis spaziogratis.net/web/.net/web/associazionepraxis

Dettagli

Psicologia della comunicazione Fondamenti. Psicologia della comunicazione I. Riccioni 1

Psicologia della comunicazione Fondamenti. Psicologia della comunicazione I. Riccioni 1 Psicologia della comunicazione Fondamenti Psicologia della comunicazione I. Riccioni 1 Psicologia della comunicazione Settore scientifico-disciplinare: Psicologia generale Campo di ricerca interdisciplinare

Dettagli

STRATEGIE PER LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO. Maurizio Muraglia IC Valderice,

STRATEGIE PER LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO. Maurizio Muraglia IC Valderice, STRATEGIE PER LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO Maurizio Muraglia IC Valderice, 3.5.2017 LA MOTIVAZIONE: UNA COSTELLAZIONE DI SIGNIFICATI ASPETTATIVA LA MOTIVAZIONE NON E DELL ALLIEVO MA E DISTRIBUITA FAMIGLIA

Dettagli

Ambulatorio di Cardiologia, Allergologia e Diabetologia Pediatrica Policlinico Umberto I Roma

Ambulatorio di Cardiologia, Allergologia e Diabetologia Pediatrica Policlinico Umberto I Roma Ambulatorio di Cardiologia, Allergologia e Diabetologia Pediatrica Policlinico Umberto I Roma Formazione Progetto Al servizio dei bambini 6-8 Maggio 2013 Nello scrivere tale diario di bordo scelgo il TEMPO

Dettagli