PROGETTARE IL PROGETTO

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1 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO Via F.lli De Giuli 1, LENO ( Brescia) ; Tel Fax codice ministeriale BSIC89600Q - C.F bsic89600q@istruzione.it bsic89600q@pec.istruzione.it PROGETTARE IL PROGETTO Anno scolastico 2015/2016 Classe/Sezione:SCUOLA DELL'INFANZIA DI PORZANO In viaggio con il cuore: LE AVVENTURE DEL PICCOLO PRINCIPE Ragioni della scelta AREA DEL BISOGNO Nella scuola dell infanzia la maturazione dell'identità personale è una tra le fondamentali finalità educative; accanto ad essa, nel contesto scolastico, si creano molte occasioni e opportunità per iniziare a porre l'attenzione sul concetto io in relazione a.... La storia del Piccolo Principe permette proprio di spostare l'attenzione dalla conoscenza di sé, alla consapevolezza dell esistenza dell altro e di mondi diversi. In particolare, attraverso questa narrazione, potremo attivare percorsi esperienziali volti a favorire - la costruzione di legami con gli altri - l'accettazione del distacco - la scoperta del significato dell'attesa - la comprensione dell'importanza dei riti e delle ritualità nelle relazioni con gli altri - la considerazione della diversità come ricchezza - il rispetto dell'ambiente e la cura dello stesso e degli esseri viventi (animali e vegetali) - il riconoscimento degli spazi di vita condivisi (la famiglia, gli affetti e le regole) - l imparare a vedere non solo con gli occhi, ma anche con il cuore.

2 AREA DELLE FONTI Riferimenti teorici Il Piccolo Principe Antoine de Sainte-Exupèry Maestra guardami Nicolodi L incontro: una storia, tante storie AA.VV. Indicazioni nazionali 2012 Collegamenti con il Pof L IDENTITA - Vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io - Stare bene e essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire - Sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato - Imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile - Sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. L AUTONOMIA - Avere fiducia in sé e fidarsi degli altri - Provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie - Esprimere sentimenti ed emozioni - Partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. LA CITTADINANZA - Scoprire l altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni - Rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise - Sperimentare il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell ascolto, l attenzione al punto di vista dell altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti LE COMPETENZE - Giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti - Ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in

3 tracce personali e condivise; - Essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, «ripetere».

4 AZIONI DI SVILUPPO Fasi di sviluppo del progetto Ogni percorso di gioco e di apprendimento sarà veicolato dallo spaventapasseri Serafino (personaggio mediatore fantastico già presente nella scuola nel precedente anno scolastico) che, nella sua tracolla dorata, ci farà trovare man mano la narrazione della storia del Piccolo Principe e oggetti e materiali che saranno lo stimolo per avviare le proposte e le esperienze. - Nel mese di ottobre i bambini/e trovano delle tracce lasciate nella scuola dal Piccolo Principe; dopo un primo momento di eplorazione e formulazione di ipotesi Serafino ci svela il passaggio di questo bambino speciale e ce lo fa conoscere introducendo la storia. - A novembre lo spaventapasseri ci consegna l intera storia e dopo una prima lettura, verranno riprese alcune sequenze della storia e alcuni incontri con particolari personaggi per avviare percorsi diversi: 1) Scopriamo degli elementi relativi al cielo e alla terra (novembre -dicembre) 2) Conosciamo gli ambienti principali del nostro pianeta e gli animali che li abitano (gennaio) 3) Scopriamo l importanza delle regole (febbraio) 4) Esploriamo le nostre emozioni (marzo) 4) Impariamo a prenderci cura di...persone,animali e piante (aprile) 5) Riflettiamo sulle quantità ed i numeri (maggio)

5 Competenze attese leggere immagini e comprendere testi di vario tipo letti da altri riflettere sulle parole usate nel contesto osservare e descrivere e analizzare fenomeni appartenenti alla realtà classificare e seriare secondo criteri diversi individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi adottare comportamenti di tutela e di rispetto per l ambiente esplorare e conoscere lo spazio fisico in modo diretto e plurisensoriale confrontare e valutare quantità operare con i numeri organizzare schemi mentali consapevoli per orientarsi nel tempo vissuto padroneggiare le abilità motorie in situazioni diverse partecipare all'attività di gioco rispettando le regole condividere e collaborare con gli altri riconoscere e rispettare le regole pensare ed agire con consapevolezza e senso di responsabilità Aspetti dell organizzazione (tempi,spazi,raggruppamenti) tempi: da novembre a maggio, dal lunedì al giovedì durante la compresenza delle insegnanti ( ) spazi :aule e salone raggruppamenti per età : gruppi omogenei ( pesciolini 3 anni, panda 4 anni, scoiattoli 5 anni) Aspetti della relazione (ruolo dell adulto, tutoring..) L adulto accoglie i bisogni e gli interessi dei bambini/e, riconosce nel bambino un soggetto attivo che riorganizza continuamente le proprie strategie di costruzione del reale. Nella relazione si pone in atteggiamento di ascolto, di contenimento e di empatia. Favorisce il rafforzamento dell identità e dell autonomia del bambino/a; si rende mediatore tra le competenze già acquisite da ciascun bambino/a e le sue potenzialità in divenire. Proprio per questo predispone l accoglienza dei bambini, organizza gli spazi e i tempi, rileva le tracce, i bisogni, gli schemi di gioco ricorrenti ed elabora delle proposte, degli stimoli per la costruzione di un progetto di apprendimento a misura del bambino/a.

6 Aspetti della metodologia I concetti cardine che poniamo alla base della nostra riflessione e del nostro agire quotidiano all interno della scuola dell infanzia sono: il bambino è un soggetto attivo, desideroso di interagire con le persone e con l ambiente. E un soggetto ricco di competenze in quanto arriva a scuola con un bagaglio di esperienze, conoscenze culturali e relazionali che non possiamo ignorare o trascurare (egli sa, conosce, si è fatto una sua idea del mondo). E protagonista, ideatore e costruttore del personale percorso di apprendimento. Impara in contesti motivanti attraverso il gioco, l agire, lo sperimentare e in un clima relazionale di stima e fiducia. Ogni bambino/a è persona unica e irripetibile e all interno del contesto relazionale si fa portatore di differenze che sono ricchezza e valore. Il contesto comunicativo-relazionale, rassicurante e confermante che si concretizza attraverso esperienze dirette, attraverso sperimentazioni e attraverso il gioco. Nel gioco il bambino/a investe emozioni, energie e immaginazione. Il gioco (di finzione, di identificazione, di movimento, di immaginazione) rende possibili al bambino/a: - l acquisizione delle prime regole sociali e morali; - l accettazione dei propri limiti; - la regolazione dei sentimenti attraverso lo scambio verbale; - il consolidamento dell autostima, intesa come accettazione di sé, dell altro e della realtà circostante. Il problem solving: finalizzato a sviluppare competenze di risoluzione dei problemi; grazie alla stimolazione del pensiero creativo e produttivo il bambino non rimane legato alle esperienze pregresse o ai semplici dati percettivi, ma cerca soluzioni alternative e nuove attraverso la discussione in gruppo, le previsioni e ipotesi, la verbalizzazione delle strategie risolutive e la condivisione delle soluzioni DOCUMENTAZIONE Modalità e strumenti utilizzati: griglie di registrazione attività diario di gruppo materiali prodotti dai bambini raccolti in cartelloni o nei quaderni individuali fotografie

7 Vedere scheda per la valutazione dei progetti MONITORAGGIO E VERIFICA Gli Insegnanti

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